Cercione
Cercione | |
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Teseo lotta con Cercione (kylix del V secolo a.C.) | |
Nome orig. | Κερκύων |
Caratteristiche immaginarie | |
Epiteto | "coda di cinghiale" |
Sesso | maschio |
Luogo di nascita | Mileto |
Professione | re di Eleusi |
Cercione (in greco antico: Κερκύων?, Kerkýōn) è un personaggio della mitologia greca.
Sulla sua discendenza ogni autore ne da una versione diversa poiché Pausania scrive che sia figlio di Poseidone e di una della figlie di Anfizione[1], Apollodoro cita come padre Branco ed Argiope come madre[2], infine Igino da come padre Efesto[3].
Mitologia
[modifica | modifica wikitesto]La figlia di Cercione, Alope, fece l'amore con Poseidone (o ne fu stuprata, a seconda delle versioni) e diede alla luce Ippotoo. Cercione allora, per vendicare l'onta la seppellì viva[4], ma Poseidone la salvò trasformandola nell'omonima sorgente che sgorga nei pressi di Eleusi[5].
Re di Eleusi e dotato di un'enorme forza fisica, aveva l'abitudine di appostarsi sulle strade nei dintorni di Eleusi e sfidare i passanti a lottare con lui. Cercione prometteva di cedere il proprio regno a chiunque l'avesse battuto, ma le sfide si concludevano invariabilmente con la sconfitta e la morte dei malcapitati viaggiatori. Alla fine l'eroe Teseo riuscì ad avere la meglio su di lui e lo uccise impadronendosi del trono di Eleusi[2][6].
Note
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
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