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Manu Tuilagi

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Manu Tuilagi
Dati biografici
Paesebandiera Samoa Occ.
Altezza185 cm
Peso110 kg
FamiliariAlesana Tuilagi (fratello)
Anitele'a Tuilagi (fratello)
Freddie Tuilagi (fratello)
Henry Tuilagi (fratello)
Vavae Tuilagi (fratello)
Posolo Tuilagi (nipote)
Rugby a 15
UnionInghilterra (bandiera) Inghilterra
RuoloTre quarti centro
SquadraBayonne
Carriera
Attività di club[1]
2010-20Leicester95 (145)
2020-24Sale Sharks37 (15)
2024-Bayonne1 (0)
Attività da giocatore internazionale
2011-24
2013
Inghilterra (bandiera) Inghilterra
British Lions
60 (90)
1 (0)
Palmarès internazionale
Finalista Coppa del Mondo 2019
3º posto Coppa del Mondo 2023

1. A partire dalla stagione 1995-96 le statistiche di club si riferiscono ai soli campionati maggiori professionistici di Lega
Il simbolo → indica un trasferimento in prestito
Statistiche aggiornate al 18 ottobre 2024

Etuale Manu Samoa Tuilagi (Fogapoa, 18 maggio 1991) è un rugbista a 15 samoano, internazionale per l'Inghilterra, tre quarti centro del Bayonne.

Manu Samoa è l'ultimo di sette fratelli, cinque dei quali rugbisti a livello internazionale per Samoa (Freddie, Henry, Alesana, Anitele'a e Vavae). Il suo nome gli fu dato in omaggio alle prestazioni in Nazionale di suo fratello maggiore Freddie durante la Coppa del Mondo di rugby 1991 in Inghilterra; esso, infatti, è lo pseudonimo con cui è nota la Nazionale rugbistica di Samoa, a sua volta proveniente da un noto guerriero isolano[1].

Nel 2004, giunse nel Regno Unito all'epoca in cui suo fratello Freddie giocava a Cardiff. Successivamente la famiglia si stabilì a Leicester seguendo gli spostamenti rugbistici dei fratelli maggiori[2]. Qui entrò a far parte delle giovanili dei Leicester dopo aver militato in altri piccoli club britannici[3]. Al momento di essere selezionato per rappresentare l'Inghilterra a livello scolastico, emerse il suo status di immigrato clandestino: egli era infatti giunto nel Regno Unito con un visto turistico valido per 6 mesi e ormai scaduto[2]. Accantonato un progetto di adozione formale da parte del suo fratello maggiore Freddie e scongiurato il rischio d'espulsione, solo nel 2010 fu possibile per Tuilagi rimanere in Gran Bretagna grazie all'interessamento della Federazione e ad una petizione in suo favore[2].

Tuilagi fece il suo esordio professionistico con il Leicester nel corso della stagione 2010-2011 del massimo campionato inglese; quell'anno i Tigers arrivarono alla finale che perdettero contro i Saracens, ma egli non prese parte all'incontro a causa di una squalifica di 5 settimane comminatagli per aver ripetutamente colpito al volto Chris Ashton nel corso della semifinale contro Northampton[4].Potè disputare l'ultimo atto della Premiership nella stagione successiva, ma anche questa volta Leicester perse contro Northampton; vinse comunque il primo titolo della sua carriera conquistando la Coppa Anglo-Gallese 2011-12[5]. Nel 2013 giocò la sua seconda finale consecutiva da titolare dove segnò anche una meta che permise ai Tigers di conquistare la decima Premiership della loro storia [6]. Questo fu il suo ultimo titolo nelle 10 stagioni che trascorse con il club formatore, nel 2020 passò, infatti, ai Sale Sharks[7]. Nella squadra di Grande Manchester trascorse cinque annate dove arrivò fino alla finale della Premiership 2022-23 persa contro i Saracens[8]. Nel marzo 2024, lasciò il Regno Unito, per trasfersi al Bayonne in Top 14 con cui firmò un contratto biennale[9].

A livello internazionale, Tuilagi militò nelle nazionali inglesi under-16 ed under-18[10]. Nel gennaio 2011 scese in campo con la Nazionale A dell'Inghilterra nella vittoria contro la selezione A dell'Italia dove marcò una meta [11]. Cinque mesi più tardi fu aggregato da Martin Johnson alla rosa della Inghilterra per preparare la Coppa del Mondo di rugby 2011[12]. Fece il suo esordio nel test match contro il Galles, dove segnò anche la sua prima meta internazionale. Successivamente prese parte alla manifestazione iridata in Nuova Zelanda, diventando, all'epoca, il più giovane giocatore inglese di sempre a disputare un mondiale[13]; nel corso del torneo, dove l'Inghilterra arrivò ai quarti di finale, giocò tutti gli incontri marcando due mete. Dopo aver ottenuto 14 presenze con la nazionale inglese giocando le edizioni 2012 e 2013 del Sei Nazioni, fu convocato per il tour dei British Lions in Australia[14][15]. Nel corso della tournée scese in campo nell'ultima delle sfide contro i Wallabies, che permise ai Lions di aggiudicarsi la serie per due incontri a uno. Il biennio successivo fu impiegato solo in quattro occasioni con la selezione inglese e mancò la Coppa del Mondo di rugby 2015 in quanto escluso dal commissario tecnico Stuart Lancaster per ragioni disciplinari [16]. Tornò in nazionale in occasione della partita con il Galles del Sei Nazioni 2016 dove l'Inghilterra si aggiudicò il Grande Slam sotto la guida del nuovo allenatore Eddie Jones[17]. In seguito a due anni di assenza, scese nuovamente in campo in un test match contro l'Australia del novembre 2018; successivamente prese parte a tutti gli incontri del Sei Nazioni 2019[18]. Dopo aver disputato tutte le sfide preparatorie, fu incluso tra i convocati per la Coppa del Mondo di rugby 2019, nel corso della quale giocò da titolare la finale persa contro il Sudafrica[19][20]. Vinse per la seconda volta il Sei Nazioni nell'edizione 2020, ma poi fu assente per quasi due stagioni a causa di numerosi infortuni[21]. Tornato in occasione delle amichevoli autunnali del novembre 2021, l'anno successivo conquistò la sua cinquantesima presenza in nazionale nella sconfitta contro gli Springboks[22]. Il nuovo commissario tecnico Steve Borthwick lo schierò nell'ultimo incontro del Sei Nazioni 2023. Poi, dopo aver giocato due incontri di preparazione, fu selezionato per la Coppa del Mondo di rugby 2023 dove disputò sei delle otto partite che portarono l'Inghilterra a raggiungere il terzo posto finale [23]. La sua ultima apparizione in nazionale risale alla sfida contro la Francia del Sei Nazioni 2024[24].

