Bombologno

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Bombologno de Musolinis, anche Bombologno da Bologna (fl. XIII secolo), è stato un filosofo, religioso e accademico italiano.

I dettagli sulla vita di Bombologno sono molto scarsi e solo un documento medievale fa riferimento alla sua appartenenza alla famiglia bolognese de Musolinis di Strada Maggiore. Altri ritengono provenisse da Gabiano, ma non è certo.[1] Probabilmente studiò all'università di Parigi; rientrato a Bologna divenne uno dei principali dottori della città.[1]

Fu uno dei primi domenicani bolognesi, prendendo i voti nel nuovo convento di San Domenico.[1] Divenne quindi predicatore e doveva essere piuttosto popolare; beneficiò infatti di una donazione disposta dalla nobildonna Lorenza Bandini nel proprio testamento, datato 4 aprile 1266.[1] L'11 febbraio 1277 comparve invece nel testamento di Giovanni Beccari, dov'era indicato come lettore dell'università di Bologna.[1] Insegnava logica e filosofia, concentrandosi soprattutto sulle opere di Aristotele, Porfirio, Gilberto Porretano e soprattutto Pietro Lombardo.[1]

Rimase lettore almeno fino al 1279, mentre già l'anno successivo compariva al suo posto un tale Azzone da Pavia.[1] Il Libellum funerum, scritto nel convento di San Domenico nel 1291, lo dava per morto e non è quindi improbabile che la fine del suo incarico nel 1279-80 sia corrisposta al suo decesso.[1]

Il pensiero di Bombologno è stato oggetto di studio soprattutto del cardinale Franz Ehrle e del sacerdote e storico Martin Grabmann. A differenza di molti altri filosofi del tempo, le sue fonti sono chiaramente identificabili; si basava infatti prevalentemente su contemporanei come san Tommaso d'Aquino (che forse conobbe personalmente) e sul pensiero di Aristotele. Utilizzava ampiamente anche i lavori di filosofi arabi come Averroè, Avicenna e Al-Ghazali.[1]

Nonostante sia un autore medievale minore, spicca per originalità e complessità di pensiero.[1]

  1. ^ a b c d e f g h i j Francesco Lazzari, Bombologno da Bologna, in Dizionario biografico degli italiani, vol. 11, 1969.
  • Antonio Garelli, Gli illustri bolognesi, Bologna, Tipografia Cenerelli, 1880.
  • Adriano Oliva, Bombologno da Bologna, l'Anonimo Quid est Sapientia e il soggetto della teologia nella seconda metà del XIII secolo, in Chiara Crisciani e Gabriella Zuccolin (a cura di), Verba et mores: studi per Carla Casagrande, 1ª ed., Roma, Aracne, 2022, ISBN 979-12-5994-693-5.

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