Dead (cantante)

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Dead
NazionalitàSvezia (bandiera) Svezia
GenereBlack metal
Death metal
Periodo di attività musicale1986 – 1991
EtichettaReaper Records, Deathlike Silence Productions
GruppiMorbid
Mayhem

«Mia madre mi disse che quando ero piccolo dormivo così profondamente che diventavo pallido. Così lei doveva venire a controllarmi spesso per vedere se fossi vivo oppure no.»

Dead, pseudonimo di Per Yngve Ohlin (Västerhaninge, 16 gennaio 1969Kråkstad, 8 aprile 1991), è stato un cantautore svedese, membro del gruppo musicale norvegese Mayhem.

Per "Pelle" Yngve Ohlin nacque a Österhaninge (la zona ovest di Västerhaninge) giovedì 16 gennaio 1969, primogenito di Anita Forsberg e Lars Ohlin; dopo di lui nacquero la sorella Anna e il fratello Anders. Durante l'infanzia soffrì di apnea centrale nel sonno. I genitori divorziarono. A 13 anni subì un'emorragia interna, causata dalla rottura della milza in seguito ad un incidente su un lago ghiacciato (tuttavia il fratello in un'intervista affermò che ciò avvenne a causa di un episodio di bullismo di cui fu vittima). I medici riuscirono a rianimarlo, nonostante inizialmente l'avessero dichiarato clinicamente morto e da allora ricorda di aver avuto una esperienza di pre-morte, nel quale vedeva tunnel di luce e vari colori. Ricordava di essere entrato nella luce e che quella zona non poteva essere varcata da mortali[1].

Questo episodio segnò drasticamente la sua vita, poiché probabilmente fu affetto dalla sindrome di Cotard, ma non c'è nessuna conferma ufficiale di una malattia mentale. Dal padre ebbe il fratellastro Daniel.

Negli anni a seguire fu descritto come un ragazzo introverso e malinconico, attratto morbosamente dalla morte. Da giovane, secondo una sua dichiarazione, ascoltava molti gruppi heavy metal come Iron Maiden e Metallica. La sua passione per la musica lo porterà a fondare i Morbid. Fonte d'ispirazione per la sua musica erano i film splatter, come La Casa e Cannibal Ferox, due dei suoi film preferiti.

Nel 1986 fondò i Morbid, inizialmente si facevano chiamare Scapegoat un anno prima, con John "Gehenna" Lennart, che conobbe grazie ad un negozio di dischi molto famoso a Stoccolma, l'Heavy Sound, TG alle chitarre, Jens "Dr. Schitz" Näsström al basso e L-G "Drutten" Petrov alla batteria. Due anni dopo, il 5 ed il 6 dicembre registrarono la demo December Moon. Dead si fece immediatamente notare per le qualità vocali e per il proprio inquietante aspetto: è stato uno dei primi a introdurre il face paint tra i musicisti black metal[2] ed è accreditato anche come inventore del termine stesso "corpse paint"[3], che diventerà in seguito un simbolo distintivo del black metal. Conquistata una moderata fama, decise di contattare Metalion, fondatore degli Slayer Magazine, una rivista Death metal nel quale recensiva i gruppi della scena, e amico dei Mayhem, che in quel periodo erano in cerca di un cantante. Successivamente Necrobutcher, bassista dei neonati Mayhem, ricevette un pacco contenente una lettera, una cassetta, un topo crocifisso e alcune sue foto. Il leader Euronymous ne rimase così affascinato da volerlo immediatamente nella propria band.

Con l'arrivo di Dead, nel gennaio 1988, i Mayhem diversificarono il loro stile, rendendo la loro musica ancor più feroce e le tematiche dei testi passarono dallo splatter degli esordi ad altri argomenti come satanismo, oscurità, paganesimo, depressione e paranormale. Il gruppo fece numerosi concerti in Europa, anche se la voce di Dead nella discografia ufficiale è presente solo nella registrazione di un concerto a Lipsia, chiamato appunto Live in Leipzig e pubblicato nel 1993, e in Live in Zeitz, Live in Jessheim e Live in Sarpsborg, tre concerti registrati nel 1990 usciti anni dopo in versione ufficiale su etichetta Peaceville Records. Si vocifera anche di un altro live ad Annaberg, sempre in Germania, ma non si sa molto al riguardo. Inoltre i Mayhem hanno partecipato ad un altro concerto, questa volta in Turchia a Smirne il 9 dicembre dello stesso anno, ma dovettero interrompere la loro esibizione per l'arrivo della polizia a causa del coprifuoco dopo il tramonto, dopo il quale era vietato suonare.

