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Como 1907: differenze tra le versioni

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Versione delle 21:31, 6 ago 2015

Calcio Como
Calcio
Lariani, Azzurri
Segni distintivi
Uniformi di gara
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Casa
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Trasferta
Manica sinistra
Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Terza divisa
Colori sociali Azzurro
Dati societari
CittàComo
NazioneItalia (bandiera) Italia
ConfederazioneUEFA
Federazione FIGC
CampionatoSerie B
Fondazione1907
Rifondazione2005
PresidenteItalia (bandiera) Pietro Porro
Italia (bandiera) Gianluca Zambrotta (onorario)
AllenatoreItalia (bandiera) Carlo Sabatini
StadioGiuseppe Sinigaglia
(13 602[1] posti)
Sito webwww.calciocomo1907.it
Palmarès
Coppa Italia Lega Pro Coppa Italia serie D
Titoli nazionali3 Campionati di Serie B
3 Campionati di Prima Divisione/Serie C/Serie C1
1 Campionato di Serie D
Trofei nazionali1 Coppe Italia Serie C/Lega Pro
1 Coppe Italia Serie D
Stagione in corso
Si invita a seguire il modello di voce

Il Calcio Como s.r.l. è una società calcistica italiana con sede nella città di Como, in Lombardia. Nella stagione 2014-2015 ha militato in Lega Pro, terza divisione del campionato italiano di calcio: piazzatasi al quarto posto nel girone A, ha poi vinto i playoff promozione, ottenendo così l'accesso alla Serie B.

La squadra nasce nel 1907 con il nome di Como Foot-Ball Club. Nel 1911 si fonde con il Club studentesco Minerva mantenendo la denominazione di Como F.B.C. Nel 1926, a seguito della fusione con l'Esperia, prende il nome di Associazione Calcio Comense; poi, nel 1936, quello di Associazione Sportiva Como.

Nel 1938 si fonde con l'A.S. Ardita di Rebbio e assume la denominazione Sportiva Como, diventata poi a fine anno Associazione Calcio Como. Successivamente trasformata in società per azioni, la Calcio Como S.p.A. viene dichiarata fallita il 22 dicembre 2004. Ad essa subentra nel 2005 l'attuale Calcio Como S.r.l.

Promosso per la prima volta in Serie A nel 1949, il Como ha disputato 13 campionati nella massima divisione, raggiungendo il miglior piazzamento (6º posto) nella stagione del debutto[2] (1949-1950). La sua ultima partecipazione alla Serie A è stata nel 2002-2003. Le stagioni disputate in Serie B sono 33.

Storia

Dalla fondazione agli anni venti

La nascita del calcio a Como, avvenne ufficialmente nel 1907, più precisamente il 25 maggio, con la società del Como Foot-Ball Club, fondata da un comitato di soci riunito presso il bar Taroni (ora Nerochina), sito nella centrale via Cinque Giornate, prima sede della società lariana.[3]

Nei primi anni successivi alla sua fondazione, il Como disputò incontri amichevoli e tornei a carattere locale, battendosi con squadre milanesi (U.S. Milanese, Libertas, Unitas, Juventus Italia) e svizzere (Chiasso, Lugano, Bellinzona).[3] Il 1º ottobre 1911 venne inaugurato il campo da gioco di via dei Mille con la gare amichevoli Internazionale-U.S.Milanese (8-0) e Como-Bellinzona (3-1).

Una delle prime formazioni del Como nel 1910.

Nel 1912, dopo la fusione con il Club studentesco "Minerva", partecipò agli spareggi per l'ammissione al campionato di Prima Categoria, ma il 20 ottobre, al primo turno, giocato a Torino, venne sconfitto per 3-1 dal Savona.[3] Il Como fu perciò iscritto al girone lombardo di Promozione giocando il suo primo incontro il 17 novembre del 1912 sull'allora campo di via dei Mille vincendo per 5-0.[3]

Il primo livello del campionato fu comunque raggiunto l'anno seguente: la squadra fu ammessa alla Prima Categoria e vi restò fino al 1922, quando, il 2 luglio, il Como perse per 2-1 contro il Piacenza il turno preliminare degli spareggi per partecipare alla nuova Prima Divisione, istituita in seguito al compromesso Colombo che riunificò i campionati.[3]

In quegli anni, poi, durante la militanza in Prima Categoria, i lariani nel girone Lombardo-Piemontese giocarono contro squadre blasonate come: Juventus contro la quale i comaschi persero 0-9 in trasferta, Novara, Milan, Inter, U.S. Milanese, Racing Libertas Milano, Nazionale Lombardia di Milano, Ass. Milanese Calcio e Juventus Italia di Milano.[3]

Dagli anni '20, il Como organizzò sul campo anche manifestazioni proprie come la Coppa Gorio, in memoria del suo "ex" capitano deceduto in guerra e molte altre manifestazioni.[3] L'anno seguente, l'Esperia, altra squadra comasca fondata nel 1919 vinse i campionati inferiori, portandosi alla pari del Como e militando anch'essa in Prima Categoria come i biancoazzurri.[3] In quell'annata l'Esperia oltre ad aversi guadagnato sul campo la partecipazione alle semifinali, otterrà anche l'accesso alla Serie superiore, soprattutto in virtù della vittoria del primo derby comasco in cui il Como era incluso nel Gruppo A della Prima Categoria insieme a Chiasso, Varese e Saronno.[3]

Con l'Esperia in Prima Divisione 1922-1923 e il Como in Seconda Divisione nello stesso anno, vi saranno alterne vicende in cui al termine dei rispettivi campionati, l'esperienza dell'Esperia nella massima serie si spegnerà come una meteora retrocedendo in Seconda Divisione, mentre il Como, arriverà a metà classifica nel girone C della Seconda Divisione.[3]

Nel campionato di Seconda Divisione 1923-1924 col ritorno dell'Esperia si tornò a giocare la stracittadina in cui però prevarranno gli azzurri sia nel girone d'andata che in quello di ritorno, mentre nella stagione successiva, il F.C. Como arrivò a sfiorare anche la promozione in Prima Divisione, proprio sul campo amico perdendo per 3-2 contro l'Udinese ove in quell'anno il Como giocò anche i primi derby con i comprovinciali della Canottieri Lecco, oggi Calcio Lecco.[3]

