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Leonardo Rheinmetall Military Vehicles

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Leonardo Rheinmetall Military Vehicles
LRMV
StatoItalia (bandiera) Italia
Fondazione2024 a Roma
Sede principale
GruppoLeonardo (50%) e Rheinmetall (50%)
SettoreDifesa
Prodotti
Notedati tratti da [1][2][3]

Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV) è un'azienda italiana che opera nel settore della difesa progettando e realizzando veicoli militari, con sede centrale a Roma[4] e sede operativa a La Spezia.[5][6]

Si tratta di una joint venture paritaria fondata il 15 ottobre 2024 da Leonardo (50%) e Rheinmetall (50%)[4] e costituita per realizzare la nuova generazione di veicoli da difesa per l'Esercito Italiano,[7] il carro armato da combattimento: Italian Main Battle Tank (IMBT) e del veicolo da combattimento della fanteria: Army Armored Combat System (A2CS), nonché di altri mezzi corazzati e mezzi speciali da essi derivati.[4] L'accordo industriale ha inoltre lo scopo di gettare le basi per il futuro carro da combattimento europeo.[8][4][9]

La LRMV è il risultato di un lungo ed articolato[10][11] processo di cooperazione[8] da parte del governo italiano con aziende italiane ed estere[12] per il riarmo su larga scala dell'Esercito Italiano[13], che ha portato ad un susseguirsi di diversi memorandum d'intesta con altri governi ed aziende da essi controllati.[14][15] Le travagliate vicissitudini[16] hanno portato ad un unico grande accordo, quello tra Leonardo e Rheinmentall.[17][18]

Il programma partiva[19] da due requisiti distinti da parte dell'esercito:[20][21]

  • un nuovo veicolo da combattimento per la fanteria, chiamato inizialmente AICS (Armored Infantry Combat System)[22]
  • un nuovo carro armato da combattimento, denominato Italian Main Battle Tank (IMBT), da affiancare all'Ariete AMV C2 e da usare come base per sostituire i mezzi speciali basati sul Leopard 1[23]

Sul lungo termine però vi era anche un obiettivo politico militare più grande per l'Italia, entrare nel programma del futuro carro da combattimento europeo insieme a Germania e Francia.[16][8]

Una volta raggiunto l'accordo tra Leonardo e Rheinmentall il programma ha subito leggere ma determinanti variazioni:[24][25][7]

  • il programma AICS (Armored Infantry Combat System)[19] è diventato A2CS (Army Armored Combat System)[26][7]: il programma quindi è stato allargato all'intero esercito (e non più solo alla fanteria) al fine di realizzare non solo un veicolo specifico per la fanteria meccanizzata ma anche altri veicoli da esso derivato, destinati ad altri scopi militari. Il programma così facendo è salito a una possibile commessa di circa 1.050 unità. [27]
  • il programma IMBT si è allargato fino a creare non solo un nuovo carro da combattimento per l'esercito da affianchare all'Ariete C2 e sostituire il Leopard 1 per le unità speciali ma anche di diventare la base per un futuro carro armato europeo di nuova generazione, di cui la LRMV vuole diventarne promotrice insieme ad altri colossi della difesa europea.[28][9][8][29] La commessa iniziale è di 280 unità.[30]

Prima di concludersi nella LRMV l'operazione aveva preso dimensioni diplomatiche[8] internazionali molto grandi e vedeva Leonardo entrare in collaborazione con la franco-tedesca KNDS[16] ed utilizzare il Leopard 2[31] come base per l'imminente futuro carro italiano e permettere a Leonardo e all'Italia di farsi strada nel meno prossimo futuro progetto congiunto di un nuovo carro comunitario.[8] Verso la fine del 2023[32] l'accordo stava procedendo a velocità molto sostenuta ma si interruppe improvvisamente,[33] fondamentalmente per due motivi:[34][35][36]

  • sul lungo termine: l'incertezza di KNDS nella realizzazione del futuro carro congiunto con Leonardo[37][28]
  • sul breve termine: le richieste stringenti dell'Italia sulla personalizzazione[38] del carro da realizzare nell'immediato e la produzione dello stesso per almeno il 60% in Italia.[39][40]