Le uniche registrazioni in studio dei Mayhem con Dead alla voce sono il bootleg A Tribute to the Black Emperors e la raccolta di prove in studio conosciuta come Out from the Dark, distribuita dopo la sua morte. Dead contribuì ad accrescere la fama della band eseguendo esibizioni macabre e scellerate: nel febbraio 1990, a Jessheim durante un concerto Dead si sfregiò il corpo al fine di allontanare i poser lì presenti; le ingenti perdite di sangue gli procurarono la perdita dei sensi e venne immediatamente ricoverato in ospedale. In seguito dichiarò:

«I cut my arms with a weird knife and a crushed coke bottle. Most of the people in there were wimps and I don‘t want them to watch our gigs! Before we began to play there was a crowd of about 300 in there, but in the second song Necro Lust we began to throw around those pig heads. Only 50 were left, I liked that! I got angry at some idiots who had their heads up in the air, so I wiped the blood on my arms all over again, We wanna scare those shouldn't be at our concerts»

«Mi sfregiai le braccia con un coltello e una bottiglia rotta di Coca Cola. Molte persone lì erano buone a nulla e non voglio che loro guardino i nostri concerti! Prima che iniziassimo a suonare c'era una folla di circa 300 persone, ma durante il secondo brano Necro Lust, iniziammo a lanciare le teste di maiale. Solo 50 rimasero, mi piacque! Mi innervosisco con quelle persone con la testa fra le nuvole, così strofinai il sangue sulle mie braccia, noi vogliamo spaventare coloro che non dovrebbero essere ai nostri concerti»

Dead era inoltre noto poiché usava seppellire i propri vestiti e dissotterrarli prima dei concerti, per ottenere un aspetto il più simile possibile a quello di un cadavere; giunse addirittura a chiedere di essere lui stesso sepolto. Durante un tour con i Mayhem, trovò un corvo putrefatto lungo la strada e decise di conservarlo in una busta di plastica, per poter sentire l'odore della morte quando ne avesse sentito il bisogno. L'ossessione per la morte lo portava ad assumere atteggiamenti che resero in poco tempo i Mayhem una band leggendaria: Dead varcò il confine tra le parole e i fatti, cambiando irreparabilmente la mentalità della nascente scena blackster scandinava.

Col passare del tempo, la sua ossessione per la morte e l'odio verso un mondo al quale riteneva di non appartenere, fecero peggiorare il suo stato mentale. A causa della sindrome di Cotard riteneva di essere già morto e di vivere soltanto un brutto incubo. La copertina dell'album Live in Leipzig riporta parte della sua nota d'addio suicida: «Jag är inte en människa. Det här är bara en dröm, och snart vaknar jag. Det var för kallt och blodet levrades hela tiden» ("Non sono un essere umano. Questo è solo un sogno e presto mi risveglierò. Faceva troppo freddo ed il sangue continuava a coagularsi")

L'8 aprile del 1991 Bård Faust ed Euronymous si allontanarono dalla propria abitazione vicino a Kråkstad, lasciando Dead in casa da solo. Il cantante si suicidò, tagliandosi la gola e le vene ai polsi e poi sparandosi un colpo di fucile alla fronte. Prima di uccidersi, il cantante lasciò un messaggio che iniziava con la frase "Ursäkta blodet" ("scusate per il sangue"), e alcuni fogli contenenti il testo di Life Eternal, pubblicata in seguito, nel 1994, all'interno dell'album De Mysteriis Dom Sathanas. Dopo l'accaduto, Euronymous fece ritorno a casa, entrando dalla finestra della stanza del cantante in quanto la porta era chiusa e l'unica chiave la aveva Dead.[2] Trovando il suo collega deceduto, Euronymous, prima di chiamare la polizia, si recò al negozio più vicino per comprare una macchina fotografica con lo scopo di fotografare il corpo del ragazzo e solo successivamente chiamò le forze dell'ordine[2].

Euronymous distribuì parti del cranio come reliquie per onorare la sua memoria a musicisti che considerava degni (tra cui Bård Faust, Metalion e Morgan Steinmeyer Håkansson). Dopo che Hellhammer ebbe sviluppato le fotografie, Euronymous inizialmente promise che le avrebbe distrutte, ma alla fine non lo fece. Le tenne in una busta nel suo negozio Helvete. Presumibilmente, Euronymous inviò una delle foto a Mauricio "Bull Metal" Montoya, proprietario della Warmaster Records in Colombia, che la utilizzò per la copertina del bootleg Dawn of the Black Hearts, pubblicato nel 1995.[4]

Il suicidio di Dead causò la rottura dei rapporti di amicizia tra Euronymous ed alcuni dei suoi amici, che rimasero disgustati dal suo atteggiamento nei confronti di Dead prima della sua morte, e dal suo comportamento dopo l'evento. Necrobutcher chiuse i rapporti con lui e lasciò i Mayhem.[6] Manheim insinuò il sospetto che Euronymous avesse volutamente lasciato Dead da solo in casa, così che potesse mettere in atto il suo intento suicida. La morte di Dead fu uno spartiacque e causò un "cambio di mentalità" nella scena black metal norvegese, diventando un elemento catalizzante nello svolgimento degli eventi criminosi futuri perpetrati da alcuni dei suoi membri.

