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Carmine Lidonnici

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Carmine Lidonnici
NascitaMelissa, 20 novembre 1914
MorteGuri i Topit, 4 aprile 1941
Cause della morteCaduto in combattimento
Dati militari
Paese servitoItalia (bandiera) Italia
Forza armata Regio Esercito
MVSN
ArmaFanteria
Reparto164ª Legione Camicie Nere d'assalto "Ercole Scalfaro"
Anni di servizio1935-1941
GradoCamicia nera
GuerreSeconda guerra mondiale
CampagneCampagna italiana di Grecia
Decorazionivedi qui
dati tratti da Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941)[1]
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Carmine Lidonnici[N 1] (Melissa, 20 novembre 1914Guri i Topit, 4 aprile 1941) è stato un militare italiano decorato con la medaglia d'oro al valor militare alla memoria durante il corso della seconda guerra mondiale.

Nacque il 20 novembre 1914 a Melissa, un paese costiero della Calabria sito in provincia di Crotone, figlio di Ernesto e Maria Perri.[2]. Arruolatosi nel Regio Esercito nell'aprile 1935, fu assegnato in servizio presso il 115º Reggimento fanteria "Treviso" della 102ª Divisione motorizzata "Trento", in seguito allo scoppio della guerra d'Etiopia partì in forza al 551º Battaglione mitraglieri per la Libia, in quanto mobilitato per le esigenze legate alla situazione in Africa Orientale Italiana.[3] Rimasto ferito in combattimento fu congedato, e poi assegnato alla Milizia Volontaria per la Sicurezza Nazionale con il grado di camicia nera.[3] In forza al CLXIV Battaglione CC.NN. della 164ª Legione Camicie Nere d'assalto "Ercole Scalfaro" di Catanzaro, dopo l'entrata in guerra del Regno d'Italia, e l'inizio della campagna italiana di Grecia (28 ottobre 1940) partì per combattere sul fronte greco.[3]

Morì in battaglia il 4 aprile 1941 sul monte Guri i Topit, vicino alla città di Pogradec.[3] Per onorarne il coraggio gli fu assegnata la Medaglia d'oro al valor militare alla memoria.[3]

Medaglia d'oro al valor militare - nastrino per uniforme ordinaria
«Porta arma tiratore, durante un'azione offensiva si slanciava all'assalto in testa al suo reparto noncurante del nutrito fuoco nemico. Appostata l'arma in posizione favorevole al tiro, ma molto esposta, dava modo agli uomini del suo reparto di avanzare in zona più coperta, e con calma e fermezza non dava tregua al nemico. Ferito una prima volta al braccio sinistro, rifiutava qualsiasi soccorso rimanendo al posto di combattimento. Accortosi che alcune armi automatiche nemiche appostate in posizioni dominanti arrecavano sensibili perdite al reparto, con il braccio sanguinante, si trascinava in una zona più scoperta allo scopo di meglio neutralizzare l'azione avversaria. Ferito una seconda volta mortalmente, continuava il fuoco finché, abbracciato all'arma, chiudeva la sua eroica esistenza per la grandezza della Patria. Guri i Topit quota 1876 (Fronte greco), 4 aprile 1941.[4]»
— Regio Decreto 4 agosto 1942.[5]
  1. ^ Si pronuncia Lidónnici.
  1. ^ Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare 1965, p. 635.
  2. ^ Cfr. Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia n°. 15 del 20 gennaio 1943
  3. ^ a b c d e Combattenti Liberazione.
  4. ^ Sito web del Quirinale: dettaglio decorato.
  5. ^ Bollettino Ufficiale 26 novembre 1942, dispensa 111ª, registrato alla Corte dei conti lì 7 ottobre 1942, registro 39 guerra, foglio 79.
  • Gruppo Medaglie d'Oro al Valor Militare, Le Medaglie d'Oro al Valor Militare volume 1 (1935-1941), Roma, Tipografia regionale, 1965.

Collegamenti esterni

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