Chiesa di Santa Giovanna di Chantal
Chiesa di Santa Giovanna di Chantal Église Sainte-Jeanne-de-Chantal | |
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Esterno | |
Stato | Francia |
Regione | Île-de-France |
Località | Parigi |
Indirizzo | 97, boulevard Murat 75016 Paris |
Coordinate | 48°50′19.32″N 2°15′22.1″E |
Religione | cattolica di rito romano |
Titolare | Giovanna Francesca Frémiot de Chantal |
Arcidiocesi | Parigi |
Architetto | Julien Barbier; Gérard Barbier e Charles Venner; André Blanc e Charles Nicod |
Stile architettonico | neobizantino |
Inizio costruzione | 1933 |
Completamento | 1962 |
Sito web | saintejeannedechantal.com |
La chiesa di Santa Giovanna di Chantal (in francese: église Sainte-Jeanne-de-Chantal) è un luogo di culto cattolico di Parigi situato nel quartiere Auteuil, nel XVI arrondissement, sede dell'omonima parrocchia retta dal clero dell'arcidiocesi di Parigi.[1]
La chiesa si trova nei pressi della stazione della metropolitana Porte de Saint-Cloud sulla linea 9.[2]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]A partire dagli anni 1920, l'area compresa tra l'estremità sud-occidentale del quartiere parigino di Auteuil, e di quello contiguo di Le-Point-du-Jour facente parte di Boulogne-Billancourt, fu oggetto di un'esponenziale crescita: l'unico luogo di culto cattolico della zona, costituito da una cappella situata in rue Claude-Lorrain e dipendente dalla parrocchia di Notre-Dame-d'Auteuil, si dimostrò presto insufficiente a fronte dell'ampio numero di abitanti. Il 27 gennaio 1933 venne finalmente posata alla presenza dell'arcivescovo di Parigi Jean Verdier, la prima pietra di una nuova e più ampia chiesa su di un terreno prospiciente la porte de Saint-Cloud, messo a disposizione dalla città di Parigi.[3] Il progetto venne redatto nel 1934 da Julien Barbier, architetto dell'Œuvre des Chantiers du Cardinal e prevedeva un ampio vano centrale circolare coperto con cupola conica ed esternamente caratterizzato da un loggiato su colonnine, al quale era affiancato un alto campanile a torre.[4] La costruzione, tuttavia, venne fin da subito bloccata per i lavori della vicina linea 9 della metropolitana, che richiesero una leggera modifica all'orientamento dell'edificio e la stesura di un nuovo progetto.[5] I lavori ripresero nella prima metà del 1935[6] e il 2 ottobre dell'anno successivo venne inaugurato e aperto al culto il coro con abside e deambulatorio.[7][8]
Alla morte di Julien Barbier (1940), la direzione dei lavori venne affidata a Gérard Barbier e Charles Venner; la costruzione fu interrotta nel 1943 dalla seconda guerra mondiale, durante la quale le strutture fino ad allora costruite vennero pesantemente danneggiate dai bombardamenti miranti al vicino stabilimento Renault; essa poté riprendere solamente nel 1949 e nel 1954 gli architetti André Blanc e Charles Nicod modificarono i progetti originari, ampliando gli spazi previsti da Barbier;[9] la chiesa venne completata nel 1962.[10]
Il futuro arcivescovo di Parigi e cardinale Jean-Marie Lustiger fu parroco dal 1969 al 1979,[11] avendo come vicario fino al 1974 il suo futuro successore sulla cattedra parigina, André Vingt-Trois.[12]
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]Esterno
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, edificata in un sobrio stile neobizantino, ha una pianta a croce latina e sorge sul lato settentrionale di place de la Porte-de-Saint-Cloud, in un'area delimitata dalla piazza stessa (sulla quale dà l'ingresso principale), da boulevard Murat, rue du Lieutenant-Colonel Déport e avenue de la Porte de Saint-Cloud. La struttura è in calcestruzzo esternamente rivestito in pietre squadrate.[13]
Nella facciata, a capanna, si aprono tre ampie arcate che, comunicanti fra di loro, costituiscono il nartece; il portale centrale è sormontato da un bassorilievo monumentale di Robert Juvin raffigurante la Madonna della Mercede (1962). Il prospetto, con una soluzione analoga a quella adottata da Henri Vidal per il santuario di Notre-Dame de Fatima-Marie-Médiatrice nel XIX arrondissement (1951-1954),[14] è affiancato a destra dal battistero cilindro, e a sinistra dall'alta torre campanaria che sorge isolata rispetto al resto dell'edificio.[13] Quest'ultima accoglie il seguente concerto di quattro campane, delle quali le tre fuse nel 2004 sono caratterizzate dalla ricca decorazione policroma di Marc-Antoine Orellana:[15]
Nome | Nota | Peso | Benedizione |
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Marie-Bernadette | La3 | 360 kg | 13 giugno 1937 |
Esther | Si3 | 283 kg | 12 luglio 2004 |
Françoise | Do#4 | 217 kg | 12 luglio 2004 |
Jeanne | Mi4 | 157 kg | 12 luglio 2004 |
Interno
