C - Tesina

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I ITALIANO

Giacomo Leopardi
Giacomo Leopardi è stato un poeta
italiano molto talentuoso e non ha
avuto un’infanzia molto facile. Nasce
a Recanati nel 1798, il padre era un
conte mentre la mamma era una
marchesa. In casa Leopardi
l’atmosfera non è felice, il padre era
molto severo ed esigente mentre la
madre era molto religiosa, in modo
ossessivo, e molte volte si mostrava
intransigente e povera d’affetto.
Questo condizionò molto
l’adolescenza del poeta. Leopardi già
da piccolino ha mostrato un grande
interesse per i libri, leggendone
molti. Infatti per più di sette anni comincia uno studio matto che gli impedisce di
uscire, tutto per suo interesse. In questi sette anni impara a scrivere, a parlare
latino, greco, ebraico, inglese e spagnolo. Nel 1819 la famiglia è sempre molto
divisa. Nel 1822 il poeta si reca a Roma ospitato da uno zio materno e li si trattiene
per un anno. Roma gli è sembrò molto squallida rispetto a come l’ebbe immaginata,
tutti i libri che studiò parlavano di Roma come una città splendida, invece quando la
vide da vicino capì che non era vero. Lo colpirono la corruzione della Curia e l’alto
numero di prostitute che gli fece abbandonare l’immagine idealizzata della donna.
Rimase molto entusiasta della tomba del poeta Torquato Tasso al quale si sentiva
accomunato all’innata infelicità. Nell'ambiente culturale romano Leopardi visse
isolato e frequentò solamente studiosi stranieri, tra cui i filologi Christian Bunsene
Barthold Niebuhr; quest'ultimo si interessò per farlo entrare nella carriera
dell'amministrazione pontificia, ma Leopardi rifiutò. Nell'aprile del 1823 Leopardi
ritornò a Recanati dopo aver constatato che il mondo al di fuori di esso non era
quello sperato. Tornato a Recanati, Leopardi si dedicò alle canzoni di contenuto
filosofico o dottrinale e, tra il gennaio e il novembre del 1824, compose buona parte
delle Operette morali. A partire dal 1825 lui vive lontano da Recanati, si trasferisce a
Milano perché è stato invitato da Antonio Fortunato Stella con l’incarico di dirigere
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l’edizione delle opere di Cicerone ed altre edizioni di classici latini e italiani. Qui non
rimase a lungo perché il clima era dannoso per la sua salute e l’ambiente culturale
era troppo polarizzato intorno ai monti e ciò l’annoiava. Così si trasferisce a Bologna
dove conosce il conte Carlo Pepoli, a cui dedicò un’epistola, e la contessa Teresa
Carniani Malvezzi della quale si innamorò. Continua a frequentare la famiglia
Malvezzi però poi fu allontanato dalla donna a causa del marito infastidito dal fatto
che il poeta stesse in compagnia della moglie fino a mezza notte. Successivamente si
trasferisce a Firenze dove conosce un gruppo di letterati tra i quali Gino Capponi,
Giovanni Battista, Alessandro Manzoni, Pietro Colletta e Niccolò Tommaseo.
Divenne particolarmente amico di Colletta ma fu in buoni rapporti anche con
Capponi e Manzoni mentre ha avuto un rapporto burrascoso con Tommaseo fino a
quando quest’ultimo lo prese in giro per il suo aspetto fisico a cui Leopardi rispose
con un epigramma. Nel 1827 si recò a Pisa dove rimase per un anno e mezzo. Qui
stinge un’affettuosa amicizia con la giovane Teresa Lucignani, a cui dedicò una breve
lirica. Grazie all’inverno mite la sua salute migliorò e tornò a dedicarsi alla poesia e
in particolare compose Il Risorgimento e il canto A Silvia.

Non avendo mezzi di trasporto è costretto a ritornare nella casa paterna,


successivamente viene invitato da degli amici Fiorentini, tornando così per la
seconda volta a Firenze lasciando così la propria casa. Qui conobbe il napoletano
Antonio Ranieri con cui strinse una forte amicizia e nel 1833 Leopardi, dopo aver
ricevuto un modesto assegno dalla famiglia, decide di partire per Napoli insieme a
lui poichè sperava che il clima partenopeo potesse giovare alla sua salute. Durante
questi anni si dedicò alla realizzazione di alcune opere tre cui “Pensieri”. Quando a
Napoli scoppiò l’epidemia di colera andò a stare nella Villa Ferrigni con Ranieri a
Torre del Greco dove rimase fino alla sua morte, dove realizzò “La ginestra”, una
delle sue opere più apprezzate, in cui viene citato anche lo stesso Vesuvio.
Nonostante il peggioramento della sua salute continua a lavorare incessantemente
componendo varie liriche e satire, ignorando le raccomandazioni dei medici e
conducendo una vita sregolata. Morì improvvisamente colpito da un malore a 39
anni. Giacomo Leopardi è attualmente sepolto a Napoli nel Parco Vergiliano di
Piedigrotta.
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L’infinito
Una delle opere più famose di Giacomo Leopardi è l’Infinito, una poesia di 15 versi
divisa in 3 strofe. L’opera è stata realizzata durante il suo soggiorno fiorentino ed è
ispirata da un luogo a lui familiare: il monte Tabor. Il poeta immagina di trovarsi li e
di avere la vista offuscata da una siepe che impedisce la visuale del paesaggio.
Questo gli permette di immaginare ciò che potrebbe trovarsi oltre quell’ostacolo tra
cui spazzi sconfinati caratterizzati da infiniti silenzi e il senso di abbandono che lo
pervade grazie a queste immagini lo trasportano in una dimensione in cui
abbandona il concetto stesso di tempo, che gli sembra infinito.

