Geobiologia INBAR P. 1 Introduzione

Scarica in formato pdf o txt
Scarica in formato pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 17

Anno 1°

GEOBIOLOGIA 1

Dispense preparate da :

Tiziano Guerzoni
Con la collaborazione di :

Sergio Berti

ORGANIZZAZIONE DELLE DISPENSE

1)Introduzione
2)Influenze ambientali
3)Strumenti per rilievi
4)Effetti su piante, animali, uomo
5)Considerazioni ed esempi di rilievo

1
“ Occorre prendere coscienza che esistono delle influenze magnetiche,
telluriche, cosmiche, elettromagnetiche, responsabili di numerose
perturbazioni che possono essere dannose per la salute umana.
Conoscerle ed evitarle è indispensabile per vivere sani e a lungo.”

2
La vita in generale, l’uomo gli animali e le piante si sono sviluppati in un contesto di influenze
ambientali dovuti a diversi tipi di luoghi.

Proviamo insieme ad analizzar uno dei più noti fattori di influenza : la nostra terra.

La terra è un corpo elettricamente conduttore, con conducibilità diversa in funzione della distanza dal
centro e dalla composizione relativa.

3
La terra è dotata di un proprio campo magnetico probabilmente dovuto alla compressione interna ed al
moto relativo di cui non è ancora stata compresa la modalità di formazione.
Il campo magnetico terrestre interagisce con le correnti presenti nella ionosfera e magnetosfera con la
creazione di campi elettromagnetici a bassissima frequenza, in grado di interagire sugli organismi
viventi.
Il campo magnetico della terra ha due poli magnetici ( Sud e Nord ), che in passato si sono invertiti.

Il campo magnetico terrestre non è costante ha valori diversi in diverse aree del pianeta.

( rilevazioni anno 1990 area rossa circa 68000 nT area blu circa 24000 nT Italia circa 45500 nT ) fonte Istituto
Geomagnetico Italiano

Variazioni temporali del Campo Geomagnetico Terrestre (CMT) in tempi brevi hanno origine esterna :
sono la manifestazione delle complesse sollecitazioni e interazioni elettrodinamiche e
magnetodinamiche tra il vento solare e la terra nonché dei cambiamenti nella radiazione solare. La
variabilità delle correnti elettriche presenti nella ionosfera e nella magnetosfera. Inducono, infatti,
correnti elettriche all’interno della Terra.

I fattori che influenzano la vita sulla terra non provengono solamente dall’interno del nostro pianeta, ma
anche numerosi fattori di influenza ( e indispensabili alla nostra vita ) provenienti dal Cosmo

4
5
(Fonte Le Scienze / marzo 2004 )
In una intervista rilasciata a un settimanale, nell’anno 1998, il premio
Nobel per la Fisica, Carlo Rubbia disse che oggi la Scienza conosce poco
più del 10% delle energie che ci circondano.

I cinesi nella loro profonda conoscenza delle energie hanno schematizzato


la loro visione dell’uomo come nell’ideogramma sotto riportato.

6
In Bioedilizia quando si pensa di costruire su un’area generalmente si procede a verificare l’area sulla
quale edificare l’abitazione, e vengono valutati diversi principali parametri ambientali:

STRESS TELLURICO

RADIAZIONI IONIZZANTI
Radioattività
Gas Radon

RADIAZIONI NON IONIZZANTI


Campo elettrico statico
Campo magnetico statico
Campo magnetico ed elettrico alternato (ELF )
Campo elettromagnetico RF e MO

RUMORE
Valutazione del clima acustico

DIREZIONE DEI VENTI

PIOVOSITA’

ECC….

Dei parametri indicati noi ci interesseremo dello Stress Tellurico, perché la Geobiologia di questo si
occupa.

Lo stress tellurico è originato da emissioni energetiche di :

• Strati geologici
• Falde acquifere
• Tensioni tettoniche
• Fratture

È quindi dovuto a fattori legati al luogo, ed è molto subdolo poiché si accumula soprattutto mentre
l’organismo resta fermo per molte ore al giorno nello stesso posto per molti anni.

7
SINTESI CRONOBIOLOGICA
DELLE RICERCHE IN GEOBIOLOGIA
( tratto da Raggi Tellurici, Effetti sulla nostra salute. Di George Otto)

Circa 1000 a.C..: Feng Shui


Armonizzare le costruzioni dell’uomo nel paesaggio, tenendo conto delle esigenze del primo e
inserendosi con rispetto nella struttura energetica del secondo: questo è l’obiettivo del Feng-Shui.
E’ un approccio sostanzialmente qualitativo.

