La Semiotica Narrativa Di A.J. Greimas PDF
La Semiotica Narrativa Di A.J. Greimas PDF
La Semiotica Narrativa Di A.J. Greimas PDF
1. Semiotica narrativa
Molti autori e ricerche di semiotica si sono occupati del racconto (nel folklore, nella
letteratura, nel cinema..) ma noi ci occuperemo dei contributi allo studio semiotico
della narratività da parte della semiotica generativa di Algirdas J. Greimas, autore che
si colloca nella tradizione strutturalista.
Perché la semiotica del codice non può fornire un utile strumento per approfondire la
nostra comprensione di testi? Perché la comprensione non avviene istituendo
corrispondenze fra significanti e significati (non afferriamo il significante
indipendentemente dal significato); perché un codice non è una ricetta da applicare a
un testo per trovare il suo significato (per individuare il codice pertinente abbiamo
bisogno di comprendere il testo almeno in un certo grado); perché non tutto il senso
di un testo è retto da codici.
Servono invece metodi, strategie di analisi, che consentono dato un testo (che già
comunque comunica un senso) di esplicitare questo senso e rendersi conto di come
mai il testo può comunicarlo. Partire dal testo anziché dal codice è la mossa di base di
ogni forma di semiotica del testo.
La nozione di testo cui la semiotica del testo fa riferimento si deve soprattutto al
linguista e semiologo danese Louis Hjelmslev.
Louis Hjelmslev (opera principale: Fondamenti di teoria del linguaggio, 1943, tr.
ingl. riv. 1961) ha riformulato la nozione saussuriana di segno e la distinzione fra
langue e parole.
Si può studiare la forma del contenuto? Hjelmslev sostiene di sì: la forma del
contenuto è diversa dalla forma dell'espressione.
Possiamo capire questo se pensiamo ad esempio che, in una lingua, a un
cambiamento minimo nella forma dell'espressione (la commutazione di un fonema),
non corrisponde in genere un cambiamento minimo nella forma del contenuto (ad
esempio nei tratti distintivi di un concetto), e viceversa.
Naturalmente la nozione di forma del contenuto è destinata a essere sfuggente perché
ogni suo studio dovrà comunque avvalersi del linguaggio, che a sua volta non esiste
senza il livello dell'espressione.
con l'opposizione
• sistema
• processo o testo
La nozione hjelmsleviana di sistema corrisponde approssimativamente a quella
saussuriana di lingua. La nozione di processo si riferisce a qualunque evento
produttore di senso. Mentre la parole o attività di parlare per Saussure non può essere
il vero oggetto della ricerca linguistica in quanto è individuale, soggettiva,
infinitamente variabile, Hjelmslev insiste sul fatto che anche il processo oltre che il
sistema può essere studiato. Non solo, ma lo studio del processo risulta essere una
via d'accesso alla comprensione del sistema, in quanto ogni processo è reso
possibile da un sistema che lo sostiene e che è recuperabile attraverso di esso.
Alla semiotica del testo è giunta per altra via anche la semiotica ispirata a Peirce
dando luogo all'indirizzo di studi detto semiotica “interpretativa”, caratterizzato
soprattutto da
E' un insieme di tappe della generazione del senso (generazione non in senso
psicologico o storico, ma nel senso della priorità logica o della maggior indipendenza
e generalità nei confronti del piano dell'espressione) seguendo le quali si può
esplicitare e motivare il senso di un testo non globalmente (cosa che sarebbe
impossibile, obbligandoci a replicare il testo così com'è!) ma per livelli e con ciò
secondo aspetti diversi.
• grammatica fondamentale
(sistema di opposizioni che governa il senso del testo / operazioni che permettono
di passare da un termine all’altro di tale sistema)
• strutture discorsive
(ruoli tematici, attori, spazializzazione e temporalizzazione..)
• manifestazione testuale
(possono intervenire diverse sostanze dell’espressione)
Le opposizioni che governano il senso del testo sono specificate in azioni narrate e
queste (precisate anzitutto a livello sintattico) sono rivestite da investimenti
semantici; il tutto può poi essere manifestato diventando il piano del contenuto di un
piano dell'espressione che può dipendere da una o più sostanze dell'espressione
eventualmente disponibili.
