Arrigo Lampugnani Nigri
Arrigo Lampugnani Nigri, ha firmato i suoi libri con lo pseudonimo Sergio Livio Nigri[1], (Milano, 19 novembre 1932), è un editore italiano.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Esponente di una famiglia di industriali tessili, frequentò il Liceo Parini dove strinse una duratura amicizia con Giovanni Raboni, insieme al quale frequentò anche la Statale di Milano, dove si laureò con una tesi sui Manoscritti economico-filosofici del 1844 di Marx. Lo stesso Raboni descriverà così gli anni dell'università e l'amicizia con Arrigo[2]:
«Arrigo e io non studiavamo insieme: lui aveva i suoi mirabolanti precettori, io i miei sfiancati libri di testo, i miei faticosi appunti. Ma insieme passavamo comunque diverse ore ogni giorno, parlando d’altro, soprattutto dei libri che leggevamo, o giocando a ping pong nel solenne e un po’ tetro palazzo di corso Venezia dove Arrigo e i suoi abitavano in quegli anni, o ascoltando musica nel palco di seconda fila, incredibilmente vicino al palco reale, che avevano alla Scala. E settimane intere passavamo in una loro villa di Magreglio, dove stavamo al fresco e ascoltavamo musica (quanto Bach, quanto Mozart a settantotto giri) e studiavamo, ciascuno per conto suo, amorevolmente accuditi da un piccolo stuolo di governanti, camerieri e cuochi, nell’approssimarsi – non poi così minaccioso, in fondo – degli esami»
Lampugnani è stato autore di opere di narrativa tra cui si ricordano I cento disegni, con una presentazione di Giovanni Raboni, Milano, Guanda, 1976, e La rete magica, con un'introduzione di Maurizio Cucchi, Milano, Greco&Greco, 2015, e di un volume autobiografico: Questo e altro: storia di una rivista e di un editore.
La casa editrice
[modifica | modifica wikitesto]Oltre a Raboni, frequentavano la casa di Corso Venezia Vittorio Sereni ed Enzo Paci (i "mirabolanti precettori" di Arrigo), che divennero, insieme a Raboni, punti di riferimento per la sua attività di editore, che iniziò nel 1961 con la pubblicazione di Il catalogo è questo: quindici poesie di Giovanni Raboni, e si concluse verso la metà degli anni '80, con la pubblicazione, tra l'altro, di Lapsus in fabula di Dario Villa, opera vincitrice del Premio Mondello. Tra gli autori principali della casa editrice si ricordano Dino Formaggio, Carlo Sini, Arturo Massolo, Mario Untersteiner, Michel Foucault, Bruno Snell, Jan Patočka, Raniero Panzieri. Tra le imprese più significative della casa editrice va ricordata la pubblicazione delle riviste "Questo e altro" e "aut aut".
Opere
[modifica | modifica wikitesto]- Arrigo Lampugnani Nigri, Questo e altro: storia di una rivista e di un editore, Azzate, Stampa, 2020
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Scheda d'autorità in SBN
- ^ Giovanni Raboni, "Aut aut", luglio-ottobre 1986, p. 31, citato sul sito ufficiale di Giovanni Raboni
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Giuseppe Conte, Quando la Milano della cultura era "Questo e altro", "Il Giornale", 7 Novembre 2020
Controllo di autorità | VIAF (EN) 81712296 · ISNI (EN) 0000 0000 5585 3319 · SBN SBLV091678 · GND (DE) 13753390X |
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