Le Vite De' Più Eccellenti Fumettori-Edizioni NPE-OMAGGIO

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LEDE’VITE

PIÙ
ECCELLENTISSIMI
FUMETTORI
DALLI PROTOFUMETTI INFINO A’
TEMPI NOSTRI DESCRITTE DA
GIORGIO VASARI
PITTORE ARETINO
E ILLUSTRATE DA
GIULIANO
PICCININNO
FUMETTORE VICE/PICENTINO
CON UNA UTILE & NECESSArIA
NOTAZIONE DEL DOTTORE
RAFFAELE
DE FALCO

EDIZIONI NPE
MMXXII
Le vite de’ più eccellenti fumettori
di Guliano Piccininno
2019 © Giuliano Piccininno
2022 © Solone srl per questa edizione
© dei rispettivi autori per i personaggi, le serie
e le ambientazioni citati a scopo informativo
e documentaristico in questo volume.
Collana L’arte delle nuvole, 41

Direttore Editoriale: Nicola Pesce


Ordini o informazioni: [email protected]
Caporedattore: Stefano Romanini
Ufficio Stampa: Gloria Grieco
[email protected]
Coordinamento Editoriale: Valeria Morelli
Correzione bozze: a cura della redazione

Stampato tramite Tespi srl – Eboli


nel mese di giugno 2022
Edizioni NPE

è un marchio in esclusiva di Solone srl


Via Aversana, 8 – 84025 Eboli (SA)

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LE VITE
DE’ PIÙ ECCELLENTI
FUMETTORI
di Giuliano Piccininno
Prefazione
di Rossella Sileno
Direttore Museo Statale di Casa Vasari, Arezzo

Ma io dirò bene, che dell’una e dell’altra arte (della pittura e della scultura,
n.d.r.), il disegno, che è il fondamento di quelle, anzi l’istessa anima che
concepe e nutrisce in se medesima tutti i parti degli intelletti, fusse perfettissimo
in su l’origine di tutte l’altre cose.
Giorgio Vasari, Proemio delle Vite, 1568

Per la prima volta un graphic novel viene dedicato a Giorgio Vasari, pittore,
architetto e storico dell’arte ante litteram, illustre aretino. Quando l’autore,
Giuliano Piccininno, mi ha contattata per presentarmi il suo lavoro a fumetti
e per chiedermi garbatamente di scriverne la presentazione, ho accettato su-
bito – senza conoscerlo e prima ancora di aver letto l’opera – con entusiasmo
e curiosità.
E proprio la curiosità è, a mio avviso, il filo conduttore che muove il tutto.
È curioso Vasari, valente architetto e pittore, che viaggia in lungo e in largo
attraverso l’Italia del Cinquecento raccogliendo materiale per le sue Vite, che
contemporaneamente scrive. Viaggia tanto e scrive tanto, in un modo che
oggi potremmo quasi definire “compulsivo”.
È curioso senz’altro Piccininno, che alla mia domanda “Come mai pro-
prio Vasari?” risponde di sentire l’artista aretino come uno spirito affine,
inquieto ed impegnato a dare il meglio di sé in più campi. Così è Giuliano,
che – oltre ad essere un appassionato insegnante di disegno e storia dell’arte
– si diletta con successo nell’arte del fumetto, come nella grafica per l’edi-
toria e per la produzione commerciale. Infine, sono sicuramente curiosa

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anch’io, ed è per questo (almeno in parte) che mi accingo volentieri a scri-
vere queste righe.
Un Vasari ottimamente tratteggiato, compito, aulico a tratti e allegramente
fuori contesto, è quello che si materializza all’improvviso nello studio del
nostro disegnatore di fumetti, chiedendogli lumi su quest’arte a lui
sconosciuta, alla quale intende dedicare (avendo l’eternità a disposizione)
un’appendice – che si potrebbe ragionevolmente intitolare Dello fumetto –
nell’aggiornamento che sta elaborando della sua ormai datata opera. Subito
dopo lo spirito dell’artista rinascimentale si materializza anche Calendula,
personificazione della musa del fumetto, graziosa figura svagata e sagace al
tempo stesso, il cui nome trae spunto dalla pianta officinale che un tempo
si riteneva avesse poteri magici e che fiorisce ininterrottamente per tutta
l’estate, fino all’autunno inoltrato. Ed è dunque dall’incontro fra questi tre
personaggi, diversi ma ben assortiti tra di loro, che fioriscono una
cinquantina di pagine da leggere, divertenti e appassionanti, attraverso le
quali l’autore – con mano davvero felice e ispirata – ci conduce per mano in
un viaggio nel mondo del fumetto, arricchito da continui e piacevoli rimandi
alla storia dell’arte.
Così Il sogno di Costantino, una delle scene più note della Leggenda della
Vera Croce, il capolavoro di Piero della Francesca, diviene utile strumento
d’illustrazione delle differenze tra fumetto e pittura, in questo caso tra la
sequenzialità del primo e la fortissima unità progettuale dei cicli pittorici
rinascimentali; la sensuale raffinatezza dell’opera di Milo Manara appare,
agli occhi di Giorgio, meritevole di essere segnalata all’amico Pietro Areti-
no, mentre i supereroi dai fantastici poteri vestiti con calzamaglie e mantelli
altro non sono che superhomini, i cui raggi fotonici ricordano assai da vici-
no fulmini e saette di olimpica memoria. Ecco che, una vignetta dopo l’al-
tra, l’illustrazione dei vari generi e delle varie tecniche fumettistiche, i con-
tinui rimandi ed analogie che fanno capolino, ci mostrano come nulla sia
mai davvero totalmente nuovo, anche se gli strumenti del mestiere sono in
continua evoluzione e la tavola non è, in questo caso, il supporto ligneo di
tanti capolavori.
Il fumetto sarà pure solo arte applicata, finalizzata alla riproduzione tecnica
e priva di una propria autonomia – come spiega Giuliano a Giorgio in una
delle scene – tuttavia nel corso della narrazione di questo volume i paralleli-
smi e le similitudini che emergono tra i due mondi sono tali e tanti che persino
accostare l’universo del fumettista statunitense Jack Kirby, “The King of comics”

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a quello di Michelangelo, genio universalmente riconosciuto, appare possibi-
le e non privo di analogie: “Dura e tribolata è la sorte dei geni”…
Se Vasari nelle sue Vite ha precisa coscienza di fare opera di storiografo e
non di banale compilatore, mettendo l’individuo al centro del racconto,
Piccininno compie un’operazione per molti versi affine, tratteggiando in
maniera umanissima le figure dei “fumettori” che racconta, in quella che
vogliamo auspicabilmente considerare la prima di una lunga serie di cronache
a fumetti sul tema, realizzate dalla sua abile mano di esperto disegnatore.

