IL CORNO Storia e Programmi Di Studio 1
IL CORNO Storia e Programmi Di Studio 1
IL CORNO Storia e Programmi Di Studio 1
lunga storia!
I dettagli del passaggio del corno francese da corno da caccia a strumento d’arte non
sono indicati da nessuna parte. Quasi certamente la trasformazione avvenne in Francia:
per aumentare la confusione, sappiamo che in Inghilterra lo strumento veniva chiamato
French Horn, ma allo stesso tempo in Francia prendeva il nome di Cor Allemand. Dalla
metà del Seicento il corno francese si sviluppò su diversi aspetti per arrivare alla sua
versione “definitiva” un centinaio di anni più tardi.
I cambiamenti più sostanziali: si passa da un
canneggio corto a un canneggio più lungo, da un
diametro ampio del tubo a un diametro stretto,
da un canneggio puramente conico ad uno in
parte conico e in parte cilindrico, da un
padiglione (o campana) piccolo a un padiglione
ampio e svasato, da un bocchino a tazza (come
quello delle trombe) al bocchino a imbuto proprio
del corno francese. Questi cambiamenti formali
influirono inevitabilmente anche sul suono stesso
prodotto dallo strumento e consentirono di
ampliare notevolmente l’estensione del corno
francese: da un timbro che ricordava quello
della cornetta e della tromba, si passò a quello
pastoso e malinconico del corno che conosciamo.
IL CORNO FRANCESE OGGI
Il corno è oggi uno strumento traspositore in Fa: la distanza tra la nota scritta e la nota
d’effetto è di una quinta giusta. Nel corno singolo, accordato in FA o in Sib, vi sono tre
valvole che vengono azionate con la mano sinistra per deviare l’aria in tubature aggiuntive
e cambiare l’altezza del suono prodotto, ovvero la nota che si intende suonare.
Il più comune corno doppio in Fa e Sib, che si può considerare lo standard moderno,
“combina” i due corni: possiede una quarta valvola azionata dal pollice, che devia l’aria ad
dal canneggio in Fa (3,94mt) ad quello in Sib (2,95mt), passando agevolmente dai suoni
gravi e pieni del corno in Fa a quelli più acuti e squillanti del corno in SIb. Questo permette
di suonare più agevolmente nella zona acuta dello strumento, usata sempre più spesso
dai compositori.
Il timbro è versatile: può essere soffice e profondo, pieno, scuro e pastoso, ma anche
squillante e maestoso. Uno degli elementi più caratteristici dello strumento è l’uso della
mano destra: infatti la posizione classica del suonatore prevede la mano sinistra
impegnata a destreggiarsi con i tasti, mentre la destra sorregge lo strumento. In realtà è
proprio la mano destra che conferisce al corno francese il suo inconfondibile suono
ovattato: cambiando la posizione all’interno della campana si può scurire il suono
ottenendo l’effetto stoppato della sordina e correggere l’intonazione.
Link:
J. Horner: “Titanic”
https://www.youtube.com/watch?v=u7sTTv_A3IQ
Secondo strumento