Contemporaneamente però Leonardo stava trattando, per vie meno ufficiali, anche con Rheinmentall che cercava un grosso partner industriale per portare avanti i propri progetti KF51 Panther e KF41 Lynx (quest'ultimo, nel 2024, presentato in versione anticarro di supporto e dotato proprio di torretta Hitfact MkII, completa di RWS Hitrole, di Leonardo)[41]; appena l'accordo con KNDS è fallito[42], le due società hanno subito ufficializzato un memorandum d'intesa nel luglio 2024[8][43] ed in giro di pochi mesi, il 15 ottobre 2024, è nata la Leonardo Rheinmetall Military Vehicles (LRMV).[8][4]

Anche il progetto AICS/A2CS aveva trovato intoppi, in quanto nessuna grossa nazione era interessata a sviluppare veicoli per la fanteria basati su cingoli, tutti i possibili grossi parnter o ne erano già dotati o puntavano su futuri mezzi ruotati: soluzione non d'interesse per l'Esercito Italiano perché già in possesso[44] di numerosi validi progetti, figli del CIO (Consorzio Iveco-OTO Melara). La fanteria meccanizzata dell'Esercito Italiano, infatti, è basata su: l veicolo trasporto truppe "Puma", il Veicolo da combattimento della fanteria VBM "Freccia", l'autoblindo cacciacarri Centauro e Centauro II, ed il mezzo d'assalto anfibio ACV 1.1; affiancati da veicoli medi e leggeri, sempre su ruote, come: l'LMV "Lince" (e LMV2), il VTMM "Orso" nonché alcuni VM 90P "Protetto". Tutti mezzi recenti che costituiscono la spina dorsale dell'esercito e che operano, sia a livello tattico e strategico, in sinergia i carri armati e altri mezzi cingolati, tra cui l'A2CS. Tale struttura organizzativa non poteva essere modificata.[44]

Con la nascita della Leonardo Rheinmetall Military Vehicles:[45][46][47][48]

  • Leonardo e l'Italia:[49]
    • trovano in Rheinmetall un partner industriale che può fornire la base per poter sviluppare entrambi i progetti IMBT e A2CS senza rinunciare alla componentistica Leonardo[50][51] ed alla produzione negli stabilimenti italiani per almeno il 60% (50% Leonardo e 10% Rheinmetall italia)[52] fra tutti gli stabilimenti ex Oto Melara di La Spezia.
    • ottengono in joint venture una società con sede in Italia direttamente controllata al 50% per entrare in competizione internazionale nella futura realizzazione di mezzi terrestri da combattimento, incluso il futuro carro da combattimento europeo.[53][28][52][9]
    • gli stabilimenti ex OTO Melara di La Spezia vedono completamente ribaltata la loro situazione, passando da rischio cessione a nuovo polo industriale strategico per Leonardo, anche per prodotti destinati all'esportazione.[54][43][4][52]
    • L'esercito Italiano ottiene i primi mezzi con almeno 2 anni di anticipo rispetto al precedente accordo con KNDS [52]
  • Rheinmetall da canto suo:
    • trova in Leonardo il partner industriale necessario per portare avanti i propri progetti e trova nell'Italia un grosso paese europeo che li possa finanziare (non avendo il supporto della propria nazione che già è legata a KNDS)
    • Rwm Italia (divisione italiana di Rheinmetall) consolida la sua posizione all'interno della capogruppo nei rapporti con l'Italia[4] e si occuperà del 10% dell'intero valore delle operazioni. [52]
  • La Germania:
    • non rinuncia alla proposta italiana per il futuro carro da combattimento europeo, senza compromettere gli accordi con i Francesi
    • trova nell'Italia un sostenitore economico per una delle sue più grosse industrie militari, Rheinmetall appunto, che negli anni ha faticato a supportare a causa degli accordi con KNDS.

