Sublime Innocenza Dell Alieno Tragica VI
Sublime Innocenza Dell Alieno Tragica VI
Sublime Innocenza Dell Alieno Tragica VI
diretta da
Anna Dolfi, Alessandro Maxia, Nicola Merola
Angelo R. Pupino, Giovanna Rosa
[45]
Sublime e antisublime
mella modernità
Atti del XIV Convegno Internazionale della MOD
13-16 giugno 2012
a cura di
Marina Paino e Dario Tomasello
con la collaborazione di
Emanuele Broccio e Katia Trifirò
Edizioni ETS
www.edizioniets.com
© Copyright 2014
EDIZIONI ETS
Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa
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Distribuzione
PDE, Via Tevere 54, I-50019 Sesto Fiorentino [Firenze]
ISBN 978-884673945-2
PREFAZIONE
Dal secondo Settecento, il tema del Sublime è ben presente nella cultu-
ra letteraria e figurativa.
Una tragedia, sia reale sia finzionale, infligge di massima tormenti e
lacrime. Tuttavia può procurare pure «godimenti» [«Vergnügens»]. Non
sempre rubricati come tali, la cultura antica da Aristotele a Lucrezio non li
ignorò. Del tutto anomali, sono i godimenti del dolore: secondo i moderni,
frutti dell’Erhabene, del «sublime». La Philosophical Enquiry into the Ori-
gin of our Ideas of the Sublime and the Beautiful di Burke, uscita nel 1757,
fu tradotta anche in italiano fin dal 1804. Di quella Enquiry si individua
qualche traccia nella Kritik der Urteilskraft di Kant e nell’Estetica di Croce.
Sono queste, le radici filosofiche del tema che gli Atti in questione hanno
articolato: com’è ovvio in chiave prevalentemente letteraria e in ambito
prevalentemente italiano, ma senza escludere escursioni extra moenia.
La MOD (Società italiana per lo studio della Modernità letteraria) nel
celebrare, a Messina, il suo XIV convegno nazionale ha ancora una volta,
con il contributo prezioso di numerosi studiosi, misurato diacronicamente
il tempo lungo dello svolgimento sinuoso e contraddittorio di una catego-
ria concettuale complessa e feconda.
A sigillo del presente volume, in forma di postfazione, la preziosa testi-
monianza di un grande artista sublime e anti-sublime al contempo: Emilio
Isgrò.
1
Un volume di Poesie di B. Brecht per l’editore romano La Carovana nel 1956 e Una lettera e
alcune poesie per la fiorentina La Nuova Italia nel 1958; un saggio sulla Poesia tedesca del dopoguerra
(Milano, Schwarz, 1958); la cura di un’edizione di E. Wiechert con testo a fronte (Le mie poesie, Vicen-
za, La Locusta, 1959).
598 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
2
Per approfondire il discorso critico sulla poesia di Gilda Musa cfr. G. LUZZI, Gilda Musa.
Alcuni rilievi sull’itinerario poetico, in «Il Lettore di Provincia», giugno-settembre 1985, 61-62, pp.
54-62; G. BÀRBERI-SQUAROTTI, La cultura e la poesia italiana del dopoguerra, Bologna, Cappelli, 1966, p.
140; S. RAMAT, Storia della poesia italiana del Novecento, Milano, Mursia, 1976, p. 621; G. SPAGNOLETTI,
Prefazione a G. MUSA, Notizie in bianco e nero, Caltanissetta, Sciascia, 1983.
3
G. MUSA, Esperienza personale, in «La Collina», marzo 1982, 3, pp. 90-96, citazione a p. 91.
4
Alcuni dei racconti scritti da Musa per la Radio Svizzera Italiana sono raccolti nella seconda
parte del volume che ospita il romanzo Esperimento donna, Milano, De Vecchi, 1979.
5
I romanzi di Musa per ragazzi sono: Le grotte di Marte, scritto insieme a Inìsero Cremaschi,
nel 1974 e pubblicato dalla Bietti di Milano nella collezione Identikit (poi ripreso nel 1996 dall’editore
Piccoli di Torino nella collezione Topo di biblioteca, con l’aggiunta di un’appendice didattica a cura
SUBLIME INNOCENZA DELL’ALIENO 599
Ora, il tema suggerito dal titolo del convegno può essere adoperato
come chiave per una lettura critica della fantascienza di Musa, poiché il
sublime ne pervade l’opera a più livelli: sul piano linguistico prende la for-
ma di una sostenutezza e una rarefazione raggiunte tramite una originale
invenzione lessicale, cui il genere fantascientifico schiude ampie e peculiari
possibilità, soprattutto in termini di invenzione linguistica. Sul piano te-
matico della storia, degli eventi e degli esistenti narrati, il sublime prende
corpo nell’alieno (nel senso di extraterrestre e di altro da sé), nella sublime
innocenza di cui l’alieno è portatore, rappresentante di un rapporto panico
con l’ambiente naturale. Infine, al livello delle tematiche profonde, la rifles-
sione sulla perdita di quest’innocenza e sulla sopraffazione, spesso ribalta il
sublime nel suo opposto tragico, nella violenza.
