Q X Vie Consulare
Q X Vie Consulare
Q X Vie Consulare
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dalla seconda metà del sec. ~III agli inizi del IV, con
invocazioni agli
apostoli Pietro e Paolo.
Dalla "Triclia" si passa, per un vano di disimpegno,
nell'antico AMBULACRO
(H), che gira attorno all'abside: qui è ordinata una raccolta
di epigrafi
trovate nei recenti scavi e un plastico completo dei
mausolei, della
"Triclia" e della basilica costantiniana; si scende poi nella
"PLATONIA"
(L), costruzione posteriore alla basilica che si credeva
luogo della
sepoltura temporanea dei due apostoli e che invece, come
hanno provato gli
scavi del 1892, fu il mausoleo del martire Quirino,
vescovo di Siscia in
Pannonia, qui trasportato nel sec. V. A d. della "platonia"
la CAPPELLA DI
ONORIO III (M), adattata nel vestibolo delmausoleo, con
interessanti
pitture del sec. XIII (fra di esse Pietro e Paolo, il
Crocifisso, santi,
Strage degli Innocenti, Maria col bambino); a sin.,
MAUSOLEO absidato (N)
con altare murato contro l'abside: nella parete sin. il
graffito "domus
Petri", che si ritiene alluda a una dimora sepolcrale
dell'apostolo.
Sotto la navata d. della basilica, in un vano con resti di
tombe medievali
e un busto di Clemente XI, si trova un bel sarcofago con
scene bibliche
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di via Rasella (v. pag. 307), di 335 civili scelti a caso fra
detenuti
politici, Ebrei e persone senza precedenti penali.
Si entra da un cancello in bronzo, a traforo di spine
simboleggianti il
martirio, opera di Mirko Basaldella: a sin. i Martiri
(Francesco Coccia,
1950), gruppo di tre figure in travertino che sintetizzano e
idealizzano
quelle dei caduti. Nella parete di tufo dell'antica cava di
pozzolana è
l'imbocco della galleria che conduce al luogo dell'eccidio;
un braccio
della stessa, a sin., porta fin sotto l'enorme masso di
cemento armato che,
sostenuto da sei pilastri, ricopre il Sacrario (Nello Aprile,
Gino
Calcaprina, Aldo Cardelli, Mario Fiorentino, Giuseppe
Perugini, 1944-51),
dove sono allineate le sepolture.
Alle spalle del mausoleo si trova il Museo delle Fosse
Ardeatine
(visitabile negli stessi orari) che raccoglie documenti,
cimeli e
fotografie illustranti le tragiche giornate vissute nella
capitale
dall'occupazione tedesca del lo settembre 1943 alla
liberazione del 4
giugno 1944.
L'Ardeatina si snoda con curve e saliscendi fino
all'incrocio col vicolo
dell'Annunziatella, al termine del quale, oltre complessi
residenziali
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da poco restaurata.
In fondo al viale, nel centro del Quadrato della Concordia,
si staglia il
blocco squadrato e imponente del *palazzo della Civiltà
del Lavoro, già
della Civiltà Italiana (Giovanni Guerrini, Ernesto Bruno
La Padula e Mario
Romano, 1938-43), definito anche il Colosseo quadrato e
assurto a simbolo
del quartiere; il motivo architettonico dell'arco, ripetuto
ben 216 volte
sui quattro prospetti uguali, celebra l'elemento costruttivo
e decorativo
tipico della civiltà italiana. La struttura, coerentemente
pensata dagli
autori in muratura, fu realizzata per ragioni di economia e
di tempo in
cemento armato e rivestita con lastre di travertino; ai lati
delle due
scalee sono collocati i quattro gruppi dei Dioscuri di
Publio Morbiducci,
mentre sotto le arcate del primo ordine sono statue
raffiguranti arti e
attività umane.
Il segmento di sin. di viale della Civiltà del Lavoro
conduce in piazza
Kennedy cui fa da fondale il *palazzo dei Congressi
(Adalberto Libera,
1938-54), opera notevole per la limpida forma, la
chiarezza compositiva e
l'equilibrio raggiunto fra tecnica moderna e ispirazione
classica. Il
complesso è preceduto da un grande atrio con 14 colonne
di granito alte m
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paesaggistico.
Oltrepassato l'alto porticato di piazza Marconi (a d. Le
Professioni e le
Arti di Fortunato Depero, a sin. Le Corporazioni di Enrico
Prampolini,
mosaici realizzati nel 1942), si continua per viale della
Civiltà Romana
sino a piazza Agnelli, racchiusa dal severo complesso dei
due edifici
simmetrici (Pietro Aschieri, Domenico Bernardini, Cesare
Pascoletti e Gino
Peressutti, 1939-52), oggi sede del Museo della Civiltà
Romana, eretto per
conto della FIAT e donato alla città dall'allora presidente
della società
Giovanni Agnelli. Le costruzioni, prive di aperture eccetto
i due
monumentali accessi, sono collegate da un colonnato a
tutta altezza posto a
fondale del viale e della piazza e rivestite con bugnato di
tufo scuro
sormontato da una cornice di travertino; esse
costituiscono la
realizzazione più espressiva e forse più compiuta di quella
rievocazione di
Roma imperiale voluta dal fascismo e perseguita nella
prima fase di
edificazione dei quartiere.
Il Museo della Civiltà Romana (visita: ore 9-13.30,
martedì e giovedì anche
16-19, festivi 9-13, lunedì chiuso), ideato da Giulio
Quirino Giglioli e
inaugurato nel 1955, è costituito esclusivamente di
riproduzioni destinate
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