IMPERATORI Roma Storia

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IMPERATORI

DINASTIA GIULIO-CLAUDIA
Tiberio (14-37 d.C.)
Alla morte di Augusto il potere passò al figlio adottivo Tiberio, nato da Livia e Claudio Nerone (gens claudia).
Con lui nasce la dinastia Giulio-Claudia. Imperatore nel 14, il senato non si oppone perché apparteneva
all’aristocrazia senatoria e perché erede di Augusto.
Ebbe tutti i poteri di Augusto, rifiutò i titoli di imperator e pater patriae.
Roma da repubblica --> monarchia ereditaria. Fu un imperatore abile e capace, il suo fu un periodo di pace e
tranquillità.

Politica estera: rafforzò i confini.

Venne criticato dagli storici dell’epoca: applicò eccessivamente la legge di lesa maestà, ed andò a vivere a Capri
(27 d.C.) favorendo l’ascesa al potere di Lucio Elio Seiano (capo pretoriani), fece uccidere il figlio e ne sposò la
moglie e molti senatori, Tiberio lo uccise nel 31.
Gli ultimi anni segnati da un clima di paura e sospetto.

Caligola (37-41 d.C.)


Alla morte di Tiberio il potere passò al nipote Caligola, adottato da Tiberio. Il suo vero nome era Gaio Cesare.
Pose fine alla politica moderata precedente: assunse il titolo di pater patriae, impose il culto dell’imperatore
vivente e la prostrazione, governò come un sovrano dispotico.

Una grave malattia compromise il suo equilibrio mentale: giustiziò persone senza motivo, umiliò il senato e
sperperò le finanze pubbliche.

Ucciso da una congiura dei pretoriani nel 41 d.C., fu il primo imperatore ad essere ucciso violentemente.

Claudio (41-54 d.C.)


Dopo aver ucciso Caligola i pretoriani trovarono dietro una tenda lo zio, Claudio. Fu il primo imperatore
nominato dai militari.
Aveva uno spirito stravagante, era sempre solo e preso in giro, si dice fosse zoppo, gobbo, ceco…

Fu saggio ed equilibrato: protesse donne e più deboli e diede incarichi ai liberti.

Successi militari esteri: rese province la Mauritania, Giudea, Tracia, Britanna (42-44).

Allargò la cittadinanza. Venne criticato dai senatori tradizionalisti perché era un innovatore.

Governo negativamente segnato dalle sue due mogli.


1- Messalina: dopo aver sconvolto con i suoi comportamenti licenziosi, organizzò una congiura, venne scoperta
e uccisa
2- Agrippina: sospetto su di lei forse fondato di aver avvelenato Claudio per far salire al trono il figlio Nerone
nato dal matrimonio precedente. Fece uccidere Britannico (figlio di Messalina, erede al trono).

Nerone (54-68 d.C.)


I suoi primi anni di governo furono influenzati da Seneca. All’inizio Nerone assecondò le decisioni del filosofo,
che sognava un equilibrio tra il potere del Senato e del principe, attuando così una politica moderata.
Armonia sconvolta quando a corte esplose il conflitto tra Agrippina e Seneca. Nel 59 la madre prese e parti di
Ottavia (moglie) contro Poppea (amante). Nerone sotto consiglio di Seneca uccise la madre.
Nerone intraprese una politica autonoma emarginando Seneca, ricercò il favore della plebe sperperando le
finanze pubbliche per organizzare spettacoli e giochi.

Con il sostegno di Tigellino (prefetto del pretorio) diede vita ad una serie di delitti impressionanti.
1- Nel 62 fa uccidere Ottavia per sposare Poppea che poi ucciderà nel 65 in un impeto di rabbia.
2- Nel 65 venne scoperta la congiura dei Pisoni al fine di incoronare il senatore Gaio Calpurnio Pisone, uccise
molte persone tra cui Seneca.
A Roma si diffuse il terrore, era diventato un tiranno.

Nel 64 ci fu un violento incendio nel centro della città, infuriò per 6 giorni. Le vittime furono migliaia e le opere
vennero distrutte.
Nerone si prodiga per aiutare la popolazione, ma fece un errore: acquistò un terreno bruciato tra il Palatino e
l’Esquilino e costruisce la domus aurea (casa dorata). --> gira la voce che lui fosse l’artefice dell’incendio dato
che voleva conquistare il terreno. In realtà l’incendio fu casuale. Così diede la colpa ai cristiani, vennero
perseguitati e uccisi.

La sua politica era complessa, aveva una cattiva reputazione a causa della storiografia pagana e quella cristiana,
infatti fu il primo imperatore a perseguire i cristiani.

