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Guildford Dudley

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Guildford Dudley
Rappresentazione di Guildford Dudley del XIX secolo, Casa del Parlamento, Westminster
Consorte della Regina d'Inghilterra
contestato
Stemma
Stemma
In carica10 luglio 1553 –
19 luglio 1553
PredecessoreCaterina Parr
SuccessoreFilippo II di Spagna
Nascita1535
MorteTower Hill, Londra, 12 febbraio 1554
Luogo di sepolturaChiesa di San Pietro ad Vincula, Londra
DinastiaDudley (nascita)
Tudor, ramo Grey (matrimonio)
PadreJohn Dudley, I duca di Northumberland
MadreJane Guilford
ConiugeJane Grey
(1553)
ReligioneAnglicanesimo

Lord Guildford Dudley (anche scritto Guilford; 1535Londra, 12 febbraio 1554) è stato un nobile inglese, consorte di Jane Grey, regina d'Inghilterra per nove giorni fra il 10 e il 19 luglio 1553. Dopo la deposizione della moglie a opera di Maria I, fu come lei imprigionato nella Torre di Londra. Condannato a morte per tradimento nel novembre dello stesso anno, il 12 febbraio 1554, un'ora prima della stessa Jane, fu giustiziato tramite decapitazione. La morte della giovane coppia, considerata all'unanimità come pedine innocenti negli altrui giochi di potere, fu condannata da più parti e contribuì alla drastica perdita di sostegno di Maria, la cui popolarità era già stata compromessa dalla sua decisione di sposare l'erede al trono spagnolo Filippo.

Famiglia e matrimonio

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Guildford Dudley nacque nel 1535[1], come uno dei tredici figli di John Dudley e Jane Guilford[2]. Dal lato paterno, la famiglia discendeva dai Sutton, Baroni di Dudley[3]. I suoi nonni paterni erano Edmund Dudley, consigliere di Enrico VII, ed Elizabeth Grey, discendente di Richard Beauchamp e John Talbot, noti eroi della Guerra dei Cent'anni[3][4].

La famiglia Dudley, di fede protestante e di educazione umanista[5], salì alla ribalta durante il regno del minorenne Edoardo VI, unico figlio ed erede di Enrico VIII, salito al trono a nove anni nel 1547. John Dudley, in qualità di Lord Presidente del Consiglio, governò di fatto il regno fra il 1550 e il 1553, dopo la caduta del precedente Lord Protettore, lo zio materno del re Edward Seymour[6]. Approfittando della sua posizione, Lord Dudley cercò di organizzare matrimoni vantaggiosi per i suoi figli. Dopo un tentativo fallito con la cugina di Edoardo VI Margaret Clifford[7], nella primavera 1553 promise suo figlio Guildford alla coetanea Jane Grey, anche lei cugina del re ma più in alto nella linea di successione al trono, per la precisione quarta, dopo sua madre e le sorellastre di Edoardo, Maria ed Elisabetta[2][8].

Il matrimonio venne celebrato il 25 maggio 1553, insieme a quello della sorella di Dudley, Katherine, con Henry Hastings, e quello della sorella di Jane, anche lei chiamata Katherine, con Henry Herbert[9][10]. Sebbene alcuni storici interpretino questi matrimoni come "ordinari", la maggior parte degli osservatori contemporanei e degli studiosi lo considerano piuttosto un palese tentativo di John Dudley di creare una base di potere per portare il suo sangue sul trono[11][12]. La celebrazione fu definita magnifica e sfarzosa, con giostre, giochi e mascherate, nonché due compagnie di intrattenitori, una maschile e una femminile. I divertimenti e le tavolate esterne furono aperte anche alla gente comune, mentre le principali personalità del regno e molti ambasciatori stranieri, fra cui quelli di Francia e Venezia, presero parte al banchetto tenuto all'interno[8]. È riportato che diversi ospiti, fra cui Guildford, soffrirono di una lieve intossicazione alimentare, a causa di un errore nelle cucine che portò all'uso di erbe velenose al posto di quelle alimentari[13].

Consorte reale

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L'offerta della corona a Jane Grey, anni '20 del XVIII secolo. Guildford è in piedi accanto a sua moglie, al centro dell'immagine

Subito dopo il matrimonio del figlio, John Dudley fece pressione sul morente Edoardo VI perché escludesse le sue sorellastre dalla successione, facendo leva sul fatto che Maria era cattolica, in contrapposizione alla fede anglicana di Edoardo. A quel punto, la prossima in linea era Frances Brandon, madre di Jane e figlia di Maria Tudor, zia di Edoardo, ma Frances, in accordo con il consuocero, rinunciò immediatamente ai suoi diritti a favore di sua figlia maggiore Jane, che venne così nominata legittima erede[14].

