Apparizioni Mariane

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LE APPARIZIONI

MARIANE

a cura di
Ciro Notarangelo

- 2014 -
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LE APPARIZIONI MARIANE

Le apparizioni mariane sono eventi soprannaturali nei quali la Vergine Maria è apparsa ad una o
più persone. Prendono il nome dalla città nella quale hanno avuto luogo o dal nome dato alla
Madonna in occasione dell’apparizione. Talvolta le apparizioni durano per un periodo di tempo
prolungato e nella maggior parte dei casi, solo poche persone hanno potuto vedere la Madonna.
La Chiesa cattolica considera le apparizioni mariane come un supporto alla vita di fede e alla
speranza dei fedeli, ma consente la devozione solo dopo un'indagine approfondita. Ad ogni modo,
la Chiesa, anche quando conferma la veridicità di un’apparizione, non obbliga mai i fedeli a
credervi. Secondo il magistero, infatti, si può essere cattolici anche senza credere in nessuno di
questi fenomeni, in quanto tutta la Rivelazione è contenuta in modo completo negli scritti canonici.
La Chiesa, infatti, è molto cauta nell'attestare ufficialmente la veridicità di tali eventi miracolosi.
Anche nel caso in cui un'apparizione mariana sia ritenuta autentica dall’autorità ecclesiastica, è
sempre considerata solo una “rivelazione privata” e quindi una fonte subalterna alla Parola di Dio.
L'apparizione, infatti, può attirare l’attenzione su qualche aspetto della Rivelazione, ma non può
mai aggiungere qualcosa di nuovo.

La loro importanza consiste nel fatto che, essendo state studiate con obbiettività e con metodo
scientifico ed essendo spesso accompagnate da segni oggettivi a sua volta studiati
approfonditamente, sono una prova concreta a supporto della fede. Inoltre, essendo apparizioni di
Maria inevitabilmente si giunge ad alcune confortanti conclusioni:
 la Madonna è ciò che la Chiesa cattolica ci insegna: Madre di Dio, sempre Vergine,
Immacolata Concezione, Sede della sapienza, e così via.
 Lei è effettivamente la Creatura che, in piena libertà, ha realizzato il desiderio del Creatore:
Lei è ciò che Dio aveva desiderato fossimo tutti noi. Guardando a Lei, che è una donna e
quindi una di noi, Dio benedice tutta l’opera delle sue mani, tutta l’umanità. Lei è la prova
che l’opera delle mani di Dio, l’umanità, è cosa buona e il Padre benedice tutta l’umanità
grazie a Lei.
 Lei è la discepola che più di ogni altro ha vissuto la Parola, cioè la volontà di Dio. Maria è
dunque l’esempio “umano” da seguire per tutti noi. E’ inoltre un esempio “realizzato” in
quanto nella sua Assunzione in Cielo possiamo vedere e sperare nella nostra resurrezione.
 La Madonna è la mamma che Dio si è scelto. Egli, onnipotente, poteva farne a meno,
invece ha voluto godere dell’amore materno della sua creatura più bella. Quanto tutti noi
dobbiamo alle carezze che Maria ha dato a Gesù! L’umanità può dunque rivolgersi con
fiducia alla Madre Celeste e chiedere la sua intercessione presso suo Figlio. Non c’è nulla
che Gesù possa negare a Maria.
 L’implicazione più bella delle apparizioni mariane, infine, è anche la più importante per la
Chiesa Cattolica: se anche una sola delle apparizioni mariane è vera, allora quella della
Chiesa Cattolica è l’unica vera religione, visto che solo in Essa la Madonna è venerata come
la Madre di Dio, l’onnipotente per grazia.

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Il 25 febbraio 1978, la Congregazione per la Dottrina della Fede ha pubblicato le "Norme della
Congregazione per procedere nel Giudizio delle Apparizioni e Rivelazioni Presunte", contenente le
regole seguenti:
 Il vescovo diocesano può iniziare un processo di sua iniziativa o su richiesta di un fedele,
per indagare su un'apparizione. Il vescovo può anche astenersi dall’esaminarla se pensa che
dall’evento non deriveranno elementi significativi.
 La conferenza episcopale nazionale può intervenire se il vescovo diocesano locale vi si
rivolge o se l’evento diventa importante a livello di più di una diocesi.
 Anche la Sede Apostolica può intervenire, su richiesta del vescovo locale o su richiesta di un
gruppo di fedeli o di propria iniziativa.

La prima valutazione dell’evento si basa su criteri positivi e negativi. Tra i primi ricordiamo:
1. Certezza morale o almeno grande probabilità riguardo all’esistenza di una rivelazione
privata, dopo una seria indagine sul caso.
2. Valutazione delle qualità personali del veggente (equilibrio mentale, onestà, vita morale,
sincerità, obbedienza alla Chiesa, buona volontà nel praticare la fede in modo normale, ecc.).
3. Valutazione del contenuto delle apparizioni (cioè se non sono in disaccordo con la fede e la
morale della Chiesa e sono prive di errori teologici).
4. La rivelazione porta frutti spirituali nelle vite delle persone (preghiere, conversioni, opere di
carità, ecc.).
I criteri negativi, invece, sono:
1. Errori evidenti riguardo ai fatti.
2. Errori dottrinali attribuiti a Dio o alla Santa Vergine.
3. Qualsiasi tentativo di guadagno finanziario in relazione all’evento.
4. Azioni gravemente immorali commesse dalla persona o da quelli che erano insieme alla
persona al momento dell’evento.
5. Disordini psicologici della persona o delle persone che erano con essa.

Dopo questa indagine iniziale, se l’avvenimento risponde ai criteri esposti, si può concedere un
iniziale permesso pubblico di devozione.

Se sono riferiti dei presunti MIRACOLI, questi vengono studiati approfonditamente.


Il miracolo è caratterizzato da quattro elementi:
 teologico: Il ruolo di Dio nell'attuazione del miracolo, sia diretto sia mediato da uomini,
permette di distinguere il miracolo dal rito magico, che nonostante la sua inefficacia si basa sulla
convinzione che derivi da un legame diretto tra il mago e gli eventi;
 oggettivo: una oggettiva momentanea ed eccezionale alterazione delle leggi naturali.
 soggettivo: la fede della persona grazie alla quale o a favore della quale avviene il miracolo.
 scopo: l'intervento è sempre finalizzato al bene degli uomini, sia in maniera diretta (per es.
guarigioni), sia indiretta (per es. come le piaghe d'Egitto, finalizzate alla liberazione del popolo
d'Israele), sia mediata (il prodigio come conferma per gli astanti della potenza divina del santo).

L’attuale procedura ecclesiastica esamina l'autenticità dei miracoli coinvolgendo una commissione
di medici (o altri periti) che valutano l'evento come naturale o meno e una commissione teologica,

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che ne riconosce il significato spirituale. I testi che normano la procedura sono la costituzione
apostolica Divinus perfectionis magister (25 gennaio 1983), il documento della Congregazione
Norme da osservarsi nelle inchieste diocesane nelle cause dei santi (7 febbraio 1983) e l’istruzione
della Congregazione Sanctorum Mater (17 maggio 2007).
Le direttive ecclesiali prevedono il ricorso al parere giurato di un perito medico (o di un perito
tecnico per un miracolo di altra natura) durante la fase diocesana e di una commissione di medici al
momento del vaglio del miracolo nella Congregazione. I criteri per giudicare una guarigione come
miracolosa furono già precisati da papa Benedetto XIV nel 1734, che ne ha contati sette, che
attualmente vengono riassunti in quattro principi: per essere valutata come miracolo, la
guarigione deve essere: inspiegabile, immediata, totale, irreversibile.

Dopo il parere positivo della commissione medica il miracolo viene esaminato da una commissione
teologica. L'approvazione ufficiale e definitiva del miracolo spetta al Papa, che dichiara l'evento
constare de miraculo, "trattarsi di miracolo". La Congregazione pubblica quindi il resoconto
dettagliato del miracolo (Decretum super miraculo) con nome, cognome, età del miracolato, luogo
di residenza, tipo di malattia, data del suo manifestarsi, cure mediche tentate, data della guarigione.
I vari decreti di beati e santi sono raccolti negli Acta Apostolicae Sedis, pubblicamente consultabili
nel sito del Vaticano.

Apparizioni mariane approvate ufficialmente dalla Chiesa cattolica


Queste sono le principali apparizioni mariane approvate ufficialmente dalla Chiesa cattolica:
 Nostra Signora di Guadalupe (Messico, 1531)
 Nostra Signora del Laus (Francia, 1664 - 1718)
 Beata Vergine Maria della Medaglia miracolosa (Apparizioni a Santa Caterina Labourè,
Parigi, 1830)
 Nostra Signora del Miracolo (Apparizione ad Alphonse Marie Ratisbonne, Roma, 1842)
 Nostra Signora de La Salette (Francia, 1846)
 Nostra Signora di Lourdes (Francia, 1858)
 Nostra Signora del Buon Soccorso di Champion (USA, 1859)
 Nostra Signora di Pontmain (Francia, 1871)
 Immacolata Concezione (Apparizioni di Gietrzwald, Polonia, 1877)
 Nostra Signora di Knock (Irlanda, 1879)
 Maria Santissima Addolorata di Castelpetroso (Castelpetroso, 1888)
 Nostra Signora di Fatima (Portogallo, 1917)
 Nostra Signora di Beauraing (Belgio, 1932 - 1933)
 Vergine dei Poveri (Banneux, Belgio, 1933)
 Signora di tutti i popoli (Amsterdam, 1945 - 1959)
 Nostra Signora di Akita (Giappone, 1973)
 Maria Vergine e Madre (Finca Betania, Venezuela, 1976)
 Nostra Signora di Kibeho (Ruanda, 1981)
 Nostra Signora del Rosario di San Nicolás (Argentina, 1983)

Sono state inoltre approvate ufficialmente dalla Chiesa cattolica [1] le seguenti manifestazioni
mariane, anche se diverse dalle apparizioni:

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 Regina di tutti i Santi (Miracolo mariano di San Ciriaco), movimenti degli occhi (Ancona,
[2]
1796) .
 Nostra amata Signora della Misericordia, movimenti degli occhi (Rimini, 1852)
 Madonna Miracolosa, movimenti degli occhi (Taggia, 1855)
 Vergine Dolorosa, movimenti degli occhi (Quito, 1906)
 Madonna delle Lacrime (Siracusa), lacrimazione (Siracusa, 1953)

Sicuramente i luoghi di apparizione più conosciuti sono Lourdes e Fatima. Sessantasette, fra le
migliaia di guarigioni miracolose riportate alla fonte di Lourdes, sono state classificate come
"inesplicabili" dai medici del Boureau di Lourdes, un centro medico specialistico istituito dalla
Chiesa.

Elenco delle apparizioni mariane


Segue l'elenco di alcune delle più note apparizioni mariane, con l'indicazione: della data e del luogo
in cui avvennero e delle persone che le ricevettero. Solo alcune sono state ufficialmente approvate
dalla Chiesa cattolica.

Dal I al XVIII secolo


1. Beata Vergine del Pilar: 39 (prima dell'Assunzione) a Cesarea Augustea (Saragozza),
Hispania Tarraconensis, a san Giacomo il Maggiore
2. Santa Maria Maggiore: 352 a Roma; Papa Liberio. Basilica di Santa Maria Maggiore
3. Madonna dei Bisognosi: Pereto, in Abruzzo, apparsa a Siviglia ad un mercante abruzzese
che riportò la statua miracolosa da Siviglia a Pereto, nel VI-VII secolo.
4. Santa Maria della Libera: apparve il 2 Luglio 663 a Benevento e salvò la città dall'assedio
di Costante II.
5. Maria SS. in Saletta: la Vergine, con il Bimbo in braccio, apparve nei panni di povera
pellegrina nel paese di Castel del Giudice,in Molise, in data imprecisata e sconosciuta.
6. Madre di Dio incoronata: 1001, nei pressi di Foggia ad un nobile conte di Ariano Irpino e
ad un pastore.
7. Madonna di Walsingham: 1061, Walsingham, Inghilterra, a Richeldis de Faverche.
8. Madonna di Montevergine: tra il 1118 ed il 1124 a San Guglielmo da Vercelli,
raccomandando la fondazione del Santuario di Montevergine
9. Madonna del Rosario: 1214 a san Domenico, raccomandando il rosario
10. Beata Vergine del Carmine: 1251, Inghilterra, a San Simone Stock, istituzione dello
Scapolare carmelitano.
11. Beata Vergine Maria del Soccorso: 1306, Palermo, al padre agostiniano Nicola La Bruna.
12. Santa Maria di Pietraquaria: Avezzano, sorge sul luogo dove un tempo vi era il paesino di
Pietraquaria, distrutto nel 1268 da Carlo d'Angiò.
13. S.Maria di Collemaggio: la Madonna apparve in sogno a Celestino V nel 1288,quando si
trovava a L'Aquila. La Madonna ordinò di costruire una chiesa in suo onore nel piazzale di
Colle di Maggio, dove oggi sorge la Basilica di Santa Maria di Collemaggio.
14. Santa Maria del Fonte in Caravaggio, Bergamo, il 26 maggio 1432 a Giovannetta Varoli.

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15. Madonna della Gamba, Desenzano al Serio (Bergamo), il 9 ottobre 1440, a Ventura Bonelli,
una contadina desenzanese di 11 anni, guarendole una gamba che doveva essere amputata.
Sul luogo dove ciò accadde sorge ora un santuario.
16. Madonna dell'Alno: apparsa per tre volte, dal 18 Maggio al 20 Maggio1480, al contadino
Giovanni Florio, a Canzano (Abruzzo).
17. Madonna della Guardia: 1490, Monte Figogna, Genova, a Benedetto Pareto, un contadino,
raccomandando di costruire una cappella sul monte.
18. Madonna della Libera: la Madonna apparve in sogno ad un pratolano di nome Fortunato,
intorno all'anno 1500, e liberò Pratola Peligna dalla peste. Fu ritrovato il quadro con la
Vergine, che fu portato nel luogo dove si trova l'attuale santuario, nella piazza principale di
Pratola.
19. Madonna dei Miracoli: 1510, Motta di Livenza, Veneto, a Giovanni Cigana, un contadino,
raccomandando preghiere (specialmente, il rosario), digiuno, e penitenza.
20. Madonna del Soccorso: maggio 1521 a Cori (Latina), a Oliva Iannese, una bambina di 3
anni con la quale Maria rimase per 8 giorni interi, giorno e notte.
21. Nostra Signora di Guadalupe: 1531, Guadalupe (Messico), a San Juan Diego.
22. Nostra Signora della Misericordia: apparve a Savona, il 18 Marzo del 1536, al contadino
Antonio Botta.
23. Beata Vergine dei Miracoli: 1555, Corbetta, Milano, a Giovanni Antonio della Torre,
sordomuto.
24. Nostra Signora di Montallegro: 1557, a Montallegro (Rapallo), a Giovanni Chichizola,
contadino di Coreglia Ligure.
25. Madonna dello Splendore: apparsa il 22 Aprile 1557 a Giulianova, ad un taglialegna di
nome Bertolino. Sul luogo dove apparve la Madonna fu costruito il Santuario e sgorgò una
fonte d'acqua.
26. Beata Vergine Maria dei Miracoli: 1576, Casalbordino, Abruzzo, ad Alessandro Muzio, un
contadino originario di Pollutri (richiesta la beatificazione).
27. Nostra Signora della Salute: 1580 ca., Vailankanni, India, ad un lattaio e alcuni marinai, tre
apparizioni.
28. Nostra Signora del Buon Successo: 1582, Quito, Ecuador, a madre Mariana de Jesus Torres.
29. Vergine di Chiquinquirá: 1586, a Chiquinquirá, Colombia, a María Ramos, domestica.
30. Madonna dei Sette Dolori: l'immagine della Vergine apparve su una pietra, in una data
imprecisata tra il '500 e il '600, a Pescara, nel luogo dove fu poi costruita la Basilica della
Madonna dei Sette Dolori.
31. Nostra Signora dell'Orto: 18 dicembre 1609, a Chiavari (Genova), a Geronima Turrio,
levatrice; 2 luglio 1610, a Chiavari (Genova), a Sebastiano Descalzo.
32. Madonna della Bozzola: 1645, a Garlasco (Pavia).
33. Nostra Signora del Laus: 1664-1718, alla venerabile Benedetta Rencurel, al Laus, vicino al
villaggio di Saint-Étienne-le-Laus (Francia).
34. Santa Maria del Pozzo, Madre e Regina di Misericordia, Maria Santissima del Pozzo,
Capurso, Italia, 1705. La Vergine apparve al moribondo sacerdote Don Domenico Tanzella
il quale, bevendo l'acqua del "Pozzo del Piscino", guari miracolosamente.
35. Madonna dell'Apparizione: 1716 a Pellestrina (Venezia), a Natalino Scarpa De Muti.
36. Nostra Signora del Lume: 1722, Palermo, a una mistica.

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37. Nostra Signora dell'Immacolata Concezione Aparecida: 1717, ad Aparecida, (Brasile), a un
gruppo di pescatori.
38. Nostra Signora di La Vang: 1798, a La Vang, (Vietnam), a un gruppo di cattolici
perseguitati.

Nel XIX secolo


39. Beata Vergine della Medaglia miracolosa: 1830, Parigi, a Santa Caterina Labouré, suora
delle Figlie della Carità di San Vincenzo De Paoli.
40. Madonna del Miracolo: 1842, Roma, a Alphonse Ratisbonne.
41. Nostra Signora de La Salette: 1846, La Salette-Fallavaux, Francia, a Massimino Giraud e
Melania Calvat, due pastori.
42. Nostra Signora di Lourdes: 1858, Lourdes, Francia, a Santa Bernadette Soubirous.
43. Nostra Signora di Pontmain (o secondo il titolo ufficiale Nostra Signora della Preghiera:
1871, Pontmain, Francia, a Eugene e Joseph Barbadette e alcuni amici (cinque bambini e un
neonato).
44. Nostra Signora della Misericordia (di Pellevoisin): 1876, Pellevoisin, Francia, a Estelle
Faguette.
45. Nostra Signora di Knock: 1879, Knock (Irlanda), ad una quindicina di persone dai 6 ai 75
anni, apparsa con San Giuseppe e San Giovanni evangelista.
46. Beata Vergine Addolorata di Castelpetroso: 1888, Castelpetroso, alle contadine Serafina e
Bibiana; successivamente a varie persone fino al 1970, tra cui il vescovo della diocesi di
Bojano, Francesco Palmieri Macarone, incaricato di indagare sul fenomeno, quale delegato
apostolico, da papa Leone XIII.

Dal 1900 al 1950


47. Nostra Signora della Cina: 1900, Cina.
48. Nostra Signora di Fatima: 1917, Fatima, Portogallo, a Lucia dos Santos, Giacinta e
Francisco Marto.
49. Ezquioga: 1931, Ezquioga, Spagna, dapprima a dei bambini, poi a centinaia di persone, in
un periodo di due anni.
50. Nostra Signora di Beauraing, (chiamata anche la "Vergine dal Cuore d'oro"): 1932,
Beauraing, (Belgio), a cinque bambini.
51. Vergine dei poveri: 1933, Banneux, (Belgio), alla bambina Mariette Beco.
52. Madonna delle Ghiaie di Bonate: 1944, Ghiaie di Bonate Sopra, (Bergamo), ad Adelaide
Roncalli.
53. Signora di Tutti i Popoli: 1945 - 1959, Amsterdam, Olanda, a Ida Peerdeman.
54. Maria: 1947 - 1956, Casanova Staffora, alla settenne Angela Volpini.
55. Vergine della Rivelazione: 1947, Roma, a Bruno Cornacchiola ed ai suoi tre figli.

Dal 1950 ad oggi


56. Nostra Signora Regina della Turzovka: 1958, Turzovka (Slovacchia), a tre persone.
57. Nostra Signora del Monte Carmelo (di Garabandal): 1961 - 1965, Garabandal (Spagna), a
quattro giovani contadine.
58. Beata Vergine di Zeitoun: 1968 - 1971, Zeitoun (Egitto), a migliaia di persone.

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59. Madonna dello Scoglio: 1968, Placanica, (Reggio Calabria), a Fratel Cosimo, all'epoca
pastore.
60. Nostra Signora di Akita: 1973, Akita (Giappone), a suor Agnes Katsuko Sasagawa.
61. Madonna delle Rose: 1968-1995, Bayside (New York), a Veronica Lueken.
62. Nostra Signora di Kibeho: 1981-1989, Kibeho (Ruanda), a Alphonsine Mumureke,
Anathalie Mukamazimpaka, Marie-Claire Mukangango, Stephanie Mukamurenzi, Agnes
Kamagaju, Vestine Salima e Emmanuel Segatashya.
63. Madonna di Medjugorje, (Regina della Pace): 1981 ad oggi, Medjugorje (Bosnia-
Erzegovina), a sei bambini.
64. Regina della Pace o della Roccia: 1986, Belpasso (Sicilia), a un ragazzo: Rosario Toscano.
65. Vergine della Tenerezza: 1987, Hrushiv (Ucraina), a Josyp Terelya, Maria Kizyn e migliaia
di altre persone.
66. Litmanovà: 1990 - 1995, Litmanová (Slovacchia), a Katka Ceselkova e Ivetka Korcakova.
67. Regina dei Giovani: 1994 ad oggi, Itapiranga (Amazzonia), Brasile, Edson Glauber per la
salvezza di tutti i giovani.
68. Madonna di Zaro: 1994 ad oggi, Ischia, (Italia), ad alcuni bambini.
69. Madonnina di Civitavecchia: 1995, Civitavecchia, lacrimazioni di sangue di una statuetta
proveniente da Medjugorje.
70. Clearwater: 1996 ad oggi, Clearwater (Florida), a moltissime persone.
71. Nossa Senhora Mãe e Rainha das Famílias: 1996 - 2004, Vitória da Conquista, Bahia
(Brasile), a una persona.
72. Montreal: 1998 ad oggi, Montreal (Canada), a "Carmelite", una madre di origine
salvadoregna.
73. Madonna di Assiut: 2000-2001, Assiut (Egitto), a milioni di persone, approvata dalla Chiesa
Ortodossa Copta.
74. Accra: novembre 2004, Accra (Ghana).
75. Borg in-Nadur: aprile 2006, Borg in-Nadur (Malta)

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LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE
1947

Vergine della Rivelazione è l'appellativo con cui viene venerata Maria, in seguito alle apparizioni
avute, nel 1947, a Bruno Cornacchiola, nel luogo detto delle "Tre Fontane" a Roma[1].

Bruno Cornacchiola (Roma, 1913-2001), era all'epoca delle apparizioni un tranviere romano di 34
anni, nato in uno dei quartieri più poveri e malfamati della capitale. Dopo essersi sposato e aver
partecipato alla guerra civile spagnola (1936-1937) tra le forze di sinistra divenne protestante per
l'influenza di un militare tedesco luterano. Prima di rientrare in Italia, aveva acquistato un pugnale
sul cui manico aveva inciso le parole: "morte al Papa". Al suo ritorno, Bruno non ebbe che un
pensiero: distruggere la Chiesa, rovesciando la Scrittura contro di essa, desiderando perfino di
pugnalare il Santo Padre. Diventò propagandista appassionato e tentò di convertire al
protestantesimo con la forza sua moglie. Egli la minacciava a causa della sua fedeltà alla sua fede
cattolica e cominciò a picchiarla sempre più violentemente, sotto gli occhi dei bambini. Dopo aver
distrutto le immagini sacre che erano in casa, arrivò a bestemmiare la Madonna dì Pompei mentre
la moglie lo supplicava: "No, non fare questo, io l'ho tanto pregata perché tu ritornassi sano e salvo
dalla Spagna!". In quella occasione, gridando: "Faccio quello che voglio!" strappò il crocifisso
dalla loro camera, lo spezzò e lo gettò nella spazzatura. La moglie allora decise di fare un ultimo
tentativo: fece una novena dei primi venerdì del mese per la conversione del marito.