Il 1927, successivamente, sarà l'anno in cui le due società del Como F.B.C. e dell'Esperia si fonderanno assumendo denominazione di Associazione Calcio Comense che vinse nello stesso anno la Coppa Volta, eliminando per 3-0 in semifinale l'Inter (che in questo torneo fece esordire il diciassettenne Giuseppe Meazza) e battendo per 1-0 in finale il Genoa di De Prà, De Vecchi e Levratto.[3] Con la nuova denominazione societaria seguì anche un cambio nei colori sociali passando dalle tradizionali casacche bianco-azzurre dell'A.C. Como ed a quelle bianco-stellate dell'Esperia, il colore rosso che resterà in auge per un decennio.[3]

Nella stagione 1927-1928, poi, venne inaugurato l'attuale impianto Giuseppe Sinigaglia con la disputa della Coppa "Alessandro Volta" vinta dalla selezione austriaca per 3 a 1 sulla selezione lombarda,[3] inoltre, nei due anni successivi, l'A.C. Comense conquistò prima la Coppa Turati riservata alle formazioni lombarde, sconfiggendo il Brescia per 2-0 nella ripetizione della finale (il primo incontro si era chiuso 3-3 dopo i tempi supplementari)[3] e poi, nel 1929 la squadra dopo non essere stata subito ammessa alla nuova Serie B, fu brillantemente promossa nella stagione di Prima Divisione 1930-1931 senza subire alcuna sconfitta grazie a Guido Ara prima e Weiser e Airodi poi in panchina.[3]

Gli anni trenta e quaranta

L'annata in Prima Divisione 1930-1931 resterà negli annali per l'Associazione Calcio Comense, in quanto con Lukas in panchina iniziò una marcia trionfale verso la promozione in Serie B in cui la squadra concluse imbattuta sia nella regular season che nella fase per gli spareggi-promozione in Serie B segnando 90 reti in 32 incontri ed incassandone solamente 24.[3] L'anno successivo, alla prima esperienza in Serie B i comaschi conquistarono una tranquilla salvezza concludendo al nono posto con il giovane Romano capocannoniere lariano.[3]

Negli anni successivi, tra i cadetti, i lariani rimasero quasi sempre tra le prime posizioni in classifica arrivando sesti nel 1932-33 e quarti nel 1933-34 giocandosi all'ultimo col Bari l'ammissione al girone finale per la promozione in Serie A.[3]

La seconda metà degli anni trenta fu segnata da un paio di retrocessioni consecutive partita dalla retrocessione in Serie C al termine della stagione 1934-35 conclusasi con vari avvicendamenti in panchina da Baloncieri a Ceverini III fino ad arrivare in Prima Divisione Lombarda nel 1936.[3]

Dalla stagione di Prima Divisione 1936-1937, ci furono numerosi cambiamenti a partire dalla società in cui dopo un'assemblea dei soci si è tornato all'antica denominazione di Calcio Como e all'azzurro come colore sociale,[3] poi, dal campionato successivo iniziò una parziale ripresa che porterà i comaschi dopo tre anni di assenza in Serie C fino all'avvento della Seconda Guerra Mondiale.[3]

Durante gli anni della Serie C, il Como vide il lancio di giovani giocatori destinati ad entrare nella storia come Antonio Cetti e Armando Varini oltre a Moresi e Panzieri,[3] poi, nella stagione di Serie C 1942-1943 il lariani si giocarono la promozione in Serie B fino all'ultima giornata contro il Lecco, che alla fine del campionato verrà ammesso alla Serie B pur restandoci per una stagione appena.[3]

Nel 1945 il Como conquistò il suo trofeo più prestigioso,[3] vincendo il Torneo Benefico Lombardo che, in mancanza di un campionato a livello nazionale, vedeva partecipare Milano, Ambrosiana-Inter e, con altre formazioni lombarde, anche il Novara.[3]

Dopo la guerra, la squadra fu ammessa alla Serie B dove vi rimase per tre anni lottando quasi sempre per posizioni di vertice fino alla promozione in Serie A nel 1949 con Mario Varglien allenatore, e con Ercole Rabitti e Mario Stua trascinatori insieme al giovane esordiente Cardani.[3]

Gli anni cinquanta e sessanta

La prima esperienza per il Como nella massima serie durò quattro anni dove nel suo primo anno di militanza in Serie A, è coronata dal sesto posto in ex aequo col Torino in cui giocò facendo qualche sporadica apparizione il cecoslovacco Chawko, peraltro già attivo in Italia con la maglia del Palermo, ma soprattutto giocando con una squadra "tutta Italia".[3] Nelle successive stagioni, suscitando simpatie in tutti i campi della penisola per la scelta di schierare solo giocatori italiani nella sua terza annata in Serie A, il Como si trovò anche per l'unica volta della sua storia ad essere capolista solitaria della Serie A quando il 23 settembre 1951, dopo la terza giornata del campionato 1951-1952, fu l'unica squadra rimasta a punteggio pieno, precedendo di una lunghezza Inter, Juventus, Milan e Napoli.[3][4]

Nella stagione di Serie A 1951-1952, nonostante una crisi profonda che ha attanagliato la squadra dopo la partenza lanciata che l'ha vista solitaria capolista alla terza giornata, il porto della salvezza è stato felicemente raggiunto grazie ai gol di Giuliano Giovetti e a Mario Bergamaschi, che vestirà anche l'azzurro della nazionale,[3] poi, nel campionato successivo, vi sarà l'anno della retrocessione in Serie B dopo quattro anni dovuta principalmente alla partenza dello stesso Giovetti e uno scarso rendimento in trasferta totalizzando 3 pareggi in 17 gare.[3]

Il Como tornato in Serie B nel 1953, vi rimase per un decennio, disputando una serie di sette campionati di vertice con l'allenatore argentino Hugo Lamanna che nella stagione 1955-1956 arrivò al terzo posto finale a pari merito col Monza dopo un inizio non esaltante, successivamente, con la sua avventura in panchina si diede inizio ad una politica di valorizzazione dei giovani come per esempio il giovane talento Luigi Meroni oltre a Bruno Ballarini e a Candido Beretta.[3]

File:Como 62-63.JPG
Una formazione del Como nella stagione 1962-1963.

