Indice Di Rischio Sismico
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TESI DI LAUREA
“ADA NEGRI”
Relatore:
Prof. Paolo Venini
Controrelatore:
Prof. Paolo Ghilardi
A.A. 2019/2020
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INDICE
INTRODUZIONE ................................................................................................................................5
1. EDIFICI ESISTENTI RIFERIMENTI NORMATIVI TECNICI ECONOMICI AL
SISMABONUS..............................................................................................................................7
1.1 CONOSCENZA DEL PATRIMONIO EDILIZIO.......................................................... 7
1.2 LINEE GUIDA SISMA BONUS ....................................................................................... 8
1.3 RISCHIO SISMICO ........................................................................................................... 9
1.4 CRITERI GENERALI PER L’INDIVIDUAZIONE DELLE ZONE SISMICHE ......... 9
1.5 ATTRIBUZIONI DELLA CLASSE DI RISCHO .......................................................... 10
1.6 METODO CONVENZIONALE .................................................................................... 12
1.7 INQUADRAMENTO NORMATIVO, IN PARTICOLARE CAPITOLI 8 e 4 .......... 16
1.7.1 CAPITOLO 8 - NTC 2018.................................................................................... 16
1.7.2 CAPITOLO 4 - NTC 2018................................................................................... 17
1.7.3 CAPITOLO 7 - NTC 2018................................................................................... 20
2. CONOSCENZA DELL’ EDIFICIO ......................................................................................... 34
2.1 ANALISI STORICA E DOCUMENTAZIONE DISPONIBILE.................................. 34
2.2 STATO DI CONSERVAZIONE DELL’EDIFICIO....................................................... 34
2.3 RILIEVI GEOMETRICI ................................................................................................... 35
2.4 STRUTTURA IN PIANTA PER DEFINIZIONE MODELLO .................................... 37
2.5 DOCUMENTAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DEL SUOLO ........................ 40
2.6 VALUTAZIONE DEI MATERIALI .............................................................................. 42
2.7 LIVELLO DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA ................................ 43
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INTRODUZIONE
di tesi che avrà come obiettivo principale la sola valutazione dell’indice di rischio
sismico del complesso scolastico Ada Negri, non si prevede la realizzazione di opere
attuale.
L’unità strutturale che si modellerà sarà l’intero complesso scolastico, con accesso
diretto su Via Ezechiele Acerbi, 21, a nord del centro storico del Comune di Pavia, su
Nel primo capitolo verrà introdotto il rischio sismico, in riferimento alle strutture
esistenti in muratura, e verrà fornito un suo inquadramento generale dal punto di vista
normativo, tecnico ed economico su tali edifici. Dopo aver descritto il rischio sismico,
si parlerà brevemente del Sisma bonus, soffermandosi sulle linee guida per
valutazione dell’indice di rischio sismico della scuola in esame. Inoltre, per fornire un
quadro completo sulle strutture esistenti, verranno esaminati gli aspetti considerati
più significativi dei Capitoli 4-7-8 delle Norme Tecniche per le Costruzione del 2018
(NTC 2018) approvate con il Decreto Ministeriale del 17 Gennaio del 2018.
sue caratteristiche in base ai rilievi effettuati, alle planimetrie reperite in Comune e alla
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Quindi, verrà generato, il modello 3D tramite ausilio del software PRO_SAP derivato
Tramite questo programma si analizzerà un modello agli elementi finiti. Dopo aver
principale della tesi, ossia il calcolo dell’indice di rischio della scuola in esame.
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1. EDIFICI ESISTENTI RIFERIMENTI NORMATIVI TECNICI
ECONOMICI AL SISMABONUS
Tra il 1997 e il 2016 numerosi eventi sismici hanno colpito e devastato il Centro Italia;
L’urgenza di intervenire sulla fragilità degli edifici esistenti nel territorio nazionale ha
a disposizione incentivi fiscali destinati alla prevenzione e alla valutazione sismica del
uso.
“Negli ultimi 50 anni si valutano circa 5.000 vittime e una spesa annua media di circa tre
miliardi di euro per emergenza e ricostruzione, a causa della nota sismicità del Paese, e della
vulnerabilità sismica del patrimonio edilizio presente” 1 .
Ciò è dovuto fondamentalmente, oltre alla sismicità tipica del Paese, alla elevata
nasce dalla necessità, avvertita da tutto il Paese, di affrontare la mitigazione del rischio
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1.2 LINEE GUIDA SISMA BONUS
documento “Linee Guida per la Classificazione del Rischio Sismico delle Costruzioni”
allegato al Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti n. 65 del 7 marzo 2017
e successive modifiche ed integrazioni (D.M. n.65 del 07/03/2017 e D.M. n.24 del
09/01/2020) [2].
legati alla misura del cosiddetto Sisma bonus, con uno specifico riferimento all’edilizia
Paese.
La misura fiscale a cui si legano le Linee Guida rappresenta una novità per l’Italia: per
la
prima volta si può attuare, su larga scala e senza graduatorie di accesso ai benefici,
un’azione volontaria con forti incentivi statali di prevenzione sismica sugli edifici
esistenti privati.
Le Linee Guida affrontano, con un nuovo approccio, il tema della classificazione del
• il rispetto del valore della salvaguardia della vita umana (mediante i livelli di
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1.3 RISCHIO SISMICO
dove:
Pericolosità: probabilità che si verifichi un sisma (terremoto atteso); è legato alla zona sismica
Vulnerabilità: consiste nella valutazione delle conseguenze del sisma; è legata alla capacità degli
Il comma 4 dell’art. 119 del DL 34/2020 prevede l’estensione del beneficio del 110% a
tutti gli interventi atti a ridurre il rischio sismico. Le agevolazioni per il Sismabonus si
applicano a tutti gli edifici ricadenti nelle seguenti zone sismiche
• zona 1
• zona 2
• zona 3
• zona 4
Per conoscere la classificazione della zona in cui il comune ricade, occorre far
riferimento al sito istituzionale del Dipartimento della Protezione Civile, in cui è
riportato l’elenco dei comuni con la relativa attribuzione ad una delle quattro zone, a
pericolosità decrescente, nelle quali è stato riclassificato il territorio nazionale[4].
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• zona 1 – è la zona più pericolosa. La probabilità che capiti un forte terremoto è alta;
• zona 2 – in questa zona forti terremoti sono possibili;
• zona 3 – in questa zona i forti terremoti sono meno probabili rispetto alla zona 1 e 2;
• zona 4 – è’ la zona meno pericolosa: la probabilità che capiti un terremoto è molto bassa.
La determinazione delle classi di appartenenza di un edificio può essere condotta secondo due
metodi tra loro alternativi, l’uno convenzionale e l’altro semplificato, quest’ultimo con un
costruzione, sia nello stato di fatto sia nello stato conseguente all’eventuale
Rischio dei soli edifici in muratura e può essere utilizzato sia per una
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Per la determinazione della Classe di Rischio si fa riferimento a due parametri:
• La Perdita Annuale Media attesa (PAM): costo di riparazione dei danni prodotti dagli eventi
sismici che si manifesteranno nel corso della vita della costruzione, ripartito annualmente ed
• L’indice di sicurezza (IS-V): rapporto tra l'accelerazione di picco al suolo che determina il
raggiungimento dello Stato Limite di salvaguardia della Vita e quella prevista, nel sito, per un
nuovo edificio.
che tenga conto sia della sicurezza sia degli aspetti economici.
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1.6 METODO CONVENZIONALE
“Il metodo convenzionale assegna alla costruzione in esame una Classe di Rischio in funzione
dell’indice di sicurezza della struttura (IS-V), rapporto tra capacità e domanda in termini di
PGA, e viene introdotto un nuovo concetto è il parametro economico PAM (perdita annuale
espresse in formato percentuale %) è necessario calcolare, facendo riferimento al sito in cui sorge
la costruzione in esame, le accelerazioni di picco al suolo per le quali si raggiungono gli stati
limite di operatività (SLO), di danno (SLD), di salvaguardia della vita (SLV) e di prevenzione
del collasso (SLC), utilizzando le usuali verifiche di sicurezza agli stati limite previste dalle
Norme Tecniche per le Costruzioni. Esso è dunque applicabile a tutti i tipi di costruzione
Quindi una novità è, mentre l’indice di sicurezza è un parametro già conosciuto che
sito; il nuovo parametro PAM tiene conto anche dell’aspetto economico ovvero il costo
di ricostruzione.
