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Europejara

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Europejara
Illustrazione e ricostruzione del cranio di Europejara
Stato di conservazione
Fossile
Classificazione scientifica
DominioEukaryota
RegnoAnimalia
PhylumChordata
ClasseSauropsida
Ordine† Pterosauria
Sottordine† Pterodactyloidea
Famiglia† Tapejaridae
Sottofamiglia† Tapejarinae
GenereEuropejara
Vullo et al., 2012
Nomenclatura binomiale
† Europejara olcadesorum
Vullo et al., 2012

Europejara (il cui nome combina la parola Europa, luogo della scoperta, con Tapejara, genere affine) è un genere estinto di pterosauro tapejaride vissuto nel Cretaceo superiore, circa 126 milioni di anni fa (Barremiano-Aptiano), in quella che è oggi la Spagna.[1]

Olotipo di Europejara, con contro-lastra

L'Europejara è uno pterosauro relativamente piccolo modulo, con un'apertura alare stimata di 2 metri. Il becco era privo di denti e sulla punta della mandibola presentava una cresta che sporgeva verso il basso.[1]

I descrittori dell'animale hanno stabilito tre autapomorfie. La cresta presente nella parte inferiore della mandibola è arrotondata sul retro. La cresta è più larga e ampia alla base. La cresta è quattro volte più profonda sul dorso della mandibola. Altri due tratti diagnostici, sono: il lato interno della mandibola ispessito, causando una curvatura convessa; il lato interno mostra alcune depressioni poco profonde, ma ben delimitate.[1]

A causa dello schiacciamento del cranio, i suoi frammenti, che rappresentano principalmente gli elementi della zona intorno all'occhio destro, mostrano un piccolo dettaglio. La mandibola, attualmente, ha una lunghezza di 23 centimetri, mentre la lunghezza originale dell'animale in vita è stata stimata a 255 millimetri. Nella parte anteriori le ganasce inferiori sono fuse da un sinfisi nella mandibola. La sinfisi ha un profilo superiore concavo e dotato di un grande stemma sulla parte inferiore, rivolto verso il basso per almeno nove centimetri. Il bordo posteriore della cresta è ricurvo; la curvatura del bordo anteriore non può essere stabilito in modo preciso a causa dello stato di conservazione del fossile. La struttura ossea interna della cresta era piuttosto spugnosa. La prima coppia ceratobranchialia astiforme dello ioide hanno una lunghezza di 135 mm e una sezione trasversale di due millimetri.[1]

Classificazione

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Dettaglio della ganascia inferiore di Europejara

L'Europejara fa parte della famiglia dei Tapejaridae. Un'analisi cladistica più accurata ha dimostrato che l'animale fosse membro della sottofamiglia dei Tapejarinae. Oltre ad essere il primo tapejaride noto in Europa, l'Europejara sembrerebbe anche il più antico pterosauro edentulo conosciuto; sebbene siano stati ritrovati altri frammenti ben più grandi di pterosauri privi di denti, essi non includono le ganasce e non sono classificabili.[1]

Il cladogramma di seguito mostra le analisi di Andres et al., (2014).[2]


 Azhdarchoidea 

 Neoazhdarchia

Tapejaromorpha

Bennettazhia oregonensis

Eopteranodon lii

"Sinopterus" gui

Nemicolopterus crypticus

Huaxiapterus jii

Tapejaridae

Sinopterus dongi

Tapejarinae

"Huaxiapterus" benxiensis

"Huaxiapterus" corollatus

Tapejarini

Tupandactylus navigans

Tupandactylus imperator

Bakonydraco

Europejara

Tapejara

Storia della scoperta

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Fossili del cranio di Europejara

Nel 2012, la specie tipo Europejara olcadesorum fu descritta e nominato da Romain Vullo, Jesús Marugán-Lobón, Alexander Kellner, Angela Buscalioni, Bernard Gomez, Montserrat de la Fuente e José Moratalla. Il nome generico, Europejara, combina la parola Europa e il nome del genere affine Tapejara, in riferimento al fatto che l'Europejara è il primo tapejaride ritrovato in Europa. Il nome specifico, olcadesorum, si riferisce agli Olcadi, una tribù celtiberica che abitava la regione di Cuenca, la posizione del ritrovamento, nell'antichità.[1]

L'olotipo, MCCM-LH 9413, è stato recuperato presso il sito di Las Hoyas, in uno strato di argilla della Formazione Calizas de La Huergina, risalente alla fine del Barremiano. L'olotipo si compone di un cranio parziale, comprendente la mascella inferiore compressi in una lastra insieme alla contro-lastra. Sono presenti anche un paio di elementi dello ioide. Durante la fossilizzazione il cranio è stato compresso verticalmente, mentre le ganasce inferiori orizzontalmente. Il campione è stato preparato da Mercedes Llandres Serrano, ed è parte della collezione del Museo di Las Hoyas del Museo de las Ciencias de Castilla-La Mancha.[1]

Paleobiologia

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Mappa del mondo durante l'Aptiano, che mostra i luoghi di ritrovamento dei tapejaridi e delle prime piante angiosperme

Secondo alcune interpretazioni degli scienziati, l'Europejara, così come tutti i tapejaridi, avrebbe uno stile di vita frugivoro. Siccome la specie è molto antica, ciò comprende una vera e propria rivoluzione all'interno dell'ambiente del Cretaceo. Difatti, nel periodo di passaggio tra il Cretaceo inferiore e il Cretaceo superiore, si verificò un cambiamento ambientale in cui le piante gimnosperme furono sostituite dalle piante angiosperme, ossia le piante da fiore, facendo sì che nuovi gruppi di erbivori si evolvessero sulla terra in seguito all'adattato e all'approvvigionamento di cibo modificato. Nel caso dei tapejaridi, si potrebbe presupporre un ciclo interattivo di rinforzo tra l'evoluzione della frutta e degli pterosauri, che nutrendosi della frutta disperdevano i semi su lunghe distanze grazie alla loro abilità del volo, in modo simile a quello dei moderni casuari australiani, ma in modo ben più ampio. Forse i becchi dei tapejaridi avevano bordi frastagliati, formare degli pseudo-denti per separare meglio la polpa dai semi durante l'alimentazione, come succede nei moderni tucani.[1]

  1. ^ a b c d e f g h R. Vullo, J. S. Marugán-Lobón, A. W. A. Kellner, A. D. Buscalioni, B. Gomez, M. De La Fuente e J. J. Moratalla, A New Crested Pterosaur from the Early Cretaceous of Spain: The First European Tapejarid (Pterodactyloidea: Azhdarchoidea), in Leon Claessens (a cura di), PLoS ONE, vol. 7, n. 7, 2012, pp. e38900, DOI:10.1371/journal.pone.0038900, PMC 3389002, PMID 22802931.
  2. ^ B. Andres, J. Clark e X. Xu, The earliest pterodactyloid and the origin of the group, in Current Biology, vol. 24, n. 9, 2014, pp. 1011–1016, DOI:10.1016/j.cub.2014.03.030.

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