Bobina Peterson
Bobina Peterson
Bobina Peterson
Roberto Turri
Dipartimento di Ingegneria Elettrica Universit degli Studi di Padova [email protected]
R.Turri Esercizio del neutro nelle reti MT, Corso di Progettazione di Sistemi elettrici industriali
Lo stato del neutro di un sistema elettrico Cosa significa ? Perch soluzioni diverse ? Cosa succede nei regimi di guasto ? ...................?
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Poich il guasto monofase a terra il guasto pi frequente (dal 70% ad oltre il 90% dei guasti) ed spesso evolutivo, si comprende perch al comportamento del sistema in presenza di un guasto monofase a terra (e, quindi, allo stato del neutro) si deve attribuire grande importanza, soprattutto per i riflessi sulla continuit e qualit della potenza fornita.
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L R L
Rp
L Rs
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Cenni storici - Storicamente le aziende elettriche hanno mantenuto le scelte iniziali, introducendo e adattando nel corso degli anni tecniche di esercizio e sistemi di protezione diversificati. - Scelte ottimali definite nei primi decenni del novecento: - AT neutro efficacemente a terra t ffi t t - MT varie soluzioni (isolato, resistenza, induttanza accordata) - Bt neutro a terra
Neutro isolato
Pu essere vista come la tecnica originaria pi logica e conveniente per reti MT di modesta estensione (b ti d t t i (basse correnti di cto monofase, ti t f possibilit di funzionamento anche in regime di guasto) Neutro isolato neutro messo a terra attraverso capacit (con laumento dellestensione delle reti aumentano i livelli di corrente ) R.Turri Esercizio del neutro nelle reti MT, Corso di Progettazione di Sistemi elettrici industriali
Cenni storici
Nonostante il conseguente incremento della corrente di guasto monofase a terra, la scelta del neutro isolato mantenne sostanzialmente immutata la sua validit, sotto laspetto della continuit del servizio grazie alla introduzione della protezione servizio, varmetrica di sequenza omopolare e della tecnica di richiusura automatica.
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Cenni storici
Il primo ed il pi importante dei vantaggi rappresentato dal fatto che tutti i guasti a terra determinati da arco elettrico in aria o sulla superficie degli isolatori si estinguono (autoestinguono). (autoestinguono) Lo stesso Petersen, poi, propose il sistema di protezione da utilizzare per escludere dal servizio la linea o il tronco affetto da guasto (permanente). La protezione si fondava sulla utilizzazione di rel wattmetrici di sequenza omopolare, resi sensibili al guasto grazie allespediente di aumentare artificialmente la componente attiva della corrente di guasto (attraverso la connessione di una resistenza di valore opportuno in parallelo alla bobina).
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Cenni storici La soluzione proposta dal Petersen, pur immediatamente convincente per la semplicit del pricipio, fu adottata soltanto in alcune Nazioni (Danimarca, ecc.).
(Si tent addirittura, in alcune di quelle Nazioni, di estenderne lapplicazione e trarne i benefici conseguenti anche al campo delle alte tensioni (220 kV), conseguenti, kV) recedendo, per, subito dal tentativo, quando ci si rese conto che, essendo nelle linee AT notevolmente maggiore che nelle linee MT la conduttanza di dispersione, risultava nulla lefficacia della bobina ai fini della neutralizzazione dellarco a terra.)
Anche se le scelte di esercizio del neutro nella MT nei diversi Paesi, una volta compiute, non furono pi modificate, nella letteratura tecnica successiva agli anni 20 appaiono 20 periodicamente, fino ai giorni nostri, pressanti ed autorevoli inviti ad un riesame critico della materia.
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Cenni storici Negli ultimi anni, il problema stato riproposto con una urgenza molto maggiore che nel passato e, fatto ancor pi importante, appare anche evidente la disponibilit, da parte delle Aziende Elettriche, a riconsiderare le scelte iniziali, abbandonando latteggiamento di rifiuto della discussione e di difesa ad oltranza di scelte ereditate, che, per tanto tempo, ha impedito un sereno dibattito sullargomento. La motivazione principale di questo diverso atteggiamento nasce dallo speciale rilievo che, da qualche tempo, viene attribuito agli aspetti di qualit della potenza elettrica (PQ) fornita allutenza e dalla constatazione che lesercizio delle reti MT con neutro messo a terra attraverso bobina Petersen pu consentire un notevole miglioramento degli indici della PQ, a fronte di un ragionevole o addirittura modesto impegno economico nella installazione di tale dispositivo.
