Eugenio Melandri

Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca
Eugenio Melandri

Europarlamentare
Durata mandato25 luglio 1989 –
18 luglio 1994
LegislaturaIII
Gruppo
parlamentare
Gruppo Verde
CircoscrizioneItalia nord-occidentale
Sito istituzionale

Deputato della Repubblica Italiana
Durata mandato23 aprile 1992 –
29 luglio 1992
LegislaturaXI
Gruppo
parlamentare
Rifondazione Comunista
CircoscrizioneComo
Sito istituzionale

Dati generali
Partito politicoDemocrazia Proletaria,
Rifondazione Comunista

Eugenio Melandri (Brisighella, 21 settembre 1948Ravenna, 27 ottobre 2019) è stato un politico e presbitero italiano, esponente di Democrazia Proletaria e già parlamentare europeo.

Nel 1974 entrò nei Missionari Saveriani, dove rimarrà fino alla sospensione a divinis nel 1989 causata dalla sua elezione a parlamentare europeo[1]. Nel 1980 divenne direttore della rivista dei Saveriani Missione Oggi.

In quel periodo fu esponente di punta del mondo pacifista, sostenne il diritto all'obiezione di coscienza[2], partecipò in prima linea alle manifestazioni contro l'installazione dei missili nella Base NATO Comiso[3] e alla lotta contro la Mostra Navale Italiana (ribattezzata Mostra Navale Bellica) alla Fiera Internazionale di Genova, diventò obiettore di coscienza alle spese militari[4] e lanciò la campagna per il disarmo unilaterale.

Assieme alla rivista Nigrizia dei Missionari Comboniani diretta da padre Alessandro Zanotelli e al Gruppo Abele guidato da don Luigi Ciotti e una serie di altre organizzazioni della società civile, sostenuti da Democrazia Proletaria, unico partito ad aderire all'iniziativa, sull'onda di alcuni scandali che avevano coinvolto militari italiani impegnati in "missioni di pace" e della scoperta che alcune fabbriche italiane erano direttamente coinvolti nelle guerre in Africa, in particolare nel conflitto fra Etiopia ed Eritrea attraverso la fornitura di armamenti, diede vita a un "Comitato contro i mercanti di morte" che organizzò una grande raccolta di firme per la presentazione di una proposta di legge di iniziativa popolare che, portata dalla sinistra in Parlamento grazie al progressivo coinvolgimento dell'ARCI e della FGCI che riuscirono a convincere il PCI e il Partito Radicale divenne la legge n.° 185/1990 che introdusse importanti limitazioni al commercio d'armamenti come il divieto di fornire armi a paesi in condizioni di belligeranza.

Fu eletto deputato europeo alle elezioni del 1989 per la lista di Democrazia Proletaria. Fu vicepresidente dell'Assemblea paritetica della convenzione tra gli Stati dell'Africa, dei Caraibi e del Pacifico e la Comunità economica europea (ACP-CEE) e della Delegazione alla Commissione parlamentare mista Spazio economico europeo; membro della Commissione per lo sviluppo e la cooperazione[5]. Fondò, nel frattempo, l'Associazione Senzaconfine, per i diritti degli immigrati, e insieme a Dino Frisullo si spese perché i diritti non fossero riservati ai soli cittadini italiani[6].

Nel febbraio 1991 - durante la Guerra del Golfo - fu tra promotori la campagna “Un Ponte per Baghdad”, che poi avrebbe dato vita all'associazione umanitaria Un Ponte Per[7].

Nel 1992 fu eletto al Parlamento Italiano con Rifondazione Comunista, ma si dimise dall'incarico dopo pochi mesi per non tenere due mandati parlamentari[8]; venne sostituito da Mauro Guerra. Nel dicembre del 1992 partecipò con altri parlamentari italiani alla marcia per la pace promossa dall'associazione pacifista Beati costruttori di pace per interrompere l'Assedio di Sarajevo[9].

Dopo aver militato per alcuni anni nella Lega degli obiettori di coscienza, con Massimo Paolicelli e Claudio Di Biasi decise di fondare, il 27 novembre 1994, l'AON - Associazione Obiettori Nonviolenti, di cui fu il primo presidente[10], interrompendo così l'espressione politica unitaria degli obiettori di coscienza italiani. Le due associazioni, insieme a Pax Christi, promuovveano il primo Giubileo degli obiettori di coscienza il 4 novembre 2000[11].

Si ripresentò tra le file di Rifondazione Comunista alle consultazioni europee del 1994: candidato nelle circoscrizioni nord-est e nord-ovest, ottenne 14.615 voti nella prima e 21.910 nella seconda, risultando in ambo i casi il primo dei non eletti.

Il 15 settembre 2019 comunicò sul suo profilo Facebook di essere stato reinserito nel clero bolognese grazie all'arcivescovo Matteo Zuppi avendo quindi la possibilità di ritornare a celebrare l'eucaristia ed amministrare i Sacramenti e, successivamente, di rientrare nella congregazione dei Saveriani[12][13]. La prima celebrazione avvenne il 20 ottobre successivo, in coincidenza con la Giornata missionaria mondiale[14][15].