Nonostante la sua reputazione fece anche dei provvedimenti positivi:


1- riforma monetaria nel 64, vennero diminuite le quantità d’oro e d’argento favorendo il ceto medio.
2- favorì l’approvvigionamento della popolazione.
3- attuò una politica edilizia importante, costruì molti edifici e casa distanziate per prevenire incendi.

Politica estera: c’erano contrasti tra romani e Parti per il controllo dell’Armenia, lo scontro si concluse senza
un vincitore, ma il fratello del re dei parti accettò di andare a Roma per ricevere la corona del regno d’Armenia
da Nerone, riconoscendo così il valore di Roma.

Intraprese un lungo viaggio in Oriente nel 67, ma durante la sua assenza gli oppositori organizzarono congiure
e nonostante ne fosse a conoscenza decise di restare in Oriente perché sicuro che l’appoggio della plebe lo
avrebbe salvato. Quando tornò in Italia fu troppo tardi, si nascose in casa di un liberto e si taglio la gola per non
venire catturato.

DINASTIA FLAVIA
Dopo la caduta di Nerone l’impero fu nel caos. Ogni gruppo di potere scelse un proprio imperatore. Tra il 68 e
il 69 si ebbero 4 imperatori.
o Senato --> Galba
o Pretoriani --> Otone
o Legioni germania superiore --> Vitellio
o Giudea --> Vespasiano
Alla fine si affermò il più forte, Flavio Vespasiano.

Vespasiano (69-79 d.C.)


La sua figura rappresentò una novità:
- non discendeva da una famiglia dell’antica aristocrazia, ma bensì era figlio di un esattore di tasse di
Rieti, al potere c’è il ceto equestre
- gli altri imperatori erano romani di nascita, lui era di Rieti, origine italica
- fu il primo generale a diventare imperatore, infatti era stato scelto dalle sue legioni, il senato stava
perdendo potere

Governo:
1- cancellò gli eccessi di Nerone e ridò stabilità all’impero. Risistema le finanze, fece nuove opere pubbliche.
2- allargò la cittadinanza alle province

In Giudea suo figlio Tito otteneva un grande successo militare, nel 70 stroncò la rivolta degli ebrei, occupa
Gerusalemme e ne distrugge il tempio. Questo successo consentì al padre di nominarlo successore (dinastia).

Tito (79-81 d.C.)


Durante il suo breve governo dovette affrontare diverse disgrazie:
1- l’eruzione del vulcano Vesuvio che distrusse Pompei, Ercolano e Stabia nel 79.
2- incendio devastante che colpì Roma nell’80.
Queste situazioni dimostrarono la sua generosità e disponibilità nel riparare i danni.
Nel suo principato non si registrarono condanne a morte tantoché venne nominato “delizia del genere umano”
appunto per la sua bontà .
Nel 81 morì a causa di un male improvviso.
Domiziano (81-96 d.C.)
La prima cosa che fece fu cercare l’approvazione del senato e dei pretoriani. Nei suoi primi anni fu un buon
amministratore.

Politica estera: rafforzò i confini costruendo una linea fortificata tra il Reno e il Danubio. Grazie al suo
generale Agrippola conquistò la Bretagna.

Politicamente mirava a rafforzare il potere imperiale, amava farsi chiamare “dominus et deus”, voleva
governare con il pugno di ferro --> scoppiarono congiure e per difendersi diffuse il terrore uccidendo ed
esiliando.

Fece la prima sistematica persecuzione contro i cristiani. Il cristianesimo era molto diffuso anche a corte a tra i
suoi famigliari, inoltre non lo volevano chiamare dio.
Anche l’aristocrazia ordì congiure, ma una fu fatale probabilmente ordita dalla moglie Domizia nel 96.
Con lui si estingue la dinastia Flavia.

ETÀ DEGLI ANTONINI


In questa età gli storici collocano gli imperatori da Nerva/Traiano a Commodo.
Si caratterizzano per la stessa politica:
o espandere e rafforzare l’impero
o stabilità politica
o sviluppo dei traffici commerciali
o nessuno pensava più alla repubblica, la nuova forma di governo fu l’impero
o rapporto più sereno con il senato

Nerva (96-98 d.C.)


Ucciso Domiziano i senatori incoronarono il senatore Cocceio Nerva perché li rassicurava, era tradizionalista ed
era stato perseguitato da Domiziano e non aveva successori.

La cosa migliore che fece fu scegliere il successore. Si sviluppò l’idea non fosse ingiusto tenere il potere in
famiglia e fosse giusto scegliere gli imperatori per la bravura e abilità. Per nominare il successore bisognava
adottarlo, così il principato diventò adottivo per quasi un secolo.