In quegli anni Papa Pio XII preparava il Dogma dell'Assunzione e, prima di pronunciarsi, stava
attendendo dei segni di conferma. Il 12 aprile 1947 Bruno si era recato, con i tre figli Gianfranco,
Carlo, e Isola, rispettivamente di 4, 7 e 10 anni, nel luogo di Roma detto delle "Tre Fontane", così
chiamato perché, secondo la tradizione, la testa dell'apostolo Paolo, rimbalzando tre volte dopo la
decapitazione, aveva fatto sgorgare tre fonti. Mentre Bruno preparava seduto in disparte una
relazione da leggere in una conferenza, attaccando le tesi cattoliche della verginità, dell'Immacolata

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Concezione e dell'Assunzione di Maria, il figlio più piccolo, Gianfranco, sparì rincorrendo una
palla. Il padre lo ritrovò in ginocchio e in trance davanti ad una delle grotte naturali della zona,
mentre mormorava "Bella Signora". Subito dopo anche gli altri due figli caddero a loro volta in
trance, inginocchiandosi. A quel punto il padre entrò nella grotta e pensando a uno scherzo provò
a sollevare i tre bambini, ma questi sembravano essere incollati al terreno. Poi alle ore 15,30 anche
Bruno vide la Madonna; Maria era sopra una massa di tufo e, sfolgorante nella sua bellezza,
indossava un lungo abito bianco, trattenuto in vita da una fascia rosa, e un mantello verde che,
appoggiato sui capelli neri, le scendeva fino ai piedi nudi; stringeva al petto un libro color cenere, la
Bibbia. La sua prima reazione fu di gridare: “Dio salvaci!”

Bruno racconta: "Io vidi due mani candide avanzare verso di me e sfiorarmi il volto. Apparve una
luce e, nel suo centro, ebbi la visione del volto di una giovane donna, venuta nello splendore di una
luce d'oro...". Il Cornacchiola nota anche che sotto i suoi piedi verginali, giace una veste nera,
strappata, e una croce spezzata, la stessa croce che in casa sua lui aveva spezzato e gettato via
tempo prima.
Maria disse al Cornacchiola:
« Io sono la Vergine della Rivelazione. Tu mi perseguiti. Adesso basta! Entra nel santo ovile. Il
Dio promesso è e resta immutabile: i nove venerdì del Santo cuore, che tu hai celebrato,
spinto dall'amore della tua moglie fedele, prima che tu prendessi definitivamente la via
dell'errore, ti hanno salvato. »
Udendo queste parole, Bruno si sentì immerso in uno stato di profonda gioia, mentre nella grotta,
fino a quel momento luogo di sporcizia materiale e spirituale, si diffondeva un profumo soave di
fiori.
Offrendo il suo libro, Maria aggiunse con dolcezza: "... Il mio corpo non poteva corrompersi, e non
lo fu. Mio Figlio e gli Angeli vennero a prendermi al momento del mio trapasso... Se tu preghi
molto e reciti il santo Rosario quotidiano, otterrai la conversione dei peccatori e l'unità dei
cristiani. Le Ave Maria dette con fede e amore sono altrettante frecce d'oro che toccano il Cuore di
Gesù. Con questa terra di peccato,io farò miracoli portentosi per la conversione dei non credenti".
Gli disse anche che la sua conversione era stata ottenuta dalla preghiera della moglie soprattutto
attraverso la sua novena al Sacro Cuore. Infine, Maria disse: "Tu andrai dal Santo Padre, il
supremo Pastore della Cristianità, e gli confiderai personalmente il mio messaggio...".

Prima di accomiatarsi, la Madonna volle lasciargli una prova, in modo che l'uomo non avesse alcun
dubbio sull'origine divina della visione. La prova riguardava il futuro incontro tra il Cornacchiola e
un sacerdote per la sua conversione; l'incontro si verificò proprio secondo quanto preannunciato da
Maria e in seguito Bruno fu nuovamente accolto nella Chiesa Cattolica.
L'insegnamento è chiaro. Esso contiene innanzitutto l'affermazione dell'importanza della
Rivelazione, rappresentata dal libro tenuto da Maria sul suo Cuore: la Bibbia. Al centro di questa
Rivelazione, è la Santissima Trinità, il dogma per eccellenza. Nel cuore della Trinità è colei che si
definì dicendo: "Io sono Colei che sono nella Trinità Divina", affermando apertamente ciò che ha
lasciato intravedere a Fatima: Lei è la Figlia del Padre, creatura perfetta, che ha conservato la sua
totale rassomiglianza; Santuario dello Spirito Santo, che l'ha fatta Immacolata; Madre di Cristo per
opera dello stesso Spirito, Madre di Dio. L'insegnamento mariano comporta la conversione dei
peccatori e il loro ritorno nella Chiesa. Maria dimostra così che la Chiesa cattolica è la sola fondata

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dal Figlio suo, ed Ella se ne presenta dunque come la Madre. Occorre ricostruire la Chiesa la cui
unità è spezzata (ne è il simbolo la Croce fatta a pezzi) e far cessare le persecuzioni (delle quali il
XX secolo è stato riempito, simboleggiate dal velo nero. Questa unità non può realizzarsi se non
intorno al "Pastore universale", il Papa. Colui che voleva pugnalare il Santo Padre si trovò, dunque,
a trasmettergli un messaggio della Regina della Chiesa: si trattava di confermare Pio XII nel suo
desiderio di proclamare il Dogma della sua Assunzione, cosa che sarà fatta tre anni dopo

Prima di lasciare la grotta, il padre incide sulla roccia con un temperino la testimonianza
dell'apparizione: "II 12 aprile 1947, qui, in questa grotta, la Vergine della Rivelazione è apparsa al
protestante B.C. e ai suoi bambini, ed egli si è convertito". Tornato a casa, raccontò tutto alla
moglie e le chiese perdono.

Cornacchiola ebbe altre apparizioni, il 6, il 23 e il 30 maggio; fu in una di queste che la Madonna


gli promise: "Con questa terra di peccato opererò potenti miracoli per la conversione degli
increduli"; in seguito il luogo venne inoltre degnamente predisposto e divenne meta di
pellegrinaggio. In un messaggio ulteriore, Maria incitò i sacerdoti a credere intensamente alle verità
della fede, a obbedire in tutto al Magistero, a un grande discernimento presso i fedeli, a una vita
conforme al loro sacerdozio. Ella fece capire nello stesso tempo che i laici devono rispettarli,
ascoltarli e obbedirli.
Bruno incontrò papa Pio XII il 9 dicembre 1949: confessò al pontefice che dieci anni prima, al
ritorno dalla guerra civile spagnola, aveva progettato di ucciderlo. Dopo quest'episodio fu scolpita
una statua di Maria, secondo le indicazioni del veggente, e fu posta nella grotta; successivamente,
vicino alla statua, si produssero guarigioni e conversioni. La prima guarigione fu di un impiegato
comunale, Carlo Mancuso che, gravemente malato per un incidente che lo aveva colpito al bacino,
guarì improvvisamente dopo l'applicazione di un po' di terra delle Tre Fontane sul suo male. Oggi,
il Santuario è tappezzato di ex-voto che testimoniano il numero incalcolabile di grazie ricevute. Il
12 aprile 1980, inoltre, mentre si festeggia il 33° anniversario delle apparizioni, davanti a circa
3.000 fedeli, al momento della Consacrazione, il sole comincia a palpitare, come a Fatima, e a
perdere la sua brillantezza fino a diventare simile all'ostia. La maggioranza delle persone all'esterno
del santuario, videro questo fenomeno simile a quello delle apparizioni di Fatima. Tutto questo
durò per 40 minuti, alla presenza di Bruno, che la Vergine aveva avvertito il 7 novembre
precedente. Il fenomeno si ripeté due anni più tardi. In quest'occasione, Bruno Cornacchiola
ricevette dalla Madonna il seguente messaggio:
« In questo luogo voglio avere un santuario ed essere venerata come Vergine della Rivelazione
e Madre della Chiesa. La mia casa deve essere aperta a tutti, in modo che tutti possano
entrare in essa, nella casa del soccorso, e si convertano. Gli assetati e i confusi verranno qui
per pregare, vi troveranno amore, comprensione e consolazione, essi vi troveranno il vero
senso della vita. In questa grotta, proprio dove sono apparsa più volte, sarà eretto il
santuario delle espiazioni come un Purgatorio sulla Terra. E ci sarà una porta chiamata
"Porta della Pace". Tutti i fedeli dovranno entrarci e salutarsi con il saluto della pace e
dell'unità tra i cristiani: "Dio benedici la Santissima Vergine Maria e proteggici!". »

Il giudizio della Chiesa cattolica


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Le apparizioni non sono ancora state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa cattolica, ma nel 1956
il Vicariato di Roma, dopo aver consentito la costruzione di una cappella per il culto nel luogo delle
apparizioni, ne affidò la custodia e il servizio religioso ai Frati Minori Conventuali. Nel 1997 papa
Giovanni Paolo II approvò la denominazione del luogo come Santa Maria del Terzo Millennio alle
Tre Fontane. Il luogo ha ispirato anche la nascita di una famiglia religiosa, quella delle Missionarie
della Divina Rivelazione, fondate da Madre Prisca Mormina: l'11 febbraio 2001, festa di Nostra
Signora di Lourdes, la Congregazione ricevette l'approvazione della Diocesi di Roma, a firma del
cardinale Camillo Ruini.

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L’APPARIZIONE DI ROMA DEL 1842

Alfonso Ratisbonne, nacque a Strasburgo il 1° maggio 1812 e morì a Ain Karin il 6 maggio 1884).
Di fede ebraica per nascita, fu uno dei più celebri personaggi dell'Ottocento che si siano convertiti
al cattolicesimo. Fu gesuita ma in seguito uscì dall'Ordine e fondò con il fratello, Marie-Théodore,
la Congregazione femminile di Notre Dame de Sion.
Nacque da una ricca famiglia ebraica di banchieri: all'età di sedici anni il padre morì, lasciandolo
sotto la tutela dello zio. Fu quest'ultimo ad assumerlo, una volta conseguita la laurea in
giurisprudenza alla Sorbona, nella banca di sua proprietà. In questo periodo l'avversione di
Alphonse per la fede cattolica, già elevata, si inasprì ulteriormente a causa della conversione al
cattolicesimo del fratello Théodore, il quale sarà poi ordinato sacerdote nel 1830 e fu uno dei
maggiori promotori del culto della Medaglia miracolosa.

Alphonse scelse di sposarsi con la cugina Flore: prima del matrimonio, però, decise di recarsi a
Gerusalemme per visitare la culla della sua religione. Però, a causa di un'avaria alla nave che lo
trasportava, fu costretto a fermarsi alcuni giorni a Roma, in attesa delle necessarie riparazioni: qui
incontrò il barone de Bussières, fervente cattolico e amico del fratello sacerdote.
Sfidando l'anticlericalismo di Ratisbonne, una sera il barone gli donò una Medaglia Miracolosa, di
cui era molto devoto: solo per non procurare dispiacere all'amico, Alphonse accettò di mettersela al
collo, così come accettò di ricopiare il Memorare, la celebre preghiera mariana di san Bernardo di
Chiaravalle. Nel frattempo decise di prolungare di qualche giorno la sua permanenza a Roma,
visitando il ghetto il 6 gennaio 1842.
La mattina del 20 gennaio dello stesso anno si trovava sulla carrozza del barone de Bussières, che si
stava recando alla chiesa di Sant' Andrea delle Fratte, nei pressi di piazza di Spagna. Sebbene
avesse affermato di voler attendere l'amico a bordo della carrozza, Alphonse, spinto dalla curiosità,
decise di visitare l'interno della chiesa.

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Appena entrato in chiesa, Ratisbonne visse l'esperienza che gli cambiò drasticamente la vita:
« All'improvviso mi sentii preso da uno strano turbamento: la chiesa mi sembrò tutta oscura,
eccettuata una cappella, come se la luce si fosse concentrata tutta là... Levai comunque gli
occhi verso la luce che tanto risplendeva e vidi, in piedi sull'altare, viva, grande, maestosa,
bellissima e dall'aria misericordiosa, la Santa Vergine Maria, simile, nell'atto e nella
struttura, all'immagine della medaglia che mi era stata donata perché la portassi... La
Vergine non pronunciava alcuna parola, ma compresi perfettamente... provavo un
cambiamento così totale che credevo di essere un altro, la gioia più ardente scoppiò nel
profondo dell'anima; non potei parlare... non saprei render conto delle verità di cui avevo
acquisito la fede e la conoscenza. Tutto quello che posso dire è che il velo cadde dai miei
occhi; non un solo velo, ma tutta la moltitudine di veli che mi aveva circondato, scomparve;
uscivo da un abisso di tenebre, vedevo nel fondo dell'abisso le estreme miserie da cui ero
stato tratto a opera di una misericordia infinita; tanti uomini scendono tranquillamente in
questo abisso con gli occhi chiusi dall'orgoglio e dall'indifferenza...
Mi si chiede come ho appreso queste verità, poiché è certo che non ho mai aperto un libro di
religione, non ho mai letto una sola pagina della Bibbia... Tutto quello che so è che,
entrando in chiesa, ignoravo tutto, e uscendone, vedevo tutto chiaro, non avevo alcuna
conoscenza letterale ma interpretavo il senso e lo spirito dei dogmi... Tutto avveniva dentro
di me, e queste impressioni, mille volte più rapide del pensiero, non avevano solamente
commosso l'animo, ma l'avevano diretto verso una nuova vita...i pregiudizi contro il
Cristianesimo non esistevano più, l'amore del mio Dio aveva preso il posto di qualsiasi altro
amore. »
(Alphonse Marie Ratisbonne, Conversione di un israelita, Edizioni Amicizia Cristiana, 2008)

Undici giorni dopo venne ammesso al Battesimo, assumendo il nome di Alfonso Maria. Dopo
essersi riconciliato con il fratello, decise di diventare gesuita, e il 24 settembre 1848 fu ordinato
sacerdote. Nello stesso anno dell'apparizione, il 1842, il Vicariato di Roma istituì una commissione
d'inchiesta per verificare l'autenticità di quanto accaduto. Dopo mesi di deposizioni e testimonianze,
il cardinale Costantino Patrizi, il 3 giugno 1842 firmò il decreto in cui si riconosceva come
"istantanea e perfetta" la conversione di Alphonse-Marie dall'ebraismo, a seguito dell'apparizione
realmente avvenuta. Dopo alcuni anni nella Compagnia di Gesù, comprese che la sua missione era
accanto al fratello Théodore, nella Congregazione di Notre Dame de Sion da lui fondata per
convertire gli ebrei al cattolicesimo. Lasciò quindi i gesuiti (con indulto di papa Pio IX), e si
trasferì in Terra Santa: qui fondò nel 1856 il convento Ecce homo, con annessa scuola e orfanotrofio
femminile, a cui seguirà il convento San Giovanni nel 1860 (con annessa chiesa e orfanotrofio) e
l'orfanotrofio maschile dedicato a San Pietro, con annessa scuola meccanica, presso Giaffa.

Morì il 6 maggio 1884 ad Ain Karin, il luogo che la tradizione collega alla visitazione di Maria a
Santa Elisabetta.

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ANDRÉ FROSSARD
1935

(Saint-Maurice-Colombier, 14 gennaio 1915; † Versailles, 2 febbraio 1995)

Le vicende di Frossard e di Ratisbonne presentano singolari analogie: non cattolici, entrati


casualmente in una chiesa cattolica, ebbero entrambi una rivelazione improvvisa e soprannaturale
delle verità di fede cattoliche, che li portò alla subitanea conversione.

André Frossard nacque a Saint-Maurice-Colombier il 14 gennaio del 1915 e morì a Versailles il 2


febbraio del 1995. Fu giornalista e scrittore francese, convertitosi al cattolicesimo nel 1935: ha
raccontato la sua esperienza in un saggio dal titolo Dio esiste, io l'ho incontrato.
Frossard era figlio di Louis-Oscar Frossard (uno dei fondatori del Partito Comunista Francese, del
quale fu leader per 31 anni). Cresciuto in una famiglia di atei, a 20 anni si convertì al Cattolicesimo
e fu battezzato l'8 luglio 1935 nella Chapelle des religieuses de l'Adoration.

Frossard fu eletto all'Académie française nel 1987. Egli stesso raccontò come avvenne la sua
conversione nel libro "Dio esiste, io l'ho incontrato". L'autore era ateo: cresciuto in una famiglia
atea, non era mai stato sfiorato dal problema di Dio, non provava alcuna curiosità per la religione e
nutriva una certa avversione per i preti.
L'8 luglio 1935, mentre si trovava a Parigi per accompagnare un amico, questi, in via d'Ulm, entrò
in una chiesetta, mentre Frossard preferì attendere fuori. L'amico tardava, così il giornalista entrò in
chiesa; non trovò l'amico, ma si fermò davanti al Santissimo Sacramento.
In quel momento visse un'esperienza tanto straordinaria, quanto difficile da riferire. Dopo aver
sentito le parole "Vita spirituale" come sussurrate da una Presenza invisibile, dalla “sponda
oscura” in cui era ancora trattenuto, vide “l'evidenza di Dio”, intuendo come nell'universo ci sia un
ordine, alla cui sommità c'è Dio.
Uscito dalla chiesa vedendo l'amico gli disse: "Sono cattolico, apostolico, romano... Dio esiste ed è
tutto vero". Si rivolse quindi a un prete iniziando la sua nuova vita. In famiglia la madre e la sorella,
a differenza del padre, si convertirono al cattolicesimo.
Domenica 22 ottobre 1978, giorno d'inizio del pontificato di Giovanni Paolo II, iniziò anche la sua
amicizia con il papa, divenendo il suo confidente in lunghe ore di conversazione.
In un altro suo libro Frossard scrisse come esista un'altra realtà, infinitamente più concreta di quella
che vediamo, una realtà definitiva, dinanzi alla quale non ci sono più domande.

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NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE
12 dicembre

Nostra Signora di Guadalupe è l'appellativo con cui in Messico si venera Maria in seguito a
un'apparizione avvenuta in Messico nel 1531.
Maria apparve a Juan Diego Cuauhtlatoatzin, un azteco convertito al cristianesimo, sulla collina del
Tepeyac, a nord di Città del Messico, più volte tra il 9 e il 12 dicembre 1531. Sembra che il nome
Guadalupe sia stato dettato da Maria stessa a Juan Diego: alcuni invece hanno ipotizzato che sia la
trascrizione in spagnolo dell'espressione azteca Coatlaxopeuh, "colei che schiaccia il serpente" (cfr.
Genesi 3,14-15).
A memoria dell'apparizione, sul luogo fu subito eretta una cappella, sostituita dapprima nel 1557 da
un'altra cappella più grande, e poi da un vero e proprio santuario consacrato nel 1622. Infine nel
1976 è stata inaugurata l'attuale Basilica di Nostra Signora di Guadalupe.
Nel santuario è conservato il mantello (tilmàtli) di Juan Diego, sul quale si impresse
miracolosamente l'immagine di Maria, rappresentata come una giovane indiana: per la sua pelle
scura ella è chiamata dai fedeli Virgen morenita ("Vergine meticcia"). Nel 1921 un attentato
dinamitardo tentò di distruggere il mantello, ma esso rimase intatto.
L'apparizione di Guadalupe è stata riconosciuta dalla Chiesa cattolica e Juan Diego è stato
proclamato santo da papa Giovanni Paolo II il 31 luglio 2002. La Madonna di Guadalupe è
venerata dai cattolici come patrona e regina del continente americano. La sua festa si celebra il 12
dicembre, giorno dell'ultima apparizione.

Il racconto delle apparizioni


Juan Diego vide per la prima volta la Madonna la mattina del 9 dicembre 1531, sulla collina del
Tepeyac vicino a Città del Messico. Ella gli chiese di far erigere un tempio in suo onore ai piedi del
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colle: Juan Diego corse a riferire il fatto al vescovo Juan de Zumarrága, ma questi non gli credette.
La sera, ripassando sul colle, Juan Diego vide per la seconda volta Maria, che gli ordinò di tornare
dal vescovo l'indomani. Zumarrága lo ascoltò di nuovo e gli chiese un segno che provasse la
veridicità del suo racconto.
Juan Diego tornò quindi sul Tepeyac e vide per la terza volta Maria, che gli promise un segno per
l'indomani. Il giorno dopo, però, Juan Diego non poté recarsi sul luogo delle apparizioni in quanto
dovette assistere un suo zio, gravemente malato. La mattina dopo, 12 dicembre, lo zio appariva
moribondo e Juan Diego uscì in cerca di un sacerdote che lo confessasse. Ma Maria gli apparve
ugualmente, per la quarta e ultima volta, lungo la strada: gli disse che suo zio era già guarito e lo
invitò a salire di nuovo sul colle a cogliere dei fiori. Qui Juan Diego trovò il segno promesso: dei
bellissimi fiori di Castiglia, fioriti fuori stagione in una desolata pietraia.
Egli ne raccolse un mazzo nel proprio mantello e andò a portarli al vescovo. Di fronte a questi e
ad altre sette persone presenti, Juan Diego aprì il mantello per mostrare i fiori: ed ecco,
all’istante sulla tilma si impresse e si rese manifesta alla vista di tutti l'immagine della santa
Vergine Maria. Di fronte a tale prodigio, il vescovo cadde in ginocchio, e con lui tutti i presenti. La
mattina dopo Juan Diego accompagnò il presule al Tepeyac, per indicargli il luogo in cui la
Madonna aveva chiesto Le fosse innalzato un tempio e l'immagine venne subito collocata nella
cattedrale.

L'immagine sul mantello


A causa della sua origine miracolosa, l'immagine della Madonna di Guadalupe è detta immagine
acheropita ("non fatta da mano umana") ed è oggetto di devozione paragonabile a quella rivolta alla
Sindone. La sua fama si sparse rapidamente anche al di fuori del Messico: nel 1571 l'ammiraglio
Gianandrea Doria ne portò con sé una copia, dono del re Filippo II di Spagna, sulla propria nave
nella battaglia di Lepanto. Negli anni venti del XX secolo i Cristeros, contadini messicani ribelli
contro il governo anticlericale, portavano in battaglia l'immagine della Virgen morenita sulle
proprie bandiere.
Il mantello è del tipo chiamato tilma: si tratta di due teli di ayate (fibra d'agave) cuciti insieme.
L'immagine di Maria è di grandezza lievemente inferiore al naturale, alta 143 cm. Le sue fattezze
sono quelle di una giovane meticcia: la carnagione è scura. Maria è circondata dai raggi del sole e
ha la luna sotto ai piedi; indossa una cintura di colore viola che, tra gli aztechi, indicava lo stato di
gravidanza; sotto la luna vi è un angelo dalle ali colorate di bianco, rosso e verde (i colori
dell'attuale bandiera messicana), che sorregge la Vergine.
Per i primi 116 anni, la tela è stata esposta senza alcuna protezione dai fedeli che l’hanno toccata e
davanti alla quale hanno acceso ceri e candele. Già nel 1666 la tilma fu esaminata da un gruppo di
pittori e di medici per verificarne la natura miracolosa: essi asserirono che era impossibile che
l'immagine, così nitida, fosse stata dipinta sulla tela senza alcuna preparazione di fondo, e inoltre
nei 135 anni trascorsi dall'apparizione, nell'ambiente caldo e umido in cui era conservata, essa
avrebbe dovuto distruggersi. Nel 1788, per provare sperimentalmente questo fatto, venne eseguita
una copia sullo stesso tipo di tessuto: esposta sull'altare del santuario, già dopo soli otto anni era
rovinata. Al contrario l'immagine originale, dopo quasi 500 anni, è ancora sostanzialmente intatta.
Nel 1936 il chimico Richard Kuhn esaminò due fili del tessuto, non trovandovi alcuna traccia di
coloranti. Nel 1979 Philip Serna Callahan scattò una serie di fotografie all'infrarosso. L'esame di
queste foto rivelò che, mentre alcune parti dell'immagine erano dipinte (potrebbero essere state

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aggiunte in un secondo momento), la figura di Maria era impressa direttamente sulle fibre del
tessuto; solo le dita delle mani apparivano ritoccate per ridurne la lunghezza. Nel 1951 il fotografo
José Carlos Salinas Chávez dichiarò che in entrambe le pupille di Maria, fortemente ingrandite,
si vedeva riflessa la testa di Juan Diego. Nel 1977 l'ingegnere peruviano José Aste Tonsmann
analizzò al computer le fotografie ingrandite 2500 volte e affermò che si vedono ben cinque figure:
Juan Diego nell'atto di aprire il proprio mantello, il vescovo Juan de Zumárraga, due altri uomini
(uno dei quali sarebbe quello originariamente identificato come Juan Diego) e una donna. Al centro
delle pupille si vede inoltre un'altra scena, più piccola, anche questa con diversi personaggi.
In ultimo, le stelle che appaiono sul manto della Madonna corrispondono esattamente alle
costellazioni del cielo del solstizio d'inverno delle apparizioni nel 1531.