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Alla mia paziente Musa.
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appendice

Le vite de’ più eccellenti fumettori


Lettura alternativa…
di Raffaele De Falco

Nell’iniziare questo componimento dialogico è per me doveroso presen-


tare Giuliano Piccininno, l’artefice di questo volume che avete tra le mani:
Le vite de’ più eccellenti Fumettori, Disegnatori e Scenarratori. Non sto a
farvi la bio e bibliografia dell’autore che richiederebbero varie pagine e che
potete facilmente trovare su Wikipedia. Basti dire che è un autore di fumet-
ti, (storico fondatore insieme con un manipolo di altri vulcanici artisti della
ormai nota Scuola Salernitana) dalla vasta, pluriennale, militanza nel cam-
po. A proposito di campo, è docente di Liceo ed ex praticante di atletica
leggera, (corridore sui 400 mt piani).
Orbene, avvalendosi della sua lunga esperienza, il Nostro ha concesso, e si
è concesso, questa scorribanda nel multi variegato, ben noto, ma a volte
ancora sconosciuto mondo del fumetto.
Un viaggio …un po’ a modo dell’epico viaggio di Dante, un po’ alla Troisi
e Benigni proiettati nel 1492 (nel film Non ci resta che piangere).
In questa escursione-esplorazione-pellegrinaggio si è fatto accostare da
due figure. Una è quel genio, pittore – architetto e storiografo dell’arte, che
è stato Giorgio Vasari (Arezzo, 1511 – Firenze, 1574), e che sia stato tirato
in ballo proprio lui non è per niente un caso! L’altra è l’inedita, “fresca di
Creazione”, Musa Calendula, elemento bilanciatore che completa un formi-
dabile trio narrativo e fa da contraltare, rappresentando come la Calendula
tintura madre dalle proprietà vulnerarie (antispasmodica, antiinfiammato-
ria, ottima come emolliente naturale dalle proprietà lenitive) sia la giusta

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bilancia che mantiene entrambi i Maestri nell’equanime binario del racconto
evitandogli di divagare e perdersi nelle pieghe delle loro nutrite esposizioni.
Un viaggio che come in un fumetto che si rispetti rappresenta una storia –
un’idea che si sviluppa – un momento di duplice divertimento, di duplice
empatia tra lettore e autore. Un mezzo di trasmissione di nozioni ed emozio-
ni. E, sotto questi aspetti, il compito del trio è stato più che ben svolto.
Una missione tanto ben riuscita che ha portato me a essere chiamato in
causa con questa lettura alternativa per guidare, evidenziare, stuzzicare e far

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scoprire al lettore tutti gli inside joke, le furbesche citazioni nascoste (oltre a
quelle palesemente in evidenza) disseminate ad hoc lungo tutto il percorso
narrativo delle 48 pagine dal diabolico Piccininno e per lui dal suo alter ego
del fumetto insieme agli altri due protagonisti. Già, è proprio questo il senso
della lettura alternativa o per meglio dire integrativa, alla quale mi accingo a
instradarvi e nella quale v’invito a riconoscere omaggi, fatti, personaggi e
vicende come in una piccola caccia al tesoro! Una giocosa investigazione du-
rante la quale magari ci si ritrova a scoprire qualcosa di divertente, o d’ina-
spettato, o di sorprendente, che può perfino portare a rivedere e rileggere
qualche pagina in un’ottica diversa! Potenza del fumetto!

Proemio
Partiamo, dunque, dalla pagina del Proemio con una cosa facile, facile…
Penso che tutti abbiano capito che il Vasari nel riferirsi alle sue “Vite delli
Artifici” (vign. 5) cita la sua opera Vite de’ più eccellenti pittori, scultori et ar-
chitetti, che rappresenta la prima scrittura che raccoglie le biografie che co-
prono l’intero periodo artistico teso tra ’300 e ’500. Mentre nella pagina suc-
cessiva, Calendula (vign. 2) si presenta come la protettrice “dalle mortali
scadenze” e propiziatrice “delli salvifici bonifici” che sono notoriamente le
due principali afflizioni di tutti i disegnatori di fumetti!

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Le vite, Del fumetto.
I Nostri eroi nel differenziare l’arte Pittorica dell’illustrazione, dal fumetto
sequenziale, fanno riferimento all’illuminazione e conversione al cristianesi-
mo di Costantino.
Tale evento ,avvenuto nella battaglia di Ponte Milvio (contro Massenzio il
28-10-312) è riprodotto in una delle scene del ciclo pittorico La leggenda della
vera Croce che si trova ad Arezzo nella Basilica di S. Francesco, a opera di
Piero di Benedetto de’ Franceschi, noto comunemente come Piero della
Francesca (Borgo Sansepolcro, 1416-1492). Pittore e matematico italiano tra
le personalità più emblematiche del Rinascimento italiano, fu esponente della
seconda generazione di pittori-umanisti.
In questo capitolo è citato anche Aldo Pio Manuzio (1449-1515) …E quanti di
voi sanno che è stato sì, pittore, grammatico e umanista ma, soprattutto, editore?
Inventore del carattere a stampa corsivo e il formato in ottavo?
Manuzio con le sue numerose innovazioni ha segnato la storia dell’editoria
e promosso avanzamenti in tipografia insuperati fino ai nostri giorni. È rite-
nuto tra i maggiori editori d’ogni tempo, oltre che uno dei primi editori in
senso moderno in Europa.
Naturalmente sono più facili le altre tre citazioni: Maurilio Manara, detto
“Milo” (Luson, 1945), fumettista italiano, conosciuto moltissimo anche all’e-
stero per il fascino sensuale delle sue tavole e che non ha bisogno di ulteriori
presentazioni.
Pietro Aretino, concittadino e contemporaneo di Giorgio Vasari (1492-
1556), è stato un poeta, scrittore e drammaturgo italiano. Fu chiamato “il
Divino Pietro Aretino”. Conosciuto principalmente per alcuni suoi scritti dal
contenuto considerato quanto mai licenzioso (almeno per l’epoca), fra cui i
conosciutissimi Sonetti Lussuriosi. Ha scritto, di contraltare, anche I Dubbi
Amorosi e opere di contenuto religioso, tese a farlo apprezzare nell’ambiente
cardinalizio che a lungo frequentò. La terza citazione è per Zagor (lo spirito
con la scure).
Zagor è un personaggio dei fumetti pubblicato dalla Sergio Bonelli Editore,
ideato nel 1961 da Guido Nolitta pseudonimo di Sergio Bonelli, (Milano,
1932-2011) fumettista e tra i massimi editori italiani. Realizzato graficamente
da Gallieno Ferri, (Genova, 1929-2016), disegnatore italiano tra i più noti.
Compare nelle tavola che Piccininno maneggia perché, per i pochi che non lo
sanno, egli ne è uno dei disegnatori della serie.

