Piergiorgio Odifreddi - Patafisica

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PATAFISICA La riscoperta dell'assurdo attraverso il romanzo


di Piergiorgio Odifreddi (La Repubblica 15 ottobre 2000)
Agli inizi del cammin di propria vita il romanzo produsse opere memorabili, che assumevano narratore e lettore come protagonisti, e forma e struttura come contenuto. Opere che erigevano la divagazione a discorso, l'interruzione ad azione, il superfluo a necessario, il caos a regola, la molteplicit a unit. Opere quali La vita e le opinioni di Tristam Shandy di Sterne, che non temevano di presentare pagine nere e pagine bianche, capitoli di due righe e capitoli sui capitoli, spazi vuoti da riempire e storie interrotte da continuare a piacere. Opere quali Jacques il fatalista di Diderot, che srotolavano il Grande Rotolo della scrittura fingendo di tessere trame con fili inesistenti: "Come s'erano incontrati? Per caso, come tutti. Come si chiamavano? E che ve ne importa? Da dove venivano? Dal luogo pi vicino. Dove andavano? Si sa forse dove si va?". Dopo queste prove strepitose il romanzo ha smarrito la diritta via, impantanandosi in una selva dai colori rosa, giallo e nero. La penna divenuta cinepresa o registratore, e la maggior parte dei romanzi scritti, pubblicati, recensiti e letti non sono altro che variazioni sui temi dell'antica tradizione omerica del reportage di guerra o di viaggio, o della recente ossessione freudiana sull'inconscio e sul sesso. Quasi tutti insistono a raccontare storie: incuranti del fatto che, come fece notare Nabokov, quando si matura ci si interessa pi a come sono fatti i libri, che non a ci che essi dicono. Fortunatamente per le persone mature, qualcosa si mosso nel Novecento: ad esempio, Borges ha iniziato a recensire libri mai scritti. Ma in occasione del Premio Capri per l'Enigma, che termina oggi a Capri e d il suo riconoscimento al compositore Luciano Berio e lo scrittore Jacques Roubaud, vogliamo parlare di un intero filone che prende le mosse da un libro singolare e unico: Gesta e opinioni del dottor Faustroll, patafisico di Alfred Jarry, pubblicato postumo nel 1911. Oltre alle avventure del dottore, nato nel 1898 all'et di sessantatr anni e mai invecchiato, o al computo della superficie di Dio, definito come la distanza pi breve da zero all'infinito, il romanzo introduce la patafisica come "scienza delle soluzioni immaginarie", che sta alla metafisica come questa sta alla fisica. Sembrerebbe una goliardata, ed in parte lo . Ma non pu essere solo questo, a meno che non lo siano anche la fenomenologia e Heidegger, visto che Gilles Deleuze dichiar che Jarry apr