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NOSTRA SIGNORA DEL LAUS
1664 - 1718

Quello di Notre Dame di Laus è un messaggio spirituale di profonda speranza rivolto all’intera
umanità, che merita di essere conosciuto ed apprezzato più di quanto lo sia stato fino ad oggi.
Nostra Signora del Laus (che in lingua occitana significa Nostra Signora del Lago), è l'appellativo
con cui i cattolici venerano Maria, in seguito alle apparizioni che ha avuto, dal 1664 al 1718, la
pastorella francese Benedetta (Benoîte) Rencurel, prima presso Saint-Étienne-le-Laus, suo paese
natale, poi presso Laus, dove ora sorge un santuario. Le apparizioni sono state riconosciute
ufficialmente dalla Chiesa cattolica il 4 maggio 2008.

La storia delle apparizioni


Benedetta Rencurel era nata a Saint-Étienne-le-Laus il 17 settembre 1647; precocemente orfana,
portava a pascolare il gregge della famiglia Jullien nel Vallone dei Forni (Vallon des Fours), nei
dintorni del suo villaggio.
A questa pastorella, semplice e senza istruzione, che amava pregare il rosario, nel maggio 1664
apparve la Madonna, tenendo per mano Gesù Bambino: le prime apparizioni furono silenziose. Un
po’ alla volta, poi, la Madonna prese confidenza con Benedetta e la coinvolse con semplici
domande e risposte, la guidò, la rassicurò, l’aiutò a capire meglio gli altri e ad amare di più Dio.
Pur esortata dalla Vergine ad essere umile, la pastorella non poté nascondere ancora per molto
quanto le stava accadendo. Anche le autorità erano venute a conoscenza delle apparizioni. La
Madonna, allora, domandò una processione di tutto il popolo e al punto di arrivo rivelò finalmente il
suo nome: “Mi chiamo Maria!” a aggiunse: “Non riapparirò più per un certo tempo!”. Dopo circa
un mese senza apparizioni, la Vergine si manifestò nuovamente al Pindreau, con un messaggio per
Benedetta: “Figlia mia, salite la costa del Laus. Là troverete una cappella dove sentirete profumo di
violetta.” L’indomani Benedetta partì alla ricerca di questo luogo e scoprì, dai profumi promessi, la
piccola cappella dedicata a Notre Dame de la Bonne Rencontre. Benedetta aprì con trepidazione la
porta della cappella e vi trovò la Madre del Signore ad attenderla sopra l’altare polveroso.
“Desidero far costruire qui una chiesa più grande, in onore del mio adorato Figlio”, le annunciò
Maria. “Esso sarà il luogo di conversione per numerosi peccatori e sarà il luogo dove io vi apparirò
molto spesso”. Nel 1672 la veggente si trasferì al Laus, per ricevere i pellegrini che cominciavano
ad affluire numerosi, e offriva accoglienza e preghiera ma subiva anche vessazioni di origine
diabolica. L'anno successivo le apparve Gesù in Croce, e da quel momento Benedetta visse in prima
persona i dolori della Passione. Iniziò poi un periodo di gravi difficoltà: dopo aver dovuto
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abbandonare Laus per un certo periodo, trasferendosi a Marsiglia, a causa dell'occupazione militare
del duca di Savoia, i preti giansenisti cui era affidato il santuario cercarono invano di rinchiuderla in
convento, ma la sua missione restò quella di incontrare i pellegrini per esortarli alla conversione.
Il 28 dicembre 1718 Benedetta morì e venne sepolta prima nel cimitero del suo paese natale e poi,
successivamente, nel santuario del Laus, davanti all'altare maggiore.

Cinquantaquattro anni durarono le apparizioni al Laus: nei primi mesi esse si verificarono tutti i
giorni, poi ebbero una cadenza pressoché mensile. Migliaia di pellegrini cominciano ad accorrere al
Laus. Una devozione che non si interruppe mai e sopravvisse alla Rivoluzione francese e alla
soppressione della diocesi di Embrun.
Il santuario di Notre Dame de Laus conserva tuttora al suo interno la cappella primitiva, detta de La
Bonne Rencontre, dove la Vergine apparve a Benoîte Rencurel. Nell’abside della cappella, davanti
al tabernacolo dell’altare maggiore, arde la lampada nel cui olio i pellegrini usano intingere le dita
della mano destra per farsi il segno della croce. In piccole fiale questo stesso olio viene poi spedito
in tutta i paesi: come la Madonna stessa aveva promesso alla veggente, all’olio, utilizzato con fede
nell’onnipotenza del Figlio, vengono attribuite guarigioni fisiche e spirituali da oltre due secoli. Un
altro segno tangibile dell’amorosa presenza di Maria in quel luogo benedetto è un soave profumo,
come quello avvertito dalla veggente, che si sente salendo a Laus. Questi profumi sono un
fenomeno che attualmente non ha trovato spiegazione. inspiegabile, che la scienza ha provato a
spiegare ma senza effettivamente venire a capo di nulla. È un po’ il mistero ed il fascino di questa
cittadella mariana incastonata su un solitario altopiano delle Alpi francesi, che attira ogni anno un
gran numero di pellegrini da ogni parte del mondo.

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NOSTRA SIGNORA DI KIBEHO
(RUANDA, 1981)

Le apparizioni, avvenute nel villaggio ruandese di Kibeho tra il 28 novembre 1981 e il 28 novembre
1989, rappresentano le prime apparizioni mariane verificatesi nel continente africano.

Le apparizioni di Kibeho hanno per protagonisti sei ragazze e un ragazzo (il vescovo della zona
ritenne comunque attendibili solo le prime tre veggenti): Alphonsine Mumureke, Anathalie
Mukamazimpaka, Marie-Claire Mukangango, Stephanie Mukamurenzi, Agnes Kamagaju, Vestine
Salima e Emmanuel Segatashya. Il 28 novembre 1981, verso le 12:35, in un povero collegio rurale
gestito da Suore, frequentato da un centinaio di ragazze della zona, mentre tutte le ragazze erano nel
refettorio, una di loro, Alphonsine Mumureke, di sedici anni, che stava servendo a tavola, udì una
voce femminile che la chiamava: "Figlia mia, vieni qui". Si diresse verso il corridoio, accanto al
refettorio, e lì le apparve una donna di incomparabile bellezza. Era vestita di bianco, con un velo
bianco sulla testa, che nascondeva i capelli e che sembrava unito al resto del vestito, che non aveva
cuciture. Era scalza e le sue mani erano giunte sul petto. Alphonsine poi affermerà di non riuscire a
dire con esattezza di che colore fosse la sua pelle, né completamente bianca né nera.

Alphonsine Mumureke

Quando Alphonsine le chiese chi fosse, rispose: "Io sono la Madre del Verbo". La Madonna esortò
alla preghiera lei e le sue compagne, prima di scomparire lentamente dopo un quarto d'ora circa. Le
compagne di Alphonsine non le credettero, pensando che fosse stata vittima di un'allucinazione;
siccome la prendevano in giro, la ragazza chiese alla Madonna di apparire anche ad altre ragazze.
La sera del 12 gennaio 1982, Maria apparve ad Anathalie Mukamazimpaka, di 17 anni. Le ragazze
del collegio, però, continuarono a non credere, finché il 2 marzo 1982, la Madonna apparve anche a

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Marie-Claire Mukangango, di 21 anni. Marie-Claire era la più scettica e, data anche la sua
maggiore età, esercitava una grande influenza sulle altre compagne. Quando anche lei ammise di
aver visto la Madonna, tutte le collegiali si arresero a tale evidenza.
Da quel momento la notizia delle apparizioni si diffuse velocemente in tutto il Rwanda, attirando
una folla sempre più imponente di fedeli.

Maria apparve per invitare non solo il popolo ruandese ma l'umanità intera alla conversione, alla
preghiera e al digiuno, oltre all'amore verso Dio e il prossimo, unico modo per conseguire l'unità e
la pace.
Nell’apparizione del 19 agosto 1982, di fronte a oltre ventimila persone, i veggenti ebbero una
spaventosa visione di quello che poi dodici anni più tardi sarebbe accaduto nel loro paese, con il
genocidio rwandese. Quel giorno la "Signora" apparve ai veggenti a turno. Il suo volto era triste,
sembrava assai contrariata. Alphonsine, una del gruppo, disse che piangeva. E anche i veggenti
cominciarono a piangere e a battere i denti dalla paura. L’apparizione fu eccezionalmente lunga,
durò circa otto ore e le immagini della visione furono tremende: "un fiume di sangue, persone che si
uccidevano a vicenda, cadaveri abbandonati senza che nessuno si curasse di seppellirli, teste
mozzate…". Fatti terrificanti che poi si sarebbero avverati allo scoppio della guerra civile fra le
etnie degli Hutu e i Tutsi che avrebbero funestato anni dopo il Rwanda. Proprio il villaggio di
Kibeho (165.000 o 200.000 abitanti, a seconda delle fonti) è stato uno dei centri del genocidio che
fece migliaia vittime, anche nella stessa scuola dove i veggenti ebbero le prime apparizioni; una di
loro, Marie-Claire Mukangango, è stata una delle vittime, insieme al marito. A Kibeho più di
10.000 tutsi, rifugiati nella parrocchia furono massacrati nell'aprile 1994. Coloro che si barricarono
all'interno della chiesa vi furono bruciati vivi; un anno dopo seguì un altro massacro di più di 8.000
hutu sulla piazza stessa delle apparizioni.

La Santa Vergine è apparsa a tre ragazze del luogo, ma le sue parole sono rivolte a tutto il mondo.
Il messaggio fondamentale di Kibeho è l’invito alla conversione, alla preghiera e al digiuno. Nei
suoi accorati appelli, Maria sottolinea l’importanza di amare il prossimo e di non sottovalutare il
reale potere della preghiera, specialmente del Santo Rosario. Disse infatti la Madonna a Marie-
Claire: "Io mi rivelo dove voglio, quando voglio e a chi io voglio. Io non vengo soltanto per Kibeho,
non soltanto per la diocesi di Butare, non soltanto per il Rwanda, non soltanto per l’Africa, ma per
il mondo intero. Questo mondo è sull’orlo di una catastrofe. Meditate sulle sofferenze di Nostro
Signore Gesù e sul profondo dolore di Sua Madre. Pregate il Rosario, specialmente i Misteri
Dolorosi, per ricevere la grazia di pentirvi".
Alla veggente Alphonsine, Maria disse: "Sono venuta per preparare la strada a mio Figlio, per il
vostro bene, e voi non lo volete capire. Il tempo rimasto è poco e voi siete distratti. Siete distratti
dai beni effimeri di questo mondo. Ho visto molti dei miei figli perdersi e sono venuta per
mostrargli la vera strada…".
A Kibeho è stato creato un santuario, intitolato a "Nostra Signora di Kibeho" e "Nostra Signora dei
Dolori".

Il 31 maggio 2003, in occasione della consacrazione del "Santuario di Nostra Signora dei Dolori"
avvenne il cosiddetto miracolo del sole. Il fenomeno durò otto minuti e venne fotografato e filmato.
Così lo descrive Padre Giovanni Sgreva un sacerdote presente al miracolo: “Erano le 10 del

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mattino. Avevamo appena iniziata la processione per raggiungere il nuovo Santuario da consacrare.
Faceva già molto caldo. Improvvisamente, qualcuno ha cominciato a gridare dicendo di guardare il
sole. In un attimo, tutti avevano gli occhi puntati verso il cielo e la processione si è fermata.
Davanti al nostro sguardo si presentava uno spettacolo stupefacente. Il sole, fortissimo in Rwanda
a quell’ora del mattino, si lasciava guardare senza provocare alcun fastidio agli occhi. E vicino al
sole, si vedeva un altro astro, più piccolo, con le dimensioni della luna, lucentissimo, che danzava,
girando intorno al sole, tra uno sfavillio di mille colori. Era una scena fantastica, di una bellezza
indescrivibile. Il fenomeno è stato visto da tutti, è stato anche fotografato e filmato, ed è durato
esattamente otto minuti. Un tempo più che sufficiente non solo per escludere ogni tipo di
suggestione, ma per poter raccogliere dettagli e particolari essenziali a una valutazione ponderata.
Si è trattato certamente di un “segno” del cielo, come era accaduto a Fatima il 13 ottobre 1917. La
Madonna ha voluto farci sapere che era vicina a noi in quel giorno di festa”.

Il 29 giugno 2001 il Vaticano ha reso pubblica l’approvazione da parte dell’Arcivescovo Augustin


Misago di Gikongoro, la diocesi di appartenenza di Kibeho, delle apparizioni. Nel maggio 2003, in
contemporanea, sia il vescovo di Gikongoro, sia la Congregazione per la Dottrina della Fede, hanno
ufficializzato l’approvazione da parte della Chiesa cattolica dell’evento straordinario.

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BEATA VERGINE MARIA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA
(Apparizioni a Santa Caterina Labourè, Parigi, 1830)

Santa Caterina Labouré, al secolo Zoe Catherine nacque in Francia, a Fain-les-Moutiers, ottava
dei dieci figli del contadino Pietro e di Maddalena Gontard, genitori di solida fede. Rimasta orfana
della madre, il padre le affidò le cure della casa, che Caterina cercava di conciliare con la preghiera.
Diventata adolescente, dopo aver sognato San Vincenzo de'Paoli che la invitava a diventare suora,
chiese di entrare a far parte delle Figlie della Carità. Nonostante l’opposizione del padre, Caterina, il
21 aprile 1830 entrò in noviziato, nella Casa Madre situata a Parigi in Rue du Bac. Durante il suo
noviziato ebbe la visione di Gesù Eucaristico e di Cristo Re (giugno 1830) e le tre apparizioni
dell'Immacolata della "Medaglia miracolosa".
La prima apparizione avvenne nella notte tra il 18 e il 19 luglio 1830, mentre la Francia era
preoccupata dalla possibilità di una nuova rivoluzione. Leggiamo la descrizione fatta da S. Caterina
stessa:
"Alle undici e mezzo mi sento chiamare per nome: "Suor Labouré! Suor Labouré!" Svegliatami,
guardo dalla parte donde veniva la voce… e vedo un fanciullino vestito di bianco, dai quattro ai
cinque anni, il quale mi dice:"Venite in cappella; la Madonna vi aspetta" … Vestitami in fretta, mi
diressi verso quel fanciullo che era restato in piedi senza avanzarsi oltre la spalliera del letto. Il
fanciullo mi seguì, o meglio, io seguii lui dovunque passava, tenendosi sempre alla mia sinistra.
Erano accesi i lumi da per tutto dove noi passavamo, il che molto mi sorprendeva. Assai più
meravigliata però rimasi all'ingresso della cappella, quando l'uscio si aprì, appena il fanciullino
l'ebbe toccato con la punta di un dito. La meraviglia poi fu al colmo quando vidi tutte le candele e
tutte le torce accese, come alla Messa di mezzanotte. Però non vedevo ancora la Madonna. Il
fanciullo mi condusse nel presbiterio…, dove io mi posi in ginocchio, mentre il fanciullino rimase
tutto il tempo in piedi. "Finalmente giunse il sospirato momento. Il fanciullino mi avvertì,
dicendomi: "Ecco la Madonna, eccola!". Sentii un rumore come il fruscio di vesti di seta venire
dalla parte della tribuna, presso il quadro di S. Giuseppe, e vidi la S.Vergine che venne a posarsi
sui gradini dell'altare dal lato del Vangelo … guardando la Santissima Vergine, spiccai allora un
salto verso di Lei, ed inginocchiatami sui gradini dell'altare, appoggiai le mani sulle ginocchia di
Maria... Fu quello il momento più dolce della mia vita".
" La Madonna mi spiegò come dovevo comportarmi col mio direttore e parecchie cose che non
debbo dire; m'insegnò il modo di regolarmi nelle mie pene e mostrandomi con la sinistra i piedi
dell'altare, mi disse … che colà io avrei ricevuto tutti i conforti a me necessari. "Figlia mia - mi
disse la Madonna - Dio vuole affidarvi una missione. Avrete molto da soffrire, ma soffrirete

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volentieri, pensando che si tratta della gloria di Dio. Avrete la grazia; … Vedrete certe cose,
sarete ispirata nelle vostre orazioni; rendetene conto a chi è incaricato dell'anima vostra"…

Dopo aver predetto alcuni avvenimenti che sarebbero da lì a poco accaduti in Francia la Madonna
aggiunse: "venite ai piedi di questo altare; qui le grazie saranno sparse su tutti... sopra tutte le
persone che le chiederanno con fiducia e fervore, sui piccoli e sui grandi...". "Figlia mia, io mi
compiaccio di spandere le mie grazie…” e continuò con alcune raccomandazioni per la comunità.
"Quanto tempo restassi con la Madonna, non
saprei dire tutto quello che so è che, dopo di
avermi lungamente parlato, se ne andò
scomparendo come ombra che svanisce,
dirigendosi verso la tribuna, per quella parte da
cui era venuta. Alzatami dai gradini dell'altare,
rividi il fanciullino al posto dove l'avevo lasciato,
il quale mi disse: "È partita!". Rifacemmo lo
stesso cammino, trovando sempre tutti i lumi
accesi e tenendosi quel bambino sempre alla mia
sinistra. Credo che quel bambino fosse il mio
angelo custode, resosi visibile per farmi vedere
la Madonna; io infatti l' avevo molto pregato di
ottenermi un tal favore. Era vestito di bianco e
portava con sé una luce miracolosa, ossia era
sfolgorante di luce, dell'età dai quattro ai cinque
anni. Tornata a letto, sentii suonare le due e non
ripresi più sonno".

Altre due apparizioni avvennero a brevi intervalli l'uno dall'altro, nel novembre e nel dicembre dello
stesso anno. La più nota delle apparizioni fu quella avvenuta il 27 novembre. Sentiamo ora la
descrizione della seconda apparizione: "Il 27 novembre 1830… alle cinque e mezzo di sera, facendo
la meditazione in profondo silenzio, mi parve di sentire dal lato destro della cappella un rumore
come il fruscio di una veste di seta. Avendo volto lo sguardo a quel lato, vidi la Santissima Vergine
all'altezza del quadro di San Giuseppe. La sua statura era media, e la sua bellezza tale che mi è
impossibile descriverla. Stava in piedi, la sua veste era di seta e di color bianco-aurora, accollata e
con maniche lisce. Dal capo le scendeva un velo bianco sino ai piedi. Aveva i capelli spartiti e una
specie di cuffia con un merletto di circa tre centimetri di larghezza, leggermente appoggiato sui
capelli. Il viso era scoperto; i piedi poggiavano sopra un globo … (più tardi la Santa confesserà di
aver visto sotto i piedi della Vergine anche un serpente). Le sue mani, elevate all'altezza della
cintura, mantenevano in modo naturale un altro globo più piccolo che rappresentava l'universo.
Ella aveva gli occhi rivolti al cielo, e il suo volto diventò risplendente, mentre presentava il globo a
Nostro Signore. Tutto ad un tratto le sue dita si ricoprirono di anelli, ornati di pietre preziose, le
une più belle delle altre, le une più grosse e le altre più piccole, le quali gettavano dei raggi gli uni
più belli degli altri … sicché tutta se ne riempiva la parte inferiore, e io non vedevo più i suoi
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piedi...". "Mentre io ero intenta a contemplarla, la Santissima Vergine abbassò gli occhi verso di
me e intesi una voce che mi disse queste parole: "Questo globo che vedete rappresenta tutto il
mondo … ed ogni singola persona...". I raggi "Sono il simbolo delle Grazie che io spargo sulle
persone che me le domandano", facendomi così comprendere quanto è dolce pregare la Santissima
Vergine e quanto Ella è generosa con le persone che La pregano; quante grazie Ella accorda alle
persone che gliele cercano e quale gioia Ella prova nel concederle. ... Ed ecco formarsi intorno
alla SS.Vergine un quadro ovale, sul quale in alto, a modo di semicerchio dalla mano destra alla
sinistra di Maria si leggevano queste parole scritte a lettere d'oro: "O Maria, concepita senza
peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi". Allora si fece sentire una voce che mi disse: "Fate
coniare una medaglia su questo modello; tutte le persone che la porteranno, riceveranno grandi
grazie specialmente portandola al collo; le grazie saranno abbondanti per le persone che la
porteranno con fiducia... ". All'istante mi parve che il quadro si voltasse e io vidi il rovescio della
Medaglia. Vi era la lettera M (iniziale del nome Maria) sormontata da una croce senza crocifisso
che aveva come base la lettera I (iniziale del nome Iesus, Gesù). Più sotto poi vi erano due cuori,
uno circondato da spine (quello di Gesù), l'altro trapassato da una spada (quello di Maria). Dodici
stelle infine circondavano il tutto. Poi tutto disparve, come qualcosa che si spegne, ed io sono
rimasta ripiena non so di che, di buoni sentimenti, di gioia, di consolazione". Una voce interiore
chiese a Caterina di far coniare una medaglia che riproducesse la visione.

La Madonna apparve a santa Caterina una terza volta nel dicembre del 1830, dicendole che i raggi
che emanava erano il simbolo delle grazie che ella ottiene a coloro che gliele chiedono. Le disse
ancora che non l'avrebbe più rivista, ma che avrebbe sentito la Sua voce durante le preghiere,
ammonendola a compiere l'incarico che le aveva affidato di far stampare la medaglia. Dal 1832 la
Medaglia Miracolosa (per gli innumerevoli miracoli prodotti) venne coniata in milioni di esemplari
e distribuita in ogni parte del mondo. L'apparizione della Madonna a S.Caterina Labouré è da
collegare alle apparizioni di La Salette (1846), Lourdes (1858), Pontmain (1871) ed infine
Pellevoisin (1876), tutte approvate dalla Chiesa. Caterina Labouré morì a Parigi il 31 dicembre
1876. Fu proclamata santa nel 1947 da papa Pio XII.

Nella medaglia, Maria è raffigurata nell'atto di schiacciare la testa al serpente (Genesi), i raggi di
luce simboleggiando le grazie che la Madonna ci ottiene. È inoltre presente la giaculatoria «o
Maria, concepita senza peccato, pregate per noi che ricorriamo a Voi. Le 12 stelle rappresentano
le 12 tribù d'Israele e i 12 apostoli. Il cuore coronato di spine è il Sacro Cuore di Gesù. Il cuore
trafitto da una spada è il Cuore Immacolato di Maria. La M di Maria sostiene una traversa che
regge la Croce, che rappresenta la prova. Questo simbolismo indica lo stretto rapporto di Maria e di
Gesù nella storia della salvezza e sottolineata l'importanza del sacrificio eucaristico nella vita
cristiana. La diffusione della medaglia fu rapidissima e alla morte di suor Labouré, aveva superato
il miliardo di esemplari. Senza numero sono i miracoli che ottenuti attraverso la medaglia:
ricordiamo solo alcuni ritenuti attendibili dalla Chiesa. Ricordiamo la guarigione prodigiosa dal
colera nell'estate 1832, di Caroline Nenain, di 8 anni. La bimba, nella sua classe, era la sola a non
portare la medaglia e si ammalò; le suore gliela procurarono ed ella fu in grado di tornare a scuola il
giorno dopo. Il 13 giugno 1833, un soldato di Alençon, «rabbioso e blasfemo», indossata la
medaglia si mise a pregare. Il 10 giugno 1834 una donna muta di Costantinopoli guarì grazie alla
medaglia (Laurentin, 1980). Il fatto più clamoroso fu, però, la conversione di Alphonse Marie
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Ratisbonne. La Beata Vergine Maria della Medaglia Miracolosa si festeggia, al termine di una
novena, il 27 novembre alle ore 17. La novena perpetua di norma si tiene ogni sabato, o almeno al
27 di ogni mese, con la recita integrale del rosario.

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NOSTRA SIGNORA DE LA SALETTE
1846

Nostra Signora de La Salette è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito
all'apparizione che ebbero, il 19 settembre 1846, due pastorelli, Maximin Giraud e Mélanie Calvat,
a La Salette, in Francia. L'apparizione è stata riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa cattolica il 19
luglio 1851.