Epoca romana
Scrive Vitruvio: i Romani, prima di impiantare una nuova città, facevano pascolare i montoni per un
anno intero nell’area stabilita, quindi abbattevano gli animali e ne analizzavano il fegato. Se questi
organi non erano in buono stato sceglievano un’altra zona per installare le loro abitazioni.”
Similmente i nomadi osservano cani e cavalli per scegliere i luoghi dei loro accampamenti.

Periodo medioevale
I costruttori di cattedrali ponevano particolare attenzione non solo sugli elementi architettonici, ma
anche sulla scelta dei luoghi con determinate caratteristiche geobiologiche.

1886 - 1890: Haviland


Il dottor Haviland (Gran Bretagna) riferì che il Tamigi ed i suoi affluenti attraversano una vasta regione
con elevata mortalità per cancro. In seguito sostenne, davanti alla società di medicina di Londra, che
nella maggior parte dei casi di malattia era da porre in relazione con il luogo di abitazione.

1928: Georges Lakhowsky


Secondo Lakhowsky “la natura del terreno modifica il campo delle onde cosmiche alla superficie del
suolo. Questa condizione basta a provocare negli organismi viventi uno squilibrio che è suscettibile di
far nascere la cancerosi.”
Questo è certamente vero ed esistono molti studi che ne accertano l’evidente correlazione. Le razze
umane e animali, la forma delle piante e il sapore tipico di un vino, di un frutto o di altro prodotto
agricolo esprimono chiaramente questa influenza significativa del suolo.
Inoltre le acque che solcano una determinata regione riflettono esattamente la composizione chimica
delle sostanze che costituiscono il terreno.
Per questo motivo l’acqua ha un ruolo notevole sullo sviluppo degli organismi viventi, ad esempio, è
riconosciuta la formazione del gozzo in certe regioni (soprattutto alpine) dove lo iodio è carente e
quindi non viene assorbito in maniera sufficiente né attraverso l’acqua né attraverso il cibo. Anche le
malattie di origine microbica o virale sembra si sviluppino in certi terreni e in certi organismi. A questo
proposito è dimostrato che il colera si sviluppa di preferenza sui terreni alluvionali e le febbri
intermittenti su quelli impermeabili (argille o marne).
In maniera ancora più localizzata sembrano agire varie anomalie geologiche. Stélys, durante una
comunicazione del prof. d’Arsonval all’Accademia delle scienze il 27 aprile del 1927, riporta come
nella città di Clermond Ferrant (zona vulcanica con un’attività da 50-1 50 millirad per anno pari à 0,5-
1,5 milligray), le case ove si è rilevato il maggior numero di decessi per cancro sono ripartite lungo un
dislivello di terreno provocato da una faglia di origine vulcanica, attorno alla quale zampillano sorgenti
d’acqua sature di bicarbonato.
Lakhoswky, partendo da questa documentazione, iniziò una serie di ricerche che ha pubblicato in
Contribution è l’etologie du cancer e che furono poi presentate il 4 luglio del 1927 all’Accademia delle
Scienze dal prof. d’Arsonval.

8
Per questo studio Lakhoswsky si è basato su fonti demografiche come l’annuario statistico della città di
Parigi (1925), su carte geologiche, in particolare il nuovo Atlas geoloique des vingt arronisements de
Paris (1926) e la carta geologica di Francia.
Per coordinare le osservazioni e i fatti statistici, Lakhoswsky si è riferito a ciò che a quell’epoca si
sapeva delle radiazioni cosmiche e della propagazione delle onde corte attraverso i differenti terreni.
Lo scopo era di dimostrare come la propagazione del cancro potesse dipendere dalla natura fisica del
terreno sul quale vive il soggetto.
Si è così proceduto a uno studio delle statistiche demografiche, riportando la densità di mortalità per
cancro calcolato in numero di casi per mille abitanti.

