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Classe Giove Fulminante

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Classe Leon Trionfante
Descrizione generale
Tipovascello a due ponti
CantiereArsenale di Venezia
Entrata in servizio1668
Radiazione1709
Caratteristiche generali
Lunghezza38,91 m
Larghezza13,2 m
Pescaggio5,99 m
PropulsioneVela
Armamento
ArmamentoArtiglieria[1]:

Alla costruzione

  • 28 colubrine da 20 libbre veneziane in corridoio
  • 28 colubrine da 14 libbre sul ponte
  • 6 aspidi da 12 libbre sul cassero
  • 12 petriere da 3 libbre sul cassero

Totale: 62

[1]
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La Classe Giove Fulminante fu una classe di vascelli di linea di primo rango da 62-68 cannoni che prestò servizio nella Armada tra il 1667 e il 1709. Ne furono costruiti 4 esemplari, mentre un quinto, modificato sullo scalo di costruzione, diede vita alla successiva Classe San Lorenzo Giustinian armata con 70 cannoni.

Nel 1651, durante la battaglia di Paro, la flotta veneziana catturò tre grandi navi turche che furono trasferite a Venezia per effettuare i lavori di ripristino, andando poi a costituire l'anno successivo il primo nucleo dell'Armata Grossa permanente, formata da “navi pubbliche”.[2] Le poche navi catturate ai turchi non garantivano di coprire[2] le necessità dell'Armada da mar, oltre al fatto rappresentato dal notevole costo[N 1] dei noleggi, che non sempre era possibile effettuare,[N 2] e delle notevoli differenze tra le navi mercantili armate e i vascelli da guerra espressamente progettati per questo scopo emerse durante la Seconda guerra anglo-olandese,[3] quando le flotte iniziarono a scontrarsi adottando la cosiddetta "linea di fila",[4] portarono nel 1666 il Senato a decidere di costruire due vascelli da 62 cannoni presso l'Arsenale.[5]

Le nuove navi autorizzate dal Senato dovevano essere lunghe 34,77 m e larghe 10,43, ed armate con 62 pezzi d'artiglieria. La loro costruzione fu realizzata sotto la supervisione dei Proti de Marangoni Paolo Corso,[6] Zuanne Depieri e Iseppo Depieri,[7] ed i nuovi vascelli risultarono un po' più lunghi e larghi di quanto preventivato, rispettivamente 38,91 m e 13,20 m, costruiti in rovere fino al ponte di corridoio e in larice nelle parti superiori dello scafo e dei ponti,[1] mentre le murate avevano la caratteristica di presentare una forte rientranza[1] al di sopra della linea di galleggiamento.[N 3]

Le prime due unità,[6] Giove Fulminante[6] e Costanza Guerriera,[7] furono impostate nel 1666, ed a esse ne seguirono, tra il 1672 e il 1674, altre quattro più piccole, armate con 44-50 cannoni.[7] Date le dimensioni i due vascelli furono costruiti in Arsenale fino al ponte di corridoio, e poi portati fuori per essere completati presso lo squero privato di Sant'Antonio di Castello. A queste due unità ne seguirono altre due, il Redentor del Mondo,[8] e il Leon Coronato,[9] armate con 68 cannoni. Una quinta unità, il San Lorenzo Giustinian[9] fu modificata sullo scalo di costruzione, dando vita ad una nuova classe di vascelli da 70 cannoni.[10]

L'ultima unità della classe ad essere radiata dal servizio fu il Redentor del Mondo, demolita presso l'Arsenale a partire dall'11 giugno 1709.

