Esperanto Radikala Asocio

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Associazione Radicale Esperanto
Esperanto Radikala Asocio
AbbreviazioneERA
ARE
TipoONLUS
Fondazione25 aprile 1987
FondatoreGiordano Falzoni, Paola Gozzi Gorini, Carla Faccioli e Giorgio Pagano
Scopoaffermazione dell'esperanto come lingua internazionale
Sede centraleItalia (bandiera) Roma
Altre sediBruxelles, Belgio (bandiera) Belgio
New York, Stati Uniti (bandiera) Stati Uniti
Lingue ufficialiesperanto, italiano
Sito web

La Esperanto Radikala Asocio (ERA, o Associazione Radicale Esperanto) è un'associazione senza scopo di lucro (ONLUS dal 1998) con personalità giuridica e costituente del Partito Radicale Transnazionale. Ha il suo centro di azione sui diritti linguistici, la democrazia linguistica e la giustizia linguistica, per la salvaguardia dell'ecosistema linguistico-culturale.

L'associazione si è costituita il 25 aprile 1987 a Roma, dove mantiene tuttora la propria sede principale, ad opera di un gruppo di militanti radicali (Giordano Falzoni, Paola Gozzi Gorini, Carla Faccioli e Giorgio Pagano) e dell'esperantista socialista Alberto Menabene. Si tratta della più antica associazione riconducibile alla galassia radicale oggi in attività.

Scopi costitutivi e simboli

[modifica | modifica wikitesto]

I presupposti sulla quale l'ERA ha poggiato la sua costituzione sono:

  • Il transpartitismo e la transreligiosità dei membri
  • L'affermazione dell'esperanto come lingua internazionale che rispetti la biodiversità linguistica e una vicinanza nel piano di dialogo interculturale
  • I metodi di lotta in rapporto al raggiungimento dell'obiettivo sono legati alle metodologie della non violenza e del con-vincere, modalità tradizionalmente praticate dal movimento radicale in Italia e dal movimento non-violento nel mondo, a partire da Mahatma Gandhi.

I simboli dell'ERA sono un cuore bianco formato da due mani che si stringono in campo azzurro e la bandiera dell'Unione Europea con al centro della corona di stelle una uguale stella a cinque punte verde luminescente (mutuata dalla bandiera dell'esperanto).

Statuto dell'associazione

[modifica | modifica wikitesto]

«L'ecosistema linguistico e la biodiversità culturale negli ultimi decenni sono divenuti sempre più a rischio. In Europa e nel mondo si è affermata una situazione di tale predominio di alcune lingue e culture su tutte le altre da pregiudicarne la vita stessa: vita delle lingue, vita dei popoli.

Per frenare gli aspetti più sofisticatamente aggressivi dei nazionalismi e dell'attività discriminatoria di alcuni popoli su altri - anche in ambito internazionale – si rende necessaria l'affermazione di strumenti volti a garantire, da un lato, il rispetto e la difesa delle singole identità linguistiche e culturali e, dall'altro, il dialogo, la comprensione tra i popoli e le etnie nonostante le 5.600 lingue.

Strumenti che aiutino a contemperare gli interessi dei vari popoli, a costruire e mantenere la pace, a far crescere la democrazia.

Strumenti che concorrano alla non discriminazione tra popoli più forti che per ciò hanno lingue più ufficiali e internazionali di altre - e popoli più deboli - che tale situazione discriminante subiscono, non certo per inferiore qualità della loro lingua -.

In Europa e nel mondo la comunicazione linguistica transnazionale su un piano di democrazia e parità è urgenza del cittadino europeo, necessità della famiglia umana, diritto fondamentale della persona. Tali obiettivi sono perseguibili affermando il diritto a una lingua internazionale non etnica, che nell'attuale situazione storica si può ravvisare solo nella Lingvo Internacia di Ludwik Lejzer Zamenhof, detta Esperanto. È in tal modo che si riesce a concretizzare il diritto di ciascuno a comunicare con tutti paritariamente; si afferma il diritto di ciascuno all'alfabetizzazione anche transnazionale garantendo, di fatto, il diritto alla lingua e dando ai discenti uno strumento insostituibile per il migliore e più veloce apprendimento delle lingue straniere; si neutralizzano all'origine le discriminazioni linguistiche delle minoranze e della persona; si danno fondamenta di giustizia e democraticità all'unione culturale europea e mondiale.

Attuando ideali democratici e prassi nonviolente della cultura radicale, l'associazione persegue la democratica, federalista ed egualitaria integrazione linguistica e culturale in Europa e nel mondo, in difesa dell'ecosistema linguistico culturale; coordina politicamente e culturalmente le forze europeiste, esperantiste, mondialiste, federaliste, democratiche, ecologiste, culturali di qualsiasi genere e natura; promuove lo sviluppo della lingua (in particolare nelle sue qualità di Orientamento linguistico e di strumento di interculturalità democratica) e della cultura esperantiste in tutti i loro aspetti e presso tutte le sedi possibili: scolastiche ed universitarie - con particolare riguardo alla formazione e all'aggiornamento dei docenti come, anche, alla formazione professionale giovanile, ai gemellaggi transnazionali tra classi e scuole, all'interscambio studentesco transnazionale -, di partiti, politiche, istituzionali, culturali, etc.»

Sedi e struttura

[modifica | modifica wikitesto]

La Esperanto Radikala Asocio, al momento (2014), presenta tre sedi:

Gli organi statutari dell'associazione sono il Congresso, il Consiglio generale, i Punti di Riferimento, i Dipartimenti, la Presidenza d'Onore, il Presidente, il Segretario, il Tesoriere e il Collegio dei Revisori dei conti.

