Applicazioni Delle Derivate: Metodo Delle Tangenti
Applicazioni Delle Derivate: Metodo Delle Tangenti
Applicazioni Delle Derivate: Metodo Delle Tangenti
tangenti
Applicazioni numeriche delle derivate: soluzione numerica delle equazioni
Una soluzione di un’equazione
f(x) = 0
Si parla di soluzione numerica di un’equazione f(x) = 0 approssimata alla n-esima cifra decimale
quando con qualche metodo si conoscono le prime n cifre decimali di una soluzione x
dell’equazione data.
Fra i metodi più usati per il calcolo delle soluzioni numeriche citiamo il metodo delle tangenti.
La retta ha equazione
y = r 1 (x) = f(x 0 ) + f ′ (x 0 ) (x − x 0 )
r 1 (x) = f(x 0 ) + f ′ (x 0 ) (x − x 0 ) = 0
La soluzione (supposto f ′ (x 0 ) ≠ 0) è
f(x 0 )
x1 = x0 − ′
f (x 0 )
f(x 1 )
x2 = x1 − ′
f (x 1 )
(dove si suppone f ′ (x 1 ) ≠ 0) e una terza ancora e così via (supponendo f ′ (…) ≠ 0 ogni volta
che serve) fino ad ottenere la precisione desiderata.
f(u)
φ(u) = u − ′
f (u)
Esempio
Consideriamo l’equazione f(x) = x 2 − 7 = 0 che sappiamo avere due soluzioni formali,
x ⋆I = −√ 7 e x ⋆II = √ 7.
Per calcolare la soluzione numerica positiva, cioè √ 7, partiamo da x 0 = 3 (visto che sappiamo che
2 < √ 7 < 3).
La funzione φ è
x2 − 7 x2 + 7
φ(x) = x − =
2x 2x
x = 3
phi = function(x)(x^2+7)/(2*x)
for (k in 1:5) x[k+1] = phi(x[k])
x
Esempio
Consideriamo l’equazione f(x) = x 3 − 3 ∗ x + 1 = 0.
Dal grafico di f nell’intervallo [−3, 3] vediamo che ci dovrebbero essere tre soluzioni, prossime a
−1, 3 e 5.
La funzione φ è
x3 − 3 ∗ x + 1
φ(x) = x −
3 ∗ x2 − 3
Calcolando (con 12 cifre dopo il separatore) tre liste del tipo (x 1 , x 2 = φ(x 1 ), x 3 = φ(x 2 ), …) a
partire da tre diverse scelte iniziali
-2.000000000000.000000000003.00000000000
-1.88888888889 0.33333333333 2.20833333333
-1.87945156695 0.34722222222 1.76599741255
-1.87938524484 0.34729635316 1.57567946696
-1.87938524157 0.34729635533 1.53408947205
-1.87938524157 0.34729635533 1.53209342085
-1.87938524157 0.34729635533 1.53208888626
-1.87938524157 0.34729635533 1.53208888624
-1.87938524157 0.34729635533 1.53208888624
-1.87938524157 0.34729635533 1.53208888624
-1.87938524157 0.34729635533 1.53208888624
Esempio
Consideriamo l’equazione f(x) = 20 + 6 x − 7 x 2 + x 3 = 0. Dal grafico di f nell’intervallo
[−2, 6] vediamo che ci dovrebbero essere tre soluzioni, prossime a −1, 3 e 5.
La funzione φ è
20 + 6 u − 7 x 2 + x 3
φ(x) = x −
6 − 14 x + 3 x 2
Calcolando (con 12 cifre dopo il separatore) tre liste del tipo (x 1 , x 2 = φ(x 1 ), x 3 = φ(x 2 ), …) a
partire da tre diverse scelte iniziali x 0 = −1, x 0 = 3, x 0 = 4.5, otteniamo la tabella seguente
-1.000000000003.000000000004.50000000000
-1.26086956522 3.22222222222 5.46666666667
-1.23630080537 3.23600344531 5.10175112351
-1.23606799831 3.23606797607 5.00670927599
-1.23606797750 3.23606797750 5.00003247532
-1.23606797750 3.23606797750 5.00000000077
-1.23606797750 3.23606797750 5.00000000000
-1.23606797750 3.23606797750 5.00000000000
Data la natura particolare del caso esaminato possiamo anche ricavare una soluzione formale del
problema: x 1 = 1 − √ 5, x 2 = 1 + √ 5, x 3 = 5. Provare! x ⋆III = 5.
Osservazione
Quando l’equazione f(x) = 0 non ha una soluzione unica, il metodo delle tangenti può scegliere
una o l’altra delle soluzioni in modo anche piuttosto instabile.
Problemi
Nel metodo delle tangenti devono essere evitati con cura punti dove la derivata è ≈ 0.
Il metodo delle tangenti può fallire anche in altre situazioni. Per esempio, sia f(x) = √x per x ≥ 0
ed f(x) = −√−x per x < 0. L’equazione f(x) = 0 ha l’unica soluzione x = 0, ma il metodo
delle tangenti, con punto iniziale x 0 = a > 0 arbitrario, produce x 1 = a − 1/(2∗√a) = −a, e
√a
Si ricordi f(x) = a equivale a f(x) − a = 0 e quindi il metodo delle tangenti può essere utilizzato
anche per trovare i punti a quota a di un grafico, basta usare la funzione f(x) − a.