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Le vite, Delli Maestri.
È citato Andrea Sabatini noto come Andrea da Salerno (1487-1530) che a
Roma entrò nella squadra di Raffaello Sanzio (“il Divin pittore”) per affre-
scare le stanze vaticane. Non è una citazione, invece, e lo si vede già dal
nome che viene scritto come la firma autografa, ma un riconoscente omag-
gio fatto da Piccininno al Suo Maestro Magnus (Roberto Raviola, 1939-
1996), considerato uno dei più grandi artisti italiani nel campo del fumetto.
A questo proposito quanti dei personaggi da lui disegnati nel vignettone della
parte inferiore della tavola oltre alle testate «I Briganti» e «Eureka» riconosce-
te? Suddai… Vi dò un aiutino: io li elenco e voi li abbinate ai rispettivi dise-
gni: il Colonnello Paulonia Zumo (Miledy 3000) – Satanik – Alan Ford – Tex
Willer – Unknow (Lo Sconosciuto) – Bertrando, menestrello ispirato alle fat-
tezze di Romanini, Ser Crumb, anziano scudiero di Percy le cui fattezze ricor-
dano Magnus e Crocca l’avvoltoio narratrice (La compagnia della forca) – Su-
perciuk (Alan Ford)– Kriminal – dott.ssa Frieda Boher, scienziata pazza,
ninfomane e necrofila, (Necron) – Grande Astro di voluttà («I Briganti») – La
signora Ning, la grande Koo e la volpe Miao-Tzu (le femmine incantate), te-
schio della copertina di Vendetta Macumba … E anche qui vi lascio un per-
sonaggio da identificare chi lo trova è un Clyde o una Bonnie!

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In questa sezione c’è anche un cammeo agli amici salernitani: Raffaele
Della Monica, Maurizio Picerno, Peppe De Nardo. Li riconoscete in terza
vignetta tanto da abbinare i nomi alle caricature!?
E non è finita! Giuliano nomina Ozzy un personaggio da lui creato negli
anni Novanta (edito da Tornado Press e Star Comis) e, nella stessa vignetta,
si cita graficamente oltre Magnus un altro Amico Personale di Giuliano e
Grosso personaggio, chi lo riconosce vince una visita alla Panini e una pizza
con Rat-man!

Le vite, Delli Superhomini


Citando l’Orlando Furioso di Ludovico Ariosto (Reggio Emilia, 1474–Fer-
rara, 1533), Michelangelo Buonarroti (Caprese Michelangelo, 1475 – Roma,
1564 scultore, pittore, architetto e poeta italiano), in questo capitolo, per gli
appassionati filo statunitensi, si allude alla mitologia antica e si citano due
testate, «Suicide Squad» e «Deadpool» (chi le vede?) e si elencano una miria-
de di supereroi. Ci sono in bella mostra e in rassegna gli eroi DC e Marvel coi
super poteri: Warlock – Supergirl – Torcia – Lanterna Verde – Devil – X-Men
– Iron man – Superman – Batman – Ciclope – Flash – Thor – Tempesta – Ca-
pitan Marvel – Wonder Woman – Power girl. I super-criminali: Venom – Te-
schio Rosso – Zemo – Lizard – Dormammu – Hobgoblin – Ronan l’Accusa-
tore – Bane – Darskeid. E ancora: Lobo – Devil – dr. Doom – Spawn – Wolwerine
– Spiderman – Harley Queen – Punitore – Elektra – Teschio Rosso. Chi rico-
nosce i due che non ho elencato (uno/a dalla gamba e l’altro dall’aspetto scim-
miesco…) è un super appassionato di supereroi. Ovviamente, non si poteva
chiudere la tavola senza un omaggio a Stan Lee citando il suo marchio di
fabbrica: “Super-eroi con Super-problemi”!

Le vite, Della Musa dello Fumetto


Oltre all’inventore imprenditore Thomas Alva Edison (1847-1931) di cui si
parla in riferimento all’illuminazione (ghosh!!!) al motto che «Il genio è 1%
creatività e per il 99% sudore», si ricordano gli oltre 100 anni del fumetto e si
chiarisce il presunto ruolo di Calendula avuto in questo tempo.
A tal proposito segue l’omaggio ad alcuni dei grandi autori del fumetto e
alle loro creature: Elzie Crisler Segar (Chester, 1894–Santa Monica, 1938)

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col suo Popeye (1929); Carl Barks (Merrill, 1901–Grants Pass, 2000) col suo
Scrooge Mc Duck (zio Paperone, 1947); Charles Schulz (Minneapolis, 1922
– California, 2000) con Snoopy (1950); Albert Uderzo (Fismes, 1927 –
Neuilly-sur-Seine, 2020) e Renè Goscinny (Parigi, 1926–1977) con Asterix
(1959); Stan Lee (Manhattan, 1922 – Los Angeles, 2018), Steve Ditko
(Johnstown, 1927 – New York, 2018), Jack Kirby (New York, 1917 – Thousand
Oaks, 1994), con i supereroi (1961/62); Hugo Pratt (Rimini, 1927–Losanna,
1995) con Corto Maltese (1967); Kevin Eastman (Springvale, 1962) e Peter
Laird (North Adams, 1954) con le Ninja Turtles (1984); Frank Miller (Olney,
1957) con 300 (1998). Una citazione particolare è quella di Marcello Toninelli
(Siena, 1950) rinomato fumettista, autore specializzatosi nelle parodie a
strisce, umoristiche esilaranti riduzioni dei classici della letteratura (Dante)
di opere letterarie (Iliade, Odissea, Eneide e Gerusalemme liberata). E la
nascita nel 1995 di Lippo Topo (commissionato proprio da Toninelli).