1.5. Terminologia
piano dell’espressione
si può parlare di:
E' da tener presente che sia i lessemi che i sememi comprendono più semi; i lessemi
sono strutture più ampie, ma virtuali, che rendono possibile la manifestazione di più
di una configurazione di semi, cioè di più di un semema. Il semema invece consiste
nella realizzazione di uno dei percorsi possibili all'interno del lessema.
Greimas distingue
2. Grammatica fondamentale
Il quadrato semiotico può essere definito come lo sviluppo logico di una categoria
semica binaria.
Si parte cioè da due semi fra loro opposti e per la precisione contrari, che in virtù
della loro contrarietà fanno parte costituiscono una sola categoria semica a due
membri. Ad esempio:
bianco nero
bianco nero
• I due termini in alto, connessi dall'asse della contrarietà, sono appunto fra loro
contrari; le coppie di termini connesse dalle diagonali (dette schemi) sono
coppie di contraddittori. Bisogna infatti distinguere l'opposizione qualitativa
caratteristica della contrarietà dalla negazione che genera la contraddizione. I
due termini in basso sono chiamati subcontrari e sono fra loro meno
nettamente opposti di quanto non siano i due contrari originari. E' spesso
possibile individuare un termine neutro che combina i due subcontrari, come
sarebbe, in questo caso, grigio (nè nero nè bianco). A volte è possibile
individuare anche un termine complesso che combina i due contrari. Per
esempio pensando a un'articolazione che parta da maschile e femminile come
contrari possiamo avere un termine neutro come asessuato o forse angelo (nè
maschio nè femmina) e possiamo avere anche un termine complesso come
androgino o ermafrodita (sia maschio che femmina).
• I lati verticali del quadrato sono chiamati deissi e sono caratterizzati da una
relazione di presupposizione. In effetti non nero suggerisce o indica o rende
possibile bianco, mentre non bianco suggerisce o indica o rende possibile
nero. Nell'altro senso si può dire che bianco presuppone non nero e che nero
presuppone non bianco.
L'aspetto sintattico del quadrato semiotico e con ciò della grammatica fondamentale
prelude alla narratività vera e propria. I racconti operano spostamenti e
trasformazioni nell'universo cui fanno riferimento e questi spostamenti e
trasformazioni seguono i percorsi tracciati dalle operazioni logiche sul quadrato.
2.3. Le isotopie
Si ha "narratività di superficie" (ma poiché questo livello del percorso generativo non
è comunque il più superficiale, potremmo dire semplicemente "narratività") quando
alle operazioni logiche che caratterizzano il quadrato semiotico viene sovrapposta la
nozione antropomorfa del fare.
E' la fabula e non l'intreccio che viene studiata dalla grammatica narrativa.
Si distinguono nella fabula gli enunciati narrativi, la cui forma generale può essere
rappresentata come F (A) (funzione di un attante).
NB. Greimas riprende il termine attante del linguista Tesnière che usava questo
termine per l'analisi sintattica di enunciati linguistici: "Mario corre" è un enunciato a
un attante, "Mario picchia Gianni" è un enunciato a due attanti e "Mario da a Gianni
una mela" è un enunciato a tre attanti.
Gli enunciati narrativi formano una serie orientata, ricostruibile a ritroso per
implicazione.
Ciò significa che in ogni fabula ogni enunciato narrativo è un passo necessario per
raggiungere lo stato di cose cui si applicherà l'enunciato narrativo successivo; ma
anche che dato un enunciato narrativo, possiamo risalire agli enunciati narrativi ad
esso precedenti e da esso presupposti. Per questo motivo una storia si capisce
veramente soltanto alla fine.
Per Greimas sono predicati modali dovere, volere, potere, sapere e anche fare e
essere. Questi enunciati possono essere considerati come enunciati attributivi in
quanto attribuiscono all'agente un oggetto modale.
Oppure:
In questo caso gli enunciati a tre attanti sono rappresentati come la trasformazione da
parte di un Soggetto S1 di uno stato in cui S1 è congiunto/disgiunto da O mentre S2 è
disgiunto/congiunto con O, in uno stato in cui uno o ambedue questi stati di
giunzione cambiano. Ad esempio nel caso di "Il cavaliere libera la principessa dal
drago" inizialmente S1 è disgiunto da O, che è congiunto con S2, mentre l'azione di
S1 trasforma questo stato in un altro in cui S1 è congiunto con O mentre S2 ne è
disgiunto. Nel caso di "Il contadino dice al cavaliere dov'è il drago" l'oggetto è un
sapere e se inizialmente S1 è congiunto con O mentre S2 ne è disgiunto,
successivamente sia S1 che S2 sono congiunti con O. Questo tipo di rappresentazione
è frequente in Greimas, Del Senso 2.