[55][56][57][58][59]

Il valore iniziale dell'operazione (per entrambi i programmi) è di 22/24 miliardi di euro in 15 anni[52] ma l'obiettivo futuro è la creazione di un nuovo polo industriale per la difesa che mira a valori decisamente maggiori[28][53]

La pricipale attività dell'azienda è quella di progettare e produrre veicoli da difesa per l'Esercito Italiano e in futuro per altri paesi interessati.[43] Le operazioni (produzione, integrazione, omologazione, test e supporto logistico) avvengono per oltre il 60% in Italia[52]. L'attività produttiva principale avviene negli stabilimenti italiani di La Spezia di proprietà di Leonardo, garantendone, con la prima commessa, produzione a pieno regime almeno fino al 2040.[60]

I due veicoli immediatamente interessati dall'intesa sono:[8][4]

Nello specifico la produzione prevede:

di sfruttare la piattaforma dell'IMBT per realizzare circa 140 carri armati da combattimento da affiancare a circa 120 "Ariete C2", e di sostituire circa 140 varianti speciali per il genio basati sul Leopard 1, in particolare carri da soccorso e recupero, carro pioniere e gettaponti. La produzione iniziale è quindi, incluse tutte le varianti, di circa 280 pezzi.[4] I carri da combattimento sono destinati a due reggimenti carri distinti, mentre i carri speciali sono destinati a tutte le brigate pesanti, brigate Corazzate, tutti i reggimenti Genio ed i reggimenti logistici dell’Esercito Italiano.[7]

di utilizzare la piattaforma dell'A2CS per sostituire i VCC-1/VCC-2 "Camillino" già dismessi e stoccati a nel Parco Mezzi Cingolati e Corazzati dell’Esercito, a Lenta[65], ma anche veicoli da esso derivato come gli M577 (posto di comando) e M106 (versione porta-mortaio) e la realizzazione di semoventi con torretta antiaera (in sostituizione dei SIDAM 25),[4] o veicoli per il trasposto tattico, come gli M548. Il nuovo A2CS affiancherà quindi il Dardo (già timido erede dei Camillino) per poi gradualmente sostituirlo.[4] La produzione iniziale prevede 16 varianti in tutto ed è di circa 1000 pezzi.[4]

Da un punto di vista cronologico, il programma A2CS è il primo ad essere avviato (contratto nel Q1 2025 e consegne dal 2027) seguito, circa un anno dopo (contratto nel 2025 e consegne dal 2028), dal programma IMBT.[66]

Sito produttivo

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Poiché la joint venture non possiede stabilimenti propri, utilizza i siti produttivi delle società coinvolte.

Il sito principale della produzione è l'area produttiva di La Spezia "Vallegrande" (dalla storica polveriera di Vallegrande)[67][68], in particolare gli stabilimenti ex Oto Melara, di proprietà di Leonardo. All'interno del grosso complesso industriale, dove Leonardo produce già i cannoni navali[52], è stato scelto come sito produttivo dei mezzi terresti lo storico reparto C, situato tra il porto e la centrale termoelettrica "Eugenio Montale" alle spalle dell'impianto ASG Superconductors. [69] Bonificato nel 2023, il reparto C vede le operazioni di preparazione alla produzione avviarsi in due fasi; l'avvio del primo lotto, con accesso da Via Melara, ha un valore di circa 1.730.000 € e una durata di 11 mesi. Tutta l'operazione di riqualifica, compreso quindi il secondo lotto di via Valdilocchi, fa parte del piano industriale 2024-2028.[69].

Il progetto vede impegnati anche gli altri siti produttivi della divisione "Elettronica per la difesa e sicurezza" di Leonardo, utilizzati per la componentistica e lo sviluppo dei due veicoli nonché la fornitura della suite di osservazione e condotta di tiro con camera termica di 3a generazione ("Attila D" e "Lothar SD") già testate sul Centauro II e presenti anche sull'Ariete AMV C2. Leonardo fornisce anche la RWS Hitrole per la difesa ravvicinata e il comando, controllo e navigazione SICCONA.

