Fraxinus angustifolia
Frassino meridionale | |
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Fraxinus angustifolia | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Tracheobionta |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Asteridi |
Ordine | Lamiales |
Famiglia | Oleaceae |
Genere | Fraxinus |
Specie | F. angustifolia |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Ordine | Scrophulariales |
Famiglia | Oleaceae |
Genere | Fraxinus |
Specie | F. angustifolia |
Nomenclatura binomiale | |
Fraxinus angustifolia Vahl, 1804, 1804 | |
Sinonimi | |
Fraxinus oxycarpa Bieb. | |
Nomi comuni | |
Frassino meridionale | |
Areale | |
Il frassino meridionale o frassino ossifillo (Fraxinus angustifolia Vahl, 1804) è una pianta arborea appartenente al genere Fraxinus della famiglia delle Oleaceae.[1]
Caratteristiche morfologiche
[modifica | modifica wikitesto]È un albero che può raggiungere fino a 20-25 metri di altezza. La corteccia è di colore grigio chiaro, profondamente e finemente fessurata.
Le foglie sono decidue, composte, imparipennate e sono costituite da un numero di 5-13 foglioline sessili di forma oblungo-lanceolata, disposte attorno ad un rachide centrale. Il margine di queste ultime presenta una irregolare denticolatura, che risulta tuttavia meno sottile rispetto a quella del frassino maggiore.
Le infiorescenze sono delle pannocchie la cui antesi fiorale avviene molto precocemente rispetto alla fogliazione.
Il frutto è una samara di forma lineare-lanceolata che presenta alla sua estremità superiore un'ala acuta provvista spesso di un rostro, mentre quella inferiore risulta cuneata.
Il seme, posto alla base della samara, supera in genere la metà della stessa ala.
L'apparato radicale è superficiale di tipo fascicolato, adatto, assieme ad olmi e salici, ad ambienti particolarmente umidi come i corsi d'acqua e le forre, mentre nelle aree allagate si associa all'ontano.
Produzione
[modifica | modifica wikitesto]- Dal frassino angustifolia in un piccolo territorio siciliano compreso tra Castelbuono e Pollina si estrae la manna. La manna è il prodotto che si ottiene dalla solidificazione della linfa elaborata che fuoriesce, durante la stagione estiva, dalle incisioni praticate sul fusto e sulle branche principali di alcune specie di frassino del genere Fraxinus L. La manna è un essudato zuccherino costituito principalmente da mannite, acidi organici, acqua, glucosio, fruttosio, mucillagini, resine e composti azotati; una composizione qualitativa e quantitativa molto complessa fortemente influenzata dalla zona di provenienza, dall'esposizione, dalle caratteristiche chimico fisiche del terreno, dall'età delle piante e dall'andamento stagionale.[2]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Fraxinus angustifolia Vahl, su Plants of the World Online, Kew Science. URL consultato il 12 ottobre 2024.
- ^ Consorzio Manna Madonita Società Cooperativa Consortile Sociale, su consorziomanna.it. URL consultato il 9 ottobre 2017.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Romano Gellini, Paolo Grossoni, Botanica Forestale - II Angiospermae, CEDAM, 1997.
Altri progetti
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