9
Parallelamente si sono individuati per quartiere (Parigi), per comune (Dipartimento della Senna),
per città (Francia e regioni limitrofe) le tipologie geologiche delle zone interessate. Le statistiche
presentavano notevoli variazioni da quartiere a quartiere, da comune a comune, da città a città. Una
causa geografica o geologica sembra essere evidente. Scartata quella geografica (idrogeogratica e
orogeografica) che non trova riscontro, ad esempio sul piano di Parigi, si è valutata attentamente
quella geologica.
Si è constatato così che le città a debole densità di cancro sorgono su sabbia, calcare, gesso,
arenaria, certe rocce cristalline primitive e recenti depositi alluvionali ricchi di ghiaia e sabbia.
Le città a forte densità di cancro sono invece costruite su argilla plastica, marne e gesso, marne
giurassiche, creta fosfatata, pirite, terreni carboniferi, scisti e altri materiali di ferro. Resta quindi da
dimostrare quale sia il meccanismo attraverso il quale la natura del terreno può portare ad una
modificazione nell’eziologia del cancro.
Secondo Lakhoswsky l’irraggiamento cosmico sarebbe in grado di innescare il fenomeno di
autoinduzione in quei minuscoli circuiti oscillanti esistenti nelle cellule. Il cancro quindi si
manifesta come una reazione dell’organismo di fronte alla modificazione del suo stato di equilibrio
vibratorio per effetto delle radiazioni cosmiche.
Ora si sa che le onde penetrano tanto più facilmente nel suolo quanto più il terreno è isolante. ‘La
profondità alla quale l’onda penetra nel suolo è inversamente proporzionale alla radice quadrata del
prodotto della sua pulsazione per la conduttività del suolo’.
I terreni conduttori si comportano come schermi metallici assorbendo e riflettendo le onde al
massimo.
I terreni dielettrici al contrario favoriscono la penetrazione delle onde a grandi profondità. I suoli
che si lasciano meglio penetrare, cioè quelli più permeabili alle onde, sono la sabbia, l’arenaria, la
ghiaia, ecc.
Sono invece impermeabili alle onde i terreni più conduttori come e argille, le marne, il fango, gli
strati carboniferi, i minerali di ferro, ecc. Questi assorbono facilmente le onde, provocando alla
superficie dello strato conduttore delle correnti intense che reagiscono interferendo con il campo
naturale superficiale (vedi figura 1).

La funzione dell’acqua è assai speciale. Pura è un ottimo isolante, come l’acqua che attraversa i
terreni sabbiosi e le arenarie; per contro, le acque contenenti sali disciolti sono fortemente
conduttrici.
Questo è un ulteriore aspetto che con altri va considerato per l’influenza che possono generare i
corsi d’acqua sotterranei.

1933-1939: Cody
Cody, ingegnere elettronico francese, utilizzò tra gli anni ‘33 e ‘39 due elettrometri Elster-Geitel
tipo Dauzère, provvisti di camere di ionizzazione e di appositi dispositivi per eliminare ogni
influenza dovuta all’umidità, ai movimenti d’aria e altre condizioni accidentali in grado di causare
la caduta delle lamelle dello strumento (v. fig.2). Le migliaia di misure effettuate nella città di
Havre all’interno delle abitazioni dove si erano verificati casi di cancro, hanno dato risultati
inequivocabili.
I tempi di caduta delle foglie dell’elettrometro di riferimento posto a breve distanza dal letto erano
sovente parecchie centinaia di volte più lunghi rispetto a quelli misurati nella zona con sospetta
emissione di radiazione tellurica.
Cody ha potuto provare la non diffusione dell’emissione tellurica che si propaga attraverso i vari
piani in forma dì tronco di cono molto stretto la cui base minore è verso terra (la sezione aumenta
del doppio dalla cantina al quinto piano).
Ciò è stato dimostrato sia da misure con gli elettrometri, sia con lastre radio-grafiche, poste a
cavallo tra zone di emissione e quella che possiamo definire neutra.