La ginestra
La ginestra è una delle principali opere realizzate nel suo periodo napoletano. È
stata scritta proprio nella Villa Ferrigni durante l’epidemia di colera che si abbatté su
Napoli. L’opera è composta da 317 versi divisi in 7 strofe ed assume la forma di
canzone. Parla del Vesuvio e in particolare della sua forza distruttiva nell’eruzione
avvenuta nel 79 D.C. . Ne sottolinea gli effetti devastanti subiti dalle città di Pompei,
Stabia ed Ercolano. Parla delle ville distrutte, di un’intera città fiorente rasa al suolo
e lo fa rivolgendosi a coloro che reputano madre natura benigna ed amorevole. Il
suo sentimento era ben diverso, la reputava distruttrice e crudele e quell’episodio
ne era la testimonianza. Invitava appunto coloro che nutrissero un sentimento
diverso dal suo a recarsi sulle pendici del Vesuvio per poter toccare con mano
questa potenza distruttrice. È da sottolineare come il poeta metta in netta
contrapposizione il paesaggio arido e desolato con il profumo del fiore, a cui lo
stesso si rivolge.
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Qui su l'arida schiena


Del formidabil monte
Sterminator Vesevo,
La qual null'altro allegra arbor nè fiore,
Tuoi cespi solitari intorno spargi,
Odorata ginestra,
Contenta dei deserti. Anco ti vidi
De' tuoi steli abbellir l'erme contrade
Che cingon la cittade
La qual fu donna de' mortali un tempo,
E del perduto impero
Par che col grave e taciturno aspetto
Faccian fede e ricordo al passeggero.
Or ti riveggo in questo suol, di tristi
Lochi e dal mondo abbandonati amante,
E d'afflitte fortune ognor compagna.
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(Questi sono i primi 16 versi dell’opera di Leopardi.)

STORIA
Le quattro giornate di Napoli
Le quattro giornate di Napoli è un periodo storico avvenuto durante la seconda
guerra mondiale tra l 27 e il 30 settembre 1943. Si tratta di un’insurrezione popolare
in cui il popolo si ribellava contro i soldati tedeschi che avevano occupato la città.
Napoli fu la prima città in Europa a insorgere e liberarsi dalle forze tedesche. Nei
primi 4 anni di guerra Napoli fu duramente bombardata dalle forze alleate e ciò
provocò numerose perdite di vite umane e patrimoni artistici e culturali tra cui la
basilica di Santa Chiara distrutta nel 1942. Gli esponenti dell’antifascismo
partenopeo iniziarono a infittire i contattati con i comandi Alleati per richiedere la
liberazione della città. Dal 8 settembre 1943 le forze armate italiane a causa della
mancanza di ordini di comandi militari si trovarono allo sbando anche a Napoli. La
situazione si aggravò a causa delle diserzioni di molti alti ufficiali per incapacità
nell’assumere iniziative o perché conniventi con i tedeschi che provocò lo sbando
delle truppe, incapaci di difendere la popolazione. In città si intensificarono gli
episodi di intolleranza e di resistenza verso i tedeschi e le azioni armate, ci furono
delle manifestazioni studentesche nel 1 settembre 1943. Poco più di una settimana
dopo le truppe tedesche cercarono di disarmare alcuni agenti di P.S. e diversi militari
che cercarono di fuggire, ma furono inseguiti dai tedeschi con un’autoblindo, i
militari e gli agenti riuscirono a prendere possesso del mezzo e catturarono le truppe
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tedesche. Poco dopo per ordine del comando militare italiano le truppe tedesche
furono rilasciate e i militari italiani puniti. Lo stesso giorno un carabiniere per
difendere un negozio da un saccheggio da parte di alcuni soldati tedeschi fu
costretto a sparare. Il giorno dopo ci fu il primo scontro tra militari italiani e tedeschi
e morirono 3 militari tedeschi e 3 marinai italiani e nei giorni seguenti ce ne furono
altri. Il 12 settembre furono uccisi decine di militari italiani e 4000 persone tra
militari e civili furono deportate per il lavoro obbligatorio. Lo stesso giorno fu
proclamato dal colonnello Scholl il coprifuoco e dichiarò lo stato d’assedio, in
particolare ordinò di passare alle armi qualora ci fossero stati atti ostili verso le
truppe tedesche. La rabbia dei napoletani aumentava sempre più a causa delle
esecuzioni indiscriminate nei loro confronti, per i saccheggi, rastrellamenti e la
miseria che mettevano in ginocchio l’intera città. Il 22 settembre gli abitanti del
Vomero riuscirono ad impadronirsi delle armi appartenute ai soldati tedeschi e
meno di una settimana dopo caddero nelle mani degli insorti alcuni depositi di armi
e munizioni. Era ormai tutto pronto per l’insurrezione del popolo.

27 settembre
Il 27 settembre dopo una retata dei tedeschi, nella quale catturano molti uomini tra
cui tanti erano armati, si aprirono i combattimenti tra Napoletani e Tedeschi. Una
delle prime scintille scoppiò nel quartiere del Vomero in cui un gruppo di persone
fermò un’auto tedesca uccidendo il maresciallo che ne era alla guida. Durante la
giornata ci furono aspri combattimenti in diverse zone della città, però poi i tedeschi
incominciarono l’operazione di sgombero perché gli era stato riferito che stavano
arrivando rinforzi da Bagnoli per il popolo napoletano, che poi si dimostrò una
bufala. Enzo Stimolo prese il comando di 200 insorti con loro attaccò i tedeschi, poco
dopo un gruppo di cittadini si diresse verso il bosco di Capodimonte perché si era
sparsa voce che i tedeschi stavano uccidendo alcuni prigionieri, infatti realizzarono
un piano in cui non volevano permettere di far esplode il ponte della sanità e il
giorno dopo ci riuscirono.

28 settembre
Il 28 settembre aumentarono gli
uomini che partecipavano a questa
guerra, gli scontri si intensificarono
nel quartiere Materdei, in cui una
pattuglia tedesca si rifugiò in una
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abitazione e questa fu circondata dagli insorti napoletani, alla fine di questa


missione 3 napoletani morirono. A Porta Capuana un gruppo di 40 uomini armati di
fucili, pistole e mitraglie uccisero 6 pattuglie tedesche e ne catturarono altre 4,
mentre diversi combattenti si avviarono in altri posti della città, per uccidere altre
pattuglie tedesche, come il Maschio Angioino, al Vasto e Monte Oliveto. I tedeschi
avviarono un’altra retata però questa volta nel quartiere del Vomero facendo molti
prigionieri al campo sportivo del Littorio, cosicché gli uomini del tenente Enzo
Stimolo diedero assalto al campo sportivo, dopo aver combattuto con i soldati
tedeschi, il giorno successivo riuscirono a liberare i prigionieri che erano stati rapiti
dai tedeschi.

