Antonio María Claret y Clará

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Sant'Antonio María Claret
 

Arcivescovo e fondatore della Congregazione dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria

 
Nascita23 dicembre 1807 a Sallent
Morte24 ottobre 1870 (62 anni) a Narbona
Venerato daChiesa cattolica
Beatificazione25 febbraio 1934 da papa Pio XI
Canonizzazione7 maggio 1950 da papa Pio XII
Santuario principaleTempio Sepolcro (Chiesa) di Sant'Antonio Maria Claret, a Vic
Ricorrenza24 ottobre; 23 ottobre (messa tridentina)
AttributiBastone pastorale, mitria
Patrono diClaretiani
Antonio María Claret y Clará, C.M.F.
arcivescovo della Chiesa cattolica
Ritratto di mons. Claret, opera di Luis de Madrazo
Caritas Christi urget nos
 
Incarichi ricoperti
 
Nato23 dicembre 1807 a Sallent
Ordinato presbitero13 giugno 1835
Nominato arcivescovo20 maggio 1850 da papa Pio IX
Consacrato arcivescovo6 ottobre 1850 dal vescovo Llucià Casadevall i Duran
Deceduto24 ottobre 1870 (62 anni) a Narbona
 

Antonio María Claret y Clará, in catalano Antoni Maria Claret i Clarà (Sallent, 23 dicembre 1807Narbona, 24 ottobre 1870), è stato un arcivescovo cattolico e missionario spagnolo, fondatore delle congregazioni dei Missionari Figli del Cuore Immacolato di Maria e delle Religiose di Maria Immacolata. È stato proclamato santo da papa Pio XII nel 1950.

Venne ordinato sacerdote il 13 giugno 1835. Si recò a Roma nel 1839 e tentò di farsi inviare nelle terre di missione ma, a causa della sua salute cagionevole, venne rifiutato sia dalla Congregazione Propaganda Fide che dai gesuiti.

Tornato in patria, si dedicò all'organizzazione delle missioni popolari nella sua patria (la Catalogna) e nelle isole Canarie, guadagnandosi la fama di grande predicatore. Il 16 luglio 1849 fondò a Vic la Congregazione dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria o dei Cordis Mariae Filii (C.M.F.) detti anche "Clarettiani", dedita all'apostolato e soprattutto all'attività missionaria. Nominato da Pio IX arcivescovo di Santiago di Cuba il 20 maggio 1850, si trasferì a Cuba, dove rimase fino al 1860. Claret si dedicò subito alla riforma del clero, lottando contro il concubinato e promuovendo una formazione più attuale dei sacerdoti in seminario.

Al suo ritorno in Spagna, venne trasferito alla sede titolare di Traianopoli di Rodope e divenne confessore della regina Isabella; prese parte al Concilio Vaticano I, dove fu tra i principali sostenitori della proclamazione del dogma dell'infallibilità papale.

In seguito all'insurrezione del 1868, seguì nel suo esilio la regina e morì a Narbona nel 1870 all'età di 62 anni.[1]

Il suo corpo riposa nella Casa madre dei clarettiani a Vic.

È stato beatificato il 25 febbraio 1934 da papa Pio XI, ed è stato canonizzato da papa Pio XII il 7 maggio 1950.

La memoria liturgica è il 24 ottobre (il 23 nella messa tridentina).

A Claret è attribuito il testo, oggi diffuso con aggiunte e riferimenti all'età contemporanea, Quindici minuti con Gesù.[2]

Commendatore dell'Ordine di Carlo III - nastrino per uniforme ordinaria
Commendatore dell'Ordine di Isabella la Cattolica - nastrino per uniforme ordinaria

Genealogia episcopale

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La genealogia episcopale è:

  • Claret, regia di Pablo Moreno (2020)
  1. ^ Matteo Liut, Antonio Maria Claret. Il vero fondamento della dignità umana, in Avvenire, 24 ottobre 2018, p. 2. URL consultato il 24 ottobre 2018.
  2. ^ Sant'Antonio Maria Claret, 15 minuti con Gesù, su Regina Mundi: Poesie, Bibbia MP3, Medjugorje, Santo Rosario e molto altro ancora (archiviato dall'url originale il 17 maggio 2021).

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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Predecessore Superiore generale dei Missionari figli del Cuore Immacolato di Maria Successore
- 16 luglio 1849 - 20 maggio 1850 Esteban Sala, C.M.F.

Predecessore Arcivescovo metropolita di Santiago di Cuba Successore
Cirilo de Alameda y Brea, O.F.M.Obs. 20 maggio 1850 - 20 luglio 1859 Manuel María Negueruela Mendi

Predecessore Arcivescovo titolare di Traianopoli in Rodope Successore
Benoit Planchet, S.I. 13 luglio 1860 - 24 ottobre 1870 Serafino Milani, O.F.M.Obs.
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