Il Tornado 746
Il Tornado 746
Il Tornado 746
Anno XLII
18.12.2020
Numero
746
Ricariche telefoniche
Per le feste:
le regole anticovid nella circolare attuativa
da: https://www.interno.gov.it/it/notizie/circolare-prefetti-sulle-misure-dpcm-3-dicembre-2020
Viene innanzitutto ribadita la tripartizione territoriale secondo la quale, oltre alle misure generali di contenimento
del contagio, valevoli sull’intero territorio nazionale (area gialla), sono definite ulteriori più restrittive misure di
prevenzione e contrasto inerenti a progressivi scenari di gravità e livelli di rischio (area arancione e area rossa).
Nel fare rinvio a quanto già illustrato con circolare del 7 novembre u.s., in merito all’impianto regolatorio del citato
d.P.C.M. del 3 novembre 2020 e alle logiche ispiratrici della sua articolazione, di seguito si forniscono alcune
indicazioni in merito ai principali elementi innovativi introdotti dai provvedimenti di ultima pubblicazione.
Vigenza dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri (art. 1, comma 1, del D.L. n. 158/2020).
L’articolo in epigrafe estende il limite massimo di vigenza dei decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri
attuativi delle norme emergenziali, elevandolo da trenta a cinquanta giorni.
É sulla base di questa previsione normativa che, all’art. 14 del d.P.C.M. del 3 dicembre 2020, il termine di
efficacia delle disposizioni in esso contenute è stato fissato al 15 gennaio 2021.
Spostamenti (art. 1, comma 2, del D.L. n. 158/2020 e art. 1, commi 3 e 4, del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
Nel perseguimento di una generale finalità di contenimento e limitazione delle occasioni di diffusione del
contagio, nel periodo temporale correlato alle festività natalizie, tradizionalmente caratterizzato, in condizioni di
normalità, da significativi spostamenti di persone sul territorio nazionale, l’art. 1, comma 2 del decreto-legge
n.158/2020 detta una normativa specifica in materia.
In particolare, dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 opera il divieto di spostamenti tra regioni o province
autonome diverse, indipendentemente dal rispettivo livello di rischio, salvo che non ricorrano comprovate
esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
Nell’ambito del suddetto arco temporale, nei giorni 25 e 26 dicembre 2020 e 1° gennaio 2021, sono vietati, in
un’ottica più restrittiva, che tiene conto della maggiore propensione alla mobilità, anche gli spostamenti tra
comuni, restando ferme le stesse cause eccettuative
Resta comunque consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione, con esclusione degli
spostamenti verso le seconde case ubicate in altra regione o provincia autonoma. Nelle giornate del 25 e 26
dicembre 2020 e del 1° gennaio 2021, il suddetto divieto vige anche con riferimento alle seconde case ubicate in
altro comune.
Si evidenzia che tra le situazioni di necessità, per le quali resta fermo l’uso del modulo di autodichiarazione, può
farsi rientrare, a mero titolo di esempio, l’esigenza di raggiungere parenti, ovvero amici, non autosufficienti, allo
scopo di prestare ad essi assistenza, secondo quanto già chiarito in apposita FAQ pubblicata sul sito web del
Governo.
Si richiama inoltre l’attenzione sulla previsione di cui all’art. 1, comma 3, del citato d.P.C.M., che conferma la
vigenza del cosiddetto “coprifuoco” nella fascia oraria 22.00 – 5.00 e, per la sola giornata del 31 dicembre 2020,
ne prolunga la durata fino alle ore 7.00 del successivo 1° gennaio 2021.
Biblioteche e archivi (art. 1, comma 9, lett. r), del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
La disposizione in epigrafe, nel confermare la sospensione delle mostre e dei servizi di apertura al pubblico dei
musei e degli altri istituti e luoghi della cultura, prevede l’apertura delle biblioteche, con la precisazione che i
relativi servizi sono offerti su prenotazione, nonché degli archivi, fermo restando il rispetto delle misure di
contenimento dell’emergenza epidemiologica.
Attività didattica in presenza; tavolo di coordinamento presso le Prefetture – UTG (art. 1, comma 9, lett.
s), del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
A parziale modifica della previgente disciplina, nell’articolo in esame si prevede che, con decorrenza dal 7
gennaio 2021, l’attività didattica in presenza sia garantita per il 75% della popolazione studentesca delle
istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado.
