Atlantropa
Atlantropa, o anche Panropa, è un progetto dell'architetto tedesco Herman Sörgel: pianificato nel 1927, ebbe forte risonanza in tutto l'ambiente intellettuale della prima metà del XX secolo. L'idea centrale del progetto era quella di costruire una diga con una centrale idroelettrica sullo stretto di Gibilterra e di abbassare il mar Mediterraneo tra i 100 e i 200 metri.
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Non è un caso che il progetto di Atlantropa sia nato all'inizio del XX secolo, periodo di utopie, ottimismo e grande fiducia nella scienza: Atlantropa si presentava come un'opera in grande stile, un ambizioso progetto geoingegneristico, ma nonostante ciò nessuno nutriva dubbi sulla sua possibile attuazione.[1]
Il più grande ostacolo al progetto fu posto da Adolf Hitler: anche se Atlantropa concordava con "l'ideologia" del Führer sulla necessità di conquistare nuovo spazio vitale per il Reich germanico, questa proponeva una collaborazione tra gli stati. Inoltre Hitler, a sua volta, aveva già in mente una serie di progetti architettonici, diversi da quello proposto da Sörgel.
Un evento decisivo per il definitivo accantonamento del progetto fu l'esclusione della Germania dalle Società delle Nazioni. Il "Partito per l'intesa di Atlantropa", nato durante la Repubblica di Weimar, si spostò su posizioni razziste, accettando le leggi razziali tanto che Sörgel asserì «Se la razza bianca vuole che la sua supremazia sull'Africa rimanga immutata, deve provvedere affinché la superiorità numerica dei negri si mantenga entro certi limiti».[2]
Quando nacque il patto d'acciaio tra Italia e Germania, Sörgel pensò di entrare nelle simpatie del Duce, tanto che non esitò a pubblicare un opuscoletto dove dichiarava testualmente «La Grande Germania e l'Impero Italiano rappresenterebbero logicamente i piloni portanti di Atlantropa».
Preoccupazione, invece, la mostrò il Corriere della Sera parlando di Atlantropa come "un bizzarro sogno tedesco" in un articolo che non nascondeva preoccupazione per la fine di città portuali quali Genova o Trieste che così non avrebbero potuto continuare a costituire un'agguerita concorrenza commerciale ad Amburgo e agli altri porti sull'Atlantico.[3]
Nemmeno le simpatie verso Roma servirono però a Sörgel: gli fu vietato di dirigersi a New York per esporre alla Fiera Internazionale il suo progetto e, in extremis, dovette ammettere la possibilità che anche gli africani partecipassero al progetto. Consigliere d'amministrazione dell'Istituto Atlantropa fu nominato il senegalese Leopold Senghor.
Nel 1958, pochi anni dopo la morte di Sörgel avvenuta nel 1952, lo stesso Istituto dichiarò Atlantropa come "un progetto superato".[4]
Il progetto
[modifica | modifica wikitesto]L'idea base
[modifica | modifica wikitesto]Herman Sörgel presentò ufficialmente nel 1928 il progetto che predicava di isolare il mar Mediterraneo chiudendo gli stretti di Gibilterra, Suez e Dardanelli. Il deficit idrico nel Mediterraneo, causato dall'evaporazione, avrebbe abbassato il livello delle acque al ritmo di circa 1,6 metri annui, processo che il progetto prevedeva fosse velocizzato con l'ausilio di apposite pompe idrauliche.
Altre dighe sarebbero dovute sorgere tra Tunisia, Sicilia e Italia, aree che sarebbero rimaste quasi unite grazie all'abbassamento delle acque. Con queste dighe avrebbe diviso il Mediterraneo occidentale da quello orientale; il primo lo avrebbe fatto calare di circa 100 metri, il secondo di altri 100 per un totale di 200 metri.[4] Il complesso sistema dei dislivelli (che prevedeva anche dei fiumi) avrebbe permesso l'uso di varie centrali idroelettriche che avrebbero potuto soddisfare all'incirca il 30% dell'allora fabbisogno energetico europeo. Lo svuotamento parziale del Mediterraneo avrebbe fatto salire il resto degli oceani di un "solo" metro.