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Le vite, Di Lippo Topo
I nostri eroi vanno alle origini di Lippo Topo, esordito sulla rivista il «Peg-
gio Evo» (pubblicazione di satira politica post-tangentopoli di otto pagine),
durata un solo numero (uscito come numero 0 supplemento a «Fox Trot»)
ma diventata nel 2013 la pagina satirica del bimestrale canadese «Panorami-
talia» come satira della politica italiana. Qui vi rivelo l’arcano dei natali!
Il personaggio trae origine dalla decima novella della sesta giornata del De-
camerone di Boccaccio dove il protagonista è Frate Cipolla. Lippo Filippo
Topo è un pittore bizzarro ed estroverso con la prerogativa di realizzare figure
umane assai brutte! Per cui Boccaccio paragona il brutto Guccio Porco a un
suo quadro! Questa è l’ispirazione! Piccininno su questa base crea il suo
strambo personaggio di Lippo Topo, a suo tempo sperimentale ma anche
completo perché potenzialmente può fare tutto e il contrario di tutto!
Fatta debita luce sulla nascita di questo character ci sono due citazioni da
segnalare che riguardano altri lavori di Piccininno: I Bagigi (dolcini in veneto
antico e noccioline americane in quello moderno) e The Master of Universe. I
primi realizzati nel 2008 per la rivista «Rugby Club» e ideati da Claudio Da
Ponte, narrano le vicende di un gruppo di ragazzini dediti al Rugby e i secon-
di… Li conoscete tutti! Piccininno realizza le avventure dei Masters nel 1987.

Lippo Topo i
Si narra della prima avventura del Topo Pittore “pasticcione”! Conoscia-
mo subito il “nevrotico” stralcinato “famoso” pittore e il suo “Peggio Medio
evo” ricco di riferimenti agli ancora attuali personaggi e pubbliche vicissi-
tudini… Vittorio Sgarbi (Criticazzo di corte!), Berlusconi (il Cavaliere di

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Castel d’Arcore) … Chi trova per primo il biscione di canale 5 è un Asso!;
in questo primo episodio si cita anche un altro artista molto in auge negli
anni ’90, Luca Tarlazzi! (Lugo, 1962) illustratore e fumettista italiano. E nella
pagina in cui i nostri eroi commentano le malefatte di Lippo Topo si citano
anche Leonardo Ortolani, detto “Leo” (Pisa, 1967), fumettista italiano, cele-
bre in particolare per la serie a fumetti «Rat-Man». La curiosità è che l’autore
pisano esordisce sulla stessa rivista insieme a Lippo Topo.

Le vite, Di altri Topi


I nostri eroi passano in rassegna alcuni famosi Topi della storia a Fumetti e
dei cartoons. Si comincia con Titty Mouse And Tatty Mouse, dipinto da Arthur
Rackham (Londra, 1867–1939), nelle sue illustrazioni di libri per l’infanzia.

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Krazy-Kat and Ignatz di George Herriman (New Orleans, 1880 – Los Angeles,
1944). Si omaggia in degno modo Topolino mostrandolo così come appariva
nelle avventure degli anni ’30 come lo immaginarono Walt Disney (Chicago,
1901 – Burbank, 1966) e Ub Iwerks quando lo crearono il 16 gennaio 1928, e
come invece è disegnato oggi. Ecco, poi, tutta una schiera che potete riconoscere
tra i meno e i più noti: Mighty Mouse (Supertopo, 1946) creato da Paul Terry;
Timoteo l’amico di Dumbo dall’omonimo film d’animazione (1941), Jerry la
simpatica controparte del gatto Tom nel duo Tom & Jerry (1940) di William
Hanna e Joseph Barbera; Topo Gigio (1959) il pupazzo italiano più famoso nel
mondo di Maria Perego, Speedy Gonzales, “il topo più veloce di tutto il Messico”,
(1953) famoso cartone animato della serie Looney Tunes della Warner Bros.
Jaq, che fa coppia con Gas che fanno la loro prima comparsa nel lungometraggio
d’animazione Disney Cenerentola (1950). Fievel (An American Tail) dal film
d’animazione statunitense del 1986 diretto da Don Bluth. Pinky and the Brain
di Tom Ruegger (Mignolo e Prof.,1993) è la prima serie televisiva animata
presentata in Dolby Surround collaborazione tra Steven Spielberg con Amblin
Entertainment e la Warner Bros. Animation., Geronimo Stilton (pseudonimo
di Elisabetta Dami) è protagonista di una serie di libri per ragazzi scritti
dall’omonimo autore e ambientati nell’immaginaria città di Topazia. A questo
punto chi in queste tavole trova il riferimento che porta a: Biker Mice da Marte
(1993) la serie animata creata da Rick Ungar dove tre topi motociclisti
antropomorfi provenienti da Marte giungono sulla Terra e chi coglie il
riferimento a Disneyland è un vero conoscitore di roditori!
Ritornando ai fumetti: troviamo Rat-man del già citato Ortolani, Kebra pub-
blicato in Italia su «TOTEM» con testi di Bertrand Huon de Kermadec, in arte
“Tramber”, disegni di Jean Leguay, meglio conosciuto come “Jano” («Nuova
Frontiera», 1980). Il maestro Splinter (1987) da Teenage Mutant Ninja Turtles,
letteralmente “Tartarughe ninja mutanti adolescenti” è una serie a fumetti di
genere fantascientifico ideata nel 1984 dai disegnatori Kevin Eastman e Peter
Laird. Squeak the Mouse, topo antropomorfo ironico e sanguinario (parodia
dei cartoni animati per bambini esordito nel 1982 sulla rivista «Frigidaire»)
creato da Massimo Mattioli.
In questo contesto tutti voi cogliete la citazione fatta a Maus, vincitore tra gli
altri del premio Pulitzer, romanzo a fumetti di Art Spiegelman, ambientato
durante la seconda guerra mondiale e incentrato sull’Olocausto sulla base dei
racconti del padre dell’autore, un sopravvissuto al campo di concentramento
di Majdanek e a quello di Auschwitz.

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Lippo Topo ii
Si narra della seconda avventura del nostro Topastro pittore, dove viene
presa di mira “la corporazione degli stampatori” con annessa tipologia di edi-
tore, attraverso le citazioni di Giotto Di Bondone conosciuto semplicemente
come “Giotto” (Colle di Vespignano, 1267 – Firenze, 1337) pittore, architetto
italiano, e della “commessa pubblica” di grandi opere!
Tra i partecipanti al concorso si possono riconoscere Renzo Piano (Genova,
1937) architetto e senatore a vita, Vittorio Gregotti (Novara, 1927 – Milano,
2020) architetto, urbanista e teorico dell’architettura e Paolo Portoghesi
(Roma, 1931) architetto, accademico e teorico dell’architettura.
Ovviamente chi di voi, nell’arco della lettura, ha pensato a una sottaciuta
allusione a Willy il Coyote dei Looney Tunes… Ha fatto strike! La Acme
Corporation è un’azienda immaginaria dell’universo dei Looney Tunes
ironica poiché la parola ACME deriva dal greco ακμή (acme), che in lingua
inglese come in italiano significa “punto culminante, momento di maggior
intensità”; ma come ben sappiamo i prodotti del laboratorio ACME (acronimo
di: A Company Making Everything) sono generici e hanno la tendenza a
funzionare male o a non funzionare affatto!