Attività commerciali al dettaglio (art. 1, comma 9, lett. ff) del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
La disposizione in commento introduce alcune significative novità rispetto alla previgente disciplina in materia.
Infatti, con una più dettagliata formulazione, viene precisato che nelle giornate prefestive e festive sono chiusi gli
esercizi commerciali presenti all’interno, oltre che dei mercati e dei centri commerciali, anche delle gallerie
commerciali, dei parchi commerciali, delle aggregazioni di esercizi commerciali e delle altre strutture ad essi
assimilabili. Viene inoltre ampliato l’ambito delle attività che restano consentite durante le suddette chiusure
festive e prefestive, rientrandovi ora anche i punti vendita di prodotti agricoli e florovivaistici. Un ulteriore profilo di
novità è riferito all’apertura degli esercizi commerciali al dettaglio, che nel periodo dal 4 dicembre 2020 al 6
gennaio 2021 è consentita fino alle ore 21.00, allo scopo di venire incontro alle esigenze di mobilità legate allo
shopping natalizio, diluendo in un maggior numero di ore l’accesso ai negozi.
3 ATTUALITÀ
Ristorazione negli alberghi (art. 1, comma 9 lett. gg) del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
Con una specifica previsione contenuta nell’articolo in esame è stato stabilito che dalle ore 18.00 del 31
dicembre 2020 e fino alle ore 7.00 del 1° gennaio 2021, la ristorazione negli alberghi e in altre strutture ricettive
sarà consentita solo con servizio in camera. Resta pertanto preclusa, in quella giornata, ogni forma di
ristorazione negli appositi spazi comuni eventualmente presenti nelle suddette strutture.
Esercizi di somministrazione di alimenti e bevande situati in specifiche strutture (art. 1, comma 9, lett. hh)
del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
Rispetto alla precedente disciplina, il novero degli esercizi di somministrazione di alimenti e bevande che restano
comunque aperti è stato esteso alle aree di servizio e rifornimento carburante situate lungo gli itinerari europei
E45 ed E55 e a quelle presenti nei porti e negli interporti.
Impianti nei comprensori sciistici (art. 1, comma 9, lett. oo) del d.P.C.M. 3 dicembre 2020)
La citata disposizione fa decorrere dal 7 gennaio 2021 l’apertura, per gli sciatori amatoriali, degli impianti nei
comprensori sciistici; tale apertura resta peraltro subordinata all’adozione di apposite linee guida da parte della
Conferenza delle Regioni e delle Province autonome e validate dal Comitato tecnico-scientifico, rivolte a evitare
aggregazioni di persone e, in genere, assembramenti.
Ricordiamo, inoltre, che dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sono vietate le crociere. È possibile andare
in vacanza all’estero (anche in località sciistiche), ma ci sono delle regole da seguire per il rientro. Le persone,
che hanno soggiornato o transitato, nei 14 giorni antecedenti l'ingresso in Italia, in Stati o territori indicati in
apposito documento allegato al Dpcm del 3 dicembre 2020, anche se asintomatiche, sono obbligate a
comunicare immediatamente il proprio ingresso nel territorio nazionale al Dipartimento di prevenzione
dell'azienda sanitaria competente per territorio. Verranno, quindi, sottoposte a sorveglianza sanitaria e a
isolamento fiduciario per un periodo di 14 giorni presso l’abitazione o la dimora comunicata agli organi di
sorveglianza. Per queste persone è previsto lo spostamento dal luogo di ingresso o di sbarco nel territorio
nazionale alla propria abitazione o dimora esclusivamente attraverso un mezzo privato.
La montagna in pillole
Riscoprire i nostri sentieri
di Tristano Dal Canton
La montagna è un’ottima occasione per mantenersi in
forma, ammirare panorami aggradanti, conoscere flora e
fauna, assaporare l’aria aperta. La montagna è anche ri-
scoprire la storia recente dei nostri genitori e nonni; senza
andare tanto indietro nel tempo, bastano anche 50 anni
per scoprire che le nostre montagne erano una delle p ri-
me fonti di sussistenza (fienagione, legna, frutti, selvaggi-
na) e dove oggi è tutto bosco un tempo erano prati sco-
scesi e rocce.
