Consenso DALK

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INTERVENTO DI CHERATOPLASTICA LAMELLARE ANTERIORE PROFONDA (DALK)

Estratto dalla scheda informativa approvata dalla società oftalmologica italiana – settembre 2010

Gentile Signora, Signore,

Lei soffre di una delle seguenti patologie corneali: cheratocono, distrofia corneale stromale, leucoma corneale,
esiti di infezioni corneali da batteri, funghi, virus (herpes più frequentemente) o da amoeba (cheratite da
acantamoeba) o le altre patologie meno frequenti dello stroma corneale.

Questo foglio contiene le informazioni sul trattamento che Le è proposto, sui risultati e sui rischi. Tutte le
espressioni tecniche utilizzate è bene che siano accompagnate da un’ampia descrizione verbale di chiarimento.
Quindi Lei è invitato a chiedere tutte le spiegazioni necessarie sui termini che non Le sono chiari.

La sua patologia visiva si chiama _________________________________________________________________

Il trattamento che le viene proposto è la Cheratoplastica Lamellare Anteriore Profonda (DALK).

DESCRIZIONE DELL'INTERVENTO DALK


La cornea è la piccola membrana trasparente, posta davanti all’iride, che costituisce la porzione anteriore del
bulbo oculare; ha lo scopo di far passare le immagini all’interno dell’occhio e di focalizzarle sulla retina.

Quando la cornea perde la sua trasparenza o diventa fortemente irregolare, le immagini che vediamo non
possono essere più messe a fuoco correttamente sulla retina; se le terapie mediche non risolvono il problema, è
possibile ridare trasparenza e funzionalità alla cornea sostituendo solo lo stroma corneale risparmiando lo strato
interno endotelio – descemet nelle patologie in qui quest’ultimo strato risulta integro.

L’intervento viene effettuato in anestesia locale o generale, in modo ambulatoriale o con ricovero.

Esso consiste in un'asportazione di tessuto, solo nella sua componente stromale a tutto spessore (dDALK) o in
maniera subtotale (pdDALK), risparmiando lo strato più interno della cornea (lo strato endotelio-descemet), con
mezzi chirurgici, ed un inserimento di una equivalente porzione di cornea di donatore che viene suturata alla
restante cornea del ricevente. La separazione dello stroma dallo strato endotelio-descemet nel ricevente, può
essere fatta con l'insufflazione di aria (tecnica Big-Bubble), con l'utilizzo di viscoelastico (tecnica di
viscodissezione), con la combinazione di aria e viscoelastisco (tecnica air-viscobubble), con l'uso di sostanze più
fluide come la Soluzione Salina Bilanciata (Tecnica di idriodissezione), o ”a secco” (tecnica dividi e conquista di
Tsubota) ecc..

Il tessuto corneale da impiantare proviene dalla Banca degli Occhi di _______________________________ ed è


accompagnato da un certificato che ne attesta la provenienza e l’assenza di patologie corneali trasmissibili
conosciute.

L'intervento ha lo scopo di restaurare la funzione visiva alterata dalla ridotta trasparenza o dalla alterata forma
corneale, migliorare l’acuità visiva ridotta quando essa non sia più correggibile con lenti a contatto od altri mezzi.
L'intervento è indicato quando non esistono alternative mediche soddisfacenti.

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TECNICHE ALTERNATIVE
Esistono tecniche lamellari alternative eseguibili con microcheratono, laser ad eccimeri o fentolaser che non
asportano lo stroma in maniera totale. Un ulteriore alternativa alla DALK è la Cheratoplastica Perforante
(trapianto a tutto spessore con la sostituzione anche dello strato endotelio – descemet). Una cheratoplastica
perforante può rendersi necessaria, non frequentemente, anche durante un intervento di Dalk (conversione
intraoperatoria di una DALK in PK) quando si verificano rotture giganti dello strato endotelio-descemet.

DECORSO POSTOPERATORIO
Abbagliamento, dolore, fotofobia, fluttuazioni visive, aloni, immagini sdoppiate accompagnano frequentemente
il post-operatorio e tendono poi a ridursi progressivamente. Il giorno successivo all’intervento, l’occhio operato
è più o meno arrossato e dolente; può avere sensazione di corpo estraneo, bruciore, fastidio.

Terapia. Le cure locali consistono nella somministrazione di gocce e/o pomate oftalmiche, e nell’applicazione di
una protezione oculare secondo delle modalità e per un periodo di tempo che le sarà definito dal suo oculista. In
genere è necessaria anche una terapia generale di supporto.