Le vite, Delli Istrumenti


Si spiegano gli strumenti, la struttura di una storia e il processo realizzati-
vo della tavola a fumetti, di com’essa può raccontare tragedie o commedie,
guest star: Zagor! Mentre il Vasari rende omaggio a sé stesso con uno schiz-
zo della sua Battaglia di Marciano. Opera che si trova a Firenze a Palazzo
Vecchio nel salone dei Cinquecento.

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Le vite, Le vite del Fantasio.
Si parla dell’intelaiatura del fantasy e, ovviamente, Piccininno omaggia la
sua terra natale costruendo la mappa di un mondo fantastico situato tra i
monti Picentini (Picentuil). Poi vengono passate in rassegna le ambienta-
zioni tipiche del genere, evocando film come: Excalibur, Il Re Scorpione, Il
signore degli Anelli, Lo Hobbit, Cacciatore di Giganti, Harry Potter, Malefi-
cent, Scontro tra Titani; personaggi come Merlin, Conan il Barbaro, Mulga-
rath, o il drago del Trono di Spade… e questi, diciamocelo, son semplici da
identificare, come pure non è difficile riconoscere fra le fortezze, il Castello
di Greyskull dei The Masters of The Universe!

Si nominano, poi, luoghi fantastici: Arcadia, in riferimento all’omonima


regione greca, quale fu favoleggiata dai poeti bucolici come scenario di vita
idillica. O personaggi illustri come: Francesco di Giorgio Martini (Siena,
1439-1501) architetto, teorico dell’architettura, pittore, ingegnere, scultore;
Giulio Pippi de’ Jannuzzi, o Giannuzzi, detto “Giulio Romano” (Roma, 1499
ca – Mantova, 1546), architetto e pittore italiano, fedele allievo di Raffaello
che ha affrescato La Sala dei Giganti una delle più note stanze all’interno del
Palazzo Te a Mantova. Paolo di Dono, ovvero Paolo Doni, detto “Paolo
Uccello” (Pratovecchio, 1397 – Firenze, 1475), pittore e mosaicista italiano e i
Nostri lo citano come autore del San Giorgio e il drago un dipinto a olio su tela
(57×73 cm) conservato alla National Gallery di Londra e databile al 1460 circa.

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Questo dipinto, nello specifico, pare essere il primo (o meglio il più antico dopo
la Crocifissione di Donato de’ Bardi) esempio a noi pervenuto di olio su tela.
Paul Gustave Louis Christophe Doré, (Strasburgo, 1832 – Parigi, 1883),
che è stato un pittore e incisore francese. Disegnatore e litografo, noto
soprattutto per le sue illustrazioni della Divina Commedia di Dante, ma
questa opera è solo una delle molte che ha illustrato. Le sue incisioni
rispecchiano un gusto romantico, accostato a una visione epica e drammatica.
Quella a cui si riferisce Piccininno è del 1884: incisione relativa al periodo
1099-1103 Gerusalemme, assedio della Città Santa e la Battaglia D’Ascalona
con Apparizione di San Giorgio sul Monte degli Olivi. Ludovico Ariosto,
(Reggio Emilia, 1474 – Ferrara, 1533) poeta, commediografo, funzionario
e diplomatico conosciuto per l’Orlando Furioso e la citata Bradamante.
La bella e valorosa paladina di Francia, figlia del Duca Amone (fratello di
Milone) e di Beatrice (figlia del Duca Namo), sorella di Rinaldo e cugina di
Orlando che compare nei poemi cavallereschi l’Orlando furioso appunto e
Orlando innamorato di Matteo Maria Boiardo (Scandiano, 1441 – Reggio
Emilia, 1494) considerato uno dei più noti e importanti letterati italiani del
XV secolo. La figura della bella donna guerriera verrà ripresa nel romanzo
Il cavaliere inesistente di Italo Calvino.

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Le vite, Della non (a)rte
Qui si discerne della non riconosciuta collocazione del fumettista nella ca-
tegoria degli artisti, della vena artistica, del lavoro su commissione e vengono
presentati affreschi di: “Masaccio” soprannome di Tommaso di Ser Giovanni
di Mòne di Andreuccio Cassài (Castel San Giovanni in Altura, 1401 – Roma,
1428), Piero della Francesca, Pietro di Cristoforo Vannucci, noto come “il
Perugino” o come “Pietro Perugino” (Città della Pieve, 1448 circa – Fontigna-
no, 1523), il pittore e imprenditore italiano Giulio Romano; Paolo Caliari,
detto il “Veronese” (Verona, 1528 – Venezia, 1588), pittore italiano del Rina-
scimento, cittadino della Repubblica Veneta attivo a Venezia e in altre località
del Veneto; Raffaello Sanzio (Urbino, 1483 – Roma, 1520) pittore e architetto
italiano, fra i più celebri del Rinascimento, e altre meno visibili, destinate
all’attenzione dei filologi.
Nella seconda tavola si discute della valutazione critica delle opere create per
la riproduzione a stampa (il “torculo”), per Vasari il problema non sussiste, po-
tendo citare le incisioni a lui note di Albrecht Dürer (Norimberga, 1471 – 1528),
pittore, incisore, matematico e trattatista tedesco, di Antonio del Pollaiolo (Fi-
renze, 1431 ca – Roma, 4 febbraio 1498) pittore, scultore e orafo e di Andrea
Mantegna (Isola Mantegna, già Isola di Carturo, 1431 – Mantova, 13 settembre
1506) qui ricordato anche per la sua opera di incisore. Più ardua appare l’attri-
buzione delle opere d’arte contemporanea fra le quali non appaiono installazio-
ni riconducibili a un autore particolare, l’ambientazione sembra condotta sul
piano della contaminazione, vedi il salame jacovittesco trattato alla Damien
Hirst (Bristol, 7 giugno 1965), artista britannico di grande successo.