Un sentiero di cui avevo già sentito parlare (di cui le foto)
è quello dall’alta Val di Prada fino in Cilladon, usato un
tempo dai bambini della Valle laterale a quella di Schie-
venin per recarsi a scuola in Cilladon. In un tempo dove
prevale la teledidattica, sentire di alunni delle elementari
che ogni giorno si recavano da Prada a Cilladon lungo
sentiero in parte esposto, fa un po’ sorridere, ma anche
pensare. Pensare a quanto dura era per i nostri avi, e
quanto le nostre abitudini sono cambiate. Ora quel sentie-
ro, grazie ad un gruppo di volontari che si sono prestati al
faticoso recupero, è finalmente ben praticabile ed offre
scorci veramente belli sulla Valle di Prada, sovrastata dal
poderoso “Castel”.
Per avere maggiori dettagli, abbiamo intervistato Ma-
gali Schievenin, del gruppo volontari facenti campo base
presso il bar-H (sue le foto dei lavori eseguiti il 14 novem-
bre).
Ai lettori del Tornado il resoconto dell’attività in corso.
Si è evidenziata in questa estate 2020 appena trascorsa, in relazione anche alla sempre crescente frequentazio-
ne della Valle di Schievenin, la necessità di poter proporre dei percorsi (strade e sentieri) ai turisti, ma anche e
per primi ai residenti, per escursioni e passeggiate in valle piacevoli ed in sicurezza.
Esisteva in passato, quando la valle era abitata in tutti i suoi borghi, una fitta rete di sentieri e stradine che con-
sentivano la cura e la coltivazione delle aree anche più impervie per la sussistenza dei residenti. Negli ultimi de-
cenni, non più utilizzate, si sono andate pian piano perdendo. Ne rimangono le tracce dei sedimi (muretti a sec-
co, cippi, tratti battuti nel bosco ecc.).
Si tratta di un patrimonio storico naturalistico che permetterebbe, se reso fruibile, di valorizzare le bellezze del
territorio premessa allo sviluppo di un turismo sostenibile e di qualità in Schievenin ed in tutto il basso feltrino.
Il gruppo di volontari che si è attivato ha lo scopo di valutare le possibili azioni per promuovere la valorizzazione
della esistente rete dei sentieri tenendo conto della penuria di risorse sia economiche che umane.
5 ASTERISCO
Dal punto di vista operativo c’è già un piccolo gruppo di persone disponibili a partecipare ai lavori di pulizia.
È importante sottolineare a tutti che essendo il nostro un gruppo spontaneo, non organizzato in associazione,
non sono previste coperture assicurative. (Foto qui sopra e in apertura d’articolo di Tristano)
(prima puntata)
6 CRONACA
Auguri Davide!
(S.C.) E sono 90! Questo l’importante traguardo raggiunto lo scorso 22 novembre
dal nostro abbonato alanese Davide Carniello. Dato il periodo difficile, i festeg-
giamenti sono stati limitati ma la buonissima meringata ha aiutato a concludere
in...dolcezza con l’immancabile brindisi. Auguri dalla famiglia (Luisa, Paolo e Al-
berto) e dalla nostra redazione, e avanti verso il secolo.
COME ERAVAMO
Le
LeBiblioteche
Biblioteche di Alano Quero
QueroVasVas
accanto
accantoaavoi,
voi, anche
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8 CRONACA
In ricordo di Giacomo
(M.M.) Ho chiesto a Donatella Bizzotto, alias Nella Botto Tadozzi, di poter condividere il suo racconto dedicato a
Giacomo Fantinel, apparso già in FB, per accompagnare la pagina fotografica che ho elaborato grazie alle
diverse foto che lo stesso Giacomo mi aveva lasciato scansionare in occasione di una delle sue varie visite in
Ufficio. Mostrava il suo libretto di fotografie con grande orgoglio e si capiva che esso era il suo tesoro di memorie,
di momenti belli vissuti fra la comunità e un segno che lo ancorava alla sua storia personale, ne definiva contorni,
metteva a fuoco il suo ruolo e lo collegava alla vita del paese, Quero, che lo ha avuto come cittadino da quando
aveva da poco superato l’adolescenza, complice un non fortunato destino. Di Giacomo ho memoria antica, tanto
che l’associazione della sua figura alla Casa di Riposo, la sua Casa, la sua Famiglia, era un automatismo al
quale era inutile cercare di sottrarsi. Giacomo lo incontravi spesso, talvolta casualmente, altre volte perché era lui
che ti veniva incontro, che ti avvicinava con il suo candore disarmante, che ti interrogava sul tuo momentaneo
impegno e poi ti parlava dei suoi parenti, del suo paese d’origine, legame cristallizzato ma pur sempre vivo nella
sua mente e nel suo cuore. C’è stato un periodo che guidava per le vie del paese un’insolita “vettura”, una
carriola che spingeva con un’alacrità che suscitava simpatia e curiosità. Chissà quali carichi intendeva
movimentare Giacomo. Me lo ricordo anche quando compariva in casa, all’improvviso, e scambiava due parole
per poi riprendere le sue lunghe passeggiate per le vie di Quero. Non si poteva non salutarlo con benevolenza ed
anche con gratitudine, perché, in fondo, la sua presenza era anche un segno di continuità nella nostra vita, un
ingrediente che serviva anche a noi per realizzare che tutto procedeva regolare, che ogni cosa era al suo posto.