29 Settembre
Dopo i 3 giorni di guerra per le vie di Napoli, l’organizzazione dell’insurrezione
rimaneva ancora lasciata a capi del popolo, che non avevano ancora contattato le
forze strutturate dell’antifascismo. In questa guerra hanno partecipato persone di
tutti i tipi come professori, capitani, tenenti ed impiegati, ma soprattutto ragazzini di
tutte le età, c’erano ragazzini delle elementari, delle medie e delle superiori e loro
non lo facevano perché erano obbligati ma lo facevano per difendere la loro città.
Molti di questi sono anche morti. Presso l’edificio scolastico Vincenzo Cuoco
tedeschi attaccarono con i carri armati e 50 ribelli li attaccarono ma purtroppo
perdettero e ci furono 12 morti e circa 15 feriti. Nel quartiere operaio di Ponticelli ci
furono molte cannonate ed i tedeschi attaccarono altri cittadini. Nelle stesse ore tra
il tenente Enzo stimolo e il colonnello Walter sholl per la riconsegna dei prigionieri
rapiti dai tedeschi e il passaggio per uscire da Napoli. Per la prima Volta in Europa i
tedeschi trattavano alla pari con degli insorti.
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Il 30 settembre
Mentre le truppe tedesche avevano già iniziato lo sgombero della città per l’arrivo
delle forze anglo-americane provenienti da Nocera Inferiore, in città il professor
Antonio Tarsia in Curia si autoproclamò capo dei ribelli assumendo pieni poteri civili
e militari. Tuttavia i combattimenti non cessarono e i cannoni tedeschi che
presidiavano le alture di Capodimonte colpirono per tutta la giornata. Gli invasori
lasciarono Napoli e dietro a loro anche incendi e stragi.

La storia di Gennarino
Protagonisti delle 4 Giornate di Napoli sono stati i scugnizzi, il più famoso è Gennaro
Capuozzo un ragazzino di 12 anni ucciso da una granata mentre attaccava un carro
armato dei tedeschi, questa storia è stata raccontata da un suo compagno. Mentre
assalivano la torretta dei tedeschi un ragazzino Gennaro Capuozzo lanciò una
granata verso la torretta e fu ucciso da un soldato tedesco per poi essere vendicato
da i suoi compagni. Gennarino era un ragazzo molto sveglio partecipò a questa
guerra con grande coraggio però sfortunatamente fu ucciso.
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La liberazione
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Alle 9 e 30 del primo ottobre entrarono i primi carri armati alleati in città e alla fine
della giornata i tedeschi si ritirarono. Il combattimento è stato solamente tra italiani
e tedeschi a differenza della resistenza in cui sono stati rari i combattimenti con i
fascisti italiani. le Quattro Giornate di Napoli ebbero senz'altro il merito di impedire
che i tedeschi potessero organizzare una resistenza in città come Adolf Hitler aveva
chiesto. In questa guerra ha partecipato chiunque fra cui preti, scugnizzi, vigili del
fuoco e operai. Circa un anno dopo, il 22 dicembre del 1944, i generali Riccardo
Pentimalli e Ettore Del Tetto, che avevano abbandonato la città nelle mani dei
tedeschi e furono condannati a 20 anni di reclusione. Anche l'avvocato Domenico
Tilena, fu condannato a 6 anni e 8 mesi.
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GEOGRAFIA
Napoli e New York: analogie e differenze
New York
New York, soprannominata “la grande mela” è stata fondata nel 1626 da coloni
olandesi con lo scopo di farla diventare la nuova Amsterdam. Si trova nella parte est
degli Stati Uniti, si affaccia sul oceano atlantico settentrionale. E’ composta dall’isola
di Manhattan e da altri 4 distretti Queens, Bronx, Brooklyn e Staten Island. Data la
natura insulare è stati numerosi collegamenti tra cui spicca il ponte di Brooklyn.
Molti emigrati tra la fine dell’ottocento e l’inizio del novecento avevano come meta
proprio New York per motivi di lavoro, e si sono così create delle aggregazioni di
persone in base ai paesi di provenienza: sono sorte così, tra le tante, Little Italy,
China Town e altri quartieri come quello ebraico e irlandese. La popolazione “nera”
era concentrata nel quartiere di Harlem. Con i suoi 8 milioni di abitanti New York è’
la città più popolosa del nord America Il territorio newyorkese è caratterizzato dalla
presenza di numerosi grattacieli che ne determinano la sua particolare fisionomia.
New York a livello economico è tra le prime città al mondo e si occupa
prevalentemente di attività finanziarie in quanto è fitta la presenza di banche
assicurazioni e società di revisione contabile ,è li localizzato uno dei principali
mercati borsistici del mondo: “ Wall Street”. C’è anche il turismo tra le principali
attività economiche in quanto ospita ogni anno 55 milioni di turisti. Le principali
attrattive sono l’Empire State of Building, la Statua della Libertà, i teatri di Broadway
e gli spazzi verdi di Central Park.
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Napoli