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Italia
Si deve riconoscere che la riapertura di una discussione sul problema merito di tecnici della stessa ENEL S.p.A ENEL DISTRIBUZIONE ha effettuato, nel 1992 1995 una h ff tt t l 1995, prima sperimentazione di messa a terra del neutro, sia tramite bobine di Petersen di tipo mobile a nucleo tuffante, sia tramite bobine fisse (anche lungo linea MT) in 3 cabine primarie. Una seconda sperimentazione, che ha ripreso e messo a punto quanto definito nella prima, stata condotta nel 19992000. A partire dal 2000, infine, sulla base dei risultati ottenuti, stato avviato un esteso programma di installazione di bobine di Petersen (previste 100% delle cabine primarie con rete MT a 15 kV e 20 kV entro il 2007 2008).
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Stato del neutro nelle reti industriali Strutture industriali alimentate dal distributore pubblico attraverso un collegamento in AT e dotate di una rete in MT (industrie petrolchimiche, farmaceutiche, della carta, ecc.). Rispetto alla distribuzione pubblica presentano molti elementi di maggiore complessit e criticit. (C i l it iti it (Concentrazionii di carico elevate iin aree t i i l t
ristrette, importanti e complessi apparati di trasformazione ed utilizzazione con numerose macchine di elevata potenza a poca distanza reciproca, attrezzature di elevato costo nei quali possono essere presenti aree ad elevato rischio specifico, coesistenza con isole di utenze sensibili ai disturbi di varia natura prodotta dai circuiti di potenza, sistemi indipendenti di generazione di emergenza,ecc..)
Livelli pi elevati di qualit della potenza e le pressioni per una maggiore security e safety nellesercizio. Le scelte nel campo della distribuzione in MT in ambito industriale, compreso lesercizio del neutro, hanno seguito percorsi diversi da quelle operate dagli esercenti i sistemi di distribuzione pubblica.
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Stato del neutro nelle reti industriali Quasi universalmente la scelta di esercizio del neutro sulla rete MT nel settore industriale si attestata sul neutro messo a terra attraverso resistenza. Atterramento a bassa resistenza (poco superiore a 10 )
(quando la pratica di intervento sul guasto monofase di prevedere il distacco immediato del distributore, o la sconnessione del tronco MT affetto da guasto dopo un piccolo ritardo di tempo (400 ms).
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Lobiezione principale nei riguardi dellutilizzo della bobina Petersen nelle reti industriali e nelle reti in cavo parte dalla considerazione che gli effetti benefici (autoestinzione) della b bi d ll bobina sarebbero li it ti alle sole linee aeree o reti bb limitati ll l li ti che hanno una parte del loro sviluppo in linee aeree. Le reti in cavo interrato sono protette dal colpo di fulmine diretto e le sovratensioni di origine esterna che possono interessarle sono notevolmente ridotte nel loro valore di cresta.
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In secondo luogo, lisolamento delle linee in cavo solido e quindi un arco elettrico che superasse la tenuta del cavo deteriora lisolamento in modo irreversibile. Si viene perci a perdere la prerogativa della bobina i i d l ti d ll b bi Petersen di cancellare tutti i guasti susseguenti ad archi elettrici in aria tra fase e terra (tale prerogativa permane
per tutta la restante parte del sistema (quadri, ecc.), che mantiene un isolamento autocicatrizzante)
Sussistono immutati, invece, tutti gli altri vantaggi , , g gg connessi allesercizio con bobina Petersen, in particolare lannullamento o la drastica riduzione della corrente di guasto monofase a terra (con ridotti effetti termici
grazie alla ridotta corrente di ritorno circolante nelle guaine)
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anche opportuno rammentare che, sia in Europa che nel resto del mondo, lesercizio con bobina Petersen non stato limitato alle reti con prevalenza di linee aeree, ma, fin dai primi anni, se ne ebbero importanti applicazioni al caso delle reti in cavo, ritenendo che, pur tenuto conto della minor incidenza di guasti transitori, lesercizio con bobina Petersen mantenesse, anche in questi casi, margini innegabili di preferenza rispetto alle altre tecniche di esercizio del neutro. (In Europa, un esempio importante di applicazione alle reti in cavo interrato quello della rete di media tensione di Berlino, che raggiunse b presto unestensione ragguardevole, con correnti i ben t t i d l ti capacitive dellordine di 1000 A).
