Fisiologia Valente

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DOLORE

Il dolore è un’esperienza sensoriale ed emotiva spiacevole, associata a un danno tissutale reale o potenziale.

Il dolore può essere:


• Dolore nocicettivo
dalla stimolazione dei nocicettori attivati dalle fibre sensoriali afferenti. Dolore avvertito nella cute, classico dolore.

• Dolore neuropatico
prodotto dal danno a diversi livelli del SNC e SNP e dovuto alla stimolazione delle vie che conducono l’informazione dolorifica.

Il danno non è a livello della cute, ma è dovuto a una lesione o problema lungo alla via che porta alla sensazione dolorifica.

Il dolore può essere:

• Dolore superficiale —>proviene dalla stimolazione della superficie corporea (puntura di un ago, ustione)

• Dolore profondo —>proviene da muscoli, articolazioni, ossa e tessuto connettivo (crampo muscolare)

• Dolore viscerale —> insorge dagli organi interni (colica renale, appendicite, dolore da ulcera)

Il dolore possiamo distinguerlo in:


• Dolore iniziale —>immediato, acuto e altamente localizzato.

• Dolore ritardato —>insorge dopo circa un secondo, più diffuso e più duraturo.

Viaggiano su fibre a diversa velocità di conduzione, quello ritardato su fibre più lente (non mielinizzate) mentre quello iniziale
su fibre più veloci (mielinizzate).
L’iperalgesia è quando aumenta la sensazione dolorifica.
Dinamica dolorifica:
Se io ho uno stimolo dolorifico a livello cutaneo

-in prima battuta parte il dolore iniziale e viene veicolato dalle fibre più veloci (il dolore iniziale è molto localizzato)

-successivamente perdiamo la localizzazione e insorge un dolore ritardato che sorge dopo ma dura per più tempo.

GIUNZIONE o PLACCA NEUROMUSCOLARE


—>È una sinapsi chimica che consente la trasmissione dell'impulso nervoso tra una terminazione del nervo motore ed il
muscolo

La giunzione neuromuscolare è una giunzione tra:


-componente nervosa (alfamotoneurone) che va ad innervare il muscolo
-componente muscolare
—>Le terminazioni finali della fibra nervosa costituiscono il terminale presinaptico.
—>La superficie esterna della fibra (sarcolemma) è detta superficie postsinaptica.
—> il loro contatto non è diretto ma è mediato dallo spazio sinaptico (spazio fisico presente tra due terminazioni sinaptiche, e
più precisamente tra una vescicola presinaptica, nella quale sono immagazzinati i neurotrasmettitori, e una zona postsinaptico
che abbia recettori di membrana per il neurotrasmettitore in questione).

DINAMICA CONTRAZIONE MUSCOLARE

• Insorge il potenziale d’azione


• Ho la conduzione saltatoria
• Quando il potenziale d’azione arriva a fine corsa

• Induce il rilascio di un neutrasmettitore acetilcolina (contenuta nelle


vescicole sinaptiche che ha il compito di attraversare lo spazio sinaptico e di consegnare il messaggio contrattile alla fibra
muscolare)
• L’acetilcolina si va a legare a dei recettori colinergici di tipo nicotinico-ionotropico che sono sulla cellula muscolare
• Questi recettori si aprono
• Si genera un processo di depolarizzazione (perché c’è un abbondante entrata di ioni sodio)
• Si genera un potenziale di placca che scatena un potenziale d’azione
• Il potenziale d’azione migra lungo la fibra muscolare
• Fa aprire canali specifici per il rilascio del calcio (nel reticolo sarcoplasmatico)
• Il calcio esce
• Il calcio si lega alla troponina C
• questo determina un cambiamento nella conformazione della tropomiosina
• la tropomiosina viene trascinata e libera il sito di legame per actina e miosina
• Ho la contrazione grazie all'idrolisi di ATP da parte delle teste della miosina e grazie allo scivolamento dei filamenti sottili sui
filamenti spessi, determinando così un avvicinamento delle linee Z alla linea M e quindi l’accorciamento del sarcomero.
• Stimolo contrattile cessa, gli ioni calcio vengono sequestrati nel reticolo sarcoplasmatico e la tropomiosina andrà a
mascherare nuovamente i siti di interazione actinamiosina
• Fine della contrazione.