la via alla prima, e fu un precursore del secondo. E a meno che non lo siano personaggi come il pittore Max Ernst, il grafico Maurits Escher, il fotografo Man Ray, il regista Ren Clair, lo scrittore Eugne Ionesco e il poeta Jacques Prvert: tutti membri del Collegio di Patafisica, fondato l'11 maggio 1948 e tuttora esistente. Il Collegio conta gli anni secondo un calendario perpetuo che parte dall'8 settembre 1873, giorno della Nativit di Jarry, assegna titoli roboanti ai suoi membri, da Trascendente Satrapo a Sommo Reggente, e si struttura in commissioni dai nomi fantasiosi. La pi famosa di queste commissioni certamente l'Ouvroir de Littrature Potentielle] (Oulipo), fondato il 24 novembre 1960 a Parigi dal matematico Franois Le Lionnais e dallo scrittore Raymond Queneau. Nel miglior spirito patafisico, la letteratura potenziale una soluzione immaginaria ai problemi della scrittura, e costituisce l'analogo letterario delle soluzioni immaginarie alle equazioni matematiche, senza le quali la scienza moderna sarebbe impensabile e impraticabile. Il credo dell'Oulipo, sintetizzato da Queneau, che il classico che scrive la sua tragedia osservando un certo numero di regole che conosce pi libero del poeta che scrive quel che gli passa per la testa, ed schiavo di altre regole che ignora. Conseguentemente, gli oulipiani si inventano restrizioni matematiche dalle quali cercano di evadere mediante la creativit artistica: per dirla con le loro parole, sono topi che costruiscono trappole dalle quali cercano di scappare. A opera terminata, alcuni accettano di rendere pubbliche le restrizioni che li hanno ispirati. Altri invece preferiscono mantenerle segrete e lasciare che sia il risultato ad essere giudicato, pi che le intenzioni. L'Oulipo ha portato una ventata di aria fresca nella letteratura della seconda met del Novecento, e gli oulipiani hanno ormai prodotto opere di valore assoluto: gli Esercizi di stile di Queneau (Einaudi, 1983), una serie di novantotto variazioni su un unico tema; La scomparsa di Georges Perec (Guida, 1995), una storia scritta interamente senza la lettera "e", e narrante appunto la sua scomparsa; Se una notte d'inverno un viaggiatore di Italo Calvino (Einaudi, 1979), un romanzo costituito da dieci inizi di romanzo, i cui titoli ne costituiscono un undicesimo; La bella Ortensia di Jacques Roubaud (Feltrinelli, 1989), in cui autore, narratore, personaggi e lettore si ritrovano tutti coinvolti fra i protagonisti; Sigarette di Harry Matthews (Boringhieri, 1990), che costruisce l'assonometria di una storia a partire da una serie di vedute prospettiche; Perch non ho mai scritto nessuno dei miei libri di Marcel Benabou (Theoria, 1991), che giustifica paradossalmente il proprio titolo;... Naturalmente il problema della traduzione di opere di questo genere pi complicato del solito, e richiede spesso una riscrittura dell'opera stessa sulla base delle restrizioni originarie. Cos_ stato, ad esempio, per la traduzione di Umberto Eco degli Esercizi di stile, che ha dovuto eliminare alcune delle variazioni perch basate su procedimenti (quali l'omofonia) che funzionano bene in francese e male in italiano, e sostituirle con altre. Proprio da problemi di traduzione della prima antologia degli opuscoli pubblicati dall'Oulipo Oulipiana (Guida, 1995), nato l'Opificio di Letteratura Potenziale (Oplepo), fondato nel novembre 1990 a Capri dall'ingegnere Raffaele Aragona e dai francesisti Ruggero Campagnoli e Domenico D'Oria. L'Oplepo, oggi presieduto da

Edoardo Sanguineti, costituisce una versione italiana dell'Oulipo, con le dovute differenze. In particolare, la componente matematica meno marcata, ed invece predominante una vena enigmatica. Un divertente esempio di quest'ultima il procedimento della crittografia mnemonica, che consiste nel trovare significati alternativi per espressioni di uso comune. Ad esempio, notando che "I" il corrispondente romano dell'Unit, "trono" la formula per l'area di un parallelogramma (base per Altezza), "Sofia Loren" un tocco di campana, "cucchiaino" un mezzo minuto di raccoglimento" Bench un'antologia di lavori oplepiani analoga a quella oulipiana non sia ancora disponibile, ci si pu gi divertire con Enigmatica e Le vertigini del labirinto di Raffaele Aragona (Edizioni Scientifiche Italiane, 1996 e 2000), che raccolgono vari contributi storici e critici. Per allargare invece lo sguardo oltre la letteratura, verso altre arti e scienze, ci si deve rivolgere ad Attenzione al potenziale di Brunella Eruli (Nardi, 1994) e a Forse Queneau. Enciclopedia delle Scienze Anomale di Paolo Albani e Paolo della Bella (Zanichelli, 1999). Opere, queste, che gi nel titolo ci riportano a quelle potenzialit e anomalie dalle quali eravamo partiti, e nelle quali si possono forse riconoscere la realt e la regola della letteratura.