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Headhunters - Il cacciatore di teste

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Headhunters - Il cacciatore di teste
Roger Brown a una selezione
Titolo originaleHodejegerne
Paese di produzioneNorvegia, Germania
Anno2011
Durata100 min
Rapporto2,39:1
Generethriller
RegiaMorten Tyldum
SoggettoJo Nesbø (romanzo)
SceneggiaturaUlf Ryberg, Lars Gudmestad
ProduttoreAsle Vatn, Marianne Gray, Lone Korslund (co-produttore), Hans-Wolfgang Jurgan (co-produttore)
Produttore esecutivoAnni Faurbye Fernandez, Ole Søndberg, Mikael Wallén, Christian Fredrik Martin
Casa di produzioneYellow Bird, Friland Film, Nordisk Film, Degeto Film
FotografiaJohn Andreas Andersen
MontaggioVidar Flataukan
MusicheTrond Bjerknæs, Jeppe Kaas
ScenografiaNina Bjerch-Andresen
CostumiKaren Fabritius Gram
TruccoTina Helmark
Interpreti e personaggi
Doppiatori italiani

Headhunters - Il cacciatore di teste (Hodejegerne) è un film del 2011 diretto da Morten Tyldum ed interpretato da Aksel Hennie, Nikolaj Coster-Waldau e Synnøve Macody Lund, tratto dal romanzo omonimo del 2008 di Jo Nesbø.

Proiettato in Norvegia il 26 agosto 2011, Headhunters è stato un successo al botteghino, diventando il film norvegese di maggior incasso di tutti i tempi[1], facendo incetta di recensioni positive e ricevendo la nomination per diversi premi, tra cui quattro Amanda Awards e un BAFTA Award per il miglior film non in lingua inglese.

Roger Brown, un uomo di successo che fa il selezionatore di personale, sostiene il suo lussuoso stile di vita rubando dipinti di grande valore dalle case dei suoi candidati. Lo fa soprattutto per garantire il tenore di vita desiderato da sua moglie Diana, ma al contempo non vuole darle un figlio come lei vorrebbe. Il suo partner Ove Kjikerud lavora in una società di sorveglianza e lo aiuta disattivando la sicurezza nelle case delle vittime. Una sera, all'inaugurazione della sua galleria, la moglie di Roger gli presenta Clas Greve, un ex dirigente dal passato perfetto per Pathfinder, una società di tecnologie GPS, per la quale Roger sta cercando un candidato. Roger nota l'attrazione di Diana per Clas, e, quando la stessa Diana gli confida che Clas possiede un raro dipinto di Rubens, Roger, con l'aiuto di Ove, riesce a rubare il dipinto a casa di Clas, ma durante il colpo scopre anche il telefono di Diana accanto al suo letto.

Il giorno dopo Roger esce di casa per andare a lavorare, ma trova Ove nella sua auto all'interno del suo garage, apparentemente morto. Accanto all'uomo scopre una siringa di veleno. Brown mette Ove nel bagagliaio e lo scarica in un lago, con l'intento di liberarsi del cadavere, ma l'acqua lo fa risvegliare, poiché probabilmente non aveva preso una dose sufficiente di veleno. Roger porta Ove nella sua casa per cercare di curarlo dal veleno, ma il ferito dice di voler andare in ospedale. Roger si rifiuta perché non vuole coinvolgere la polizia. All'improvviso Ove estrae una pistola e spara a Roger, ma nello scontro a fuoco Roger lo uccide accidentalmente.

In quel momento Clas sopraggiunge, ma Roger, intuendone le cattive intenzioni, fugge con l'auto di Ove verso una fattoria. L'inseguitore si mette alla ricerca facendo uso del GPS e di un bulldog, ma Roger riesce a nascondersi. Una volta che Clas si è allontanato, Roger esce dal nascondiglio, ma dapprima rinviene il cadavere del contadino e poco dopo viene aggredito dal cane. Brown lo uccide e fugge con il trattore dell'agricoltore. Tallonato da un'auto, crede di essere inseguito da Clas e perde il controllo del mezzo. Al risveglio in un ospedale, Roger capisce che la polizia lo crede Ove e che sospetta di lui per l'omicidio del contadino. Mentre viene portato alla centrale per venire interrogato, Roger e i poliziotti vengono seguiti da Clas, che cerca di ucciderli investendoli con un autocarro rubato. Roger, unico sopravvissuto all'impatto, finge di essere morto. Una volta messosi in salvo, si rade la testa, perché ha capito che la moglie può avergli impiantato dei trasmettitori GPS sui capelli.

