Il documento descrive il modello matematico dell'universo secondo Galileo e il suo metodo scientifico basato sull'esperienza e la misurazione. Galileo credeva che la matematica fosse il linguaggio dell'universo e che l'uomo potesse comprenderlo grazie all'esperimento e al metodo ipotetico-deduttivo.
0 valutazioniIl 0% ha trovato utile questo documento (0 voti)
17 visualizzazioni1 pagina
Il documento descrive il modello matematico dell'universo secondo Galileo e il suo metodo scientifico basato sull'esperienza e la misurazione. Galileo credeva che la matematica fosse il linguaggio dell'universo e che l'uomo potesse comprenderlo grazie all'esperimento e al metodo ipotetico-deduttivo.
Il documento descrive il modello matematico dell'universo secondo Galileo e il suo metodo scientifico basato sull'esperienza e la misurazione. Galileo credeva che la matematica fosse il linguaggio dell'universo e che l'uomo potesse comprenderlo grazie all'esperimento e al metodo ipotetico-deduttivo.
Il documento descrive il modello matematico dell'universo secondo Galileo e il suo metodo scientifico basato sull'esperienza e la misurazione. Galileo credeva che la matematica fosse il linguaggio dell'universo e che l'uomo potesse comprenderlo grazie all'esperimento e al metodo ipotetico-deduttivo.
Scarica in formato DOCX, PDF, TXT o leggi online su Scribd
Scarica in formato docx, pdf o txt
Sei sulla pagina 1di 1
il modello matematico dell’universo
Galileo emerge dagli studi astronomici di Copernico e Keplero.
Questa adesione non riguarda l’eliocentrismo, ma anche il modo di concepire la struttura dell’universo e la ricerca scientifica. Per Galilei dunque il fondamento della conoscenza è l’esperienza, che coincide con la misurazione. la natura per lui, contiene imperfezioni che rendono talvolta inapplicabile la matematica, ma questo non significa che vi sia un altro modo per “leggere la natura”, un modo capace di tenere conto delle sue infinite variabili e delle modificazioni legate alla percezione sensibile. Quindi Galileo ritiene che la matematica sia la lingua in cui è scritto il “libro del mondo”. è una lingua parlata tanto dall’uomo quanto da Dio. L'uomo dispone dunque di un linguaggio efficacissimo, che lo rende simile a Dio e capace di leggere il mondo esattamente come lui. il modello galileiano Esistono qualità proprie degli oggetti che definiamo oggettive e qualità che non sono del mondo ma del soggetto che definiamo soggettive. Al primo tipo di qualità appartengono le caratteristiche della figura del movimento o della grandezza tutte qualità misurabili. Invece i colori, i suoni e gli odori non appartengono al mondo ma sono risposte dei nostri sensi a stimoli esterni. Dato che la scienza si fonda sulla misurazione, essa si occupa solo delle qualità primarie: L'esperienza scientifica è quindi una misurazione. Per poter studiare i fenomeni fisici, occorre allora ricrearli in un contesto nel quale non siano soggetti a tutte le interferenze che si verificano in natura: nasce così l’esperimento e il laboratorio. Alla misura, che è il primo elemento del metodo galileiano, seguono altri due momenti fondamentali: Ipotesi, formulazione di una legge generale applicabile a tutti i fenomeni simili da quelli osservati, Cimento cioè la prova sperimentale che deve essere eseguita in un genere con gli strumenti di laboratorio. Un metodo adeguato deve procedere per: Sensate esperienze: Galileo evidenzia il carattere induttivo della scienza che risale dal molteplice alla legge che spiega la molteplicità dei fenomeni, Questo principio è a fondamento di quello sperimentale necessarie dimostrazioni: In questo caso ipotetico-deduttivo è necessario per la dimostrazione matematica sensate esperienze + necessarie dimostrazioni = necessari nel metodo galileiano. il dialogo sopra i due massimi sistemi del mondo il dialogo è articolato su quattro giornate: 1. affronta la dottrina aristotelico - tolemaica 2. è discusso il moto della terra intorno al proprio asse 3. si discute del moto di rivoluzione della terra intorno al sole 4. propone una teoria delle maree come conseguenza dei due movimenti sulla terra. il dialogo è strutturato in modo che Galileo espone gli argomenti a favore e contro le due principali teorie: copernicano e tolemaico. i tre personaggi del dialogo non vi erano presentati in una posizione reciproca. due di essi erano personaggi che galileo aveva conosciuto mentre il terzo (simplicio) era un personaggio della sua fantasia salviati presentava la posizione di galileo stesso Simplicio manifestava già dal suo nome la propria debolezza argomentativa sagredo, avrebbe dovuto sostenere il ruolo di giudice imparziale nella discussione ma finì per mostrarsi convinto delle argomentazioni portate da salviati a favore del sistema copernicano. Galileo mostra che è impossibile stabilire con le esperienze se la terra sia ferma o si muova, per questo motivo salviati propone l’esperimento del gran naviglio: se noi poniamo all’interno di una nave una serie di oggetti non siamo in grado di comprendere se la nave si muove o è ferma, poiché il comportamento di tali oggetti non muta in nessuno dei due casi. in conclusione, data una condizione di moto costante, dunque senza accelerazioni o bruschi rallentamenti non è possibile conoscere lo stato di moto o di quiete del sistema in cui ci troviamo. a tali principi a fondamento della fisica galileiana: principio di inerzia: ogni corpo tende il suo stato di moto o di quiete principio di composizione dei movimenti: un corpo sottoposto a due movimenti si muove lungo la risultante, il moto è il risultato della composizione di due movimenti. principio di relatività: principio dell’esperimento del gran naviglio.