Sarà per altro interessante notare come questa autrice sia stata in grado,
nella sua narrativa, di recepire e impiegare gli stilemi propri del genere fan-
tascientifico – tradizionalmente caratterizzato dall’esistenza di convenzioni e
repertori forti, entro cui gli autori possono o meno introdurre innovazioni –
ma al contempo piegando gli elementi convenzionali a una riflessione molto
personale su talune tematiche (negli esempi che seguono le tematiche della
poetabilità della scienza moderna, dell’alterità e della sopraffazione), rifles-
sione che si giova, da un altro lato, di una strumentazione letteraria altamen-
te consapevole. In altre parole Musa offre un ottimo esempio del “riuso dei
generi” in senso autoriale teorizzato a suo tempo da Schulz-Buschhaus6.
La lettura ravvicinata di due testi rappresentativi – il racconto breve
Max (1964), tra i primi scritti dall’autrice, e il romanzo Esperimento donna
di M. Gigliotti); Marinella super e L’arma invisibile, pubblicati dalla Società Editrice Italiana (SEI) di
Torino rispettivamente nel 1978 e nel 1982, nella collana «I Nuovi adulti»; La grotta della musica, SEI,
1986 con edizioni nelle collane «I Nuovi adulti», «Scrittori per la scuola» e «Gli eroi dell’avventura».
6
Riferimenti teorici sul riuso dei generi sono i lavori di Schulz-Buschhaus e Petronio (ad esem-
pio l’articolo U. SCHULZ-BUSCHHAUS, Critica e recupero dei generi. Considerazioni sul “moderno” e sul
“postmoderno”, in «Problemi», gennaio-aprile 1995, 101, pp. 4-15; gli scritti raccolti in G. PETRONIO,
Letteratura di massa, letteratura di consumo. Guida storica e critica, Roma-Bari, Laterza, 1979). Quanto
invece alle questioni teoriche e critiche più strettamente inerenti al genere fantascientifico novecentesco
sono comparse in Italia opere importanti (ad esempio DARKO SUVIN, Le metamorfosi della fantascienza.
Poetica e storia di un genere letterario [1979], Bologna, Il Mulino, 1985), ma non si potranno ignorare
alcuni riferimenti di area anglosassone, dove gli Science Fiction studies godono di una tradizione con-
solidata e di contributi in costante aggiornamento. Penso al marxismo critico di studiosi come Suvin,
Tom Moylan, Patrick Parrinder, Frederic Jameson; all’impegno teorico di una rivista come «Science
Fiction Studies»; al cospicuo lavoro di analisi del vasto corpus costituito dalle opere di genere in lingua
inglese, di individuazione di sotto-filoni tematici e critici, che ha prodotto opere d’insieme di ampio
respiro come la Cambridge Companion to Science Fiction, a cura di E. James e F. Mendlesohn (Cam-
bridge, Cambridge University Press, 2003) e la Routledge Companion to Science Fiction, a cura di M.
Bould, A.M. Butler, A. Roberts e S. Vint (London and New York, Routledge, 2009), oltre alle numerose
monografie su temi e autori specifici.
600 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
Poi tutto facile, troppo facile arrampicarsi e saltare sotto la luna leggermente
cresciuta da ieri notte, lucida luna di luglio a cui vorrebbe dedicare la più mera-
vigliosa delle sue poesie, una di quelle che scriverà dopo. Le altre stanno chiuse
in una cassetta blindata […] la poesia non esiste più se nessuno la conosce, se
nessuno la fa rivivere sotto i propri occhi e dentro la propria immaginazione. Ma
7
G. MUSA, Max, in Interplanet 4, Piacenza, La Tribuna, 1964, Presentazione di S. Sandrelli e V.
Bassanesi, pp. 225-273; poi in I tris (2), Bologna, San Pietro, 1966, pp. 49-97; poi in G. MUSA, Strategie,
Bologna, Cappelli, pp. 119-160; poi in ead., Festa sull’asteroide, Milano, dall’Oglio, 1972, pp. 109-156.