Le vite, Delli artefici de’ Superhomini


In questo capitolo viene definita l’età dell’oro (Golden Age) e l’età dell’argento
(Silver Age) dei supereroi coi loro rappresentanti nell’arco degli 80 anni di
vita: Batman, Wonder Woman, Superman, Sub-mariner, Capitan America,
Shazam, Punitore, Freccia Verde, Devil, Fenice, Silver Surfer, Batman (di Neil
Adams), Swamp Thing, Spiderman, Flash, Elektra, Warlock, Lanterna Verde,
Doctor Strange, Conan…
Vediamo citazioni per gli albi di Green Arrow e Green Lantern, X-Men, Da-
redevil, Spiderman. Dopo, l’accostamento al “sommo” Michelangelo Buonar-
roti (Caprese Michelangelo, 1475 – Roma, 1564) forse il più grande scultore

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italiano, oltre che pittore, architetto e poeta. Per questo tema l’omaggio più
sentito è al The King… Jack Kirby il costruttore di universi a fumetti!
Il Maestro dei maestri, “The King of comics”! Nato Jacob Kurtzberg (New
York, 1917 – Thousand Oaks, 1994) è stato uno dei più grandi, celebri e in-
fluenti autori di fumetti della storia, prolifico e dallo stile inconfondibile, per-
fezionato fino a essere sempre più riconoscibile spaziando nei vari generi, dal
western al romantico, dal poliziesco all’horror, divenendo modello per gene-
razioni di autori in tutto il mondo, creando un nuovo modo di disegnare fu-
metti nel quale il dinamismo dei personaggi, le prospettive estremizzate, il
design di oggetti tecnologici, la ricerca sperimentale che lo porta a usare la
tecnica del collage per la rappresentazione di mondi immaginari e il suo stile
nel rappresentare le scene d’azione e le ambientazioni con macchie nere su
colori accesi, sono tutti elementi che il fumetto dei supereroi ha prima fatto
propri e rielaborato negli anni a seguire.
Chi riesce a separare gli eroi Marvel da quelli DC ? Dai che è facile, facile…
Io inizio e voi continuate: Hulk, Thor, i Fantastici Quattro, gli X-men, Capi-
tan America, l’Uomo Talpa, Loki, ecc. Dall’altra parte: Mister Miracle, The
Demon, Orion, Kamandi, Omac, ecc., ma, soprattutto, chi mi dice dov’è Fin
Fang Foom, dove sono Kang, Forager e Kalibak? Infine, dove si nascondono
i Challengers of the Unknown? Chi risponde nel modo giusto è pronto per
Chi vuol essere miliardario?!

Le vite, Delli vetusti strumenti


L’attenzione qui va dalle moderne tecniche computerizzate al servizio del
fumetto, al ricordo delle vecchie attrezzature: l’episcopio, la Polaroid,
l’aerografo, i retini!!! Poi è citata la pittura fiamminga, scuola pittorica nata
nel Quattrocento nelle ricche Fiandre grazie a Jan van Eyck, caratterizzata in
particolare dall’uso dei colori ad olio e da una grande attenzione alla resa dei
dettagli. Sono menzionati Al Williamson (New York City, 1931 – 2010)
fumettista statunitense allievo della scuola di Burne Hogart e diventato un
riferimento nel campo fumettistico. Richard Vance Corben (Anderson, 1940
– 2020) illustratore statunitense, noto anche come “Gore”, “Corb”, “Harvey
Sea”. Qui omaggiato anche il suo volume Den viaggio nel paese di Giammai,
Milano Libri, 1979.

77
Lippo Topo iii
In questa storia degli anni ’90 Mastro Lippo si
cimenta con le “nuove” tecniche come l’aerogra-
fo e, naturalmente lo fa a suo modo, ironizzando
sulla figura di Irene Pivetti (all’epoca Presidente
della Camera) e delle riviste “cul-turali”: «Panora-
ma», «L’Espresso», «TV Sorrisi e Canzoni», assai gene-
rose nell’ostentazione di natiche in copertina.

Le vite, Delli formati Antiqui


Il capitolo affronta la storia del fumetto delle origini: sunday pages e daily
strip fino ai formati odierni. Si passa dalla celebrazione del formato comic-
book con il n.1 del gennaio 1942 di Sensational Comics a quello libro BD alla
francese con il Marchio Giallo, avventura di Blake e Mortimer, l’italiana
striscia del dopoguerra, fino al moderno “bonelliano” alla Tex Willer (qui
ricordato in entrambi i formati nella sua prima uscita) o il formato pocket a
due vignette per pagina, (libro, o fumetto, di dimensioni ridotte rispetto
all’edizione rilegata e con prezzo più contenuto, brossurato, inizialmente
apparso soprattutto nelle edicole, dov’è comparso con Diabolik. Il successo
del personaggio creato dalle sorelle Giussani fa nascere, insieme ai personaggi
ideati da Max Bunker, Kriminal e Satanik, il filone del Fumetto Nero.
Un genere di fumetto che a partire dagli anni Sessanta propone un
ribaltamento della morale corrente in controtendenza rispetto al moralismo
degli altri fumetti dell’epoca. Il successo del fenomeno attirò l’attenzione del
potere giudiziario che temeva la carica eversiva di questo genere di
pubblicazioni che potessero “turbare l’ordine pubblico, l’ordine della famiglia
e incitare alla criminalità e al delitto”. Istruirono processi e ordinarono
sequestri, alla lunga le vicende giudiziarie e la pressione dell’opinione pubblica,
spinsero gli autori ad ammorbidire i toni e le trame persero quasi del tutto la
loro carica innovativa.
La moda però non sarebbe durata a lungo e, fatte salve alcune eccezioni
come Diabolik, l’unico ancora pubblicato oggi, o Kriminal e Satanik, che
ebbero una lunga storia editoriale, gli altri epigoni ebbero vita breve. Col
tempo alcune serie assunsero connotazioni erotiche portando alla nascita
di un vero e proprio genere erotico o pornografico con nuovi personaggi.

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A proposito di questo filone, rappresentato in citazione dalla testata «Sexy
Favole», si ricorda Marcantonio Raimondi (Molinella, 1480 ca – Bologna,
1534) incisore italiano che proprio Vasari indica come nato nella frazione
di Sant’Andrea in Argine e che aveva grandi doti e capacità tecniche,
formatosi nella bottega di Francesco Francia. L’interesse per l’incisione
tedesca, unitamente a motivi commerciali, lo spinse a tradurre su rame
numerose xilografie di Albrecht Dürer. Recatosi nel 1510 a Roma vi
risiedette fino al sacco del 1527, lavorando soprattutto su disegni di Raffaello
Sanzio e, dopo la morte dell’urbinate, in collaborazione con Giulio Romano
e Baccio Bandinelli. A causa di incisioni licenziose tratte da disegni di
Giulio Romano finì per qualche tempo in carcere. I personaggi a cui si
rimanda sono diversi e fondamentali nella storia del fumetto: Arcibaldo di
George Mc Manus, (Missuri, 1884 - California 1954) fumettista americano
meglio conosciuto come il creatore dell’immigrato irlandese Jiggs e di sua
moglie Maggie, i personaggi principali del suo fumetto sindacato, Little
Nemo di Winsor McCay (Spring Lake, 1869 – Brooklyn, 1934) fumettista,
animatore e illustratore statunitense. Buck Rogers di Dick Calkins, (Grand
Rapids, 1895 – Tucson, 1962) fumettista statunitense, principalmente noto
per essere stato, nel 1929, il primo disegnatore del personaggio dei fumetti
Buck Rogers ricavato da una novella di Philip Francis Nowlan. Doveroso
infine accenno a «Topolino» giornale.
All’inizio del ca-
pitolo