Il 19 settembre 1846, alle tre del pomeriggio circa, su una montagna vicina al villaggio di La
Salette-Fallavaux, due ragazzi, una pastorella di quindici anni, di nome Mélanie, e un giovane
pastore di undici anni, di nome Maximin, stavano pascolando le mucche.
Secondo il loro racconto l'apparizione si compose di tre momenti. Nel primo momento apparve in
una luce risplendente una bella Signora, vestita in una foggia straniera. La Signora stava seduta su
una roccia, in lacrime, con la testa fra le mani. In un secondo momento la Signora si alzò e,
parlando ai due ragazzi sia in francese che nel dialetto locale, affidò loro un messaggio diretto
all'intera umanità. Dopo essersi lamentata per le empietà e i peccati degli uomini, che comportano
l'allontanamento da Dio e quindi l'inferno, la Signora annunciò la Misericordia Divina per chi si
fosse convertito. Successivamente comunicò a ciascuno dei due fanciulli un segreto, prima di
scomparire nel cielo.
I due ragazzi raccontarono l'accaduto prima ai loro padroni, poi Maximin fu interrogato dal sindaco
del paese. I due pastori, impressionati dall'evento, raccontarono il fatto al parroco Louis Perrin, che
informò a sua volta l'arciprete di Corps, Pierre Mélin. Fu lui ad informare il vescovo di Grenoble, il
4 ottobre. La notizia dell'apparizione si diffuse rapidamente. Jean-Maximin Giraud, il padre di
Maximin, che non era affatto credente, si convertì l'8 novembre. Il primo pellegrinaggio ebbe luogo
il 24 novembre, guidato dai due bambini e già nel pellegrinaggio del 31 maggio 1847 parteciparono
5.000 fedeli. I due pastorelli vennero interrogati più volte, da vari ecclesiastici nell’ottobre del 1846
e nel febbraio dell'anno successivo. Il 16 aprile 1847 vennero interrogati anche da un giudice di
pace di Grenoble, Fréderic-Joseph Long. In questa data si registrò la prima guarigione miracolosa,
di suor Claire Peirron, ad Avignone. Gli interrogatori continuarono finché il 22 luglio Clément
Villecourt, allora vescovo di La Rochelle, compì un pellegrinaggio personale a La Salette e

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interrogò personalmente Maximin e Mélanie. Il 15 agosto avvenne un'altra guarigione miracolosa e
il 19 settembre, primo anniversario dell'apparizione, ebbe luogo un pellegrinaggio di 50.000 fedeli.

In sintesi il messaggio che la Vergine comunicò ai due pastorelli fu il seguente: “Se il popolo non si
sottomette, sarò costretta a lasciare libero il braccio di mio Figlio...da quanto tempo soffro per
voi!...Vi ho dato sei giorni per lavorare, mi sono riservata il settimo e voi non lo volete
riconoscere... se il raccolto si guasta è colpa vostra… Ve lo mostrai l'anno scorso con le patate, ma
voi non l'avete considerato. Anzi, quando ne trovavate di guaste, bestemmiavate il nome di mio
Figlio. Continueranno a marcire e quest'anno, a Natale, non ce ne saranno più. Sopraggiungerà
una grande carestia. Prima di essa, i bambini al di sotto dei sette anni saranno colpiti da tremito e
morranno...Se questa gente si convertirà, allora, le pietre e le rocce si muteranno in mucchi di
grano e le patate nasceranno da sole nei campi. Dite la vostra preghiera, figli miei? Bisogna dirla
bene, mattino e sera...d'estate a Messa vanno solo alcune donne anziane. Gli altri lavorano di
domenica, tutta l'estate. D'inverno, quando non sanno che cosa fare, vanno a Messa solo per
burlarsi della religione...”. Queste profezie si concretizzarono. In particolare, in quel tempo
giunse in Francia dal Nord America un’epidemia di crittogamica, fino ad allora sconosciuta, che fu
un flagello per le vigne. Anche la mortalità infantile afflisse il circondario di La Salette.

La Madonna inoltre rivelò a ciascuno dei due fanciulli un segreto diverso che furono inviati a papa
Pio IX il 2 luglio 1851. Il segreto che venne rivelato a Melania fu in sintesi: "L'umanità si trova
alla vigilia di tristi avvenimenti … i preti, che sono i servi di mio Figlio, proprio loro con la loro
vita dissipata e la cupidigia di denaro, renderanno possibile la manifestazione dell'ira
dell'Onnipotente... A causa del comportamento degli abitanti della Terra sarà chiamata l'ira del
Padre del Cielo... La Chiesa vivrà una crisi molto profonda. Sarà il tempo delle tenebre. La sacra
fede in Dio cadrà nella dimenticanza... ognuno cercherà solo il proprio egoistico profitto. Non ci
sarà più amore per la famiglia e la Patria... I governi temporali avranno tutti lo stesso fine, quello
di abbattere le basi religiose dei popoli e disperderle, per fondare il materialismo e l'ateismo... Il
maligno entrerà in ogni casa, molte grandi città saranno quasi distrutte, tutti crederanno che sia
giunta la fine... Poi la misericordia di mio Figlio comanderà agli Angeli di distruggere il nemico
del mondo. Improvvisamente tutti i nemici della Chiesa di Gesù Cristo scompariranno... Dopo
inizierà lentamente una nuova era, la pace e l'armonia tra gli uomini e Dio e l'amore per il
prossimo prenderanno il sopravvento su tutto... Il Vangelo sarà predicato ovunque... questa pace e
concordia tra gli uomini non durerà però a lungo, ci si dimenticherà che i peccati del mondo sono
l'origine di tutte le punizioni che ricadono sulla Terra. Un precursore dell'anticristo farà la sua
comparsa... Le stagioni cambieranno, l'atmosfera anche; l'acqua e il fuoco provocheranno terribili
terremoti e grandi distruzioni... Roma perderà la fede e diventerà la sede dell'anticristo... Allora
potrò chiamare gli apostoli degli ultimi tempi, i fedeli discepoli di Gesù Cristo... allora io dirò
loro: lottate figli della luce per la gloria di Dio e di Gesù Cristo... Il principe delle tenebre
emergerà dall'abisso, ma conoscerà l'alito dell'Arcangelo Michele e ne verrà soffocato... Poi acqua
e fuoco purificheranno la Terra e tutto sarà rinnovato. Solo allora Dio sarà servito e onorato."

Il 7 luglio 1847 il vescovo di Grenoble chiese ai canonici Pierre-Joseph Rousselot e André Berthier
(ora servo di Dio), entrambi professori al seminario maggiore di Grenoble, di condurre un'indagine
dettagliata sull'apparizione. Nel novembre del 1847 il vescovo sottopose la relazione ad una

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commissione di sedici esperti che interrogarono a lungo i due pastorelli e i testimoni. La relazione
fu approvata con 12 voti a favore su sedici e inviata a papa Pio IX che in data 19 luglio 1851
approvò l’apparizione. Anche San Giovanni Battista Maria Vianney, il santo curato d'Ars, divenne
un tenace difensore dell'apparizione fino alla fine della sua vita.

Padre Livio Fanzaga, parlando delle apparizioni de La Salette, ha scritto tra l'altro: "Le lacrime
della Madonna stanno a indicare la nostra non corrispondenza alla grazia, cioè il rifiuto che
opponiamo alla misericordia di Dio. Sono lacrime di dolore che ella versa su di noi, sui suoi figli
che vivono nel peccato, perché Maria non può forzare alla conversione, ma può soltanto esprimere
l'amarezza per il rifiuto del dono dell'amore."

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NOSTRA SIGNORA DI LOURDES
1858

Nostra Signora di Lourdes (o Nostra Signora del Rosario) è l'appellativo con cui la Chiesa
cattolica venera la Vergine Maria apparsa a Lourdes tra l'11 febbraio e il 16 luglio 1858 a Santa
Bernadette Soubirous, una contadina quattordicenne. La santa assistette a diciotto apparizioni nella
grotta di Massabielle. Bernadette scrisse: “Io scorsi una Signora vestita di bianco. Indossava un
abito bianco, un velo bianco, una cintura blu ed una rosa gialla sui piedi.”
Nel luogo indicato da Bernadette fu posta nel 1864 una statua della Madonna. Intorno alla grotta
delle apparizioni è andato nel tempo sviluppandosi poi un imponente Santuario e si calcola che oltre
settecento milioni di persone abbiano visitato Lourdes.

Nel 1858, la famiglia Soubirous era in miseria. L'11 febbraio 1858, Bernadette, sua sorella
Antonietta e la loro amica Giovanna, erano uscite in cerca di legna. Arrivate dinanzi alla Grotta di
Massabielle, Antonietta e Giovanna attraversarono l'acqua ghiacciata del torrente. Bernadette, a
causa della sua asma cronica, non le seguì. Fu in quel momento che ebbe la prima apparizione:
“sentii un rumore come un colpo di vento", ma "nessun albero si muoveva". "Alzando la testa, vidi,
nella cavità della roccia, una giovane donna, avvolta di luce, che mi osservava e mi sorrideva". È
la prima Apparizione della Bella Signora. Al tempo di Bernadette, la Grotta era un luogo sporco,
oscuro, umido e freddo. La chiamavano la "Grotta dei maiali", perché era il luogo dove si
conducevano i porci. Anche questo fatto venne interpretato in seguito come un segno di ciò che
Dio vuole fare con ciascuno di noi: Egli ci ama così come siamo, ma vuole portare nelle nostre
anime sporcate dal peccato la bellezza della purezza, del perdono, attraverso la presenza di Maria
Vergine, l'Immacolata Concezione. La Bella Signora in quell’occasione non parlò, ma recitò il
Rosario con Bernadette. Al termine della preghiera, la Signora svanì.
Il 18 febbraio, durante la terza apparizione, per la prima volta la Madonna rivolse la parola a
Bernadette e le chiese di ritornare alla grotta per i successivi quindici giorni. Le parole furono
incredibilmente gentili e piene di rispetto: “potreste avere la gentilezza di venire qui durante
quindici giorni?". Bernadette era frastornata: era la prima volta che le davano del "voi". Lei stessa
spiegò in seguito che si sentì per la prima volta trattata da “persona”. La Vergine Maria trasmise

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inoltre a Bernadette la certezza dell’esistenza del Paradiso: "non vi prometto di rendervi felice in
questo mondo, ma nell'altro".
In occasione della sesta apparizione, il 21 febbraio, Bernadette venne accompagnata alla grotta
da circa cento persone. Nelle apparizioni successive la folla crebbe finché alla quindicesima fu
accompagnata da circa ottomila persone. Iniziarono contemporaneamente anche le persecuzioni e
gli interrogatori della polizia.

Durante le prime sette Apparizioni, Bernadette aveva un viso raggiante di gioia, ma, a partire
dall’ottava apparizione il viso di Bernadette diventò triste e preoccupato e soprattutto iniziò a
compiere alcuni gesti incomprensibili: camminò sulle ginocchia fino in fondo alla Grotta, baciò la
terra, ancora tutta sporca, mangiò erba, si lavò il volto con il fango. Molti pensarono che fosse
impazzita. In realtà questi gesti, che la Madonna faceva compiere a Bernadette, avevano tutti un
significato teologico richiamanti l'Incarnazione, la Passione e la Morte del Cristo. Andare in
ginocchio fino al fondo della Grotta ricorda l'Incarnazione, l'abbassamento di Dio che si fa uomo. Il
baciare la terra stava a significare che l’incarnazione era avvenuta per amore degli uomini.
Mangiare le erbe amare ricorda la tradizione ebrea che indicava che Dio aveva preso su di sè tutti i
peccati del mondo. Anche il volto imbrattato di fango mentre la folla gridava: "è diventata pazza"
rimanda al volto sfigurato di Cristo sul Calvario. Infatti, durante la nona apparizione, il 25
febbraio, su richiesta della Bella Signora, Bernadette raspò il suolo e, per tre volte, provò a bere
acqua fangosa e con il fango si sfregò il volto. Il giorno dopo in quel punto esatto si formò una
sorgente d'acqua e già il 1 marzo, durante la dodicesima apparizione, si verificò il primo miracolo:
una donna di nome Caterina Latapie immerse il suo braccio paralizzato nell'acqua della fonte, e
riacquistò la mobilità dell'arto. In occasione delle apparizioni la Madonna ha più volte richiesto la
conversione e la preghiera per i peccatori.

L’apparizione più importante avvenne il 25 marzo, (festa dell'Annunciazione), sedicesima


apparizione, quando, per volere di don Peyramale, parroco di Lourdes, Bernadette chiese "alla
Signora" di dire il suo nome. Finalmente la Signora, che fino a quel momento non aveva detto il
suo nome, rispose alla domanda con queste parole pronunciate in dialetto guascone, l'unica lingua
che Bernadette comprendeva: "Io sono l'Immacolata Concezione". Bernadette non capì il senso di
queste parole, ma si recò immediatamente dal parroco, per riferirgli il nome "della Signora". Il
dogma dell'Immacolata Concezione era stato concepito da Papa Pio IX nel 1848, durante la sua
permanenza forzata a Gaeta, nel corso delle meditazioni fatte all'interno della Cappella d'Oro del
Santuario della SS. Annunziata, ed era stato proclamato appena quattro anni prima – l'8 dicembre
1854 – con la bolla Ineffabilis Deus. Tale dogma era ignoto a Bernadette, una contadina analfabeta
che non aveva neppure frequentato il catechismo. Lei stessa raccontò di non sapere il significato di
quelle parole e di essere stata capace di riferirle solo perché nel correre a casa le aveva
continuamente ripetute tra sé e sé. Il fatto fu interpretato dal Parroco e successivamente dal
Vescovo, come la prova che le apparizioni erano reali: Maria stessa aveva confermato il dogma da
poco promulgato dal Papa.
Il 16 luglio avvenne la diciottesima e ultima apparizione. La polizia aveva chiuso l’accesso alla
grotta con un'inferriata, ma Bernadette si recò sulla sponda opposta del Gave ed ebbe l’apparizione
come se fosse stata davanti alla grotta.

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I miracoli di Lourdes
Le apparizioni di Lourdes sono state riconosciute ufficialmente dalla Chiesa nel 1862. Come tutte
le apparizioni mariane, anche se approvate ufficialmente dalla Chiesa, sono considerate rivelazioni
private, cioè che pur non aggiungendo nulla ai testi canonici, risultano di supporto per la fede. Le
guarigioni sono un segno della potenza divina e sono funzionali alla conversione e alla fede e non
alla semplice risoluzione di problemi personali di salute. Tipico di Lourdes, per chiedere una
guarigione, è la pratica del rito dell'immersione nelle piscine contenti l'acqua che sgorga dalla
sorgente della grotta delle apparizioni. La stessa sorgente alimenta anche le fontane, dalle quali i
pellegrini possono bere.
Su circa 7000 casi di guarigioni registrati a Lourdes fino ad oggi, solo 69 sono i casi riconosciuti
dalla Chiesa. L’80% dei miracolati sono donne. Il più giovane miracolato aveva 2 anni. I Paesi
d’origine dei miracolati sono: Francia (55) Italia (8) Belgio (3) Germania (1) Austria (1), Svizzera
(1). Sei miracolati sono guariti per l’intercessione della Madonna di Lourdes quantunque non
fossero venuti a Lourdes. La maggior parte dei miracoli (50) sono avvenuti attraverso il contatto
con l’acqua di Lourdes.

Quando un pellegrino suppone di aver beneficiato di una guarigione straordinaria si rivolge


all’Ufficio delle Constatazioni Mediche, nel Santuario Stesso. I fatti vengono poi trasmessi al
Comitato Medico Internazionale di Lourdes, per essere studiati. Per essere qualificata
miracolosa, una guarigione deve possedere due condizioni: che avvenga secondo modalità
straordinarie e imprevedibili e che sia vissuta in un contesto di fede. Nel 2006, sono stati messi a
punto alcuni princìpi per il riconoscimento ecclesiale dei miracoli:
 La prima tappa è la dichiarazione, volontaria e spontanea, delle persone che ritengono di
essere state guarite grazie all’intercessione di Nostra Signora di Lourdes. Il dottore dell’Ufficio
Medico procede quindi a una prima valutazione dell’importanza, della veridicità dei fatti e del
loro significato. Innanzitutto si constata la realtà della guarigione. Questo comporta
l’intervento del medico personale del paziente che conosce il suo stato di salute precedente. Si
paragonano quindi gli accertamenti effettuati prima e dopo la presunta guarigione miracolosa.
Si verificano quindi l’assenza di frode, simulazione o illusione, la storia della malattia, la
persistenza dei sintomi invalidanti e la resistenza alle cure eseguite, la subitaneità, la
permanenza, completa e stabile, senza conseguenze della guarigione e l’improbabilità di una
guarigione spontanea. Si precisa inoltre il contesto nel quale la guarigione ha avuto luogo per
valutare lo stato emozionale della persona, il fatto che essa vi veda l’intercessione della Vergine,
l’atteggiamento di preghiera (o di suggestione) eventuale e l’interpretazione di fede che vi
riconosce.
 La seconda tappa riguarda la conferma della guarigione da parte di una commissione
medica e di una commissione diocesana. Viene richiesto il parere dei medici curanti di
qualunque fede siano. Si procede a un interrogatorio e all’esame completo della persona guarita.
Si consulta il parere di specialisti nella malattia specifica e si procede a una valutazione
psicologica della personalità del paziente, al fine di escludere problemi psichici. Solo dopo gli
accertamenti medici, una commissione diocesana istituita dal Vescovo del guarito valuta il modo
con cui il paziente vive l’esperienza della guarigione, dal punto di vista fisico, psichico e
spirituale. In caso di approvazione, la persona guarita sarà autorizzata, se lo desidera, a rendere
pubblica la grazia ricevuta.

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 La terza tappa prevede la ratifica della guarigione. Si rianalizza il caso a distanza di qualche
tempo per verificare la persistenza dei criteri d’esclusione del Lambertini definiti dalla Chiesa:
(1) la malattia deve essere grave, con diagnosi sfavorevole,
(2) la realtà della malattia deve essere constata in modo certo,
(3) la malattia deve essere unicamente di tipo organico,
(4) non ci devono essere cure in corso che potrebbero portare alla guarigione anche parziale,
(5) la guarigione deve essere inaspettata, improvvisa ed istantanea,
(6) la ripresa delle funzioni deve essere completa, senza necessità di convalescenza,
(7) non deve trattarsi di un miglioramento temporaneo, ma di una guarigione permanente.
A questo punto il Comitato Medico Internazionale emetterà una garanzia piena «sul carattere
eccezionale della guarigione» nello stato attuale delle conoscenze scientifiche attraverso una perizia
medica e psichiatrica completa.
 L’ultima tappa consiste nel riconoscimento canonico del miracolo da parte del Vescovo della
diocesi del guarito.

LE GUARIGIONI MIRACOLOSE:
1858: Latapie Catherine, di 38 anni: Paralizzata da 18 mesi a causa di uno stiramento traumatico del
plesso brachiale,
1858: Louis Bouriette, di 54 anni: cieca all’occhio destro per un trauma avvenuto 20 anni prima,
1858: Blaisette Soupène, di anni 50: Oftalmia cronica, con ectropion da anni,
1858: Henri Busquet di 15 anni: Adenite fistolizzata tubercolare alla base del collo, da 15 mesi,
1858: Justin Bouhort di 2 anni: Deperimento cronico post tubercolotico, con ritardo motorio,
1858: Madeleine Rizan di 58 anni: Emiplegia sinistra da 24 anni,
1858: Moreau Marie di 17 anni: Riduzione estrema del visus, con lesioni infiammatorie all’occhio
destro, progressiva da 10 mesi,
1875: de Rudder Pierre di 52 anni: Frattura esposta della gamba sinistra, con pseudoartrosi,
1878: Dehant Joachime di anni 29: Ulcera della gamba destra con gangrena molto estesa,
1882: Seisson Elisa di anni 27: Ipertrofia cardiaca, edemi arti inferiori,
1883: Suor Eugenia, (Marie Mabille) di anni 28: Ascesso del piccolo bacino con fistola vescicale e
colica. Flebite bilaterale,
1889: Suor Julienne, (Aline Bruyère) di anni 25: Tubercolosi polmonare cavitaria,
1890: Suor Joséphine-Marie, (Anne Jourdain) di anni 36: Tubercolosi polmonare,
1891: Trouvé Clémentine, di anni 14 (poi Suor Agnès-Marie): Osteo-periostite del piede destro
fistolizzata,
1892: Lebranchu Marie, di anni 35: Tubercolosi polmonare (Espettorato positivo),
1892: Lemarchand Marie, di anni 18: Tubercolosi polmonare con ulcere al volto e alla gamba,
1892: Lesage Elise di anni 18: Osteo-artrite tubercolare del ginocchio,
1892: Suor Marie de la Présentation, (Sylvanie Delporte) di anni 46: Gastroenterite cronica
tubercolare,
1893: Padre Cirette di 46 anni: Sclerosi spinale antero-laterale,
1894: Chagnon Amélie, (religiosa) di anni 17: Osteo-artrite tubercolare al ginocchio e al piede,
1895: Huprelle Aurélie di anni 26: Tisi polmonare acuta,
1896: Brachmann Esther di anni 15: Peritonite tubercolare,

34
1897: Tulasne Jeanne di anni 20: Morbo di Pott (spondilite tubercolare) lombare con piede deforme
neuropatico,
1898: Malot Clémentine di anni 25: Tubercolosi polmonare con emoftoe,
1899: François Labreuvoies di anni 36: Flemmone fistolizzato al braccio destro con enorme edema,
1900: Fra Salvador di anni 38: Peritonite tubercolare,
1901: Suor Maximilien di anni 43: Cisti idatidea del fegato, flebite arto inferiore sinistro,
1901: Savoye Marie di 24 anni: Vizio mitralico reumatico scompensato,
1904: Bézenac Johanna, (nata Dubos) di 28 anni: Cachessia da causa sconosciuta, impetigine alle
1904: Suor Saint-Hilaire, (Lucie Jupin) di anni 39: Neoplasia addominale,
1904: Suor Sainte-Béatrix, (Rosalie Vildier) di anni 42: Laringo-bronchite, probabilmente
tubercolare,
1905: Noblet Marie-Thérèse di anni 15: Spondilite dorso-lombare,
1905: Douville de Franssu Cécile di anni 19: Peritonite tubercolare,
1907: Moulin Antonia di anni 30: Osteite fistolizzata femore destro con artrite al ginocchio,
1907: Borel Marie di anni 27: Sei fistole pio-stercoracee, in regione lombare e addominale,
1908: Haudebourg Virginie di anni 22: Cistite tubercolare, nefrite,
1908: Biré Marie, (nata Lucas) di anni 41: Cecità di origine centrale, atrofia papillare bilaterale,
1909: Allope Aimée di annin 37: Numerosi ascessi tubercolari, di cui 4 fistolizzati, della parete
addominale anteriore,
1910: Orion Juliette di anni 24: Tubercolosi polmonare e laringea, mastoidite sinistra suppurata
1911: Fabre Marie di annin 32: Enterite muco-membranosa, prolasso uterino
1924: Bressolles Henriette di anni 28: Morbo di Pott, paraplegia
1930: Brosse Lydia di anni 41: Fistole tubercolari multiple con vasti scollamenti in regione glutea
sinistra
1937: Suor Marie-Marguerite (Françoise Capitaine) di anni 64: Ascesso del rene sinistro con edema
flittenulare e « crisi cardiache »
1937: Jamain Louise, (Mrs. Maître) di anni 22: Tubercolosi polmonare, intestinale, peritoneale
1938: Pascal Francis di 3 anni e 10 mesi: Cecità, paralisi degli arti inferiori
1943: Clauzel Gabrielle di anni 49: Spondilosi reumatica
1945: Fournier Yvonne di anni 22: Sindrome estenso-progressiva post-traumatica dell’arto
superiore sinistro. (Sindrome di Leriche)
1947: Martin Perona di anni 46: Cancro del collo uterino (epitelioma ghiandolare cilindrico)
1947: Gestas Pelin: di anni 50: Turbe dispeptiche con complicanze occlusive post-operatorie
1947: Canin Marie-Thérèse di anni 37: Morbo di Pott dorso-lombare e peritonite tubercolare
fistolizzata
1948: Carini Maddalena di anni 31: Tubercolosi peritoneale, pleuro-polmonare e ossea, con
coronaropatia
1948: Frétel Jeanne di anni 34: Peritonite tubercolare
1950: Angele Théa, (Sister Marie-Mercédes) di anni 20: Sclerosi a placche da sei anni
1950: Ganora Evasio, di anni 37: Morbo di Hodgkin
1950: Fulda Edeltraud, (Mme Haidinger) di anni 34: Morbo di Addison
1950: Pellegrin Paul di anni 52: Fistola post-operatoria da svuotamento di ascesso epatico
1952: Fra Schwager Léo di anni 28: Sclerosi a placche da cinque anni
1952: Couteault Alice, (nata Gourdon) di anni 34: Sclerosi a placche da tre anni

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1953: Bigot Marie di anni 31: Aracnoidite della fossa posteriore (cecità, sordità, emiplegia)
1954: Nouvel Ginette (nata Fabre) di anni 26: Morbo di Budd-Chiari. (Trombosi delle vene
sovraepatiche)
1958: Aloi Elisa, (Signora Varacalli) di anni 27: Tubercolosi osteo-articolare e fistole multiple
dell’arto inferiore destro
1959: Tamburini Juliette di 22 anni: Osteo-periostite femorale fistolizzata, epistassi da dieci anni
1963: Micheli Vittorio di anni 23: Sarcoma dell’anca sinistra
1970: Perrin Serge di anni 41: Emiplegia destra recidivante, con alterazione del visus, da turbe
circolatorie carotidee bilaterali
1976: Cirolli Delizia, (Costa) di anni 12: Sarcoma di Ewing del ginocchio destro.
1987: Jean-Pierre Bély di anni 51: Sclerosi a Placche evolutiva da quindici anni
1952: Anna Santaniello di 41 anni: Morbo di Bouillaud (reumatismo poliarticolare acuto)
1965: Suor Luigina Traverso di anni 30: lombosciatalgia paralizzante in meningocele.