Per ovviare a questo problema, il progetto dell'architetto tedesco prevedeva la costruzione di una diga sul fiume Congo per creare il "Lago del Congo", di circa 135000 km², da collegare al preesistente Lago Ciad che avrebbe trasformato nel "Mare del Ciad" di oltre 270000 km² da unire con Mediterraneo attraverso un "secondo Nilo" che così avrebbe irrigato il Sahara.[5]
Herman Sörgel propose, come futura sede del centro amministrativo di Atlantropa, una città della Svizzera, paese neutrale.[3]
Obiettivi
[modifica | modifica wikitesto]Atlantropa avrebbe prosciugato il Mediterraneo di oltre 660000 km² che così sarebbero stati destinati a nuove aree agricole, terre di cui avrebbero potuto beneficiare tutti gli stati europei. Avrebbe anche creato nuove vie di comunicazione tra il continente europeo e quello africano e avrebbe dovuto portare, nelle intenzioni del suo ideatore, a una riappacificazione in Europa, dato che per attuarlo tutti gli stati europei avrebbero dovuto necessariamente collaborare.
Queste aree sarebbero diventate anche un paradiso per archeologi e storici che avrebbero potuto, ad esempio, trovare i relitti delle milleduecento navi persiane sbaragliate e disfatte da Temistocle e Aristide a Salamina, e delle migliaia di navi che hanno solcato per millenni il Mediterraneo. In tal modo i popoli costieri avrebbero potuto constatare la verità dell'affermazione di Platone, secondo il quale il Mediterraneo era «uno stagno attorno al quale le genti sono raccolte come rane, accomunate dallo stesso destino».[5][6]
Fattibilità
[modifica | modifica wikitesto]Ancora oggi Atlantropa è fonte di dibattito riguardo alla sua fattibilità. Se all'epoca ebbe consensi da esperti di tutto il mondo, oggi il progetto viene guardato con più circospezione, non solo dal punto di vista della fattibilità tecnica, ma anche dall'impatto che avrebbe sull'ecosistema, una tematica alla quale all'epoca non si dava alcun rilievo.
Alcuni ingegneri sostengono che lo stretto di Gibilterra, profondo al massimo 286 metri, potrebbe effettivamente essere chiuso, ma bisognerebbe ricorrere a un'ingente quantità di materiale grezzo da far franare dalla vicina Sierra Nevada e dai monti al nord dello stretto, tutte operazioni che potrebbero essere effettuate con l'ausilio di una serie di ben congegnate esplosioni sottomarine e sotterranee.[7]
Conseguenze ecologiche
[modifica | modifica wikitesto]La realizzazione del progetto avrebbe creato conseguenze non indifferenti non solo a livello geografico, ma anche ambientale: il piano originale di Sörgel prevedeva di usare le terre liberate dall'acqua per costruirvi e coltivarle, senza tener conto che dalle acque sarebbe emerso solo un deserto di sale; la riduzione delle acque del Mediterraneo ne avrebbe inoltre aumentato la salinità rischiando di ridurlo ad un enorme lago salato e senza vita come il Mar Morto; infine la chiusura dello stretto di Gibilterra, e il conseguente mancato afflusso d'acqua dall'Oceano Atlantico al Mediterraneo (l'oceano Atlantico riversa annualmente nel Mediterraneo, attraverso lo Stretto di Gibilterra, tra i 36 000 e i 38000 km³ d'acqua), avrebbe potuto causare una modifica del flusso della Corrente del Golfo con il conseguente raffreddamento del Nord-Europa.[8]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Mario Baudino, La storia (vera) dell’uomo che voleva prosciugare il Mediterraneo, su lastampa.it, TopNews, 2 ottobre 2019. URL consultato il 9 luglio 2020.
- ^ Roberto Masiero, Atlantropa - Progettare il mondo: geopolitiche e imperi, su engramma.it, engramma, novembre 2019. URL consultato l'8 luglio 2020.
- ^ a b Osvaldo Guerrieri, La diga sull'oceano: La folle avventura di Atlantropa, Neri Pozza Editore. URL consultato l'8 luglio 2020.
- ^ a b La diga che voleva abbassare il Mediterraneo, in Il Corriere della Sera, 8 ottobre 2012. URL consultato il 6 luglio 2020.
- ^ a b Jason Bellows, Mediterranean be Dammed, su Damn Interesting, 25 settembre 2008. URL consultato il 9 luglio 2020.
- ^ Willy Ley, Engineers' Dreams: Great projects that could come true, Viking Press, 1959.
- ^ L'uomo che voleva prosciugare il mediterraneo, su museodelrubinetto.it, Museo del Rubinetto e della sua Tecnologia. URL consultato il 9 luglio 2020.
- ^ Fausto Andrea Marconi, Atlantropa: la diga pensata per prosciugare il Mediterraneo, su oltrelalinea.news, Oltre la Linea, 11 gennaio 2018. URL consultato il 9 luglio 2020.
Altri progetti
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