Il 6 luglio 1553, sei settimane dopo le nozze, Edoardo morì e John Dudley, forte dell'atto di successione contenuto nel suo testamento, proclamò Jane Grey regina, malgrado l'opposizione della stessa Jane, che cedette solo dopo lunghe preghiere[14][15][16]. La nuova coppia reale fece il suo ingresso cerimoniale alla Torre di Londra il 10 luglio[17]. Una volta insediati, Guildford pretese che Jane lo nominasse Re. Dopo una lunga e aspra discussione, Jane gli propose di nominarlo invece Duca di Clarence, e di rimettere la decisione sul titolo regale al Parlamento: per tutta risposta, Guildford le urlò contro che non gli interessava essere un duca, e che quello che voleva era essere il re[18]. A seguito della lite, la madre di Dudley gli proibì di giacere nuovamente con la moglie e tentò di allontanarlo da corte, ma Jane insistette perché rimanesse con lei[18][19]. Nei giorni successivi, Guildford presiedette le riunioni del Consiglio al posto della moglie e impose che ci si rivolgesse a lui come al monarca[18]. Il suo atteggiamento era tale che Antoine de Noailles, ambasciatore francese, lo definì nei suoi dispacci "il nuovo re inglese", e anche la corte imperiale fu informata dell'ascesa di "re Guildford"[18][20].

Il 10 luglio, lo stesso giorno della proclamazione di Jane, giunse a Londra la lettera di Maria, sorellastra di Edoardo e cugina di Jane, che annunciava la sua ascesa come regina e chiedeva al Consiglio di giurarle obbedienza[21]. Si venne a sapere che, per sostenere la sua pretesa, Maria stava radunando le sue forze a East Anglia: John Dudley decise quindi di marciare contro di lei, dopo che il padre di Jane fu scartato come comandante a causa dell'opposizione della figlia[22], ma il 20 luglio, mentre era accampato vicino Cambridge, fu informato che il Consiglio si era dichiarato all'unanimità per Maria. Il giorno dopo, John Dudley fu arrestato[23]. Nel mentre, il 19 luglio, il giorno in cui Maria veniva proclamata regina, Jane fece da madrina al figlio di un membro del Gentlemen Pensioners, dandogli nome Guildford: l'atto fu considerato un'offesa della giovane alla nuova regina, nonché alla fede cattolica, come fece sapere il vescovo Stephen Gardiner[24].

Dal momento che la maggior parte dei membri del Consiglio avevano avuto la prudenza di lasciare la Torre prima di dichiararsi per Maria, Henry Grey, padre di Jane, rinunciò a sostenere la pretesa della figlia e si schierò lui stesso con Maria[25]. Insieme a sua moglie, poté lasciare Londra incolume, mentre Jane, Guildford e la di lui madre furono trattenuti e tenuti confinati all'interno della Torre, Jane negli alloggi del carceriere e Guildford nella torre campanara insieme a suo fratello Robert. Gli altri fratelli di Guildford furono parimenti incarcerati, mentre il loro padre fu giustiziato[26][27].

Inizialmente, Maria si mostrò propensa a risparmiare Guildford e Jane, considerati semplici pedine di John Dudley, soprattutto dopo che Jane, il 12 agosto, le scrisse una sentita lettera di pentimento a nome suo e del marito che dichiarò di amare[28]. Ciononostante, nei mesi seguenti Maria si convinse che Jane potesse essere nuovamente usata contro di lei in un complotto protestante. 13 novembre 1553 Jane, Guildford, i suoi fratelli Ambrose e Henry e l'arcivescovo Thomas Cranmer furono processati a Guildhall, dove si dichiararono colpevoli e furono condannati a morte per tradimento. In particolare, Guildford fu condannato per aver complottato contro Maria sostenendo suo padre con uomini in arme e per aver "proclamato e onorato Lady Jane Grey come regina"[29][30].

A dicembre, ai prigionieri fu concesso di uscire brevemente dalla Torre per prendere aria, a Jane nei giardini e a Guildford e Robert sui bastioni. È possibile che in questo periodo i due sposi abbiano avuto qualche contatto, dal momento che Guildford poté scrivere un breve messaggio per suo suocero nel libro di preghiere di Jane[31][32]. Il messaggio recita: "Il tuo amorevole e obbediente figlio augura alla tua grazia una lunga vita in questo mondo con tanta gioia e conforto quanto mai desidero per me stesso, e nel mondo a venire gioia eterna. Il tuo umile figlio fino alla morte, G. Dudley"[8].