L’ultima guarigione: Danila Castelli, nata il 16 gennaio del 1946, madre di famiglia, ha vissuto
una vita normale fino all'età di 34 anni quando ha cominciato a soffrire di crisi ipertensive
spontanee e gravi. Nel 1982 alcuni esami radiologici ed ecografici misero in evidenza una massa
para-uterina ed un utero fibromatoso. Danila subì l’isterectomia ed annessiectomia. A novembre
1982 subì una pancreasectomia parziale. Una scintigrafia confermò l'anno successivo la presenza di
«feocromocitoma » (un tumore produttore di catecolamine) nella zona rettale, vescicale e vaginale.
Numerosi interventi chirurgici furono eseguiti fino al 1988 nella speranza di eliminare i punti
scatenanti le crisi ipertensive, ma senza alcun beneficio. Il 4 maggio 1989, nel corso di un
pellegrinaggio a Lourdes, Danila uscita dalle Piscine del Santuario dove si era bagnata, sperimentò
una straordinaria sensazione di benessere. Ella dichiaròa poco dopo la sua guarigione istantanea al
Bureau delle Costatazioni Mediche di Lourdes. Dopo cinque riunioni (dal 1989 al 2010) il Bureau
constatò la guarigione con votazione unanime: «La signora Castelli è guarita, in modo completo e
duraturo, dalla data del suo pellegrinaggio a Lourdes nel 1989, e quindi da 21 anni, della sindrome
della quale soffriva e ciò senza alcun rapporto con gli interventi e le terapie subite». Danila Castelli
ha ripreso da allora una vita del tutto normale. Il CMIL (Commissione Medica Internazionale di
Lourdes) nella sua riunione del 19 novembre 2011 a Parigi ha certificato che «il modo della sua
guarigione resta inspiegato allo stato attuale delle conoscenze scientifiche». Il 20 giugno 2013
Monsignor Giovanni Giudici, Vescovo di Pavia, la diocesi di residenza di Danila Castelli, ha
dichiarato il carattere «miracoloso» ed il valore di «segno» di questa guarigione. E' la 69a
guarigione di Lourdes riconosciuta miracolosa da un vescovo.

36
NOSTRA SIGNORA DI FATIMA
1917

Le apparizioni di Fatima sono probabilmente le apparizioni mariane più conosciute. Tre


pastorelli, i fratelli Francisco e Giacinta Marto (9 e 7 anni) e la loro cugina Lucia dos Santos (10
anni), il 13 maggio 1917 videro apparire una donna vestita di bianco con in mano un rosario. Le
apparizioni continuarono con cadenza mensile fino al 13 ottobre.

La storia delle apparizioni

Secondo quanto raccontato dalla stessa Lucia, nel


1915, mentre si trovava con alcune compagne,
Maria Rosa, Maria Justino e Teresa Matias a
pascolare le greggi, vide una misteriosa figura
"simile ad una statua di neve". Fuggita, non volle
raccontare nulla ai familiari, cosa che invece
fecero le compagne. Fu per questo che Lucia
preferì recarsi al pascolo di "Cabeço" con i due
cugini, Francisco e Giacinta. Mentre essi si
riparavano dalla pioggia e giocavano, apparve
nuovamente "un giovane fra i quattordici e i
quindici anni, che il sole rendeva trasparente
come se fosse di cristallo", che rivelò di essere
l'angelo della pace.

Questi invitò i bambini a pregare con lui con le seguenti parole: "Santissima Trinità, Padre, Figlio
e Spirito Santo, vi adoro profondamente e vi offro il preziosissimo corpo, sangue, anima, divinità di
Gesù Cristo presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e
delle indifferenze con cui Egli stesso è offeso, e per i meriti infiniti del Suo Santissimo Cuore e del
Cuore Immacolato di Maria vi chiedo la conversione dei poveri peccatori".
Riapparso nuovamente nell'estate del 1916, chiese ai pastorelli di fare sacrifici per la salvezza della
loro patria, devastata dalle guerre civili. Nell'ultima manifestazione, l'angelo apparve ai tre
pastorelli con un calice ed un'ostia sanguinante nelle mani e chiese ai bambini di fare sacrifici in
riparazione degli oltraggi nei confronti del sacramento dell'Eucaristia.
Passati alcuni mesi dalle apparizioni dell'angelo, i tre pastorelli sembrarono dimenticare ciò che egli
aveva detto e continuarono le loro mansioni, stavolta nei pascoli della "Cova d'Iria". Il 13 maggio
1917, mentre i ragazzini giocavano sorvegliando il gregge, avvertirono un lampo improvviso, come
di temporale. Preoccupati per le loro pecore essi cercarono di metterle al riparo, quando un secondo
lampo fu avvertito circa a metà strada lungo la discesa e una bellissima Signora apparve loro sopra
un piccolo elce verdeggiante. "Non abbiate paura - disse - non voglio farvi del male". Lucia,
sbalordita, chiese dunque alla misteriosa arrivata: "Di dove venite, Signora?". "Vengo dal cielo" fu
37
la risposta. Dopodiché la Madonna ordinò ai tre bambini di recarsi in quello stesso luogo il tredici di
ogni mese, per sei mesi consecutivi, fino a ottobre, raccomandando loro di pregare il rosario
affinché la prima guerra mondiale finisse e i soldati, fra i quali il fratello di Lucia, potessero tornare
alle proprie case. Tornati a casa la piccola Giacinta raccontò tutto alla madre che, preoccupata,
chiese aiuto alla madre di Lucia, che rimproverò aspramente la figlia per questa sua menzogna.
Lucia cercò inutilmente di difendersi dalle accuse ma, vedendo che era inutile, preferì tacere fino a
quando non arrivò il 13 giugno, giorno in cui la Madonna sarebbe tornata a Cova di Iria. Lucia
pregò la madre di farla andare lì. Seguivano i tre veggenti questa volta quattordici compagne
curiose e con loro Maria Carreira col figlio, storpio. A mezzogiorno la Madonna riapparve ai
pastorelli rivelando a Lucia, che piangeva per i maltrattamenti subiti dalla madre nel mese passato,
che Giacinta e Francisco sarebbero presto morti mentre lei sarebbe sopravvissuta per far conoscere
al mondo ciò che aveva visto. Detto questo mostrò ai veggenti il suo cuore ferito da spine pungenti
e scomparve. I fedeli attorno all'elce dichiararono di aver visto una nuvola volare via, verso oriente.
Sulla via del ritorno, i pastorelli vennero bersagliati dalle domande dei fedeli curiosi, e furono
costretti a ritirarsi in casa. Lì la madre di Lucia maltrattò la figlia credendola una bugiarda, poi la
condusse dal parroco che la interrogò e le mise il sospetto che quella visione fosse in realtà una
manifestazione malefica. Il 13 luglio i bambini tornarono alla Cova d'Iria, questa volta erano lì
radunate circa cinquemila persone, molte delle quali desiderose di prendersi gioco dei ragazzini. A
mezzogiorno cominciò l'apparizione, e Lucia si lamentò presso la Signora per tutti i maltrattamenti
subiti: la medesima la pregò di offrire le sue sofferenze per la conversione dei peccatori, dopodiché
mostrò ai tre pastorelli la visione dell'inferno: "La Madonna ci mostrò un grande mare di fuoco, che
sembrava stare sotto terra. Immersi in quel fuoco, i demoni e le anime, come se fossero braci
trasparenti e nere o bronzee, con forma umana che fluttuavano nell'incendio, portate dalle fiamme
che uscivano da loro stesse insieme a nuvole di fumo, cadendo da tutte le parti simili al cadere
delle scintille nei grandi incendi, senza peso né equilibrio, tra grida e gemiti di dolore e
disperazione che mettevano orrore e facevano tremare dalla paura. I demoni si riconoscevano
dalle forme orribili e ributtanti di animali spaventosi e sconosciuti, ma trasparenti e neri. Questa
visione durò un momento". Mostrato ciò la Madonna continuò a parlare ai pastorelli, rivelando
loro la seconda parte del segreto (la prima era appunto la visione dell'Inferno): "La guerra sta per
finire, ma se non smetteranno di offendere Dio, nel regno di Pio XI ne comincerà un'altra peggiore.
Quando vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segnale che
Dio vi dà del fatto che si appresta a punire il mondo per i suoi delitti, per mezzo della guerra, della
fame e delle persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedire tutto questo, sono venuta a
chiedere la Consacrazione della Russia al Mio Cuore Immacolato e la comunione riparatrice nei
primi sabati. Se ascolterete le Mie richieste, la Russia si convertirà e avrete pace; diversamente,
diffonderà i suoi errori nel mondo, promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa; i buoni
saranno martirizzati, il Santo Padre dovrà soffrire molto, diverse nazioni saranno annientate.
Infine il Mio Cuore Immacolato trionferà. Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia che si
convertirà, e sarà concesso al mondo qualche tempo di pace".

Tutto il Portogallo cominciò a parlare degli strani avvenimenti accaduti a Fatima, accusando i
pastorelli di essere millantatori, vittime d'una congiura clericale che voleva ricondurre alla religione
superstiziosi fedeli. La notizia giunse agli orecchi del sindaco che dapprima convocò Lucia, suo
padre e il padre di Giacinta e Francisco, ricoprendoli di insulti e minacciandoli d'arresto, dopodiché,

38
la mattina del 13 Agosto, con la scusa di condurre i pastorelli alla Cova d'Iria, li trascinò in prigione
per costringerli a confessare. I ragazzini furono irremovibili. Non sapendo più come minacciarli, il
sindaco li rimandò a casa il giorno 15 Agosto. I bambini non avevano dunque potuto assistere
all'apparizione, che ebbero quattro giorni dopo, il 19 Agosto: la Madonna promise loro che a
Ottobre avrebbe dato un segno per confermare l'autenticità delle loro parole.
Il 13 settembre erano radunate alla Cova d'Iria circa trentamila persone, fra i quali molti malati in
barella. A mezzogiorno, testimoni dissero di aver visto un globo luminoso piovere dal cielo e
scendere verso l'elce, la Madonna apparve e consolò alcuni fra i malati, promettendo a Lucia che
entro l'anno li avrebbe guariti, dopodiché ordinò di usare il denaro che la gente donava per costruire
lì, a Cova d'Iria, una cappella a lei dedicata.
LA FOLLA CHE OSSERVA IL 'MIRACOLO DEL
SOLE'.

Il 13 ottobre Cova d'Iria traboccava di gente,


uomini giunti da tutto il Portogallo si erano recati
lì per assistere al miracolo predetto dalla Vergine.
Vi erano anche parecchi giornalisti anti-clericali,
decisi a dimostrare come le apparizioni fossero
soltanto una commedia escogitata dal parroco di
Fatima. Era una giornata parecchio piovosa e tutti
i fedeli si coprivano con gli ombrelli. A
mezzogiorno un sacerdote si avvicinò a Lucia e
l'accusò di essere una millantatrice poiché la
Madonna non era ancora apparsa, poco dopo i
presenti videro una nube circondare i pastorelli e
UNA PAGINA DELLA RIVISTA ILUSTRAÇÃOl'elce.
PORTUGUESA DEL 29 OTTOBRE 1917 RITRAENTE

La Madonna, apparsa ai pastorelli, chiese a Lucia di far costruire in quel luogo una cappella
dedicata alla "Vergine del Rosario", raccomandò inoltre di pregare molto poiché la guerra era in
procinto di concludersi.
Detto questo ascese al cielo, che si aprì al suo passaggio, e accadde dunque il miracolo predetto: il
sole cominciò a volteggiare, fu visibile ad occhio nudo senza abbagliare, dopodiché sembrò
cadere sulla folla atterrita, fermarsi di colpo e risalire al cielo. Il fenomeno fu visto anche da
osservatori increduli accorsi in gran numero, convinti di assistere allo smascheramento della
promessa di un miracolo. Tra questi vi era Avelino de Almeida, direttore del giornale O Seculo, che
era il più diffuso e autorevole quotidiano liberale ed anticlericale portoghese di Lisbona. Nel suo
articolo, pubblicato il 15 ottobre 1917, de Almeida scrisse: “Dalla strada, dove i carri erano tutti
raggruppati e dove stavano centinaia di persone, che non avevano il coraggio sufficiente per
attraversare il terreno reso fangoso dalla pioggia, vedemmo l'immensa folla girarsi verso il sole
che apparve al suo zenit, chiaro tra le nuvole. Sembrava un disco d'argento, ed era possibile
guardarlo senza problemi. Non bruciava gli occhi, non li accecava. Come se vi fosse stata
un'eclisse. Poi si udì un urlo fragoroso, e la gente più vicina cominciò a gridare – Miracolo,
miracolo! Meraviglia, meraviglia! - Davanti agli occhi estasiati delle persone, il cui
comportamento ci riportava ai tempi della Bibbia e che ora contemplavano il cielo limpido,
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sbalordite e a testa scoperta, il sole tremò, compì degli strani e bruschi movimenti, al di fuori di
qualsiasi logica scientifica, – il sole «danzò» - secondo la tipica espressione dei contadini”.
Testimonianza simile quella riportata dal dottore Almeida Garrett: “Improvvisamente udii il
clamore di centinaia di voci e vidi che la folla si sparpagliava ai miei piedi... voltava la schiena al
luogo dove, fino a quel momento, si era concentrata la sua attesa e guardava verso il sole dall'altro
lato. Anche io mi sono rivolto verso il punto che richiamava lo sguardo di tutti e potei vedere il sole
apparire come un disco chiarissimo, con i contorni nitidi, che splendeva senza offendere la vista.
Non poteva essere confuso con il sole visto attraverso una nebbia (che non c'era in quel momento)
perché non era né velato né attenuato. A Fatima esso manteneva la sua luce e il suo calore e si
stagliava nel cielo con i suoi nitidi contorni, come un largo tavolo da gioco. La cosa più
stupefacente era il poter contemplare il disco solare, per lungo tempo, brillante di luce e calore,
senza ferirsi gli occhi o danneggiare la retina. Udimmo un clamore, il grido angosciato della folla
intera. Il sole, infatti, mantenendo i suoi rapidi movimenti rotatori, sembrò essere libero di
muoversi nel firmamento, e di spingersi, rosso sangue, verso la terra, minacciando di distruggerci
con la sua enorme massa. Furono dei secondi davvero terribili”.
Parecchie furono le testimonianze anche dei fedeli lì accorsi: “Il sole vibrò e tremò, sembrava una
ruota infuocata (Maria da Capelinha). Il sole si tramutò in una ruota infuocata, assumendo tutti i
colori dell’arcobaleno. Tutto assunse quegli stessi colori: le nostre facce, i nostri vestiti, la terra
stessa (Maria do Carmo). Il sole cominciò a danzare e, a un certo punto, sembrò staccarsi dal
firmamento e correre verso di noi, come una ruota di fuoco (Alfredo da Silva Santos). Udii urla di
gioia e di amore verso la Madonna di Fatima, da parte di quelle migliaia di bocche. E allora
credetti. Ebbi la certezza di non essere stato vittima di una suggestione. Avevo visto il sole come
non l’avrei mai visto di nuovo (Mario Godinho, ingegnere). Nel momento in cui uno meno se lo
sarebbe aspettato, i nostri vestiti risultarono completamente asciutti (Maria do Carmo)”.
I tre pastorelli dissero di aver visto dapprima anche la Madonna, San Giuseppe e Gesù Bambino,
mentre benedicevano il mondo tracciando un ampio segno di croce, successivamente apparvero loro
la Vergine, in vesti di Addolorata, seguita da Gesù con la croce e la corona di spine, in seguito la
sola Vergine vestita come Madonna del Carmelo. Non appena il miracolo fu concluso, la folla si
riversò entusiasta sui pastorelli, Francisco riuscì a fuggire, Giacinta venne condotta via da un amico,
Lucia invece si ritrovò senza velo né trecce poiché alcuni fanatici gliele avevano tagliate!

Nel dicembre del 1918 una terribile epidemia di influenza spagnola si abbatté sul Portogallo,
Giacinta e Francisco ne furono colpiti. Il mattino del 4 aprile, verso le dieci, Francisco si spense in
presenza della madre e dei familiari, a soli undici anni. Prima di morire disse di vedere una grande
luce. Giacinta, qualche tempo dopo, venne colpita da una pleurite purulenta. Fu una malattia
dolorosa, una profonda piaga le si scavò nel petto. Venne portata in ospedale a Lisbona e il 10
gennaio del 1920 le vennero asportate senza anestesia (poiché il gracile corpo dell'inferma non lo
permetteva) due costole dove si era formata una piaga "larga quanto una mano". La ragazzina
sopportò tutto con coraggio dicendo che avrebbe offerto tutto per la salvezza dei peccatori. Morì
alle 10.30 del 20 febbraio 1920, tra dolori lancinanti, lontana da Lucia e dai genitori.
Ad una riesumazione del 12 settembre 1935, il volto della piccola fu trovato incorrotto. Papa
Giovanni Paolo II proclamò beatificò Francesco e Giacinta il 13 maggio 2000.

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Dopo la morte della cugina, Lucia decise di abbandonare Fatima per seguire la vita consacrata. Nel
1925, a diciotto anni, Lucia entrò nel convento delle suore di Santa Dorotea a Pontevedra, in
Spagna. Qui, il 10 dicembre, ricevette un'apparizione della Madonna, che le comunicò la sua
"Grande Promessa", la comunione riparatrice nei primi sabati del mese: "Guarda figlia mia, il mio
Cuore circondato di spine che gli uomini ingrati in ogni momento Mi configgono con bestemmie e
ingratitudini. Almeno tu vedi di consolarMi, e dì che tutti coloro che per cinque mesi, il primo
sabato, si confesseranno, ricevendo la santa Comunione, reciteranno un Rosario e Mi faranno
compagnia per quindici minuti, meditando i quindici misteri del Rosario con l'intenzione di
alleviare la mia pena, Io prometto di assisterli nell'ora della morte con tutte le grazie necessarie
per la salvezza di queste anime". Successivamente, su preghiera della stessa Lucia, la confessione
venne permessa anche otto giorni prima del sabato stesso.
Nel 1926, Suor Lucia lasciò il convento di Pontevedra per entrare nel noviziato a Tuy, in Spagna,
dove pronunciò i suoi primi voti il 3 ottobre 1928. Lì ricevette un'altra apparizione: mentre si
trovava in cappella a pregare, venne irradiata dalla luce della Trinità, a fianco ad essa Maria
raccomandò alla veggente di inviare una lettera al papa, chiedendogli di consacrare la Russia al
suo Cuore Immacolato. Poiché questo non avvenne, due anni dopo suor Lucia, mentre si trovava
convalescente, ebbe ancora una visione, questa volta di Gesù stesso, che si lamentò per la lentezza
della Chiesa nell'adempiere ai suoi comandi: "Fai sapere ai Miei ministri, dato che seguono
l'esempio del Re di Francia nel ritardare l'esecuzione della Mia richiesta, che lo seguiranno nella
sciagura. Non sarà mai troppo tardi per ricorrere a Gesù e a Maria".
Nella notte del 24 gennaio 1938 una straordinaria aurora boreale illuminò il cielo del Portogallo:
la veggente ritenne che quella fosse la grande luce predetta dalla Vergine, preludio della seconda
guerra mondiale. In quell'occasione Lucia rese nota la prima parte del segreto ricevuto, quella
relativa all'inferno.

L'approvazione della Chiesa avvenne nel 1930 ad opera del vescovo Silva con il consenso di Papa
Pio XI. Nell’ottobre del 1942, in risposta ad un messaggio inviatogli da suor Lucia, Papa Pio XII
consacrò il mondo al Cuore Immacolato di Maria. All’inizio del 1943, suor Lucia spiegò che in
un'apparizione le era stato rivelato che era stato accettato questo Atto di Consacrazione per
contribuire a far finire prima la Seconda Guerra Mondiale, ma che esso non avrebbe ottenuto la
pace nel mondo. Papa Pio XII, in una lettera apostolica del 7 luglio 1952, consacrò dunque la
Russia al Cuore immacolato di Maria. Il pontefice scrisse: "Parecchi anni fa abbiamo consacrato
l'intera razza umana alla Vergine Maria, Madre di Dio, così anche oggi noi la consacriamo ed in
particolare affidiamo tutta la popolazione di Russia al suo Cuore Immacolato. Se Maria interpone
il suo valido patrocinio, le porte dell'inferno non potranno prevalere. È la buona madre, la madre
di tutti, e non si è mai sentito dire che chi ha cercato in lei protezione sia rimasto deluso. Con
questa certezza il papa affida l'intero popolo di Russia al Cuore Immacolato della Vergine. Lei li
aiuterà! Errore e ateismo non prenderanno il sopravvento contro la sua grazia e assistenza".

Il messaggio di Fátima è principalmente un invito alla penitenza e alla preghiera. Le apparizioni


dell'Angelo nel 1915 non servirono ad altro che a mostrare ai bambini con quale contrizione si
dovesse pregare, spiegò loro la grande importanza del compiere sacrifici in riparazione delle offese
commesse contro Dio e, nella sua ultima apparizione, mostrò il modo consono di ricevere il
sacramento dell'eucaristia. La Madonna, ribadendo diverse volte l'esortazione alla recita del rosario

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ogni giorno, si definì ella stessa "Regina del rosario". Un altro aspetto importante del Messaggio di
Fatima è la devozione al Cuore Immacolato di Maria, e la devozione dei primi cinque sabati del
mese.

I Segreti di Fatima costituiscono un'unica rivelazione, divisa in tre parti. Le prime due parti
furono rese pubbliche da Pio XII nel 1942, in occasione della consacrazione del mondo al Cuore
Immacolato di Maria. La terza parte del segreto, su indicazione di Suor Lucia, avrebbe dovuto
essere rivelato dopo il 1960, ma Giovanni XXIII e i suoi successori, ritennero opportuno non
rivelarlo. Fu Giovanni Paolo II che il 13 maggio 2000, in occasione della beatificazione di Giacinta
e Francisco, decise di divulgare il segreto.
La prima parte, riguarda come abbiamo già detto, la visione dell’inferno.
Nella seconda parte la Madonna chiede preghiere e sacrifici per le anime dei peccatori e profetizza
la fine della prima guerra mondiale, l’inizio della seconda specificando che avverrà “durante il
Pontificato di Pio XI” e che sarà peggiore della prima. Aggiunge poi un’altra profezia: “Quando
vedrete una notte illuminata da una luce sconosciuta, sappiate che è il grande segno che Dio vi dà
che sta per castigare il mondo per i suoi crimini, per mezzo della guerra, della fame e delle
persecuzioni alla Chiesa e al Santo Padre. Per impedirla, verrò a chiedere la consacrazione della
Russia al Mio Cuore Immacolato e la Comunione riparatrice nei primi sabati. Se accetteranno le
Mie richieste, la Russia si convertirà e avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo,
promuovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa. I buoni saranno martirizzati, il Santo Padre avrà
molto da soffrire, varie nazioni saranno distrutte. Finalmente, il Mio Cuore Immacolato trionferà.
Il Santo Padre Mi consacrerà la Russia, che si convertirà, e sarà concesso al mondo un periodo di
pace”. La Madonna, dunque profetizzò con precisione lo scoppio di una nuova guerra mondiale,
quando la prima non era ancora finita, una guerra “atea” che cercherà di attuare lo sterminio del
giudaismo. La visione parla inoltre degli “errori” della Russia, quando non si era ancora verificata
la cosiddetta “rivoluzione di ottobre”. Inoltre descrive “una notte illuminata da una luce
sconosciuta”. Suor Lucia disse di riconoscere il "gran segno" nella straordinaria aurora boreale che
illuminò il cielo nella notte fra il 25 e il 26 gennaio del 1938 (dalle 20:45 all'1:15, con brevi
intervalli).