“Al fine della assegnazione della Classe di Rischio, è necessario valutare preliminarmente la
Classe PAM e la Classe IS-V in cui ricade la costruzione in esame. È una procedura che avviene
in più passi”:
1. “Si effettua l’analisi della struttura e si determinano i valori delle accelerazioni al suolo di
capacità, 𝑃𝐺𝐴𝐶 (𝑆𝐿𝑖), che inducono il raggiungimento degli stati limite indicati dalla
norma (𝑆𝐿𝐶, 𝑆𝐿𝑉, 𝑆𝐿𝐷, 𝑆𝐿𝑂). È possibile, in via semplificata, effettuare le verifiche
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limitatamente allo stato limite per la salvaguardia della vita (SLV) ed allo stato limite di
danno (𝑆𝐿𝐷)”.
Quindi, una qualsiasi struttura la si può analizzare con analisi lineari statiche, con
analisi lineare dinamica o non lineari, il programma utilizzato per tale analisi e
PROSAP.
2. “Note le accelerazioni al suolo, 𝑃𝐺𝐴𝐶, che producono il raggiungimento degli stati limite
che generano tali accelerazioni. In assenza di più specifiche valutazioni, il passaggio dalle
PGAC ai valori del periodo di ritorno può essere eseguito utilizzando la seguente relazione:
3. “Per ciascuno dei periodi sopra individuati, si determina il valore della frequenza media
È utile sottolineare che, per il calcolo del tempo di ritorno TrC associato al raggiungimento
degli stati limite di esercizio (SLD ed SLO) è necessario assumere il valore minore tra quello
ottenuto per tali stati limite e quello valutato per lo stato limite di salvaguardia della vita.
Si assume, di fatto, che non si possa raggiungere lo stato limite di salvaguardia della vita
4. “Si definisce Stato Limite di Inizio Danno (SLID), quello a cui è comunque associabile una
5. “Si definisce Stato Limite di Ricostruzione (SLR) quello a cui, stante la criticità generale
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economica pari al 100%. Convenzionalmente si assume che tale stato limite si manifesti in
corrispondenza di un evento sismico il cui periodo di ritorno è pari a quello dello Stato
6. “Per ciascuno degli stati limite considerati si associa al corrispondente valore di λ il valore
della percentuale di costo di ricostruzione (CR) secondo la seguente tabella (Figura 1.2)”:
7. “Si valuta il PAM (in valore percentuale), ovvero l’area sottesa alla spezzata individuata
dalle coppie (λ, CR) per ciascuno dei sopra indicati stati limite, a cui si aggiunge il punto
8. “Si individua la Classe PAM, mediante la Figura 1.3 che associa la classe all’ intervallo di
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Figura 1.3: attribuzione della classe di rischio PAM
in funzione dell’entità delle perdite medie annue attese.
9. “Si determina l’indice di sicurezza per la vita IS-V, ovvero il rapporto tra la 𝑃𝐺𝐴𝐶 (di
capacità) che ha fatto raggiungere al fabbricato lo stato limite di salvaguardia della vita
umana e la 𝑃𝐺𝐴𝐷 (di domanda) del sito in cui è posizionato la costruzione, con riferimento
10. “Si individua la Classe IS-V, mediante la Figura 1.4 che associa la classe all’intervallo di
valori assunto dall’Indice di sicurezza per la vita IS-V, valutato come rapporto tra la 𝑃𝐺𝐴𝐶
11. “Si individua la Classe di Rischio della costruzione come la peggiore tra la Classe PAM e
la Classe IS-V”.
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Il valore della Classe di Rischio attribuita a ciascuna costruzione può essere migliorato
a seguito di interventi che riducono il rischio della costruzione e, quindi, che incidono
sul valore PAM e/o sulla capacità che la struttura possiede rispetto allo stato limite
della salvaguardia della vita, valutato come rapporto tra la 𝑃𝐺𝐴𝐶 (SLV) e 𝑃𝐺𝐴𝐷 (SLV).
Un progettista deve, per prima cosa, riferirsi alla normativa in vigore. Per le
Esistenti” delle Norme Tecniche per le Costruzione del 2018 (NTC 2018) approvate con
In particolare, al punto 8.5 si pone l’attenzione alla definizione del modello per le
quindi impossibile prevedere regole specifiche per tutti i casi. Di conseguenza, il modello per la
valutazione della sicurezza dovrà essere definito e giustificato dal progettista, caso per caso, in
Per l’individuazione del sistema strutturale e del suo stato di sollecitazione, bisognerà
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“Per conseguire un’adeguata conoscenza delle caratteristiche dei materiali e del loro degrado,
conoscenza dei diversi parametri coinvolti nel modello e definiti i correlati fattori di confidenza,
da utilizzare nelle verifiche di sicurezza. Ai fini della scelta del tipo di analisi e dei valori dei
informazione crescente:
Gli aspetti che definiscono i livelli di conoscenza sono: geometria della struttura, dettagli
costruttivi, proprietà dei materiali, connessioni tra i diversi elementi e loro presumibili modalità
di collasso. Specifica attenzione dovrà essere posta alla completa individuazione dei potenziali
nelle verifiche con il duplice scopo, il primo è quello di ridurre le resistenze di calcolo
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“Sono la resistenza caratteristica a compressione fk, la resistenza caratteristica a taglio in
assenza di azione assiale fvk0, il modulo di elasticità normale secante E, il modulo di elasticità
tangenziale secante G.
muro o, con alcune limitazioni, in funzione delle proprietà dei componenti. Le modalità per
determinare le resistenze caratteristiche sono indicate nel § 11.10.3, dove sono anche riportate
Al punto § 4.5.5 vengono definiti i tipi di analisi consentite, per il modello adottato.
Tale analisi può essere eseguita adottando uno fra tre metodi di analisi prescritti dalle
– analisi semplificate.
Per il modello in esame in questa tesi, è stata eseguita un’analisi lineare. L’analisi
questo tipo di analisi, nel caso in cui le non-linearità geometriche non siano
trascurabili, possono essere tenute in conto amplificando gli effetti dell’azione sismica
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La Normativa Tecnica al punto § 4.5.1 definisce due tipologie di analisi:
▪ l’analisi del secondo ordine: impone l’equilibrio sulla configurazione deformata della
“I fenomeni del secondo ordine possono essere controllati mediante la snellezza convenzionale
λ = h0 / t [4.5.1]
dove h0 è la lunghezza libera di inflessione della parete valutata in base alle condizioni di vincolo
“Oltre alle verifiche sulle pareti portanti, si deve eseguire anche la verifica di travi di
struttura. Tali verifiche si eseguono in analogia a quanto previsto per i pannelli murari
verticali.
fd = fk /γM [4.5.2]
dove:
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fvk è la resistenza caratteristica a taglio della muratura in presenza delle effettive tensioni di
– presso flessione per carichi laterali (resistenza e stabilità fuori dal piano);
– carichi concentrati;
Per gli stati limite di esercizio, invece non è generalmente necessario eseguire le
nel Capitoli 4. Si deve inoltre far sempre riferimento a quanto indicato nel Capitolo 2,
sismica.