Eugenio Melandri è morto il 27 ottobre 2019 a 71 anni, dopo una lunga malattia.[16]

  • I protagonisti, Bologna, EMI, 1984, ISBN 88-307-0012-6
  • Storie di armi e di mine, Parma, Missione Oggi, 1987 (a cura di)
  • Bella Italia, armate sponde, Irene Edizioni, Roma, 1989 (con Stefano Semenzato)
  • Prefazione, in Brian Martin, La piramide rovesciata per sradicare la guerra, Molfetta, La meridiana, 1990, ISBN 88-85221-01-7
  • Il coraggio della denuncia: i giornali cattolici del dissenso, [S.l : s.n.], 1994?
  • La cooperazione dai bisogni ai diritti, EMI, Bologna, 2007 (con Guido Barbera), ISBN 978-88-307-1677-3
  • L'alba della democrazia: viaggio nel Congo che cambia, EMI, Bologna, 2007, ISBN 978-88-307-1613-1
  1. ^ Domenico del Rio, Censura per Melandri, prete e demoproletario, su la Repubblica, 25 agosto 1989.
  2. ^ Golfo: ho invitato a disertare, dice Melandri (DP), su Agenzia Giornalistica Italia, 1º gennaio 1991 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
  3. ^ F-16: Melandri (dp) chiede cesszione espropri, su Agenzia Giornalistica Italiana, 6 luglio 1989 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2016).
  4. ^ DP: Russo Spena e Melandri obiettori fiscali | Agi Archivio, su Agenzia Giornalistica Italiana, 31 maggio 1990 (archiviato dall'url originale il 13 gennaio 2016).
  5. ^ Home | Deputati | Parlamento Europeo, su www.europarl.europa.eu. URL consultato il 22 giugno 2022.
  6. ^ Diffamazione: Gasparri in tribunale, una vittoria e una sconfitta, su Agenzia Giornalistica Italiana, 14 novembre 2002 (archiviato dall'url originale il 19 gennaio 2016).
  7. ^ Un ponte per Baghdad Archiviato il 7 luglio 2022 in Internet Archive. Memoriainmovimento.org
  8. ^ Eugenio Melandri / Deputati / Camera dei deputati - Portale storico, su storia.camera.it. URL consultato il 22 giugno 2022.
  9. ^ v. Il Manifesto, 15 dicembre 1992
  10. ^ Katia Tulipano, Rappresentanza dei volontari in Servizio Civile: dalle origini ai nostri giorni, su www.serviziocivilemagazine.it. URL consultato il 22 giugno 2022.
  11. ^ Alle radici dell’obiezione - I giovani del no alla naja a Barbiana per il Giubileo, su Famiglia Cristiana, 19 novembre 2000.
  12. ^ Eugenio Melandri, LA VITA È ADESSO. Post su Facebook, su Eugenio Melandri. Pagina personale su Facebook, 15 settembre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019. «Ho una notizia importantissima da comunicare a tutti gli amici: da tre giorni Do[n] Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna mi ha incardinato nella diocesi di Bologna. Per cui in questo momento sono parte dei sacerdoti di Bologna, posso tornare a celebrare l'eucaristia in attesa di essere poi restituito ai saveriani. È stata una cosa quasi improvvisa della quale sono contentissimo. Non so quando tornerò a celebrare l'eucaristia. Voglio passare un po' di tempo a pregare e a prepararmi per arrivare il più degnamente possibile a questo appuntamento. Comunque terrò tutti aggiornati. Intanto aspetto tutti per sabato e domenica prossimi, Faremo una gran festa anche per questo [...]».
  13. ^ Eugenio Melandri, Post su Facebook, su Eugenio Melandri. Pagina personale su Facebook, 1º ottobre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019. «Scritta il 21 settembre giorno del mio compleanno arrivata oggi 1 ottobre, festa di Santa Teresina del Bambino Gesù patrona delle missioni. Voglio chiedere a tutti gli amici di ringraziare per me il Signore che mi vuole un sacco di bene. Grazie a Padre Giorgio Biguzzi. Grazie a don Matteo e grazie al card Stella che ho incontrato tanti anni fa a Cuba». Con le riproduzioni delle due pagine di rescritto della Congregazione del clero, con il quale Eugenio Melandri è riammesso allo stato clericale.
  14. ^ Eugenio Melandri, LA VITA È ADESSO. Post su Facebook, su Eugenio Melandri. Pagina personale su Facebook, 10 ottobre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019. «Domenica 20 ottobre: giornata missionaria mondiale. In quella occasione celebrerò per la prima volta l'eucaristia dopo circa trent'anni. Vorrei invitare tutti gli amici a starmi vicino, sia per chi può, partecipando, sia con il ricordo e la preghiera. Ci troveremo alle 0re 16.45 presso la casa dei missionari saveriani a san Pietro in Vincoli, davanti alla grotta della Madonna di Lourdes. Dopo un omaggio floreale ala Madonna, ala cui protezione vorrei affidare il mio ministero, partirà la processione verso la cappella dove verrà celebrata l'eucaristia».
  15. ^ Eugenio Melandri, Post su Facebook, su Eugenio Melandri. Pagina personale su Facebook, 21 ottobre 2019. URL consultato il 28 ottobre 2019.
  16. ^ Eugenio Melandri morto, si è spento il prete 'rosso'. Di Brisighella, già parlamentare della sinistra radicale, era appena tornato ad indossare la tonaca a 28 anni dalla riduzione allo stato laicale, in Il Resto del Carlino, 28 ottobre 2019.

Altri progetti

[modifica | modifica wikitesto]

Collegamenti esterni

[modifica | modifica wikitesto]
Controllo di autoritàVIAF (EN90485881 · ISNI (EN0000 0000 6241 7785 · SBN CFIV044923 · LCCN (ENnb2009015065