Marco Ulpio Traiano (98-117 d.C.)


Era il capo dell’esercito della Germania superiore, ciò portava novità , infatti fu il primo imperatore di
origine non italica. Piaceva a tutti:
1- in primis al Senato, lo soprannominavano “Ottimo” perché era rispettoso del senato e tollerante.
2- Plebe: fece costruire molti monumenti e organizzò molti spettacoli e giochi.
3- soldati: abilissimo condottiero e lo riconoscevano valoroso.
4- uomini province: al potere c’era un uomo della loro stessa provenienza.

Provvide a sistemare le finanze del Senato e l’economia dell’impero.


Diede vita a strutture per assistere orfani e poveri che poi sarebbero diventati funzionari e burocrati.
--> con lui l’impero raggiunse la massima espansione.

Campagne militari:
1-tra il 101 e il 106 fece una campagna militare contro i Daci e fece diventare la Dacia provincia romana
2- conquistò l’Arabia Petrea
3- diverse campagne contro i Parti. Le motivazioni dello sconto furono:
 la volontà di proteggere le province orientali
 la volontà di controllare i traffici con l’Asia centrale
 il desiderio di gloria
--> la battaglia andò dal 115 al 117 d.C. e fu preparata con grande cura. Inizialmente l’esercito romano riportò
diverse vittorie e riuscì a conquistare la Mesopotamia e l’Armenia.
Le cose cambiarono quando le popolazioni della Mesopotamia si ribellarono ed inoltre Palestina ci fu una
rivolta degli ebrei. Ciò spinse Traiano a ritirarsi e morì nel 117 d.C. Sia la Mesopotamia che l’Armenia
ritornarono libere e la rivolta ebrea venne cessata con il sangue.

Adriano (117-138 d.C.)


Si rese conto che le forze militari romane non erano sufficienti per conquistare nuove terre, così decise di
puntare a difendere i confini dell’impero. Fece costruire il Vallo di Adriano ovvero una lunga muraglia la quale
difendeva la Bretagna dai territori barbari.

Fu un buon amministratore, amava viaggiare e conoscere infatti viaggiò all’interno dell’impero. Era un amante
della cultura e fece costruire monumenti come il Panteon, la Villa Adriana di Tivoli, il Mausoleo di Adriano
chiamato anche Castel Sant’Angelo.

Il suo fu un periodo di benessere per l’impero.

Antonino Pio (138-161 d.C.)


Il suo vero nome era Tito Aurelio Antonino. Venne soprannominato Pio perché fu un uomo giusto e
rispettoso del Senato e delle tradizione romane.

Politica estera: fu prudente, non intraprese nessuna battaglia lontana da Roma.

Fu un buon amministratore. Era aperto di mente rispetto alle altre culture e religione ma non tollerò il
cristianesimo.

Marco Aurelio (161-180 d.C.)


Scelto da Antonino Pio. Si associa al governo di Lucio Vero, in modo tale che fossero due imperatori. Il potere
venne diviso, doveva assicurare maggior efficienza, poi piaceva al senato, il quale pensava di diminuire il rischio
di dispotismo.

Da giovane venne educato da alcuni dei migliori maestri e intellettuali dell’epoca. Fu un imperatore tollerante e
moderato, odiava la guerra, ma affrontò 7 campagne militari:
-Parti, che avevano occupato territori romani, riuscì a reagire. Nel 162 pensò di riuscire a sconfiggerli
definitivamente, ma arrivò la peste, sviluppata tra i Parti, che attaccò l’esercito romano. Nel 165 Aurelio e Vero
ritirarono le truppe.
Fronteggiano un altro conflitto --> avevano bisogno di pace per andare contro i Parti, lasciano libero il confine
del Danubio perché avevano bisogno di truppe.

Quadi e Marcomanni (tribù germaniche) penetrano nei territori dell’impero, saccheggiarono e derubarono.
Aurelio riesce a difendersi anche se con difficoltà dai barbari.

Morì nel 180 di peste. Fece un errore: abbandona il criterio di scelta del migliore, il potere va al figlio
Commodo.

Commodo (180-192 d.C.)


Non amava le battaglie, cerca di trovare subito un accordo con i barbari.

Voleva essere come Nerone, “imperatore del popolo” --> spende soldi per spettacoli, gli piaceva esibirsi
nell’arena con la pelle di leone addosso e la clava, come Ercole, voleva essere venerato come un dio.
--> ciò comportò a crisi, finanze sperperate. La situazione si aggrava di giorno in giorno.

Nel mentre i barbari continuano a prendere territorio.

