Vai al contenuto

Nicola Maldacea

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Nicola Maldacea fotografato da Mario Nunes Vais

Nicola Maldacea (Napoli, 29 ottobre 1870Roma, 5 marzo 1945) è stato un attore, comico e cantante italiano, specializzato nel genere teatrale della macchietta, di cui fu uno dei pionieri assoluti fra l'Ottocento e il Novecento[1][2][3].

Maldacea con cilindro
Serie di fotografie di Luca Comerio in cui Maldacea si produce in alcune delle sue più celebri macchiette

Figlio di un maestro elementare originario di Cosenza, intraprese la carriera teatrale nella propria città natale debuttando giovanissimo sulle assi dei palcoscenici dei varietà e dei cafè-chantant.[4]

Dotato di una voce robusta, esordì come canzonettista esibendosi nei locali della provincia del capoluogo campano, fino alla scrittura per le compagnie teatrali di Eduardo Scarpetta e Gennaro Pantalena, con le quali ebbe modo di farsi conoscere e approdare al Salone Margherita.[2][5]

Lo stile recitativo adottato durante l'esecuzione dei brani fece sì che Maldacea ne fornisse un'interpretazione satirica adatta alla caricatura dei personaggi trattati: nacquero così le macchiette, che Maldacea stesso così descrisse:[6]

«Come un disegnatore, mi ripromettevo di dare al pubblico un'impressione immediata schizzando il tipo, segnandolo rapidamente, rendendone i tratti salienti. Da ciò l'origine della parola macchietta, che è propria dell'arte figurativa: schizzo frettoloso, che renda con poche pennellate un luogo o una persona in modo da darne un'impressione efficace con la massima spontaneità caricaturale.»

A tal proposito, su di lui la critica fu spesso favorevole e largamente positiva. Così lo descriveva la Gazzetta Musicale di Milano edita da Ricordi nel dicembre 1903:[7]

«La macchietta non è cosa facile: richiede un grande spirito d'osservazione e d'intuito, una giusta misura ed una perfetta dizione. Maldacea sul palcoscenico è un cinematografo vivente: è il caricatuista e la caricatura. [...] Il tipo unicamente vero per la riproduzione della macchietta, [...] la voce, la scena, lo studio meticolosamente preciso nell'imitare, nei più minuti particolari, il personaggio che incarna; una rapidità prodigiosa nel cambiare truccatura, abiti accessori: insimma egli è un trasformista uso Fregoli, un dicitore compito.»

Nel periodo precedente la prima guerra mondiale furoreggiò nei teatri napoletani, divenendo uno degli attori più famosi della città. Tra i tipi o macchiette più celebri da lui interpretati figurano "Il Conte Flick", "'O jettatore", "il Superuomo", "'O Rusecatore", "l'Elegante": musicate da Vincenzo Valente e Salvatore Gambardella, le macchiette avevano tra gli autori nomi come Salvatore Di Giacomo, Trilussa, Rocco Galdieri e altri, che scrissero, spesso senza firmarsi, appositamente per Maldacea.[1]

Si produsse anche nel cinema, quasi sempre in parti da caratterista.

Morì a Roma il 5 marzo 1945.[2][5] Il comune di Napoli effettuò la traslazione dei suoi resti da Roma al cimitero di Poggioreale, dove si trovano in un viale, nei pressi della Congrega dei professori di Belle Arti.[3]

Una sua biografia è stata pubblicata nel volume In scena en travesti di Andrea Jelardi, con prefazione della critica del balletto Vittoria Ottolenghi che scrive di lui:[8]

«Non c'è dubbio che Nicola Maldacea sia stato uno dei più grandi interpreti en travesti dello spettacolo italiano poiché nelle macchiette in cui vestiva abiti femminili riusciva a rendere alla perfezione il personaggio, dandone non solo una caratterizzazione esteriore, ma soprattutto un'interpretazione psicologica e caratteriale. Di questa sua vocazione - straordinaria e di grande modernità per l'epoca in cui visse - avrei voluto si trattasse ampiamente nell'Enciclopedia dello Spettacolo, ma all'epoca in cui io stessa collaborai alla realizzazione di tale monumentale opera, del grande artista si ricordavano solo in pochi e fu oltremodo difficile sia approfondire l'argomento che reperire le relative immagini.»

Filmografia parziale

[modifica | modifica wikitesto]
Nicola Maldacea in Ettore Fieramosca (1938)
  1. ^ a b Federico Petriccione, La Macchietta satirica e Nicola Maldacea, in Comoedia, n. 1, Milano, Rizzoli, gennaio-febbraio 1931, pp. 37-40.
  2. ^ a b c Nicola Maldecea, in Dizionario biografico degli italiani, Roma, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
  3. ^ a b Antonio Sacco, Il papà della macchietta, in Corriere del Mezzogiorno, 29 ottobre 2020.
  4. ^ Nino Masiello, Tempo di Maggio. Teatro popolare del '900 a Napoli, Tullio Pironti, 1994, p. 35, ISBN 8879371304.
  5. ^ a b Vittorio Paliotti, La Macchietta, Bideri, 1977, p. 13.
  6. ^ a b Sergio Lori, Il varietà a Napoli, Roma, Newton & Compton, pp. 8-9.
  7. ^ a b Nicola Maladacea, in Musica e Musicisti. Gazzetta Musicale di Milano, n. 12, Ricordi & C, dicembre 1903.
    «La macchietta non è cosa facile: richiede un grande spirito d'osservazione e d'intuito, una giusta misura ed una perfetta dizione. Maldacea sul palcoscenico è un cinematografo vivente: è il caricatuista e la caricatura. [...] il tipo unicamente vero per la riproduzione della macchietta [...] la voce, la scena, lo studio meticolosamente preciso nell'imitare, nei più minuti particolari, il personaggio che incarna; una rapidità prodigiosa nel cambiare truccatura, abiti accessori: insimma egli è un trasformista uso Fregoli, un dicitore compito.»
  8. ^ a b Andrea Jelardi, In scena en travesti, prefazione di Vittorio Ottolenghi, Roma, Edizioni Libreria Croce, 2009.
  • Nicola Maldacea, Memorie di Nicola Maldacea, Napoli, Bideri, 1933.
  • Sergio Lori, Il varietà a Napoli, Roma, Newton & Compton, 1996, ISBN 888183460X.
  • Francesco Possenti, I teatri del primo Novecento, Orsa Maggiore Editrice, 1987.
  • Vittoria Ottolenghi, prefazione, in Andrea Jelardi, In scena en travesti - il travestitismo nello spettacolo italiano, Roma, Edizioni Libreria Croce, 2009.
  • Antonio Sciotti, I Divi della Canzone Comica, Napoli, Arturo Bascetta Editore, 2021, pp. 191-220.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]


Controllo di autoritàVIAF (EN4216679 · ISNI (EN0000 0000 4252 7602 · SBN SBLV317345 · LCCN (ENn97065436 · GND (DE1210717522