10
1929: Gustav von Pohl
Dal 13 al 19 gennaio del 1929 Gustav von Pohl intraprese il più esteso esperimento che sia mai
stato realizzato finora per dimostrare la correlazione fra corsi d’acqua sotterranei e cancro.
Famoso rabdomante, decise in accordo con il sindaco di Visbiburg in Baviera, di effettuare in quella
cittadina le sue ricerche, la scelta era motivata dai seguenti fattori: non conosceva assolutamente i
luoghi e le persone; nei piccoli paesi i movimenti della popolazione sono molto ridotti, la maggior
parte delle case è abitata da generazioni dalla stessa famiglia (il che permette di controllare
facilmente eventuali disposizioni ereditarie).
Alcuni dati: Vilsbiburg contava 565 case con circa 900 abitazioni e 3300 abitanti.
Il dottor Bernhuber fu delegato dal sindaco di redigere, basandosi sui dati ufficiali disponibili presso
l’ufficio distrettuale, una lista dei decessi causati da carcinomi. La lista fu naturalmente tenuta
segreta fino al termine dell’esperimento.
Fu verificata con estrema cura e precisione ogni corrispondenza tra la posizione dei tetti dei malati
all’interno della loro abitazione e le zone patogene segnate da von Pohl sulla sua carta. Ne risultò
che tutti i letti delle persone decedute per carcinomi si trovavano sulle fasce di irradiazione rilevate.
Fu redatto un protocollo con i risultati ottenuti.
Lo stesso tipo di indagine venne eseguito nella cittadina di Grafenau che presentava la più bassa
mortalità per cancro della Baviera L’ispezione ebbe luogo il 4 e 5 maggio dell 930. Come
supponeva le radiazioni erano poche. i dati ufficiali partivano dal 1914. In diciassette anni vi erano
stati solo diciassette casi di cancro. Al termine della ricerca fu constatata la perfetta corrispondenza
delle sue rilevazioni con l’ubicazione dei letti di tutti gli individui deceduti per cancro.
Infine, nell’agosto del 1930, un ulteriore protocollo fu redatto a Vilsbiburg. Esso riporta altri dieci
decessi per cancro avutisi gennaio 1929 al 30 giugno 1930. Anche queste abitazioni erano situate
sulle correnti patogene segnalate da von Pohl.

1933 - 36: E. Jenny, A. Oehler, H. Stauffer


Sono da attribuire a questi ricercatori i primi esperimenti scientifici per dimostrare l’esistenza di
radiazioni telluriche patogene. Questi esperimenti furono effettuati su topi sani, nei quali si era
provocato artificialmente il cancro e su vegetali.
L’ing. Liennert ricercò con metodi biofisici una zona biologicamente attiva di forte intensità.
Questa zona fu identificata nel villaggio di Suhr vicino ad Aarau in Svizzera. Nel giugno 1933 fu
costruita una baracca di legno in modo tale che una parte si trovasse sopra la zona perturbata e
l’altra su una zona neutra. Un piccolo giardino intorno alla baracca fu utilizzato per le prove sulle
piante. Ecco i risultati,

Vegetali
Le piante che si dimostrarono più sensibili alle radiazioni telluriche furono i cocomeri e il sedano. I
cocomeri che crescevano sulle zone perturbate ebbero uno sviluppo ritardato e appassirono 15
giorni prima delle piante cresciute in zona neutra. In tre anni le stesse constatazioni furono fatte sei
volte.

Animali
Da dodici a quindici topi bianchi dello stesso sesso e di tre ceppi diversi vissero dal maggio del
1935 al febbraio del 1936 in casse poste per metà sul terreno neutro e per metà sulla zona
d’influenza. Ad eccezione di qualche caso i ricercatori hanno potuto constatare che:
I) i topi si stabilivano sin dall’inizio nella parte neutra.
2) quando, dopo qualche settimana, le casse venivano ruotate di 180’ in modo che le parti fossero
invertite, i topi nel giro di qualche giorno si ritiravano nella parte non irradiata.
Gli esperimenti continuarono fino al 1939 e furono osservati oltre 24.000 topi dei quali si constatò
che posti in zona neutra erano calmi, avevano un bel pelo e una discendenza circa il doppio più
elevata di quella dei topi posti in zona geopatogena (v. fig. 3). Questi ultimi invece erano sempre

11
agitati, gridavano di notte, mordevano la coda e le sbarre della gabbia, talvolta divoravano i loro
piccoli, cosa rara tra i topi