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si tira in ballo anche il protofumetto.
Cos’è? Di che si tratta? La nascita del fumetto moderno, sia per contenuti
che per soluzioni grafiche, tecniche di riproduzione e strategie di diffusio-
ne, viene fatta risalire a Pulitzer, editore e politico ungherese naturalizzato
americano pubblicò nel 1894 un fumetto dai tratti fortemente “europaliz-
zanti”: Hogan’s Alley. Qui c’è la prima apparizione di Yellow Kid, il famoso
bambino con camicione giallo creato da Richard Felton Outcault e apparso
sulla rivista americana «Truth» nel giugno del 1894. Nato come semplice
monello dalle grandi orecchie a sventola con un camice bianco, nel 1896, a
seguito di un errore tipografico, il fumetto prende nome “Yellow Kid”.
In realtà la nascita della nona arte sarebbe da retrodatare al 1833, quando
Rodolphe Töpffer, illustratore e scrittore svizzero, pubblicò Histoire de
monsieur Jabot, una delle tante histoires en estampes che aveva realizzato a
partire dal 1827, per il solo diletto degli allievi all’Università di Ginevra
dove insegnava letteratura. In questi albi dal formato orizzontale, le
immagini, accompagnate da uno scarno testo, formano una sequenza
narrativa e ogni cosa appare subordinata al racconto.
Del 1865 sono Max und Moritz, considerato il precursore del fumetto te-
desco. Influenzato da Töpfer, William Busch sviluppò in Max und Moritz
un fumetto noire, caratterizzato da un umorismo nero (la morte dei due
bambini macinati e dati in pasto alle oche), riprendendo lo stile dei proto-
fumetti svizzeri e tedeschi (la rima baciata, stile lineare e la scelta di accom-
pagnare ai suoi disegni due o tre linee di testo, come se fossero didascalie)
rivisitandoli in chiave surrealistica. Il fumetto tratta di due pestiferi monelli
che, senza ritegno, ordiscono scherzi crudeli a danno di innocenti perso-
naggi. Tuttavia le malefatte si ritorcono contro con i due protagonisti, vittime
dei loro scherzi.
Töpffer in Saggio do fisiognomica dà una prima interpretazione di cosa
fosse a quei tempi il fumetto, rimarcando l’importanza dello scarabocchio:
“fare letteratura per immagini non vuol dire servirsi di un mezzo per
esprimere un’idea grottesca, ma non vuol dire neanche rappresentare una
storiella o un motto. Significa invece l’invenzione totale di un fatto per cui
singole parti disegnate, messe una accanto all’altra, rappresentano un tutto”.
Lo scarabocchio, secondo Töpffer, non è estetica, una continua ricerca di
perfezione fatta di linee sinuose: per il pittore “barocco” questo insieme di
segni, ottenibili mediante delle linee leggere calcate da linee sempre più
forti e decise, deve anzitutto suscitare un’emozione.

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Nel capitolo Giorgino che piange e Giorgino che ride non solo Töppfer
attraverso lo “storcimento” della bocca all’insù e all’ingiù palesa lo stato
d’animo del suo personaggio, ma rende il lettore partecipe dell’emozione
provata dalla sua creazione. Disegni che, come scrive in M. Jabot: «Non
avrebbero che un significato oscuro; il testo senza i disegni non
significherebbe nulla».
Ecco questo è il protofumetto!
Quindi si può dire che il vero primato, a causa del grande successo otte-
nuto sin dalla sua prima apparizione, che ha poi innescato il processo di
nascita e sviluppo dell’industria del fumetto statunitense, appartiene allo
Yellow Kid di Outcault: rappresenta il compimento di un percorso a cui
hanno preso parte Töpffer, e altri come William Hogarth (Londra, 1697 –
1764) pittore, incisore e autore di stampe satiriche inglese («[…] Ho voluto
comporre pitture su tela simili a rappresentazioni sulle scene; e spero che
vengano giudicate con lo stesso criterio; ho cercato di trattare il mio soggetto
come autore drammatico; il mio quadro è il mio palcoscenico, e attori sono
uomini e donne che per mezzo di atti e gesti figurano una pantomima».]
fino al già citato Gustave Doré, e allo stesso tempo dà il via al nuovo lin-
guaggio del fumetto moderno che sarà poi arricchito dagli autori che ne
raccoglieranno l’eredità.

Le vite, Delli formati Moderni.


Qui si discerne dei manga, e del senso da destra verso sinistra e dal basso
verso l’alto della loro lettura, delle graphic novel citando il libro di Sergio
Algozzino La fabbrica onirica del suono e Ice Haven di Daniel Clowes.
Piccolo omaggio anche a «Scuola di Fumetto» la rivista dove le tavole di
questa storia sono state edite a puntate.
Per finire con la fotoincisione: processo di incisione chimica di metalli
(rame, zinco, acciaio) e anche di lastre di marmo che utilizza una maschera
ottenuta dalla fotografia dell’originale da incidere, interposta fra la luce e
uno strato fotosensibile che serve da modello all’attacco chimico. La
fotoincisione viene usata nella preparazione delle forme da stampa di testi
e illustrazioni, utilizzando supporti metallici e procedimenti tipici del
sistema di stampa adottato.