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Per quanto riguarda il punto § 7.0 delle NTC 2018, riporta quanto segue:
“Le costruzioni caratterizzate, nei confronti dello SLV, da ag.S ≤ 0,075g, in cui S è il
SLV su sito di riferimento rigido, possono essere progettate e verificate come segue:
quale definita nel § 7.2.2; qualora si scelga una “progettazione per comportamento strutturale
dissipativo”, quale definita nel § 7.2.2, si possono impiegare, in classe di duttilità CD“B”, valori
- ad eccezione del caso di edifici fino a due piani, considerati al di sopra della fondazione o della
struttura scatolare rigida di cui al § 7.2.1, gli orizzontamenti devono rispettare i requisiti di
Vediamo adesso quanto riportato al punto § 7.2.1 nelle NTC 2018 in riferimento alla
regolarità:
per ogni rientranza, l’area compresa tra il perimetro dell’orizzontamento e la linea convessa
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b) Il rapporto tra i lati del rettangolo circoscritto alla pianta di ogni orizzontamento è inferiore
a 4;
c) Ciascun orizzontamento ha una rigidezza nel proprio piano tanto maggiore della
corrispondente rigidezza degli elementi strutturali verticali da potersi assumere che la sua
deformazione in pianta influenzi in modo trascurabile la distribuzione delle azioni sismiche tra
Sempre riferendosi agli edifici, una costruzione è regolare in altezza se tutte le seguenti
d) Tutti i sistemi resistenti alle azioni orizzontali si estendono per tutta l’altezza della
costruzione o, se sono presenti parti aventi differenti altezze, fino alla sommità della rispettiva
parte dell’edificio;
dalla base alla sommità della costruzione (le variazioni di massa da un orizzontamento all’altro
non superano il 25%, la rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello sovrastante più
del 30% e non aumenta più del 10%); ai fini della rigidezza si possono considerare regolari in
altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o di pareti e nuclei in muratura di sezione
costante sull’altezza o di
telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il 50% dell’azione sismica alla base;
f) Il rapporto tra la capacità e la domanda allo SLV non è significativamente diverso, in termini
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orizzontamento. Fa eccezione l’ultimo orizzontamento di costruzioni di almeno quattro
Per quanto riguarda il punto § 7.2.2 delle NTC 2018, riporta quanto segue:
“Le costruzioni soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi d’isolamento e/o
dissipativi, devono essere progettate in accordo con uno dei seguenti comportamenti strutturali:
Per comportamento strutturale non dissipativo, nella valutazione della domanda tutte le
domanda derivante dall‘azione sismica e dalle altre azioni è calcolata, in funzione dello stato
limite cui ci si riferisce, ma indipendentemente dalla tipologia strutturale e senza tener conto
Una costruzione a comportamento strutturale dissipativo deve essere progettata per conseguire
Sempre nelle Norme Tecniche per le costruzioni al punto § 7.2.6 si trova riportato il
elastiche.
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Qualora si adotti invece un modello di comportamento dissipativo tenendo
modellare la non linearità di materiale dovrà essere giustificato, anche in relazione alla
elementi in muratura, può essere ridotta sino al 50% della rigidezza dei corrispondenti
elementi non fessurati, tenendo debitamente conto dello stato limite considerato e
gli elementi non strutturali non appositamente progettati come collaboranti (quali
resistenza sarà considerato solo qualora abbia effetti negativi ai fini della sicurezza.
conseguenti al moto sismico possono essere modellate sia attraverso forze statiche
equivalenti o spettri di risposta, sia attraverso storie temporali del moto del terreno,
opportunamente selezionate. Per tenere conto della variabilità spaziale del moto
un’eccentricità accidentale rispetto alla sua posizione quale deriva dal calcolo. Per i
direzione non può essere considerata inferiore a 0,05 volte la dimensione media
sismica. Detta eccentricità è assunta costante, per entità e direzione, su tutti gli
orizzontamenti.
I metodi di analisi e criteri di verifica per le costruzioni sono riportati al punto § 7.3
delle NTC 2018. Tali metodi si articolano in lineari e non lineari, in funzione delle
analisi lineare, la domanda sismica per strutture a comportamento sia non dissipativo,
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sia dissipativo, può essere ridotta utilizzando un opportuno fattore di comportamento
(dissipativo o non dissipativo) e dello stato limite considerati, legandosi all’entità delle
plasticizzazione, che a ciascuno stato limite si accompagnano. Per ciascuno degli stati
limite e dei metodi di analisi considerati, nella tabella successiva sono riportati:
L’analisi lineare può essere utilizzata per calcolare la domanda sismica nel caso di
domanda sismica è calcolata, quale che sia la modellazione utilizzata per l’azione
sismica, riferendosi allo spettro di progetto ottenuto, per ogni stato limite, assumendo
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per il fattore di comportamento q, i limiti riportati nella tabella 7.3.1 presente nelle
NTC 2018 con i valori dei fattori di base q0 riportati in Tab. 7.3.2 che segue.
strutturale, dal suo grado di iperstaticità e dai criteri di progettazione adottati e tiene conto,
convenzionalmente, delle capacità dissipative del materiale. Il limite superiore qlim del fattore
qlim = q 0 KR
dove:
q0: è il valore base del fattore di comportamento allo SLV, i cui massimi valori sono riportati in
tabella 7.3.II in dipendenza della Classe di Duttilità, della tipologia strutturale, del coefficiente
λ di cui al § 7.9.2.1 e del rapporto αu/α1 tra il valore dell’azione sismica per il quale si verifica
KR: è un fattore che dipende dalle caratteristiche di regolarità in altezza della costruzione, con
valore pari ad 1 per costruzioni regolari in altezza e pari a 0,8 per costruzioni non regolari in
altezza”.
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Altro aspetto molto importante sono le non linearità geometriche che sono prese in
conto attraverso il fattore θ che, in assenza di più accurate determinazioni, può essere
definito come:
dove:
sovrastante;
c) Devono essere valutati attraverso un’analisi non lineare, quando θ è compreso tra
0,2 e 0,3.
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Il metodo d’analisi lineare di riferimento per determinare gli effetti dell’azione sismica,
per comportamenti strutturali sia dissipativi sia non dissipativi, è l’analisi modale con
b) Nel calcolo degli effetti dell’azione sismica, rappresentata dallo spettro di risposta
È opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con massa partecipante superiore
al 5% e un numero di modi la cui massa partecipante totale sia superiore allo 85%.
Per la combinazione degli effetti relativi ai singoli modi deve essere utilizzata una
combinazione quadratica completa degli effetti relativi a ciascun modo, quale quella
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Per le sole costruzioni la cui risposta sismica, in ogni direzione principale, non dipenda
comportamenti strutturali sia dissipativi sia non dissipativi, il metodo delle forze
forze d’inerzia indotte dall’azione sismica e può essere effettuata per costruzioni che
rispettino specifici requisiti, a condizione che il periodo del modo di vibrare principale
nella direzione in esame (T1) non superi 2,5 TC o TD e che la costruzione sia regolare in
altezza. Per costruzioni civili o industriali che non superino i 40 m di altezza e la cui
secondi) può essere stimato, in assenza di calcoli più dettagliati, utilizzando la formula
seguente:
Dove:
d: è lo spostamento laterale elastico del punto più alto dell'edificio, espresso in metri,
periodo T1, e la loro distribuzione sulla struttura segue la forma del modo di vibrare
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Per quanto riguarda il punto § 7.8.1.3 delle Normative tecniche delle costruzioni 2018,
riportano le modalità costruttive e fattori di comportamento sotto citati:
“I valori massimi del valore di base q0 del fattore di comportamento con cui individuare lo
spettro di progetto (vedi § 3.2.3.5) da utilizzare nelle analisi lineari, sono indicati in Tab. 7.3.2.
α1: è il moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti le altre
pressoflessione);
αu: è il 90% del moltiplicatore della forza sismica orizzontale per il quale, mantenendo costanti
“Il valore di αu/α1 può essere calcolato per mezzo di un’analisi statica non lineare (§ 7.3.4.2) e
Qualora non si proceda a un’analisi non lineare, possono essere adottati i seguenti valori di
αu/α1:
Ci si concentra adesso, a quanto riportato al punto § 7.2.2 nelle NTC 2018 in riferimento
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“La verifica a pressoflessione di una sezione di un elemento strutturale si esegue confrontando
delle compressioni. Nel caso di una sezione rettangolare e diagramma delle compressioni
rettangolare con valore della resistenza pari a 0.85 fd, tale momento ultimo può essere calcolato
come:
dove:
σ0: è la tensione normale media, riferita all’area totale della sezione, σ0 = N/ (l.t), con N forza
“La capacità a taglio di ciascun elemento strutturale è valutata per mezzo della relazione
seguente:
Vt = l'.t. fvd
dove:
l’: è la lunghezza della parte compressa della parete ottenuta sulla base di un diagramma lineare
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t: è lo spessore della parete;
fyd = fyk / γM è definito al § 4.5.6.1 e al § 11.3.3, calcolando la tensione normale media sulla
“Il valore del momento di collasso per azioni perpendicolari al piano della parete è calcolato
0,85 fd e trascurando la resistenza a trazione della muratura. Per la verifica si può fare utile
riferimento al § 7.8.2.2.”1.
orizzontale nota, viene effettuata in analogia a quanto previsto per i pannelli murari verticali.
Qualora l’azione assiale non sia nota dal modello di calcolo (ad es. quando l’analisi è svolta su
modelli a telaio con l’ipotesi di solai infinitamente rigidi nel piano), ma siano presenti, in
prossimità della trave in muratura, elementi orizzontali dotati di resistenza a trazione (catene,
cordoli), i valori delle resistenze possono essere assunti non superiori ai valori di seguito
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dove:
fvd0 = fvk0 / γM è la resistenza di progetto a taglio in assenza di compressione; nel caso di analisi
statica non lineare può essere posta pari al valore medio (fvd0 = fvm0)”.