Napoli ha origini più antiche, è stata fondata nel VIII secolo a.C. è localizzata nel sud
Italia nell’omonimo golfo caratterizzato dalla presenza del Vesuvio, famoso vulcano
simbolo di Napoli ed è bagnata dal mar Tirreno. Il territorio è composto da molti
rilievi collinari e il territorio urbano è compreso tra i Campi Flegrei e dal monte
Somma. Anche Napoli come New York è suddivisa in quartieri, tra cui Posillipo e
Vomero e quelli tristemente noti alla cronaca come quelli di Secondigliano e
Scampia in cui è localizzata l’attività criminale così come avviene nel quartiere Bronx
di New York. La popolazione è di circa 1 milione di abitanti e Napoli risulta essere la
terza città più popolosa d’Italia. Il territorio napoletano presenta una grande
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disomogeneità tra le zone del centro, in cui son presenti maggiormente strutture
moderne e di ingenti dimensioni, rispetto alle zone periferiche caratterizzate invece
da centri abitati e zone di campagna. Le attività economiche partenopee occupano
tutti i settori, a partire dal primario che è caratterizzato dalla coltivazione tra le tante
dei pomodori e della mela annurca e dall’artigianato che vanta la caratteristica arte
presepiale. Il settore secondario vanta la presenza degli stabilimenti Fiat a
Pomigliano d’Arco, Fincantieri a Castellammare di Stabia. Il settore terziario è quello
che occupa una fetta più consistente dell’intera economia napoletana e si compone
di attività di tipo commerciale, finanziario e soprattutto culturale che incentiva senza
dubbio anche il turismo. Napoli infatti vanta oltre a bellezze naturali mozzafiato
anche una numerosa quantità di opere artistiche-culturali.

Queste due grandi città sono accomunate da un fenomeno poco felice come quello
della criminalità, localizzato, in entrambe, in quartieri periferici. Esse si
caratterizzano per le solite attività criminose come commercio di droga, estorsione e
tanto altro. New York ha dato i natali ad Al Capone, conosciuto in tutto il mondo
come uno dei principali boss mafiosi dell’epoca, i cui genitori erano emigrati proprio
da Angri, un paesino vicino Napoli.
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INGLESE
Naples and London: analogies and difference
Territory
Naples is a beautiful seaside town located in the southern part of italy. London isn’t
a surrounded by the sea but there is a very famous river Thames. It’s located in the
southern part of country. London is the capital of England. Naples is richer than
London for natural beauty like Vesuvio, famous volcano that destroied the town of
Pompeii in 79 a.d. , Capri is a small island located located in Naples gulf. While
London presents artificial beauty like Big Ban, a big clock tower located near river
Thames, Westminster Abbey and Buckingam Palace.
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Tourism
Both cities are most visited by tourists
because they have a lot of beautiful
attractions. Naples is prefered for
seaside tourism and cultural tourism.
The most visited place are Vesuvio,
Castel dell’Ovo, Maschio Angioino and
Underground Naples. While London is
visited for London Eye, London Bridge,
Westminster Abbey and more.

Transport
London has got one of the most important underground network of the world.
London underground connect all the territory of London. Another most famous
means of transport are black cabs and buses. In the Naples was born the first railway
line of Italy that connects Naples to Portici in 1839. However in Naples today all
railway line aren’t very efficient.

Food
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Naples most popular food is pizza. It’s a product based on flour, water and it’s
seasoned with tomato and mozzarella. From 2017 pizza is Unesco Heritage.
London’s most popular food is Fish and Chips. It consists of fried potatoes and
breaded fish.

Art
Naples is very rich of artistics works. The most important is veiled Christ made by
Giuseppe Sanmartino. It represents Christ lying down covered by a veil and it’s very
suggestive because it’s made of marble but look like a real cloth. London has got a
lot of architectural works. In particular Westminster Abbey, it’s the most important
anglican place of warship in London after the cattedral of Saint Paul.
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FRANCESE
Naples et Paris: similarities et differences
Territoire
Naples est une belle ville balnèaire, situè dans la partie sud de l’Italie. Naples est une
beautè naturelle plus riche, comme Vesuvio cèlèbre volcan detruit Pompei en 79
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apres le Christ. Alors il y a Capri célèbre et belle île située dans le golfe de Naples.
Paris n'est pas une ville balnéaire mais est baignée par la Seine, est célèbre aussi
pour l'université de Sorbonne. Il est célèbre pour ses nombreuses abbayes et palais
royaux. En particulier pour la Cathédrale de Notre Damme. Mais le symbole de Paris
est sans aucun doute la Tour Eiffel.

Cuisine
Naples et Paris sont aussi célèbres pour leurs plats typiques. La pizza est le symbole
de Naples et est apprécié partout dans le monde. La pizza napolitaine typique s’
appelée "Margherita" est faite avec de la farine et de l'eau et est farcie avec de la
mozzarella, de la tomate et du basilic. Il y a d'autres types de pizza qui ont d'autres
ingrédients à la place des tomates et de la mozzarella. À Paris le produit typique est
la baguette. C’est un type de pain différent de l'habituel, a la forme allongée. Il peut
être rempli de salami, de fromage ou autre selon le goût.

Tourisme
À Naples et à Paris il y a beaucoup de touristes pour les différentes beautés à visiter.
Naples est riche en beautés artistiques: il y a beaucoup de châteaux comme le Castel
dell’ Ovo, le Maschio Angioino et la Cathédrale de San Gennaro. Les touristes sont
également attirés par la belle mer. Le tourisme de plage est plus concentré dans les
îles de Capri et Ischia et dans la côte d'Amalfi. Outre la mer et les beautés
artistiques, vous pouvez visiter le Vésuve, et en particulier sa flore et sa faune.
Quand vous arrivez au sommet du Vésuve, il y a une belle vue sur Naples. Paris est
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une ville très visitée pour ses beautés artificielles comme le Tour Eiffel, il est situé
dans le centre de Paris à proximité il y a aussi de petites routes boisées et de petits
lacs. Ensuite, il y a le musée du Louvre visité du monde entier pour les magnifiques
œuvres qui se trouvent à l'intérieur, en particulier la Joconde de Leonardo Da Vinci.
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La tour Eiffel
La tour Eiffel est costruit à l’occasion de l’Exposition
universelle de Paris de 1889. Il tire son nom de son
créateur Gustave Eiffel qui l'a créé avec son équipe
d'ingénieurs. La tour Eifell est située à Paris précisément
au milieu du Champ-de-Mars en face du Trocadèro et
près de la Seine . Au début de la construction cette tour
était de 300 mètres de haut puis au moyen des antennes
sa hauteur augmente et atteint 324 mètres. Environ 250
ouvriers ont travaillé pour l'assembler. Cette tour est le
symbole de Paris est très aimé par les Parisiens et les
étrangers. Immédiatement après sa construction, la tour
eiffel n'a pas été appréciée par de nombreux artistes,
mais maintenant la tour Eifell est visitée par plus de 6
millions de touristes chaque année.