Roger si rivolge alla sua ex amante Lotte per chiederle aiuto, ma scopre che anche lei sta lavorando per Clas, che ha architettato il piano (compresa l'esca del Rubens, che si rivela finto) per rubare la tecnologia di Pathfinder. In un momento di disattenzione Lotte cerca di pugnalare Roger, ma lui le spara, uccidendola. Roger torna a casa, dove si chiarisce con Diana, che si rivela all'oscuro di tutto. La mattina dopo Roger si reca nell'obitorio dove sono custoditi i cadaveri dei morti nello scontro per distruggere alcune prove, mentre Diana incontra nuovamente Clas, dando l'idea di voler riprendere la relazione. Mentre sta pulendo anche la casa di Ove, Roger viene sorpreso da Clas, che gli spara senza esito, poiché Diana ha sostituito i suoi proiettili con proiettili a salve, mentre Roger lo falcia con una raffica di mitra. Lo scontro a fuoco viene ripreso dalla società di sorveglianza, e grazie a ciò Roger organizza le prove a sua discolpa, facendo sembrare che fosse stato Ove a essere implicato nello scontro a fuoco con Clas.

Il film si chiude con Roger e Diana, che è visibilmente incinta, che vendono la loro casa, mentre Roger torna a lavorare.

Nel 2009 la società di produzione svedese Yellow Bird acquistò i diritti per il romanzo Il cacciatore di teste di Jo Nesbø, pubblicato nel 2008.[2] È stato il primo romanzo di Nesbø a essere trasformato in un film.[3] Il film è stato girato nei dintorni di Oslo con un budget di 30 milioni di Corone norvegesi per oltre 40 giorni.[4]

Un remake di Hollywood per Headhunters è previsto, con i giornalisti inglesi e lo sceneggiatore Sacha Gervasi per riscrivere la sceneggiatura.[5] I diritti per il remake in lingua inglese sono stati venduti per il film allo Studio americano Summit Entertainment nel 2011, mentre il film norvegese era ancora in produzione.[6]

In un episodio trasmesso nel 2013 a MythBusters è stata testata la fattibilità di una scena di incidente stradale del film (una persona sul sedile posteriore di una macchina che riesce a sopravvivere all'impatto di un autocarro di grande portata grazie alla vicinanza di due persone pesanti in entrambi i lati che possono attutire l'urto), concludendo che non era il caso.

Distribuzione

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Il film è uscito in Norvegia il 26 agosto 2011[7] ed è stato visto da 104.000 spettatori norvegesi nel weekend di apertura, diventando così il secondo miglior weekend di apertura nella storia norvegese, dopo Max Manus.[8] È stato di gran lunga il film nazionale più seguito dell'anno, con 557.086 biglietti venduti al botteghino, e il secondo più visto tra i film stranieri, battuto solo da Harry Potter e i Doni della Morte - Parte 2.[9]

In Italia è stato trasmesso in televisione il 31 agosto 2013 su Rai 4, su Iris il 4 febbraio 2015 e su Rai Movie l'11 aprile 2016.

Headhunters ha ricevuto recensioni molto positive. Basandosi su 93 recensioni, Rotten Tomatoes dà al film un punteggio di 92% e un voto di 7,6 su 10. Nel consenso pubblico si legge, "macabro, tortuoso, e cupamente comico, Headhunters è un'esilarante e stravagante trasposizione di elementi del thriller familiare."[10] Su Metacritic, il film ha un punteggio di 72 su 100, che lo indica come "generalmente favorevole", basato sull'opinione di 26 critici.[11]

Roger Ebert del Chicago Sun-Times ha dato al film tre stelle e mezzo su quattro, lodando il film come "...un argomento per il tipo di thriller che più mi manca. Si intrattiene con elementi di storia, in cui nel comportamento umano le paure si evolvono. A differenza di troppi thriller che dipendono da acrobazie, effetti speciali e scene disgustose, questo escogita una trama dove conta quello che succede. Non è tutto l'energia cinetica."[12]