Dove:
Hp: è il minimo tra la capacità a trazione dell’elemento teso disposto orizzontalmente ed il valore
(nel piano della parete). Nel caso di analisi statica non lineare essa può essere posta uguale al
“La capacità a taglio, associata a tale meccanismo, può essere calcolata come:
Dove:
Il valore della capacità a taglio per l’elemento trave in muratura ordinaria è assunto pari al
minimo tra Vt e Vp “.
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2. CONOSCENZA DELL’ EDIFICIO
L’edificio scolastico in esame è stato realizzato dopo la metà del 1900, è sito in Pavia
Al fine di pervenire ad una corretta valutazione delle strutture in opera, si è partiti dal
reperimento dei documenti progettuali agli atti dei competenti uffici comunali e
La reperibilità dei disegni oltre al rilievo visivo sono gli strumenti volti a ricostruire la
configurazione strutturale del fabbricato. Soltanto a seguito di ciò è poi stato possibile
superficiali.
Si sottolinea comunque che non risultano cedimenti o lesioni evidenti sui pavimenti
dei locali. Le porzioni di solaio di sottotetto e copertura che si sono riusciti a visionare,
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2.3 RILIEVI GEOMETRICI
L’edificio è costituito da 2 nuclei. L’entrata principale è nel primo nucleo che è situato
nella parte nord-ovest ed è costituito in muratura portante, e si estende fino alla parte
iniziale del secondo nucleo, costituito anche esso in muratura portante, visibile nella
Figura 2.1
L’altezza interna dei locali del piano seminterrato è di 3.55 metri, e si mantiene costante
nucleo 5 locali mensa e 2 locali servizi, nel primo nucleo ospita numero 2 locali ad
accesso interdetto che sono serbatoio e centrale termica, in tali locali l’accesso è
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corridoio centrale è possibile accedere a numero 3 locali deposito, una palestra e un
ambulatorio.
posto l’ingresso principale. Nel secondo nucleo si trovano solo i locali delle aule
Il primo piano ha una superficie calpestabile di 751 mq e ospita nel secondo nucleo 3
locali. Nel primo nucleo si trovano 2 locali uffici un locale direzione e una sala riunioni,
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2.4 STRUTTURA IN PIANTA PER DEFINIZIONE MODELLO
Prima di arrivare ad un modello ben definito si eseguono una serie di passaggi atti a
definire accuratamente i dati del modello. Come primo passo, vengono analizzate le
piante architettoniche dell’edificio fornite dal Comune di Pavia, che vengono riportate
37
Figura 2.4 pianta piano rialzato
38
Figura 2.5 pianta piano seminterrato
Figura 2.6, sono state unite tutte le informazioni architettoniche riguardante la parte
39
2.5 DOCUMENTAZIONE SULLE CARATTERISTICHE DEL SUOLO
La tipologia del terreno di fondazione, ai sensi della tabella 3.2.II delle NTC, viene
Figura 2.6: Tab. 3.2.2 tratta dalle NTC 2018: Categorie di sottosuolo
che permettono l’utilizzo dell’approccio semplificato
considerare così come previsto dalla tabella 3.2.IV, la categoria topografica di tipo T1:
Figura 2.7: Tab. 3.2.IV tratta dalle NTC 2018. Categorie topografiche
40
Gli spettri di risposta sono definiti in funzione del reticolo di riferimento definito nella
“Tabella 1” (parametri spettrali) in allegato alle Norme Tecniche 2018. Tale tabella
base alla probabilità di superamento dello stato limite in esame. Lo spettro sismico
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2.6 VALUTAZIONE DEI MATERIALI
caratteristiche dei materiali sono state desunte da formule empiriche per la definizione
fabbricato in mattoni pieni e malta di calce. I riferimenti sono quelli riportati in tabella
Figura 2.9 Tab. C8.5.I tratta dalle NTC 2018. Valori di riferimento dei parametri meccanici della muratura.
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2.7 LIVELLO DI CONOSCENZA E FATTORI DI CONFIDENZA
una attendibile valutazione della sicurezza sismica “attuale” del suo complesso. Con
-il livello di conoscenza LC3 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
geometrico, verifiche in situ estese ed esaustive sui dettagli costruttivi, indagini in situ
-il livello di conoscenza LC2 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
FC=1.2;
-il livello di conoscenza LC1 si intende raggiunto quando siano stati effettuati il rilievo
geometrico, verifiche in situ limitate sui dettagli costruttivi ed indagini in situ limitate
LC2.
“La vita nominale di un’opera strutturale VN è intesa come il numero di anni nel quale la
struttura, purché soggetta alla manutenzione ordinaria, deve potere essere usata per lo scopo al
quale è destinata. La vita nominale dei diversi tipi di opere è quella riportata nella Tab. 2.4.I
43
Nel caso in esame 50 anni:
Valori minimi della Vita nominale VN di progetto per i diversi tipi di costruzioni
Secondo quanto prescritto dal Capitolato Tecnico, nel caso in esame, la Classe d’uso
“Classe III: Costruzioni il cui uso preveda affollamenti significativi. Industrie con attività
pericolose per l’ambiente. Reti viarie extraurbane non ricadenti in Classe d’uso IV. Ponti e reti
44
2.8.3 PERIODO DI RIFERIMENTO
“Le azioni sismiche sulle costruzioni vengono valutate in relazione ad un periodo di riferimento
VR che si ricava, per ciascun tipo di costruzione, moltiplicandone la vita nominale di progetto
VR = VN . CU
L’azione sismica è stata valutata in conformità alle indicazioni riportate al capitolo 3.2
procedimento per la definizione degli spettri di progetto per i vari Stati Limite per cui
-Definizione della Vita Nominale e della Classe d’Uso della struttura, il cui uso
Tc per tutti e quattro gli Stati Limite previsti (SLO, SLD, SLV e SLC).
-Calcolo del periodo Tc corrispondente all’inizio del tratto a velocità costante dello
Spettro. I dati cosi calcolati sono stati utilizzati per determinare gli Spettri di Progetto
45
nelle verifiche agli Stati Limite considerate. Si riportano di seguito tali dati in Figura
2.13.
Verifiche di regolarità: Sia per la scelta del metodo di calcolo, sia per la valutazione del
fattore di struttura adottato, deve essere effettuato il controllo della regolarità della
46
REGOLARITA’ DELLA STRUTTURA IN PIANTA
La configurazione in pianta è compatta e
approssimativamente simmetrica rispetto a due direzioni Si
ortogonali, in relazione alla distribuzione di masse e
rigidezze
Il rapporto tra i lati di un rettangolo in cui la costruzione Si
risulta inscritta Ë inferiore a 4
Nessuna dimensione di eventuali rientri o sporgenze
supera il 25 % della dimensione totale della costruzione SI
nella corrispondente direzione
Gli orizzontamenti possono essere considerati
infinitamente rigidi nel loro piano rispetto agli elementi SI
verticali e sufficientemente resistenti
REGOLARITA’ DELLA STRUTTURA IN ALTEZZA
Tutti i sistemi resistenti verticali (quali telai e pareti) si
estendono per tutta l’altezza della costruzione SI
Massa e rigidezza rimangono costanti o variano
gradualmente, senza bruschi cambiamenti, dalla base alla
sommità della costruzione (le variazioni di massa da un
orizzontamento all’altro non superano il 25 % , la
rigidezza non si riduce da un orizzontamento a quello SI
sovrastante più del 30% e non aumenta più del 10% ); ai
fini della rigidezza si possono considerare regolari in
altezza strutture dotate di pareti o nuclei in c.a. o pareti e
nuclei in muratura di sezione costante sull’altezza o di
telai controventati in acciaio, ai quali sia affidato almeno il
50% dell’azione sismica alla base
Nelle strutture intelaiate progettate in CD B il rapporto tra
resistenza effettiva e resistenza richiesta dal calcolo non Ë
significativamente diverso per orizzontamenti diversi (il
rapporto fra la resistenza effettiva e quella richiesta,
calcolata ad un generico orizzontamento, non deve SI
differire più del 20% dall’analogo rapporto determinato
per un altro orizzontamento); può fare eccezione l’ultimo
orizzontamento di strutture intelaiate di almeno tre
orizzontamenti
Eventuali restringimenti della sezione orizzontale della
costruzione avvengono in modo graduale da un
orizzontamento al successivo, rispettando i seguenti limiti: SI
ad ogni orizzontamento il rientro non supera il 30% della
dimensione corrispondente al primo orizzontamento, nè il
47
20% della dimensione corrispondente all’orizzontamento
immediatamente sottostante. Fa eccezione l’ultimo
orizzontamento di costruzioni di almeno quattro piani per
il quale non sono previste limitazioni di restringimento
espressioni fornite nella Tab. 3.2.IV, nelle quali g = 9,81 m/s2 è l’accelerazione di gravità
e TC è espresso in secondi.