Il senato e l’aristocrazia creano diverse congiure. Alcune ordite anche dai suoi famigliari.
Muore avvelenato nel 192.

Con lui finisce l’età degli Antonini.


IL CRISTIANESIMO
o IL PANORAMA RELIGIOSO

Fin dall’inizio di Roma c’era una religione di stato (politeista), ma ci fu sempre stata tolleranza verso gli altri
culti. Nel secondo secolo a.C. ci fu un incontro con le religioni ellenistiche e si diffusero nuove esigenze e
culti.
Nel primo secolo d.C. ci fu un grande fermento e molteplici inquietudini religiose, come ad esempio filosofie
(epicureismo e stoicismo) e culti orientali

Tutto incominciò quando gli uomini cercavano delle risposte, ad esempio sulla vita. La religione romana non
dava risposte e non risollevava l’animo dell’uomo. Aveva riti e culti pubblici.

L’incontro con l’Oriente portò a Roma nuove concezioni. I culti orientali parlavano di divinità che soffrivano
come gli uomini e i riti prevedevano un rapporto più stretto con le divinità . Ad esempio dalla Grecia erano
arrivate una serie di filosofie appartenenti al culto orientale, ad esempio:
- il culto egizio di Iside e Osiride
- il culto persiano del dio Mitra
Queste religioni erano lecite, come anche l’ebraismo.

o LA NASCITA DEL CRISTIANESIMO

Nacque in Palestina durante il principato di Augusto. La Palestina faceva parte della Giudea nel 63 a.C. Dal
37 a.C. Roma lasciò una certa autonomia governativa al re Erode. Alla sua morte la Giudea passò al controllo
dei governatori romani. Ponzio Pilato era un prefetto romano.

Gli ebrei non tolleravano i romani, volevano l’indipendenza. La bibbia conteneva una promessa di riscatto,
diceva che dio avrebbe mandato sulla Terra un messia --> si svilupparono forme di Gesù (predicatori).

Gesù nacque durante gli ultimi anni del regno di Erode e morì nel 30 d.C. quando Pilato era prefetto. Dati
storici sembrano confermare che Gesù visse, operò e morì in Galilea e Giudea tra i regni di Augusto e Tiberio.
Secondo i cristiani esistette, mentre secondo gli ebrei no, pensavano fosse un altro predicatore e lo misero in
croce.

Il cristianesimo predicava valori innovativi e originali:


- fede in un dio che era padre di tutti
- uguaglianza (tutti uguali, tutti fratelli)
- speranza di una vita nuova
- fede nella resurrezione dopo la morte
- l’amore reciproco
Si diffuse inizialmente tra i poveri poi anche nei ceti più elevati. Si diffuse per la nobiltà delle profezioni,
riempie vuoti enormi che la gente aveva.

o IL CRSTIANESIMO A ROMA

Al tempo di Tiberio (35) pare che fosse giunta a Roma una relazione favorevole ai cristiani da Ponzio Pilato.
L’imperatore propose al Senato di inserire il cristianesimo alla lista delle religioni lecite, il Senato rifiutò
perché non sopportava Tiberio, ma mise il divieto alle accuse contro i cristiani --> potevano professare in
segreto.

La situazione peggiorò con Nerone, con l’incendio. Il cristianesimo si diffuse anche nei palazzi di potere, anche il
cugino di Domiziano, Flavio Clemente. Domiziano fece una vera e propria persecuzione, non volevano
chiamarlo “dominus et deus”, solo gli ebrei potevano rifiutarsi di fare sacrifici all’imperatore perché religione
lecita.
Nel secondo secolo d.C. il cristianesimo si era diffuso a macchia d’olio. Intorno al 112-113 d.C. Traiano confermò
che i cristiani venivano perseguiti solo su denuncia privata e non anonima. Se si pentivano e rifiutavano il
credo potevano avere la concessione del perdono.

o PERCHÉ GLI EBREI NON ERANO PERSEGUITATI?

Gli ebrei e i cristiani avevano in comune:


- credevano i un solo dio
- non partecipavano al culto degli dei pagani
- opera di proselitismo
Inoltre gli ebrei avevano dichiarato guerra ai romani molteplici volte.

I romani li tolleravano perché:


- per i romani tutte le religioni che potevano vantare una lunga tradizione erano degne di rispetto
- anche se alcune usanze ebraiche erano incomprensibili per i romani (circoncisione), altri aspetti invece
erano simili alla religione romana (fare sacrifici), non esaltavano la verginità.
- Professavano il loro culto in luoghi pubblici identificati.
- Avevano imparato a convivere con i sovrano pagani. Ai quali non facevano mancare omaggi, regali,
dichiarazioni di fedeltà.