Il cosiddetto “terzo segreto” venne scritto a parte da Suor Lucia, nella lettera consegnata nel 1944 al
Vescovo di Leiria: “Dopo le due parti che già ho esposto, abbiamo visto al lato sinistro di Nostra
Signora un poco più in alto un Angelo con una spada di fuoco nella mano sinistra; scintillando
emetteva fiamme che sembrava dovessero incendiare il mondo; ma si spegnevano al contatto dello
splendore che Nostra Signora emanava dalla sua mano destra verso di lui: l'Angelo indicando la
terra con la mano destra, con voce forte disse: Penitenza, Penitenza, Penitenza! E vedemmo in una
luce immensa che è Dio: "qualcosa di simile a come si vedono le persone in uno specchio quando
vi passano davanti" un Vescovo vestito di Bianco "abbiamo avuto il presentimento che fosse il
Santo Padre". Vari altri Vescovi, Sacerdoti, religiosi e religiose salire una montagna ripida, in
cima alla quale c'era una grande Croce di tronchi grezzi come se fosse di sughero con la corteccia;
il Santo Padre, prima di arrivarvi, attraversò una grande città mezza in rovina e mezzo tremulo con
passo vacillante, afflitto di dolore e di pena, pregava per le anime dei cadaveri che incontrava nel
suo cammino; giunto alla cima del monte, prostrato in ginocchio ai piedi della grande Croce venne
ucciso da un gruppo di soldati che gli spararono vari colpi di arma da fuoco e frecce, e allo stesso
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modo morirono gli uni dopo gli altri i Vescovi Sacerdoti, religiosi e religiose e varie persone
secolari, uomini e donne di varie classi e posizioni. Sotto i due bracci della Croce c'erano due
Angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei
Martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio.

Fino al 2000, anno in cui la Chiesa cattolica lo rese pubblico per volontà di papa Giovanni Paolo II,
solo il cardinale Joseph Ratzinger aveva mostrato di conoscere il segreto oltre al Papa e Suor Lucia,
dichiarando nel 1996 ad una radio portoghese che non c'era nulla di preoccupante nel segreto, e che
rimaneva tale per evitare di confondere la profezia religiosa con il sensazionalismo. Giovanni
Paolo II aveva una speciale devozione nei confronti della Madonna di Fatima. Egli in particolare
riteneva che la Madonna stessa fosse intervenuta per fermare il proiettile durante l'attentato di cui
era stato vittima, nel 1981, impedendo che raggiungesse il cuore.
Il commento ufficiale dell’allora cardinale Joseph Ratzinger, prefetto della Congregazione della
Congregazione per la Dottrina della Fede si concluse con questa frase: “La fede cristiana non vuole
e non può essere pastura per la nostra curiosità. Ciò che rimane l'abbiamo visto subito all'inizio
delle nostre riflessioni sul testo del «segreto»: l'esortazione alla preghiera come via per la
«salvezza delle anime» e nello stesso senso il richiamo alla penitenza e alla conversione”.

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SIGNORA DI TUTTI I POPOLI

Le apparizioni della Signora di tutti i Popoli sono cinquantasei apparizioni della Madonna, che si
manifestò ad Amsterdam alla veggente Ida Peerdeman, tra il 1945 e il 1959.
Isje Johanna Peerdeman, detta Ida, nacque il 13 agosto 1905 ad Alkmaar, in Olanda, ultima di
cinque figli. A otto anni perse la madre, morta a trentacinque anni insieme all'ultimo figlio appena
nato. La sorella Gesina si occupò allora delle tre sorelle e del fratello Piet, essendo il padre spesso
assente per lavoro.
La prima delle apparizioni avute da Ida accadde in realtà il 13 ottobre 1917, giorno nel quale si
conclusero, con il famoso episodio del miracolo del sole, le apparizioni mariane di Fatima. La
veggente, allora dodicenne, vide una donna luminosa d'eccezionale bellezza, che identificò subito
con la Vergine Maria, mentre passeggiava lungo le vie di Amsterdam. La "Bella Signora" le
sorrideva senza parlare, tenendo le braccia leggermente aperte. Ida, su consiglio del suo direttore
spirituale, padre Frehe, non divulgò l'episodio, nonostante si fosse ripetuto per altri due sabati.

Le apparizioni più lunghe cominciarono però solo nel 1945, poco prima che finisse la seconda
guerra mondiale, quando la veggente aveva all'incirca 35 anni, il 25 marzo, festa
dell'Annunciazione. La Madonna apparve a Ida quando questa era nella sua casa in compagnia
delle sorelle e del padre spirituale, don Frehe, e le rivelò di essere "Signora" e "Madre" di tutti i
Popoli.
Nelle successive apparizioni, gradualmente, la Madonna rivelò il piano di salvezza preparato da Dio
per il mondo, da realizzarsi tramite la Madre. Per questo Maria diede un'immagine e una preghiera.
L'immagine raffigura la Madre di Gesù con i piedi poggiati sul globo terrestre, con una Croce alle
spalle, circondata da un gregge di pecore, simbolo dei popoli di tutto il mondo, che troveranno la
pace solo quando volgeranno lo sguardo alla Croce. Dalle mani di Maria si irradiano raggi di
Grazia.
Per quanto riguarda la preghiera, la Madonna si espresse così nei messaggi:
« Non conoscete la potenza e l’importanza di questa preghiera presso Dio. » (31 maggio 1955)
« Tramite questa preghiera si salverà il mondo. » (10 maggio 1953)

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« Questa preghiera è data per la conversione del mondo. » (31 dicembre 1951)
Con la recita quotidiana della preghiera "ti assicuro che il mondo cambierà" (29 aprile 1951).
Questo il testo della preghiera, tradotta in ottanta lingue:
« Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre, manda ora il tuo Spirito sulla terra. Fa abitare lo
Spirito Santo nei cuori di tutti i popoli, affinché siano preservati dalla corruzione, dalle
calamità e dalla guerra. Che la Signora di tutti i popoli, la Beata Vergine Maria, sia la
nostra avvocata. Amen. »
La Madonna chiese inoltre di inviare una lettera a Roma affinché il papa emanasse un quinto dogma
mariano, riguardante il ruolo di Maria quale Corredentrice, Mediatrice e Avvocata del genere
umano.
Molte sono state le prove dell'attendibilità delle apparizioni: la veggente nel 1950 ebbe in visione la
caduta del Muro di Berlino quando appena tre settimane prima, il Presidente Honecker aveva
garantito che il "muro" sarebbe rimasto per altri 100 anni; nel 1951, mentre si trova in Germania,
ebbe in visione il Concilio Vaticano II: vide nella basilica di S. Pietro tutti i vescovi del mondo con
la mitra bianca e il Santo Padre con la tiara e un grande libro. Nessuno al mondo a quel tempo
poteva immaginare che undici anni dopo si sarebbe tenuto il Concilio. La più grande prova di
autenticità, venne data alla veggente la notte del 18 febbraio 1958 Quando la Madonna le annunciò
che il papa Pio XII, allora perfettamente sano, sarebbe morto all’inizio di ottobre. La veggente per
ordine del padre spirituale scrisse il messaggio tenendo lo segreto come Maria le aveva ordinato, e
lo chiuse in una busta che venne aperta solo l'avventura morte del papà: solo Dio decide e conosce
il giorno della morte di ogni persona.

Ida Peerdeman morì il 17 giugno 1996, all'età di novant'anni. Il 31 maggio 2002, il vescovo di
Amsterdam, riconobbe l’autenticità delle apparizioni della Signora di tutti i Popoli.

Il messaggio della Signora di tutti i Popoli è semplice: la Madonna è inviata da Dio per portare unità
e pace al mondo che tende sempre a ripetere gli stessi errori che in passato hanno portato a conflitti
di portata mondiale. Per questo scopo Maria ha chiesto la diffusione della sua preghiera e
dell’immagine: “Recitate questa preghiera in ogni circostanza! Divulgatela nelle chiese e mediante
mezzi moderni” (31.12.1951) “Voglio che la diffusione avvenga in molte lingue”. (4.3.1951)
Nei messaggi, la Madonna si rivolge alle nazioni, menzionandole singolarmente, affinché i suoi
figli, credenti o meno, possano finalmente conoscerla e amarla quale loro Madre. La Vergine
inoltre insiste sull’importanza della Santa Eucaristia. Ha infine richiesto che la Chiesa emani
l’ultimo dogma mariano: Maria Corredentrice, Mediatrice e Avvocata, promettendo che questo
dogma porterà la vera pace nel mondo.
La veggente così descrisse l'apparizione in cui Maria le diede la sua preghiera: “Io mi trovavo con
la SIGNORA davanti alla Croce. Lei disse: “Ripeti quello che dico”... Alzò le mani che teneva
sempre aperte e le congiunse. Il Suo viso divenne così celestiale, così sublime che non è possibile
descriverlo. La sua figura divenne ancor più trasparente e così bella ... E la SIGNORA disse allora:
“Signore Gesù Cristo, Figlio del Padre .. “ Ma come lo diceva! Penetrava nelle ossa. Non ho
sentito nessuno al mondo dirlo in questo modo. “Manda ORA il Tuo Spirito”, accentuando ORA,
e “fa abitare lo Spirito Santo nei cuori di TUTTI i popoli”, con enfasi particolare sulla parola
TUTTI. La SIGNORA pronunciò anche la parola AMEN in modo così bello, così solenne...
Mentre la SIGNORA diceva “Amen”, tutto rimaneva scritto a grandi lettere davanti a me.”

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Maria stessa spiegò perché aveva consegnato al Mondo questa nuova preghiera: “Vi viene data per
implorare il vero spirito sul mondo”. (20.9.1951) “Con questa preghiera la SIGNORA salverà il
mondo”. (10.5.1953) “Voi non conoscete la potenza e l’importanza di questa preghiera davanti a
Dio. Egli esaudirà Sua Madre perché Lei vuole essere la vostra Avvocata”. (31.5.1955) “Recitate
questa preghiera in tutto quello che fate”. (31.12.1951)
La Madonna descrisse anche nei dettagli il significato dell’immagine miracolosa. “Questa
immagine è la rappresentazione figurata del nuovo dogma” (8.12.1952)
In essa Maria si mostrò come CORREDENTRICE e spiegò: “Io sono la DONNA che sta davanti
alla CROCE del Figlio.” (15.4.1951) Le sue mani inoltre portavano delle FERITE luminose per
descrivere la sofferenza fisica e spirituale che ha sopportato, unita al Figlio divino, per la
redenzione dell’umanità. Con ciò la SIGNORA si rivelò come la MEDIATRICE DI TUTTE LE
GRAZIE: “Guarda bene le Mie mani e racconta ciò che vedi”. Ida vide in mezzo alle mani una
specie di ferita da cui partivano tre raggi che si riflettevano sul gregge. La SIGNORA spiegò:
“Sono i raggi della grazia, della redenzione e della pace.” (31.5.1951) La grazia che viene dal
Padre, la redenzione dal Figlio e la pace dallo Spirito Santo.
“I miei piedi sono solidamente posati sul globo terrestre perché il Padre e il Figlio vogliono
presentarmi in questo tempo, in questo mondo come la Corredentrice, la Mediatrice e
l’Avvocata”. (31.5.1951) “Questo tempo è il nostro tempo”. (2.7.1951) Indicando poi il
gregge che simboleggiava tutti i popoli della terra, aggiunse: “Non troveranno la pace finché non
si fermeranno e alzeranno lo sguardo alla croce, il centro del mondo”. (31.5.1951)

Legata alla proclamazione del dogma la SIGNORA DI TUTTI I POPOLI promise: “Con questo
titolo salverò il mondo.” (20.3.1953), “Quando il dogma, l’ultimo dogma della storia mariana
sarà proclamato, allora la SIGNORA DI TUTTI I POPOLI donerà la pace, la vera pace al
mondo. I popoli devono pregare la mia preghiera con la Chiesa!” (31.5.1954)

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LA VERGINE DEI POVERI

Banneux è un piccolo villaggio del Belgio, il cui nome significa "luogo banale" per via del
permesso che gli abitanti di quella zona così povera, avevano di raccogliere gratuitamente la legna
del bosco.

Domenica 15 gennaio 1933. Era sera e faceva freddo. In casa Beco, la mamma Louise stava
cullando l'ultima nata, mentre papà Julien si era addormentato vicino alla piccola Simone; Mariette,
la maggiore di sette fratelli era a pian terreno con la mamma e, mentre aspettava che rientrasse
Julien di dieci anni, accudiva il fratellino René che era malato. Mariette era seduta vicino alla
finestra e di tanto in tanto guardava fuori nella speranza di veder tornare il fratellino. Mentre
guardava nell'oscurità, Mariette vide un bagliore nel quale scorse una Bella Signora vestita di un
abito lungo bianco, con una cintura celeste ai fianchi che la guardava e le sorrideva. Immaginò che
fosse un riflesso della lampada appoggiata sul tavolo, ma anche dopo averla portata nella stanza
accanto, la Signora era sempre lì, col capo leggermente curvato a sinistra e le mani giunte. Mariette
chiamò la mamma che vide anche lei una sagoma umana bianca, ma, per paura, ordinò a Mariette
di allontanarsi dalla finestra. Mariette invece preso un rosario, trovato qualche tempo prima per
strada, cominciò a pregare. Dopo un po' le sembro che anche la Bella Signora pregasse e le facesse
segno con la mano di avvicinarsi. La mamma, spaventata, le proibì di uscire e a Mariette non restò
che ritornare alla finestra, dove però non vide più la Bella Signora. Solo l'indomani la bambina
raccontò al babbo l'accaduto. Papà Julien, operaio onesto e lavoratore, di poche parole, non credette
alla figlia, pur sapendo che Mariette non gli aveva mai mentito. Essendo lunedì, Mariette andò a
scuola, dove confidò all'amica Joséphine di aver visto la Vergine nel suo giardino. In un primo
momento l'amica la derise, ma subito dopo, vedendo la piangere, si ricredette e le chiese di
descriverle la Bella Signora suggerendole anche di parlarne al cappellano. Al ritorno da scuola le
bambine si fermarono da don Jamin, ma alla notizia il cappellano si mostra scettico. Mariette però
non aveva dubbi: era certa di aver visto la Vergine e, ansiosa di rivederla, cominciò a domandarsi
cosa fare per migliorarsi: ritornò a frequentare il catechismo, partecipò alla santa Messa e si
riavvicinò al sacerdote col quale i rapporti erano da tempo pessimi. Nella sua semplicità, questa
ragazzina schietta intuì che per piacere alla Madonna doveva riavvicinarsi alla Chiesa per questo
imparò a memoria la lezione di catechismo e l'indomani mattina, terminata la santa Messa, si fece
interrogare dal parroco rispondendo bene alle domande. Don Jamin rimase stupito nel rivederla

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dopo mesi di assenza e quando tutti i compagni uscirono dalla chiesa, la trattenne per sapere
direttamente da lei cosa aveva visto la domenica sera. La sua voce sicura e l'atteggiamento
innocente fecero sì che il sacerdote intuisse che la bambina non mentiva. Don Jamin non fece
tuttavia trapelare il suo giudizio e si limitò a suggerirle di amare la Vergine e di parlare di quanto lei
aveva visto solo con i suoi genitori. Nel frattempo papà Julien non riusciva a dienticare il racconto
della figlia: la sua rettitudine non gli permetteva di sottovalutare l'accaduto. Decise allora di fare
degli esperimenti in giardino al fine di capire se Mariette non avesse avuto un abbaglio. Esclus.
Ogni ipotesi iniziò a pensare che la bambina avesse detto il vero, ma aveva timore di essere
ridicolizzato dai suoi compaesani.

La sera di Mercoledì 18 gennaio 1933, alle 19,00, Mariette senza dire nulla, uscì di casa. Il padre
allora la seguì, stupito dal fatto che la figlia non avesse paura del buio. La trovò inginocchiata sul
bordo del sentiero che dall'ingresso di casa portava al confine del giardino, davanti al punto in cui la
domenica sera si era fermata l'apparizione. Con la determinazione di chi vuole scoprire la "causa"
delle improvvise stranezze della figlia, papà Julien cercò in ogni angolo, frugò tra i cespugli della
siepe, ma non trovando niente di strano, preoccupato, sgridò la bambina. Mariette non si accorse di
nulla e continuò a pregare a voce bassa il rosario incurante del freddo intenso (-12°) e del buio. Non
sapendo cosa fare, Julien andò a chiamare il parroco. Non avendolo trovato, chiese aiuto ad un
vicino di casa, Michel Charlesèche, stimato da tutti per la sua saggezza. Nel frattempo mentre
Mariette stava pregando, improvvisamente tese le braccia verso l'alto, guardando estasiata in cielo;
fra le cime di due grandi abeti comparve una piccola figura luminosa che man mano le si avvicinò
fino a fermarsi a qualche passo da lei. La Bella Signora, in grandezza naturale, era posata su una
nuvoletta grigiastra, a trenta di centimetri da terra; aveva il viso sorridente e dolce. Teneva le mani
rivolte in alto ed era luminosa, bella e splendente come il sole; sul capo, sopra il velo bianco e
lungo, aveva un' aureola di luce dalla quale si staccavano raggi più lunghi intercalati da raggi un po'
più corti. Aveva il piede destro scoperto, ornato da una rosa d'oro, mentre dall'avambraccio destro le
pendeva una corona di rosario bianca. La santa Vergine muoveva lentamente le labbra, come se
pregasse, ma senza far udire la sua voce; poi, con un cenno dell'indice invitò la bambina a seguirla,
indietreggiando. Mariette la seguì e mentre si incamminava giunse suo padre con i Charlesèche che
le chiesero dove stesbe andando; Mariette senza fermarsi nè voltarsi rispose: "Lei la chiama". Dopo
due brevi soste, la Vergine, continuò a scivolare all'indietro senza distogliere lo sguardo dalla
bambina che, ad un tratto, piegando bruscamente verso destra e si inginocchiò al bordo di un fosso
davanti a una piccola sorgente d'acqua. La Bella Signora ferma davanti alla bambina, le disse:
«Immergi le tue mani nell'acqua». Mariette obbedì senza esitare, e i tre testimoni, attratti dallo
sciacquio si avvicinarono e udirono la bambina ripetere: «Questa sorgente è riservata per me».
Dopo aver salutato la piccola, la Bella Signora si allontanò e Mariette, parve come risvegliarsi da
un sogno. Erano quasi le 20, l'apparizione era durata più di trentacinque minuti. Il parroco,
informato dell'accaduto si consigliò con un sacerdote suo conoscente. Entrambi si recarono poi dai
Beco, dove trovarono Mariette che dormiva tranquillamente nel suo letto.

Giovedì 19 gennaio 1933 Mariette confidò a Joséphine, che ormai le crede, quanto è accaduto la
sera prima. Don Jamin aveva deciso di inviare a La Fange dei testimoni di sua fiducia avvisando il
vescovo di Liegi. Verso le 19,00 nonostante il tempo pessimo e il freddo pungente, Mariette andò
all'appuntamento con la Madonna, si inginocchiò sulla neve e cominciò a recitare il Rosario. Dopo

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un paio di decine, tese le braccia ed esclamò: «Oh! Eccola!». Poi chiese: «Chi siete, mia Bella
Signora?», e la Madonna: «Io sono la Vergine dei Poveri». Quando la Madonna si mosse verso la
sorgente, Mariette la seguì scortata da un buon numero di curiosi. Con lo sguardo fisso, puntato
leggermente in alto, la bambina ripercorse il sentiero sostando inginocchiata negli stessi punti della
volta precedente, senza accorgersi del seguito di testimoni. S'inginocchiò nuovamente alla sorgente
dove pose alla Vergine una seconda domanda: «Bella Signora, ieri avete detto: "Questa sorgente è
riservata per me". Perché per me?», la bambina aveva infatti pensato ingenuamente che la Madonna
le avesse detto che la sorgente fosse per la bambina stessa. Maria sorrise e le rispose: «Questa
sorgente è riservata per tutte le nazioni. Per i malati, per dar loro sollievo». A queste parole Mariette
gridò: «Grazie, grazie». Poi la Madonna aggiunse: «Io pregherò per te. Arrivederci». A questo
punto la Madonna si elevò sopra gli abeti e divenendo sempre più piccola e lontana, scomparve.
Tutti i presenti avevano udito le domande di Mariette e quando aveva ripetuto, senza accorgersene,
le risposte ricevute. Terminata l'apparizione la bambina si gettò tra le braccia del padre mentre i
presenti, commossi, continuarono la preghiera. Tornati a casa la bambina venne interrogata. Due
furono le cose subito evidenti: la prima è che la bambina aveva ripetuto le medesime parole che
senza rendersi conto aveva pronunciato durante l'incontro con la Madonna; la seconda è che quanto
dichiara era autentico, poiché di alcuni termini quali «nazioni» e «sollevare gli ammalati» lei non ne
conosceva il significato. Fra i presenti c'era anche il medico di famiglia che dopo aver attentamente
esaminato la bambina ne confermò il perfetto stato di salute.

Mariette trascorse tutto il Venerdì 20 gennaio 1933 a letto perché durante la notte non era stata
bene. In mattinata il cappellano si era recato dai genitori e li aveva convinti a vietare alla bambina
di recarsi all'appuntamento serale con l'apparizione. Ciò nonostante la piccola non sentì ragioni ed
uscì seguita dal papà. S'inginocchiò nel solito posto e cominciò a recitare sottovoce il rosario.
Attorno a lei, una ventina di testimoni, parteciparono alla preghiera e dopo un paio di minuti la
videro aprire le braccia e la sentirono esclamare: «Oh! Eccola!». Poi disse: «Cosa desiderate, mia
Bella Signora?». A una piccola pausa seguì la risposta: «Oh! Una piccola cappella». Poco dopo
Mariette si piegò in avanti e cadde a terra come svenuta. Subito il papà la sollevò chiamandola più
volte, ma la bambina non risponse. Portata in casa, la bambina riprese coscienza e il dottor
Chaumont visitata, non trovò nulla di patologico. Mariette poi raccontò che la Madonna l'aveva
benedetta e mentre si stava allontanando la piccola aveva perso i sensi. A molti dei presenti la
richiesta di una cappellina appare una cosa ovvia e banale e qualcuno inizia a diffidare. Fra loro
c'era anche il padre di don Jamin che esortò il figlio alla massima prudenza. Iniziò così un periodo
di disinteresse da parte della gente.

Sabato 21 gennaio Mariette si recò dal cappellano per chiedergli di far costruire la cappellina. Don
Jamin la interrogò e per metterla alla prova le disse che poiché la Vergine l'aveva benedetta, non le
sarebbe riapparsa più. La sera, alle 19,00 in punto la bambina uscì. I genitori - ormai persuasi della
realtà delle apparizioni - nonostante il "malore" del giorno prima, la lasciarono andare. La piccola
s'inginocchiò al solito posto e incominciò a pregare, ma questa volta la Madonna non apparve e uno
dei presenti cercò di convincere la piccola che la Vergine non sarebbe più tornata.
Con il cuore pieno di tristezza Mariette tornò a casa. L'assenza di apparizioni durò fino
all'11febbraio e durante questo periodo la bambina, con grande costanza la sera, nel freddo
dell'inverno, scendeva in giardino a pregare per poi tornare a casa in lacrime. La gente iniziò a non

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presentarsi più la sera alla preghiera e molti iniziarono a deridere la piccola. Mariette però non si
diede per vinta e ogni sera, giunta l'ora, sentiva un desiderio irresistibile ed usciva nella speranza
del dolce incontro.