RECETTORI
• Recettori ionotropici—> che sono canali ionico ligando dipendenti (che permettono il passaggio solitamente solo di una
specie ionica) , scambio di ioni avviene più rapidamente, attiva direttamente

• Recettori metabotropici—> è una molecola trasmembrana che si modifica in seguito al legame con il neurotrasmettitore. Il
legame del neutrasmettitore al recettore metabotropico provoca una catena di reazioni che ha come scopo finale
l’attivazione di un canale., scambio di ioni avviene in maniera indiretta, attiva indirett.

Sinapsi elettrica
• La sinapsi elettrica è una regione di giunzione tra una cellula e l’altra.
• Le sinapsi elettriche sono formate da proteine che formano dei grossi canali che si chiamano connessine:

6 connessine formano un emicanale (che si chiama connessone) e
2 connessoni (uno in una cellula e uno in un altra prendono contatto per formare un canale)
• Nella sinapsi elettrica la velocità di trasmissione del segnale è più alta rispetto la sinapsi chimica (perché in questo tipo di
sinapsi è semplicemente il passaggio di carica positiva per mezzo di un canale)
• Nella sinapsi elettrica ho un consumo energetico estremamente basso

• La sinapsi elettrica è bidirezionale (possono andare in un senso o in un altro)


• La sinapsi elettrica può dare un solo messaggio di tipo stereotipato

Sinapsi chimica
• La sinapsi chimica è diffusa nel sistema nervoso centrale
• Nella sinapsi chimica c’è una separazione fisica tra una cellula e l’altra
• La sinapsi chimica è costituita da + parti:

-Dal neurone pre-sinaptico

-Fessura sinaptica

-Da una regione post-sinaptica che si avvicina molto al terminale assonale del neurone pre-sinaptico (ma non prende
contatto) La regione post-sinaptica si trova nei detriti e nel soma.
• Il meccanismo della sinapsi chimica viene definito biochimico perché intervengono delle molecole (neurotrasmettitori) che
vengono rilasciate nello spazio nella fessura sinaptica e queste molecole vanno a legarsi a recettori (proteine di membrana)
attraverso a un meccanismo biochimico.
• Nella sinapsi chimica la velocità di trasmissione del segnale è più basso rispetto la sinapsi elettrica perché il procedimento è
più complesso:

- Deve avvenire un esocitosi (rilascio del neutrotrasmettitore)


- Il neurotrasmettitore deve interagire con la membrana post- sinaptica e provocare una serie di cambiamenti.
• La sinapsi chimica ha un consumo energetico alto
• La sinapsi chimica è unidirezionale
• Nella sinapsi chimica possiamo avere diversi tipi di messaggio.

POTENZIALI D’AZIONE
Nelle popolazioni cellulari del cuore (miocardio specifico—> costituito da cellule che generano l’eccitazione es. nodo seno.atriale
e da cellule in grado di propagare il potenziale es. fascio di his / miocardio di lavoro—> cellule che rispondono all’eccitazione
contraendosi) si registrano due tipi ben distinti di potenziali d’azione:
• Risposta lenta
-Si riscontra nelle cellule del nodo seno-atriale (pacemaker naturale) e del nodo atrio-ventricolare ma anche in cellule
specializzate che possono divenire pacemaker sostitutivi.

Potenziale riposo -60, apertura canali fanny, passa ione sodio, interno della cellula meno negativo pari a -40, canali fanny si chiudono,
si aprono canali per il calcio voltaggio-dipendenti, potenziale d’azione vero e proprio,depolarizzazione dovuta a entrata ioni calcio, fase
di ripolarizzazione dovuta a uscita ioni potassio, si raggiungono i valori di riposo e questo determina apertura canali fanny.
• Risposta rapida
-Si riscontra nei miociti atriali e ventricolari e nelle fibre specializzate alla conduzione (fascio di His e di Purkinje).
Potenziale riposo -90, apertura canali voltaggio dipendenti, passa ione sodio, interno della cellula diventa meno negativo fino a
diventare positivo, canali sodio si chiudono, si aprono canali per il potassio, fase di ripolarizzazione, fase di platou (non ho variazioni in
mllivolt, cariche entrata e uscita sono identiche)

TRASFERIMENTO IMPULSO NERVOSO NELLA MASSA CARDIACA


Impulso nasce nel nodo seno-atriale (pacemaker naturale del cuore dove prende inizio l’eccitazione).

