Maxima Grupė
Maxima Grupė | |
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Supermercato Maxima a Riga | |
Stato | Lituania |
Forma societaria | Società per azioni |
Fondazione | 2007 a Vilnius |
Sede principale | Vilnius |
Gruppo | Vilniaus prekyba |
Controllate |
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Persone chiave |
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Settore | Grande distribuzione organizzata |
Prodotti |
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Fatturato | 4 484 771 000 EUR[1] (2021) |
Utile netto | 135 381 000 EUR[1] (2021) |
Dipendenti | 38 442[2] (2021) |
Sito web | maximagrupe.eu/ |
Maxima Grupė è una società per azioni con sede in Lituania[3].
Opera come ente finanziario controllando – in qualità di subholding – società del settore della grande distribuzione organizzata in Europa settentrionale e orientale[4][5], cui fanno complessivamente capo 1 400 punti vendita e 38 000 dipendenti[2].
Storia
[modifica | modifica wikitesto]La società venne fondata a Vilnius nel 2007 quale subholding di Vilniaus prekyba[6], ricevendo in gestione da questa i supermercati dei marchi Maxima – siti in Estonia, Lettonia e Lituania – e T-Market, ubicati in Bulgaria[7]. Gli anni successivi avviò una serie di acquisizioni internazionali, acquistando nel 2011 la rete di supermercati polacchi Aldik e nel 2012 quella spagnola Supersol[8][9].
Nel 2017 acquisì la società di commercio elettronico Barbora[10], cui attraverso una partnership erano state fatte da 3 anni affluire le attività del negozio online e-Maxima[7]. Nel 2018 acquistò una ulteriore rete di supermercati presente in Polonia denominata Stokrotka, nella quale fece confluire i punti vendita già posseduti in quella nazione[11]. Due anni più tardi rivendette la catena Supersol, cedendola a Carrefour[12].
Attività
[modifica | modifica wikitesto]Nel 2021 le controllate dalla società gestivano complessivamente 1 412 punti vendita – distribuiti tra Bulgaria, Estonia, Lettonia, Lituania e Polonia[13] – oltre ad un sito di commercio elettronico e ad attività di supporto, occupando un totale di 38 482 dipendenti[2].
Struttura e organizzazione
[modifica | modifica wikitesto]La società opera quale subholding di Vilniaus prekyba[2].
Partecipazioni
[modifica | modifica wikitesto]Le controllate operano nel campo della grande distribuzione organizzata, nel commercio elettronico ed in funzioni di supporto[14][15].
- Barbora 100,000 %
- Franmax 100,00 %
- Maxima Bulgaria 100,00 %
- Maxima Eesti 100,000 %
- Maxima International Sourcing 100,00 %
- Maxima Latvija 100,000 %
- Maxima LT 100,000 %
- Stokrotka 100,00 %
Azionariato
[modifica | modifica wikitesto]La società è sottoposta al controllo di Vilniaus prekyba, holding che gestisce anche altre società di vendita al dettaglio e agenzie immobiliari[2]. Il principale azionista di Vilniaus prekyba è – per il tramite del family office olandese Metodika[16] – Nerijus Numa[17][18].
- Vilniaus prekyba 100,000 %
Corporate governance
[modifica | modifica wikitesto]Il modello di governance scelto dalla società è il sistema dualistico, caratterizzato dalla presenza di un consiglio di gestione e di un consiglio di sorveglianza[19].
Consiglio di gestione
[modifica | modifica wikitesto]Carica | Nome |
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Presidente e AD | Mantas Kuncaitis |
Consigliere | Arūnas Zimnickas |
Consigliere | Jolanta Bivainytė |
Consigliere | Edvinas Volkas |
Consigliere | Tomas Rupsys |
Consigliere | Petar Petrov Pavlov |
Consiglio di sorveglianza
[modifica | modifica wikitesto]Carica | Nome |
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Presidente | Evelina Černienė |
Consigliere | Povilas Šulys |
Consigliere | Laimonas Devyžis |
Marchi
[modifica | modifica wikitesto]I marchi utilizzati dalla società sono Barbora, Maxima, Stokrotka e T-Market[2]. In precedenza erano stati utilizzati Aldik – acquisito nel 2011 e confluito in Stokrotka nel 2018[8][11] – e Supersol, acquisito nel 2012 e ceduto nel 2018[9][12].
Barbora
[modifica | modifica wikitesto]La società di commercio elettronico Barbora venne fondata nel 2014[20], subentrando nell'operatività del negozio online e-Maxima sorto tre anni prima ed operando in Lituania[7]. Nel 2017 divenne parte di Maxima Grupė e nel 2018 espanse le proprie attività in Estonia e Lettonia[10][20]. Nel 2021 rese disponibili i propri servizi anche in Polonia[21].
