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Guglielmo d'Eu

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Guglielmo I
Guglielmo d'Eu, da un manoscritto medievale
Conte d'Eu
[1]
In carica1040 – dopo il 1057
PredecessoreGilberto di Brionne
SuccessoreRoberto d'Eu
Conte di Hiémois
In carica1040 – dopo il 1057
DinastiaRichardides[2]
PadreRiccardo I di Normandia
ConsorteLesceline de Turqueville (concubina)
FigliRoberto d'Eu, William Busac, Ugo d'Eu
ReligioneCristianesimo

Guglielmo d'Eu, in normanno Guillaume (978 – dopo il 1057), fu conte d'Eu e conte di Hiémois. In tali cariche succedette al proprio nipote, Gilberto, conte di Brionne, dopo il suo assassinio nel 1040.

In quanto figlio illegittimo di Riccardo I di Normandia, Guglielmo fu uno dei Richardides, signori della Normandia tra i secoli X e XI.

Famiglia e successione secondo le fonti storiografiche antiche

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Guillaume d'Eu era figlio illegittimo di Riccardo I di Normandia e di una donna sconosciuta.[3][4][5]

Sulla madre di Guglielmo, le fonti storiografiche antiche forniscono più informazioni:
-Dudo o Dudone, decano della collegiata di San Quintino, nella sua Historia Normannorum (o De moribus et actis primorum Normanniae ducum),[6] opera peraltro che tra le fonti di tradizione orale[7] oltre a Raoul d'Ivry,[8] ebbe la stessa Gunnora,[9][8] (Gunnora di Normandia fu dapprima concubina, in more danico, poi sposa di Riccardo).[10] considera Guglielmo figlio di Riccardo e di un'altra amante, non di Gunnora.[11]
-Guglielmo di Jumièges (GND IV,18) nomina Godefridus (Goffredo di Brionne) e Willelmus (Guglielmo) entrambi come figli avuti da Riccardo dalle sue concubine:[12] Genuit etiam duos filios et totidem filias ex concubinis («Riccardo generò anche due figli e altrettante figlie da concubine»).[13] Quorum unus Godefridus alter vero dicebatur Willelmus («Di essi, uno si chiamava Goffredo, l'altro Guglielmo»).[14] Horum prior comes fuit Aucensis («Di questi, il primo fu conte di Auca»). [15] Quo defuncto accessit frater eius eundem comitatum, quem adhuc heredes eius iure successioni possident, licet comes Gislebertus («Quando Goffredo morì, suo fratello accedette al titolo del contado che i suoi eredi possiedono ancora per diritto di successione, ossia il conte Gilberto»), filius Godefridi comitis, ipsum comitatum parumper tenuerit antequam occideretur («figlio del conte Goffredo [che] detenne il titolo di conte per un breve tempo, prima di essere ucciso»).

-Anche Roberto di Torigni, nella sua cronaca relativa all'anno 965, riferisce di Goffredo e Guglielmo come figli avuti da Riccardo da concubine e aggiunge che Guglielmo fu il primo conte di Eu e divenne conte di Brionne dopo la morte di suo fratello.[16][17]
-Un documento del 1012 è firmato da «Riccardo [...] figlio del grande principe Riccardo [...] Roberto arcivescovo [...] della chiesa di Rouen e William e Mauger, fratelli del conte Riccardo».[18]

La successione e le diverse versioni storiografiche moderne

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Exmes (antica Hiémois)

Gli studiosi moderni propongono diverse figure intermedie di successione al potere nel contado di Hiémois tra Guglielmo e il padre o differenti date.
Secondo Douglas[3] Guglielmo succedette al fratello defunto Goffredo di Brionne, ma la proposta è invalidata dal fatto che questi fosse invece ancora vivo nel periodo 1017-1023; Pierre Bauduin ritiene che Guglielmo sia stato investito prima solo del contado di Hiémois e solo in seguito di quello di Eu; Bauduin insieme con lo storico Gérard Louise avanza ipotesi relative ai periodi 996-1017 o 1006-1017.[19]

Cattedrale di Bayeux

La versione che delle traversie relative alla successione propone invece la storiografia antica (in particolare i Gesta Normannorum Ducum) viene considerata dai moderni, per converso, da alcuni leggendaria[3] e da altri autentica.[19]

Alla morte di Riccardo I nel 996, il fratellastro di questi (figlio di secondo letto della madre Sprota), Raoul d'Ivry, assunse il potere a fianco della vedova di Riccardo, Gunnora, facendo le veci entrambi del figlioletto di Riccardo e legittimo erede Riccardo II.[20]

Dinanzi ad un tale colpo di Stato, o cogliendo l'occasione di fronte alla debolezza del trono e della successione, come riportato da Guglielmo di Jumièges nei Gesta, sia i contadini sia i nobili insorsero:[21] a capo di questi ultimi fu Guglielmo, proprio in quanto figlio naturale di Riccardo e benché, nota il cronista, Riccardo lo avesse già legato a sé con gli «obblighi di cavalleria» derivanti dalla concessione del contado di «Hiesme» (Hiémois).[22]