Dal 1960 in poi, dopo l'addio di Hugo Lamanna sulla panchina comasca dopo sette anni, la squadra cominciò a disputare campionati sofferti per un quadriennio con Giuseppe Baldini in panchina nel 1961 fino ad arrivare a Pedersen il tutto sempre insieme al direttore sportivo Guido Cappelli,[3] inoltre, durante quel periodo la squadra partecipò alla Coppa dell'Amicizia nel 1960 e nel 1961 vincendo entrambe le competizioni dando un contributo decisivo al successo del 1961, strappando alla squadra transalpina del Sochaux tre punti su quattro.[3]

La permanenza nella serie cadetta si interruppe in seguito al cosiddetto "caso Bessi" ove all'inizio del campionato 1962-1963 la società azzurra aveva schierato per cinque partite il difensore Paolo Bessi, appena acquistato dalla squadra del Tau Altopascio, senza sapere che il giocatore non aveva terminato di scontare una squalifica inflittagli dal Comitato Regionale Toscana della Lega Nazionale Dilettanti.[3] Salvatosi sul campo, il Como fu così punito con cinque sconfitte a tavolino che lo condannarono alla retrocessione in Serie C.[3]

Il primo anno di Serie C nel campionato 1963-1964, vide la squadra ringiovanita e totalmente rinnovata, con Ballarini e Invernizzi rimaste bandiere della società lariana che concluse al terzo posto davanti a Savona e Reggiana con Vinicio Viani in panchina,[3] poi, nella stagione successiva con l'acquisto di Albino Cella vincitore della classifica cannonieri, la squadra comasca si giocò il primato fino alla ventitreesima giornata quando col pareggio casalingo contro il Novara, iniziò un crollo che fece concludere il Como al quinto posto.[3]

Nella stagione 1965-66 con vari cambiamenti nella squadra, i comaschi non andarono oltre il terzo posto,[3] poi, nel 1967 la squadra, allenata da Mario Trezzi, chiuse il torneo di Serie C nel girone A al primo posto, ma a pari punti con il Monza:[3] si rese perciò necessario uno spareggio che fu disputato a Bergamo il 4 giugno e vide i biancorossi brianzoli prevalere per 1-0.[3] L'anno seguente un Como in buona parte rinnovato, ma ancora guidato dallo storico capitano Bruno Ballarini oggi recordman di presenze in campionato con la maglia azzurra, conquistò nuovamente il primo posto solitario e la conseguente promozione in Serie B con Franco Viviani in panchina.[3]

Il ritorno tra i cadetti è stato onorato dal Como con un brillante sesto posto e con un trascinante Vannini, prelevato dall'Entella, e che ha dato alla squadra il rilancio tra i professionisti con fior di risultati, invece, nel campionato successivo vi sono state parecchie sofferenze dovute alla partenza di Viviani e al fallimento di Roberto Lerici sostituito in panchina,[3] poi, da Maino Neri che porterà come rinforzi Claudio Correnti e De Nardi di cui il primo sarà una colonna nonché capitano del Como anche negli anni seguenti,[3] mentre De Nardi rimarrà carneade ove al termine di questa turbolenta annata i comaschi arrivarono tredicesimi.[3]

Gli anni settanta e ottanta

Una formazione del Como nella stagione 1975-1976.

Dopo alcuni buoni campionati nella serie cadetta, dal 1970 in poi, i lariani stazionarono nelle posizioni di media classifica con Eugenio Bersellini in panchina insieme al giovane Vallongo superstar e una poco felice partecipazione al Torneo Anglo-italiano del 1973.[3]

Dalla stagione di Serie B 1973-1974 con l'avvento di Giuseppe Marchioro in panchina, la squadra azzurra tornò tra le grandi della cadetteria grazie alle parate del portiere Antonio Rigamonti e il lancio del giovane terzino Vito Callioni,[3] poi, nel 1975, sempre sotto la guida tecnica di Marchioro, giunse la seconda promozione in Serie A,[3] dove però, nonostante gli sforzi di giocatori come Alessandro Scanziani e il portiere-rigorista Antonio Rigamonti, la squadra rimase solo per una stagione per poi retrocedere in Serie B[3] dove in quei due anni di militanza in cadetteria nel primo anno dopo un buon inizio, la squadra andò alla deriva concludendo al sesto posto al termine della stagione,[3] poi, nel campionato di Serie B 1977-1978 ci fu un'annata disgraziata che terminò con la retrocessione in Serie C1 segnata da vari cambi in panchina partendo da Rambone rimasto in sella fino alla tredicesima giornata e poi con Luis Suárez e Narciso Pezzotti subentrato alla venticinquesima giornata fino al termine del campionato.[3]

Scivolati in Serie C1 nel 1978,[3] i lariani, nuovamente allenati da Marchioro affiancato dal d.s. Lamberti, ottennero subito due promozioni consecutive con Adriano Lombardi protagonista principale e restarono in Serie A per due stagioni (1980-1982) grazie ad una squadra profondamente rinnovata e ad alcuni giocatori destinati ad una grande carriera, tra i quali Pietro Vierchowod.[3] Il club azzurro ha partecipato alla Coppa Mitropa nel 1980-1981, non riuscendo a conquistare il trofeo solo per la differenza reti, e al Torneo di Capodanno del 1981 (unica edizione fino ad oggi), finendo eliminato al primo turno, ma ottenendo con Ezio Cavagnetto (2 gol) il primato ex aequo in classifica cannonieri.[3] L'anno successivo in Serie A sarà segnato dalla retrocessione in Serie B con l'ultimo posto in classifica.[3]

File:Como 81-82.JPG
Una formazione del Como nella stagione 1981-1982.