  1. ^ (EN) Hugh Godwin, Meet the Tuilagis - A brotherhood of Tigers, in the Independent, 28 maggio 2006. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato il 29 maggio 2024).
  2. ^ a b c (EN) Cole Moreton, "I came to Britain from Samoa on holiday and stayed": Can Manu Tuilagi save English rugby?, in Daily Mail, 22 gennaio 2012. URL consultato il 22 febbraio 2012 (archiviato il 23 novembre 2015).
  3. ^ (EN) Ella Jerman, Lions Origin Story: How Manu Tuilagi’s talent was honed in Hinckley, su lionsrugby.com, 1º aprile 2020. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 3 agosto 2020).
  4. ^ (EN) Leicester's Manu Tuilagi banned for punching Ashton, in BBC Sport, 18 maggio 2011. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 2 luglio 2016).
  5. ^ (EN) Tigers hold out Saints to lift season's first trophy, su premiershiprugby.com, 18 marzo 2012. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato dall'url originale il 7 gennaio 2016).
  6. ^ (EN) Aviva Premiership final: Leicester 37-17 Northampton, in BBC Sport, 25 maggio 2013. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 20 novembre 2015).
  7. ^ (EN) Manu Tuilagi: Sale Sharks sign England centre after Leicester Tigers departure, in BBC Sport, 13 luglio 2020. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 13 luglio 2020).
  8. ^ (EN) Sophie Hurcom, Premiership final: Saracens 35-25 Sale - Sarries win sixth title in Twickenham thriller, in BBC Sport, 27 maggio 2023. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 27 maggio 2023).
  9. ^ (FR) Recrue!, su abrugby.fr, 19 marzo 2024. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 29 marzo 2024).
  10. ^ (EN) Sarah Mockford, Manu Tuilagi – the answer to England’s midfield problems?, in Rugby World, 9 gennaio 2011. URL consultato il 12 novembre 2024 (archiviato il 23 settembre 2015).
  11. ^ (EN) England Saxons 45-17 Italy A, in BBC Sport, 29 gennaio 2011. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 30 gennaio 2011).
  12. ^ (EN) Matt Stevens named in England training squad, in BBC Sport, 20 giugno 2011. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 31 maggio 2016).
  13. ^ (EN) Patrick McKendry, Rugby World Cup: Tuilagi a rare shining light for England, in The New Zealand Herald, 9 ottobre 2011. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 12 novembre 2024).
  14. ^ (EN) Lions select squad, su lionsrugby.com, 30 aprile 2013. URL consultato il 3 novembre 2024 (archiviato il 31 ottobre 2017).
  15. ^ (EN) Bryn Palmer, British and Irish Lions 2013: Gatland's squad has the X factor, in BBC Sport, 30 aprile 2013. URL consultato il 22 maggio 2013 (archiviato il 5 aprile 2017).
  16. ^ (EN) Robert Kitson, England’s Manu Tuilagi to miss Rugby World Cup after assaulting police officer, in The Guardian, 15 maggio 2015. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 27 maggio 2015).
  17. ^ (EN) Six Nations 2016: Manu Tuilagi in England squad for Wales game, in BBC Sport, 29 febbraio 2016. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 27 aprile 2024).
  18. ^ (EN) Ireland v England: Manu Tuilagi starts in Six Nations opener, in BBC Sport, 31 gennaio 2019. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 6 agosto 2024).
  19. ^ (EN) Robert Kitson, Rugby World Cup 2019 - England team guide, in The Guardian, 14 agosto 2019. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 15 settembre 2019).
  20. ^ (EN) Tom Fordyce, England 12-32 South Africa: Springboks win World Cup for record-equalling third time, in BBC Sport, 2 novembre 2019. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 25 giugno 2024).
  21. ^ (EN) Becky Grey, Italy 5-34 England: Visitors' victory proves enough to win Six Nations title, in BBC Sport, 31 ottobre 2020. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 20 dicembre 2022).
  22. ^ (EN) England 13-27 South Africa: Eddie Jones says defeat was 'entirely my fault', in BBC Sport, 26 novembre 2022. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 22 giugno 2024).
  23. ^ (EN) Jérôme Porier, Rugby World Cup 2023 team guide: England, in Le Monde, 6 settembre 2023. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 7 settembre 2023).
  24. ^ (EN) I will miss playing for England - Tuilagi, in BBC Sport, 8 maggio 2024. URL consultato il 18 ottobre 2024 (archiviato il 22 giugno 2024).

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