1947 - 1970: Faliero Capineri


Alla fine degli anni quaranta, Faliero Capineri, maestro elementare della Lunigiana, accusava
ripetuti malesseri e disturbi (cedimenti delle gambe e abbassamento della voce) che si
intensificavano in determinate situazioni. Dopo molti esami medici senza esito, un professore di
Massa gli consigliò di scavare nei punti precisi dove questi suoi malesseri si facevano più acuti.
Cosi fece e in una zona del suo giardino, in cui questi disturbi erano particolarmente forti, a qualche
metro di profondità trovò l’acqua.
Scrive Capineri: “Col tempo notai delle curiose coincidenze. Per esempio in un campo di mia
proprietà osservai una fila di ciliegi tutti colpiti da saetta. Volli andare in fondo alla cosa: feci
scavare due pozzi e mi convinsi che anche in profondità l’acqua attrae i fulmini (...) Qualche tempo
dopo andai a visitare un parente gravemente colpito da cancro: ad un tratto mi accorsi che vi erano
radiazioni e attrazioni verso il suolo; n.d.r.] proprio dove era l’ammalato, le stesse che molto spesso
sentivo.”
In seguito Capineri effettuò vari esperimenti con animali che lui stesso acquistava e poneva sui
luoghi da lui individuati. Riscontrò tumori, malformazioni, aborti, inappetenza, diminuzione dipeso,
sterilità, comportamento irrequieto, fuga quando possibile, morti premature. Le misure sulla
radioattività non diedero risultati definitivi, mentre si riscontrarono regolari differenze di resistenza
ohmica ( in ohm ) (circa la metà) tra i punti di intersezione fra le linee geopatiche e altri situati nelle
immediate vicinanze. Anche Capineri constatò la verticalità delle zone perturbate e osservò la
corrispondenza, sembra nei casi più aggressivi, della formazione di crepe più o meno evidenti nei
muri e sugli intonaci alla verticale delle vene d’acqua scorrenti nel sottosuolo, il fenomeno sembra
sia dovuto alla vibrazione microsismica generata dal passaggio dell’acqua nel sottosuolo, anche a
notevoli profondità.
Consideriamo le esperienze e i fatti riportati da Capineri come una valida testimonianza di cui
possiamo confermare l’assoluta serietà ed onestà, anche grazie alla nostra conoscenza diretta di
questo singolare personaggio. Nel panorama ancora piuttosto confuso delle geopatologie è per noi
un elemento cardine a riprova dell’esistenza di una relazione fra malattia e suolo, fra cancro e vene
d’acqua sotterranee o altre particolari situazioni geologiche. Infatti è certo che Capineri giunse in
modo assolutamente casuale a scoprire l’influenza di questi fenomeni tellurici in un primo tempo
riscontrando su se stesso vari tipi di disturbi e solo in seguito, approfondendo questa sua
ipersensibilità, arrivando a metterli in relazione con stati patologici confermati poi sia dai suoi
esperimenti e dai numerosi casi riscontrati sia dalla verifica costante nella sua attività di
rabdomante.

1960: Ernst Hartmann


Il dott. Hartmann ha effettuato più di centomila misure della resistività cutanea su persone poste in
zone patogene e in luoghi cosidetti neutri, i risultati di queste misure mettono in evidenza un
aumento della resistività cutanea in corrispondenza delle zone perturbate. Questo aumento
determina una diminuzione della capacità di difesa e dei meccanismi di regolazione dell’organismo.
Si sono constatate alterazioni a livello vegetativo fino ad una vagotonia estrema, cioè ad uno stato
spasmodico, un’insufficienza circolatoria ed alterazioni dell’equilibrio acido - basico.
Il metodo utilizzato da Hartmann consiste nel misurare la resistività cutanea (i cosidetti geo-
ritmogrammi v. flg. 4) con un ohmetro i cui due elettrodi vengono afferrati dal soggetto ad intervalli
regolari (ogni mezzo minuto ad esempio) per una durata minima di venti minuti, essendo i primi
dieci necessari alla stabilizzazione dell’ organismo.

Ecco cosa scrive Hartmann stesso su questo argomento.