Nel campionato di Serie B 1982-1983, i lariani partiti con programmi non ambiziosi, e confezionando una serie di pareggi si trovarono al termine del campionato a disputare gli spareggi per il ritorno in Serie A contro Catania e Cremonese perdendoli e sfumando il sogno dell'immediato ritorno nella massima serie,[3] poi, nel 1984 il Como, sempre allenato da Tarcisio Burgnich, tornò nuovamente nella massima serie, dove rimase per cinque campionati:[3] fu questo il periodo di maggior successo del club, che il primo anno raggiunse una sofferta salvezza stabilendo il record, tuttora imbattuto, di sole due reti subite nelle partite in casa.[3] Nel 1986 il Como sfiorò la finale di Coppa Italia, dopo aver eliminato la Juventus negli ottavi e il Verona campione d'Italia nei quarti.[3] Nella doppia semifinale contro la Sampdoria, dopo aver ottenuto un 1-1 a Genova, al Sinigaglia gli azzurri stavano conducendo per 2-1 nel corso dei tempi supplementari, quando un oggetto lanciato dagli spalti ferì l'arbitro Giancarlo Redini: la partita fu sospesa e la vittoria venne poi assegnata per 2-0 ai blucerchiati.[3] Le ottime giocate di Dan Corneliusson e di Stefano Borgonovo portarono nel 1986 la squadra al nono posto in campionato,[3] ripetuto anche l'anno successivo,[3] ma con molti meno gol segnati, con una formazione che aveva il suo punto di forza nella difesa diretta dal roccioso Pasquale Bruno e che si dimostrò una delle migliori del campionato.[3]

Gli anni novanta e duemila

Le due retrocessioni consecutive che portarono la squadra in C1 nel 1990[3] (nonostante la società avesse allestito per il 1989-1990 una rosa che sembrava poter puntare alla promozione in A) furono la causa di un decennio anonimo per il Como,[3] che si trovò a galleggiare per quasi tutti gli anni novanta in Serie C1,[3] con l'eccezione del campionato di Serie B 1994-1995.[3] Nel 1997, inoltre, conquistò la Coppa Italia di Serie C, battendo nella doppia finale la Nocerina (2-0 per i campani all'andata e 4-0 per i lombardi al ritorno).[3]

Dopo alcuni tentativi andati a vuoto, nel 2001 la società, guidata dal presidente Enrico Preziosi, ottenne la sospirata promozione in Serie B,[3] che venne funestata da un drammatico episodio accaduto negli spogliatoi al termine della gara Como-Modena (1-0) del 19 novembre 2000 tra il capitano lariano Massimiliano Ferrigno e il giocatore modenese Francesco Bertolotti.[3] Ferrigno colpì con un pugno il giocatore del Modena che cadde malamente a terra, ferendosi alla testa.[3][5] Bertolotti restò a lungo in pericolo di vita e fu costretto al ritiro mentre Ferrigno venne squalificato per tre anni da qualsiasi campionato.[3][6]

L'anno successivo il Como, benché neopromosso, ottenne la promozione in Serie A (ancora insieme con il Modena) con 74 punti (record per il campionato a venti squadre).[3] Gran merito del doppio salto è da attribuirsi all'allenatore Loris Dominissini che guidò la squadra nei due campionati vincenti,[3] ma che non riuscì a ripetersi l'anno successivo.[3] L'avventura in Serie A durò, infatti, una sola stagione, nonostante l'acquisto di numerosi giocatori di categoria e di esperienza e l'arrivo a stagione in corso al posto di Dominissini dell'esperto tecnico Eugenio Fascetti.[3] La crisi continuò l'anno dopo in Serie B con la cessione del club da parte del presidente Preziosi e una nuova retrocessione in Serie C1,[3] seguita da un'ulteriore retrocessione in Serie C2 dopo aver perso i play-out con il Novara (1-2 e 0-0).[3]

Manica sinistra
Maglietta
Maglietta
Manica destra
Pantaloncini
Calzettoni
Calzettoni
La maglia indossata per celebrare il centenario

Questa tripla retrocessione causò una profondissima crisi finanziaria, culminata il 22 dicembre 2004 con il fallimento,[3][7][8] che obbligò la nuova società, il Calcio Como, a iscriversi, anziché alla Serie C2, alla Serie D (girone B).[3] Per la prima volta dal 1938, i lariani si ritrovavano fuori dai campionati professionistici.[3] Nei primi due campionati disputati in Serie D la squadra raggiunse i play-off promozione senza però riuscire a conquistare la C2, nonostante presentasse un organico con vari elementi di categoria superiore.[3] Nel 2006, infatti, la gara di semifinale dei play-off contro la Tritium a Trezzo sull'Adda fu sospesa per lancio di oggetti in campo da parte dei tifosi lariani e al Como venne assegnata la sconfitta per 3-0 a tavolino;[3][9] nel 2007, invece, il Como perse la finale dei play-off contro l'U.S.O. Calcio per 4-2 dopo i tempi supplementari.[3] Il 2007 è stato anche l'anno del centenario, celebrato con una festa di tre giorni, una mostra e un libro.[3]

Il torneo 2007-2008 vide il Como protagonista di un lungo duello con la Tritium, che alla fine del girone di andata vedeva favoriti i rivali di Trezzo sull'Adda, in vantaggio di sette punti.[3] Ma nel girone di ritorno la Tritium perse tutto il margine accumulato e venne raggiunta e superata dai lariani, che venivano promossi alla serie superiore, tornando così fra i professionisti.[3] Inoltre, il 16 aprile 2008, pareggiando 1-1 con la Colligiana e grazie al 2-0 ottenuto il 9 aprile a Como, il Como conquistò la Coppa Italia Serie D.[3]

Nella stagione 2008-2009, giocata in Lega Pro Seconda Divisione, il Como ha disputato un campionato sempre nella parte alta della classifica, ma mai al vertice. Con un rendimento in crescendo nelle ultime partite, raggiungeva il terzo posto finale e il diritto di giocare i play-off. Affrontava prima il Rodengo Saiano nella doppia semifinale (1-1 esterno e 0-0 in casa) e si qualificava per il migliore piazzamento in classifica; sconfiggeva poi l'Alessandria nella doppia finale (vittoria interna per 2-1 ed esterna per 2-0) e conquistava la seconda promozione consecutiva, salendo così in Lega Pro Prima Divisione.

Nel 2009-2010 il Como è sempre rimasto nelle retrovie della classifica, anche se in costante miglioramento nel girone di ritorno, tanto che nelle ultime giornate superava le dirette rivali e usciva dalla zona play-out. La certezza matematica della salvezza arrivava all'ultima partita, con la vittoria per 2-0 nel derby del Lario, risultato che nello stesso tempo condannava il Lecco alla retrocessione nella serie inferiore.