La sua partenza priva, in qualche modo, il nostro panorama di relazioni e consuetudini di una componente
speciale ed anche se gli incontri potevano essere sporadici o casuali, sembrerà strano non salutarlo più mentre
percorre le vie del paese. Lo salutiamo ancora una volta con queste pagine di ricordo, nella speranza che
possano suscitare, in chi lo ha conosciuto, altre rimembranze da custodire, da conservare con affetto.
sisi, che aveva poi appeso sul muro della sua casa per poter condividere la sua arte anche con i visitatori della
valle. Ovviamente non sono durate molto, poiché dei ragazzini viziati, nell'età dell'adolescenza più ribelle e senza
alcun controllo delle loro vite da parte dei genitori apatici, hanno deciso di distruggerle con dei petardi e mandare
in frantumi ore di lavoro per il solo gusto di far esplodere qualche oggetto, giustamente non di loro proprietà.
So che questi atti di vandalismo come sono successi nel passato continueranno a succedere, ma spero che con
questo mio articolo la gente capisca che è necessario preservare posti come Val di Prada con il rispetto e l'umiltà
dei nostri antenati; non serve per forza fare grandi cose, anche solamente lasciare un fiore sul terreno e non pri-
varlo di un paesaggio meraviglioso è qualcosa. lo spero con tutto il cuore che le persone in futuro possano amare
Castel Parda come lo amo io e che riescano a vedere la meraviglia di questo luogo che può appartenere soltanto
al Re e alla Regina Aquile, alla volpe, ai caprioli, ai cervi e a tutta la fauna e la flora che la abita.
Il nuovo Messale:
come cambia la Messa
testo pubblicato nei bollettini parrocchiali di Caorera-Segusino-Vas
Con la prima domenica di Avvento 2020 è stato introdotto il nuovo Messale. Si
tratta della terza versione in lingua italiana, dopo quella del 1973 e del 1983.
Cosa cambia? Prima di entrare nel vivo delle novità contenute in questa terza
edizione, così tanto attese da tutti, è bene illustrare il significato profondo del
rinnovamento liturgico inaugurato dal Concilio Vaticano II in relazione alla
celebrazione dell’eucaristia. Prima tra tutte la funzione peculiare del sacerdote
che dopo il Vaticano II è passato dal ruolo di unico celebrante all’essere
presidente, colui che presiede
l’assemblea. Questa novità del
Concilio ha inaugurato una
prospettiva del tutto nuova. Si è
passati dal prete “officiante” al
celebrante che guida
l’assemblea alla partecipazione.
Il sacerdote che presiede, infatti,
è chiamato a creare una
correlazione tra Cristo e
l’Assemblea. Da una parte egli
rappresenta Cristo che agisce
con la sua grazia, dall’altra “in
persona Christi” edifica la comunità nella quale Cristo stesso si fa presente
attraverso i sacramenti. “Celebrare significa rendere un luogo pieno di gente,
vuol dire costruire il corpo di Cristo radunandosi, riunendosi. In quest’ottica il
Messale ci fa fare l’esperienza profonda della Messa come atto comunitario.
Tutti stanno dentro l’azione rituale del Messale, perché la Messa è l’azione di
tutta la Chiesa.
Il Messale è un libro per tutta l’assemblea celebrante. Chi lo prende in mano
e ne sfoglia le pagine durante la celebrazione dell’Eucaristia è colui che la
presiede (il vescovo o il presbitero presidente). Ma chi mette in atto lo “spartito”
in esso contenuto è tutta l’assemblea, che riconosce nei testi e nei gesti
proposti dal Messale una via sicura per abbeverarsi alla sorgente della fede.
