Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Le Campane Di Uggiate e Ronago - Bollettino Parrochiale
Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Le Campane Di Uggiate e Ronago - Bollettino Parrochiale
Comunità Pastorale Di Uggiate e Ronago - Le Campane Di Uggiate e Ronago - Bollettino Parrochiale
c
GIUGNO 2020
le ampane
di Uggiate e Ronago
Direttore responsabile: Maria Castelli - Registrazione Tribunale di Como numero 3/2018 del 1/3/2018
Comunità Pastorale di
Uggiate e Ronago
Segreteria Parrocchiale Caritas
da lunedì a Venerdì Orari apertura
ore 9.00 - 11.00 lunedì 9.30 - 11.30
tel. 031/94.87.21 venerdì 9.30 - 11.30
Le Campane
di Uggiate e Ronago
è anche sfogliabile online all’indirizzo:
www.oratorio-uggiate.it
Indirizzo e-mail della Redazione:
[email protected]
Pagina Facebook:
Vocechebussa
Le Campane
di Uggiate e Ronago
Se uno vuol morire per indifferenza verso la propria vita o perchè se-
guace del complottismo è liberissimo di farlo (certo, fa un po’ impres-
4 - Intro
sione pensare che altre persone, in questi mesi, la propria vita l’hanno
immolata per assistere i malati e per fronteggiare l’espansione del
morbo, ma tant’è, ognuno ha gli ideali che può permettersi).
“Seconda traccia, uomo di vicinanza. Non era un uomo distaccato dal po-
polo, anzi andava a trovare il popolo e girò il mondo intero, trovando il
suo popolo, cercando il suo popolo, facendosi vicino. E la vicinanza è uno
dei tratti di Dio con il suo popolo”, che “poi si fa stretta in Gesù, si fa forte in
Gesù. Un pastore è vicino al popolo, al contrario non è pastore, è un gerarca,
“Terza traccia, l’amore alla giustizia. Ma la giustizia piena! Un uomo che vo-
leva la giustizia, la giustizia sociale la giustizia dei popoli, la giustizia che
caccia vie le guerre. Ma la giustizia piena! Per questo san Giovanni Paolo
II era l’uomo della misericordia perché giustizia e misericordia vanno in-
sieme, non si possono distinguere, sono insieme: giustizia è giustizia,
misericordia è misericordia, ma l’una senza l’altra non si trova. E parlando
dell’uomo della giustizia e della misericordia, pensiamo quanto ha fatto san
Giovanni Paolo II perché la gente capisse la misericordia di Dio. Pensiamo
come lui ha portato avanti la devozione a santa Faustina” (la cui memoria
liturgica ora è estesa a tutta la Chiesa). “Lui aveva sentito che la giustizia di
Dio aveva questa faccia di misericordia, questo atteggiamento di misericor-
dia. E questo è un dono che ci ha lasciato lui: la giustizia-misericordia e la
misericordia giusta”.
10 - Il Vescovo Oscar
“La situazione attuale, ancora
incerta – ha proseguito – ci ha
ridotti all’essenziale, ci costringe
a navigare a vista. Una consape-
volezza ci deve accompagnare:
il Signore ci sta preparando una
nuova stagione di Chiesa”. E
Padre Oscar è sicuro che uscirà
“una Chiesa più povera, più umi-
le, meno dotata di strutture, ma
forse più accogliente, meno giu-
dicante, amica degli uomini e in
cammino con loro ad immagine
di Gesù”.
“Ripartiamo da Dio”- 11
VESCOVO OSCAR: LA BUONA NOTIZIA
Nella lettera ai fedeli del mese di febbraio il nostro vescovo Oscar
aveva proposto una riflessione sulla vulnerabilità umana: “Si rifletta
sulla nostra comune vulnerabilità, condizione umana troppo spesso
dimenticata, quasi che l’uomo di oggi sia diventato onnipotente.
Non cessiamo, nonostante il progresso tecnico e della scienza, di
essere creature deboli e fragili. Questa situazione di precarietà e di
disorientamento, in cui tutti siamo dolorosamente coinvolti, ce lo
insegna con chiarezza”.
12 - Il Vescovo Oscar
nessuno sul quale appoggiare il cuore. Inoltre la Caritas diocesana sta
svolgendo un compito eccezionale di vicinanza e di sostegno alle fra-
gilità attraverso numerosi interventi e mettendo in campo nuove ini-
ziative di sostegno umano ed economico in particolare per le famiglie
più bisognose”.
Ha poi aggiunto riferendosi alla libertà dei figli di Dio: “La libertà non è
come erroneamente si crede poter fare sempre ciò che si vuole ma po-
ter scegliere il bene possibile per sé e per gli altri. In questo tempo di
coronavirus essere liberi figli di Dio significa innanzitutto fidarsi e affi-
darsi, rispettare le indicazioni non per costrizione ma per amore verso
se stessi, la propria salute e verso tutti coloro con i quali intratteniamo
delle relazioni. La libertà è scegliere di sacrificarsi per amore, come
Gesù, e vivere il tempo prezioso della preghiera che non conosce muri
od isolamenti, ma che tutti ci unisce”.
In questo tempo di sofferenza l’annuncio del Vangelo della Resurre-
zione “… è la buona notizia della vittoria di Gesù sulla morte, sul male
e sul peccato e si annuncia con la prossimità e con la vicinanza, per
contatto, attraverso la grande capacità di relazione che Dio ci ha do-
nato. Proprio nei momenti di fatica e di sofferenza sperimentiamo
quando abbiamo bisogno gli uni degli altri e che davvero non è bene
che l’uomo sia solo. È l’invito che Dio sempre ci rivolge: Consolate,
consolate il mio popolo, non lasciatelo solo. Anche se non fisicamen-
te abbiamo diversi strumenti che ci permettono di annunciare con la
nostra umanità e vicinanza la speranza di Dio, il Suo amore e la sua
misericordia infinta. Il vangelo, come diceva san Francesco d’Assisi, si
annuncia con la vita e se serve anche con le parole. Gesù è risorto, è
vivo ed è con noi tutti i giorni e lo sarà fino alla fine del mondo. Que-
sta è la nostra speranza che niente e nessuno, neanche il coronavirus,
potrà mettere a tacere. Noi siamo i figli della luce, noi siamo il sale del
mondo, sempre e ovunque”.