Gli anni duemiladieci

Il campionato 2010-2011 ha visto un Como nelle ultime posizioni di classifica fino al termine del girone di andata.[3] Nel ritorno, invece, la squadra infilava una serie di undici risultati utili consecutivi che la portava a un passo della zona play-off. Dopo un calo nelle ultime giornate, il Como chiudeva il campionato a metà classifica.[3]

Nel torneo 2011-2012, al contrario, dopo un girone d'andata in cui era sempre stato in zona play-off, il Como riusciva a raggiungere la salvezza soltanto all'ultima giornata.[3] Anche il successivo campionato 2012-2013 vedeva il Como uscire dalla zona play-out, e salvarsi, solo nell'ultima partita.[3]

Migliore il cammino della squadra lariana nel torneo 2013-2014, durante il quale si è sempre trovata nella zona medio-alta della classifica. Con una sola vittoria nelle ultime sette partite, però, riusciva a qualificarsi per i playoff nella penultima posizione disponibile e veniva eliminata al primo turno dal Südtirol dopo i calci di rigore.

Nella stagione 2014-2015, dopo alcuni alti e bassi e un cambio d'allenatore (esonerato Giovanni Colella, subentrato Carlo Sabatini), gli azzurri chiudono la stagione regolare del girone A in quarta piazza, qualificandosi ai play-off promozione.[10] Nei quarti di finale dei play-off il Como affronta e batte in trasferta il Benevento, seconda classificata nel girone C.[11] In semifinale i lariani eliminano ai rigori il Matera, terzo classificato nel girone C, dopo il doppio 1-1 della gara di andata e ritorno.[12] In finale (7 e 14 giugno 2015) il Como affronta il Bassano Virtus (secondo classificato del girone A), che sconfigge all'andata per 2-0 in casa; il pareggio per 0-0 nella gara di ritorno disputata a Bassano del Grappa sancisce infine il ritorno in Serie B dei lariani, dopo oltre un decennio di assenza[13].

Cronistoria

Cronistoria del Calcio Como
  • 25 maggio 1907 – Fondazione del Como Foot-Ball Club.[14]
  • 1907-1909 – La società esercita attività a carattere locale, disputando partite con squadre milanesi e del Canton Ticino.
  • 1910 – Il club si affilia ufficialmente alla F.I.G.C.



Ritiratosi dal primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.

4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia.

Ottavi di finale di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
2º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
  • 1970 – La società cambia la denominazione in Como Calcio S.p.a.[15][16]

4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
3º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
3º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
2º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
2º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
2º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
5º nel girone eliminatorio del primo turno di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Semiprofessionisti.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.

5º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio del Torneo di Capodanno.
3º in Coppa Mitropa.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
5º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
3º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
Semifinalista di Coppa Italia.
3º per sorteggio avverso nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
3º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
2º nel girone eliminatorio del secondo turno di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.

Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Quarti di finale di Coppa Italia Serie C.
Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno di Coppa Italia.
Terzo turno di Coppa Italia Serie C.
Primo turno di Coppa Italia.
Vincitore della Coppa Italia Serie C (1º titolo).
Primo turno di Coppa Italia.
Sedicesimi di finale di Coppa Italia Serie C.
2º nel girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
3º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.

4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia Serie C.
Ottavi di finale di Coppa Italia.
Secondo turno di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
4º nel girone eliminatorio di Coppa Italia.
Ottavi di finale di Coppa Italia Serie C.
  • 2004 – 22 dicembre: la società fallisce e viene fondato il Calcio Como, che viene iscritto alla Serie D.
  • 2005-2006 – 4º nel girone B di Serie D. Eliminato al primo turno di play-off.
Secondo turno di Coppa Italia Serie D.
  • 2006-2007 – 4º nel girone B di Serie D. Eliminato al secondo turno di play-off.
Primo turno di Coppa Italia Serie D.
Vincitore della Coppa Italia Serie D (1º titolo).
Primo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Secondo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Lega Pro.

Secondo turno di Coppa Italia.
Primo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Lega Pro.
Primo turno di Coppa Italia.
Primo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Lega Pro.
Secondo turno della fase ad eliminazione diretta di Coppa Italia Lega Pro.
Fase a gironi di Coppa Italia Lega Pro.
Terzo turno di Coppa Italia.
Finalista di Coppa Italia Lega Pro.

Colori e simboli

Colori

Il colore del Calcio Como è l'azzurro. Nel 1926, quando la società si fuse con l'Esperia nell'Associazione Calcio Comense, si scelse il colore rosso granata,[17] che apparve però solo sporadicamente sulle maglie. Né miglior fortuna ebbe il verde adottato nel 1938 in seguito alla fusione con l'A.S. Ardita.[18]

Simboli ufficiali

Stemma

Il simbolo della società è una croce bianca in campo rosso, stemma della città di Como, sormontata da un'onda azzurra; reca in alto la scritta "Como" in azzurro e in basso la scritta "1907", anno di fondazione della squadra, sempre in azzurro.

Inno

Strutture

Stadio

Lo stesso argomento in dettaglio: Stadio Giuseppe Sinigaglia.

Il Como gioca le partite casalinghe nello stadio Giuseppe Sinigaglia di Como, inaugurato nel 1927.[1]

  • Capienza: 13 602 posti.[1]
    • Tribuna coperta: 2 560 posti.
    • Distinti in cemento: 2 992 posti.
    • Distinti parterre: 1 472 posti.
    • Curva Ovest (Como): 4 948 posti.
    • Curva Est (ospiti): 1 600 posti.
  • Dimensione del campo:[1]
    • Lunghezza: 105,40 metri.
    • Larghezza: 68 metri.

Centro di allenamento

Società

Organigramma societario

Dal sito internet ufficiale della società.[19]

Staff dell'area amministrativa

Area direzione generale

  • Italia (bandiera) Gianluca Zambrotta - Presidente onorario
  • Italia (bandiera) Pietro Porro - Presidente
  • Italia (bandiera) Flavio Foti - Vicepresidente
  • Italia (bandiera) Fabio Bruni - Consigliere delegato

Area organizzativa

  • Italia (bandiera) Giovanni Dolci - Direttore sportivo
  • Italia (bandiera) Fabio Lori - Resp. amministrazione finanza e controllo
  • Italia (bandiera) Giorgio Bressani - Segretario generale
  • Italia (bandiera) Fabrizio Diana - Ufficio legale/Resp. comunicazione e marketing
  • Italia (bandiera) Ginevra Tagliaferri - Addetto stampa
  • Italia (bandiera) Vincenzo Carrante - Ufficio stampa
  • Italia (bandiera) Alessandro Camagni - Ufficio stampa
  • Italia (bandiera) Massimiliano Cappellin - Ufficio stampa
Cronologia degli sponsor tecnici
  • 1907-2001 ...
  • 2001-2003 Erreà
  • 2003-2008 ...
  • 2008-2009 Hawk
  • 2009-oggi Legea
Cronologia degli sponsor ufficiali
  • 1907-2001 ...
  • 2001-2002 Magiste
  • 2002-2003 Temporary
  • 2003-2008 ...
  • 2008-2011 UnionCafé
  • 2011-2012 Enerxenia
  • 2012-2013 Acsm-Agam e FoxTown
  • 2013-oggi Volvo e FoxTown