Espressioni di SS e di CC
48
Figura 2.15 Categoria di suolo utilizzata
corrispondono i seguenti valori per i parametri necessari alla costruzione degli spettri
forze elastiche, introdotto per tenere conto delle capacità dissipative della struttura,
che dipende dal sistema costruttivo adottato, dalla Classe di Duttilità e dalla regolarità
49
Figura 2.17 Tab. 3.2.V tratta dalle NTC 2018
Per la struttura in esame si possono determinare i seguenti valori per Stato Limite di
50
2.10 COMBINAZIONI DI CARICO
strutturali, e
necessario combinare gli effetti indotti dai vari carichi permanenti e variabili presenti
sulla struttura.
ɣg1・ G1 + ɣg2 ・ G2 + ɣp ・ P + ɣq1 ・ Qk1 + ɣq2 ・ψ02・ Qk2 + ɣq3 ・ψ03・ Qk3 +
Combinazioni favorevoli:
1) 1.3𝐺1k + 1.5𝐺2k + 1.5𝑄k,sol + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,cop + 1.5 ∙ 0.5 ∙ 𝑄k,neve + 1.5 ∙ 0.6 ∙ 𝑄k,vento
2) 1.3𝐺1k + 1.5𝐺2k + 1.5𝑄k,cop + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,sol + 1.5 ∙ 0.5 ∙ 𝑄k,neve + 1.5 ∙ 0.6 ∙ 𝑄k,vento
3) 1.3𝐺1k + 1.5𝐺2k + 1.5𝑄k,neve + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,cop + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,sol + 1.5 ∙ 0.6 ∙ 𝑄k,vento
4) 1.3𝐺1k + 1.5𝐺2k + 1.5𝑄k,vento + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,cop + 1.5 ∙ 0.5 ∙ 𝑄k,neve + 1.5 ∙ 0.7 ∙ 𝑄k,sol
Combinazioni sfavorevoli:
5) 1.0𝐺1k + 1.5𝑄k,vento
Dove:
sotto l’azione del vento, ottenuta combinando i carichi verticali con i fattori parziali di
51
effetto stabilizzante. I fattori appena citati e i coefficienti considerati nelle
combinazioni sopra riportate, sono forniti ai paragrafi 2.5.2 e 2.6.1 delle NTC18:
.
Figura 2.20 Tab. 2.6.I tratta dalle NTC 2018.
Coefficienti per le azioni o per l’effetto delle azioni nelle verifiche SLU
52
In zona sismica, oltre alle sollecitazioni derivanti dalle generiche condizioni di carico
statiche, devono essere considerate anche le sollecitazioni derivanti dal sisma. L’azione
dove:
carico:
- combinazione caratteristica (rara), impiegata per gli stati limite d’esercizio (SLE)
irreversibili:
− combinazione frequente, impiegata per gli stati limite d’esercizio (SLE) reversibili:
53
Per cui sono state considerate le seguenti combinazioni:
− combinazione quasi permanente (SLE), impiegata per gli effetti a lungo termine:
Dove:
54
3. MODELLAZIONE STRUTTURA
struttura in esame è stata analizzata tramite modellazione agli elementi finiti con il
software
PROSAP [10] della 2S.I, nel quale sono stati inseriti tutti gli input necessari ai fini di
La modellazione dei muri è stata realizzata tramite elementi shell, ossia elementi
tridimensionale.
Dopo aver creato gli elementi si è deciso di infittire la mesh in modo da riprodurre in
maniera più realistica il comportamento della parete. Inoltre, nel modello sono stati
rigidi nel loro piano, purché questi rispettano alcuni parametri da normativa.
Tramite l’ausilio del programma Autocad [11] vengono definiti gli allineamenti murari
dei soli maschi murari portanti, depurati delle aperture. Ogni parete è caricata con i
seguenti dati:
•Lunghezza;
•Spessore;
Una volta selezionato il file da importare, bisogna specificare quali layer è necessario
Le quote vengono lette direttamente dal file .dxf quindi nel file CAD è opportuno
55
modellare la struttura partendo dall’origine degli assi, in modo da ritrovarla in questa
un archivio dei materiali, della geometria rilevata (dato che si tratta di un edificio
esistente) e dei dettagli strutturali. In tale archivio si inseriscono i valori che derivano
utilizzate per la muratura e, per il CLS utilizzato per la soletta collaborante del solaio
per il quale si è definito un calcestruzzo di classe C25/30 Figura 3.1, Figura 3.2, Figura
56
Id Tipo / Note V. caratt. V. medio Young Poisson G Gamma Alfa Altri
96 Muratura in mattoni pieni e malta di 1500.0 0.0 5000.0 1.80e-04 1.00e-05
calce - Muratura E = 1.500e+04
57
Id Tipo / Note V. caratt. V. medio Young Poisson G Gamma Alfa Altri
N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm2 N/mm3
1 Calcestruzzo Classe C25/30 3.145e+04 0.20 1.310e+05 2.50e-04 1.00e-05
Fattore di confidenza FC m 1.20
Fattore di confidenza FC a 1.20
Resistenza Rc 20.4 30.0
Resistenza fctm 2.6
Rapporto Rfessurata 1.00
Coefficiente ksb 0.85
Rapporto HRDb 1.00e-05
Rapporto HRDv 1.00e-05
96 Muratura in mattoni pieni e 1500.0 0.0 5000.0 1.80e-04 1.00e-05
malta di calce – Muratura
E = 1.500e+04
Fattore di confidenza FC m 1.20
Resistenza f 1.9 2.4
Resistenza fh 1.0 1.2
Resistenza fv0 4.20e-02 6.00e-02
Resistenza fv0h 4.20e-02 6.00e-02
Resistenza tau0 6.30e-02 9.00e-02
Resistenza fvlim 0.2 0.3
Resistenza fb 3.8 4.8
Resistenza fbh 0.8 1.0
Resistenza fbt 0.2 0.3
Rapporto Rfessurata 1.00
Coefficiente ksb 0.85
Coefficiente mu 0.40
Coefficiente fi 0.50
Rapporto HRDb 1.00e-05
Rapporto HRDv 1.00e-05
Figura 3.4 parametri meccanici sulla muratura utilizzata
I valori della tabella C8A2.1 sono valori molto cautelativi, una buona linea di principio
è cercare di fare delle prove in sito perché non solo facendo queste prove si è
in maniera più agevole, ma inoltre si ha la possibilità di lavorare con i valori reali della
rinforzo piuttosto che l’intonaco armato. Ricordiamo che questa tesi esula dal
dell’indice di rischio.
