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Cimitero monumentale di Poggioreale

Coordinate: 40°52′12.15″N 14°17′32.57″E
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Cimitero Monumentale di Poggioreale
L'ingresso al cimitero
Tipocivile
Confessione religiosamista
Stato attualein uso
Ubicazione
StatoItalia (bandiera) Italia
CittàNapoli
Costruzione
Periodo costruzioneXIX secolo
Data apertura1837
ArchitettoFrancesco Maresca
Ciro Cuciniello
Luigi Malesci
Stefano Gasse
NoteSezione Ebraica
Mappa di localizzazione
Map

Il cimitero monumentale di Poggioreale è il principale cimitero della città di Napoli e tra i maggiori in Europa.[1]

Propriamente, il "Cimitero Nuovo" di Poggioreale è quello che si estende nel quadrilatero delimitato (in senso antiorario) a nord-ovest da largo Santa Maria del Pianto (l'antica piazza Doganella) e via del Riposo, a est da via Santa Maria del Pianto (un tratto interno della quale costeggia due cimiteri) e a sud da via nuova Poggioreale, ma vista l'abbondanza di cimiteri attigui a quello di Poggioreale, tale definizione è stata allargata all'intera zona, creando una vera e propria conurbazione cimiteriale, che ricade nei quartieri di Poggioreale, Secondigliano e San Carlo all'Arena.

Indubbiamente il complesso più noto dell'intera area è il cimitero monumentale, il nucleo originario del cimitero, di grande valore storico e culturale per la preziosità delle sue tombe e delle sue statue, nonché per il gran numero di cappelle e chiese contenute al suo interno e per il Quadrato degli uomini illustri.

Conformazione e storia dei cimiteri napoletani

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Mausoleo della famiglia Di Marzo
Tomba della famiglia Filippo Buchy

La morfologia della zona, il suo sviluppo e le vicende storiche a essa direttamente collegate sono i fattori che hanno, nel corso dei secoli, determinato la sua destinazione, ormai consolidata.

L'area nordorientale di Napoli è, per la sua conformazione, quella naturale di accesso alla città. Infatti, la principale e la più bella fra le porte è quella Capuana, ragguardevole opera del Rinascimento aragonese, di Giuliano da Maiano.

La strada che da questa si diparte prende il nome nel tratto iniziale di via Casanova e ponte di Casanova (in ricordo di una casa nuova che Carlo II d'Angiò vi fece erigere sul finire del XIII secolo e nella quale morì il 5 maggio 1309), quindi Strada nuova di Poggioreale, che corre alla base della collina omonima (mentre la Strada vecchia segue un tracciato a mezza costa su quel rilievo), per arrivare alla villa rinascimentale realizzata anche questa dal già menzionato Giuliano da Maiano per Alfonso II di Napoli, all'epoca (1487) duca di Calabria.

La strada, che nei tratti successivi diventa Stadera a Poggioreale (così chiamata in quanto vi era localizzata la principale pesa pubblica nella cinta daziaria), e infine, Strada delle Puglie (con riferimento alla Regia strada delle Puglie), fu oggetto di abbellimenti notevoli fra il Seicento e il Settecento.

Oggi poco è rimasto dei fasti regali: la rovina della villa ducale infatti, abbandonata già nel tardo Seicento, ha privato la località degli aspetti più festosi mentre la presenza dei principali luoghi di sepoltura cittadini e, non distante, del carcere, associano ora l'area di Poggioreale a sensazioni meno liete.

La sua apertura verso ampi spazi pianeggianti e l'assenza di ostacoli naturali l'hanno resa, da Belisario in poi, la preferita per gli attacchi e gli assedi alla città.

Nell'ambito dell'assedio del 1528, un'epidemia distrusse le forze francesi che assediavano la città, al comando di Odetto de Foix, visconte di Lautrec (ricordato in alcuni toponimi della zona, come Trivece e Lotrecco) che ne fu, peraltro, inconsapevole autore avendo deviato nei terreni circostanti le condutture dell'acquedotto.

I terreni, da molto tempo ben conosciuti come le paludi per la ricchezza d'acqua, fertilissimi, fonte di approvvigionamento di ortaggi per la città (ancora oggi, il venditore di ortaggi a Napoli è ‘o parulano), saturati d'acqua, complice la stagione calda, scatenarono una pestilenza che annichilì le forze francesi, Lautrec compreso, e diede inizio alle prime sepolture nella zona.