L’uscita del nuovo Messale Romano in lingua italiana (3ª edizione), in questo
senso è una sfida per le nostre comunità; per riscoprire questo dato
fondamentale, è una preziosa occasione anche per riprendere in mano alcuni
aspetti “non nuovi” della riforma conciliare ai quali forse finora non abbiamo
dato la dovuta considerazione. Si tratta di accogliere il nuovo libro liturgico
come uno stimolo per le nostre comunità a interrogarsi sul nostro modo di
celebrare: il Messale, offre non solo norme e testi liturgici ma il modello di
Chiesa, di comunità consegnatoci dal Vaticano II Cristo e la Chiesa sono i
soggetti del celebrare. La liturgia come partecipazione attiva è un concetto
dogmatico che cambia completamente il profilo ecclesiale: quando si celebra
l’Eucaristia, non c’è un solo ministro, ma ce n’è più di uno; tutti viviamo
un coinvolgimento comune. Perché tutta l’assemblea possa abbeverarsi alla
sorgente eucaristica, è necessario che alcuni si pongano al servizio di tutti
per predisporre il rito della Messa, in modo da rendere possibile una
partecipazione corale.
Il nuovo Messale Romano mantiene sostanzialmente invariata la struttura della
precedente edizione. Le novità più significative che si trovano nella terza
edizione del Messale Romano e che riguardano più da vicino l’assemblea si
trovano nel testo dell’Inno del Gloria e nella Preghiera del Signore, il Padre
Nostro. Nel Gloria il nuovo testo prevede le parole “E pace in terra agli
uomini, amati dal Signore” al posto di “E pace in terra agli uomini di buona
volontà” (in latino “et in terra pax homínibus bonae voluntátis“). Anche se il
latino parla chiaramente di “buona volontà” (bonae voluntátis) il cambio è dovuto
a una migliore traduzione del testo originale greco (come già effettuato dalla
nuova traduzione della Bibbia CEI del 2008). Difatti la formula del Gloria è
ripresa dal Vangelo di Luca scritto originalmente in greco (Lc 2,14, il canto degli
angeli dopo la nascita di Gesù). In questo modo si va alla fonte e non ci si limita a tradurre alla lettera la versione
21 ATTUALITÀ
latina. È invece oramai nota, dopo tante discussioni, la nuova traduzione della frase latina “et ne nos indúcas in
tentatiónem” alla fine della preghiera del Padre Nostro.
Non diremo più “Non ci indurre in tentazione” ma “Non abbandonarci alla tentazione“. Questa è la traduzione
che la CEI ha approvato con la traduzione della Bibbia del 2008. Dopo lunghi dibattiti e discussioni, i vescovi
hanno finalmente approvato questa soluzione introducendola nella liturgia eucaristica. Non si tratta di una
traduzione letterale del testo greco (che indica “portare verso” e quindi “indurre”) bensì di una forzatura motivata
da esigenze pastorali e teologiche. Per dirla con parole di papa Francesco, “dobbiamo escludere che sia Dio il
protagonista delle tentazioni che incombono sul cammino dell’uomo”. Nel testo del Padre Nostro c’è un’altra
modifica, questa volta dovuta ad una corretta traduzione della versione latina: l’aggiunta della congiunzione
“anche” nella frase “Come anche noi li rimettiamo ai nostri debitori”.
Per quanto riguarda il Confiteor (“Confesso ... ") durante l'atto penitenziale, si è optato per un linguaggio
"inclusivo": dove si diceva "Confesso, a Dio onnipotente e a voi fratelli ... ", dovremo dire "Confesso a Dio
onnipotente e a voi, fratelli e sorelle... ". Il termine "sorelle" viene inserito anche in altre preghiere dove il
Celebrante diceva solamente "fratelli". Così nel ricordo dei defunti: "Ricordati anche dei nostri fratelli e sorelle
che si sono addormentati nella speranza della risurrezione". Un'altra novità importante riguarda l'atto
penitenziale. Non è più previsto l'uso dell'italiano "Signore pietà" e "Cristo pietà" ma, anche per l'assemblea, le
formule in lingua greca: "Kyrie, eléison" e "Christe, éleison". Anche l'invito del celebrante ai momento della
pace cambia leggermente. Non sentiremo più "Scambiatevi un segno di pace" ma "Scambiatevi la pace".