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Teoria di funzionamento
(guasto monofase a terra)
La rete MT pu essere gestita nei seguenti modi: neutro isolato (atterrato tramite capacit) neutro a terra tramite induttore accordato (bobina Petersen) neutro a terra tramite resistore neutro direttamente a terra t di tt t t
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nel caso di guasto a terra circola una bassa corrente capacitiva. garantisce una certa semplicit di esercizio. (Si utilizzano rel esercizio
a sensibilit varmetrica e interruttori a richiusura automatica).
elevata sollecitazione dellisolamento Fenomeno dellarco a terra intermittente Possibilit di restare in servizio con fase a terra per guasto fortemente resistivo (pericolo per persone).
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La resistenza deve essere tale da limitare la corrente di guasto monofase a terra ad una frazione (5-10%) della corrente di cortocircuito trifase. Lautoestinzione dei guasti presente solo in reti di limitate dimensioni. La presenza della resistenza impedisce il fenomeno degli archi a terra intermittenti e smorza le sovratensioni di origine interna. Solo la linea affetta da guasto interessata da una componente attiva della corrente omopolare dovuta alla resistenza di messa a terra. Si utilizzano rel a sensibilit wattmetrica.
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nel punto di guasto a terra (se la bobina perfettamente accordata) non circola alcuna corrente. la l probabilit di autoestinzione dei guasti a terra elevata b bilit t ti i d i ti t l t anche con un certo grado di disaccordo della bobina di Petersen rispetto alla rete. la bobina di Petersen, estinguendo gli archi a terra, previene di per s i guasti intermittenti. Con questo tipo di messa a terra del neutro possibile utilizzare solo rel che rilevino la tensione omopolare o la p corrente che fluisce nella bobina. Non possibile individuare selettivamente la linea guasta con facilit.
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La combinazione delle soluzioni precedenti consente di contenere la corrente di guasto monofase a terra, di utilizzare un sistema di protezione selettivo (wattmetrico) limitando al tempo stesso le sovratensioni di origine interna.
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I g = 3I O =
I g = 3I O =
3E Z d + Zi + ZO
3E Z d + Z i + Z O + 3Rg
I g = 3I O =
3Zn C
Z O = 3Z n //
1 jC
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Neutro isolato
I g = 3I O =
Ed
E (1 + 3 jCZ n ) Z n + Rg (1 + 3 jCZ n )
ZN =
3Rg
I g = 3I O =
j 3CE 1 + j 3CRg
Id=Ii=Io
Rg 0
I g = 3I O = j 3CE
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Neutro accordato
I g = 3I O =
Ed
E (1 + 3 jCZ n ) Z n + Rg (1 + 3 jCZ n )
Z N = jL
3Rg
I g = 3I O =
E 1 3 2 LC jL + Rg 1 3 2 LC
3jwL
1/jwC
Id=Ii=Io
L=
1 3 2C
I g = 3I O = 0
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Ig =
ER (1 + 3 jC Z N ) Z N + Rg (1 + 3 jC Z N )
E C
I0g IgT IgS Iguasto
Per ZN si pu semplificare
Ig =
j 3CE R 1 + j 3CRg
Rg
Ig = j 3CE R
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Ig =
E R (1 + 3 jC Z N ) Z N + Rg (1 + 3 jC Z N )
IsT IsS
Ig =
ER 1 3 2 LC jL + Rg 1 3 2 LC
)
E
L IgT IgS Iguasto IL
C
I0g
si ottiene
Ig = 0
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Ig =
E R (1 + 3 jC Z N ) Z N + Rg (1 + 3 jC Z N )
IsT IsS
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In seguito alla andata a terra di una fase ( 4 ) si genera un V0 ( 3*E) e (= 3 E) una I0 in ritardo di 90 dovuto alle correnti capacitive di contributo delle linee sane.