[modifica | modifica wikitesto]L'aula è suddivisa in tre navate da archi a tutto sesto poggianti su pilastri quadrangolari, in corrispondenza di ciascuna delle quali si apre una bifora ad imitazione della presenza di un matroneo; la navata maggiore, come i due bracci del transetto, è coperta con volta a botte. L'ampio vano centrale a pianta ottagonale è coperta dalla cupola ribassata e illuminata da una serie di monofore, edificata ad imitazione di quella di Santa Sofia ad Istanbul. Il presbiterio, sopraelevato rispetto al resto della chiesa, è addossato al diaframma che separa l'ambiente principale dalla retrostante cappella del Santissimo Sacramento e presenta una serie di arredi realizzati da Jean Touret nel 1970-1973 quali l'altare maggiore, la grande croce e la sede presidenziale.[16] Le due absidiole del transetto nel 2016 sono state l'una dedicata alla santa titolare (con affresco di Jean-Louis Sauvat raffigurante scene della sua vita) e l'altra adibita a battistero (con affresco del medesimo autore rappresentante i Misteri luminosi); dello stesso artista sono anche la statua-reliquiario della santa e il fonte battesimale.[17] La via Crucis dipinta è di Anne-François de Serilly (2016).[18]
La cappella del Santissimo Sacramento, ricavata nel coro edificato tra il 1935 e il 1936, è adornata da otto vetrate policrome di Jacques Le Chevallier con le allegorie di altrettante invocazioni tratte dalle litanie lauretane (1954), e dal coevo affresco dell'Incoronazione della Vergine di René Dionnet, nel catino absidale.[13]
Organo a canne
[modifica | modifica wikitesto]Sulla cantoria in controfacciata si trova l'organo a canne.
Lo strumento venne costruito nel 1977 da Alfred Kern riutilizzando parte del materiale fonico di quello precedente, e inaugurato il 24 marzo dello stesso anno da Michel Chapuis; l'organo originario, realizzato da Gonzalez nel 1938 e dalla stessa ditta restaurato e riarmonizzato nel 1952, si trovava sulla cantoria nell'abside ed aveva 12 registri.[19]
Il materiale fonico è interamente racchiuso entro la cassa lignea rivestita da lastre di zinco verniciato, opera di Jean Touret; la mostra è asimmetrica ed è composta da canne di Principale disposte in più campi, con le bocche "a mitria" allineate; la consolle è a finestra, si apre al centro del prospetto e dispone di due tastiere e pedaliera.[20] Il sistema di trasmissione è meccanico sia per i manuali e il pedale, sia per i registri;[21] quest'ultimi sono 23, per un totale di 1480 canne, e sono azionati da pomelli su più colonne ai lati delle tastiere.[22]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (FR) Sainte-Jeanne de Chantal, su paris.catholique.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (DE, EN, ES, FR, IT, JA, KO, NL, PT, RU, ZH) Église Sainte-Jeanne-de-Chantal, su parisinfo.com. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 7, luglio 1934, p. 13.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 5, gennaio 1933, p. 13.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 4, aprile 1935, p. 24.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 5, aprile 1935, pp. 20-21.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 1, gennaio 1936, p. 19.
- ^ (FR) Les Chantiers du Cardinal, in Le Christ dans la banieue, n. 1, gennaio 1937, p. 18.
- ^ (DE, EN, FR) Église Sainte-Jeanne-de-Chantal de Paris, su structurae.net.
- ^ (FR) Église Sainte-Jeanne-de-Chantal, su patrimoine-religieux.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Biographie, su institutlustiger.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Portrait : Mgr Vingt-Trois, su nouvelobs.com, 21 febbraio 2005. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ a b c (FR) Paris, église Sainte-Jeanne-de-Chantal (16e arr.), su patimoine-histoire.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Eglise Notre-Dame de Fatima-Marie-Médiatrice, su patrimoine-religieux.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Le carillon de l'église Sainte-Jeanne-de-Chantal, su saintejeannedechantal.com. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) La vie de la paroisse, su saintejeannedechantal.com. URL consultato il 6 settembre 2020 (archiviato dall'url originale l'8 agosto 2020).
- ^ (FR) Aménagement des chapelles de l'église Sainte-Jeanne-de-Chantal à Paris 16e, su chantiersducardinal.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Le Chemin de croix, su saintejeannedechantal.com. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (EN, FR) Sainte Jeanne de Chantal, su organsparisaz4.orguedeparis.fr. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ (FR) Paris, Sainte Jeanne de Chantal, su kernpipeorgan.com. URL consultato il 6 settembre 2020.
- ^ AA.VV., p. 240.
- ^ (FR) Les orgues, su saintejeannedechantal.com. URL consultato il 6 settembre 2020.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) AA.VV., Les orgues de Paris, Parigi, Action artistique de la Ville de Paris, 2005, ISBN 2-913246-54-0.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikibooks contiene testi o manuali sulla disposizione fonica dell'organo a canne
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file sulla chiesa di Santa Giovanna di Chantal a Parigi
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (FR) Paroisse Sainte-Jeanne-de-Chantal, su saintejeannedechantal.com. URL consultato il 6 settembre 2020.