Il Maschio Angioino
Le Maschio Angioino est un
célèbre château médiéval
construit à Naples près de la
Piazza Municipio entre le
1400 et 1600 siècle, ce
château était recherché par
Carlo d'Angiò dont il a hérité
le nom. Dans ce château vivait
le roi Charles II le boiteux. Ce
château est très grand et se
compose de 5 grandes tours couvertes de piperno et une en tuf. Chaque tour a un
escalier appelé l'escalier catalan. Dans le passé, les guetteurs étaient placés sur ces
tours.
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RELIGIONE
Catacombe di San Gennaro
Le catacombe di San Gennaro sono delle antiche aree cimiteriali situate nel
sottosuolo risalenti al II-III secolo e rappresentano il più importante monumento
napoletano del Cristianesimo. Originariamente accoglieva le spoglie di una ricca
famiglia romana, successivamente ospitò anche i resti mortali di sant’ Agrippino. La
tomba di San Gennaro fu spostata ad un livello inferiore rispetto a quello in cui si
trovavano le suddette in occasione della costruzione di una basilica cimiteriale. Da
quel momento la catacomba del santo protettore di Napoli divenne un vero luogo di
culto. Nel 831 il principe Sicone I, assediando la città di Napoli, ne approfittò per
trafugare i resti di San Gennaro trasportandolo nella sua città Benevento. Nei secoli
successive le catacombe divennero luogo di sepoltura di santi vescovi in città, ma
cominciò anche un lungo periodo di decadenza. Tutt’ora è una tappa molto
importante per i pellegrini.
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San Gennaro
È nato a Pozzuoli nel 272 ed è stato un vescovo e un martire cristiano e venerato
come santo dalla chiesa cattolica e ortodossa. È il patrono principale di Napoli nel
cui duomo sono custodite attualmente le sue ossa e le sue due antichissime ampolle
contenenti il suo presunto sangue. San Gennaro è conosciuto per il suo principale
miracolo che avviene con cadenza annuale: la liquefazione del suo sangue. Esso è
contenuto in delle ampolle e nel giorno della ricorrenza del santo il 19 settembre nel
duomo di Napoli avviene tale miracolo. La prima volta c’è stato ai tempi di
Costantino I, durante il trasferimento della salma a Napoli ad opera del vescovo
Severo. Fermatosi temporaneamente per aver incontrato Eusebia, la nutrice che
trasferiva in quel momento le ampolle notarono che il sangue in esse contenuto si
era liquefatto
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MUSICA
Wolfgang Amadeus Mozart
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Wolfgang Amadeus Mozart è nato a


Salisburgo il 27 gennaio 1756. Nella sua
famiglia la musica aveva un ruolo centrale
perché il padre Leopold era un violinista di
corte mentre la sorella maggiore Nannerl è
un’eccellente pianista. Il piccolo Mozart aveva
un talento straordinario già da bambino
notato subito dal padre. A 6 anni Mozart fu in
grado di suonare una partitura difficile
mentre a 11 anni compose il suo primo
melodramma. Suo padre inizia a occuparsi
della sua formazione musicale di suo figlio
attraverso viaggi in Europa e lezioni musicali.
Durante questi viaggi entrambi visitarono
numerose città tra cui Vienna, Parigi, Londra e
Bruxelles, per poi giungere in Italia in
particolare a Milano, Venezia, Roma e infine
Napoli. Nel capoluogo partenopeo rimasero
per sei settimane. Ebbero modo di incontrare molte persone già precedentemente
conosciute a Londra. A Napoli ebbe anche un concerto al conservatorio della Pietà
dei Turchini in cui gli fu consegnato un anello dai presunti poteri magici che
conferiva a colui che lo indossava la capacità di saper suonare qualsiasi strumento.
Mozart, sicuro delle sue capacità, decise in modo spavaldo di togliersi l’anello per
dimostrare che le sue capacità da musicista dipendevano esclusivamente dal suo
talento. Napoli trasmise a Mozart senza dubbio la capacità di concepire la musica
sotto un diverso punto di vista per l’uso drammatico e psicologico che veniva fatto
degli strumenti ma allo stesso tempo in questo territorio in pochi notarono il suo
passaggio perché la mancata considerazione che c’era nei suoi confronti non gli
permise di lasciare il segno e farsi conoscere tramite concerti ed eventi.

Opere
Tra le sue opere più importanti spiccano “Le nozze di Figaro”, “Così fan tutte” e “Il
Don Giovanni”, rappresentato per la prima volta a Praga nel 1787. Un’altra delle sue
principali composizioni è senza dubbio la “Requiem”, la sua ultima realizzazione.
Stendhal racconta che l’opera gli era stata commissionata da un anonimo. Alla
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scadenza prefissata per la consegna dello spartito, Mozart non aveva ancora
ultimato il lavoro, ma un rappresentate del committente gli offrì altri 50 ducati e
altro tempo per completarla. L’autore austriaco, molto provato dalla fatica per lo
sforzo sostenuto su tale opera non ebbe le forze di riconoscere colui che fece tale
richiesta e si convinse che l’opera fosse commissionata da un soggetto dell’al di là.
Mozart morì il 5 dicembre 1791 subito dopo la proroga, senza però riuscire a
terminare questa composizione.