Tradotto in russo nell’antologia, Bandagal, tr. L. Veršinin, Moskva, Mir, 1970. Cito dall’edizione in
Festa sull’asteroide.
SUBLIME INNOCENZA DELL’ALIENO 601
basta che Max, che uno solo, la legga, e la poesia esiste ancora, esiste tutta quanta
è stata scritta.
Anche lui scriverà un’ode alla luna, un’ode nuova, perché sulla luna abitano
forse altri esseri sconosciuti, diversi, e lui manderà a loro il suo messaggio di amore
[...] (p. 128).
A doppia spirale, ogni anello una doppia spirale, una nera e una bianca, cate-
ne che sbucano come lingue di rettile da un enorme bulbo genetico, o forse due
serpenti, uno nero e uno bianco, si incrociano a ellissi continue, due interminabili
serpenti, uno nero uno bianco.
602 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
Non sono serpenti, due catene avvoltolate a spirali formano volute uguali,
paurosamente, stupendamente uguali; dà vertigine guardare le volute identiche,
nessuna sbaglia, nessuna si abbassa, nessuna si piega un attimo prima, un milli-
metro prima, nascono dal bulbo genetico trasparente in cui ribolle e fermenta una
sostanza gelatinosa. […]
La catena si allunga come una strada di cui non si può intravedere, nemmeno
immaginare, la fine, la possibile conclusione, si perpetua davanti allo sguardo, di
qua il bulbo che erutta, di là l’interminabile striscia a volute che corre.
Ma poi da ognuna di quelle spirali si stacca un anello, doppio, nero e bianco
anche quello, e a ogni anello si innesta un secondo anello, e un terzo, e un quarto,
e poi non può più contare: dalla prima catena sono nate decine, centinaia, migliaia
di nuove catene che fuggono in direzioni opposte, in alto e in basso, fin dove è
possibile vedere, ed è possibile vedere lontanissimo, un infinito allontanarsi in su e
in giù, c’è spazio fra una catena e l’altra, spazio vuoto, esiguo ed insieme immenso.
(pp. 122-123)
A doppia spirale, / ogni anello una doppia spirale, / una nera una bianca, /
catene che sbucano come lingue di rettile / da un’alfa genetica, o forse / doppio
serpente, uno nero uno bianco / incrociati a ellissi continue, / due interminabili
serpenti / uno nero uno bianco […] fra una catena e l’altra catena / il vuoto dilaga
a enormità, / incalcolabili distanze […].
8
Ead., Esperimento donna, Milano, De Vecchi, 1979. Nelle citazioni che seguono indico il nu-
mero di pagina di quest’edizione.
SUBLIME INNOCENZA DELL’ALIENO 603
9
Al di là del merito dei contenuti (se si può parlare di una base del DNA in cui compare un
acido fosforico, l’uso del termine “glucosio” non può invece corrispondere al tipo di zucchero - deossi-
ribosio - presente nel DNA, né si comprende cosa possano designare gli “acidi eterodinamici”) è chiara
la suggestione poco scientifica nell’idea di un “gene delle passioni”.
604 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
Lei formulò una domanda in cui s’incideva una nuda disperazione: «Perché le
cose sono così tristi?»
«Non sono tristi».
«Allora sono false. Sembrano in un modo e sono in un altro».
Manfred articolò una domanda, ma lo fece con una mollezza svuotata di per-
suasività, proprio perché desiderava che lei si opponesse alla proposta: «Vuoi che
interrompiamo l’esperimento?»
«No, voglio continuarlo. Adesso vedo e capisco cose che prima non vedevo e
non capivo».
«Quali cose?»
Vila-Vila ripeté enigmatica: «Adesso capisco. Prima non capivo». (p. 68)
ma anche a quello del biologo, delitto col quale Vila-Vila si libera dalla
schiavitù psichica in cui l’uomo l’aveva costretta.
Alla tragedia segue però un lieto fine: su Ekram le cose si avviano a
tornare al loro equilibrio naturale, la scienza verrà impiegata da chi rimane
per comprendere la natura degli esseri viventi, non per deviarla secondo
la propria volontà. Il romanzo offre in questo modo al lettore una vicenda
complessa, gravida di dilemmi (soprattutto nel personaggio di Vila-Vila vit-
tima ma in seguito anche colpevole di violenze a sua volta), ma non priva di
un chiaro messaggio finale nel rispetto per l’alterità, in cui l’autrice implici-
ta ha voluto raffigurare la sublime, perduta, innocenza dell’uomo.