14 - Il Vescovo Oscar
condizione di non-lavoro a quella di occupazione, il più possibile stabi-
le e dignitosa. Le azioni saranno prevalentemente concordate con gli
operatori istituzionali che si occupano di inserimento lavorativo. L’aiu-
to può essere economico, ma anche correlato ad altre esigenze come
ad esempio la cura di un figlio o di un anziano durante l’attività forma-
tiva o di inserimento lavorativo. Qualsiasi contributo sarà comunque
legato alla effettuazione del percorso definito dal Fondo d’intesa con
gli operatori accreditati.
Per chi - Il Fondo Rete Lavoro intende dare il suo contributo economi-
co e organizzativo a tutte le persone che sono senza lavoro, perché
l’hanno perso o perché non sono mai riusciti ad entrare stabilmente in
un processo produttivo; hanno una situazione famigliare fragile che
non riesce a sostenerli e quindi una difficile situazione economica e
patrimoniale; sono interessati e disponibili ad attivarsi per il loro inse-
rimento nel mondo del lavoro, prendendo in seria considerazione tut-
te le opportunità che possono essere loro offerte e si impegnino per
realizzare i percorsi che vengono previsti; hanno una reale possibilità
di collocazione nel mercato del lavoro, valutata come tale da esperti
del sistema.
Il ruolo delle parrocchie - I gruppi parrocchiali e le associazioni, che
operano già da tempo sul territorio, anche su questi temi possono
svolgere un ruolo attivo. Innanzitutto possono coordinare e rendere
continuative raccolte di denaro per alimentare il Fondo sensibilizzan-
do nel contempo i fedeli ed i cittadini sulla centralità del lavoro nella
vita dell’uomo. Possono poi contribuire all’analisi dei bisogni e all’in-
dividuazione delle persone con le caratteristiche definite che saranno
coinvolte nell’intervento. Ancora di più hanno la possibilità di accom-
pagnare il progetto, individuando nella comunità dei tutor che affian-
cano e sostengono la persona e la sua famiglia.
A chi rivolgersi - La struttura del Fondo Rete Lavoro opera sulla base
di segnalazioni provenienti da parrocchie, Centri di Ascolto Caritas,
circoli ACLI, altre strutture cooperative e dell’associazionismo laicale,
operatori dei servizi per l’impiego, Centri di Formazione Professionale.
La Caritas diocesana offre il suo sostegno organizzativo, in particolare
grazie all’impegno della Fondazione Caritas “Solidarietà e Servizio”.
I destinatari sono:
· coloro che avvertono più impellenti le do-
mande di senso, il bisogno di un conforto
spirituale, la necessità di un confronto nella
fede, e la condivisione della preghiera
· coloro che durante il periodo pasquale si
riavvicinano alle chiese e sono soliti chiede-
re un confronto e vivere la confessione; in
questo caso potrebbero avere la necessità
di un dialogo con un sacerdote
· coloro che sentono il bisogno di un sup-
porto psicologico perché stanno vivendo
questo momento di emergenza con diffi-
coltà sia perché appesantiti dal contesto
sociale che crea tensione, sia perché stanno vivendo in prima persona la
preoccupazione per sé e per i propri cari
· coloro che necessitano di un supporto per la gestione di relazioni conflit-
tuali con i propri carui a causa della coabitazione forzata che non ha offerto
per lungo tempo la possibilità di uscire dalla propria abitazione
· gli operatori sociosanitari o i lavoratori che esercitano la professione in
situazione di rischio o in condizione emotivamente pesante.
20 - Chiesa viva
Resoconto economico
Parrocchia di Uggiate T.
Mese di Marzo 2020
Entrate
Pro Bollettino parrocchiale € 1130; N.N. € 220; N.N. € 50; N.N. € 100; N.N. € 100; N.N.
€ 100; Benedizioni famiglie € 2125.
Uscite
Siae € 401; Cartoleria € 9; Eni luce € 1704, Eni gas € 472; St. Amigoni (D.L. casa parroc-
chiale) € 5344; Comune di Uggiate per SCIA casa parrocchiale € 100; Arch. Brambilla per
Cappella S. Francesco Saverio € 4000; Assicurazione Cattolica € 7775; Sacchetti ulivo
€ 390; Infostrada € 39; Offerta Croce Rossa Uggiate per emergenza Coronavirus € 500;
Ditta Or.Me. per campanile € 15500; Copyland (noleggio fotocopiatrice) € 2793; Galli
Antonello luci campanile (2° acconto) € 990.
Uscite
Eni gas € 484; Infostrada € 40; Thyssenkrupp (1° semestre manutenzione ascensore)
€ 184; Eni luce € 1402; D.B. (incenso, cera, vino messa) € 434; Tecnografica per bollet-
tino febbraio € 1447; F.lli Clerici (cartoleria) € 127; Eolo (abbonamento annuale) € 511;
Shalom per messalini € 147; Galli Antonello luci campanile (saldo) € 990.
Uscite
Assicurazione Pullmino € 450; Infostrada € 38; Eni gas € 192; Il Settimanale € 142; Rivis-
ta Il Timone € 24; Periodici S. Paolo (dic./gen./feb.) € 307; Eni luce € 1286; Restauratrici
(saldo lavori cappella S. Francesco Saverio) € 21500. Sacerdoti della Comunità di Bucci-
nigo € 1500.
Resoconto - 21
Catechismo ed emergenza sanitaria
ELEMENTARI
Come mantenere vive le attività di catechesi in un tempo di chiusura
totale come quello che abbiamo sperimentato a causa dell’emergenza
sanitaria? Ai nostri catechisti non è mancata la fantasia e i mezzi mo-
derni hanno offerto un valido supporto per mantenere vivo il percorso
di formazione cristiana. L’invito a tutte le famiglie è stato quello di
sentirsi protagoniste nel cammino di fede dei fanciulli: l’accostamento
del Vangelo, che oggi in mille forme può essere avvicinato, la preghie-
ra semplice, l’attenzione a Gesù, segni e immagini che i genitori e i
nonni possono trasmettere sono state valide opportunità.