Sabato 11 febbraio 1933 alle19,00 Mariette era al solito posto in ginocchio e stava pregando il
rosario, al termine del quale, chiese di cominciarne un altro. All'inizio della quinta decina,
all'improvviso si incamminò con passo sicuro sulla strada che portava alla sorgente. Con lo sguardo
rivolto verso l'alto, passò davanti alle poche persone presenti senza accorgersi di loro e senza
rispondere alle loro domande. Giunta alla fonte si inginocchiò, recitò una decina di Ave Maria,
immerse le mani nell'acqua e col crocifisso della corona si segnò lentamente. Per qualche istante
tacque, poi la si sentì esclamare: «Grazie! Grazie!». Dopo un breve silenzio, scoppiò a piangere
rifugiandosi nelle braccia del papà e camminando veloce con lui si diresse verso casa. Tornata a
casa non riuscì a trattenere le lacrime, ma una volta calatasi chiese di parlare con il papà da sola.
La Vergine quella sera le aveva detto: «Io vengo ad alleviare la sofferenza», parole alle quali segue
il doppio ringraziamento della fanciulla pur non comprendendo bene il significato della frase. Poi la
Madonna la salutò con un «Arrivederci».
Interrogata di nuovo dal parroco, fu tale la sicurezza di Mariette che, prima di congedarsi, comunicò
a don Jamin una decisione straordinaria: l'indomani avrebbe ricevuto la prima Comunione, non
perchè lo aveva richiesto la Vergine, ma perché era convinta che facendolo le avrebbe fatto piacere.

Mercoledì 15 febbraio 1933 fece così freddo che i testimoni furono pochi. Mariette, invece, col
cappotto del babbo sulle spalle inginocchiata al solito posto in giardino pregava assorta e tranquilla.
Dopo sette decine tacque, alzò la testa e la si sentì dire: «Santa Vergine, il cappellano mi ha detto di
domandarvi un segno». Per tre minuti circa rimase immobile e silenziosa, poi riprese a pregare
quasi piangendo. A un tratto, si prostrò a terra continuando a piangere, senza parlare. La madre, che
per la prima volta stava partecipando alla preghiera con la figlia le chiese allora perchè stesse
piangendo e la bambina rispose perchè la Vergine se ne era già andata. In seguito Mariette raccontò
che la Vergine alla richiesta di un segno aveva risposto: «Credete in me, io crederò in voi». Aveva
poi rivelato un segreto e aveva aggiunto: «Pregate molto».

Il Lunedì 20 febbraio 1933 la neve era abbondante, il terreno gelato, un vento implacabile fischiava
nel buio silenzioso, ma Mariette era sempre lì alle 19,00 a pregare il rosario. All'inizio della seconda
corona si alzò in piedi e così rimase sino al termine della quinta decina quando, improvvisamente,
cadde in ginocchio e sollevando leggermente le braccia, portò le mani in avanti, mentre il tono della
sua voce si fece più alto ed espressivo. Trascorsero pochi istanti e Mariette s'incamminò verso la
fonte. Sostò in ginocchio nei soliti punti finché non giunge alla sorgente dove, a testa bassa,
nascosta tra le mani, pianse; la Vergine le aveva detto solo: «Mia cara bambina, prega molto» e
prima di allontanarsi verso la cima degli abeti, l'aveva salutata con un «Arrivederci».

La sera di Giovedì 2 marzo 1933 una pioggia scrosciante imperversava su La Fange, ma, incurante,
Mariette verso le 19 si preparò per uscire: aveva uno scialle in testa e un sacco vuoto da mettere
sotto le ginocchia. Sistemata al solito posto, iniziò la preghiera, mentre una signora presente, con un
ombrello, la riparava dalla pioggia. Al piccolo gruppo di testimoni si unirono mamma Louise con
uno dei fratellini. Concluso il secondo rosario, la pioggia improvvisamente cessò, il cielo si schiarì

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fino a mostrare le stelle luminose. Mariette, inamovibile, iniziò la terza corona quando, alla fine
della seconda decina, la sua voce cambiò tono diventando più espressiva. La bambina tese le
braccia, si alzò velocemente, fece un passo avanti e poi ricadde in ginocchio. Un'altra rapida decina
di Ave e poi silenzio, interrotto da due «Sì... sì» ai quali seguirono attimi strazianti: Mariette si
prostrò fino a toccare per terra con la testa e così rimase pregando e singhiozzando
contemporaneamente. Un uomo corse ad avvertire il babbo che si precipitò fuori seguito dalla
mamma. Commosso e rattristato nel vedere la sua bambina in quelle condizioni, la prese fra le
braccia e la riportò in casa, adagiandola su un letto nella camera a pian terreno. Alcune signore
convinsero Mariette a ritornare in cucina e tenendola sulle ginocchia cercarono di calmarla, ma
questa volta ci volle molto tempo perchè si tranquillizzasse. Dopo Mariette, riprendendo a piangere,
raccontò che la Madonna le aveva detto: «Io sono la Madre del Salvatore Madre di Dio. Pregate
molto. Addio». Dicendo «Addio» le aveva imposto le mani e benedicendola col segno della croce,
come di consueto, si era allontanata. La Vergine questa volta non sorrideva mentre le parlava;
quando poi le ha detto «Addio» il suo volto si era fatto serio e triste. Mariette comprese allora che
quella sarebbe stata l'ultima apparizione e piangendo ripeté più volte che non l'avrebbe vista più.
L’apparizione era durata circa cinque minuti e appena Mariette fu riportata in casa, una pioggia
torrenziale ricominciò a cadere.

Nel 1935 la Chiesa cattolica incaricò una commissione per accertare la veridicità dell'apparizione e
nel 1942 il vescovo di Liegi approvò il culto della Vergine dei Poveri. Nel 1949, infine,
l'apparizione fu approvata definitivamente dalla Chiesa cattolica ed annoverata tra le apparizioni
mariane ufficiali, alla pari di quelle avvenute a Lourdes, Guadalupe e Fatima.
Mariette dopo la fine delle apparizioni e per il resto della sua vita ha condotto una vita normale,
evitando ogni sorta di clamore e pubblicità. Non scelse la vita religiosa, si sposò, ebbe tre figli,
conobbe anche non poche difficoltà e sofferenze che - lei pure tra tutti gli altri pellegrini - andava a
mettere nelle mani della Vergine dei poveri recandosi a pregare alla sorgente o alla cappella delle
apparizioni nel Santuario. "Sono stata solo un postino incaricato di portare un messaggio", diceva di
sé stessa. Mariette Beco è morta a Banneux il 2 dicembre del 2011. Oggi il santuario della Vergine
dei poveri è meta di numerosi pellegrinaggi mariani.

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NOSTRA SIGNORA DELLA PREGHIERA DI PONTMAIN

Nostra Signora della Preghiera o, più semplicemente, Madonna di Pontmain è il nome con cui
la Chiesa cattolica venera Maria, apparsa nel 1871 nel villaggio francese di Pontmain, nella Loira.
La sera del 17 gennaio 1871 Eugène Barbedette, un ragazzino di dodici anni, stava aiutando suo
padre nel granaio, con suo fratello Joseph di dieci anni. Eugène uscì per vedere che tempo faceva e
vide al di sopra della casa di fronte una splendida signora con un vestito ornato di stelle; la signora
lo guardava e gli sorrideva, distendendo le sue braccia dinanzi a sé, come se volesse abbracciarlo.
Eugène corse dal padre a raccontargli della signora e in breve tempo la voce della visione dei due
bambini si diffuse per il piccolissimo villaggio e tutta la gente accorse al granaio. Altre due
bambine (Jeanne-Marie Lebossé di nove anni e Françoise Richer di undici anni) videro la bella
signora. Giunsero anche il parroco e le suore che gestivano la parrocchia e, senza giudicare o
commentare, invitarono la gente a pregare; l'apparizione durò tre ore circa, accompagnata dalla
preghiera e dai canti degli abitanti del villaggio. Quella di Pontmain rimane senza dubbio una delle
più singolari apparizioni mariane della storia.

L’apparizione può considerarsi suddivisa in cinque fasi:


Prima fase
Il primo a vedere la bella signora fu Eugène Barbedette. La Signora indossava un vestito blu con
delle stelle d’oro, delle scarpe molto semplici con un nastro d’oro, una corona d’oro e un velo nero
che le copriva i capelli scendendo sulle spalle. La bellissima Signora sorrise al bambino e al suo
fratellino, sopraggiunto poco dopo. I bambini corsero a riferire della Signora ai genitori e la loro
mamma Victoire, pensando che si potesse trattare della Vergine Maria, corse a cercare suor
Vitaline, che lavorava alla scuola parrocchiale, per raccontarle ciò che i bambini vedevano. Un'altra
suora, suor Marie Edouarde corse ad avvisare il parroco, don Michel Guerin. Nel frattempo l’intero
villaggio era accorso al granaio e tutti cominciarono a pregare guidati da suor Vitaline.
Seconda fase
In breve il parroco giunse tra la sua gente e un ovale blu con quattro candele spente apparve attorno
alla bellissima Signora; inoltre una piccola croce rossa divenne visibile sul suo abito, in posizione
corrispondente al cuore. In quel momento la bellissima Signora si fece triste. La folla intanto
cominciava a discutere su ciò che stava accadendo e il subbuglio cresceva, quando il parroco esortò
tutti a pregare, e suor Marie Edouarde iniziò la recita del Santo Rosario. Iniziato il rosario la
Signora riprese a sorridere e, appena la preghiera si fece più fervida, cominciò a crescere di
dimensioni; anche l’ovale che la circondava crebbe e le stelle aumentarono di numero. Finito il
rosario la folla intonò il Magnificat; allora una grande banda bianca si srotolò ai piedi della Signora
e, lettera dopo lettera, comparvero in sovra impressione le parole "MA PREGATE MIEI
BAMBINI". Su invito del parroco, tutti cominciarono a cantare le litanie della Madonna e
apparvero le parole: "DIO VI RISPONDERA’ PRESTISSIMO". Tutte queste parole erano sulla
medesima riga. Finite le litanie si intonò l’Inviolata e, all’invocazione "O Mater alma Christi
carissima", due parole apparvero all’inizio della seconda riga: "MIO FIGLIO". Dopo la folla intonò
la Salve Regina e il messaggio scritto si concluse con le parole: "PERMETTE CHE IL SUO
CUORE SI FACCIA TOCCARE". Infine la folla rimase in preghiera silenziosamente. Ormai tutti,
dalle parole "MIO FIGLIO", ritenevano che la bellissima Signora, che continuava a sorridere, fosse
la Vergine Maria.

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Terza fase
Allora il popolo cominciò a cantare l’inno Madre della Speranza, che recitava: "Madre della
Speranza, il cui nome è così dolce, proteggi la nostra terra di Francia. Prega, prega per noi". La
Vergine intanto alzava le mani al livello delle spalle e muoveva le dita al ritmo dell’inno, quasi
come se stesse pizzicando un'invisibile arpa. La gioia dei bambini esplose, facendoli esclamare più
e più volte: "O com’è bella!". Nel frattempo Maria sorrideva. Poco dopo le parole impresse sulla
banda bianca scomparvero lasciando il posto a uno sfondo del colore del cielo. Allora i bambini
intonarono un altro inno, quello che avevano cantato a scuola quel pomeriggio; il viso di Maria
mostrava in quel momento grande tristezza. Sembrava come se la Vergine parlasse, ma la sua voce
non era ascoltata.
Quarta fase
Alle parole dell’inno: "O mio buon Gesù, è giunto il tempo di perdonare i nostri cuori pentiti. Noi
non offenderemo mai più la tua suprema bontà, o buon Gesù", una croce rossa con in cima scritto
"Gesù Cristo" su un cartiglio bianco apparve dinanzi alla Vergine. La croce portava Cristo dello
stesso colore. Al canto del Parce Domine, la Vergine prese la croce con entrambe le mani e la
inclinò verso i bambini, che riferirono alla folla che Maria stava tornando nuovamente triste. Allora
una piccola stella accese le quattro candele nell’ovale, proprio come faceva il parroco all’altare
della Vergine Maria nella chiesa parrocchiale. La folla continuò a pregare in silenzio e la stella si
posizionò al di sopra del capo della Madonna.
Quinta fase
Suor Marie Edouarde intonò l’inno Ave Maris Stella e il crocifisso rosso scomparve; apparve però
una piccola croce bianca su ciascuna spalla della Madonna, che riprese a sorridere ai bambini. Il
parroco invitò tutti i presenti a recitare insieme con lui le preghiere della sera, e ognuno si
inginocchiò dove si trovava. Dopo tutti cominciarono l’esame di coscienza, e allora un velo bianco
apparve dinanzi ai piedi della Vergine e pian piano, dispiegandosi dinanzi a lei a partire dai piedi
sino alla corona, la fece scomparire dalla vista dei bambini. La visione si era definitivamente
conclusa alle nove della sera. Tutti fecero allora ritorno alle loro case.
L'approvazione della Chiesa
In breve tempo folle di pellegrini cominciarono a confluire a Pontmain. Il vescovo di Laval,
procedette molto speditamente, aprendo già il 14 marzo l'inchiesta canonica affidata a tre alti prelati
e verificando tutto di persona fra l'8 aprile e il 14 maggio. A dicembre fece effettuare una visita
oculistica per attestare le perfette condizioni dei veggenti e infine nominò una commissione
teologica per essere coadiuvato nel giudizio. Poco più di un anno dopo, il 2 febbraio 1872, il
vescovo approvò le apparizioni. Nella sentenza si legge: "Noi dichiariamo che l’Immacolata
Vergine Maria, Madre di Dio, apparve veramente il 17 gennaio del 1871 a Eugène e Joseph
Barbedette, Françoise Richer and Jeanne-Marie Lebossé, nel villaggio di Pontmain".
Nella storia dell’apparizione di Maria a Pontmain, compare centotrenta anni dopo un piccolo
villaggio del Libano, Beshwat, dove c’è una chiesetta in cui si venera una statua della Madonna di
Pontmain, portata un secolo fa da un padre gesuita. Da alcuni anni questo centro è diventato meta di
numerosi pellegrinaggi dal momento che sono state attribuite alla Vergine di Pontmain una serie di
prodigi e di guarigioni repentine e inspiegabili; il fatto curioso è che alcune tra queste guarigioni
hanno riguardato fedeli islamici e persino Siham Dalloul, moglie di un ex ministro della Difesa

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libanese e musulmana, dice di aver avuto una visione. Numerosi quindi sono i musulmani che vi si
recano (si deve considerare che l’Islam, considerando Gesù un profeta, rispetta Maria).

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Nostra Signora di Beauraing

Nostra Signora di Beauraing viene chiamata anche la "Vergine dal Cuore d'oro" ed è
l'appellativo con cui la Chiesa Cattolica venera la Madonna in seguito alle apparizioni che ebbero,
dal 1932 al 1933 , cinque ragazzi presso Beauraing, paese nel sud del Belgio. Il riconoscimento
ufficiale delle apparizioni si è avuto il 2 febbraio 1943.

La storia delle apparizioni


A Beauraing, il 29 novembre 1932, verso le 18, Fernande (15 anni) e Albert (11 anni) Voisin, su
richiesta del padre, si recarono a prendere la sorella Gilberte (13 anni) presso il pensionato delle
Suore della Dottrina Cristiana, dove studiava abitualmente; li accompagnavano le amiche Andrée e
Gilberte Degeimbre (rispettivamente 14 e 9 anni). Albert, davanti alla porta del pensionato, si
voltò e vide una figura luminosa femminile camminare sul ponte della ferrovia, con le mani giunte,
sopra una nuvola che le nascondeva i piedi: tutti i ragazzi, compresa la sopraggiunta Gilberte,
videro l'apparizione, che identificarono con la Madonna e subito dopo, impauriti, scapparono. Le
apparizioni continuarono nei giorni successivi: furono in tutto 33, e si conclusero il 3 gennaio 1933.
Dopo il primo giorno, i ragazzi si recarono tutte le sere sul luogo dell'apparizione, ma la Madonna
non apparve quotidianamente; dal 29 dicembre si mostrò con il cuore illuminato, come d'oro, per
cui i veggenti la chiamarono "La Vergine dal cuore d'oro".
Il 2 dicembre la Madonna parlò per la prima volta, chiedendo ai ragazzi di "Essere molto buoni", il
17 chiese la costruzione di una cappella, il 21 si presentò come la "Vergine Immacolata", il 23
spiegò la ragione della sua apparizione: "Affinché tutti vengano in pellegrinaggio qui"; il 30
dicembre chiese "Pregate, pregate molto", il 1° gennaio disse "Pregate sempre"; il 3 gennaio, data
dell'ultima apparizione, dopo aver rivelato un segreto ai tre ragazzi più giovani, promise: "Io
convertirò i peccatori", e aggiunse "Io sono la Madre di Dio, la Regina dei cieli", e ancora "Amate
mio Figlio? Amate me?... Allora, sacrificatevi per me", e concluse "Addio".
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Il giudizio della Chiesa cattolica
Nel 1935 il vescovo di Namur costituì una commissione di inchiesta, il 2 febbraio 1943 il suo
successore, monsignor Charue, autorizzò il culto di Nostra Signora di Beauraing, e il 2 luglio 1949
riconobbe il carattere soprannaturale delle apparizioni.
Il 18 maggio 1985 papa Giovanni Paolo II si recò a Beauraing, dove pregò dinanzi alla statua della
"Vergine dal cuore d'oro", incontrando anche Gilberte e Albert Voisin e Gilberte Degeimbre.

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NOSTRA SIGNORA DEL BUON SOCCORSO DI CHAMPION

Nostra Signora del Buon Soccorso è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito
alle apparizioni avute da Adele Brise nel 1859 a Champion, nel Wisconsin (Stati Uniti d'America),
dove ora sorge un santuario. Le apparizioni hanno avuto l'approvazione diocesana ufficiale l'8
dicembre 2010, da parte di monsignor David Ricken, vescovo di Green Bay.

Storia delle apparizioni


Un anno dopo le apparizioni di Lourdes (1858), all'inizio del mese di ottobre del 1859, presso
Champion, località del Wisconsin (USA), la Madonna apparve a una giovane donna di origine
belga, Adele Brise (1831-1896). Nella prima delle tre apparizioni la Vergine, vestita di un bianco
abbagliante, con una fascia gialla intorno alla vita e una corona di stelle sul capo, scomparve
lentamente dopo pochi istanti, senza dire nulla. La seconda apparizione ebbe luogo domenica 9
ottobre, mentre la Brise si stava recando a Messa. La Madonna apparve una terza volta mentre
Adele tornava dalla Messa; in base al consiglio ricevuto poco prima dal confessore, la giovane
domandò alla Signora chi fosse, e questa rispose: "Sono la Regina del Cielo che prega per la
conversione dei peccatori, e desidero che tu faccia lo stesso".
Invitò quindi Adele a una confessione generale e a offrire la Comunione per la conversione dei
peccatori. Aggiunse che, se questi non si fossero convertiti e non avessero fatto penitenza, il Figlio
sarebbe stato costretto a punirli. Concluse invitando la giovane a insegnare il catechismo e ad
avvicinare la gente ai Sacramenti.
Adele proseguì la sua missione per tutta la vita, mentre il padre costruì una piccola cappella sul
luogo delle apparizioni.

L'approvazione ufficiale
L'8 dicembre 2010, solennità dell'Immacolata Concezione, patrona degli Stati Uniti, monsignor
David Laurin Ricken (1952), vescovo di Green Bay, ha dato l'approvazione diocesana ufficiale alle
apparizioni, dichiarando tra l'altro:
« Dichiaro con certezza morale e in base alle norme della Chiesa che gli eventi, le apparizioni e i
discorsi ricevuti da Adele Brise nell'ottobre 1859 presentano sostanza di carattere
soprannaturale, e io con la presente approvo queste apparizioni come degne di fede – anche se
non obbligatorie – per i fedeli cristiani. »

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L'approvazione, prima e unica attualmente per gli Stati Uniti, è giunta dopo quasi due anni di
indagini, essendo queste iniziate nel gennaio 2009. Nel decreto si ricorda che è il vescovo
diocesano ad avere la responsabilità di giudicare l'autenticità delle apparizioni avvenute nella sua
diocesi, e si aggiunge:
« Nessuno può provare il soprannaturale. La Chiesa giudica le apparizioni in base alla loro
conformità alla Sacra Scrittura, alla sacra Tradizione e agli insegnamenti della Chiesa, e ai
benefici spirituali derivanti nella vita delle persone, considerando se ci sia qualcosa nella vita del
veggente che smentisce la credibilità del racconto».

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MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA DI CASTELPETROSO

Maria Santissima Addolorata è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, anche in seguito
alle apparizioni avute, nel 1888, da due contadine presso Castelpetroso, in provincia di Isernia.

La storia delle apparizioni


Il 22 marzo 1888, in località "Cesa tra Santi" presso Castelpetroso, paese molisano in provincia di
Isernia, due contadine, Fabiana Cicchino, detta Bibiana, e Serafina Valentino, rispettivamente di 35
e 34 anni, stavano cercando una pecorella che si era smarrita, quando Bibiana fu colpita da una luce
proveniente da una grotta: avvicinatasi, vide la Madonna, con il cuore trafitto da sette spade, le
braccia aperte e lo sguardo rivolto al cielo, inginocchiata davanti al corpo sdraiato di Gesù morto,
coperto di piaghe. La Vergine non parlò, mentre Serafina, accorsa sul posto, inizialmente non vide
nulla. Dieci giorni dopo, 1° aprile, giorno di Pasqua, l'apparizione si ripetè allo stesso modo, e
anche Serafina potè vederla. Mentre pellegrini sempre più numerosi cominciavano ad affluire sul
posto, il vescovo di Boiano, aprì un procedimento istruttorio per indagare sui fatti.
Successivamente papa Leone XIII incaricò il vescovo di effettuare una ricognizione presso la grotta
e questi, il 26 settembre 1888, assistette all'apparizione, scrivendo in seguito:
« Con lieto animo posso affermare che i portenti di Castelpetroso sono gli ultimi tratti della Divina
Misericordia, per richiamare i traviati al retto sentiero. Anche io posso testificare che, recatomi
nel luogo sacro, riconcentrandomi nella preghiera ebbi l’apparizione della Vergine »

Le apparizioni si manifestarono in seguito a diversi pellegrini, mentre una piccola sorgente d'acqua
scaturì presso la grotta.
Nel novembre del 1888 il direttore della rivista mariana Il Servo di Maria, Carlo Acquaderni,
fratello di Giovanni Acquaderni, uno dei fondatori di Azione Cattolica, si recò alla grotta di
Castelpetroso con il figlio dodicenne Augusto, condannato dalla tubercolosi ossea, allora
inguaribile: questi, dopo aver bevuto l'acqua della sorgente, guarì miracolosamente.
In seguito a quest'episodio Carlo Acquaderni si fece promotore, insieme al vescovo Palmieri, di una
raccolta di fondi per la costruzione di un santuario, che venne progettato dall'ingegner Francesco
Gualandi di Bologna. La prima pietra venne posata il 28 settembre 1890, mentre la consacrazione e

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l'inaugurazione avvennero il 21 settembre 1975, con la partecipazione del vescovo di Campobasso-
Boiano.

La posizione della Chiesa cattolica


Dopo il citato riconoscimento vescovile e la successiva consacrazione del santuario, il 6 dicembre
1973 papa Paolo VI proclamò la Vergine Addolorata di Castelpetroso quale celeste Patrona del
Molise. Il 19 marzo 1995 papa Giovanni Paolo II visitò il luogo sacro, rendendo omaggio alla
Vergine Addolorata.
Dal febbraio 1993 il santuario è affidato alle cure pastorali e liturgiche dei Francescani e delle
Francescane dell’Immacolata, fondati da padre Stefano Maria Manelli negli anni Ottanta.
L'assistenza dei pellegrini e l’orfanotrofio sorto accanto alla chiesa sono affidati alle Piccole
Discepole di Gesù di Marino (Roma).

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APPARIZIONI DI GIETRZWALD

Nella località polacca di Gietrzwałd, tra il 27 giugno e il 16 settembre 1877, la Madonna apparve
166 volte a due ragazze, Justyna Szafranska e Barbara Damulowska.

Storia delle apparizioni

Nella chiesa parrocchiale del villaggio polacco di Gietrzwald, esiste una copia dell'icona della
Vergine nera di Czestochowa, conservato nell'omonimo santuario. La tradizione devozionale nei
confronti di questa copia è attestata fin dal 1717. La Madonna apparve ripetutamente, nel 1877, a
due ragazze, Justyna Szafranska di 13 anni e Barbara Damulowska di 12 anni, inoltre pare a una
terza donna di quarantacinque anni, rimasta sconosciuta. La Vergine apparve in atteggiamenti
differenti, talvolta circondata da angeli, talvolta con in braccio il Bambino Gesù. Maria parlò nel
polacco locale, ma il contenuto dei messaggi è poco noto: si presentò come l'Immacolata
Concezione, raccomandando la recita quotidiana del rosario e preannunciando la fine della
persecuzione religiosa, dovuta all'occupazione prussiana. Il luogo divenne meta di pellegrinaggi.