INDICE DEL VOLUME
Prefazione
Marina Paino e Dario Tomasello 5
RELAZIONI
Simona Costa
Il sublime dal tragico di Alfieri all’umorismo di Pirandello 21
Mario Domenichelli
Del sublime, dell’origine, del vuoto, del grottesco nella modernità 45
Marco Manotta
Sotto la soglia della modernità. Leopardi e il poetico sublime 63
Antonio Saccone
Sublime e antisublime tra crepuscolari e avanguardie 89
Gianni Turchetta
La coazione al sublime nel Novecento letterario italiano:
peripezie di una impossibile necessità 117
922 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
COMUNICAZIONI
Federica Adriano
Pirandello, ovvero il sublime e l’antisublime della follia 141
Daniela Bombara
Dal tragico al grottesco: l’esperienza del Sublime nell’Anello
di Ugo Fleres 151
Emanuele Broccio
Travestimento antisublime delle passioni. Figure del teatro
ruccelliano 161
Bartolo Calderone
Comisso, (l’astronauta) Petrarca e l’avvenire di una sublimazione 169
Alberto Carli
«L’anima illuminerà di sinistra luce l’abisso». Sublime e antisublime
nelle Strenne del Pio Istituto dei Rachitici di Milano 179
Loredana Castori
Ifigenia e la dimensione del sublime nel secondo Settecento 191
Silvia Cavalli
La sublimità (e l’antisublimità) dell’invenzione linguistica:
Isabella delle acque di Giancarlo Buzzi 205
Sandra Celentano
L’antisublime e la malattia: Il poema osceno di Ottiero Ottieri 219
Gianni Cimador
L’eccesso dell’irrappresentabile: Carmelo Bene e l’impossibilità
del sublime 231
Angela Cimini
Un esempio di scrittura d’attore antisublime: Il figlio di Iorio
di Eduardo Scarpetta 257
Carmela Citro
Una grande amara risata…
“Il Rinoceronte” di Eugène Jonesco nella lettura di Glauco Mauri 267
Vincenza D’Agati
«La nudità e scabrosità delle vette disalberate». Il sublime
di Giuseppe Antonio Borgese 275
Roberta Delli Priscoli
Tragico e comico, sublime e antisublime nell’opera di Alberto Savinio 289
INDICE DEL VOLUME 923
Ida De Michelis
Il sublime ungarettiano del povero monello 301
Sandro De Nobile
L’umanissimo sublime. Le epifanie del Male in Giorno dopo giorno
di Salvatore Quasimodo 311
Maria Dimauro
Vertige de l’hyperbole: La Piramide di Aldo Palazzeschi 331
Martina Di Nardo
Anima attonita e tragico riso nella prima produzione onofriana 345
Novella Di Nunzio
Rubè tra guerra e dopoguerra: sublimazione narrativa
e antisublime come strategia di ricostruzione 359
Vincenza Di Vita
Sublime e antisublime nell’estetica della perversione
di Tommaso Landolfi 371
Monica Faggionato
Sublime e antisublime in Stefano Benni. La poetica della Rêverie 377
Patrizia Farinelli
Fantasticare lacerante estatico in terra di provincia: sul sublime
tardo-moderno nel Delfini di Ritorno in città 383
Federico Fastelli
Sublimazione e desublimazione. Effetti, operazioni e condizioni
di possibilità del sublime nell’opera di Edoardo Sanguineti 395
Francesca Fistetti
«Accaniti riti». Sublimazioni liriche e conquista del reale
nella poesia di Patrizia Valduga 405
Silvia Freiles
L’antisublime di Bartolo Cattafi tra tradizione letteraria
e avanguardie informali 415
Luca Gallarini
Sublime e «satire tra amici» nelle opere di Giuseppe Rovani 427
924 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
Cinzia Gallo
Verso Pirandello: il dibattito sull’umorismo nella Sicilia
di secondo Ottocento 439
Rosalba Galvagno
L’oggetto sublime nei Viceré di Federico De Roberto.