22 - Elementari
PRIMA MEDIA: ALLA SCOPERTA DELLA COMUNITÀ
È il titolo del mini-ritiro che ogni a scoprire, all’interno della comuni-
anno i ragazzi di prima media vivono tà, i tanti modi con i quali ciascuno è
quasi a compimento dell’anno di ca- chiamato a mettersi a servizio degli
techismo vissuto insieme. Quest’an- altri e a prendere consapevolezza di
no, così particolare, in cui non è stato quanto sia importante che ogni cri-
possibile incontrarsi per condividere stiano serva i suoi fratelli sull’esem-
esperienze, ascoltare testimonian- pio di Gesù.
ze, confrontarsi e riflettere insieme, Così, con non poca fatica, ragazzi e
abbiamo pensato di proporre in ragazze sono partiti con le telefona-
modo diverso questo progetto così te alla scoperta dei servizi nella no-
importante che permette ai ragaz- stra comunità. Sono state individua-
zi di conoscere le persone che nelle te più di cento persone da chiamare.
nostre parrocchie di Uggiate e Ro- Per loro non è stato sempre facile
nago svolgono dei compiti, magari vincere la timidezza legata anche
piccoli e umili, ma sicuramente in all’età, comporre i numeri e presen-
spirito di servizio alla comunità tut- tarsi facendo domande, prendendo
ta. Ogni catechista ha così affidato ai appunti, registrando poi il loro voca-
suoi ragazzi alcune persone cui fare le o le telefonate stesse, fare video
un’intervista telefonica per chiedere chiamate e capire ciò che veniva
loro quale sia l’ambito parrocchiale spiegato nelle risposte, ma quasi
in cui svolgono un servizio, in cosa tutti hanno portato a termine que-
consiste, quanto tempo vi dedicano sto impegno, improvvisandosi gior-
e con quante altre persone vengono nalisti in erba. Bello riascoltare do-
in contatto. mande e risposte, rendersi conto di
Partendo dalla lettura del Vangelo
dell’Ultima di Gesù secondo Giovan-
ni al cap. 13, quando Egli lava i piedi ai
suoi Apostoli, registrato dalle nostre
ragazze con le loro voci brillanti e
allegre, abbiamo riflettuto sul gesto
di Gesù, il Figlio di Dio, che, lavando
i piedi, si è messo alla pari dei servi.
Gesù chiede a ognuno di noi di fare
come lui, di lasciarci raggiungere dal
suo amore, per poterlo distribuire
agli altri. Ogni ragazzo è così invitato
Prima Media - 23
quanti ruoli e servizi arricchiscono il tes- mente nel video per motivi legati alla
suto della comunità a cui apparteniamo durata, ma noi catechisti le abbiamo
e che ci rendono Chiesa viva dove poter conservate tutte e, quando riprendere-
vivere il comando di Gesù “Amatevi gli mo gli incontri, le risentiremo con i ra-
uni gli altri come io ho amato voi”. gazzi e continueremo le nostre riflessio-
Questo lavoro si è trasformato in un ni. Possiamo affermare che il frutto di
bellissimo video, pubblicato sulla pagi- questo ritiro è un lavoro in cui ognuno,
na facebook della vocechebussa nella intervistatori e intervistati, catechisti,
sezione bambini e ragazzi, prodotto da don e tecnici video hanno offerto il loro
persone generose e pazienti che hanno piccolo contributo, in spirito di servizio,
dedicando molto tempo ad ascolta- come apostoli al seguito del Signore,
re, cucire insieme, scegliere immagini, per rendere più ricca di amore reciproco
scritte e musiche adatte. Non tutte le la nostra comunità.
interviste sono state riportate integral-
SECONDA MEDIA
Martedì 14 aprile i cresimandi della no- teriale, i ragazzi si sono trasformati da
stra comunità si sarebbero dovuti reca- “studiosi” in “guide turistiche” e, grazie
re a Como per visitare le Basiliche della alle loro voci squillanti e alle foto a cor-
città, per conoscere la propria chiesa redo dei testi, con un video hanno ac-
diocesana e comprendere l’importanza compagnato l’ascoltatore nel tour della
di continuare a vivere nella comunità propria chiesa:
cristiana anche dopo aver ricevuto il sa- - San Carpoforo: gli inizi della nostra
cramento della Confermazione. Chiesa
Purtroppo, l’emergenza sanitaria esplo-
- Sant’Abbondio: la Diocesi e il suo pa-
sa in quelle settimane ha costretto ca-
trono
techisti e ragazzi a rivedere la proposta,
- San Fedele: i santi della nostra Diocesi
che si è trasformata in un giro virtuale
delle basiliche. Dopo una prima video- e i santi contemporanei
chiamata di spiegazione con il proprio - la Cattedrale: sede del Vescovo, garan-
gruppo, ogni ragazzo ha compiuto la te dell’unità della Chiesa
ricerca su una parte della basilica as-
segnata: l’architettura interna, quella Un bel modo per i ragazzi di continuare
esterna, la sua storia, la storia del santo a trovarsi e lavorare insieme, per guar-
a cui è consacrata, il significato che as- dare avanti nonostante l’isolamento
sume per i comaschi. forzato che ha costretto a rimandare la
Alla fine del processo di raccolta del ma- loro Cresima.
24 - Seconda media
TERZA MEDIA
Durante questo anno catechistico i ragazzi di 3 media erano in corsa
per raggiungere il traguardo del Molo14, l’appuntamento a Bellagio
dei quattordicenni della diocesi con il Vescovo.
A metà percorso, però, il loro cammino ha subito un rallentamento e,
costretti a stare a casa, sembrava che tutto fosse finito. Per fortuna
la tecnologia è arrivata in soccorso e, con una serie di video e video-
chiamate, i nostri quattordicenni hanno potuto proseguire il viaggio
da dove si era interrotto.
Si è potuto così continuare a riflettere sul significato del Vangelo che
racconta del mercante che, trovata una perla preziosa, vende tutto
quello che ha per comprare quella perla. Grazie ad una lettera scritta
dal responsabile delle vocazioni don Michele, i ragazzi hanno capito
che “ogni vita è vocazione” e che in questa chiamata i protagonisti
sono tre: Dio, tu, gli altri.