EDUCAZIONE FISICA
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PUGILATO
Il pugilato è uno sport di combattimento molto antico. Questo sport si svolge un
ring, uno spazio quadrato delimitato da 2 corde. In questo ring ci possono essere
solo i 2 atleti che si colpiscono con pugni chiusi usando appositi guantoni e un
arbitro.Vince chi riesce a indebolire l’avversario per primo attenendosi alle regole. Il
pugilato nasce come sport di difesa, perché l’uomo per difendersi usa per istinto i
pugni, quindi ti allena ad una difesa utile anche al difuori dello sport. Ci sono due tipi
i pugilato: quello antico e quello moderno, che è diverso. Il primo nasce nell’antica
Grecia dove le nocche erano coperte da lunghe strisce e certe volte venivano
inserite placche di metallo. Nel pugilato antico non si potevano usare le prese, si era
squalificati se
venivano usate le dita
e non esistevano
categorie di peso.
Attualmente le regole
sono molto diverse.
Ora bisogna avere i
guantoni, non si può
attaccare lo sfidante
mentre si sta
riprendendo dal KO se
non per regola del
arbitro e in fine ci
sono le categorie di peso che si dividono in leggeri,medi e massimi. Nel pugilato c’è
anche stato e c’è ancora un alto interesse per quanto riguarda le scommesse,
talvolta anche clandestine. Si poteva e si può scommettere per chi vinceva, su
quanti round durava il match ecc. Quindi ha avuto un’ampia diffusione non solo
come sport o come tecnica di difesa ma è diventato un evento su cui scommettere.
Questa diffusione c’è stata soprattutto in America , dove ci sono stati moltissimi e
fortissimi pugili, ma il più forte e il più famoso di tutti i tempi è Muhammad Alì. Lui
ha vinto moltissimi premi tra cui molti titoli mondiali.

Il pugilato a Napoli
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A Napoli il pugilato non è uno sport molto frequentato ma avvolte vengono fatte
delle apposite palestre per tenere i ragazzini fuori dalla strada e dalla malavita.
Clemente Russo è un pugile ma anche carabiniere Napoletano, lui nella sua carriera
da pugile ha vinto molto tra cui molte coppe e medaglie.

ARTE
Caravaggio
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La vita
Michelangelo Merisi, detto Caravaggio, rappresenta
la difficile realtà del suo tempo, anche negli aspetti
più crudi e dolorosi. Gli anni vissuti da Caravaggio
sono anni di grande incertezza, che sono stati
caratterizzati dalle cadute delle idee rinascimentali
e contrasti religiosi. Infatti l’artista compie opere
con grandi intensità emotive, senza idealizzare i
personaggi. La vita di Caravaggio ha avuto la stessa
intensità della sua arte. Lui nasce a Milano, il 29
settembre nel 1571, dopo anni di studio Caravaggio
all’ età di 20 anni si trasferisce a Roma cioè nel
1592. Caravaggio qui fu ospite di un cardinale un
uomo di cultura. Qui a Roma fece una nuova opera
bacco, che fu data a Ferdinando I de medici per le sue nozze. Quest’opera scelta da
Caravaggio parla di Bacco dio del vino che invece di essere un dio sembra un giovane
ragazzino. Anche dopo aver fatto l’opera a Roma vive comunque tra la miseria che
deriva dalla sua arte apprezzata da nobili e cardinali, nel 1606 durante un litigio
uccide un’ uomo ed è costretto a fuggire e viaggia tra Napoli , Malta, Messina e
Siracusa fin a quando morirà di febbre.

Il soggiorno a Napoli
Alla fine del 1606 l’artista Caravaggio si trasferisce a
Napoli, precisamente nei quartieri spagnoli. Qui
l’artista conosce una famiglia, i Colonna, e in quel
territorio si trova molto bene . Durante il suo lungo
soggiorno partenopeo realizza due opere: “Le sette
opere di misericordia” e “La flagellazione di Cristo”.
Di quest’ultima opera sono state fatte 2 copie e
attualmente una si trova in Francia e l’altra si trova
proprio a Napoli.

I viaggi tra Sicilia e Malta


Dopo questo soggiorno a Napoli partì per alta dove voleva diventare cavaliere per
avere l’immunità visto che aveva ancora la decapitazione contro. Lui continuo la sua
attività da pittore facendo varie opere poi riuscì finalmente ad diventare cavaliere
ma fu portato in carcere poco dopo perché ci fu un litigio tra lui e un altro
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cavaliere,che era di gradi superiore a lui. Dopo essere stato carcerato lui riuscì a
fuggire e si rifuggiò in Sicilia a Siracusa. Durante questo soggiorno a Siracusa e
Messina concepì altre opere.

Il Ritorno a Napoli
Nel suo ritorno a Napoli il pittore fece non solo altre opere come il Martirio di
Sant’Orsola, tutt’ora questo quadro è ancora conservato a Napoli nella galleria di
zevallos poi fece anche un’altra opera Davide dalla testa di Golia. Dopo queste opere
se ne andò da Napoli. Dopo Napoli si recò in altri posti fino a quando andò a porto
Ercole dove si ammalò di febbre e morì nel 1610.

Il Martirio di Sant’Orsola
IL Martiro di sant’Orsola è un dipinto a olio sul tela che misura 140,5 x 170,5 è
eseguito nel 1610 da Caravaggio è conservato presso la galleria di Zevallos. Questo
ritratto raffigura Attila e Sant’Orsola che non voleva concedersi al tiranno. Questo
dipinto è ambientato nella tenda di Attila che per rabbia scaglia una freccia verso
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Sant’Orsola e la colpisce al seno, alle sue spalle è raffigurato Caravaggio con la


bocca dischiusa ed una espressione dolorante.