Tra la fine del 1553 e il 1554, Maria annunciò la sua intenzione di sposare l'erede al trono spagnolo Filippo, già re di Napoli e Sicilia. L'idea di essere governati da un monarca straniero generò molto malcontento sia fra la popolazione che nel Parlamento e nel Consiglio, e alimentò una breve ribellione, di matrice protestante, guidata da Thomas Wyatt e a cui prese parte anche il padre di Jane[33]. Sebbene l'intenzione non fosse né deporre Maria né tantomeno riportare sul trono Jane, il 7 febbraio 1554, nel pieno della crisi, venne deciso di procedere con le condanne a morte di Guildford e Jane, non fosse altro che per prevenire sviluppi inattesi e dare l'esempio a eventuali nostalgici. Pressata dal Consiglio e su insistenza del vescovo Gardiner, che predicò in pubblico per l'esecuzione dei due, Maria diede la sua approvazione[34][35]. Diversi ambasciatori, fra cui quello imperiale, Simon Renard, scrissero che "è ormai sicuro che Jane di Suffolk e suo marito perderanno la testa"[36].

L'11 febbraio, il giorno prima della data stabilita per la loro esecuzione, Guildford chiese alla moglie un ultimo incontro, che gli venne rifiutato perché "avrebbe solo aumentato la loro miseria e il loro dolore, ed era meglio rimandarlo poiché si sarebbero incontrati presto altrove e avrebbero vissuto legati da legami indissolubili"[37]. Il 12 febbraio, alle dieci del mattino, Guildford venne condotto a Tower Hill, dove era atteso da diversi gentiluomini giunti lì per "stringergli la mano" e, come consuetudine, al condannato fu concesso tenere un breve discorso[37][38]. Senza assistenza spirituale, avendo rifiutato la presenza di un prete cattolico ed essendogli stata negata quella di un pastore protestante, Guildford si inginocchiò e prego, chiedendo ai presenti di fare altrettanto, dopodiché fu decapitato con un colpo d'ascia[37]. Il suo corpo fu portato via su un carretto per essere sepolto nella vicina chiesa di San Pietro ad Vincula. Pare che Jane, che morì nell'ora seguente e fu sepolta accanto a lui, abbia assistito alla scena dalla finestra, e abbia chiamato il nome di suo marito quando il carretto sfilò sotto di lei[37][38].

L'esecuzione della coppia, vista dai più come innocente, assestò un colpo pesante alla già compromessa popolarità di Maria[37]. Cinque mesi dopo, il riformatore scozzese John Knox gli usò come esempio nei suoi scritti di propaganda[34], e dieci anni dopo, il cronista Grafton descrisse che "anche chi prima di allora non aveva mai dedicato loro un pensiero pianse lacrime amare al momento della loro esecuzione"[37].

Destino dei Dudley

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Con l'eccezione del patriarca John e di Guildford, il resto dei Dudley fu risparmiato. Nella seconda metà del 1554, Jane Guilford, sua figlia Mary e suo genero Henry Sidney riuscirono a trovare chi intercedesse per loro presso il principe Filippo di Spagna, consorte della regina Maria, e a ottenere il rilascio dei fratelli di Guildford, John, Robert e Henry, anche se John morì poco dopo nella residenza dei Sidney, nel Kent. Ambrose fu liberato fra dicembre 1554 e gennaio 1555, grazie alle suppliche della moglie Elizabeth[39]. Sebbene le proprietà dei Dudley fossero state sequestrate, Maria concesse loro l'usufrutto dei beni personali di Jane Guildford e restituì loro la casa di famiglia a Chelsea[40][41]. Allo stesso modo, alla morte di Jane a fine gennaio 1555, ai figli fu concessa un esenzione dal divieto di proprietà imposto loro, così che potessero ereditare. Rimasero comunque esclusi da corte, a parte alcune occasioni in cui furono invitati dal principe Filippo, per il quale nel 1557 combatterono la battaglia di Saint-Quentin, dove Henry fu ucciso[42][43]. Per il servizio reso in guerra, nel 1558 il Parlamento restituì ai Dudley sopravvissuti i diritti civili e le loro proprietà e titoli, anche se scelsero di rinunciare a qualsiasi eredità paterna[44].