Stian Johannsen ("Occultus"), che sostituì per un breve lasso di tempo Dead come vocalist dei Mayhem dopo il suo suicidio, disse di lui:

«Lui [Dead] non si vedeva come un essere umano; si sentiva più una creatura di un altro pianeta. Diceva di avere avuto molte visioni nelle quali il sangue gli si era ghiacciato nelle vene, e dove era morto. Questa è la ragione per la quale volle chiamarsi così. Sapeva che sarebbe morto.[7]»

Per Yngve Ohlin detto "Dead" è stato sepolto nel cimitero di Osterhaninge Kyrka nei pressi di Västerhaninge.

In molte interviste, alcuni colleghi musicisti di Dead lo descrissero come un individuo molto introverso, al limite del patologico e con vari comportamenti borderline. Il batterista dei Mayhem Jan Axel "Hellhammer" Blomberg descrisse Dead "una personalità molto strana [...] depressa, malinconica, e tetra".[8] Øystein "Euronymous" Aarseth una volta disse: «Onestamente penso che Dead sia pazzo. In quale altro modo puoi descrivere un tizio che non mangia, per farsi venire le piaghe da denutrizione? O che indossa una t-shirt con degli annunci funebri sopra?».[9] L'ex batterista dei Mayhem Kjetil Manheim disse a posteriori che la personalità di Dead era accostabile a quella di Marvin l'androide paranoico, un personaggio della serie Guida galattica per gli autostoppisti.

Secondo l'ex batterista degli Emperor Bård "Faust" Eithun:

«[Dead] non era un tipo che potevi conoscere veramente. Penso persino che anche gli altri ragazzi nei Mayhem non lo conoscessero bene. Era difficile da avvicinare. L'ho incontrato due settimane prima che morisse. L'ho visto solo sei o otto volte in tutto. Aveva un sacco di idee strane. Mi ricordo che Aarseth stava parlando di lui e disse che non aveva nessun senso dell'umorismo. Ce l'aveva invece, ma era molto oscuro. Onestamente, non penso che gli piacesse stare al mondo, cosa che ovviamente lo portò al suicidio.[10]»

  1. ^ (EN) Jillian Drachman, Remembering MAYHEM’s "Dead," Per Yngve "Pelle" Ohlin, On What Would Have Been His 53rd Birthday, su Metal Injection, 16 gennaio 2022. URL consultato il 13 maggio 2024.
  2. ^ a b c Intervista a Hellhammer Archiviato il 16 dicembre 2008 in Internet Archive.
  3. ^ (EN) Patterson, Dayal., Black Metal : Evolution of the Cult., Feral House, 2013, ISBN 978-1-936239-76-4, OCLC 863821662.
    «undoubtedly one of the most iconic figures in black metal history and the man generally accepted to have created, named and popularized corpsepaint»
  4. ^ Giuseppe Novello, Elapsus - Morte a 33 giri. Quando la musica si tinge di rosso, su elapsus.it. URL consultato il 10 gennaio 2017.
  5. ^ (SV) Ika Johannesson e Jon Klingberg, Blod Eld Död [Blood Fire Death], Alfabeta, 2011, ISBN 978-91-501-1334-1.
  6. ^ Chris Campion, In the Face of Death, in The Observer, Guardian Unlimited, 20 febbraio 2005. URL consultato il 6 ottobre 2007.
  7. ^ Moynihan & Søderlind, 2003, pag. 59
  8. ^ Lords of Chaos (1998): Hellhammer interview, su TheTrueMayhem.com. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2009).
  9. ^ Morbid Magazine No. 8: Euronymous interview, su TheTrueMayhem.com. URL consultato il 2 aprile 2013 (archiviato dall'url originale il 9 marzo 2009).
  10. ^ Michael Moynihan, Didrik Søderlind, Lords of Chaos: La storia insanguinata del metal satanico, Tsunami edizioni, 2015, pag. 67, ISBN 978-88-96131-22-0.

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