Per l'epidemia di peste del 1656 si adoperò una grotta nei paraggi, detta degli sportiglioni (i pipistrelli) che pare sia stata utilizzata come ricovero dalle truppe francesi del Lautrec e che oggi non è stata ancora individuata. A ogni modo, saturata la grotta, vi si costruì sopra la chiesa di Santa Maria del Pianto per opera del Picchiatti. Si cominciarono a usare anche le ampie cavità delle Fontanelle.

Il primo cimitero napoletano propriamente detto è quello delle 366 fosse, iniziato nel 1762 e concluso l'anno successivo, opera mirabile di Ferdinando Fuga. Sino ad allora, si adoperavano le terresante delle chiese per i più abbienti oppure la cosiddetta "piscina" (una grande cavità al di sotto dell'ospedale degli Incurabili).

Nella prima metà del XIX secolo il tema cimiteriale era al centro di dibattiti e polemiche che l'editto napoleonico di Saint Cloud semmai acuì; ma anche senza questa prescrizione, l'idea di creare luoghi distinti e distaccati dai centri abitati per le sepolture era già in incubazione nella seconda metà del Settecento anzi, come visto, si ebbero realizzazioni pionieristiche. Si procedette all'avvio della costruzione di un cimitero sui dolci colli di Poggioreale, che verrà concluso solo nel 1837.

L'anno precedente si aprì il cimitero dei colerosi sul retro del cimitero del Fuga. Inizialmente di fortuna per via dei tantissimi morti di colera, fu ampliato l'anno successivo per diventare nell'aspetto un tipico cimitero romantico. Altro cimitero dalle analoghe caratteristiche era quello acattolico di Santa Maria della Fede, il più distante dall'area cimiteriale tradizionale.

Con l'Unità d'Italia i cimiteri diventano più numerosi, a partire da quello di Santa Maria del Pianto, avviato attorno alla seicentesca chiesa.

Il cimitero di Poggioreale, quale oggi si intende, è formato da due parti, separate dalla via Santa Maria del Pianto: quella a valle con ingresso principale da via Nuova Poggioreale nota come cimitero monumentale e quella a monte formata dal cimitero della Pietà e dal cimitero Nuovissimo con ingresso da via Santa Maria del Pianto.

Cimitero Monumentale

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Lo stesso argomento in dettaglio: Chiesa madre (Poggioreale) e Chiostro di Poggioreale.
Gruppo scultorio "La Religione" di Tito Angelini, eseguito nel 1836 e inaugurato nel 1845

Il monumentale fu progettato nel 1812 da Francesco Maresca e approvato da Gioacchino Murat ma gli eventi politici causati dalle guerre napoleoniche ne rallentarono la realizzazione. Maresca realizzò comunque la struttura complessiva, i due chiostri minori e il tracciato del viale d'ingresso.

Ripresi nel 1821 i lavori sotto la direzione degli architetti Ciro Cuciniello e Luigi Malesci, si avviò la costruzione della chiesa madre (per questa i lavori li condusse il solo Malesci) poi ci fu l'intervento di Stefano Gasse che progettò nel 1839 l'ingresso in stile dorico sullo slargo dove aveva già realizzato l'edificio del dazio. Il cimitero fu consacrato nel 1837 sotto Ferdinando II di Borbone che ne volle il compimento.

Nucleo principale del cimitero è un vasto quadriportico, il "chiostro grande" (ma, per i napoletani è "il quadrato", in realtà rettangolare) preceduto da due chiostri più piccoli (anche questi detti "quadrati" sono rettangolari), impostati secondo il criterio già visto delle 366 fosse. Queste strutture, oltre ai portici e ai vani ipogei, dispongono di spazi destinati alle congreghe e confraternite che consentivano anche alle categorie meno abbienti la possibilità di una sepoltura non anonima.

I pendii della collina ricchi di piante e boschetti vennero abbastanza rapidamente popolati da tombe gentilizie e da templi, (per lo più prediletto era lo stile dorico e reminiscenze egizie), che trasformarono in pochi anni l'aspetto della collina. Ferdinando II decise di erigere all'interno del cimitero anche un piccolo monastero per i padri Cappuccini che, in seguito, furono sostituiti dai Diocesani (1872). La struttura fu progettata da Leonardo Laghezza.