Quando nel 1558 Maria morì senza eredi e al trono salì la sua sorellastra, la protestante Elisabetta I, questa riabilitò I Dudley a corte, dando loro incarichi notevoli. Robert in particolare divenne il favorito della regina e, secondo i più, il suo amante, mentre il 25 gennaio 1561 Ambrose fu reinvestito del titolo di conte di Warwick e barone Lisle[44].

Genitori Nonni Bisnonni Trisnonni
John Dudley John Sutton, I barone Dudley  
 
Elizabeth Berkley  
Edmund Dudley  
Elizabeth Bramshot John Bramshot  
 
Catherine Pelham  
John Dudley, I duca di Northumberland  
Edward Grey, I visconte Lisle Edward Grey  
 
Elizabeth Ferrers, VI baronessa Ferrers di Groby  
Elizabeth Grey, VI baronessa Lisle  
Elizabeth Talbot John Talbot, I visconte Lisle  
 
Joan Chedder  
Guilford Dudley  
Richard Guildford John Guildford  
 
Alice Waller  
Edward Guildford  
Anne Pympe John Pympe  
 
Philippa Thornbury  
Jane Guildford  
Thomas West, VIII barone De La Warr Richard West, VII barone De La Warr  
 
Katherine Hungerford  
Eleanor West  
Elizabeth Mortimer Hugh Mortimer  
 
Eleanor Cornwall  
 

Cultura popolare

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  1. ^ Richardson 2008
  2. ^ a b Loades 1996; p.238
  3. ^ a b Wilson 1981; p.1-4
  4. ^ Adams 2002; pp.312-313
  5. ^ Adams 2008
  6. ^ Loades 1996; pp.147, 285
  7. ^ Loades 1996; pp.226, 238
  8. ^ a b c Ives 2009; p.185-186
  9. ^ de Lisle 2008; pp.93, 304
  10. ^ Ives 2009; p.321
  11. ^ Ives 2009; p.153
  12. ^ Loades 1996; p.239
  13. ^ (EN) Hester W. Chapman e Hester Wolferstan Chapman, Lady Jane Grey: October 1537 - February 1554, Jonathan Cape, 1962, p. 62.
  14. ^ a b Alford 2002; pp.171-172
  15. ^ Loades 1996; pp.256-257
  16. ^ Ives 2009; p.187
  17. ^ Ives 2009; p.188
  18. ^ a b c d Ives 2009; p.189
  19. ^ Chapman 1962; pp.117-118
  20. ^ Chapman 1962; p.121
  21. ^ Chapman 1962; p.122
  22. ^ Ives 2009; p.198
  23. ^ Ives 2009; pp.241–246
  24. ^ Ives 2009; pp.184, 215, 241
  25. ^ Ives 2009; p.214
  26. ^ Ives 2009; pp.215, 241, 249
  27. ^ Wilson 1981; pp.59, 62-63
  28. ^ Ives 2009; pp.186, 247
  29. ^ Ives 2009; pp.251-252
  30. ^ Bellamy 1979; p.54
  31. ^ Ives 2009; pp.252-255
  32. ^ Wilson 1981; p.59
  33. ^ Ives 2009; pp.261-262
  34. ^ a b Ives 2009; pp.265-268
  35. ^ Porter 2007; p.302
  36. ^ Chapman 1962; p.190
  37. ^ a b c d e f Ives 2009; pp.274-275
  38. ^ a b Chapman 1962; pp.203-204
  39. ^ Adams 2002; pp.134, 157
  40. ^ Loades 1996; pp.272, 388
  41. ^ Wilson 1981; p.67
  42. ^ Loades 1996; p.280
  43. ^ Wilson 1981; p.75
  44. ^ a b Wilson 1981; p.132
  45. ^ Tudor Rose (1936) | BFI, su web.archive.org, 5 maggio 2019 (archiviato dall'url originale il 5 maggio 2019).
  46. ^ (EN) Kevin Thomas, MOVIE REVIEW : THE PASSION AND THE ROMANCE OF 'LADY JANE', su Los Angeles Times, 7 febbraio 1986.
  47. ^ (EN) Molli Mitchell Senior TV, Film Reporter, Meet the 'Becoming Elizabeth' Cast and Their Real-Life Characters, su Newsweek, 12 giugno 2022.
  48. ^ (EN) Go Behind the Scenes of 'My Lady Jane' with Edward Bluemel, su Town & Country, 28 giugno 2024.

Altri progetti

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Collegamenti esterni

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