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Nome[1] Arsenale[1] Costruzione[1] Storia Fine
Giove Fulminante Venezia 1666-1667 Prima unità della classe, partecipò alla seconda guerra di Morea. Demolita presso l'Arsenale a partire dal 4 ottobre 1693.
Costanza Guerriera Venezia 1666-1667 Appartenente alla prima serie. Persa per naufragio nelle acque di Rapallo, Palermo, il 4 ottobre 1684.
Redentor del Mondo Venezia 1681-1686 Armata inizialmente con 68 cannoni, poi portati a 70 nel 1697. Demolita presso l'Arsenale a partire dall'11 giugno 1709.
Leon Coronato Venezia 1690-1691 Armata con 68 cannoni. Persa per incendio durante il combattimento degli Spalmadori il 9 febbraio 1695.
  1. ^ Il costo di un mercantile noleggiato poteva arrivare a 25.000 ducati annui, tanto quanto una nuova nave costruita presso l'Arsenale.
  2. ^ Le continue guerre in Europa non rendevano sempre disponibili navi mercantili da noleggiare.
  3. ^ I progettisti ritenevano che lo spostamento dei cannoni verso il centro della nave ne aumentasse la stabilità. I due vascelli inoltre presentavano alcune differenze sul fondo dello scafo, in quanto la Giove Fulminante era stretta sul fondo e stringeva meglio il vento, mentre la Costanza Guerriera, un po' più larga, risultava più lenta ma aveva un minor pescaggio.
  1. ^ a b c d e f g http://www.veneziamuseo.it/ARSENAL/schede_arsenal/vascelli.htm.
  2. ^ a b Zampieri 2011, p. 126.
  3. ^ F. Fox, Hired Men-of-War, 1664-7, in Mariner's Mirror, vol. 84 (1998), pp. 13-25 e pp. 152-172.
  4. ^ Guido Candiani, Lo sviluppo dell’Armata grossa nell'emergenza della guerra marittima, testo della relazione tenuta al convegno Geostrategia e potere marittimo nel Mediterraneo in età moderna: Venezia, Malta e Impero Ottomano, VII giornata di studio, Venezia 27 ottobre 2001.
  5. ^ Zampieri 2011, p. 127.
  6. ^ a b c Levi 1896, p. 19.
  7. ^ a b c Levi 1896, p. 21.
  8. ^ Levi 1896, p. 23.
  9. ^ a b Levi 1896, p. 24.
  10. ^ Levi 1896, p. 25.
  • Guido Candiani, I vascelli della Serenissima: guerra, politica e costruzioni navali a Venezia in età moderna, 1650-1720, Venezia, Istituto Veneto di Scienze, Lettere e Arti, 2009.
  • Guido Candiani, Dalla galea alla nave di linea: le trasformazioni della marina veneziana (1572-1699), Novi Ligure, Città del Silenzio, 2012.
  • Guido Ercole, Duri i banchi. Le navi della Serenessima 421-1797, Gardolo, Gruppo Modellismo Trentino di studio e ricerca storica, 2006.
  • Francesco Frasca, Il potere marittimo in età moderna. Da Lepanto a Trafalgar, Raleigh, Lulu.com, 2012, ISBN 1-84799-550-0.
  • Cesare Augusto Levi, Navi da guerra costruite nell'Arsenale di Venezia dal 1664 al 1896, Venezia, Stabilimento Tipografico Fratelli Visentini, 1896.
  • Mario Nani Mocenigo, L'Arsenale di Venezia, Roma, Ufficio Storico della Regia Marina, 1938.
Periodici
  • Paolo Cau, Gli ultimi quindici anni della Marina Veneta nei documenti dell'Archivio di Stato a Cagliari, in Le armi di San Marco, Verona, Storia Italiana di Storia Militare, 2011.
  • Francomario Colasanti, Il “Camellaggio” e le procedure di armamento dei vascelli veneziani di primo rango, in Il Lagunare, n. 35, Mestre, Rivista dell'Associazione Lagunari Truppe Anfibie, dicembre 2014.
  • Francesco Zampierianno=2011, Angelo Emo e la riforma della marina veneziana, in Le armi di San Marco, Verona, Storia Italiana di Storia Militare.

Voci correlate

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Collegamenti esterni

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