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Ir Ib
Ic
In seguito alla andata a terra di una fase ( 4 ) si genera un V0 (= 3*E) e una I0 con uno sfasamento dovuto dal grado di compensazione della bobina. Nel caso si abbia una perfetta compensazione langolo di poco superiore a 180
V0
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max
SETTORE DI INTERVENTO
IR IR tg = = IL Ig (1 c ) IL (1 ) IgTOT (1 c )
IR = corrente resistiva di guasto dovuta alla resistenza di messa a terra del neutro IL = corrente induttiva di guasto dovuta alla bobina di messa a terra del neutro IgTOT = corrente di guasto totale della semisbarra = riduzione di capacit di rete rispetto al valore totale in caso di perdita di parte della rete c = contributo della linea guasta rispetta alla rete
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Componente resistiva della corrente di guasto sufficientemente alta, compatibilmente con le esigenze di riduzione della corrente di guasto e della probabilit di autoestinzione del guasto stesso In caso di resistenza di guasto non nulla non cambiano gli sfasamenti relativi
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NEUTRO ISOLATO >= tensione concatenata >= 2.5 volte la tensione di fase circa 2 volte la tensione di fase fino a 4-6 volte la tensione di fase
NEUTRO A TERRA CON RESISTENZA >= tensione concatenata >= 2.5 volte la tensione di fase inferiore alla tensione di fase assenti
NEUTRO A TERRA CON REATTANZA tensione concatenata 2.5 volte la tensione di fase circa la tensione di fase assenti
SOVRATENSIONI poco oltre la TRANSITORIE SU tensione di fase GUASTO TENSIONE DI RIPRISTINO poco inferiore a 2 volte la tensione ALL'ESTINZIONE di f fase DELL'ARCO SOVRATENSIONI PER ARCHI INTERMITTENTI assenti
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0.10
0.12
0.14
0.16
0.18
t[s]
0.20
Neutro isolato non si ha influenza significativa sulle sovratensioni delle fasi sane Compensazione con solo bobina durante il guasto; sia quelle transitorie (sovratensioni veloci) che Compensazione con frequenza industriale) quelle sostenute (sovratensioni allabobina + resistenza
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0.35 0.40 0.45 t[s] 0.50 tensione di ripristino nei primi istanti Neutro isolato successivi allestinzione del guasto (tensione di riadescamento) Compensazione con solo bobina riducendo in modo drastico la probabilit di riadescamento e Compensazione con bobina + resistenza quindi facilitando lautoestinzione dellarco stesso
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0.30
0.40
0.45
t[s]
0.50
si riduce la sovratensione alleliminazione del guasto sia per entit Compensazione con solo bobina che per durata (costante di tempo) Compensazione con bobina + resistenza
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Ui = tensione di re-innesco
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La bobina deve essere accordata facendo riferimento a una data condizione di rete Deve essere previsto il campo di variazione della Iguasto e verificata la compatibilit con il sistema delle protezioni In occasione di significative modifiche allassetto di rete, intervento sullimpianto per modificare, a vuoto, il valore della reattanza della bobina (Dal punto di vista costruttivo, il reattore una semplice bobina, senza colonna magnetica interna, ma con cornice magnetica esterna per la richiusura del flusso. Cambiando il numero delle spire inserite, cambia il valore della reattanza)
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La variazione di reattanza continua ed ottenuta tramite un sistema di controllo denominato analizzatore di neutro (DAN) E comunque possibile avere condizioni transitorie di rete non accordata (durante i guasti, con la perdita di linee si ha la perdita dellaccordo)
(Dal punto di vista costruttivo, il reattore formato da una bobina al cui interno si trova una colonna di materiale ferromagnetico spezzata in due ferromagnetico, semicolonne distanziate a formare un consistente traferro. Un azionamento motorizzato consente di agire sulle semicolonne diminuendo o aumentando il traferro e quindi la reattanza della bobina)
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DAN - Dispositivo Analizzatore di Neutro La funzione del dispositivo analizzatore di neutro (DAN) la regolazione automatica del grado di accordo tra la reattanza di una bobina mobile di messa a terra del neutro e la capacit omopolare della rete MT alla quale collegata. Lanalizzatore di neutro deve funzionare anche in reti caratterizzate da un piccolo grado di dissimmetria. Lanalizzatore di neutro pu i i tt L li t t iniettare una corrente sul t l circuito omopolare e successivamente rilevare la tensione omopolare corrispondente.