I ragazzi sono allora partiti alla ricerca di quella bellezza nascosta che
sta sotto il nostro naso, ma che a volte siamo troppo distratti per ri-
conoscere. Trasformatisi in mercanti che desiderano trovare un teso-
ro, hanno scoperto che perla preziosa sono proprio loro stessi, con le
caratteristiche che li rendono unici. Infine, hanno provato a riflettere
sulla frase che sembra la più inverosimile della parabola: il mercante
vende tutto quello che ha per una sola perla. Sono arrivati alla con-
clusione che vendere tutto non significa perdere, ma investire la pro-
pria vita in qualcosa che ne valga davvero la pena.
È arrivato così il momento di sfogliare insieme le pagine del diario
di bordo realizzato durante l’anno e osservare con più attenzione le
attività e le esperienze vissute, per provare a scovare almeno il lucci-
chio di una possibile perla.
La conclusione di un anno che, anche senza la presenza fisica al
Molo14, sprona tutti i ragazzi: continuate a navigare!
Terza media - 25
BAMBINI, RAGAZZI E PANDEMIA
Come hanno vissuto i bambini in tempo della chiusura totale? Che cosa
hanno colto di questi giorni di lontananza dalla vita di sempre? Che cosa
hanno pensato? Alcune riflessioni, scritte spontaneamente, ci danno
una mano a entrare nel segreto delle loro emozioni e dei loro pensieri.
In Italia è arrivato il Coronavirus, una malattia contagiosa e mortale.
Sono molto triste per le persone che sono malate. Sto seguendo al te-
legiornale quello che sta accadendo e spero che passi in fretta. Io sono
tranquillo, ma capisco che ci sono persone che davvero non stanno
bene. Bisogna rispettare le regole così tutto passerà.
28 - Dal Mondo
voler bene da te, nella maniera che vuoi tu”, e il cuore si sentirà
sereno.
Adesso vado al campo dove abbiamo piantato questa mattina,
chissà che non riesca a sentire i semi e le piantine dire alla terra
la stessa cosa.
Il Virus e la preghiera - 29
ISOLATI MA IPERCONNESSI
Italiani a Monaco di Baviera in tempo di corona virus
Anche dall’altra parte delle Alpi, la fase più critica della pandemia ha
comportato chiusure di ogni tipo di servizio non necessario, oltre a
divieti d’incontri con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo e
a severe restrizioni negli spostamenti.
Non per tutti è stato tuttavia così. Per molte persone che vivono da
sole, il lockdown ha infatti coinciso con un vero e proprio periodo d’i-
solamento individuale, con il breve scambio di battute con i cassieri
del supermercato a rappresentare l’unica possibilità d’incontro fisico
con altre persone. Proprio questa particolare situazione ha tuttavia
favorito la proliferazione di una serie di iniziative che, facendo leva
tanto sul legame spirituale che ci unisce come cristiani quanto sulle
potenzialità rappresentate dai mezzi di comunicazione attuali, hanno
permesso la creazione di una rete di persone fisicamente isolate tra di
loro ma, allo stesso tempo, interconnesse sia spiritualmente sia, gra-
zie ad un collegamento internet, virtualmente. In altre parole: isolati
ma iperconnessi.
Nel concreto, sulle ali dello Spirito molti fedeli si sono affidati ai loro
computer per farsi promotori di numerosi eventi comunitari, organiz-
zati a cadenza giornaliera (rosari e vespri), settimanale (messe, incon-
tri di preghiera carismatica, di catechismo e di approfondimento bibli-
co-teologico) o variabile (pii esercizi quali via crucis e via lucis).
Pur entro i limiti imposti dal corona virus, gli strumenti offerti dal-
la tecnologia attuale hanno pertanto permesso a molte persone di
poter alleviare le difficoltà legate alla solitudine fisica attraverso mo-
menti “virtuali” di comunione fraterna, attraverso l’attualizzazione di
30 - Dal Mondo
proposte appartenenti alla pietà popolare cattolica in un modo
completamente nuovo. Parafrasando una celebre espressione di
Giovanni XXIII (della morte del quale si fa in questi giorni memo-
ria), l’utilizzo di queste nuove tecnologie durante la pandemia si
è quindi costituito come via privilegiata per vedere, fra le tenebre
oscure della solitudine, numerosi indizi annunciatori di tempi mi-
gliori sia per la Chiesa sia per il genere umano.
Alessandro
Isolati ma iperconnessi - 31
DALL’INDIA E DAL BANGLADESH
Come sappiamo dai giornali e dai canali d’informazione, l’India e il Bangladesh sono
stati messi alla prova dall’epidemia del Covid-19, cui si sono aggiunte recentemente
un’ondata di caldo torrido con temperature fino a 50 gradi, un’invasione di locuste,
che stanno devastando le colture, e il rovinoso passaggio del ciclone Amphan. Spes-
so, nelle zone colpite dal ciclone, le persone si sono trovate di fronte a una dram-
matica scelta: rischiare la morte tra acqua e fango o rischiare il contagio in rifugi
affollati, dove il distanziamento necessario risulta impossibile. Anche il nostro amico
padre Kiran Kakumanu sta vivendo la lunga quarantena con la sua famiglia nella
città di Vijayawada, nello stato dell’Andra Pradesh. Scuole, negozi, chiese e seminari
sono chiusi. Padre Kiran celebra la Santa Messa ogni giorno con i genitori e i familia-
ri che abitano nella stes-
sa casa, prega e rimane
in contatto con parenti e
amici grazie al telefono
e ai mezzi informatici. In
occasione della domeni-
ca delle Palme ha inviato
la foto di come s’è svolta
la celebrazione della Pas-
sione del Signore a porte
chiuse.
Maurizio
L’essenziale e il superfluo- 33
SUOR MARIA LAURA MAINETTI BEATA
Venerdì 19 giugno 2020 il Santo Padre Francesco ha ricevuto in Udienza Sua Eminen-
za Reverendissima il cardinale Angelo Becciu, Prefetto della Congregazione delle Cau-
se dei Santi. Durante l’Udienza, il Sommo Pontefice ha autorizzato la Congregazione a
promulgare il Decreto riguardante la Serva di Dio suor Maria Laura Mainetti (al secolo
Teresina Mainetti), religiosa professa delle Suore Figlie della Croce.