Va ascritta a merito del Comune un'opera molto efficace di convincimento delle classi di vertice, quelle che facevano opinione, che abbandonando una radicata riluttanza alla sepoltura fuori delle terresante delle chiese gareggiarono nella costruzione di tombe architettonicamente pregevoli, secondo un costume che caratterizzò le maggiori città d'Europa e italiane.

In questo ambito peraltro vi furono diverse scuole di pensiero circa la forma di queste aree e la realizzazione napoletana fu anche oggetto di critiche perché fu osservato che fosse un po' troppo paganeggiante e distante da modelli austeri. In particolare, molto appropriato era reputato il modello di cimitero pisano.

In realtà, all'epoca, la città era la quarta o terza città europea (a seconda si includa o meno Costantinopoli fra le metropoli europee) e di conseguenza naturalmente attenta e più vicina a quel che avveniva fuori della Penisola.

Infatti, come riferisce Luigi Latini in Cimiteri e Giardini, nel caso del Monumentale si tratta di una versione mediterranea del cimitero di Père-Lachaise di Parigi del quale riprende i criteri di adattamento a un'area collinare.

Quadrilatero degli uomini illustri

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Lo stesso argomento in dettaglio: Quadrato degli uomini illustri.

Già in fase di progettazione si individuò sul confine sud-occidentale un settore destinato alla sepoltura delle personalità eminenti (secondo quanto espressamente previsto dalle leggi in materia del Regno delle Due Sicilie) su una superficie di due moggi napoletani (circa 5 300 metri quadri).

L'area comprende 157 monumenti suddivisi in 7 isole (o aiuole). Infatti, non esiste un famedio che accolga le personalità ma sepolture singole. Pur nella notevole eterogeneità di stili e dimensioni, l'insieme è di grande suggestione.

Fra le personalità di spicco qui sepolte figurano:

Nominativo Data di nascita Data di morte Attività Note
1 Giuseppe Abbamonte 1923 2016 giurista
2 Carlo Altobelli 1857 1917 avvocato e politico
3 Luigi Amabile 1828 1892 medico, storico e politico
4 Errico Amante 1816 1883 politico, patriota, giudice italiano presidente della Corte d'appello e Senatore del Regno d'Italia
5 Giovanni Amendola 1882 1926 politico, giornalista e accademico
6 Giuseppe Anepeta 1900 1963 violinista, pianista, compositore e direttore d'orchestra
7 Tito Angelini 1806 1878 scultore autore della statua "La Religione" del 1845 sita al centro del Quadrato
8 Vincenzo Arangio-Ruiz 1884 1964 giurista, accademico e politico
9 Tony Astarita 1939 1998 cantante
10 Achille Balsamo di Loreto 1899 1918 sottotenente di cavalleria ardito pattugliatore insignito della medaglia di bronzo al valor militare alla memoria
11 Leonardo Bianchi 1848 1927 neurologo, psichiatra, e politico
12 Ruggiero Bonghi 1826 1895 filologo, politico e accademico
13 Luca Botta 1882 1917 tenore
14 Giovanni Bovio 1837 1903 filosofo e politico
15 Libero Bovio 1883 1942 poeta, scrittore, drammaturgo e giornalista
16 Roberto Bracco 1861 1943 giornalista, scrittore e drammaturgo
17 Francesco Campolongo 1861 1942 magistrato e giornalista
18 Salvatore Cammarano 1801 1852 librettista
19 Enzo Cannavale 1928 2011 attore teatrale e cinematografico
20 Ernesto Capocci di Belmonte 1798 1864 matematico, astronomo e politico
21 Gennaro Capuozzo 1932 1943 partigiano insignito della medaglia d'oro al valor militare alla memoria
22 Raffaele Caravaglios 1864 1941 direttore di banda
23 Pietro Carbone 1918 1990 magistrato e Presidente aggiunto onorario della Corte di Cassazione
24 Pietro Castellino 1864 1933 medico e politico
25 Beniamino Cesi 1845 1907 pianista e compositore
26 Federico Ciccodicola 1860 1924 ufficiale e agente diplomatico
27 Domenico Colasanto 1896 1966 politico
28 Cesare Colucci 1865 1942 psicologo
29 Luisa Conte 1925 1994 attrice teatrale
30 Alda Croce 1918 2009 saggista e ambientalista figlia di Benedetto Croce
31 Benedetto Croce 1866 1952 filosofo, storico, politico, critico letterario e scrittore tomba esterna, nelle immediate vicinanze dell'ingresso, essendo l'area satura
32 Elena Croce 1915 1994 traduttrice, scrittrice e ambientalista figlia di Benedetto Croce
33 Ciro Cuciniello 1784 1847 architetto
34 Vincenzo D'Annibale 1894 1950 pianista, compositore e direttore d'orchestra
35 Antonino D'Antona 1842 1913 medico e politico italiano, educatore e Senatore del Regno d'Italia
36 Mariano D'Ayala 1808 1877 militare, politico e scrittore
37 Francesco D'Ovidio 1849 1925 filologo e critico letterario
38 Giuseppe de Blasiis 1832 1914 storico e patriota
39 Annibale de Gasparis 1819 1892 astronomo, matematico e Senatore del Regno d'Italia
40 Remigio Del Grosso 1813 1876 astronomo e poeta
41 Cosmo Maria De Horatiis 1771 1850 medico
42 Luigi De Luca 1857 1938 scultore
43 Alfonso della Valle di Casanova 1830 1872 filantropo
45 Enrico De Nicola 1877 1959 politico, avvocato e primo Presidente della Repubblica italiana
46 Francesco De Nicola 1882 1961 pittore, scultore e maestro d'arte
47 Francesco Saverio de Sanctis 1817 1863 scrittore, critico letterario, politico, Ministro della Pubblica Istruzione e filosofo
48 Carlo De Vincentiis 1849 1904 medico e chirurgo
49 Salvatore Di Giacomo 1860 1934 poeta, drammaturgo e saggista
50 Annalisa Durante 1990 2004 vittima della camorra
51 Giuseppe Fiorelli 1904 1960 paroliere e compositore
52 Giustino Fortunato 1848 1932 politico e storico
53 Rocco Galdieri 1877 1923 poeta giornalista
54 Nunzio Gallo 1928 2008 cantante e attore
55 Stefano Gasse 1778 1840 architetto autore del portale d'ingresso al cimitero dalla via Nuova Poggioreale, ma anche del palazzo dei Ministeri Borbonici, [[oggi palazzo San Giacomo, sede del Municipio di Napoli]], dell'Osservatorio astronomico di Capodimonte e del muro finanziere
56 Saverio Gatto 1877 1959 scultore, pittore e disegnatore
57 Vincenzo Gemito 1852 1929 scultore, disegnatore e orafo
58 Luigi Giura 1795 1864 ingegnere e architetto autore del magnifico Ponte Real Ferdinando sul Garigliano, primo esempio del genere in Europa (Gran Bretagna esclusa)