Raoul fece arrestare Guglielmo e lo fece imprigionare a Rouen dandolo in custodia a Turquetil di Turqueville, della casata di Harcourt, che sarebbe stato fra i tutori del piccolo Guglielmo II di Normandia e, in particolare, uno di coloro che furono assassinati per esautorare questi dal ducato di Normandia: in specie, Turquetil fu ucciso tra il 1035 e il 1040 dai mercenari di Raoul (o Ralph) de Gacé.[23][24]
Sulla precisa identità di tale personaggio gli studiosi esprimono anche perplessità riguardo alle proposte di fonti più antiche: mentre nel XVII secolo La Roque,[23] seguendo i Gesta Normannorum Ducum (gli Annali di Jumièges di Guglielmo di Jumièges, il monaco che li avviò [12] sosteneva l'identificazione di Turquetil con l'omonimo progenitore del casato d'Harcourt, a sua volta lo studioso David Douglas invece la adduce a un duplice fraintendimento, respingendola come priva di fondamento.[3]

Dopo circa cinque anni, Guglielmo, secondo la narrazione di Guglielmo di Jumièges, si rese protagonista di una fuga rocambolesca, per la quale avrebbe ottenuto persino aiuto e complicità della figlia del suo carceriere, Lesceline de Turqueville[3] ricevendo infine il perdono di Riccardo II, che gli avrebbe anche concesso di sposare la donna.[22][21][3]

Lapide funeraria di Lesceline

Concubina o sposa che fosse, Lesceline a metà dell'XI sec., dopo la morte dello sposo, fu fondatrice con i figli dell'abbazia benedettina di Saint-Pierre-sur-Dives e poté donare terre alla Sainte-Trinité de Rouen.[25][26][19][3]

Un fratello di Lesceline, Gautier, sposò Beatrice, figlia naturale di Riccardo I di Normandia.[24]

Da Lesceline Guglielmo ebbe tre figli,[4][19] come riporta già il cronista più antico:[22]
il maggiore e suo erede, Roberto (Robert) conte d'Eu e signore di Hastings (1010†1089[27] o 1015/1025†1089[28] o †1089/1093);[29]
Guglielmo (Guillaume) Busac (ca 1020[30]†ca 1076)[31] che fu forse conte d'Eu prima di essere defenestrato, poi conte di Soissons jure uxoris (per aver sposato l'ereditiera Adélaïde);[32]
Ugo (Hugues) d'Eu, vescovo di Lisieux.
Guglielmo e Lesceline ebbero forse anche una figlia dal nome sconosciuto che fu la madre di un Willelmu[s] de Alderi (Guglielmo "di/da Alderi"), impiccato nel 1096 per aver cospirato contro il re d'Inghilterra Guglielmo II, come riportato da Fiorenzo di Worcester.[33]