Il Como nella cultura di massa

La vicenda del romanzo La dogana del vento di Folco Quilici (2011) ruota intorno ad un immaginario portiere del Como negli anni settanta, in Serie A.[20] Il giocatore, di nome Jorghii Vallodi, è figlio di un'italiana e di un militare cosacco.[20]

Allenatori e presidenti

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria) e (usare il Template:Vedi categoria).
Allenatori
Presidenti
  • 1907-1912 Italia (bandiera) Mario Bazzi
  • 1912-1922 Italia (bandiera) Carlo Verga
  • 1922-1926 Italia (bandiera) Eugenio Rosasco
  • 1926-1930 Italia (bandiera) Enrico Brambilla
  • 1930-1933 Italia (bandiera) Gianni Binda
  • 1933-1935 Italia (bandiera) Bruno Pessina
  • 1935 Italia (bandiera) Agrippino Porlezza (commissario straordinario)
  • 1935-1936 Italia (bandiera) Vittorio De Benedetti
  • 1936-1937 Italia (bandiera) Faliero Frigerio
  • 1937-1938 Italia (bandiera) Renzo Ferrero
  • 1938-1941 Italia (bandiera) Antonio Maspero
  • 1941-1943 Italia (bandiera) Luigi Ripamonti
  • 1943-1944 Italia (bandiera) Giannetto Bianchi
  • 1944-1946 Italia (bandiera) Gigi Colombo
  • 1946-1948 Italia (bandiera) Luigi Ballerini
  • 1948-1955 Italia (bandiera) Carlo Songia
  • 1955-1962 Italia (bandiera) Francesco Ambrosoli
  • 1962-1963 Comitato di presidenza
  • 1963-1967 Italia (bandiera) Ercole Erba
  • 1967-1971 Italia (bandiera) Romildo Roncoroni
  • 1971-1980 Italia (bandiera) Alfredo Tragni
  • 1980-1983 Italia (bandiera) Mario Beretta
  • 1983-1993 Italia (bandiera) Benito Gattei
  • 1993-1997 Italia (bandiera) Mario Beretta
  • 1997-2003 Italia (bandiera) Enrico Preziosi
  • 2003-2005 Italia (bandiera) Aleardo Dall'Oglio
  • 2005 Italia (bandiera) Alessandro De Blasi
  • 2005-2006 Italia (bandiera) Giangerolamo Barzaghi
  • 2006-2008 Italia (bandiera) Vincenzo Angiuoni
  • 2008-2011 Italia (bandiera) Antonio Di Bari
  • 2011-2012 Italia (bandiera) Amilcare Rivetti
  • dal 2012 Italia (bandiera) Pietro Porro

Calciatori

Lo stesso argomento in dettaglio: (usare il Template:Vedi categoria).

Capitani

Il Como e le Nazionali di calcio

File:Marco Tardelli, Como 1974-75.jpg
Marco Tardelli, giocatore dei lariani nei primi anni settanta e poi allenatore a metà dei novanta.

Giocatori che hanno giocato nella loro Nazionale maggiore durante il periodo di militanza nel Como:[21]

Palmarès

Campetizioni nazionali

1948-1949, 1979-1980, 2001-2002
1930-1931
1967-1968
1978-1979
2007-2008
1996-1997
2007-2008
1944-1945

Competizioni giovanili

1962-1963
1967-1968
1978-1979

Altri piazzamenti

Statistiche e record

Partecipazione ai campionati

Nelle 90 stagioni sportive sono escluse quelle disputate a livello regionale fra il 1912 e il 1914, fra il 1919 e il 1922 e fra il 1936 e il 1938. Tra le partecipazioni alla Serie C è incluso anche il campionato di Serie B-C Alta Italia 1945-1946, in cui il Como partecipò come squadra di Serie C.

Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Prima Categoria 1 1914-1915 14
Serie A 13 1949-1950 2002-2003
Seconda Divisione 4 1922-1923 1925-1926 40
Prima Divisione 3 1926-1927 1928-1929
Serie B 34 1931-1932 2015-2016
Prima Divisione 2 1929-1930 1930-1931 32
Mista B-C Alta Italia 1 1945-1946
Serie C 11 1935-1936 1967-1968
Serie C1 17 1978-1979 2013-2014
Lega Pro 1 2014-2015
Lega Pro Seconda Divisione 1 2008-2009 1
Serie D 3 2005-2006 2007-2008 3
Livello Categoria Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
I Prima Categoria[24] 4 1913-1914 1921-1922 6
Prima Divisione[25] 2 1936-1937 1937-1938
II Promozione[26] 1 1912-1913 1

Partecipazione alle coppe

Torneo Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Italia 48 1935-1936 2014-2015 48
Coppa Italia Semiprofessionisti 1 1978-1979 19
Coppa Italia Serie C 11 1990-1991 2004-2005
Coppa Italia Lega Pro 7 2008-2009 2014-2015
Coppa Italia Serie D 3 2005-2006 2007-2008 3
Torneo Partecipazioni Debutto Ultima stagione Totale
Coppa Mitropa 1 1980-1981 1
Coppa dell'Amicizia 2 1960 1961 2

Statistiche di squadra

Record assoluti

  • Vittoria più larga in casa:
Como-Modena 7-0 (1914-1915)
Comense-Reggiana 7-0 (1930-1931)
Como-Trezzo 7-0 (1937-1938)
  • Vittoria più larga in trasferta:
Vis Nova-Como 0-14 (1942-1943)
  • Sconfitta più larga in casa:
Como-U.S. Milanese 1-8 (1919-1920)
  • Sconfitta più larga in trasferta:
Juventus-Como 9-0 (1913-1914)
  • Pareggio con il maggior numero di reti:
Derthona-Comense 5-5 (1927-1928)

