Jodocus Hondt
Jodocus Hondt[1][2][3] (conosciuto anche con la versione latinizzata Jodocus Hondius del suo nome olandese: Joost de Hondt), anche chiamato Jodocus Hondius il Vecchio (Wakken, 17 ottobre 1563 – Amsterdam, 12 febbraio 1612) è stato un incisore, cartografo e editore fiammingo.
È conosciuto soprattutto per le mappe del Nuovo Mondo e dell'Europa, per aver continuato l'opera di Mercatore e per i ritratti di Sir Francis Drake. È grazie a uomini come lui che Amsterdam divenne nel XVII secolo il più importante centro della cartografia europea.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Nato a Wakken da Olivier de Hondt, e Petronella d'Havertuyn, crebbe a Gand, dove la famiglia si era trasferita, affermandosi inizialmente come incisore, liutaio e costruttore di globi terrestri e celesti[4]. Per sfuggire alle guerre di religione che infiammavano le Fiandre, nel 1548 si trasferì a Londra, dove apprese l'arte della cartografia dagli inglesi Richard Hakluyt e Edward Wright. Era accompagnato dalla sorella Jacomina che in seguito sposò un altro olandese, Pieter van den Berghe. Jodocus sposò invede Coletta van den Keere, sorella di Pieter van den Keere[4].
In Inghilterra fu determinante nel diffondere l'epopea di Sir Francis Drake, che nel 1570 aveva circumnavigato la Terra. Nel 1589, infatti, fu edita una carta Hondius, diventata ben presto famosa, della baia di Nuova Albione, dove Drake aveva posto un insediamento temporaneo sulla costa occidentale del Nord America[5]. Essa si basava sulla raccolta di testimonianze del viaggio e da allora continua ad alimentare discussioni e speculazioni circa l'ubicazione precisa dello sbarco di Drake, non ancora del tutto chiara agli storici[4]. La fama di Hondius è legata anche ad alcuni ritratti famosi di Drake, ora alla National Portrait Gallery di Londra[5].
Trasferitosi nel 1593 ad Amsterdam. vi rimase fino alla morte. Nel 1604 acquistò dal nipote di Mercatore le lastre dell’Atlas sive cosmographicae meditationes de fabrica mundi: l'opera di Mercatore ormai era in declino in confronto al Theatrum Orbis Terrarum di Ortelius[6]. Hondius ristampò l’Atlas di Mercatore con 36 tavole aggiuntive, diverse delle quali da lui stesso incise: nel lavoro, tuttavia, egli riservò per sé il ruolo di editore, lasciando a Mercatore il pieno merito del lavoro[4]. La nuova edizione fu un successo enorme, andando esaurita nel giro di un anno. Fu così pubblicata una seconda edizione ed una versione tascabile, l’Atlas Minor. Oggi sono note come Serie Mercatore/Hondius. Tra il 1605 ed il 1610 incise le lastre per The Theatre of the Empire of Great Britaine, di John Speed[6].
«Quando Hondius morì, nel 1612, l’attività fu continuata dalla vedova, Coletta van den Keere, e dai due figli, Jodocus Hondius il giovane e Henricus Hondius. Intorno al 1620 i due fratelli si separarono e ciascuno andò per la sua strada. Jodocus cominciò a preparare le carte per un nuovo atlante, mentre Henricus si associò al cognato, l’editore Johannes Janssonius.»[7][4]. Dopo la prima edizione del 1606 in latino, circa 50 edizioni dell’Atlas sono state stampate nelle principali lingue europee. Nel mondo islamico, l'atlante è stato parzialmente tradotto dallo studioso turco Katip Çelebi[6].
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Stampa di incisione colorata a mano, 39 cm x 45 cm, pubblicato sull'Atlas ou méditations Cosmographiques de la Fabrique du Monde et Figure d'Iceluy
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Cfr. sul lemma "Hondt, Jodocus" nell'Enciclopedia Treccani
- ^ Cfr. sul lemma "Hondt, Jodocus" in "Enciclopedia Italiana" - Treccani
- ^ Cfr. sul lemma "ATLANTE" in "Enciclopedia Italiana" - Treccani
- ^ a b c d e Stretto di Magellano
- ^ a b National Portrait Gallery
- ^ a b c Biografia
- ^ Jerry Brotton, La storia del mondo in dodici mappe, traduzione di V. B. Sala, Feltrinelli, 2018, p. 298, ISBN 978-88-07-89028-4.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- H. Averdunk e K. Müller-Reinhard, Gerhard Mercator und die Geographen unter seinen Nachkommen, Gotha 1914;
- Edward Heawood, The Map of the World on Mercator's Projection by Jodocus Hondius, Londra 1927.
- Ritratti di Sir Francis Drake, in National Portrait Gallery. URL consultato il 30/01/2010 (archiviato dall'url originale il 14 settembre 2008).
- Biografia, in Dan's Topical Stamps. URL consultato il 30/01/2010 (archiviato dall'url originale il 2 novembre 2005).
- Jodocus Hondius il Vecchio, Mappa dello Stretto di Magellano, in New York Map Society. URL consultato il 30/01/2010 (archiviato dall'url originale il 17 ottobre 2008).
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Jodocus Hondt
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Hondt, Jodocus, su Treccani.it – Enciclopedie on line, Istituto dell'Enciclopedia Italiana.
- Roberto Almagià, HONDT, Jodocus, in Enciclopedia Italiana, Istituto dell'Enciclopedia Italiana, 1933.
- (EN) Jodocus Hondius, su Enciclopedia Britannica, Encyclopædia Britannica, Inc.
- Opere di Jodocus Hondt / Jodocus Hondt (altra versione) / Jodocus Hondt (altra versione), su MLOL, Horizons Unlimited.
- (EN) Opere di Jodocus Hondt, su Open Library, Internet Archive.
- (FR) Pubblicazioni di Jodocus Hondt, su Persée, Ministère de l'Enseignement supérieur, de la Recherche et de l'Innovation.
Controllo di autorità | VIAF (EN) 56911926 · ISNI (EN) 0000 0001 2134 4599 · SBN MILV076761 · BAV 495/31109 · CERL cnp00403622 · ULAN (EN) 500031639 · LCCN (EN) n80024484 · GND (DE) 119072149 · BNE (ES) XX1151756 (data) · BNF (FR) cb15238381d (data) · J9U (EN, HE) 987007262700805171 · CONOR.SI (SL) 249466979 |
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