La notizia è stata accolta dal suono delle campane nelle comunità di Villatico di Colico
(LC), dove suor Mainetti è nata, e a Chiavenna (SO), luogo del suo martirio. Sabato
20 giugno, alle ore 12.00, tutte le campane delle chiese della Diocesi di Como hanno
suonato a festa. La Diocesi ha accolto con gioia la notizia di questo importante ricono-
scimento da parte della Chiesa universale. È forte il senso di responsabilità: siamo
testimoni e custodi delle molte tracce di santità che caratterizzano la storia
millenaria della nostra Diocesi.
In questi ultimi nove anni abbiamo vissuto la canonizzazione di san Luigi Guanella (23
ottobre 2011) e le beatificazioni prima dell’arciprete Nicolò Rusca (21 aprile 2012)
quindi di madre Giovannina Franchi (20 settembre 2014). Lo scorso novembre è stato
riconosciuto il miracolo del medico missionario comboniano padre Giuseppe Am-
brosoli. Ora il martirio di suor Maria Laura. È un percorso che si arricchisce dei tanti
“santi della porta accanto” di cui le nostre comunità sono ricchissime.
Teresina Mainetti nacque a Colico (LC) il 20 agosto 1939, decima figlia di mamma
Marcellina e papà Stefano. Fu uccisa il 6 giugno 2000 (nell’anno del suo quarantesimo
di professione religiosa) a Chiavenna (SO), al termine di un rituale satanico (ispirato
da quella data così evocativa, il 6 del 6 del nuovo millennio). «Eccomi! Signore, per-
donale»: questa la frase pronunciata da suor Laura mentre veniva colpita. «Della
tua vita devi fare una cosa bella per gli altri». Questo invito, rivoltole ancora
giovanissima da un sacerdote durante la confessione, Teresina lo abbracciò
come progetto di vita. A 18 anni entrò nella Congregazione francese delle
Figlie della Croce: nell’agosto 1959 emise i primi voti come suor Maria Laura
e nel 1960 fece la professione perpetua a La Puye, casa madre della Congrega-
zione.
Sul luogo del martirio di suor Maria Laura fu posta una croce in granito (tutt’oggi
ben visibile) che reca la scritta evangelica “Se il chicco di grano non muore, non
porta frutto”. Da subito tanti si sono recati lì in preghiera e, nel marzo 2019, la
salma di suor Laura è stata traslata dal cimitero di Chiavenna alla cappella di san
Giovanni Nepomuceno, nella Collegiata di San Lorenzo.
Beatificazione - 35
20° ANNIVERSARIO SUOR MARIA LAURA MAINETTI
6 giugno 2020 - Chiavenna
Dal testo scritto e consegnato dal Vescovo di Como, Monsignor
Oscar Cantoni, per l’occasione.
Attraverso il brano evangelico appena proclamato Gesù ci richia-
ma al mistero della nostra vita, radicalmente trasformata dal suo
invito a seguirlo, proprio come è successo un giorno a “un uomo
chiamato Matteo, seduto al banco delle imposte” , che si è improv-
visamente sentito chiamare da Gesù e così, da quel momento,
abbracciò una vita diversa, completamente indirizzata a seguire
il Maestro.
Diventiamo cristiani ogni giorno perché avvertiamo che il Signore
Gesù, entrato per grazia nella nostra vita col Battesimo, ci fa con-
tinuamente dono della sua amicizia e della sua fiducia, ci associa
a sé e alla sua comunità, un piccolo gruppo di discepoli, disposti a
seguirlo e a testimoniare il suo vangelo, nonostante la povertà e la
fragilità della esistenza. Ci risulta, infatti, sempre difficile avanzare
nella logica di Cristo. Tuttavia Dio ci accetta senza discutere, così
come siamo e ci raggiunge lì dove siamo.
Anche noi, come Matteo, ci siamo sentiti amati da Gesù , che ha
avuto compassione di noi e ci ha associati a sé non per i nostri me-
riti, ma per un puro atto gratuito, sgorgato dalla ricchezza del suo
cuore, pieno di misericordia. Da allora la nostra vita non è che una
risposta al suo amore. Lo seguiamo pieni di fiducia in Lui, ossia
contiamo su di Lui più che sulle nostre forze, e ci impegniamo a
seguirlo con una libera adesione, espressione fedele della nostra
gratitudine, al di là delle fatiche che sperimentiamo, ancora pre-
senti in noi.
Nessuno è degno della chiamata di Gesù, eppure lo stupore e la ri-
conoscenza per essere stati scelti, ci determina a far sì che la nostra
volontà accetti di aderire pienamente, a volte non senza fatica, alla
sua e così impegnarsi a vivere per la gloria di Dio. Lo aveva ben
compreso suor Laura. L’ attaccamento costante al suo Signore e
Sposo non è stato altro che una risposta generosa e fedele a Colui
che la aveva preceduto nell’amore con uno sguardo pieno di com-
passione e di tenerezza. Lo stesso sguardo misericordioso di Gesù
20° anniversario - 37
Notizie flash
SUOR TOMASINA POZZI (1910 - 1944)
L’ultima domenica di aprile la nostra Comunità ha ricordato i 110 anni della na-
scita di suor Tomasina Pozzi, avvenuta il 27 aprile 1910 e registrata nell’Atto di
Nascita del nostro Comune. Dal documento risulta che Laura Teresa Pozzi è nata
alle ore 23:30 nel comune di Trevano da Pozzi Attilio, di anni 29, scalpellino e da
Albinato Aurelia. Di lei i biografi dicono che fosse “una brava ragazza, creden-
te, docile, ingenua”. Fin dall’infanzia volIe dedicarsi a Dio facendosi suora. Nella
Casa di Mese, in provincia di Sondrio, sono conservati con amore e con cura tutti
gli scritti e la documentazione riguardante suor Tomasina. Su di lei si è scritto e
discusso con pareri spesso opposti. La sua vita fu un dono di amore, di affidamen-
to alla volontà del Padre. Si fece vittima per giovare alle anime. Una spiritualità
profonda, umile e coinvolgente. Una mistica che nella scarnità delle sue descri-
zioni testimonia il lavorìo della Grazia sulla sua anima.
… A FRANCESCA MERLO
17 giugno 2000: questa bella data è scritta nel cuore di Francesca Merlo, come il
giorno felice in cui nella chiesa di Uggiate nelle mani del Vescovo Alessandro ha
consacrato la sua giovane vita nell’Ordo Virginum della nostra Diocesi. Ricordia-
mo con lei e con la sua famiglia questa bella ricorrenza della vita e la affidiamo al
Signore certi che con gioia continuerà il suo servizio alla Chiesa Diocesana nella
persona del Vescovo Oscar.