Riconoscimenti

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Headhunters è stato il primo film norvegese ad aver ricevuto la nomination per il BAFTA (nella categoria Miglior Film non in lingua inglese).[13] Il film è stato anche nominato per quattro Amanda Awards: People's Amanda, Miglior attore, Migliore regista e Migliori effetti speciali, ma non per Miglior film norvegese.[14]

Anno Premio Categoria Ricevente Risultato
2012 Amanda Award People's Amanda Vincitore/trice
Miglior attore Aksel Hennie Candidato/a
Miglior regista Morten Tyldum Candidato/a
Migliori effetti speciali Lars Erik Hansen, Jan Svalland Candidato/a
2013 British Academy Film Awards[13] Miglior film non in lingua inglese Candidato/a
2013 Empire Awards Miglior thriller Vincitore/trice
2012 European Film Awards[7] Premio del pubblico al miglior film europeo Candidato/a
2012 Golden Trailer Awards Miglior film d'azione straniero Candidato/a
2011 Philadelphia Film Festival Premio del pubblico - Menzione d'onore Vincitore/trice
2012 Phoenix Film Critics Society Awards Miglior film in lingua straniera Candidato/a
2012 San Diego Film Critics Society Awards Miglior film in lingua straniera Candidato/a
2013 Saturn Awards Miglior film internazionale Vincitore/trice
2012 St. Louis Gateway Film Critics Association Awards Miglior film in lingua straniera Candidato/a
  1. ^ (EN) The Norwegian Film That's a Bigger Success Than 'Harry Potter' and 'Transformers', su moviefone.com, The Moviefone Blog, 27 ottobre 2011. URL consultato il 22 dicembre 2016 (archiviato dall'url originale il 22 dicembre 2016).
  2. ^ Yellow Bird vil lage Jo Nesbø-film, in Rushprint, 12 maggio 2009. URL consultato il 3 febbraio 2013.
  3. ^ Kristoffer Pettersen Rambøl and Liza Stokke, Se Aksel Hennie i "Hodejegerne", in NRK, 13 October 2010. URL consultato il 3 febbraio 2013.
  4. ^ Jan Moir, Nordic but nice: After The Killing and Borgen, the latest Nordic thriller is darkly comic and if you ignore the grimfest it’s almost a chick-flick, in Daily Mail, 30 marzo 2012. URL consultato il 3 febbraio 2013.
  5. ^ (NO) Peder Ottosen, Nå skrives Hollywood-versjonen av "Hodejegerne", in Dagbladet, 15 dicembre 2011. URL consultato il 3 aprile 2012.
  6. ^ Jorn Rossing Jensen, Summit plans English-language remake of Norwegian thriller Headhunters, in Screen International, 11 ottobre 2011. URL consultato il 3 febbraio 2013.
  7. ^ a b Headhunters heads for EFA, su nfi.no, Norwegian Film Institute, 5 settembre 2012. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  8. ^ (NO) Jan Gunnar Furuly, Hodejegerne lånte scener fra Stieg Larsson-film, in Aftenposten, 2 settembre 2011. URL consultato il 3 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 14 ottobre 2013).
  9. ^ Kjersti Nipen, Ja, vi elsker oppfølgere, in Dagbladet, 29 dicembre 2011. URL consultato il 3 febbraio 2013.
  10. ^ Headhunters (2012), in Rotten Tomatoes, Flixster. URL consultato il 5 febbraio 2013.
  11. ^ Headhunters, in Metacritic, CBS Interactive. URL consultato il 5 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 27 dicembre 2012).
  12. ^ Roger Ebert, Headhunters, in Chicago Sun-Times, 9 maggio 2012. URL consultato il 15 giugno 2012 (archiviato dall'url originale il 5 giugno 2012).
  13. ^ a b (NO) Hodejegerne nominert til BAFTA, su nfi.no, Norwegian Film Institute, 9 gennaio 2013. URL consultato il 4 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 26 ottobre 2016).
  14. ^ NTB, Hodejegerne» vant publikumspris, in Bergens Tidende, 18 agosto 2012. URL consultato il 3 febbraio 2013 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2012).

Collegamenti esterni

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