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DAN - Dispositivo Analizzatore di Neutro Liniezione di corrente non deve provocare interventi intempestivi del sistema di protezione. Solo la protezione di massima tensione omopolare pu essere influenzata, ma sufficiente limitare liniezione di corrente a valori tali che il prodotto RpI sia inferiore ad esempio a 2 V. Le protezioni direzionali di terra wattmetriche non sono influenzate poich la corrente omopolare in tutte le linee risulta essere sempre a 90 in anticipo rispetto alla tensione omopolare
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Rp =500 O hm
-0.2
0.8
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ASSN - DV943
Lautomatismo di selezione dello stato del neutro coordina lo stato del sistema bobina b bi di accordo. d Comanda gli IMS durante le fasi di chiusura del congiuntore sbarra MT. Pilota la mappatura delle protezioni DV 901/A2 NC Disciplina lo stato delle R in parallelo alle bobine
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Bobina di Accordo - Sistemi di potenza Criteri di scelta per linstallazione della bobina
Interruttore shunt: rete MT con IE< 80A e numero guasti transitori monofasi per semisbarra MT > 20 t it i f i i b rete MT con IE > 80A e numero guasti transitori monofasi per semisbarra MT > 20 rete MT con IE > 300A e necessit di limitare il valore e la durata delle sovratensioni successive al guasto in relazione alle caratteristiche dei componenti della rete
Bobina mobile:
Bobina fissa:
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R0
X
0
L 3 Xbobina
CRETE
Soluzione da realizzare per reti con IE < 300A Accordo difficoltoso della bobina (Ro e Xo non sono costanti) Possibili scatti intempestivi della protezione VoMAX alla messa in servizio del TR
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Soluzione da realizzare per reti con IE > 300A Reattanza alta alle sequenze diretta e inversa e piccola e costante alla omopolare Nessuno scatto intempestivo alla messa in servizio del Trasformatore
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Modalit di compensazione
La reattanza omopolare in serie alla bobina costante perch pari alla reattanza di corto circuito del trasformatore zig-zag
bobina
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esistono due tipologie diverse p g fissa, con 7 prese di regolazione (escursione 30%), manovrabili in assenza di tensione, mobile, regolabile continuamente sotto-carico (attraverso un traferro variabile mediante un servomotore) taglie da 150 A a 300 A inserita tra il reattore formatore di neutro e limpianto di terra della Cabina Primaria
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inserita in parallelo alla bobina di accordo di tipo fisso, tramite sezionatore motorizzato (immerso in olio e azionato da automatismi di controllo) inserita su un circuito ausiliario alimentato a 500 V tramite accoppiamento induttivo con la bobina di accordo di tipo mobile. aumenta la componente attiva della corrente nella linea MT affetta da guasto (garantendo il sicuro intervento delle protezioni direzionali di terra) favorisce lauto-estinzione degli archi a terra
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inserita in serie tra la bobina di accordo e limpianto di terra della Cabina Primaria limita la durata della componente uni-direzionale nella corrente omopolare di guasto e quindi anche la saturazione dei TA toroidali che alimentano la protezione direzionale di terra
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Bobina Petersen
Il TR AT/MT unificato rende disponibile il centro stella dellavvolgimento MT d ll l i t MT. A tale passante viene collegato il cavo che tramite IMS si connette alla bobina.
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Bobina Petersen
IMS e quadro di comando esterno. Serve al collegamento della bobina con il neutro del trasformatore AT/MT
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