59 Gustaw Herling-Grudziński 1919 2000 scrittore, giornalista e saggista polacco
60 Francesco Jerace 1853 1937 pittore e scultore
61 Arturo Labriola 1873 1959 politico e economista
62 Gaetano Lama 1886 1950 compositore
63 Giovanni Leone 1908 2001 politico, avvocato, giurista e accademico e sesto Presidente della Repubblica italiana
64 Raffaele Liberatore 1787 1843 storico e filologo
65 Giovanni Lombardi 1872 1946 poilitico e deputato del Regno d'Italia e dell'Assemblea Costituente della Repubblica Italiana
66 Nicola Maldacea 1870 1945 attore, comico e cantautore
67 Pasquale Stanislao Mancini 1817 1888 avvocato, giurista, politico e accademico
68 E. A. Mario 1884 1961 paroliere e compositore autore, fra l'altro, de La canzone del Piave
69 Francesco Mastriani 1819 1891 scrittore, drammaturgo e giornalista autore di romanzi d'appendice
70 Gioacchino Luigi Mellucci 1874 1942 ingegnere
71 Saverio Mercadante 1795 1870 musicista e compositore
72 Mario Merola 1934 2006 cantante, attore, compositore e personaggio televisivo
73 Gilda Mignonette 1886 1953 cantante non è sepolta nel Quadrato degli Uomini Illustri, ma, comunque, all'interno del cimitero stesso, a causa della saturazione del Quadrato. La sua lapide si trova nei pressi dell'entrata a sinistra da Via Poggioreale.
74 Domenico Morelli 1823 1901 pittore e politico
75 Ernesto Murolo 1876 1939 poeta, drammaturgo e giornalista
76 Roberto Murolo 1912 2003 cantautore
77 Antonio Nanula 1780 1846 anatomista, medico e chirurgo
78 Antonio Niccolini 1772 1850 architetto e decoratore toscano d'origine, autore della nuova facciata del teatro di San Carlo e la villa Floridiana, nonché l'ampliamento della Villa Reale oggi Villa Comunale alla Riviera di Chiaia: l'autore del monumento funebre è Leopoldo di Borbone-Due Sicilie, Conte di Siracusa, fratello del Re Ferdinando II delle Due Sicilie
79 Edoardo Nicolardi 1878 1954 poeta, paroliere e giornalista
80 Giovanni Nicotera 1828 1894 politico e patriota
81 Giovanni Ninni 1861 1922 chirurgo tra i primi in Italia a effettuare operazioni di sutura al cuore e al pancreas
82 Laura Beatrice Oliva 1821 1869 scrittrice, educatrice e poetessa
83 Aurelio Padovani 1889 1926 sindacalista e politico italiano, leader del fascismo campano
84 Ferdinando Palasciano 1815 1891 chirurgo e politico, precursori della Croce Rossa
85 Filippo Palizzi 1818 1899 pittore
86 Dolores Palumbo 1912 1984 attrice
87 Pietro Paolo Parzanese 1809 1852 presbitero, poeta e traduttore
88 Giuseppe Antonio Pasquale 1820 1893 botanico e patriota
89 Patrizio 1960 1984 cantante e attore
90 Florestano Pepe 1778 1851 generale e patriota
91 Guglielmo Pepe 1783 1855 generale, patriota e storico
92 Enrico Pessina 1828 1916 giurista, filosofo e politico
93 Antonio Petito 1822 1876 attore teatrale, drammaturgo e regista teatrale
94 Tina Pica 1884 1968 attrice e commediografa
95 Raffaele Piria 1814 1865 chimico
96 Carlo Pisacane 1818 1857 patriota cenotafio
97 Bernardo Quaranta 1796 1867 latinista e grecista fra i massimi esperti di Papiri di Ercolano
98 Antonio Ranieri 1806 1888 poeta, scrittore e politico ricordato per l'amicizia con il poeta Giacomo Leopardi
99 Ferdinando Russo 1866 1927 poeta e scrittore
100 Edoardo Scarfoglio 1860 1917 poeta, giornalista e scrittore
101 Giovanni Semmola 1793 1865 medico e farmacologo
102 Mariano Semmola 1831 1896 medico, filosofo e politico
103 Matilde Serao 1856 1927 scrittrice e giornalista
104 Luigi Settembrini 1813 1876 scrittore e patriota
105 Giancarlo Siani 1959 1985 giornalista assassinato dalla camorra
106 Bertrando Spaventa 1817 1883 filosofo e politico
107 Pasquale Squitieri 1938 2017 regista, sceneggiatore e politico
108 Ernesto Tagliaferri 1889 1937 musicista
109 Leopoldo Tarantini 1811 1882 politico, avvocato e librettista
110 Sigismund Thalberg 1812 1871 pianista e compositore
111 Vittoria Titomanlio 1899 1988 politica
112 Maurizio Valenzi 1909 2009 politico e Sindaco di Napoli
113 Nino Veglia 1922 1982 attore e impresario teatrale
114 Raffaele Viviani 1888 1950 attore, commediografo, compositore, poeta e traduttore
115 Nicola Antonio Zingarelli 1752 1837 musicista e compositore
116 Rino Zurzolo 1958 2017 contrabbassista