verifica delle fasce delle travi in muratura e la resistenza del blocco che serve solo per
58
Le verifiche che successivamente andrò ad eseguire tramite in calcolatore PROSAP,
l'identificazione del materiale non è una scelta banale ma anzi decisiva perché andrà a
informazioni e non faccio prove sui materiali, possono ugualmente essere effettuate le
livello di conoscenza adottato per l’edificio analizzato che è di livello LC2 = 1.2
59
Figura 3.6 fattore di confidenza utilizzato
modellare i setti murari delle pareti. Ciò avviene con elementi di tipo shell, definendo
Come tipologia di elemento, PROSAP prevede gli elementi di tipo shell, che sono
elementi aventi 6 gradi di libertà per nodo (sia rotazioni che traslazioni). Non viene
utilizzato l’elemento di tipo membrana, perché ha rigidezza solo sul suo piano e se
caricato fuori dal piano non possiede rigidezza. Viene riportata in Figura 3.7 le
60
Figura 3.7 proprieta di un elemento d3
i punti significativi in pianta. Tali punti sono le intersezioni dei muri, le aperture, gli
spigoli etc. andando ad assegnare poi l’altezza di interpiano intesa come l’estradosso
dei due lati (corto e lungo), tutto questo perché quando si genera un modello con
elementi Shell, più la mesh è fitta più il modello è accurato. Ricordiamo che le
quindi modellando una parete con un unico elemento non si avrebbero informazioni
Per inserire le aperture bisogna usare l’editing disponibile, che consente di modificare
61
corrispondenza delle finestre o porte si utilizza il comando ‘’cancella nodi ed elementi’’
per creare l’apertura. Per i nodi che non si trovano alla giusta quota, dopo la
che la normativa distingue come maschi murari dalle travi di accoppiamento, che
vanno verificate in maniera opportuna, ovvero per i maschi murari bisogna fare
verifiche di taglio, di presso flessione nel piano, di presso flessione fuori dal piano. Per
le travi bisogna fare sempre le verifiche nel piano a pressoflessione e taglio però con
Il progettista deve comunicare al programma quali sono i maschi murari e le travi, per
far ciò bisogna agire attraverso il criterio di progetto, naturalmente si possono creare
più criteri di progetto. Bisogna selezionare ‘’verifica come fascia’’ per le fasce murarie,
vededre Figura3.8, per i maschi murari questa opzione sarà disattivata. In Figura3.9
viene mostrato l’intero modello con l’uso di colori diversificati per indicare le fasce da
maschi murari. I colori sono puramente casuali e non voglio rappresentare i colori del
materiale corrispondente.
62
Figura 3.8 criteri di progetto
63
Figura 3.9 preferenze uso colori in base ai criteri di progetto
Per modellare la struttura alla base, sono stati utilizzati delle cerniere, con le proprietà
struttura.
Con ‘’edita proprietà’’, ad ogni nodo al piede, per l’edificio scolastico considerato si
64
Figura 3.10 preferenze uso colori in base ai criteri di progetto
È comunque tipico nelle strutture in muratura nel caso sopra citato, nei confronti delle
fondazioni, considerare una cerniera al piede. Si è tenuto presente che per questo
Per quanto riguarda la modellazione dei solai, si utilizza ‘’setta riferimento solai ‘’
imputando tutti i nodi del perimetro di ogni singolo solaio. In Figura 3.11.
65
Volendo considerare un piano rigido, si indica al software di considerarlo tale tramite
membranale con rigidezza solo sul suo piano, assegnandogli il giusto materiale ed il
richiede di scaricare al 100% in un'unica direzione. Nel caso in esame non viene
Sono state modellate due tipologie di solaio, una per il piano tipo (solaio tipo Ada
Tramite il comando “carichi solai e coperture” si sono generate le due tipologie di solaio
66
Figura 3.13 solaio tipo copertura
come piano pur essendo un tetto a falde. Questo perché essendo realizzato con muricci
in sommità avente rigidezza molto più piccola di quella del resto della struttura. Per
ciò nei primi modi di vibrare la struttura sarebbe risultata più rigida del tetto e si
A questo punto si esegue un “check sulla struttura”, ossia un comando che permette di
Il risultato della modellazione fino a questo punto viene riportato di seguito in Figura
67
Figura 3.14 modello vista nord-est
68
3.4 NORMATIVE IN USO E ITERAZIONE DEI VALORI DI PGA
lavoro di tesi consiste non nella progettazione ma nella verifica di un edificio esistente.
software.
Per far ciò bisogna settare andando su ‘’preferenze’’ e aprire ‘’normative’’ dalla quale è
normative adottate.
Importante nel riquadro ‘’sismica esistente’’ attivare il passo delle verifiche sismiche per
69
Particolare attenzione quindi va posta alle specifiche avanzate nel riquadro sismico,
dove quello che viene mostrato è una scansione dei valori PGA.
progettista a decidere come realizzarlo per risultare completamente verificato. Per gli
Quindi, tramite iterazioni si trova qual è la percentuale dell’azione sismica per il quale
Si richiede di partire dal 10% della PGA (accelerazione in sito) fino ad 0.5 che è il 50%
In PROSAP, è possibile operare con differenti metodologie per la verifica degli edifici
70
precisazioni al paragrafo 8.3 delle NTC 2018 si mostra in maniera giustificata perché si
“In particolare, si assume che il soddisfacimento della verifica allo stato limite di salvaguardia
della vita implichi anche il soddisfacimento della verifica dello stato limite di collasso”.
71
Figura 3.19 vento e neve
A questo punto grazie al comando “casi di carico”, sono stati inserite tutte le tipologie
compresi, come le NTC 2018 specificano nel paragrafo 7.3.3.2, anche i momenti torcenti
72
Ricordando le due combinazioni di azione sismica:
1. 𝐸= 100%𝐸𝑥+30%𝐸𝑦
2. 𝐸= 30%𝐸𝑥+100%𝐸𝑦
Ovviamente bisogna fare distinzione tra lo stato limite di salvaguardia della vita e lo
stato limite di danno, in quanto gli spettri di risposta associati sono diversi.
Successivamente, con il comando “casi di carico: sismica”, sono stati inseriti i parametri
dello spettro attraverso una procedura guidata divisa in diversi passi. Tutti questi
riportate nel capitolo 2 al paragrafo 10. Nelle figure 3.21 e 3.22 seguenti si mostrano le
94 combinazioni di carico.
73
Cmb Tipo Sigla Id effetto P-delta
1 SLU Comb. SLU A1 1
2 SLU Comb. SLU A1 2
3 SLU Comb. SLU A1 3
4 SLU Comb. SLU A1 4
5 SLU Comb. SLU A1 5
6 SLU Comb. SLU A1 6
7 SLU Comb. SLU A1 7
8 SLU Comb. SLU A1 8
9 SLU Comb. SLU A1 9
10 SLU Comb. SLU A1 10
11 SLU Comb. SLU A1 11
12 SLU Comb. SLU A1 12
13 SLU Comb. SLU A1 13
14 SLU Comb. SLU A1 14
15 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 15
16 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 16
17 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 17
18 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 18
19 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 19
20 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 20
21 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 21
22 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 22
23 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 23
24 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 24
25 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 25
26 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 26
27 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 27
28 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 28
29 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 29
30 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 30
31 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 31
32 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 32
33 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 33
34 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 34
35 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 35
36 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 36
37 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 37
38 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 38
39 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 39
40 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 40
41 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 41
42 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 42
43 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 43
44 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 44
45 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 45
46 SLU Comb. SLU A1 (SLV sism.) 46
47 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
47
48 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
48
49 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
49
50 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
50
51 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
51
52 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
52
53 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
53
54 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
54
55 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
55
56 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
56
57 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
74
Cmb Tipo Sigla Id effetto P-delta
57
58 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
58
59 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
59
60 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
60
61 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
61
62 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
62
63 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
63
64 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
64
65 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
65
66 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
66
67 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
67
68 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
68
69 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
69
70 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
70
71 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
71
72 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
72
73 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
73
74 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
74
75 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
75
76 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
76
77 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
77
78 SLD(sis) Comb. SLE (SLD Danno sism.)
78
79 SLU(acc.) Comb. SLU (Accid.) 79
80 SLU(acc.) Comb. SLU (Accid.) 80
81 SLE(r) Comb. SLE(rara) 81
82 SLE(r) Comb. SLE(rara) 82
83 SLE(r) Comb. SLE(rara) 83
84 SLE(r) Comb. SLE(rara) 84
85 SLE(r) Comb. SLE(rara) 85
86 SLE(r) Comb. SLE(rara) 86
87 SLE(r) Comb. SLE(rara) 87
88 SLE(f) Comb. SLE(freq.) 88
89 SLE(f) Comb. SLE(freq.) 89
90 SLE(f) Comb. SLE(freq.) 90
91 SLE(f) Comb. SLE(freq.) 91
92 SLE(f) Comb. SLE(freq.) 92
93 SLE(p) Comb. SLE(perm.) 93
94 SLE(p) Comb. SLE(perm.) 94
75
Come si può osservare dalla Figura 3.22, sono state considerate sia le combinazioni a
stato limite di salvaguardia della vita (indicato nella figura con SLU) sia le
76
4. RISULTATI E VERIFICHE
elementi modellati sono molto carenti e non si hanno budget sufficienti per delle
indagini.
A questo scopo, è stato creato un secondo modello identico al primo, in cui sono stati:
Ministeriale del 9 Gennaio 1996, n. 19 (D.M. 96) [12], anche se la struttura è stata
77
Figura 4.1 normativa ai tempi dell’edificazione
78
Tutte queste considerazioni vengono fatte perché le ipotesi del calcolo a telai piani
c) I pilastri del piano terra erano incastrati alla base, pertanto non subivano cedimenti
d) La pressione sul terreno era calcolata con l’ipotesi di conservazione delle sezioni
piane;
verifiche.