Convalescenza. L’attività professionale, sportiva e la guida dell’auto sono sconsigliati per un periodo di tempo
limitato che sarà definito dal suo oculista.

Recupero della vista. Il miglioramento visivo non è immediato; avviene lentamente nell’arco di diverse settimane
ed è determinato dalle condizioni preoperatorie dell’occhio. Un bilancio definitivo può essere fatto soltanto dopo
6-12 mesi dall'intervento. Nei mesi successivi all'intervento, a seconda del caso clinico, si dovrà procedere
all’asportazione della sutura.

La presenza di altre lesioni dell’occhio può limitare il recupero della vista. Dopo l’intervento è quasi sempre
presente un astigmatismo residuo per cui, per ottenere il visus ottimale, è necessaria una correzione con occhiale
e/o con lente a contatto. Il suo oculista le consiglierà sull’opportunità o meno di ridurre l’astigmatismo residuo
mediante un ulteriore intervento chirurgico refrattivo.

Controlli. Dopo l’intervento dovranno essere effettuate visite di controllo frequenti e per un periodo molto
prolungato. Se i controlli non vengono effettuati secondo le prescrizioni del suo oculista, il risultato
dell’intervento può essere compromesso.

LE COMPLICANZE
Per quanto standardizzato e seguito da soddisfacenti risultati, l’intervento di DALK non sfugge alla regola
generale, secondo la quale non esiste una chirurgia senza rischi. Non è dunque possibile al suo oculista garantire
in modo formale il successo dell’intervento né l’assenza di complicanze. La possibilità di complicazioni è in
funzione della patologia oculare pre-operatoria e delle condizioni chirurgiche cliniche generali e locali. Se la

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patologia è limitata alla cornea e non è di grave entità, i rischi sono bassi, mentre se vi sono anche altre patologie
oculari, o l’occhio è stato precedentemente operato, i rischi aumentano.

Trattandosi di un intervento chirurgico, sono possibili complicanze preoperatorie, intra e postoperatorie cioè che
si verificano prima, durante o dopo l’operazione.

Complicanze preoperatorie
Sono molto rare e sono prevalentemente legate all’anestesia per infiltrazione; si distinguono in gravi e meno
gravi.

Quelle gravi sono:

- perforazione del bulbo oculare con o senza iniezione di anestetico nel bulbo oculare.

Quelle meno gravi sono:

- emorragia palpebrale e/o perioculare retrobulbare,


- danno ai muscoli dell’occhio,
- danno al nervo ottico.

Complicanze intraoperatorie
La complicanza più frequente dell’intervento di DALK è la rottura dello strato endotelio – descemet che si verifica
nel 5-15% dei casi, durante il tentativo di separare lo stroma dall'endotelio-descemet. La rottura può avere sede
e dimensioni diverse. Nella maggior parte dei casi può essere “riparata” dal chirurgo con l’insufflazione di aria in
camera anteriore, il posizionamento del paziente nel post-operatorio e anche con l’utilizzo di colle. In alcuni casi
forma e dimensione della rottura possono intraoperatoriamente indicare la conversione dell’intervento DALK in
Cheratoplastica Perforante.

Quelle meno frequenti sono:

- Nella DALK, trattandosi di un intervento praticamente “a bulbo chiuso” (viene eseguita solo una piccola
paracentesi nella camera anteriore) le complicanze che prevedono il verificarsi di emorragie
intraoperatorie massive (emorragia espulsiva), che nei casi più gravi possono comportare lo
svuotamento del bulbo oculare con perdita della vista, sono estremamente rare.

Per lo stesso motivo, rare sono anche:

- lesione dell’iride
- lesione del cristallino
- ipotonia oculare
- ipertono oculare

Complicanze postoperatorie
Quelle frequenti sono:

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- formazione della doppia camera: caratterizzata dalla non adesione dello stroma donatore con
l'endotelio-descemet del ricevente. L’umore acqueo si insinua tra lo strato endotelio – descemet del
ricevente e lo stroma – donatore creando una doppia camera anteriore. Questa complicanza, più
frequente nei casi di rottura intraoperatoria dello strato endotelio – descemet, può tuttavia presentarsi
anche in sua assenza. Questa complicanza è frequentemente risolvibile insufflando aria in camera
anteriore e posizionando il paziente. Nei rari casi di non risoluzione della complicanza può essere
indicata la rivisitazione del letto chirurgico e/o un intervento di cheratoplastica perforante.

