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Eartheater (musicista)

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Eartheater
NazionalitàStati Uniti (bandiera) Stati Uniti
GenereMusica sperimentale[1][2][3][4]
Musica elettronica[4][5][6]
Pop sperimentale[3][4]
Periodo di attività musicale2009 – in attività
EtichettaHausu Mountain, PAN
GruppiGuardian Alien
Studio5
Raccolte1
Remix1
Sito ufficiale

Eartheater, pseudonimo di Alexandra Drewchin (Pennsylvania nord-orientale, 16 marzo 1989), è una produttrice discografica, compositrice e cantante statunitense.

Alexandra Drewichin è nata nella Pennsylvania nord-orientale il 16 marzo del 1989 da padre russo e madre inglese,[7] mentre attualmente risiede a New York.[8]

Eartheater intraprende la carriera di musicista nel 2009[8] con i Guardian Alien, un gruppo musicale di musica psichedelica in cui Drewchin contribuiva con la sua voce e con strumentazioni elettroniche.[5]

La sua carriera da solista ha inizio nel 2013, quando l'etichetta Custom Made Music pubblica il singolo Bird's Eye. I suoi primi due album Metalepsis e RIP Chrysalis vengono rilasciati nel 2015 dalla Hausu Mountain, mentre nel 2018 esce il terzo album Irisiri, sotto l'etichetta PAN. Nel 2019 escono la sua prima raccolta Trinity, prodotta da AceMo e Color Plus, e una collaborazione con il duo musicale LEYA intitolata Angel Lust.

Nel 2020 esce il suo quarto album Phoenix: Flames Are Dew Upon My Skin, mentre nel 2022 escono alcuni remix dei brani di Trinity, uno dei quali con i Dillinger Escape Plan.

Nel 2023 esce Powders, album con sonorità più pop, trip hop e metal, in cui è presente una cover Chop Suey! dei System of a Down.[5]

Stile musicale

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Eartheater è stata descritta come un'artista di musica elettronica[6], di musica sperimentale[1] e pop sperimentale[3] con un vasto quantitativo di influenze, che comprendono: l'indie rock, l'hip hop, la musica d'ambiente, il folk, la musica classica, la musica da camera, il rumorismo, le tecniche di campionamento, la folktronica[5][9], la musica psichedelica[10], l'art pop, il glitch, il neofolk, la techno e la musica industriale[3]. Da Trinity Drewchin ha iniziato ad avvicinarsi maggiormente al deconstructed club, alla trap, al pop e alla musica house[10], mentre in Powders, ha mostrato tendenze al metal, al trip hop[1][5] e al downtempo.[11]

La sua voce ha un'estensione di tre ottave.[5][11]

Album in studio

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  1. ^ a b c Eartheater Powders, su pitchfork.com. URL consultato il 26 settembre 2024.
  2. ^ Eartheater: Phoenix: Flames Are Dew Upon My Skin, su spectrumculture.com. URL consultato il 26 settembre.
  3. ^ a b c d Eartheater is a pop renegade searching for truth, su thefader.com. URL consultato il 26 settembre.
  4. ^ a b c Eartheater’s Introspective Playfulness Displays a Rich Well of Inspiration on ‘IRISIRI’, su popmatters.com. URL consultato il 26 settembre.
  5. ^ a b c d e f (EN) Paul Simpson, Eartheater, su AllMusic, All Media Network. URL consultato il 26 settembre 2024.
  6. ^ a b Giuliano Delli Paoli, Eartheater Trinity, su ondarock.it. URL consultato il 26 settembre 2024.
  7. ^ (EN) Liam Hess, Eartheater’s New Music Video Is a Surrealist Trip to Another World, su Vogue, 12 aprile 2021. URL consultato il 26 settembre 2024.
  8. ^ a b (EN) Miles Bowe, Interview: Eartheater, su Fact Magazine, 2 novembre 2015. URL consultato il 26 settembre 2024.
  9. ^ Eartheater - Phoenix: Flames Are Dew Upon My Skin :: Le Recensioni di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 26 settembre 2024.
  10. ^ a b The History of Rock Music. Eartheater: biography, discography, review, best albums, ratings, su www.scaruffi.com. URL consultato il 26 settembre 2024.
  11. ^ a b Eartheater - Powders :: Le Recensioni di OndaRock, su OndaRock. URL consultato il 26 settembre 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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