  1. ^ (FR) Anselme de Sainte-Marie (1625-1694), Honoré Caille Du Fourny, Ange de Sainte-Rosalie (1655-1726), Simplicien ([Père]) par la compagnie des libraires associez, 1726, Histoire Généalogique Et Chronologique De La Maison Royale De France, Des Pairs, Grands Officiers De La Couronne & De La Maison Du Roy, & Des Anciens Barons Du Royaume, Nabu Press, 2014, ISBN 978-1293473962.
  2. ^ DuBois, p. 90.
  3. ^ a b c d e f g (EN) David Charles Douglas, The earliest Norman counts, in The English Historical Review, vol. 61, n. 260, 1946, pp. 129-156.
  4. ^ a b (FR) Louis-Étienne Charpillon avec la collaboration de l'abbé Caresme, Dictionnaire historique de toutes les communes du département de l'Eure - histoire, géographie, statistique, Les Andelys, Delcroix, 1867-1879, p. 518.
  5. ^ AllenDott, p. 260.
  6. ^ (LA) Dudone di San Quintino, Historiae Normannorum scriptores antiqui, res ab illis per Galliam, Angliam, Apuliam, Capuae principatum, Siciliam, & Orientem gestas explicantes, ab anno Christi DCCCXXXVIII. ad annum MCCXX. Insertae sunt monasteriorum fundationes variae, series episcoporum ac abbatum: genealogie regum, ducum, comitum, & nobilium: plurima denique alia vetera, tam ad profanam quàm ad sacram illorum temporum historiam pertinentia, a cura di André Du Chesne, Parigi, Robert Foüet, 1619, pp. 108-160.
  7. ^ (EN) 1911 Encyclopædia Britannica, Volume 8. 638: Dudo, su en.wikisource.org.
  8. ^ a b Pierre Bouet (OUEN - Office universitaire d'études normandes, Université de Caen), Il mondo anglo-normanno. Dudone di Saint-Quentin (1015/1026 circa). Historia Normannorum, su mondes-normands.caen.fr.
  9. ^ Marta Camellini, L'identità normanna nelle cronache della Normandia e dei paesi dell'espansione normanna tra X e XII secolo, con Bibliografia: Fonti e Studi (PDF), a cura di Alessandro Barbero, Università del Piemonte Orientale. Dottorato in Istituzioni pubbliche, sociali e culturali: curriculum Scienze storiche, 2021.
  10. ^ (EN) Dudo of St. Quentin's Gesta Normannorum, c.58, su the-orb.net.
  11. ^ H.N. cap.58.
  12. ^ a b (LAEN) Guglielmo di Jumièges, Orderico Vitale, Roberto di Torigni, The Gesta Normannorum Ducum of William of Jumièges, Orderic Vitalis, and Robert of Torigni. Volume I: Introduction and Book I-IV, edited with a facing-page translation of the Latin text by Elisabeth M.C. van Houts, a cura di Elisabeth M. C. van Houts, Clarendon Press, 1992, pp. 130-131.
  13. ^ Guglielmo di Jumièges non menziona i figli illegittimi di Riccardo I come fa Dudo, bensì li nomina Roberto di Torigni, come anche i loro figli.
  14. ^ Goffredo è Goffredo di Brionne, padre di Gilberto di Brionne; Guglielmo è il conte d’Eu.
  15. ^ Aucensis intende: "di Auca". Si tratta dell'antica diocesi di Auca, nota come "Oca" in epoca alto-medievale e corrispondente a Villafranca Montes de Oca.
  16. ^ (FRLA) Roberto di Torigni, Chronique de Robert de Torigni abbé du Mont-Saint-Michel suivie de divers opuscules historique, a cura di Léopold Delisle, Rouen, 1872, p. 25.
  17. ^ Il curatore Delisle nota che Roberto ricalca abbastanza fedelmente il testo di Guglielmo di Jumièges, con qualche differenza minima, come per esempio l'aggettivo «Brionnensis».
  18. ^ Abbaye de Jumièges, Chartes de l'Abbaye de Jumièges (v. 825 à 1204) conservées aux archives de la Seine-Inférieure: v. 825 à 1169, a cura di Jules-Joseph Vernier, Rouen, A. Lesteringant, 1916.
  19. ^ a b c d (FR) Pierre Bauduin, La première Normandie (Xe-XIe siècle). Sur les frontières de la haute Normandie: identité et construction d'une principauté, in Revue belge de Philologie et d'Histoire, Caen, Presses universitaires de Caen, 2006(2aed.), pp. 199-200; 296-298.
  20. ^ (FR) François Neveux, La Normandie des ducs aux rois, Xe-XIIe s., Rennes, Ouest-France, 1998.
  21. ^ a b (FR) Guillaume de Jumièges, Histoire des ducs de Normandie et suivie de la vie de Guillaume-Le-Conquérant, par Guillaume de Poitiers, a cura di M. Guizot, Caen, Mancel, 1826.
  22. ^ a b c (FR) Guillaume de Jumièges, Histoire des ducs de Normandie: l.V cap. III: De la rébellion de Guillaume frère naturel du duc…, a cura di M. Guizot, Caen, Mancel, 1826, pp. 112-114.
  23. ^ a b (FR) Gilles-André de La Roque de La Lontière, Histoire généalogique de la maison de Harcourt, Volume 1, 1662.
  24. ^ a b (EN) Harcourt Line, su homepages.rootsweb.com.
  25. ^ (FR) Abbazia di Saint-Pierre-sur-Dives, su france-voyageDOTcom.
  26. ^ DuBois, p.90.
  27. ^ (EN) Robert d’Eu, su it.findagrave.com.
  28. ^ (EN) Robert fitz Guillaume, comte d'Eû, su geni.com.
  29. ^ Frank Barlow, William Rufus, New Haven(CT), Yale University Press, 2000, pp. 273,282, ISBN 9780300082913.
  30. ^ Secondo Douglas: David Douglas, The earliest norman counts, in The English Historical Review, vol. 61, n. 260, 1946, pp. 129–156. è Robert d'Eu il figlio maggiore ed erede del contado, mentre Busac non ne deterrà mai la signoria.
  31. ^ (EN) Elisabeth M.C. Van Houts, The Normans in Europe, Manchester, New York, Manchester University Press, 2000, ISBN 978-0-7190-4751-0.
  32. ^ (EN) David Crouch, The Normans: The History of a Dynasty, London, Hambledon Continuum, 2002, ISBN 9781852855956.
  33. ^ (LAEN) Fiorenzo di Worcester, The Chronicle of Florence of Worcester: With the Two Continuations; Comprising Annals of English History, from the Departure of the Romans to the Reign of Edward I, a cura di Thomas Forester, Londra, Bohn, 1854, p. 39.

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