Musica - Africa Subsahariana 2 - Ascolti I Parte
Musica - Africa Subsahariana 2 - Ascolti I Parte
Musica - Africa Subsahariana 2 - Ascolti I Parte
<<I nostri connazionali che sono all'estero non vivono lì, risiedono solo per un
breve periodo, perché appartengono alla loro terra e prima o poi torneranno a
casa, perché le loro radici sono qui, perché la gente dei paesi dove ora sono
ospitati non li conoscono davvero, non li capiscono davvero: è una questione di
cultura. Ambizione e orgoglio ci portano a cercare qualunque fortuna possibile
in un altro paese ma per essere fedeli alle nostre origini dovremo tornare a casa
un giorno. È bello viaggiare, ma non andare troppo lontano soggiornando per
sempre in un paese che non è tuo: qualunque sia il guadagno materiale che
potresti aver fatto, qualunque cosa tu sia diventato, anche se hai salito la scala
sociale, è giusto che tu un giorno debba ritornare in patria.
Ti ringraziamo per il tuo coraggio, ti auguriamo buona fortuna, in tutte le tue
imprese. Preghiamo per te continuamente oh Senegal, nostra povera patria!>>.
MUSICA di Daniele Mutino 4
AFRICA SUBSAHARIANA 2 – ASCOLTI I PARTE
Strofa I:
<<Dovremmo essere duri e scortesi / verso chi si serve di perversi incantesimi
/ per mezzo della spada e della pietra. / Il male entra fino alle ossa / la battaglia
non è finita / nemmeno quando la si vince>>.
Ritornello:
<<E quando un bambino nasce in questo mondo / non ha la minima idea / del
colore della pelle in cui vive.
Non è questione di un secondo / ne sono già trascorsi sette / e finché ci sarò /
aspetterò
Non è questione di un secondo / ne sono già trascorsi sette / e finché ci sarò /
aspetterò>>.
Strofa II:
<<Non guardarmi da lontano / non guardare il mio sorriso / e non pensare che
non sappia / cosa c’è al di fuori di me. / Non voglio che mi guardi e pensi che /
quel che c’è in te è per me / e quel che c’è in me è per gli altri>>.
Strofa III:
<<Immagino quali siano le ragioni che ci spingono a cambiare ogni cosa /vorrei
che dimenticassimo il loro colore affinché possano sperare / ci sono troppi
sentimenti razzisti che fanno di loro dei disperati. / Voglio che le porte siano del
MUSICA di Daniele Mutino 5
AFRICA SUBSAHARIANA 2 – ASCOLTI I PARTE
tutto spalancate, amici / per parlare del loro dolore e della loro gioia / perché si
diano loro dei consigli che non dividano / per cambiare il mondo>>.
Strofa IV:
<<E ci sono un milione di voci / e ci sono un milione di voci / a dirti quel che lei
starebbe pensando / e allora è meglio che rimani calmo e ascolti per un secondo/
ne sono già trascorsi sette / e finché ci sarò / aspetterò>>
Nel 1999 scappa dalla guerra civile e si rifugia in Francia, dove suona con degli
eccezionali musicisti franco/algerini e nel 2004 incide il suo primo album.
Nelle sue canzoni Dobet Gnahorè usa diverse lingue europee e africane, e tocca
spesso tematiche sociali.
Questa canzone, tratta dall’album “Na Afriki”, è in Malinkè, una lingua del Mali;
un discorso amorevole che l’autrice fa ad un bambino di strada africano di nome
Issa, simbolo del futuro dell’Africa. Metto qui il testo tradotto in italiano:
Pigmei – https://soundcloud.com/daniele-mutino/africa-pigmei-canto-rituale
Non c’è video a questo ultimo link, solo audio, quindi chiudiamo gli occhi
nell’ascolto e facciamo partire i pensieri per la loro libera via.
Il canto dei magici Pigmei, piccoli uomini, donne e bambini della foresta, gente
antica, è una ninnananna che ci conduce in un altro mondo fatto solamente di
sogni, di spirito, che è poi la materia da cui la povera madre Africa, all’alba dei
tempi, ha generato tutta l’umanità.
Questo canto chiede una sola semplice cosa: portiamo sempre rispetto all’Africa
perché è nostra madre, e i suoi figli sono nostri fratelli, i suoi figli siamo noi.
Noi siamo il sogno che la Terra ha generato, per volere del Cielo, nella Rift Valley.