Viene veicolato grazie a tre fasci internodali (anteriori, mediali, posteriori) e al fascio di Bachman verso il nodo atrio-ventricolare
Da qui origina il fascio di His che passa tramite lo scheletro fibroso e si biforca in due branche (branca destra e sinistra) che
portano l’impulso verso l’apice. Si ha poi la risalita lungo le pareti ventricolari grazie alle fibre di Purkinje.

ADH
-Ormone proteico di 9 amminoacidi con meccanismo azione tipico degli ormoni proteici.

-agisce sui distretti distali per stimolarli al riassorbimento di acqua, li ci sono recettori per ADH dove si lega e provoca
l’aumento della permeabilità all’acqua.
-viene prodotto da dei neuroni presenti nell’ipotalamo in particolare in due nuclei ipotalamici:

-nucleo sopraottico

-nucleo paraventricolare
Dove sono presenti dei neuroni, i cui assoni vanno al lobo posteriore dell’ipofisi dove prendono contatto sinaptico con i
capillari e una volta finiti nel sangue raggiungeranno i loro tessuti bersaglio.
-viene rilasciato dall’ipofisi posteriore (nella sella turgica) quando si verificano stimoli:
• Osmolarità liquidi corporei (aumento)
• Volume plasmatico, del sangue (diminuisce)
• Pressione arteriosa (diminisce)

ORMONI
• Ormoni peptidici e proteici
- Sono fatti da amminoacidi.
- Sono sintetizzati nella via secretoria intracellulare e immagazzinati in granuli e rilasciati per esocitosi.
- Possono viaggiare libere nel plasma in quanto proteine.
- Agiscono sulle cellule bersaglio tramite recettori specifici posti sulla membrana plasmatica.

- Effetti veloci ma meno duraturi


- Non attraversano la membrana
• Ormoni steroidei
- Si trovano nel citosol o nucleo e arrivano attraverso la membrana

- Derivano dal colesterolo (un grasso, costituente membrana) (es. cortisolo, aldosterone, androgeni, estrogeni, progestinici e
vitamina D):

- Sono sintetizzati a partire dal colesterolo da parte della corticale del surrene, gonadi e placenta.

- Non vengono immagazzinati ma devono essere sintetizzati e rilasciati alla stesso momento, una volta nel sangue
devono viaggiare legati a proteine (globuline) o aspecifiche (albumina, prealbumina).

- Possono passare la membrana cellulare in quanto liposolubili.


- funzione—> regolano la sintesi proteica
- Effetti lenti ma duraturi nel tempo

GH
È costituito da 191 amminoacidi

Rilasciato a livello della adenoipofisi dalle cellule somatotrope e si porta alla periferia.
GH è di tipo anabolico (stimola la formazione di molecole complesse)
GH stimola accrescimento lineare.
Il recettore per GH è di tipo tirosino-chinasico (sono enzimi che regolano processi cellulari).
Regolazione secrezione GH:
A livello dell’ipotalamo vengono prodotte due sostanze:
-somatostatina 

che a livello dell’ipofisi ha un azione inibitoria
-GHRH
Il fattore che va a indurre il rilascio di GH a livello dell’ipofisi

—>Fattori favorenti sono anche amminoacidi.


A livello dell’ipofisi viene rilasciato GH che si porta alla periferia andando su fegato e altri tessuti e a questo livello si rilasciano i
fattori somatomedina che mediano l’effetto del GH alla periferia e quindi danno il luogo all’accrescimento.

CALCITONINA
La calcitonina è un ormone peptidico.
La calcitonina è rilasciata dalle cellule parafollicolari della tiroide (cellule C).

È un antagonista degli effetti del PTH per il Ca.


La calcitonina riduce i livelli plasmatici di calcio e di fosfato perché a livello dell’osso inibisce il riassorbimento osseo, ovvero
va a bloccare l’attività degli osteoclasti, a livello dei reni diminuisce il riassorbimento di calcio e fosfato. 

Ha lo stesso effetto di PTH sul fosfato plasmatico, diminuendolo.