Quelle meno frequenti sono:

- l'infezione: in casi rari è possibile; può interessare solo il lembo trapiantato e può anche essere interna
all’occhio; ambedue possono comportare, in casi estremi, la perdita anatomica e funzionale dell’occhio
- opacamento del lembo con necessità di ripetere l’operazione
- infiammazione cronica dell’occhio
- glaucoma
- piccole emorragie che generalmente vengono riassorbite spontaneamente; altre volte le emorragie
sono più gravi e possono comportare riduzioni permanenti della vista
- opacità del cristallino naturale, con evoluzione in cataratta
- riduzione o azzeramento dello spazio fra cornea e iride (atalamia della camera anteriore)
- eccessiva o mancata formazione di filtrazione
- sanguinamento in camera anteriore
- prolasso dell’iride
- dilatazione permanente dell’iride
- aderenza tra iride e cornea con irregolarità della pupilla
- fotofobia
- astigmatismo elevato
- distacco di coroide
- distacco di retina
- infiammazione (uveite)
- danni al nervo ottico (prevalentemente di tipo vascolare) che, associate a glaucoma in uno stadio molto
avanzato, possono comportare il peggioramento o la perdita del campo visivo mancata regolazione della
tensione endoculare, sia nel senso di un’ipotensione (pressione bassa), che nel senso di una
ipertensione (pressione alta); ambedue possono essere molto accentuate e sono difficilmente
prevedibili.
- rigetto: nonostante l’intervento di DALK abbia, nei confronti della Cheratoplastica Perforante,
incontrovertibili vantaggi di natura immunologica (i rigetti sono meno frequenti, meno aggressivi poiché
non attaccano lo strato endoteliale non sostituito, più facilmente curabili in quanto rispondono meglio
alla terapia medica) possono comunque verificarsi dei casi di rigetto nel 3-10% circa dei casi. Il rigetto
nella DALK (cioè il lembo corneale del donatore non viene accettato dal ricevente) è molto spesso
controllabile con terapie mediche a base di cortisonici. Questo rischio si riduce con il passare del tempo.
La sua incidenza varia a seconda della patologia oculare iniziale. Quando si verifica il rigetto, una terapia
tempestiva ed eseguita correttamente riesce, nella maggioranza dei casi, a risolvere l’episodio.

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Estremamente rara è la possibilità che sia necessario effettuare un secondo intervento per risolvere
questa complicanza.

L’oculista è disposto a rispondere a qualsiasi altro quesito che Lei vorrà porgli.

PUNTI CHIAVE:

1. L’intervento di DALK non risolve sempre i problemi di opacità e struttura della cornea.

2. L’intervento non risolve i problemi di difetti visivi associati (miopia, astigmatismo, ecc.).

3. Il lembo corneale trapiantato è frequentemente accettato dall’occhio che lo riceve, ma non sempre.

4. È possibile avere gravi complicazioni intraoperatorie se pur raramente.

5. Sono più frequenti le complicanze se non si eseguono le terapie e/o i controlli prescritti.

6. Un intervento Dalk può essere convertito intraoperatoriamente in un intervento PK

La presente nota informativa ha la finalità di permetterle di rilasciare un consenso che sia effettivamente
informato, consapevole e condiviso con il suo medico. È quindi invitato a leggere accuratamente quanto scritto
prima di sottoporsi al trattamento medico o chirurgico, evidenziando qualsiasi aspetto non le sia
sufficientemente chiaro e/o qualsiasi ulteriore perplessità.

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DICHIARAZIONE DI AVVENUTA INFORMAZIONE

Io sottoscritto/a ____________________________nato/a a___________________ il ___/___/______

in vista dell'intervento chirurgico/trattamento o procedura

dichiaro

di essere stato informato in modo esauriente sul tipo/sui tipi di trattamento/i possibile/possibili cui verrò
sottoposto e di aver ricevuto la nota informativa riguardante le varie tecniche.

Durante il colloquio con il Medico Chirurgo sono stato informato in modo esauriente:

 del trattamento a me riservato


 delle eventuali procedure alternative e/o addizionali che potrebbero essere necessarie
___________________________________________________________________________
 che le mie condizioni generali mi espongono alle seguenti complicanze aggiuntive:

___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________
___________________________________________________________________________________

 dell’evoluzione attesa della malattia in caso di rinuncia al trattamento proposto.

FIRMA DEL MEDICO FIRMA DEL PAZIENTE PER AVVENUTA RICEZIONE

TIMBRO/MATRICOLA

DATA DELLA SOMMINISTRAZIONE DEL FOGLIO INFORMATIVO

_____________________________________________________________________________________________________

_____________________________________________________________________________________________________
NOME, COGNOME E FIRMA DEI TESTIMONI/GENITORI/RAPPRESENTANTI LEGALI

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