La leggenda della Beata Ximena 453
Angela Francesca Gerace
Fenomenologia del sublime scapigliato: la lirica
di Giuseppe Cesare Molineri 465
Gloria Maria Ghioni
Il sentimento che «spaura»: Inventario privato di Elio Pagliarani 479
Andrea Gialloreto
Concertino per rane. Il poeta come “usignolo del fango 491
Alessio Giannanti
Il martirio tra storia e mito nella “poesia tragica” di Ignazio Buttitta:
Turiddu Carnivali, I morti di Portella, Colapesce 501
Rosa Giulio
Figure del ‘dynamisch erhabene’ kantiano: tempeste e naufragi
nella letteratura e nelle arti della modernità 515
Alberico Guarnieri
L’irruzione del sublime nel regno delle bambole
su Il “re delle bambole” di Edmondo De Amicis 529
Alberico Guarnieri
La tragedia incompiuta del seduttore: una lettura de Il bell’Antonio
di Vitaliano Brancati 545
Oretta Guidi
Tommaso Landolfi: alle soglie del sublime 573
Anna Guzzi
Adverso fornice portas: allusività e ragionamento nel Pasticciaccio
di Gadda 587
Giulia Iannuzzi
Sublime innocenza dell’alieno, tragica violenza dell’uomo
nella narrativa di Gilda Musa 597
Monica Lanzillotta
Lo «strepito infernale» della Massa cristiana nell’opera
di Edoardo Calandra 607
INDICE DEL VOLUME 925
Stefania La Vaccara
Sublime e tragico nella drammaturgia dannunziana 627
Giuseppe Lo Castro
Il suicidio impossibile dei moderni. L’Ortis e altro Ottocento 639
Chiara Marasco
Dall’inetto al vegliardo. Italo Svevo e la sublimazione dell’inferiorità 647
Aldo Maria Morace
Tirannia, Eros e Thanatos. Appio Claudio da Gravina ad Alfieri
(e Salfi) 657
Aldo Nemesio
Il momento di volontaria sospensione dell’incredulità 671
Alessandra Ottieri
De-sublimazione ironica e quotidianità del dolore nelle poesie
dell’ultimo Scialoja 681
Ugo Perolino
Badiou e Pasolini. La grammatica dell’evento nella sceneggiatura
della Vita di San Paolo 695
Francesca Polacci
Il sublime come sentimento del limite: “figure di cornice”
a inizio XX secolo 707
Novella Primo
Leopardi e la traduzione: del sublime e del semplice 723
Ilaria Puggioni
Sublime e antisublime in Feria d’agosto di Cesare Pavese 733
Elisabetta Reale
In scena l’antisublime nella femminilità transgender 743
Francesca Riva
«Messor lo frate Sole»: sublime francescano in Luigi Fallacara 753
Elena Rondena
Il sublime e il patetico nella poetica di Ludovico Di Breme 765
Carlo Santoli
Ethos, pathos e sublime: Ortis e La virtù sconosciuta
di Vittorio Alfieri 775
926 SUBLIME E ANTISUBLIME NELLA MODERNITÀ
Antonella Santoro
Paradossi e aforismi nell’ultimo Caproni 781
Davide Savio
Un’ipotesi di sublime nel Giappone di Italo Calvino 795
Simona Scattina
L’(anti)sublime nel teatro di Emma Dante: Mishelle di Sant’Oliva 805
Gennaro Schiano
Humour noir, comicità e ironia. Alberto Savinio e il sublime
cambiato di segno 817
Stefania Segatori
«Circonda il tempo il tempo dell’attesa». La sublimazione
dell’exspectatio nell’opera di Elena Bono 833
Dario Stazzone
«Riflessione e inganno, fatamorgana e sogno»: il viaggio siciliano
di Vincenzo Consolo tra sublime ed antisublime 853
Barbara Sturmar
«Ah, la bellezza eterno / firmamento» Sublime e antisublime
nelle poesie di Alda Merini dedicate a Marilyn Monroe 863
Francesca Tuscano
L’impresentabilità del ragno. Il ‘sublime’ Stavrogin da Dostoevskij
a Pasolini 873
Katia Trifirò
Demenza borghese vs demenza antiborghese: meraviglie e orrori
del surreale nell’Italia degli anni ’40 887
Alberto Zava
La vertigine degli scacchi: gioco e tragedia tra Arrigo Boito
e Paolo Maurensig 897
Alexandra Zingone
Luzi. La parola “alta”, la pittura, la “sublimazione” del reale 905
POSTFAZIONE
Emilio Isgrò
Precarietà del sublime 919
Edizioni ETS
Piazza Carrara, 16-19, I-56126 Pisa
[email protected] - www.edizioniets.com
Finito di stampare nel mese di giugno 2014