Cimitero della Pietà

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Nel 1889 viene realizzato, a nord-ovest del cimitero monumentale e separato da questo dalla via Santa Maria del Pianto, il cimitero della Pietà.

Il cimitero della Pietà inizialmente è destinato alle categorie meno abbienti: vengono infatti realizzati vasti ossari comuni. Con il tempo e con il graduale avvicinamento dei ceti, questo aspetto si andrà attenuando sebbene i nuovi cimiteri restino lontani dalla solennità del Monumentale.

Cimitero Nuovissimo

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Nel 1930 si cominciò a elaborare un'ulteriore considerevole espansione dell'area cimiteriale: a partire dal 1936 si dà vita al cimitero Nuovissimo, nato come prolungamento verso nord-est del cimitero della Pietà. Con il Nuovissimo il percorso fra i cimiteri napoletani torna idealmente al luogo il cui toponimo ricorda le vicende che originarono le prime sepolture in zona: sorge infatti sulla sommità del colle di Lotrecco, in un'area lambita da via del Riposo e da via Santa Maria del Pianto, dove il cimitero ha il proprio ingresso principale, opposto a quello settentrionale (aperto nel 1930) del cimitero Monumentale.

In particolare al Nuovissimo la presenza di strutture simili a edifici di cinque e più piani con semplici facciate cieche, salvo strette aperture a sviluppo verticale, crea un'atmosfera alquanto fredda. Architettonicamente degno di nota è il Grande Ipogeo Comunale, costruito all'estremità est del cimitero dal 1974 al 1981 su progetto degli architetti Gaetano Borrelli Rojo, Alfonso Beraglia e Mario Bucchignani e aperto nel 1982.

Nel cimitero nuovissimo di Poggioreale ci sono importanti tombe, tra cui quella di Giovanni Leone e degli undici ragazzi morti nel tragico incidente della galleria del Melarancio presso Firenze il 26 aprile 1983, nonché quella della giovane Annalisa Durante, vittima innocente della camorra.

Cimiteri degli Acattolici

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Cimitero inglese della Doganella

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Questo cimitero nacque dopo la chiusura nel 1893 del cimitero acattolico di Santa Maria della Fede. L'area della Doganella, adiacente all'area cimiteriale di Poggioreale, fu con quest'ultima oggetto di espansione in questo periodo. Il cimitero è situato di fronte al camposanto di Santa Maria del Pianto.

Tra le personalità sepolte in questo cimitero ricordiamo:

Cimiteri israelitici

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A Napoli vi sono stati più cimiteri israelitici. Si ha notizia di lapidi ebraiche del IV-V secolo (oggi esposte al Museo archeologico di Napoli), ritrovate nel 1908 a 3 metri di profondità, durante la costruzione della Caserma di Artiglieria di corso Malta. Le cronache parlano anche di un cimitero del XIII secolo nell'area delle attuali piazza del Carmine e piazza della Croce. Un altro antico cimitero sarebbe la cosiddetta "Tomba di Virgilio", a Fuorigrotta.

Nella seconda metà dell'Ottocento i Rothschild comprarono un settore del Giardino di Posillipo, per farne un cimitero; fu utilizzato solo per alcuni anni, sino al 1860.

Nel 1875 le lapidi furono portate via e sistemate nel definitivo cimitero di Poggioreale di via Nuova Poggioreale. Questo, realizzato nel 1838 con pianta di forma rettangolare, lunga e stretta, all'interno di esso un cortile lungo 127 metri e largo appena 16 metri, conta 630 sepolture per circa 800 defunti, di cui l'ultima è del 1982, con sepolture nel terreno e sobri monumenti tombali. All'ingresso una lapide ricorda i benemeriti che il 12 maggio 1875 acquistarono l'appezzamento, detto "Antico": tra questi, Adolf de Rothschild e Isidoro Rouff, allora presidente della Comunità Ebraica di Napoli.

L'attuale cimitero, detto "Nuovo", con gli stessi caratteri austeri e semplici del precedente, in funzione dal 1963, è sezione separata di quello comunale "Nuovissimo" in via Santa Maria del Pianto.

Sistema cimiteriale napoletano

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Per completezza, oltre i sopra ricordati cimiteri napoletani:




  • Cimitero del Fondo "Zevola" (ingresso principale da via Santa Maria del Pianto), dal 2010 ad oggi:
    • Impianto di Cremazione
    • Campo Inumativo "Zevola"






Esistono i seguenti altri 9 cimiteri zonali:

  • Cimitero di Barra (ingresso principale da via Mastellone, 141)
  • Cimitero di Chiaiano (ingresso principale da via Comunale Margherita, s/n)
  • Cimitero di Fuorigrotta (ingresso principale da via Terracina, 523)
  • Cimitero di Miano (ingresso principale da via del Cimitero, s/n)
  • Cimitero di Pianura (ingresso principale da via Parroco Russolillo, s/n)
  • Cimitero di Ponticelli (ingresso principale da via Argine, 605)
  • Cimitero di San Giovanni a Teduccio (ingresso principale da via Cimitero, 1)
  • Cimitero di Secondigliano-San Pietro a Patierno (ingresso principale da via del Cassano, 230)
  • Cimitero di Soccavo (ingresso principale da via Pia, 59)

