Dermatobia hominis
Dermatobia hominis | |
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Femmina adulta di Dermatobia hominis | |
Stato di conservazione | |
Classificazione scientifica | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Animalia |
Phylum | Arthropoda |
Classe | Insecta |
Ordine | Diptera |
Famiglia | Oestridae |
Sottofamiglia | Cuterebrinae |
Genere | Dermatobia |
Specie | D. hominis |
Nomenclatura binomiale | |
Dermatobia hominis L.f. e Pallas, 1781 |
Dermatobia hominis è l'unica specie nota di oestridae parassita dell'uomo. L’uomo è compreso tra molti altri primati che ne sono vittime, così come molte altre specie. È conosciuta anche come torsalo.
Le uova di Dermatobia sono veicolate da quaranta diverse specie di vettori, per lo più varietà di zanzare e mosche, e anche zecche[1]; la femmina cattura la zanzara per poi attaccarci le sue uova, poi la rilascia. Le uova sfruttano il morso dell'insetto per penetrare nella pelle o semplicemente si lasciano cadere sul futuro ospite. Le larve si sviluppano nel tessuto sottocutaneo (miasi) e dopo circa otto settimane escono fuori per alloggiarsi nel terreno ed impuparsi per un'altra settimana. Gli adulti sono insetti piccoli e grigi somiglianti a una mosca.
Questa specie è nativa del Messico e del Centro America. La sua popolazione non elevata e il non essere particolarmente dannosi fanno sì che non sia considerato un animale nocivo. La larva può sopravvivere nelle otto settimane di sviluppo solo se non ci sono infezioni, perciò è raro che il paziente si infetti. Comunque possono insorgere infezioni nel caso di una cattiva o parziale rimozione del parassita. È probabile che la larva produca una sostanza antibiotica per difendersi dalle infezioni durante il suo ciclo di nutrimento e di crescita.
Rimedi
[modifica | modifica wikitesto]Recentemente i medici hanno scoperto che siringhe per l'estrazione del veleno possono rimuovere facilmente la larva in qualsiasi stadio della sua crescita. Siccome sono strumenti comuni nei kit di pronto soccorso, questa risulta essere una soluzione facile ed accessibile a tutti[2].
Una larva è stata rimossa con successo applicando un insieme di strati di smalto per le unghie sull'area di ingresso del parassita, risvegliandola data la parziale asfissia[3].
Un effetto simile si può ottenere coprendo l'area con nastro adesivo per indurre la larva al risveglio data la mancanza di ossigeno. Questo metodo è sconsigliato dato che la propaggine respiratoria della larva è fragile e si potrebbe rompere con la rimozione del nastro, lasciando all'interno della pelle parte della larva[3].
Gelatina di petrolio o vaselina possono essere applicate sulla ferita per impedire alla larva di respirare inducendola così ad uscire.
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Ross Piper, Human Botfly, in Extraordinary Animals: An Encyclopedia of Curious and Unusual Animals, Westport, Connecticut, Greenwood Publishing Group, 2007, pp. 192–194, ISBN 0-313-33922-8, OCLC 191846476. URL consultato il 13 febbraio 2009.
- ^ Andrea K. Boggild, Jay S. Keystone and Kevin C. Kain, Furuncular myiasis: a simple and rapid method for extraction of intact Dermatobia hominis larvae, in Clinical Infectious Diseases, vol. 35, n. 3, agosto 2002, pp. 336–338, DOI:10.1086/341493, PMID 12115102. URL consultato il 9 ottobre 2008.
- ^ a b Ramanath Bhandari, David P. Janos and Photini Sinnis, Furuncular myiasis caused by Dermatobia hominis in a returning traveler, in The American journal of tropical medicine and hygiene, vol. 76, n. 3, marzo 2007, pp. 598–9, PMC 1853312, PMID 17360891. URL consultato il 9 ottobre 2008.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Sampson CE, MaGuire J, Eriksson E, Botfly myiasis: case report and brief review, in Annals of plastic surgery, vol. 46, n. 2, febbraio 2001, pp. 150–2, PMID 11216610. URL consultato il 9 ottobre 2008.
- Schwartz E, Gur H, Dermatobia hominis myiasis: an emerging disease among travelers to the Amazon basin of Bolivia, in Journal of travel medicine : official publication of the International Society of Travel Medicine and the Asia Pacific Travel Health Association, vol. 9, n. 2, 2002, pp. 97–9, DOI:10.2310/7060.2002.21503, PMID 12044278. URL consultato il 9 ottobre 2008.
- Passos MR, Barreto NA, Varella RQ, Rodrigues GH, Lewis DA, Penile myiasis: a case report, in Sexually transmitted infections, vol. 80, n. 3, giugno 2004, pp. 183–4, PMC 1744837, PMID 15169999. URL consultato il 9 ottobre 2008.
- Denion E, Dalens PH, Couppié P, et al., External ophthalmomyiasis caused by Dermatobia hominis. A retrospective study of nine cases and a review of the literature, in Acta ophthalmologica Scandinavica, vol. 82, n. 5, ottobre 2004, pp. 576–84, DOI:10.1111/j.1600-0420.2004.00315.x, PMID 15453857. URL consultato il 9 ottobre 2008 (archiviato dall'url originale il 16 dicembre 2012).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Dermatobia hominis
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Personal account of a botfly larva and extraction, with video and close-up photos showing mouth action, su davesgonemental.com.
- Case Report: Insect Bite Reveals Botfly Myiasis in an Older Woman, su aafp.org. URL consultato l'8 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 29 settembre 2007).
- Personal blog featuring facts and stories, su humanbotfly.blogspot.com.
- Young botfly larvae (about 3 weeks old) just minutes after having been extracted from an arm, su domandnat.com. URL consultato l'8 febbraio 2010 (archiviato dall'url originale il 10 novembre 2013).
- human bot fly on the UF / IFAS Featured Creatures Web site
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