Il giudizio della Chiesa

Inizialmente l'Ordinariato competente di Frauenburg emise un parere sfavorevole al


riconoscimento. Nel 1977, centenario delle apparizioni, si tenne a Gietrzwald e Olsztyn in
contemporanea un Congresso Mariologico, in cui fu molto considerato il tema delle apparizioni. Al
congresso parteciparono il Card. Stefan Wyszynski e l'allora Card. Karol Wojtyla. La loro presenza
e la loro parola contribuì a sottolineare maggiormente la realtà e il significato delle apparizioni
stesse. Tanto più che Papa Giovanni Paolo II nel suo 4° viaggio in Polonia. Tenne infatti a Olsztyn,
il 6 giugno del 1991, una omelia post Missam con ricordi storici e religiosi sulla "santa" Warmia.
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Ricordò in particolare i luoghi di devozione alla Vergine, nominando in primo luogo Gietrzwald.
L'11 settembre del 1977 il vescovo di Warmia Giuseppe Drzazga ratificava il culto delle apparizioni
della Madre di Dio a Gietrzwald con un decreto la cui conclusione recita:

« Confermiamo il culto delle apparizioni della Madre di Dio a Gietrzwald come non contrario alla
fede e alla morale cristiana, fondati su fatti degni di fede, che non permettono di escludere il loro
carattere soprannaturale e divino.»

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NOSTRA SIGNORA DI KNOCK

Nostra Signora di Knock è l'appellativo con cui i cattolici venerano Maria, in seguito
all'apparizione avvenuta nel 1879 a Knock, in Irlanda, dove ora sorge un santuario.
L'apparizione è stata riconosciuta ufficialmente dalla Chiesa cattolica nel 1936.

Storia dell'apparizione
Il 21 agosto 1879, Mary McLoughlin, 45enne custode della chiesa retta dall'arcidiacono Bartolomeo
Kavanagh, andò nel vicino cottage di Mary Byrne alle sette pomeridiane circa. Durante il tragitto,
sul lato sud della chiesa, vide, scambiandole per statue, le figure della Vergina Maria, di san
Giuseppe e di san Giovanni evangelista, vestito come un vescovo, e inoltre un altare con una croce
e un agnello, con angeli in adorazione. La McLoughlin pensò che l'arcidiacono si fosse procurato
quelle immagini a Dublino.

Dopo mezz'ora Mary tornò alla chiesa con Mary Byrne, di 29 anni, per chiudere a chiave il portone,
e lì rividero le figure, e si resero conto che si trattava invece di un'apparizione. Mary chiamò allora
suo fratello Dominick, sua madre e sua sorella, entrambe di nome Margaret, ed avvisò anche la
gente dei dintorni. Accorsero il cugino, Dominick senior, suo figlio Patrick, il domestico John
Durkan e il piccolo curry John di sei anni. Nel frattempo Mary Byrne era corsa a casa dell'amica
Judith Campbell e della settantacinquenne Bridget Trench, che rilasciò in seguito un racconto
vivace dell'apparizione.

La sera del 21 agosto, quindici persone di età compresa tra i cinque e i settantacinque anni e di
entrambi i sessi, furono dunque testimoni di un'apparizione, nella parte meridionale della piccola
chiesa parrocchiale del paese, la chiesa di san Giovanni Battista.

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La Madonna fu descritta di dimensioni reali, leggermente sollevata da terra, vestiva di bianco, con
una rosa sulla corona brillante. Fu descritta come "immersa nella preghiera", con gli occhi rivolti
verso il cielo. Bridget Trench affermò "andai immediatamente a baciare i piedi della santa Vergine;
ma nell'abbraccio non presi nulla se non il muro, e rimasi stupita su come fosse possibile che non
fossi in grado di toccare le figure che avevo visto e distinto così chiaramente".

San Giuseppe fu descritto in vesti bianche, alla destra della Vergine, con la testa inclinata in avanti
rispetto a lei; appariva piuttosto anziano, con capelli e barba brizzolati; san Giovanni evangelista era
alla sinistra della Vergine, con un lungo abito e con una mitria, in preghiera, leggermente girato
rispetto agli altri e con in mano un grosso libro che sembrava una Bibbia.
I presenti recitarono il rosario, sotto la pioggia incessante, per più di due ore. L'intero muro
posteriore della chiesa era illuminato da una luce intensa, e le immagini apparivano diafane. I
testimoni riferirono che il terreno era rimasto completamente asciutto durante l'evento, nonostante
la pioggia. Dopo circa due ore l'apparizione improvvisamente cessò, senza che i personaggi si
fossero mossi o avessero parlato.

Una commissione ecclesiastica d'inchiesta fu creata dall'arcivescovo di Tuam, John MacHale.


L'apparizione suscitò inizialmente delle perplessità, perché si differenziava dalle altre apparizioni
mariane sotto diversi aspetti: il numero di figure apparse, il numero di persone coinvolte, la
mancanza di messaggi e la breve durata.

Dopo una nuova commissione di indagine, nel 1936 l'apparizione fu riconosciuta degna di fede e ne
fu autorizzato il culto. Nel 1979, in occasione del centenario, papa Giovanni Paolo II si recò in
visita al santuario.

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NOSTRA SIGNORA DI AKITA

Nostra Signora di Akita (Giappone) è l'appellativo con cui viene venerata Maria, madre di Gesù,
in un'apparizione mariana. Il nome della località è quello in cui sono iniziate le apparizioni avute
dalla quarantaduenne suor Agnese Katsuko Sasagawa, dell'ordine "Serve dell'Eucaristia": il 12
giugno 1973 cominciò a vedere una luce brillante provenire dal Tabernacolo della chiesa del suo
convento, insieme ad angeli in adorazione.

Il 28 giugno una stimmate a forma di croce apparve sulla mano sinistra della suora. Il 6 luglio si
verificò la prima di tre apparizioni mariane, accompagnate da messaggi. Tra il 4 gennaio 1975 e il
15 settembre 1981, Agnese assistette inoltre a 101 lacrimazioni, anche di sangue, di una statua della
Madonna (fenomeno accertato poi scientificamente dal professor Sagisaka, della facoltà di medicina
legale dell'Università di Akita).

Nel 1981 una donna coreana, la signora Chun, ottenne la guarigione immediata da un tumore al
cervello in fase terminale, mentre pregava davanti alla statua. A seguito di tale miracolo la Chiesa
cattolica, per voce di monsignor John Sojiro Ito, vescovo di Niigata, autorizzò il culto di "Nostra
Signora di Akita".

Nel 1988 l'allora cardinale prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede presso la Santa
Sede, Joseph Ratzinger, espresse il giudizio definitivo sulla vicenda, dichiarando che era attendibile
e degna di fede.

Le apparizioni e i messaggi

La prima apparizione avvenne il 6 luglio 1973: Suor Agnese, che allora era affetta da una forma di
sordità, da cui in seguito sarebbe guarita, vide, nella cappella del suo convento, una statua della
Madonna illuminarsi e animarsi, e contemporaneamente udì una voce che diceva tra l'altro: "Figlia
mia, novizia mia, tu sei stata molto coerente nella fede che hai mostrato. L'orecchio malato è per te
qualcosa di molto doloroso, ma ti verrà guarito. Sii paziente. Sacrificati ed espia per i peccati del
mondo. Tu sei per me una figlia indispensabile. Fai tuoi i propositi delle Serve del Santissimo
Sacramento, prega per il Papa, i vescovi e i preti". Alcune consorelle, entrate nella cappella lo
stesso giorno, notarono che sulla mano destra della statua di Maria era apparsa una stigmate a forma
di croce, uguale a quella di suor Agnese.

La seconda apparizione si verificò il 3 agosto. Si espone una sintesi del messaggio: "...Affinché il
mondo possa conoscere la Sua ira, il Padre Celeste si sta preparando a infliggere un grande
Castigo su tutta l'umanità. Con Mio Figlio sono intervenuta tante volte per placare l'ira del Padre.
Ho impedito l'arrivo di calamità offrendogli le sofferenze del Figlio sulla Croce, il Suo prezioso
sangue e le anime dilette che Lo consolano formando una schiera di anime vittime..."

Il 13 ottobre 1973 avvenne l'ultima apparizione, accompagnata da un messaggio nel quale viene
spiegata la natura dell'imminente castigo divino. Questa la sintesi del messaggio: "...Come ti ho
detto, se gli uomini non si pentiranno e non miglioreranno se stessi, il Padre infliggerà un terribile

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castigo su tutta l'umanità. Sarà un castigo più grande del Diluvio, tale come non se ne è mai visto
prima. Il fuoco cadrà dal cielo e spazzerà via una grande parte dell'umanità, i buoni come i cattivi,
senza risparmiare né sacerdoti né fedeli. I sopravvissuti si troveranno così afflitti che invidieranno
i morti. Le sole armi che vi restano sono il Rosario e il Segno lasciato da Mio Figlio. Recitate ogni
giorno la preghiera del Rosario. Con il Rosario pregate per il Papa, i vescovi e i preti. L'opera del
diavolo si insinuerà anche nella Chiesa in una maniera tale che si vedranno cardinali opporsi ad
altri cardinali, e vescovi contro vescovi. I sacerdoti che mi venerano saranno disprezzati e
ostacolati dai loro confratelli...chiese ed altari saccheggiati; la Chiesa sarà piena di coloro che
accettano compromessi e il demonio spingerà molti sacerdoti e anime consacrate a lasciare il
servizio del Signore. Il demonio sarà implacabile specialmente contro le anime consacrate a Dio. Il
pensiero della perdita di tante anime è la causa della mia tristezza. Se i peccati aumenteranno in
numero e gravità, non ci sarà perdono per loro...Prega molto la preghiera del Rosario. Solo io
posso ancora salvarvi dalle calamità che si approssimano. Coloro che avranno fiducia in me
saranno salvati".

Il 6 luglio 1973, prima dell'apparizione, suor Agnese vide il suo angelo custode, che le apparve
anche negli anni successivi. Le lacrimazioni della statua della Madonna, unitamente ad
essudazioni profumate, furono osservate da centinaia di fedeli. La statua di Maria, realizzata in
legno da uno scultore locale, riproduce l'immagine della Signora di tutti i popoli di Amsterdam.

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NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO DI SAN NICOLÁS

Nostra Signora del Rosario di San Nicolás è l'appellativo con cui si venera la Madonna in seguito
alle apparizioni avute da Gladys Quiroga de Motta nel 1983 a San Nicolás de los Arroyos, in
Argentina.

La storia delle apparizioni


Il 25 settembre 1983, a San Nicolás de los Arroyos (San Nicola dei ruscelli), località argentina
presso Buenos Aires, Gladys Herminia Quiroga de Motta, una casalinga nata nel 1937, sposata e
madre di due figli, ebbe la prima di una serie di apparizioni mariane.
La Madonna, con in braccio il Bambino Gesù, apparve alla veggente con le sembianze simili a
quelle riprodotte in una statua lignea conservata e dimenticata in un ripostiglio posto nel campanile
della locale cattedrale: fu la Vergine stessa a indicare a Gladys il luogo dove si trovava la statua.
Le apparizioni furono inizialmente mute, poi la Madonna cominciò a comunicare messaggi, sia
privati che destinati al pubblico, che divennero quotidiani. Tali messaggi durarono fino all'11
febbraio 1990: ne sono stati divulgati 1887, e hanno come argomento la pace, la riconciliazione, la
penitenza, la preghiera e in particolare la recita del Rosario. Il tema centrale è la volontà di Dio di
rinnovare l'alleanza con il suo popolo per mezzo di Maria, la nuova Arca dell'Alleanza.
Dal 15 novembre 1983 la veggente ebbe anche 78 apparizioni di Gesù. A partire da venerdì 16
novembre 1984, Gladys cominciò a provare alcune sofferenze legate alla Passione di Gesù. In

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seguito alle apparizioni, a San Nicolàs ci sono state numerose conversioni, guarigioni miracolose e
prodigi solari.
Il 4 giugno 1991, in seguito a un'indicazione avuta in sogno da Gladys, venne scoperta una sorgente
d'acqua, utilizzata in seguito come a Lourdes per ottenere guarigioni.[1]

La posizione della Chiesa cattolica


Il vescovo di San Nicolás , monsignor Domingo Salvador Castagna, fece edificare il santuario
chiesto dalla Vergine, consacrandolo il 25 ottobre 1988, concedendo la libertà di culto e
autorizzando la stampa e la diffusione dei messaggi, dichiarati conformi alla fede cattolica e fonte di
buoni frutti.[2]

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LA MADONNA DELLE LACRIME DI SIRACUSA

A Siracusa, dal 29 agosto al 1º settembre 1953, nella casa dei coniugi Iannuso, da un quadretto in
gesso raffigurante il Cuore Immacolato di Maria, sgorgarono delle lacrime, risultate poi di tipo
umano. L'episcopato della Sicilia ha riconosciuto il 13 dicembre 1953 la realtà della lacrimazione
secondo la Chiesa cattolica, confermata da interventi successivi di papa Pio XII (17 ottobre 1954) e
di papa Giovanni Paolo II (6 novembre 1994).
L'effigie mariana è conservata attualmente nel santuario della Madonna delle Lacrime, inaugurato il
6 novembre 1994.

La storia
Siracusa, 1953: in via degli Orti di San Giorgio, al n.11, abitavano due giovani sposi, Angelo
Iannuso e Antonina Lucia Giusti; Antonina, in attesa del primo figlio, aveva una gravidanza
difficile, con ricorrenti abbassamenti della vista: verso le tre di notte del 29 agosto la vista
scomparve del tutto, ma alle 8.30 del mattino ritornò, e Antonina vide lacrime scendere sul viso di
una Madonnina in gesso, posta a capo del letto. Il mezzo busto in gesso, inserito in un quadretto,
raffigurava il Cuore Immacolato di Maria, ed era un regalo ricevuto per le nozze, celebrate il 21
marzo di quell'anno.
La lacrimazione si ripeté diverse volte dal 29 agosto al 1° settembre; la notizia si divulgò
rapidamente e casa Iannuso divenne meta di incessante pellegrinaggio. Il 30 agosto un cineamatore
di Siracusa, Nicola Guarino, era riuscito a filmare una lacrimazione, documentando il fenomeno in
circa trecento fotogrammi.

Il parroco, don Giuseppe Bruno, con il permesso della Curia sottopose il fenomeno ad una
commissione scientifica, presieduta dal dottor Michele Cassola, ateo. La commissione si recò in
casa Iannuso il 1º settembre: venne prelevato circa un centimetro cubo del liquido che sgorgava
dagli occhi della Madonnina; sottoposto ad analisi, il liquido fu classificato come "lacrime umane".
Il prelievo del liquido lacrimale segnò anche la fine del fenomeno. La commissione esaminò anche
il quadretto e in data 9 settembre 1953 concluse che le lacrime erano di tipo umano e il fenomeno
non spiegabile scientificamente. Il 13 dicembre dello stesso anno l'episcopato della Sicilia dichiarò
autentica la lacrimazione. Il quadretto, prima di essere custodito nel santuario costruito
successivamente, rimase esposto fino al 1968 alla venerazione dei fedeli in piazza Euripide.

L’episcopato della Sicilia, presieduto dal Card. Ernesto Ruffini, il 13 dicembre 1953dichiarò
autentica la lacrimazione ed emise il seguente giudizio: «I Vescovi di Sicilia, riuniti per la consueta
Conferenza in Bagheria (Palermo), dopo aver ascoltato l’ampia relazione dell’Ecc.mo Mons. Ettore
Baranzini, Arcivescovo di Siracusa, circa la "Lacrimazione" della Immagine del Cuore Immacolato
di Maria, avvenuta ripetutamente nei giorni 29-30-31 agosto e 1 settembre di quest’anno, a Siracusa
(via degli Orti n. 11), vagliate attentamente le relative testimonianze dei documenti originali, hanno
concluso unanimemente che non si può mettere in dubbio la realtà della Lacrimazione. Fanno voti
che tale manifestazione della Madre Celeste ecciti tutti a salutare penitenza ed a più viva devozione
verso il Cuore Immacolato di Maria, auspicando la sollecita costruzione di un Santuario che
perpetui la memoria del prodigio».

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Il 17 ottobre 1954, papa Pio XII concluse il Convegno Mariano di Sicilia con un radiomessaggio,
nel quale disse tra l'altro: «Non senza viva commozione prendemmo conoscenza della unanime
dichiarazione dell’Episcopato della Sicilia sulla realtà di quell’evento. Senza dubbio Maria è in
cielo eternamente felice e non soffre né dolore né mestizia; ma Ella non vi rimane insensibile, che
anzi nutre sempre amore e pietà per il misero genere umano...».

Il 6 Novembre 1994, papa Giovanni Paolo II, in occasione della visita pastorale alla città di
Siracusa, durante l’omelia per la dedicazione del Santuario alla Madonna delle Lacrime, disse tra
l'altro: «Le lacrime di Maria appartengono all’ordine dei segni: esse testimoniano la presenza della
Madre nella Chiesa e nel mondo. Piange una madre quando vede i suoi figli minacciati da qualche
male, spirituale o fisico. Santuario della Madonna delle Lacrime, tu sei sorto per ricordare alla
Chiesa il pianto della Madre. Qui, tra queste mura accoglienti, vengano quanti sono oppressi dalla
consapevolezza del peccato e qui sperimentino la ricchezza della misericordia di Dio e del suo
perdono! Qui li guidino le lacrime della Madre». "Sono lacrime di dolore per quanti rifiutano
l'amore di Dio, per le famiglie disgregate o in difficoltà, per la gioventù insidiata dalla civiltà dei
consumi e spesso disorientata, per la violenza che tanto sangue ancora fa scorrere, per le
incomprensioni e gli odi che scavano fossati profondi tra gli uomini e i popoli. Sono lacrime di
preghiera: preghiera della Madre che dà forza ad ogni altra preghiera, e si leva supplice anche per
quanti non pregano perché distratti da mille altri interessi, o perché ostinatamente chiusi al richiamo
di Dio. Sono lacrime di speranza, che sciolgono la durezza dei cuori e li aprono all'incontro con
Cristo Redentore, sorgente di luce e di pace per i singoli, le famiglie, l'intera società". (Dall'omelia
tenuta a Siracusa da papa Giovanni Paolo II il 6 novembre 1994).

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MIRACOLO MARIANO DI SAN CIRIACO

MADONNA DEL DUOMO DI ANCONA

Con il nome di miracolo mariano di San Ciriaco si intende un evento riportato nel “Regesto dei
Miracoli di San Ciriaco”, un registro tenuto dai parroci del Duomo di San Ciriaco di Ancona dal
1706, secondo il quale il 25 giugno 1796, presso il Duomo stesso, gli occhi di un quadro della
Madonna iniziarono a muoversi.
Il dipinto, venerato dai marinai e chiamato Regina di tutti i Santi o di San Ciriaco, fu donato nel
1615 al Duomo da un marinaio veneziano per ringraziare la Madonna di aver salvato suo figlio da
una tempesta. Nel 1796 le armate francesi di Napoleone Bonaparte, dopo aver invaso gli Stati del
nord Italia, continuarono la loro discesa a sud verso lo Stato pontificio con l'intenzione di laicizzare
tutti i territori conquistati, saccheggiando chiese e depredandone i beni. Il generale aveva inoltre
firmato l'armistizio che prevedeva la resa e la cessione delle città di Bologna, Ferrara e Ancona con
la possibilità di confiscare tutti i beni della Chiesa. Il Registro, nella sua sintesi dei fatti notevoli,
narra che gli anconetani, impauriti dalla notizia delle scorribande francesi, si fossero rifugiati nel
Duomo a pregare affinché alla loro città, in quell'epoca sede del principale porto pontificio, fosse
risparmiata l'invasione francese. Proprio il giorno in cui le truppe napoleoniche si apprestavano ad
entrare in città, tra la folla intenta a pregare per scongiurare la temuta occupazione francese, una
donna, Francesca Marotti, disse di aver visto muoversi gli occhi della Madonna raffigurata nel
dipinto di San Ciriaco. La notizia si diffuse rapidamente e furono presto segnalati nuovi casi: il
prodigio continuò ancora per circa sei mesi. Incaricato di accertare prudentemente i fatti, il
Vescovo Ranuzzi riconobbe alla fine la genuinità del fenomeno e il 6 luglio iniziò il processo di
riconoscimento canonico del miracolo, conclusosi il 25 novembre del 1796. Accertata la veridicità
dei fatti accaduti, la Madonna del Duomo, "Regina di Tutti i Santi", venne acclamata Patrona di
Ancona. A Roma, la Congregazione dei Riti concesse l'Ufficio liturgico e la Messa propri. Il 10
febbraio 1797 Napoleone raggiunse Ancona e proclamò la Repubblica Anconitana, che nel 1798
venne annessa alla Prima Repubblica Romana. Venne suggerito agli occupanti francesi di bruciare
l'immagine e di punire come impostori, in particolare i Canonici del Duomo, coloro che avevano
diffuso la voce del miracolo. I giacobini anconetani, temendo però le rappresaglie del popolo
devotissimo all'immagine, consegnarono di nascosto il quadro a Napoleone, che alloggiava a
Palazzo Trionfi. La tradizione vuole che, preso in mano il quadro ritenuto essere una truffa dei preti,
Napoleone, alla sua vista, sia impallidito e abbia ordinato di tenerlo coperto restituendo alla Vergine
tutti gli ori che le aveva tolto. Il quadro della Regina di tutti i Santi venne quindi ricollocato in
Cattedrale e tenuto coperto solo alcuni giorni la settimana. Nella notte tra il 16 e il 17 dicembre
1936 il quadro fu rubato; venne ritrovato, avvolto in un giornale anticlericale, il 24 gennaio 1937 ad
Albano Laziale e riportato trionfalmente ad Ancona il 31 gennaio 1937. Il prodigio fu interpretato
come un segno divino contro la dominazione francese, reputata irreligiosa.
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INDICE DEGLI ARGOMENTI

 LE APPARIZIONI MARIANE
 LA VERGINE DELLA RIVELAZIONE (ROMA, 1947)
 L’APPARIZIONE DI ROMA AD ALPHONSE MARIE RATISBONNE DEL 1842
 ANDRÉ FROSSARD
 NOSTRA SIGNORA DI GUADALUPE (MESSICO, 1531)
 NOSTRA SIGNORA DEL LAUS (FRANCIA, 1664 - 1718)
 NOSTRA SIGNORA DI KIBEHO (RUANDA, 1981)
 BEATA VERGINE MARIA DELLA MEDAGLIA MIRACOLOSA (PARIGI,
1830)
 NOSTRA SIGNORA DE LA SALETTE (FRANCIA, 1846)
 NOSTRA SIGNORA DI LOURDES (FRANCIA, 1858)
 NOSTRA SIGNORA DI FATIMA (PORTOGALLO, 1917)
 SIGNORA DI TUTTI I POPOLI (AMSTERDAM, 1945 - 1959)
 VERGINE DEI POVERI (BANNEUX, BELGIO, 1933)
 NOSTRA SIGNORA DI PONTMAIN (FRANCIA, 1871)
 NOSTRA SIGNORA DI BEAURAING (BELGIO, 1932 - 1933)
 NOSTRA SIGNORA DEL BUON SOCCORSO DI CHAMPION (USA, 1859)
 MARIA SANTISSIMA ADDOLORATA DI CASTELPETROSO
(CASTELPETROSO, 1888)
 IMMACOLATA CONCEZIONE (APPARIZIONI DI GIETRZWALD, POLONIA,
1877)
 NOSTRA SIGNORA DI KNOCK (IRLANDA, 1879)
 NOSTRA SIGNORA DI AKITA (GIAPPONE, 1973)
 NOSTRA SIGNORA DEL ROSARIO DI SAN NICOLÁS (ARGENTINA, 1983)
 MADONNA DELLE LACRIME (SIRACUSA), LACRIMAZIONE (SIRACUSA,
1953)
 REGINA DI TUTTI I SANTI (MIRACOLO MARIANO DI SAN CIRIACO),
MOVIMENTI DEGLI OCCHI (ANCONA, 1796).

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