SCIENZE
I vulcani
L'eruzione di un vulcano è sicuramente uno degli spettacoli più affascinanti, la sua
potenza distruttrice incute molto timore. Oltre alle eruzioni vulcaniche ci sono altri
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fenomeni con la stessa potenza distruttrice, come i terremoti.I vulcani si formano


dalle fratture della crosta terrestre da cui fuoriesce il magma, una massa di
materiale fuso ed incandescente. Del vulcano è visibile solamente la parte esterna. Il
vulcano è un rilievo montuoso detto cono. Il cono vulcanico si forma inseguito
all'accumulo e alla solidificazione dei materiali fuoriusciti.Al di sotto del cono
vulcanico si trova la camera magmatica che è un deposito temporaneo dove il
magma resta prima di fuoriuscire. Il magma poi risale in superficie attraverso i
camini, per poi fuoriuscire dai crateri diventando lava.Il magma è un materiale
denso e viscoso e la sua temperatura è molto più elevata rispetto alla lava. E’ pieno
di gas ed è molto incandescente, invece la lava ha meno calore ed è priva di gas. I
vulcani possono essere di tre tipi:
• Attivi se sono in continua eruzione.
• Quiescenti se non danno segni di attività da molto tempo e possono sembrare
spenti ma possono eruttare.
• Spenti quando non manifestano alcuna attività da molti secoli
L’eruzione vulcanica si ha quando il magma fuoriesce dal cratere e può avvenire in
modi diversi: se il magma è fluido si ha una eruzione effusiva mentre se il magma è
molto denso si ha un'eruzione esplosiva. Uno dei vulcani più famosi al mondo è il
Vesuvio.

Il Vesuvio
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Il Vesuvio si trova in Italia precisamente a Napoli capo luogo della Campania, si


affaccia sul golfo di Napoli famoso per la sua bellezza in tutto il mondo. Per la sua
storia e per le sue eruzioni il Vesuvio attrae a se l’interesse di turisti e studiosi ogni
giorno. Due sono state le eruzioni più significative del Vesuvio, una nel 79 D.C. che
ha distrutto la città di Pompei e tutt’ora ci sono ancora dei resti visitati da tutte le
persone del mondo; l'eruzione del Vesuvio del 79 è il principale evento eruttivo
verificatosi sul Vesuvio in epoca storica. L'eruzione, che ha profondamente
modificato la morfologia del vulcano e dei territori circostanti, ha provocato la
distruzione delle città di Ercolano, Pompei. Oltre a questa c’è ne sono state altre ma
non gravi come questa. e un'altra nel 1944 dove non ci sono stati dei gravi danni
proprio come nell'esplosione del 79.Nel 1944 ci fu un’altra eruzione, l’ultima fin’ ora,
che distrusse Massa e San Sebastiano, cosparse di ceneri Ottaviano e tutto il
Meridione, e fu resa famosa dai cinegiornali dell'esercito angloamericano che
all'epoca occupava Napoli. Infatti a partire dalla fine di questa eruzione il vulcano è
entrato in una fase di quiescenza, senza il pennacchio di fumo che era diventato
costante anche nei periodi di calma durante gli ultimi secoli. C’è stata quella del
1631 dove ci furono delle piccole scosse di terremoto e così il Vesuvio rientrò in
attività dopo un riposo di circa 130 anni, con l'apertura di una bocca laterale sul
versante Sud-Est con una iniziale fase di attività stromboliana e forse l'emissione di
una colata di lava, Una prima fase espulse ceneri frammiste all'acqua che scesero a
valle a grandi velocità, oltre a colonne di vapore. Successivamente ebbe luogo una
violenta attività esplosiva dal cratere centrale con un'alta colonna di ceneri, pomici e
gas. Il Vesuvio è un vulcano che fa parte della categoria dei vulcani quiescenti, che
non erutta da molto tempo ma se dovesse farlo i paesi vesuviani, come Ottaviano,
San Giuseppe Vesuviano, San Gennaro Vesuviano, Somma Vesuviana, saranno
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costretti a spostarsi negli altri paesi dell'Italia. Le persone che si trovano nei paesi a
rischio quando ci sarà un’eruzione verranno tutti dislocati in’ altri paesi d’Italia. Dal
1631 al 1944, il Vesuvio è stato un vulcano "addomesticato", cioè ha seguito un
andamento eruttivo continuo, col condotto praticamente sempre aperto, di modo
tale che era possibile intuire le eruzioni. Dopo una grande eruzione come quella del
1631 o 1872, tutto il magma è stato espulso e il condotto svuotato fa controllare la
parte sommitale del vulcano. Il Vesuvio quindi entra in un periodo di quiescenza,
che dura dai 3 ai 7 anni, durante la quale non emette più magma ma solamente gas,
successivamente ci sono piccole esplosioni di ceneri sul fondo del cratere ed
incomincia a costruirsi un cono di scorie, dove le dimensioni possono aumentare a
seconda della pressione che comincia ad accumularsi nella camera magmatica. Così
danno via ad un’attività molto persistente che può durare da un minimo di 7 ad un
massimo di 30 anni. In questo periodo, le scorie accumulate formano una vera e
propria piattaforma che finirà per occupare completamente il cratere stesso,
generando spesso piccole colate esterne. Quando la pressione accumulatasi giunge
al limite, il cono comincia a fratturarsi, ed ha inizio l'eruzione finale, che dura al
massimo due/quattro settimane. Dopo l’ascesa della lava, si ha un’eruzione più
breve ma molto più potente. Questa fase Può durare al massimo 2 giorni dopo
questa la lava nel cratere finisce ed il Vesuvio ricade nel periodo di quiescenza.Dopo
l’eruzione del 44 il Vesuvio è in fase di quiescenza, durante questo periodo di riposo
il vulcano sembra in rispetto ritardo seguendo il suo ciclo. Per questo, si ritiene che
il Vesuvio sia uscito dal tipo di attività fino a ora studiato, caratterizzato da un
condotto praticamente sempre aperto sin dal 1631. Tuttavia è stata condotta una
ricerca da 2 università in cui dicono che il Vesuvio ha una profondità di circa otto
chilometri sotto la superficie è presente un accumulo di magma che si estende per
circa quattrocento chilometri quadrati, dal centro del golfo di Napoli fino quasi ai
contrafforti preappenninici. Per via di ciò, è lecito aspettarsi i segnali di una ripresa
dell'attività in qualunque momento: quindi, il Vesuvio è strettamente monitorato.