Questi cimiteri sono di epoca ottocentesca, al tempo appartenenti a comuni distinti (salvo quello di Fuorigrotta). Quasi tutti sono di proprietà del comune di Napoli: l'unica eccezione è quello di Fuorigrotta, che è privato, di proprietà della Diocesi di Pozzuoli. In realtà anche nei cimiteri comunali la maggior parte dei nicchiai sono di proprietà privata, riconducibili ad arciconfraternite legate alla Diocesi di Napoli o a quella di Pozzuoli (cimitero di Pianura). Questa situazione, con il comune proprietario del suolo e le arciconfraternite dei manufatti, genera enormi problemi di responsabilità in ordine alle spese di manutenzione delle parti comuni, con un contenzioso amministrativo che a partire dal 2008 si è aperto in seguito alla richiesta degli uffici comunali di una tariffa annua per ogni loculo, contestata e non corrisposta dalle arciconfraternite. Il debito maturato a tutto il 2013 è stimato intorno ai 15 milioni di euro, ma la cifra non può essere accertata perché le arciconfraternite si sono rifiutate di fornire gli elenchi completi dei propri associati e il numero di loculi per ogni Congrega.

Il presidente della Commissione di Indagine sui Cimiteri Cittadini (attiva dal 2008 al 2011), il consigliere comunale Andrea Santoro, evidenziò nella sua relazione conclusiva che il rapporto complesso e conflittuale tra comune e curie fosse alla base dei principali problemi di gestione e di contrasto alle illegalità dei cimiteri napoletani. Per ovviare il comune di Napoli ha avviato, su sollecitazione dello stesso consigliere Andrea Santoro, l'ampliamento delle strutture comunali in 6 cimiteri periferici divisi in 2 appalti diversi (Pianura, Soccavo e Barra; Chiaiano, Miano e San Giovanni a Teduccio) mediante il ricorso al project financing e, quindi, a costo zero per le casse pubbliche.

  • Emanuele Bidera, Passeggiata per Napoli e Contorni, ESI, Napoli, 1966 (ristampa anastatica dell'edizione del 1844)
  • Carlo Tito Dalbono, Le esequie a Napoli (in Usi e Costumi di Napoli e Contorni, De Bourcard, 1866), Reprints Editoriali, Napoli, 1975
  • Alfredo Buccaro, Opere pubbliche e tipologie urbane nel Mezzogiorno preunitario, Electa Napoli, Napoli, 1992
  • Pasquale Belfiore, Benedetto Gravagnuolo, Napoli Architettura ed Urbanistica del Novecento, Laterza, Bari, 1994
  • Luigi Latini, Cimiteri e Giardini, Alinea Editrice, Alinea, Firenze, 1994
  • Romualdo Marrone, Le strade di Napoli - (vol II), Newton Compton, Roma, 1996, ISBN 88-8183-426-X
  • Paolo Giordano, Ferdinando Fuga a Napoli, Edizioni del Grifo, Lecce, 1997, ISBN 88-7261-122-9
  • Claudia Palazzolo Olivares, Scultura en plein air. A spasso nei cimiteri monumentali di Napoli, in ON OttoNovecento, rivista di storia dell'arte, nn. 2-3, 1997, pp. 25–38
  • G. Battista Chiarini, Celano, Notizie del bello dell'antico e del curioso della Città di Napoli, Edizioni dell'Anticaglia, Napoli, 2000 (ristampa anastatica dell'edizione del 1854-1860)
  • Claudia Palazzolo Olivares, Il Giardino della Memoria, Massa Editore, Napoli, 2003, ISBN 978-8887835199
  • Massimo Rosi, Napoli entro e fuori le mura, Newton Compton, Roma, 2003, ISBN 88-8289-824-5
  • Fabio Mangone (a cura di), Cimiteri Napoletani, Storia, Arte e Cultura, Massa Editore, Napoli, 2004
  • Fabio Mangone, Museo a cielo aperto. Guida al Monumentale di Poggioreale, Comune di Napoli, Massa Editore, Napoli, 2004
  • Massimo Visone, Tra natura e artificio. L'affermazione del giardino paesaggistico a Napoli durante il Decennio francese, in Rendiconti dell'Accademia di Archeologia Lettere e Belle Arti, Vol. LXXIII (2004-2005), Arte Tipografica, Napoli, 2006, ISBN 88-89776-35-8, pp. 307–322
  • Nicola Forte, Viaggio nella memoria persa del Regno delle Due Sicilie. La storia, i fatti, i fattarielli, ed. Imagaenaria, Ischia, 2007, ISBN 88-89144-70-X

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