Una volta eseguito il progetto simulato sono stati importati gli schemi di armatura nel
modello attuale.
In questo lavoro di tesi seppur quasi la totalità del modello è in muratura, si necessita
del progetto simulato per armare le travi e i pilastri presenti nel portico.
79
Figura 4.4 armatura trasversale travi portico
80
4.2 ANALISI MODALE
L’NTC 2018 suggerisce di considerare tutti i modi con massa partecipante significativa
(troncamento modale). È opportuno a tal riguardo considerare tutti i modi con massa
partecipante totale sia superiore all’85% in entrambe le direzioni del moto sismico.
I modi considerati nell’analisi, sono stati scelti in funzione della massa modale
81
Modo Frequenza Period Acc. M efficace % M efficace % M efficace % Energia Energia
o Spettrale Xxg Yxg Zxg xv
Hz sec g kN kN kN
1 0.335 2.988 0.034 267.54 0.9 0.06 1.92e-04 0.0 0.0 0.0 0.0
2 0.355 2.814 0.039 3183.15 10.3 0.43 1.40e-03 1.30e-05 0.0 0.0 0.0
3 0.398 2.509 0.049 1174.46 3.8 35.25 0.1 0.0 0.0 0.0 0.0
4 0.418 2.392 0.053 202.17 0.7 1777.77 5.8 0.0 0.0 0.0 0.0
5 0.436 2.295 0.058 469.10 1.5 1242.61 4.0 1.01e-05 0.0 0.0 0.0
6 0.703 1.422 0.112 185.75 0.6 0.03 1.08e-04 1.48e-04 0.0 0.0 0.0
7 0.795 1.257 0.127 1723.08 5.6 0.12 3.83e-04 1.57e-04 0.0 0.0 0.0
8 0.851 1.176 0.135 23.31 7.57e-02 1.13 3.68e-03 0.0 0.0 0.0 0.0
9 0.907 1.103 0.144 218.23 0.7 0.16 5.24e-04 1.28e-05 0.0 0.0 0.0
10 0.959 1.043 0.153 1.88 6.09e-03 9.98e-03 3.24e-05 7.00e-06 0.0 0.0 0.0
11 1.035 0.966 0.165 226.95 0.7 9.53e-04 3.10e-06 1.83e-06 0.0 0.0 0.0
12 1.063 0.941 0.169 2.43 7.88e-03 0.66 2.13e-03 0.0 0.0 0.0 0.0
13 1.084 0.923 0.172 0.06 1.89e-04 0.11 3.66e-04 9.01e-05 0.0 0.0 0.0
14 1.349 0.741 0.215 0.20 6.60e-04 172.25 0.6 3.57e-06 0.0 0.0 0.0
15 1.394 0.717 0.222 319.05 1.0 1.69e-03 5.50e-06 3.30e-05 0.0 0.0 0.0
16 1.519 0.658 0.241 48.51 0.2 0.09 2.96e-04 5.49e-04 1.78e-06 0.0 0.0
17 1.534 0.652 0.241 132.80 0.4 0.11 3.44e-04 6.84e-05 0.0 0.0 0.0
18 1.547 0.647 0.241 5.99 1.95e-02 253.93 0.8 3.43e-06 0.0 0.0 0.0
19 1.551 0.645 0.241 175.91 0.6 6.65 2.16e-02 7.30e-06 0.0 0.0 0.0
20 1.565 0.639 0.241 33.16 0.1 0.26 8.33e-04 1.27e-04 0.0 0.0 0.0
21 1.615 0.619 0.241 776.41 2.5 2.61 8.49e-03 1.14e-03 3.70e-06 0.0 0.0
22 1.765 0.567 0.241 354.45 1.2 9.37 3.04e-02 2.76e-04 0.0 0.0 0.0
23 1.797 0.556 0.241 0.03 9.28e-05 335.06 1.1 1.58e-03 5.14e-06 0.0 0.0
24 1.883 0.531 0.241 49.41 0.2 5.21e-03 1.69e-05 2.85e-05 0.0 0.0 0.0
25 1.918 0.521 0.241 0.80 2.61e-03 21.47 6.97e-02 5.20e-04 1.69e-06 0.0 0.0
26 1.952 0.512 0.241 168.99 0.5 0.08 2.55e-04 2.54e-06 0.0 0.0 0.0
27 2.029 0.493 0.241 9.90 3.21e-02 595.26 1.9 3.07e-04 0.0 0.0 0.0
28 2.051 0.488 0.241 40.66 0.1 2.93 9.50e-03 3.39e-04 1.10e-06 0.0 0.0
29 2.230 0.448 0.241 11.08 3.60e-02 5.99 1.95e-02 4.01e-06 0.0 0.0 0.0
30 2.312 0.433 0.241 45.96 0.1 0.55 1.77e-03 1.11e-04 0.0 0.0 0.0
31 2.602 0.384 0.241 0.05 1.63e-04 3.03 9.85e-03 9.92e-04 3.22e-06 0.0 0.0
32 2.635 0.380 0.241 13.75 4.47e-02 14.10 4.58e-02 7.55e-05 0.0 0.0 0.0
33 2.793 0.358 0.241 121.21 0.4 0.56 1.83e-03 1.66e-04 0.0 0.0 0.0
34 3.113 0.321 0.241 74.08 0.2 2.14e-04 0.0 8.03e-03 2.61e-05 0.0 0.0
35 3.196 0.313 0.241 20.84 6.77e-02 191.48 0.6 2.26e-04 0.0 0.0 0.0
36 3.690 0.271 0.241 2375.99 7.7 2.47 8.04e-03 0.12 3.97e-04 0.0 0.0
37 3.941 0.254 0.241 213.35 0.7 31.43 0.1 0.21 6.97e-04 0.0 0.0
38 4.464 0.224 0.241 76.99 0.3 4241.06 13.8 7.64e-03 2.48e-05 0.0 0.0
39 4.827 0.207 0.235 6680.69 21.7 485.58 1.6 0.84 2.73e-03 0.0 0.0
40 5.340 0.187 0.226 521.60 1.7 8816.26 28.6 0.30 9.66e-04 0.0 0.0
41 5.487 0.182 0.224 476.61 1.5 1061.56 3.4 1.54 5.02e-03 0.0 0.0
42 6.763 0.148 0.209 3702.48 12.0 341.84 1.1 2.35 7.63e-03 0.0 0.0
43 7.247 0.138 0.205 181.34 0.6 3979.61 12.9 0.26 8.50e-04 0.0 0.0
44 9.790 0.102 0.189 0.24 7.68e-04 0.95 3.07e-03 2880.43 9.4 0.0 0.0
45 13.920 0.072 0.175 163.44 0.5 0.75 2.44e-03 1.565e+04 50.8 0.0 0.0
46 14.694 0.068 0.174 3729.33 12.1 30.40 9.87e-02 711.14 2.3 0.0 0.0
47 15.615 0.064 0.172 24.32 7.90e-02 4107.99 13.3 16.76 5.44e-02 0.0 0.0
48 21.624 0.046 0.164 6.07 1.97e-02 4.31 1.40e-02 7070.02 23.0 0.0 0.0
Risulta 2.823e+04 2.778e+04 2.634e+04
In 91.71 90.23 85.55
percent
uale
Tabella 4.5 modi di vibrare troncati della struttura
82
Figura 4.6 Modo 2 – 0.36 Hz – 2.81 s (massa partecipante in direzione x = 10 %)
83
Figura 4.7 modo 39 – 4.83 hz – 0.21 s (massa partecipante in direzione x = 21 %)
84
Figura 4.8 Modo 42 – 6.76 Hz – 0.15 s (massa partecipante in direzione x = 12 %)
85
Modi a massa partecipante prevalente in direzione y:
86
Modo Frequenza Periodo Acc. M efficace X % M efficace Y % M efficace Z % Energia Ene
Spettrale xg xg xg rgia
xv
41 6.310 0.158 0.214 1.24 4.04e-03 27.46 8.92e-02 3.72 1.21e-02 0.0 0.0
42 7.486 0.134 0.203 3508.00 11.4 41.44 0.1 8.71 2.83e-02 0.0 0.0
43 8.025 0.125 0.199 6.53 2.12e-02 3328.84 10.8 0.03 1.02e-04 0.0 0.0
44 9.896 0.101 0.188 13.93 4.52e-02 1.74 5.66e-03 3186.89 10.4 0.0 0.0
45 14.205 0.070 0.175 6.07 1.97e-02 5.69 1.85e-02 1.715e+04 55.7 0.0 0.0
46 16.655 0.060 0.170 2737.13 8.9 1274.56 4.1 66.23 0.2 0.0 0.0
47 16.981 0.059 0.170 1317.93 4.3 2642.36 8.6 3.74 1.21e-02 0.0 0.0
48 23.085 0.043 0.163 9.31 3.03e-02 0.20 6.36e-04 6051.91 19.7 0.0 0.0
Risult 2.842e+04 2.796e+04 2.647e+04
a
In 92.32 90.81 85.99
perce
ntuale
87
Figura 4.10 Modo 38 – 4.56 Hz – 0.22 s (massa partecipante in direzione x = 13 %)
88
Figura 4.11 Modo 40 – 5.34 Hz – 0.19 s (massa partecipante in direzione x = 38 %)
89
4.3 CONTROLLO DEI RISULTATI
errori di modellazione. Il fatto che con i vari check il software non dia anomalie non è
di un materiale, e molti altri fattori permettono al software si, di girare e restituire dei
risultati ma appunto come detto prima non significa, non riscontrando errori, che
Il controllo della deformata è un primo indice che deve assicurare che tutti gli elementi
90
Altro controllo da eseguire è il risultato delle tensioni negli elementi shell. In Figura
4.13 si mostrano gli elementi e le loro tensioni locali verticali shell N 2-2, questi valori
murari o delle fasce con le azioni macro, che sono il risultato dell’integrale delle