… AL SEMINARISTA DARYL
Il 25 giugno, nella Cattedrale di Butuan City, nelle Filippine, il seminarista Daryl
ha ricevuto l’ordinazione diaconale. Il Signore illumini il suo cammino e benedica
la sua scelta di vita.
38 - Notizie flash
BRUCIA IL CINEMA, MA IN PIAZZA
È un fatto di cronaca del lontano 1939 consegnato alla storia locale dagli atti pre-
senti negli archivi comunali che oggi, arricchito da fonti orali, possiamo rivivere
sorridendo ma … chissà cosa devono aver provato i tantissimi abitanti di Uggiate
Trevano e di altri luoghi che, usciti da casa per un evento da vivere come spetta-
tori, quella tarda sera fecero rientro da protagonisti, a loro insaputa e loro mal-
grado.
Per fare ordine, in particolare per i più giovani lettori, è opportuno ricordare che
l’attuale consuetudine di uscire dal proprio paese per ogni esigenza, per svago o
semplicemente per far qualcosa, ha origine soltanto a metà degli anni Cinquanta
del secolo scorso con la motorizzazione di massa che è parente di primo grado
dell’asfalto, a sua volta becchino delle strade in ciottoli, le strade di un tempo.
Aggiungiamo che, oltre a quelle dei carri, le principali ruote che giravano erano
quelle della bicicletta che però veniva usata con parsimonia e in tanti, la sera,
come una reliquia se la portavano fin dentro casa. Se poi consideriamo che, sem-
pre ai tempi di questa vicenda, da Uggiate Trevano per Como era attiva una sola
corsa di corriera il mattino e una sola di rientro la sera, allora senza indugi possia-
mo aprire il sipario e ben comprendere il motivo per cui a quel tempo e già da un
decennio, erano in servizio sulla nostra penisola una trentina di cine-ambulanti:
furgoni attrezzati con proiettori e audio diffusori, in grado di raggiungere i paesi
fuori mano dalle città, i piccoli centri e perfino i villaggi sperduti. Lo scopo univa
l’utile della propaganda di regime che, con i cine giornali dell’Istituto Luce, pre-
cedevano al dilettevole del film proiettato mentre le organizzazioni che si occu-
pavano di portare sulle piazze questi eventi erano, almeno dalle nostre parti, la
cattedra ambulante di agricoltura e il dopolavoro provinciale.
Quel 1° giugno 1939, un giovedì sera, il cinema ambulante si ferma a Uggiate Tre-
vano. È un evento imperdibile e, anche se incompleta la visione, di gradimento o
meno che sarà stato, quanto si è visto del film - ma specialmente il seguito - ri-
marrà impresso indelebilmente nella memoria di tutti i presenti.
Brevemente, ma con il dovuto rigore, precisiamo che il luogo prescelto per la pro-
iezione corrisponde all’attuale Piazza XXVII Gennaio, dove si trova ormai in disu-
so da anni la regia caserma della Guardia di Finanza che sporge abbondantemen-
te sulla via Vittorio Emanuele, già via Dupuy Moris, … la strozzatura della via
formata dal demolendo vetusto fabbricato costituisce un continuo e costante
pericolo alla sicurezza del pubblico transito. E il 13 settembre, infatti, avrà inizio
La prima composizione scelta è di J. S. Bach: si tratta della cantata per voce sola
BWV 82, “Ich habe genug” (Ne ho abbastanza). Fin dall’attacco sublime dell’o-
boe, una melodia dolente e lamentosa, lunga, lunghissima, interminabile, ci in-
troduce subito in quel clima, così tipico di Bach, di confronto con il pensiero della
morte. Di che cosa ne ha, infatti, abbastanza, chi canta? Della vita. Ho preso il
Salvatore, la speranza del giusto, tra le mie avide braccia. Composta a Lipsia nel
febbraio 1727, in occasione della purificazione di Maria, esistono due versioni: la
prima per voce di basso e la seconda per voce di soprano, entrambe sono molto
interessanti.
Segue poi una musica solo strumentale del compositore francese J. P. Rameau,
tratta dall’opera “Le Boréades” composta nel 1763; ho scelto la Entrée di Abari
leggendario taumaturgo che, come raccontano Erodoto e Platone, grazie a una
freccia d’oro donatagli da Apollo, volava su tutta la Grecia per guarire gli amma-
lati. Il compositore, utilizzando una scala discendente, dà vita all’incanto di un
soave intreccio polifonico.
46 - Musica e consolazione
Seguono le sei Consolations composte da Liszt nel 1848 (ad eccezione della quinta,
anteriore di quattro anni) e pubblicate nel 1850. Esse traggono ispirazione dalla lettu-
ra dell'omonima raccolta poetica di Charles-Augustin de Sainte-Beuve del 1830, uno
degli autori più amati dal giovane Liszt.
La prima Consolazione (Mi maggiore) nonostante la semplice forma tripartita, con un
tema, un piccolo sviluppo e ripresa, non è priva di una certa ricercatezza. L'iniziale fi-
gurazione di accordi in sincope diviene maggiormente percepibile nel corso del brano
con la presenza di una seconda voce che sottolinea i tempi forti. La seconda pagina,
nella stessa tonalità iniziale, è monotematica e tripartita, con esposizione, sezione
contrastante e ripresa variata con coda, nella quale la melodia nel registro centrale
è divisa tra le due mani. La terza Consolazione (Re bemolle maggiore) si caratterizza
per una nota grave tenuta dal pedale di risonanza, un accompagnamento della mano
sinistra in arpeggi e una melodia alla mano destra in note singole, in ottave, in terze
e in accordi, con una piccola cadenza prima della conclusione. Il quarto brano, nella
tonalità del terzo, si apre con una melodia (tratta da una canzone composta da Marie
Pavlovna) armonizzata quasi come un corale ("Cantabile con divozione"), seguita da
una sezione centrale e da una ripresa variata con la melodia affidata alla mano sini-
stra. Con la quinta Consolazione il ciclo ritorna alla tonalità iniziale, in un clima quasi
idilliaco, in cui i due temi vengono esposti e quindi ripresi nello stesso ordine, anche
se in tonalità diverse. L’ultimo brano, che chiude il ciclo in mi maggiore, propone una
semplice melodia, accompagnata da rapidi arpeggi. La forma è di nuovo quella terna-
ria di canzone, con una cadenza prima della ripresa.