Per quanto riguarda la parte Rheinmetall: la società fornisce il sistema d'arma principale (120L55 o 130L51) dotato di sistema di caricamento automatico con tre uomini di equipaggio (che può essere portato a quattro anche in presenza del auto-loader, come avviene nel Centauro II) e produce in Italia, attraverso la divisione italiana, nel proprio stabilimento di Domusnovas, in Sardegna, i radar e le componenti della versione antiarea dell'A2CS, e i sistemi di difesa antiaerea di entrambi i veicoli, mentre la ricerca e lo sviluppo avvengono fra le sedi di Ghedi e Torino.[52]

Principali fornitori esterni alla Joint Venture

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L'azienda esterna principalmente coinvolta nell'accordo è Iveco Defence Vehicles che ha una quota pari al 12-15% dell'intero progetto.[70] IDV, che da anni è legata ad OTO Melara attraverso il CIO,[71][70] entra nel programma nel novembre del 2024 dopo un accordo preliminare con Leonardo e si occupa principalmente della fornitura del motore, del cambio e delle trasmissioni.[72]

Altri principali fornitori esterni sono Elettronica SpA, azienda specializzata nei sistemi di difesa elettronica, e Renk Italia Srl[40], fornitrice di unità ibride, sospensioni, cuscinetti e giunti.

Organizzazione, costi, valore delle operazioni e prospettive economiche

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I fondi destinati dal governo italiano nel 2024 ammontano a 2,5 miliardi[66] per il programma A2CS e circa 10 miliardi[66] nel 2025 di cui 8,25 miliardi[73][70] per il programma IMBT.[66]. I fondi vengono stanziati dal Ministero della Difesa dal 2025 al 2038.[73] Le consegne dei mezzi finanziati dal governo italiano sono previste dal 2027 al 2040.[52]. Il Ministero della Difesa prevede una spesa complessiva pari a 22-24 miliardi[52] di cui 15 destinati agli A2CS e 8 all'IMBT. I due progetti sono destinati anche all'esportazione che apre ad un mercato potenziale dal valore stimato di oltre 50 miliardi di euro in 15 anni[52], valore portato principalmente da paesi est-europei che dovranno sostituire mezzi terresti di fabbricazione sovietica e russa.[52]. Oltre al valore produttivo, l'operazione ha un grande valore strategico e tecnologico, creando un nuovo polo di progettazione e produzione per la difesa terrestre per i futuri progetti europei.[9] La capacità produttiva della LRMV è stimata in oltre 4000 IFV e 1000 MBT l'anno.[52]

Organizzazione societaria

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La società è paritetica, 50% a Leonardo e 50% a Rheinmetall (di cui 40% alla casa madre tedesca e 10% alla divisione italiana).[9] L'amministratore delegato e il presidente saranno sempre uno Leonardo e uno Rheinmetall, scambiandosi di ruolo ogni 3 anni.[52]

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  2. ^ Fonte primaria (Rheinmetall.com)
  3. ^ Fonte terza autorevole (La Repubblica)
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  5. ^ Città La Spezia: Nasce LRMV, la società italotedesca che cambia la storia dell’ex Oto Melara
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  8. ^ a b c d e f g h i storia e dettagli dell'intesa, su Leonardo.com
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  12. ^ CIO contro Rheinmentall per il nuovo veicolo da combattimento
  13. ^ contesto storico dell'esercito italiano su RID
  14. ^ difesa.it incontri diplomatici
  15. ^ Possibile intesa tra Italia, Francia e Germania
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  22. ^ (EN) 1000 AICS per Roma - programma da 5 miliardi
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  26. ^ Il Giornale.it Il programma A2CS
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  49. ^ analisidifesa Leonardo e Rheinmetall insieme per lo sviluppo dei nuovi mezzi corazzati cingolati dell’Esercito
  50. ^ le ragioni dell'italianizzazione dei nuovi mezzi corazzati
  51. ^ nuovi sistemi di difesa
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  56. ^ Italia-Germania / Leonardo Rheinmetall
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  71. ^ Che cosa succede tra Leonardo, Rheinmetall e Iveco Defence Vehicles
  72. ^ IDV ha firmato con Leonardo un accordo preliminare
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