Solfatara
Una solfatara è un apparato vulcanico in cui è presente un campo fumarolico più o
meno esteso, la cui attività è costituita principalmente dall'emissione di vapore e gas
a forte componente solfurea. Questo fenomeno è tipico nei vulcani in stato di
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quiescenza o prossimi all'estinzione. La solfatara fa parte delle attività vulcaniche


secondarie, come la fumarola e il geyser. La solfatara di Pozzuoli fa parte del Vesuvio
anch’essa non emette più gas e vapori, si trova anch’essa nella fase di quiescenza. La
Solfatara di Pozzuoli è uno dei quaranta vulcani che costituiscono i Campi Flegrei ed
è ubicata a circa tre chilometri dal centro della città di Pozzuoli. Si tratta di un antico
cratere vulcanico ancora attivo ma in stato quiescente che da circa due millenni
conserva un'attività di fumarole d'anidride solforosa, getti di fango bollente ed
elevata temperatura del suolo, altre attività simili si riscontrano anche in altre parti
del mondo e vengono indicate con il nome di solfatare proprio per la similitudine
con quella puteolana. La Solfatara rappresenta oggi una valvola di sfogo del magma
presente sotto i Campi Flegrei, grazie alla quale si riesce a mantenere una pressione
costante dei gas sotterranei. La solfatara è il nome con cui viene indicato il cratere,
esso ha una forma ellittica con diametri di 770 metri e 580 metri.

Parco Nazionale del Vesuvio


Poi il 5 giugno 1995 nasce a Napoli Il Parco Nazionale del Vesuvio per l’interesse
geologico e storico di questo vulcano. La sua sede è collocata nel comune di
Ottaviano. È stato istituito principalmente per:
• conservare i valori del territorio e dell'ambiente, e la loro integrazione con
l'uomo;
• salvaguardare le specie animali e vegetali, nonché le singolarità geologiche;
• promuovere attività di educazione ambientale, di formazione e di ricerca
scientifica.
Il Parco nasce poi dall'esigenza di valorizzare e difendere il Vesuvio. Esso
rappresenta il tipico esempio di vulcano a recinto, costituito da un cono esterno
tronco. Il territorio, ricco di bellezze storiche e naturalistiche, vanta una produzione
agricola unica per varietà e originalità di sapori. Un'ulteriore singolarità di questo
Parco è rappresentata dalla notevole presenza di
specie floristiche e faunistiche se si rapporta alla
sua ridotta estensione: sono presenti ben 612
specie appartenenti al mondo vegetale e 227
specie (tra quelle studiate) appartenenti a quello
animale.
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TECNICA
L’energia geotermica
L’energia geotermica consiste nell’utilizzare il calore delle rocce che si trovano nel
sottosuolo, questo calore si propaga nelle zone più profonde della terra. Per
condurre in superfice il calore si ha bisogno di un vettore, che può essere acqua o
vapore, il calore grazie a questo vettore riesce a salire in superfice in grande
quantità. Per garantire l’attività continua e costante di un sistema geotermico è
necessario l’intervento umano oppure che sia alimentato da una fonte esterna come
l’acqua. Quest’acqua filtra nel sottosuolo attraverso rocce permeabili formando
delle sacche sotterranee, e per effetto del calore trasmesso dalle rocce la
temperatura si scalda fino a superare centinaia di gradi. Il vettore in queste
condizioni può salire lungo le fessure o passare attraverso perforazioni meccaniche
del suolo provocando manifestazioni geotermiche come geyser, soffioni o sorgenti
termali. Nelle centrali geotermoelettriche troviamo una struttura simile a quelle
tradizionali, composta da turbine a vapore, alternatori per la generazione di energia
elettrica e i condensatori per raffreddare il vapore utilizzato. L’unica differenza si
riscontra nella mancanza di perforazioni per la fuoriuscita di calore, che non risulta
più necessario in quanto il calore viene prelevato direttamente dal suolo. Esistono
diversi tipi di centrali geotermiche a seconda delle diverse fonti di fluidi, un a
centrale può essere a vapore dominante se è stata installata in un campo a vapore
secco. Il vapore è inviato alla turbina e alla sua uscita questo vapore viene prima
condensato e poi depurato. Quando invece si tratta di campi ad acqua dominante la
miscela che esce dal pozzo geotermico è sottoposta ad un processo di separazione.
In Italia è stata costruito nel 1913 il primo impianto geotermico nel mondo, ancora
oggi questo impianto è tra primi a livello mondiale. Questa struttura geotermica è
stata costruita in Toscana a Lardello, questo oltre a produrre energia elettrica col
sistema geotermico fornisce anche il teleriscaldamento nelle abitazioni della zona.
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Impianto geotermico solfatara di Pozzuoli


Uno dei luoghi maggiormente indicati per la realizzazione di un impianto
geotermico, così com’è stato per Lardello, è senza dubbio la Solfatara di Pozzuoli,
luogo in cui il calore proveniente dal sottosuolo si propaga in modo importante e
costante ogni giorno. La Solfatara è localizzata nei campi Flegrei, un insieme di
quaranta vulcani, è anch’essa originata dal cratere di un antico vulcano di alcune
migliaia di anni. Presenta un’attività vulcanica legata, così come il suo apparato
vulcanico, a quella del Vesuvio e si trovano entrambi in uno stato di quiescenza.
Questo comporta un potenziale rischio poiché un’ipotesi di eruzione dello stesso
vulcano non è esclusa. Sono state così avanzate delle ipotesi di costruzioni di un
impianto geotermico che possa favorire il territorio in termini di autonomia
energetica. Il progetto prevedeva lo scavo fino a 800 metri di profondità di 5 pozzi
nella zona di Scarfoglio, in particolare ad est della Solfatara ed era prevista una
durata di 4 anni di sperimentazioni. La popolazione e le istituzioni puteolane si sono
dimostrate scettiche e preoccupate per tale ipotesi. Gli studi di settore hanno
evidenziato che realizzare un impianto di quella portata in tale zona avrebbe
comportato un rischio troppo grande per il territorio, considerando che Pozzuoli è
un centro abitato localizzato in prossimità di uno dei vulcani più pericolosi della
terra e che le operazioni per costruire questo impianto avrebbero portato ad un
potenziale rischio di risveglio delle attività eruttive del Vesuvio. A distanza di alcuni
anni da cui l’argomento è stato trattato con più insistenza sembra che questa ipotesi
sia stata accantonata.
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