Presso le istituzioni

[modifica | modifica wikitesto]

L'associazione si rende portavoce del problema della democrazia linguistica presso le istituzioni.

Presso il grande pubblico

[modifica | modifica wikitesto]

L'ERA promuove attivamente la diffusione della conoscenza del problema della democrazia linguistica presso il grande pubblico, attraverso manifestazioni di diverso tipo:

  • Nel 2001, produce un cd-rom interattivo per l'apprendimento dell'esperanto che viene distribuito gratuitamente.[7]
  • Nel 2003, collabora con Irene Bignardi per il capitolo sull'esperanto dell'opera "Piccole Utopie".[8]
  • Domenica 22 febbraio 2009, in seguito alle intenzioni manifestate dal Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca Mariastella Gelmini in merito al potenziamento dell'insegnamento della lingua inglese in Italia a scapito dell'insegnamento di una seconda lingua comunitaria, l'associazione ha indetto una manifestazione nazionale a Roma in nome della pari dignità delle lingue straniere. Alla manifestazione, vastamente ripresa dagli organi di stampa[9], hanno aderito la Flc-Cgil[10], il Cidi e altre associazioni quali l'Anils (insegnanti di lingue straniere). In seguito all'interesse della stampa, l'ERA ha inviato una lettera aperta al ministro Gelmini chiedendo provocatoriamente una moratoria contro la pena di morte stabilita per la seconda lingua comunitaria; hanno sottoscritto il documento l'Aispi, l'Anils (Associazione nazionale insegnanti lingue straniere), l'Anp (Associazione nazionale presidi), il Cidi (Centro iniziativa democratica insegnanti), il Cip (Comitati italiani precari), i Cobas, la Fis (Federazione italiana scuole), la Flc-Cgil e Scuola base.[11]
  • Il 18 giugno 2011 il Tesoriere dell'ERA partecipa alla manifestazione "Touches pas à ma langue" organizzata a Parigi da alcune associazioni di difesa della lingua francese con un intervento dal palco sotto al Pantheon e partecipando alla marcia per le strade di Parigi.
  • L'8 febbraio 2013 l'ERA organizza presso la Camera dei Deputati di Roma, in collaborazione con il deputato radicale Marco Beltrandi, la Conferenza su "L'internazionalizzazione della e nella lingua italiana" con i contributi e gli interventi, tra gli altri, di Dario Fo, Robert Philipson, Giovanni Fasanella, Paolo Grossi, Aron Luckacs, Umberto Croppi, Pino Caruso, Luciano De Crescenzo e con le conclusioni di Marco Pannella.
  • Nel 2014 il Segretario dell'ERA, Giorgio Pagano, ha intrapreso un lungo sciopero della fame, sostando tutti i giorni sotto al Ministero della Pubblica Istruzione con una macchina recante le scritte di pubblicità dell'iniziativa, per chiedere al Ministro il ritiro del ricorso in Consiglio di Stato contro la decisione del TAR che annullava la delibera con cui il Politecnico di Milano aveva vietato l'uso della lingua italiana in tutti i corsi di laurea specialistica e Master.
  • Nel 2015 l'ERA assieme al Partito Radicale Transnazionale Nonviolento e Transpartito ha lanciato la campagna alle Nazioni Unite per la "Lingua Comune della Specie Umana" incontrando a New York gli ambasciatori plenipotenziari di vari stati membri, per sensibilizzarli sull'iniziativa.
  1. ^ "L'orientamento linguistico - Metodo per facilitare l'apprendimento delle lingue - Manuale per insegnanti delle scuole elementari", di Elisabetta Vilisics Formaggio. E.R.A.
  2. ^ Audizione pubblica del Parlamento europeo sulla CIG del 1996: intervento dell'ERA, su europarl.europa.eu, Parlamento europeo, 26 febbraio 1996. URL consultato il 26 febbraio 2009.
  3. ^ "I Costi della (non) comunicazione linguistica europea", a cura di Reinhard Selten. Ideazione e progetto di Giorgio Pagano. Coordinamento scientifico a cura di Carlo Minnaja. ERA, 1997.
  4. ^ Esperanto: riunione al Parlamento europeo sul "diritto alla lingua internazionale" [collegamento interrotto], su coranet.radicalparty.org, Radicalparty.org, 28 aprile 1999. URL consultato il 27 febbraio 2009.
  5. ^ Atlante delle lingue in via di Estinzione, su unesco.org.
  6. ^ L'Era e il Forum sulle popolazioni indigene [collegamento interrotto], su lnx.internacialingvo.org.
  7. ^ Assaggio internazionale dell'esperanto, su web.tiscali.it..
  8. ^ Irene Bignarti, Le piccole utopie, Feltrinelli, 2003.
  9. ^ Maristella Iervasi, «Pari dignità alle lingue straniere» La protesta dei prof: not only english, in L'Unità, n. 53/2009, 23 febbraio 2009, p. 18.
  10. ^ Manifestazione nazionale a Roma il prossimo 22 febbraio per l'insegnamento della seconda lingua comunitaria, su flcgil.it, Flcgil.it, 18 febbraio 2009. URL consultato il 26 febbraio 2009.
  11. ^ Scuola / Moratoria contro 'pena morte' seconda lingua comunitaria, su notizie.virgilio.it, Virgilio, 25 febbraio 2008. URL consultato il 26 febbraio 2008 (archiviato dall'url originale il 3 ottobre 2013). Ripreso da un lancio APCOM.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN198372187