Bisogna tenere presente che questi simboli non servono al calcolo logico ma sono
semplici abbreviazioni o schematizzazioni che rendono la struttura di un enunciato
narrativo generalizzabile a enunciati che hanno contenuti e contesti diversi.
Per Propp non tutte le funzioni proprie della fiaba di magia devono essere realizzate
in ogni fiaba, ma quelle che sono presenti in una fiaba data devono seguire un ordine
fisso.
Inoltre Propp identifica sette ruoli o sfere d'azione per il personaggi della fiaba di
magia:
Antagonista, donatore, aiutante, re/principessa, mandante, eroe, falso eroe
Funzioni e ruoli proppiani sono via via resi da Greimas più astratti e generali in vista
dell'estensione dell'analisi dalla fiaba di magia a altri testi narrativi (mito, racconto
letterario) e dai testi narrativi alla narratività in qualunque genere di testo.
In una prima fase Greimas distingue due tipi principali di sintagmi narrativi:
• manipolazione
• competenza
• performanza
• sanzione
schema narrativo:
Il Soggetto virtuale non è ancora qualificato per eseguire il suo programma narrativo
(e congiungersi con l'Oggetto); acquisisce il poter fare e saper fare necessari a
eseguire il suo programma narrativo diventando Soggetto attualizzato (potere e
sapere sono dette modalità attualizzanti)
I nomi degli attanti greimasiani sono per lo più derivati dall'analisi degli enunciati
narrativi (ispirata all'analisi degli enunciati linguistici di Lucien Tesnière) come
enunciati a due o tre attanti.
Soggetto, Oggetto
3.6. Le modalità
NB. Nella competenza modale del Soggetto troviamo oltre al volere e al sapere, il
potere e il dovere deontici.
3.6. La veridizione
• essere
• sembrare
Lo schema detto dell'immanenza collega essere a non essere, lo schema detto della
manifestazione collega sembrare a non sembrare. Le modalità veridittive vere e
proprie però si determinano sui lati del quadrato:
La messa in discorso del racconto viene separata da Greimas dalla sua struttura.
Questo significa che possiamo avere racconti con la stessa struttura ma che utilizzano
personaggi diversi, ambientazione diversa, eccetera. Immaginiamo una versione
urbana di Cappuccetto Rosso con la città al posto del bosco, le medicine al posto
delle fragole, un automobilista come lupo e un vigile al posto del cacciatore.
Gli attanti sono entità narrative di carattere sintattico. Gli attori sono entità discorsive
in cui è importante l'aspetto semantico. La corrispondenza fra attanti e attori non è
uno a uno:
e ciò può avvenire sia in sequenza (ad es. un certo personaggio all'inizio del racconto
manifesta il Destinante, mentre poi manifesterà l'Antisoggetto) sia simultaneamente
(ad es. un certo personaggio può manifestare tanto il Soggetto che l'Antisoggetto
poiché il racconto mette in scena una lotta interiore).
Abbiamo così:
I motivi sono sequenze mobili, che possono sostituirsi l'una all'altra nella stessa
funzione narrativa oppure assumere funzioni diverse, e che possono migrare da un
racconto all'altro o anche presentarsi come racconti indipendenti.
La presa in carico dei ruoli tematici da parte dei ruoli attanziali produce gli attori e
costituisce la mediazione fra le strutture narrative e quelle discorsive.
I seguenti principi euristici che si possono ricavare dagli strumenti concettuali forniti
da Greimas e dallo spirito del suo lavoro andranno tenuti presenti come linee guida
nella discussione degli esempi.
Per quanto riguarda questi ultimi due suggerimenti si può sostenere che è
caratteristico della semiotica narrativa greimasiana concepire il "soggetto" come un
agente in relazione con e dipendente da un agente di ordine diverso, appunto il suo
"destinante", fonte del programma narrativo del soggetto e dei valori in gioco nel
racconto. E' inoltre un'idea caratteristica della semiotica narrativa greimasiana che la
performanza, cioè l'esecuzione del programma narrativo da parte del soggetto, sia
essenzialmente polemica, non si svolga cioè in isolamento unilaterale ma sia sempre
oltre che "per" un obiettivo anche "contro" l'obiettivo contrastante di qualcun altro.