12
“Se si applica al corpo umano una debole corrente elettrica, viene opposta una resistenza da parte
del sistema nervoso vegetativo e di particolari stati colloidali. Non esistono valori norma assoluti
per questa resistenza che è funzione della costituzione fisica, della particolare situazione di
reattività, del tempo atmosferico, dell’ambiente circostante, della latitudine e longitudine in cui si
compie l’esperimento. Alti valori di resistenza e risposta crescente sono da attribuirsi appunto alla
sollecitazione del vago (nervo vegetativo inconscio); invece l’abbassarsi dei valori implica il
coinvolgimento del nervo simpatico. Il principale sistema di rilevamento biofisico è il geo-
ritmogramma, che mediante una rappresentazione grafica della resistenza espressa in Kilo-Ohm in
funzione del tempo (con rilevamenti a periodi di 30 secondi) esprime e registra la risposta del corpo
all’interno e quindi a dosi incredibilmente piccole di elementi ed avvenimenti chimici, meccanici ed
elettromagnetici. Le variazioni si esprimono attraverso modificazioni esterne ai limiti del corpo
(esogene) ed interne (endogene). Il geo-ritmogramma fornisce indicazioni non solo sull’attività
corporea, ma anche su qualsiasi minimo farmaco con cui questa entra in relazione. Si tratta di un
semplice metodo di misurazione in cui il corpo funge da interruttore a ponte tra due elettrodi
metallici, rigorosamente dello stesso materiale. Devono essere saldamente impugnati e si parte con
una corrente molto bassa e crescente; si noterà come ad un determinato valore, posto molto al
disotto della soglia di sensibilità, il valore di resistenza rimane costante all’aumentare della
corrente:
sarà così stabilito il valore individuale di reazione in quel determinato contesto. La sperimentazione
ha evidenziato come luoghi e punti geopatogeni producono alterazioni al geo-ritmogramma rispetto
alla situazione presa a campione, così come evidenzia la presenza nell’ambiente di fattori che
amplificano tale alterazione. Non è semplice individuare e leggere tale alterazione in quanto si
intersecano ritmi individuali con intervalli da due a dieci minuti, sbalzi legati a variazioni minimali
del campo magnetico e alla gravitazione terrestre con periodi di 15 minuti, 2 ore e 12 ore, ecc. Tra i
fattori che potrebbero condizionare il georitmogramma vi è ad esempio la presenza del rilevatore, di
altri individui o corpi in movimento nell’ambiente. Nonostante la difficoltà al contorno, è tuttavia
affermabile che sulle fasce e particolarmente sui nodi della rete globale nonché su altri punti
geopatogeni, si registrano diagrammi caratteristici riconoscibili. Le osservazioni compiute fino ad
oggi evidenziano, in relazione a tali disturbi geopatogeni sollecitazioni vagotoniche espresse come
elevazione media della resistenza, con salti improvvisi, in cui il sistema simpatico viene sollecitato
solo di conseguenza.

1962: Jean Picard


“Nell’ottobre del 1962 una ragazza di 13 anni colpita da sarcoma nella regione destra del pube,
decedeva dopo tre annidi disperazione e sofferenza, al terzo piano di una casa di Moulins in
Francia. Nella camera della bambina c’erano due letti e lei dormiva in quello di sinistra. Nel 1963 il
dott. Picard aveva avuto casualmente l’occasione di curare due persone che abitavano in un
appartamento al terzo piano dello stesso stabile. Una di queste due era stata colpita da cancro
all’utero; inoltre al primo piano un altro inquilino soffriva di cancro alla prostata.
Dopo il decesso della bambina di cui si è detto, la famiglia traslocò e nell’appartamento subentrò
un’altra famiglia con due bambini di circa 11 anni. Fu mantenuta la stanza dei bambini nello stesso
locale, solo che invece di due letti singoli ce n’era uno solo più grande e i due bambini dormivano
uno accanto all’altro. Due anni dopo il bambino che dormiva a sinistra presentava una leggera
difficoltà a muovere la gamba destra. Radiografie ed esami mostrarono che questo bambino era
stato colpito da un sarcoma nella regione destra del pube che lo portò alla morte. Fortemente
sorpreso il dott. Picard chiese ai suoi colleghi se eventualmente avessero avuto in cura delle persone
abitanti in quell’immobile. Gli fu segnalato che al quinto piano, qualche anno prima, un signore era
morto di cancro alla prostata. Fu solo dopo un’accurata perizia, condotta dalla signora Bianche
Merz dell’istituto di Ricerca in Geobiologia dl Chardonne in Svizzera, che si individuò la causa di
tanti guai: un cosidetto nodo geopatageno, dovuto all’accumulo di fattori tellurico - ambientali ed in

13
particolare da un corso d’acqua sotterraneo. La situazione si ripeteva nella stessa esatta posizione a
vari piani.”
In seguito il dott. Picard portò avanti le sue osservazioni che in nove anni videro una sequenza assai
più elevata di malati di cancro e malattie cardiovascolari in un determinato quartiere (v. fig. 5), per
l’esattezza si sono registrati 282 casi di morte per cancro legati in qualche modo al luogo. La
presenza di perturbazioni geologiche e di corsi d’acqua sotterranei è stata individuata prima con
metodi biofisici e poi con degli apparecchi a scintillazione, che hanno messo in evidenza la
presenza di una notevole intensità di raggi gamma provenienti dal sottosuolo di questo quartiere.
(vedi fig. 6)

14
15
16
17

Potrebbero piacerti anche