Record in Serie A

  • Vittoria più larga in casa:
Como-Lucchese 5-0 (1950-1951)
Como-Udinese 5-0 (1951-1952)
  • Vittoria più larga in trasferta:
Juventus-Como 0-3 (1950-1951)
Avellino-Como 1-4 (1985-1986)
Lecce-Como 1-4 (1985-1986)
  • Sconfitta più larga in casa:
Como-Inter 1-5 (1949-1950)
Como-Juventus 2-6 (1949-1950)
Como-Napoli 0-4 (1981-1982)
  • Sconfitta più larga in trasferta:
Napoli-Como 7-0 (1950-1951)

Statistiche individuali

  • Maggior numero di reti segnate in un campionato:
28 Marco Romano (1932-1933)
  • Maggior numero di reti segnate in una partita:
5 Giulio Longhi vs. Vis Nova (1942-1943)
5 Carlo Dell'Omodarme vs. Cagliari (1959-1960)
  • Rete più rapida segnata:
10″ Autorete di Marco Libassi vs Brescello (1998-1999)
  • Rete più rapida subita:
10″ Tullio Ghersetich vs. Fiorentina (1952-1953)

Di seguito le classifiche dei sei primatisti di presenze e cannonieri in campionato della storia della società:

Record di reti

Tifoseria

Storia

Il gruppo ultras della Fossa Lariana negli anni ottanta.

Il movimento ultras nacque a Como con la nascita del gruppo "Fossa Lariana",[27][28] che contava varie sezioni sparse per l'Italia, si ricorda in particolare quella del Lazio,[27] a metà degli anni settanta.[28] Dopo breve tempo dalla nascita, la Fossa fu affiancata dai Panthers.[27][28] Tali due gruppi presero in mano le redini della curva, che successivamente passarono ai "Maestri Comacini",[27][28] dopo lo scioglimento della Fossa nel 1990;[28] tuttavia, questo periodo fu abbastanza breve e non lasciò il segno.[27][28] Successivamente salirono in auge gli "Ultras Como",[27][28] che ripudiarono il classico stile italiano che caratterizzava gli ultras lariani, caratterizzato da tamburi, striscioni e molto colore, preferendo lo stile inglese.[27][28] Gli Ultras Como furono successivamente affiancati da una serie di fazioni di minor portata fin quando i gruppi presenti in Curva Azzurra non decisero di fondersi nei "Blue Fans Como" (BfC).[27][28]

Con la caduta della squadra in Serie C, i BfC si sciolsero nel 2002,[28] e ritornarono in curva un numero imprecisato di gruppi minori.[27] Spiccarono allora due gruppi, totalmente separati fra loro: i "Lariani" e l'"Estrema Fazione", con chiara matrice ideologica destroide.[27][28]

Gemellaggi e rivalità

Lo stesso argomento in dettaglio: Derby calcistici in Lombardia.

Gli ultras lariani sostenevano un gemellaggio con gli ultras del Milan,[27][29] favorito anche dalla rivalità tra Milan e Inter: mentre i tifosi di quest'ultima in ambito cestistico tifano per l'Olimpia Milano, i comaschi, data la vicinanza geografica, sostengono la rivale Pallacanestro Cantù.[27]

Altro gemellaggio ci fu con i vicentini,[27][28] sciolto nel 2013, mentre nel 2011 si sono stretti rapporti con i francesi del Lione.[27][28]

Le principali rivalità sono quelle con gli ultras del Modena,[27][28] della Lecco[27][28] e dell'Inter,[28] favorita anche dal gemellaggio con i milanisti.[27][29] Altre rivalità sono con gli atalantini,[27][28] con i cremonesi,[27][28][30] con i livornesi,[27][28] con i piacentini,[27][28] con gli spallini,[27][28] con i varesotti (gemellati con gli interisti),[27][28] con i bresciani,[27][28] con i veronesi[27][28] e con i veneziani.[27][28]

Organico

Lo stesso argomento in dettaglio: Calcio Como 2014-2015.

Rosa

Rosa e ruoli, tratti dal sito ufficiale della società, sono aggiornati al 27 luglio 2015.[31][32]

N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) P Diamante Crispino
Italia (bandiera) P Mattia Del Gaudio
Italia (bandiera) P Christian Maimone
Italia (bandiera) P Riccardo Mazzucchi
Italia (bandiera) P Simone Scuffet
Italia (bandiera) D Cesare Ambrosini (capitano)
Italia (bandiera) D Marco Cassetti
Spagna (bandiera) D Pol García
Italia (bandiera) D Antonio Giosa
Italia (bandiera) D Andrea Marconi
Italia (bandiera) D Davide Sala
Italia (bandiera) D Devis Talarico
Italia (bandiera) D Alberto Tentardini
Italia (bandiera) D Jacopo Triveri
N. Ruolo Calciatore
Italia (bandiera) C Daniel Bessa
Italia (bandiera) C Jacopo Calviello
Italia (bandiera) C Giuliano Caputo
Italia (bandiera) C Giacomo Casoli
Italia (bandiera) C Manuel Cicconi
Italia (bandiera) C Alessio Cristiani
Italia (bandiera) C Giovanni Fietta
Italia (bandiera) C Matteo Mangili
Italia (bandiera) C Nadir Minotti
Italia (bandiera) A Matteo Cortesi
Italia (bandiera) A Simone Andrea Ganz
Italia (bandiera) A Giuseppe Le Noci
Italia (bandiera) A Cristian Mutton
Italia (bandiera) A Luca Scapuzzi

Staff tecnico

Dati tratti dal sito internet ufficiale della società.[31]

Allenatore: Italia (bandiera) Carlo Sabatini
Allenatore in seconda: Italia (bandiera) Moreno Greco
Preparatore atletico: Gambia (bandiera) Simon Barjie
Preparatore dei portieri: Italia (bandiera) Fabrizio Paese
Mental trainer: Italia (bandiera) Samuele Robbioni
Medico sociale: Italia (bandiera) Alberto Giughello
Fisioterapista: Italia (bandiera) Marco Mascheroni
Italia (bandiera) Felisiano Villani
Team manager: Italia (bandiera) Claudio Maspero