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83
Le vite, Delli Spazi et delli Tempi.
In questo capitolo si parla di unità di tempo, di luogo e d’azione, nelle
differenze tra Fumetto, Teatro, Cinema (nominando la decima Musa!).
Della funzione dello spazio bianco tra una vignetta e l’altra che assume il ruolo
di sipario. Quindi inizia un tour che ci porta a Neo-Tokio nel 2020 che è lo
scenario di… Caspita!
Ce lo avete sulla punta della lingua?!
Va bene ve lo dico io, è Akira l’opera manga di genere cyberpunk realizzata
da Katsuhiro Ōtomo. In Syldavia 1953: ecco il razzo e soprattutto il cagno-
lino Milù della fantastica avventura (la 17esima: sulla Luna) di Tin Tin, il
personaggio creato dal grande fumettista belga Hergé, all’anagrafe Georges
Prosper Remi (Etterbeek, 1907 – Woluwe-Saint-Lambert, 1983).
A Roma 1527: …e questa è per veri espertoni!
Sì! L’avete riconosciuta, si tratta dell’ambientazione di Dago protagonista
dell’omonima serie a fumetti argentina ideata da Robin Wood (Colonia
Nueva Australia, 1944) fumettista, scrittore paraguaiano in possesso di tre
nazionalità: paraguaiana, argentina, danese, e Alberto César Salinas (Bue-
nos Aires, 1932 – 2004) fumettista, figlio di José Salinas, uno dei maggiori
disegnatori di fumetti argentino.
A Camelot fine del V secolo: Sìììì! È Prince Valiant! La colossale opera di
uno dei padri fondatori del fumetto, Harold Rudolf Foster, noto inizialmente
come Harold R. Foster, poi semplicemente Hal Foster (Halifax, 1892 – Spring
Hill, 1982). È stato il primo disegnatore della trasposizione in strisce a fumet-
ti di Tarzan e quindi del fumetto avventuroso rispetto a quello comico.
A Parigi 1911: ma quel pterodattilo non vi suggerisce qualcosa? Forse un
film? …Infatti! Si tratta della prima avventura (Adèl et la bete, 1976) della serie
Les Aventures extraordinaires d’Adèle Blanc-Sec, realizzata dallo scrittore e
fumettista francese Jacques Tardi (Valence, 1946). Opera suddivisa in 9 parti,
realizzate tra il 1976 e il 2007 che ha avuto una trasposizione cinematografica,
Adèle e l’enigma del faraone, di Luc Besson. In Verona 1301: Giulietta e Romeo
di Shakespeare disegnato da Gianni De Luca (Gagliato, 1927 – Roma, 1991)
fumettista, illustratore, pittore e incisore italiano considerato tra i grandi
maestri italiani del fumetto, dotato di una eleganza grafica che caratterizzerà
tutta la sua produzione e capace di una continua ricerca stilistica che,
sperimentando nuove soluzioni grafiche, lo ha reso uno dei disegnatori
italiani più innovativi di sempre; fra le sue opere più famose e ristampate ci

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sono Il commissario Spada e la Trilogia Shakespeariana (che potete trovare nel
catalogo di Edizioni NPE, NdR). L’influenza culturale di De Luca è riconosciuta
anche da maestri internazionali del fumetto come Frank Miller, Dave McKean
o Bill Sienkiewicz, che lo citano come uno dei loro artisti di riferimento.
Poi nella Pagina infernale: i nostri eroi si ritrovano in un dipinto su perga-
mena facente parte di una commessa di 100 disegni danteschi chiesta tra il
1480 e il 1495 da Lorenzo di Pierfrancesco de’ Medici (detto “il Popolano”,
cugino di secondo grado di Lorenzo il Magnifico) ad Alessandro di Mariano
di Vanni Filipepi, conosciuto col nome d’arte di “Sandro Botticelli” (Firenze,
1444 o 1445-1510), pittore tra i più noti del primo Rinascimento. I disegni
per la Divina Commedia conosciuti sono 92. L’unico completato è quello che
introduce i Canti dell’Inferno, cioè proprio questo, La voragine infernale.
Ovviamente, la citazione del diavoletto col forcone vi è ben nota! Trattasi
del Diavolo Gentile Geppo! Protagonista di una serie a fumetti omonima
pubblicata dalle Edizioni Bianconi per oltre 40 anni. Ideato nel 1954 dall’e-
ditore Renato Bianconi e creato graficamente da Giulio Chierchini (Genova
1928-2019) fumettista e animatore italiano, insieme a Giovan Battista Car-
pi (Genova, 1927–1999) fumettista, illustratore e insegnante ritenuto uno
dei massimi autori di fumetti italiani, non solo della Disney. Ideatore di
personaggi storici del fumetto italiano come Geppo e Nonna Abelarda, svi-
luppò uno stile personale che sarà di ispirazione per molti altri artisti suc-
cessivi. Sono citati ancora Masaccio e il paritario collaboratore Tommaso di
Cristoforo Fini, noto come Masolino da Panicale (Panicale, 1383 – Firenze,
1440 circa), e il loro Il Pagamento del tributo, affresco facente parte della
decorazione della Cappella Brancacci nella chiesa di Santa Maria del Car-
mine a Firenze, databile al 1425 circa (255x598 cm), che ritrae una scena
delle storie di San Pietro in cui Gesù lo invita a pagare il tributo chiesto da
un gabelliere per entrare nella città di Cafarnao.
A questo punto siamo al termine della storia.
Il nostro “viaggio alternativo/integrativo” si
chiude insieme ai nostri tre protagonisti
tornati al punto di partenza: lungi dall’aver
dato inizio alle cronache delle vite dei fu-
mettori… ma pronti a intraprendere un
nuovo viaggio di ricerca per un succes-
sivo libro, sempre in compagnia di
Lippo Topo!

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Questo PDF è un regalo di Edizioni NPE :)

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pubblicati da Edizioni NPE:

Pinocchio illustrato da Paolo Mottura – isbn: 978-88-36270-66-8


Realizzando Diabolik – isbn: 978-88-36270-72-9
Diabolik – Il Libro Rosso – isbn: 978-88-36270-00-2
Le origini del fumetto – ed. brossurata – isbn: 978-88-36270-69-9
Fumetti e potere – isbn: 978-88-94818-89-5
Frammenti dall’assurdo n.e. – isbn: 978-88-36270-58-3
Eccetto Topolino – seconda edizione brossurata – isbn: 978-88-36270-28-6
Tarzan – isbn: 978-88-94818-75-8
Tex – Fiumi di China Italiana in Deserti Americani – ed. brossurata – isbn: 978-88-88893-71-6
I Disney Italiani– isbn: 978-88-97141-26-6
Jacovitti – Sessant’anni di surrealismo a fumetti – isbn: 978-88-97141-09-9

La casa editrice
del fumetto d’autore

edizioninpe.it
L’inquieto spirito di Giorgio Vasari, il grande artista e storico dell’arte del ’500, annoiato
dalla vita eterna, vorrebbe aggiornare il suo monumentale libro Le Vite de’ più eccellenti
pittori, scultori e architettori trattando delle opere degli autori vissuti dopo la sua dipartita.

Imbattutosi in quella curiosa commistione di immagini e parole chiamato “fumetto”, per


lui di difficile catalogazione, decide di chiedere lumi a un “fumettore” dei nostri giorni
per ottenere informazioni su generi, tecniche e artefici degni di nota di questa bizzarra
disciplina... come definirla? Artistica?

«In cosa si discosta dunque, mastro Giuliano, lo Fumetto dalla Pittura?»

ISBN: 978-88-36270-85-9

euro 17,90