Nella pagina in versione online, ci sono dei contenuti ipertestuali che rimandano a
ulteriori informazioni.
Tutte le musiche si potranno ascoltare seguendo questo link:
https://www.youtube.com/playlist?list=PLhlyechER07_Pei_KM3mEWY9lbHBb3qSQ
Andrea Schiavio
Musica e consolazione - 47
Anagrafe
della Comunità Pastorale
48 - Anagrafe
Graziano Lambrughi coniugato con Sabrina Sebastiani
di anni 56 – Ronago (29 maggio 2020)
Giuseppina Donadini coniugata con Francesco Pietrobon
di anni 83 – Uggiate T. (18 giugno 2020)
Luca Piva
di anni 54 – Ronago (19 giugno 2020)
Aurora Saibene di Simone e Anna Rita Beretta – Uggiate T. (14 giugno 2020)
Federico Giovanni Polizzi di Gianluca e Miriam Ciriello – Uggiate T. (14 giugno 2020)
Mirko Bianchi di Paolo e Gloria Meli – Uggiate T. (14 giugno 2020)
Anagrafe - 49
C.S.I. MULINI Como che annullava la gara per precau-
zione, così non ci restava che tornare a
casa con tanta delusione.
Era il 23 febbraio quando tutto si fer-
Con il passare dei giorni e delle setti-
mò a causa di qualcosa che ancora non
mane, abbiamo preso consapevolezza
conoscevamo bene. Quella domenica
della gravità del virus che ha stravolto
si doveva disputare a Ronago la corsa
ogni aspetto della nostra quotidianità
campestre per i bambini dell’under 10 e e in primo luogo anche della nostra so-
Montan bike per l’under 12 sia di squadre cietà sportiva, tagliando ogni contatto
maschili che femminili di tutta la provin- umano. Sicuramente l’amarezza è stata
cia e noi dell’US Mulini eravamo gli orga- molta, ma l’US Mulini ha voluto mante-
nizzatori. Probabilmente era destino che nere un legame tra allenatori e ragazzi
la corsa venisse annullata, tanto che già sfruttando al meglio la tecnologia. Sono
per due volte era stata sospesa a causa state organizzate delle Challenge sem-
del maltempo. Quella mattina era tutto pre in tema calcistico, per dare ai bam-
pronto, ci trovavamo sul posto alle 7.00 bini un momento di divertimento, coin-
per gli ultimi preparativi quando arrivò volgendo anche i genitori così da avere
inaspettata una telefonata dal C.S.I. di delle distrazioni durante la quarantena.
50 - C.S.I. Mulini
Alcuni allenatori hanno anche orga- premiazioni e per condividere la chiu-
nizzato dei quiz e settimanalmente si sura dell’anno calcistico con un mo-
incontravano online, i ragazzi aveva- mento di festa. Fino a pochi mesi fa si
no così la possibilità di interagire ac- sperava in una conclusione di stagione
quisendo nuove nozioni sullo sport. molto positiva, come quella degli anni
Molto bella è stata anche l’iniziativa precedenti, vista l’ottima posizione in
presa il giorno di Pasqua organizzando classifica di tutte le nostre squadre,
una tombola a distanza dove ognuno
ma purtroppo il covid-19 ha interrotto
metteva in palio un premio e da casa
queste prospettive costringendoci ad
poteva partecipare ad un momento in
un finale diverso dal solito. L’obietti-
compagnia durante un giorno di festa,
nel quale la pandemia non ci permet- vo di tutte le nostre iniziative è stato
teva di stare concretamente vicini. in primo luogo quello di tenere vivi i
Il 23 maggio come ogni anno avrem- legami nella squadra, nella speranza
mo dovuto concludere il campionato che questo momento difficile passi al
del torneo polisportivo presso lo sta- più presto, per poter tornare alla nor-
dio di Cantù, dove tutte le squadre malità giocando nel nostro verdissimo
della provincia si incontrano per le campo tutti insieme.
C.S.I. Mulini - 51
Sturiell Sota ‘l Munt da la Pianta
del Pepin da Roma
− Tai chì i düü soci da la bira! Setìvass gio visin a me che forsi gh’ù bisogn de la
vostra cültüra!
− Difati emm vist che ta bruntulavat - al diss ul Carlu - S’éet dre a fà cusè? Ul
cünt dii tass da paga?
− Cun la mia cültüra – al diss ul Maurizi – ta podi cunsilià quand che gh’è la lüna
bona par sumenà i garotul, piantà i tumatis, tirà sö i pomm da tera, pudà ul
pergulaa...
− No, no – al respund ul Pidrin - l’è una questiun... leteraria. La tauleta che
gh’ù in man ma l’ànn regalada i mè fiöö par ul mè cumpleann e l'è una libreria
telematica. Ta schisciat un butun, ta ga feet ghiliciga a ‘na freceta, ta palpat
‘na virgula (scüsum, Carlu) e ta scernisat ul libru che ta vörat léeg: Promessi
Sposi, Anna Karenina, I Miresabili, L’uomo e il mare, La coscienza di Zeno, e
via inscì. Insoma, gh’è a dispusiziun una biblioteca, però bisogna savela du-
prà. Me sevi dré a léeg ul “Passero Solitario” del Leopardi e quand sum rivaa a
“Oimè, quanto somigli” in dal svultà la pagina m’è vegnüü föra ul “Bove” del
Carducci. Mò, un passarot al sumeja par nagot a un böö e gnanca che ul Don
Rudrigh al vegn da la campagna in sul calar del sole, cumè m’è capitaa da léeg
un’oltra volta in dal svultà pagina... L’è inscì che vegnan föra i garbuj!
− A l’è cumè sumenà furment e a catà sü zicoria – al diss ul Maurizi – Forsi t’ eet
migna schisciaa ul butun giüst , o ta séet indaa a destra inveci che a sinistra.
− Al pò vess! – al cunferma ul Pidrin- Di voolt basta slisà un tast par peerd la
pagina e dopu, inveci da turnà indré, sa va sura, sa va da sott, sa va drizz, sa
va da sbièss... sa va a fà un rebelott.