Note

  1. ^ a b c d Stadio G. Sinigaglia, su calciocomo1907.it. URL consultato il 5 maggio 2014.
  2. ^ La nostra storia: Como, 11 settembre 1949..., su calciocomo1907.it, 11 settembre 2013. URL consultato il 5 maggio 2014 (archiviato dall'url originale il 13 settembre 2013).
  3. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z aa ab ac ad ae af ag ah ai aj ak al am an ao ap aq ar as at au av aw ax ay az ba bb bc bd be bf bg bh bi bj bk bl bm bn bo bp bq br bs bt bu bv bw bx by bz ca cb cc cd ce cf cg ch ci cj ck cl cm cn La storia, su calciocomo1907.it. URL consultato il 14 giugno 2015.
  4. ^ (DE) Die Tabelle am 3. Spieltag der italienischen Serie A 1951/1952, su fussballdaten.de. URL consultato il 27 settembre 2012.
  5. ^ Como, botte negli spogliatoi. Bertolotti operato per 3 ore, su repubblica.it, 19 novembre 2000. URL consultato il 17 maggio 2008.
  6. ^ Tre anni a Ferrigno: «È meglio se mi ritiro». Bertolotti: «Giustizia è fatta, sono soddisfatto anche se la sentenza non mi restituirà al calcio», su archiviostorico.corriere.it, corriere.it, 28 gennaio 2001. URL consultato il 17 maggio 2008.
  7. ^ Calcio, fallimento del Como; arresti domiciliari per Preziosi, su repubblica.it, la Repubblica, 20 settembre 2005. URL consultato il 10 maggio 2013.
  8. ^ Camera di Conciliazione e Arbitrato per lo Sport - Lodo nel procedimento di Arbitrato (PDF), su coni.it, p. 2. URL consultato il 10 maggio 2013.
  9. ^ Play off Serie D: Tritium-Como sospesa al 17' della ripresa, su bustocco.it, 9 giugno 2006. URL consultato il 9 giugno 2015.
  10. ^ Show Como: playoff. E ora tocca al Benevento, su laprovinciadicomo.it, La Provincia, 10 maggio 2015. URL consultato l'11 maggio 2015.
  11. ^ Playoff, subito una sorpresa: Benevento fuori, Como avanti, su sport.sky.it, Sky Sport, 16 maggio 2015. URL consultato il 18 maggio 2015.
  12. ^ Il Como è in finale playoff!!!!, su laprovinciadicomo.it, La Provincia, 31 maggio 2015. URL consultato il 31 maggio 2015.
  13. ^ IL COMO TORNA IN SERIE B - IL SOGNO SI E’ REALIZZATO, su laprovinciadicomo.it, La Provincia, 14 giugno 2015. URL consultato il 14 giugno 2015.
  14. ^ Enrico Levrini, p. 50: statuto del Como Foot-Ball Club.
  15. ^ Enrico Levrini, p. 351: foto di squadra con il nuovo stemma contenente le scritte "Como" in basso e "Calcio" in verticale a destra.
  16. ^ Annuario F.I.G.C. 1970-71, p. 25: Como Calcio S.p.a.
  17. ^ La storia: 1907 - 1929, su calciocomo1907.it. URL consultato il 5 maggio 2014.
  18. ^ Enrico Levrini, pp. 625-626
  19. ^ Società - Organizzazione, su calciocomo1907.it. URL consultato il 14 giugno 2015.
  20. ^ a b La dogana del vento, su sololibri.net, 25 ottobre 2011. URL consultato il 14 giugno 2015.
  21. ^ (en ru cs) Football Club: Como Calcio, Como, su eu-football.info. URL consultato il 29 marzo 2013. Lingua sconosciuta: en ru cs (aiuto)
  22. ^ (pt en) Seleção Brasileira (Brazilian National Team) 1985-1987, su rsssfbrasil.com. URL consultato il 29 marzo 2013. Lingua sconosciuta: pt en (aiuto)
  23. ^ (EN) Uruguay - International Matches 2001-2005, su rsssf.com. URL consultato il 29 marzo 2013.
  24. ^ All'epoca massimo livello del campionato italiano di calcio.
  25. ^ All'epoca 3º livello del campionato italiano di calcio.
  26. ^ All'epoca 2º livello del campionato italiano di calcio.
  27. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y z Curva Nord: Como (PDF), su cremona.altervista.org, 21 novembre 2004. URL consultato il 15 giugno 2015.
  28. ^ a b c d e f g h i j k l m n o p q r s t u v w x y Ultras in ITALIA: Lombardia, su biangoross.com, 1º luglio 2011. URL consultato il 15 giugno 2015.
  29. ^ a b Cinque feriti dopo Como-Inter. Gli ultras varesini negli scontri, su laprovinciadivarese.it, 26 luglio 2012. URL consultato il 2 novembre 2013.
  30. ^ Cremonese-Como 0-1, su laprovinciadicomo.it, 12 ottobre 2013. URL consultato il 2 novembre 2013.
  31. ^ a b 1asquadra, su calciocomo1907.it. URL consultato il 9 marzo 2015.
  32. ^ I convocati per il ritiro a Chiavenna, su calciocomo1907.it, 19 luglio 2015. URL consultato il 3 agosto 2015.

Bibliografia

  • Enrico Levrini, Como 1907-2007. Cent'anni in azzurro, Como, Editoriale Corriere di Como, 2007.
  • Gianfranco Usuelli (a cura di), 80º Calcio Como. 1907-1987, Milano, Edistudio, 1987.
  • Massimo Moscardi (a cura di), Il trionfo, Como, Editoriale-Corriere di Como, 2002.
  • Luigi Saverio Bertazzoni (a cura di), Annuario Italiano del Giuoco del Calcio, Modena, F.I.G.C., dal 1926-1927 al 1931-1932.
  • Rinaldo Barlassina (a cura di), L'agendina del Calcio. Assicurazioni Generali Venezia, Milano, stampato dalla Gazzetta dello Sport, dal 1933-1934 al 1941-1942.
  • Almanacco illustrato del calcio, Milano, Rizzoli Editore, dal 1939 al 1963.
  • Almanacco illustrato del calcio, Milano, Edizioni Carcano, dal 1964 al 1970.
  • Almanacco illustrato del calcio, Modena, Edizioni Panini, dal 1971 al 2012.
  • Annuario F.I.G.C., Roma, F.I.G.C., dal 1951-1952 al 1957-1958 e dal 1962 al 2003.

Voci correlate

Collegamenti esterni

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