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Locomotiva FS R.600

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Locotender a vapore FS R.600 (ex Kuk HB Vlc7 6001-6046)
Locomotiva a vapore
Locomotiva R.600 sulla ferrovia della Val di Fiemme
Anni di progettazione 1909 come Mallet tipo VI
Anni di costruzione 1916
Anni di esercizio 1917-1929 su ferrovia della Val di Fiemme fino agli anni Cinquanta sulla rete delle ferrovie Meridionali Sarde
Quantità prodotta 46 di cui sicuramente almeno 10 impiegate per la ferrovia della Val di Fiemme
Costruttore Henschel & Sohn (Kassel–D)
Locotender a vapore
Dimensioni 10900x ?? x ?? mm
Scartamento 760 mm
Interperno 2000 mm (rigido), 7800 mm (totale)
Massa in servizio 53 t
Massa aderente 47 t
Massa vuoto 43.5 t
Tipo di motore a vapore saturo, doppia espansione
Alimentazione carbone
Velocità massima omologata 40 km/h
Rodiggio 1-3 -3-0t
Diametro ruote motrici 800 mm
Portanti anteriori 680 mm
Portanti posteriori
Distribuzione Walschaerts
Tipo di trasmissione bielle
Numero di cilindri 2AP + 2BP
Diametro dei cilindri 330 mm (AP), 520 mm (BP) mm
Corsa dei cilindri 400 mm
Cilindrata 238.2 d
Superficie griglia 2.1 
Superficie riscaldamento 109.5 m²
Superficie surriscaldamento
Pressione in caldaia 13 atm(a)
Potenza massima 557 kW
Forza di trazione massima 7900
Dati tratti da:
"Vapore in Val di Fiemme" di M. Delladio e "Ricordi ferrotranviari di viaggi nelle Dolomiti" di P. Muscolino

La locomotiva FS R.600 a vapore deriva dalla ridenominazione delle Kuk HB Vlc7. Si trattava di macchine tipo Mallet, articolate a doppia espansione, scartamento ridotto austro-ungarico da 760 mm, espressamente concepite per il traino di pesanti tradotte militari su linee montane. Ordinate nel 1916 a Henschel & Sohn di Kassel, prestarono servizio sulla linea della val di Fiemme.

Storia e caratteristiche

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Altre unità, visto l'evolversi della situazione bellica, vennero dirottate su altre linee montane a scartamento ridotto dell'Impero austro-ungarico. È accertato l'arrivo a Ora (provincia di Bolzano) di almeno dieci unità delle 46 costruite. L'esercizio delle imperial regie ferrovie dell'esercito termina nel 1918, prosegue dal 1919 al 1928 con le Ferrovie dello Stato e infine la linea viene portata a scartamento metrico, elettrificata ed esercita dalla FEVF (Ferrovia Elettrica della Val di Fiemme) dal 1929 alla chiusura.

Il maggior utilizzo delle macchine a vapore avviene quindi sotto l'esercizio FS. A partire dal 1929, due macchine restano come riserva alla FEVF per i lavori di elettrificazione e vengono modificate portandone lo scartamento a 1000 mm. Otto macchine sono poi cedute alle Ferrovie Meridionali Sarde con aumento dello scartamento a 950 mm, seguite poi da un'altra macchina che viene adattata da 1000 mm a 950 mm. L'unica macchina rimasta in Val di Fiemme (classificata 6036) si rende protagonista di uno spettacolare servizio spazzaneve nel 1933, quando tutti i locomotori elettrici non possono essere utilizzati cause frequenti interruzioni della linea aerea (in tale servizio straordinario la macchina a vapore mette a frutto anche la maggior massa disponibile rispetto ai locomotori elettrici).

La peculiarità di queste macchine sta soprattutto nella potenza disponibile. Si consideri per confronto una classica locotender FS a scartamento ordinario come la Gr. 940; essa è capace di circa 980 CV a fronte di una lunghezza di circa 13 m. Ebbene, la locotender R.600 in meno di 11 m era in grado di erogare circa 560 CV con una caldaia avente circa metà diametro (in virtù dello scartamento a 760 mm) rispetto alla 940, perdipiù costruita quasi dieci anni dopo rispetto alla R.600.

  • Francesco Fellin, La ferrovia della Val di Fiemme, in Tutto Treno & Storia, n. 29, aprile 2013, pp. 64-78.
  • Piero Muscolino, Le ferrovie dolomitiche Ora-Predazzo e Chiusa-Plan, Calosci, Cortona, 2007. ISBN 88-7785-220-8.

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