− Mé quela roba lì vöri gnanca ciapala in man - al sentenzia un Carlu - . Quand
che gh’ù vöja da léèg ciapi in man ul me libar cunt i paròll stampaa sura i pagin
da carta e vù innanz, parchè:
52 - I racconti Uruk
Un libar che l’è senza föj da carta
e senza cuertina culurada
al sa pò lèeg cun la partenza in quarta,
ma l’è l’istess del lacc che ‘l va in quagiada.
− Oh, dai! - al fa ul Pidrin – Bagnà ul diit l’è migna tant bell. E pö sa metan
in boca i micrubi.
− Ah, ma lüü – al precisa ul Maurizi – al duperava ul diit bagnaa anche par
mett i fett da bulogna denta i michett quand che ‘l dava una man a la
festa de j’Alpini.
− Un mumeent! - al diss ul Carlu – Prima da metass dré a laurà, me ù sen-
par lavaa i man.
− Quand l’è inscì, - al sara sü ul discurs ul Pidrin - Sciüscia püür ul to diit.
Ma ul diit bagnaa al pò migna sbrisigà sura la tauleta del libar telemati-
ch, che in di tò man chissà cusè che la diventa! Magari, inveci de nà su la
pagina sbaliada, al fa sunà l’alarmi e ‘l fa cuur i pumpieer.
I racconti Uruk - 53
Sentieri di fede
MADONNA DELLA GUARDIA A CURIGLIA
Nell’ultimo bollettino della comunità,
che a causa del virus era stato pubbli-
cato online, continuando i pellegri-
naggi con la nostra rubrica Sentieri
di Fede eravamo andati a Brunate, in
località Cao, dove si trova il santuario
di Santa Rita, il più piccolo santua-
rio d’Europa. Proseguendo il nostro
cammino con un balzo passiamo dai
monti del lago di Como ai monti del
lago Maggiore, in val Veddasca, valle
che si trova sopra Luino. Nella locali-
tà d’alpeggio Alpone, frazione di Cu-
riglia, si trova la chiesa dedicata alla
Madonna della Guardia detta anche
Beata Vergine della Neve. Fu costrui-
ta per iniziativa del parroco, Ezechiele
Manzella, col concorso degli emigran-
ti che, dalla Valle Dumentina, partiva-
no, ancora nei primi anni del XX sec.,
per lunghi impieghi stagionali in Italia
e in Europa. Il progetto fu redatto nel 1904 seguendo il modello della chiesa “dei
morti” di Vira, il cui disegno fu gentilmente messo a disposizione dal parroco del
paese affacciato al lago Maggiore, sulla riviera svizzera del Gambarogno (Canton
Ticino). L’11 febbraio 1906 il curato di Curiglia bandì il concorso per la costruzio-
ne. Al cantiere collaborarono, come consuetudine, le donne del paese, uniche
testimoni della fatica del vivere quotidiano sui monti in assenza di buona parte
degli uomini. A loro spettò il compito, duro e svolto a titolo gratuito, di portare
sulle spalle, nelle caratteristiche ‘gerle’, le pietre da costruzione recuperate sul
letto del fiume Giona, ossia a valle, colmando un dislivello di quasi mille metri.
La chiesa della Beata Vergine della Neve “è la chiesa più vicina al cielo” del deca-
nato luinese posta a 1245 m slm. L’edificio si eleva su un poggio sopra l’alpe, un
tempo frequentatissimo e per questo dotato di un consistente numero di baite
e stalle, che consentivano l’alpeggio stagionale ancora oggi in parte utilizzate.
Dal sagrato si domina un bel panorama con un vasto cerchio di monti riflessi nel
bacino del lago Maggiore. La chiesa è semplice e si preannuncia con una facciata
a capanna e un portale a sesto acuto. L’interno, a navata unica, scandito in tre
campate e illuminata da finestroni pure a sesto acuto, si conclude in un’abside
semicircolare adorna di una pala con la ‘Madonna dei pastori’. La copertura del
54 - Sentieri di fede
tetto è fatta con le caratteristiche piode. La costruzione dell’edificio fu com-
pletata nel 1917. Il giorno della festa, la prima domenica d’agosto, i rintocchi
della campanella posta sul campanile ‘a vela’ al centro della facciata, “si dif-
fondono nell’aria, umile omaggio al Signore delle cime”.
Per raggiungere la chiesa ci sono alcuni percorsi, noi abbiamo scelto quello
che parte da Curiglia. Una volta arrivati a Curiglia ci s’inoltra subito per le bel-
le vie pedonali, dove s’incontrano e si seguono i classici bolli bianchi e rossi.
Ben presto s’incontra la strada asfaltata, transitabile solo per i residenti, che
porta a Sarona in circa mezz’ora. La salita è discretamente impegnativa e per
lo più in mezzo ai boschi, con la possibilità di incontrare qualche gregge di
capre. Sarona è una bellissima sorpresa, con le baite ben tenute e le stradine
in sasso. Conviene perdersi un po’ tra le case ammirando il panorama, ritro-
vando poi i segnali bianchi e rossi che, a monte, indicano la prosecuzione del
sentiero verso Alpone. Volendo la strada asfaltata riprende comunque fuori
dall’abitato. È necessaria un’altra mezzoretta abbondante di cammino più
pochi minuti per il belvedere con la chiesetta della Madonna della Guardia,
che si raggiunge prendendo il tracciato segnalato verso il monte Lema.
Sentieri di fede - 55
Segnalibro
LA SPERANZA NON È MORTA
Luigi Maria Epicoco - Saverio Gaeta
San Paolo
56 - Segnalibro
L’APPRENDISTA
Gian Mario Villalta
SEM
L’ARTE DI GUARIRE
Fabio Rosini
San Paolo
Segnalibro - 57
Carissime bambine e carissimi bambini, per
quest’estate vi proponiamo un simpatico rompica-
po.: il gioco del Sudoku.
Un consiglio: usare
il ragionamento. Per
mettere i primi nume-
ri si può anche tirare
a indovinare, ma è
molto più divertente
usare il ragionamento
e la logica per trovare
le giuste posizioni dei
numeri. Ogni numero
inserito correttamen-
te è un’informazione
in più per trovare gli
altri.