sollecitazioni, quindi non è importante conoscere la sigma nei vari punti, si riporta un
esempio in figura 4.14. Per distinguere i maschi murari dalle fasce il procedimento è
91
Figura 4.14 Controllo delle azioni macro N membrana
La figura sopra riportata mostra lo sforzo normale risultante per i maschi murari, e per
Sono verifiche in termini di contenimento del danno. A questo stato limite è stato
controllato che l’indice normalizzato (indicato con sism. 1000/H nodi) risulti minore di
sismica di progetto non viene superata subito dopo in corrispondenza del 80% per cui
92
Figura 4.15 Verifica degli spostamenti di interpiano all’ 80% dell’azione sismica
Essendo una struttura in muratura ci si aspettava che non portasse il 100% dell’azione
93
4.5 VERIFICHE STATO LIMITE SALVAGUARDIA DELLA VITA (SLU)-
ELEMENTI IN MURATURA PORTANTE
Per lo stato limite di salvaguardia della vita sono state eseguite le seguenti verifiche,
come indicato dal NTC 2018, separatamente per i maschi murari e per le fasce:
94
4.5.1 VERIFICA DI PRESSOFLESSIONE NEL PIANO (maschi murari)
Come si può osservare dalla Figura 4.16, la verifica a pressoflessione risulta soddisfatta
per tutti i maschi murari fino a una frazione di PGA pari a 0.05, non risulta superata
Figura 4.16 Verifica a pressoflessione nel piano - Non superata per azione sismica = 10 % della PGA
95
4.5.2 VERIFICA A TAGLIO (maschi murari)
Come si può osservare dalla Figura 4.17, la verifica a taglio risulta soddisfatta per tutti
i maschi murari fino a una frazione di PGA pari a 0.05, non risulta superata per
Figura 4.17 Verifica a taglio - Non superata per azione sismica = 10 % della PGA
96
4.5.3 VERIFICA A PRESSOFLESSIONE ORTOGONALE AL PIANO (maschi)
Come si può osservare dalla Figura 4.18, la verifica a pressoflessione risulta soddisfatta
per tutti i maschi murari fino a una frazione di PGA pari a 0.2, non risulta superata per
Figura 4.18 Verifica a pressoflessione fuori dal piano – Non superata per azione sismica = 30 % della PGA
97
4.5.4 VERIFICA A TAGLIO (fasce)
Come si può osservare dalla Figura 4.19, la verifica a pressoflessione risulta soddisfatta
per tutti i maschi murari fino a una frazione di PGA pari a 0.05, non risulta superata
Figura 4.19 Verifica a taglio fasce - Non superata per azione sismica = 10 % della PGA
98
4.5.5 VERIFICA A MOMENTO (fasce)
Come si può osservare dalla Figura 4.20, la verifica a pressoflessione risulta soddisfatta
per tutti i maschi murari fino a una frazione di PGA pari a 0.2, non risulta superata per
Figura 4.20 Verifica a momento fasce - Non superata per azione sismica = 30 % della PGA
99
4.6 INDICE DI RISCHIO SISMICO
convenzionale, attraverso il software PRO_SMB [13] della 2SI. In cui tutti i parametri
Questo programma utilizza come input i risultati del modello realizzato tramite il
software PRO_SAP e, seguendo i passi del metodo convenzionale descritti già nel
100
scolastico in esame. L’unica accortezza sta, prima di dare come input il modello ante-
operam, nel correggere in esso quello che la normativa chiama indice di rischi sismico
IS-V, ovvero il livello di sicurezza per il quale tutta la struttura non presta criticità.
Successivamente viene riportato un riassunto dei valori della domanda di 𝑃𝐺𝐴 (𝑃𝐺𝐴𝐷)
e dei corrispettivi tempi di ritorno TRD, della capacità ante-opera di 𝑃𝐺𝐴 della struttura
(𝑃𝐺𝐴𝐶) e i corrispondenti periodi di ritorno 𝑇𝑟𝐶 indicati nella Figura 4.25 come “TR
[anni] capacità ante-opera” utilizzati dal software per calcolare l’indice di rischio.
inferiore.
Si sottolinea che, per il calcolo del tempo di ritorno di TRC associato al raggiungimento
degli stati limite di esercizio è necessario assumere il valore minore tra quello ottenuto
per tali stati limite e quello valutato per lo stato limite di salvaguardia della vita.
Si riportano di seguito il grafico della curva PAM (Figura 4.26), dove sull’asse delle Y
c’è il costo si ricostruzione secondo la tabella 3 delle norme tecniche, già riportata nel
capitolo 1, e sull’asse delle X si trova il valore λ che è il rapporto tra 1/TRC, e viene
espresso in valore percentuale. Poi vengono anche riassunti i valori ottenuti dalla
101
Figura 4.26 curva PAM
CLASSIFICAZIONE
ANTE OPERA
PAM (%) CLASSE PAM IS-V (%) CLASSE IS-V CLASSE ASSEGNATA
10.000 G 10.0 F G
Figura 4.27 Riassunto dei valori ottenuti
102
CONCLUSIONI
Come descritto nei capitoli precedenti, il presente lavoro di tesi, è stato svolto con lo
scopo della valutazione dell’indice di rischio sismico della parte in muratura della
costruzione del plesso scolastico. Inoltre, si tiene conto, delle inevitabili semplificazioni
lineare del materiale presente, e ancora ad un fattore di confidenza che riduce del 20%
tutte quelle che sono le reali resistenze meccaniche dell’edifico. Tali resistenze, per di
più, sono state assegnate in maniera molto cautelativa in mancanza di prove specifiche
sismica del patrimonio edilizio del Paese. Numericamente i benefici ottenuti dalle
questa tesi di laurea non è stata considerata per mancanza di budget da parte del
103
committente, ma considerata la classe di rischio ottenuta dalle analisi, andranno
utilizzati dei materiali FRP (materiali fibrorinforzati a matrice polimerica) che grazie
alle loro ottime caratteristiche meccaniche e alla loro leggerezza stanno prendendo
vuole compiere al fatto che l’edificio sia in opera e che per questo motivo alcuni
(pushover) che, essendo analisi meno conservative, consentono di stimare con più
104
BIBLIOGRAFIA
[1] “Classificazione della vulnerabilità sismica degli edifici e sisma bonus”, Prontuario
[2] Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Classi Rischio Sismico e Sismabonus–
slide, Available:http://www.mit.gov.it/normativa/decreto–ministeriale–numero–58–
del–28022017.
[8] Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, Al via la classificazione del Rischio
Sismico per prevenzione, http://www.mit.gov.it/comunicazione/news/linee-guida
105
[11]Autodesk,Inc.,AutoCAD,2019.[Online].Available:https://www.autodesk.com/pro
ducts/autocad/overview.
106