Bandiera arborense
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La bandiera arborense, o albero sradicato (o diradicato), è lo stemma della Provincia di Oristano[1] e storicamente del Giudicato di Arborea e dell'Arcidiocesi di Oristano.
L'Albero sradicato arborense è stato spesso rappresentato dalla casa regnante dei De Serra Bas con i quattro pali catalani[2], simbolo del Regno di Sardegna per tutto il secolo XIV.[N 1]
È usato da movimenti indipendentisti sardi come Indipendèntzia Repùbrica de Sardigna e Progetu Repùblica de Sardigna, che lo utilizzano come simbolo della nazione sarda in colorazione verde su sfondo bianco, come anche altri movimenti.
Il simbolo dell'albero diradicato, che riprende fedelmente il sigillo del Giudicato di Arborea, è stato il marchio della Banca di Sassari.
Galleria d'immagini
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Albero sradicato di Arborea
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Esempio di albero sradicato
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Altro esempio di albero sradicato
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Esempio araldico di origine francese
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Stemma della Provincia di Oristano.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- Annotazioni
- ^ Nell'atlante della fine del Trecento "Libro di tutti i regni" sono rappresentate le bandiere. I pali rossi sono richiamati nella cinquantacinquesima bandiera simbolo del Regno di Sardegna. L'anonimo autore quattrocentesco afferma anche "El rey de Cerdeña á por señales bastones del rey de Aragón" e cioè "Il Re di Sardegna ha per stemma i bastoni del Re di Aragona".
- Fonti
- ^ Provincia di Oristano - Stemma e gonfalone, su provincia.or.it. URL consultato il 9 gennaio 2020.
- ^ Franciscu Sedda, La vera storia della bandiera dei sardi, Cagliari, Condaghes, 2007.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- A. Castellaccio, M. Sollai, Monete e monetazione giudicale: la scoperta dei denari d'Arborea, Pisa, 1985.
- Barbara Fois, Lo stemma dei quattro mori: breve storia dell'emblema dei sardi, Sassari, Carlo Delfino, 1990.
- Franciscu Sedda, La vera storia della bandiera dei sardi, Cagliari, Condaghes, 2007.
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Provincia di Oristano - Stemma e gonfalone, su provincia.or.it. URL consultato il 9 gennaio 2020.