L'invito alla Comunione cambia l'ordine delle frasi: non più "Beati gli invitati... Ecco l’Agnello di Dio" ma "Ecco
l'Agnello di Dio ... Beati gli invitati alla cena dell’Agnello", per fedeltà al testo latino. Queste Sono le novità
più interessanti e facilmente riscontrabili che i fedeli troveranno nelle celebrazioni eucaristiche dal momento in cui
verrà adottato il nuovo Messale Romano. Ulteriori piccole modifiche si trovano in altre Preghiere eucaristiche,
prefazi e orazioni, ma è normale pensare che solo i fedeli più attenti e formati riusciranno ad accorgersene. Nella
presentazione al nuovo Messale i vescovi italiani invitano i pastori a studiare attentamente il testo per imparare
"l'arte di evangelizzare e di celebrare" e richiamano ogni presbitero alla responsabilità e alla fedeltà al testo
liturgico appena pubblicato affinché non ci si affranchi dall'autorità e dalla comunione con la Chiesa. Il principio
della fedeltà «che si traduce in un vivo senso dell'obbedienza, impegna ciascun ministro a non togliere o
aggiungere alcunché di propria iniziativa in materia liturgica».
Il sito dell’unità pastorale: http://www.chieseconcadelpiave.it/
Galleria Querese
di Marcello geom. Meneghin
(M.M.) Grazie al nostro appassionato lettore Marcello Meneghin, che vuole condividere con noi la sua recente
attività di ritrattista di persone che hanno attraversato la storia di Quero. Un esercizio di disegno che servirà per
stimolare la nostra memoria e far affiorare ricordi di tante persone con cui abbiamo condiviso periodi di vita.
Antoniazzi Renato: sindaco di Quero per 14 anni. Stefani Luigi: sindaco di Quero per 10 anni.
Spadarotto Maria: maestra a Quero per 26 anni e Bagatella Rinaldo: imprenditore, contribuì non poco
impegnata nel sociale e nella politica allo sviluppo di Quero
24 ATTUALITÀ
25 LETTERE AL TORNADO
Ormai mancano appena due mesi alla conclusione della campagna quindi se vi va di
sostenere questo progetto affinché venga pubblicato, il momento è ora. Potete farlo
direttamente dal sito indicato, oppure scrivetemi all'indirizzo [email protected].
27 ASTERISCO
In Piemonte
In Piemonte parlano
parlano di
di noi!
noi!
(M.M.) Il nostro giornale lo scambiamo con gli amici della ProLoco di Caselle Torinese, che coordina il gruppo di
(M.M.) Il nostro giornale lo scambiamo con gli amici della ProLoco di Caselle Torinese, che coordina il gruppo di
periodici editi dalle ProLoco d’Italia. Nel numero di novembre abbiamo avuto, nuovamente, il piacere di trovarci
periodici editi dalle ProLoco d’Italia. Nel numero di novembre abbiamo avuto, nuovamente, il piacere di trovarci
fra le testate citate nella rassegna stampa curata da Paolo Ribaldone. A lui ed ai suoi collaboratori il nostro since-
fra le testate citate nella rassegna stampa curata da Paolo Ribaldone. A lui ed ai suoi collaboratori il nostro since-
ro ringraziamento per l’attenzione riservataci, testimoniata, a vostro beneficio, nella scansione sottoriportata.
ro ringraziamento per l’attenzione riservataci, testimoniata, a vostro beneficio, nella scansione sottoriportata.
(M.M.) Riproponiamo un articolo apparso qualche anno fa proprio su queste pagine, sicuri di accontentare
più di un soddisfatto consumatore di questa prelibatezza culinaria bellunese. il Pastin, patrimonio che vie-
ne dal passato e vive di presente, come ben recita un pieghevole a suo tempo distribuito da Ascom Belluno
con il sostegno della Camera di Commercio e della Provincia.
gioia.gelato.fener
VIVAIO - PIANT E
di Mondin Duilio
di Piasentin Bernardino enologo
Realizzazione e Manutenzione Giardini
di Piasentin Bernardino enologo
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Prati - Irrigazione - Potature
VINI IN BOTTIGLIA- GRAPPE - OLIO EVO - RISO
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Via della Vittoria, 15 - FENER di Alano di Piave - Cell. 392.6391164
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