POTENZIALE D’AZIONE
Il potenziale d’azione è un segnale elettrico che si sviluppa lungo l’assone, dal monticolo assonale (tra inizio assone e termine del
soma) al bottone sinaptico, a causa della fitta presenza di canali ionici che si aprono in seguito alla depolarizzazione della
membrana.
Il fine del potenziale è quello di provocare una finale esocitosi di neurotrasmettitori.
Il potenziale d’azione:
-è un fenomeno con soglia (condizioni per cui questo potenziale può avvenire)
-è un fenomeno tutto-o-nulla
-è un fenomeno che si propaga rigenerandosi
-è un fenomeno con un preciso decorso temporale
-ha sempre la stessa intensità lungo l’assone
-procede in maniera unidirezionale

COME AVVIENE

Potenziale di riposo -70 (interno cellula negativo e esterno cellula positivo), Stimolo efficace con cariche positive sufficienti a
far cambiare il valore del potenziale di membrana da -70 a -55, Depolarizzazione, apertura dei canali voltaggio dipendenti per il
sodio, stimolo sopra soglia (spike) con potenziale all’interno della cellula positivo pari a +30, Arresto della depolarizzazione, si
aprono canali voltaggio dipendenti per il potassio, Ripolarizzazione 0, Iperpolarizzazione postuma (valori scendono sotto -70),
chiusura canali potassio, intervengono pompe sodio-potassio che ristabilivano gli ioni, Potenziale di riposo

FILTRAZIONE GLOMERULARE

consiste in buchi dove il sangue passa ed esce nello spazio di bowman che però non è sangue —> costituito da plasma e non
da cellule del sangue—> filtrato o ultra-filtrato.
Il rene prende tutte le sostanze dal sangue, prende molta più roba di quella che deve buttar fuori e poi successivamente il
sangue riassorbe quasi tutto tranne quello che deve essere mandato via. Non c’è una scelta iniziale, la scelta avviene
successivamente.

Il sangue entra dell’arteriola afferente, passa per il capillare glomerulare e esce dall’arteriola efferente.
La rete capillare glomerulare ha dei buchini, e quindi il sangue esce dalla strada maestra che sarebbe il capillare e entra dentro
lo spazio di bowman, entra dentro il nefrone.
FILTRO
Il filtro è un filtro a tre strati perché è formato da tre parti: endotelio capillare, membrana basale (strato di proteine che
impediscono il passaggio di determinate sostanze) e pedicelli dei podociti.
Il filtro ha dei criteri:
-Le molecole molto grandi non passano.
-La filtrazione glomerulare dipende dalla carica elettrica.

Le proteine sono cariche negativamente, di conseguenza la membrana basale che è una rete di proteine che determina i pori è
carica negativamente.

Attraverso questo filtro quindi passeranno molto bene le molecole cariche positivamente in quanto fin attratte dal filtro, le
molecole neutre passeranno senza problemi e le molecole cariche negativamente tenderanno a non passare.
Cosa non passa:

-globuli bianchi

-globuli rossi

-piastrine

-proteine plasmatiche (trasportatori, anticorpi, ormoni, es. albumina)
Cosa passa:

-acqua

-ioni (molecole molto piccole)

-glucosio

FORZE CHE REGOLANO LA FILTRAZIONE


Quando vengono a contatto due compartimenti liquidi separati: sangue e spazio di bowman si stabiliscono delle forze.
Le forze che regolano questi spostamenti si chiamano Forza di starling e sono due forze:
Capillare:
-forza idrostatica ( è la forza di spinta del sangue nei vasi, La forte pressione idrostatica associata al fatto che questo capillare
è bucato, fa si che ci sia l’uscita di liquido con piccoli soluti dal letto capillare allo spazio di bowman, 55 millimetri di mercurio).

-forza oncotica (+55, La pressione oncotica si basa sull’osmosi, le regioni che hanno più elevata concentrazione richiamano
acqua da quelle che ne hanno meno, il sangue che ha un elevata concentrazione di proteine perché non riescono a passare nella
capsula di bowman. A causa della concentrazione delle proteine il sangue tende a richiamare il liquido dall’esterno)

Capsula di bowmann
-pressione idrostatica (-15, dovuta al liquido che ha riempito lo spazio di bowman che spingerà contro l’arrivo di altro liquido).

NEFRONE
Unita funzionale del rene, strutture tubulari di epitelio monostratificato, inizia con una sorta di allargamento che è la capsula di
bowman e il glomerulo renale (corpuscolo renale), poi tubulo contorto prossimale (con andamento non lineare), ansa di henle
(branche, +lineare), tubulo contorto distale (non lineare, prende contatto con i capillare che avvolgono capsula di bowman—>
apparato iuta glomerulare (punto di controllo dei processi, posto dove inizia e dove finisce il processo, le cellule liberano nel
sangue renina) , dotto collettore (dotto comune dove sfociano i tubuli)

ANGIOTENSINOGENO
Macromolecola che taglia amminoacidi, prodotta dal fegato—> angionetsina 1 e angiotensina 2

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