Il marchio è dedicato alla vendita di prodotti alimentari online ed è il principale in questo campo nei paesi baltici[20].
Maxima
[modifica | modifica wikitesto]Il marchio nacque nel 1998 come insegna dei supermercati di più grande dimensione tra quelli gestiti dalla holding Vilniaus prekyba[7], avviata nel 1992 a Vilnius da alcuni studenti di medicina tra i quali Nerijus Numa[18][22][23].
Nel 2000 furono aperti i primi negozi a marchio Maxima in Lettonia ed Estonia e nel 2005 tutti i punti vendita nei paesi baltici assunsero questa insegna, abbandonando le precedenti Media, Minima, MiniMaxima e T-Market[7]. Nel 2007 la gestione venne affidata a Maxima Grupė e nel 2011 avviato il sito di e-commerce e-Maxima, poi sostituito da Barbora nel 2014[7].
Nel 2021 contava complessivamente su 508 punti vendita: 252 in Lituania, 173 in Lettonia e 83 in Estonia[13].
Stokrotka
[modifica | modifica wikitesto]Fondata come Eden a Lublino nel 1994, Skotrotka assunse l'attuale denominazione nel 2000[24]. Raggiunse il traguardo dei 500 negozi nel 2018[24], anno in cui entrò a far parte del Maxima Grupė assorbendo anche i supermercati a marchio Aldik[11]. Rispettivamente nel 2017 e nel 2019 ha adottato anche i sottomarchi Stokrotka Express e Stokrotka Optima[24].
Nel 2021 vi erano 806 negozi a marchio Stokrotka – dei quali 87 gestiti in franchising – tutti ubicati in Polonia[13].
T-Market
[modifica | modifica wikitesto]Il marchio T-Market nacque nel 2000 al momento dell'apertura di nuovi supermercati in Estonia e Lettonia da parte della holding Vilniaus prekyba[7]. Nel 2005 la holding rinominò in Maxima tutti i supermercati posseduti nei paesi baltici, assegnando contemporaneamente il nome T-Market alla catena appena acquisita in Bulgaria[7][25], che dal 2007 venne affidata in gestione a Maxima Grupė[7].
Nel 2021 contava in tutto su 98 negozi, tutti in Bulgaria[13].
Critiche e controversie
[modifica | modifica wikitesto]In seguito al crollo della copertura di un supermercato Maxima sito a Riga, avvenuto il 21 novembre 2013 causando la morte di 54 persone[26], la società venne criticata per le procedure di emergenza adottate[27]. Più in generale venne biasimata la cultura aziendale del gruppo, giudicata come volta unicamente a perseguire profitti[22]. Il successivo processo, conclusosi nel 2020, non vide la condanna di alcun esponente aziendale[28].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b Consolidated Annual Report, p. 28.
- ^ a b c d e f Consolidated Annual Report, p. 6.
- ^ (EN) Baltic retailer Maxima signs deal to buy Poland's retail chain Stokrotka, in The Baltic Times, 24 novembre 2017. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ (LT) Rūta Vizbarienė, „Vilniaus prekyboje“ – septynių vadovų rotacija, naują vadovą turi ir „Maxima LT“, in Verslo žinios, 3 marzo 2022. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ (EN) Aleksia Petrova, Maxima Bulgaria plans to open 30 new T-Market stores in 2022, in See News, 11 marzo 2022. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ (EN) Groceries - Maxima Grupe aims and achieves, in The Baltic Times, 27 febbraio 2008. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b c d e f g h i (EN) About Us, su Vilniaus prekyba. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b (LT) „Maxima grupei“ leista įsigyti Lenkijos prekybos tinklą, in Delfi, 29 dicembre 2011. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b (ES) Dinosol vende la cadena Supersol, in El País, 5 marzo 2012. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b (LT) Rūta Vizbarienė, „Maxima Grupė“ įsigijo „Barborą“, in Verslo žinios, 13 gennaio 2017. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b c (LT) „Maxima Grupė“ jungia savo prekybos tinklus Lenkijoje, in 15 min, 19 luglio 2018. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b (ES) Carrefour compra las tiendas de Supersol en España por 78 millones de euros, in ABC, 27 agosto 2020. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b c d Consolidated Annual Report, p. 8.
- ^ (EN) Maxima Grupė has completed the restructuring of the governance structure of the group, su Vilniaus prekyba, 18 novembre 2020. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ Consolidated Annual Report, p. 31.
- ^ (EN) Paulius Mencas has been appointed the chairman of the board and the chief executive officer of Vilniaus prekyba; Andrius Mikalauskas has also joined the board of the company, su Vilniaus prekyba, 19 maggio 2021. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ (EN) Nerijus Numavicius, su Forbes, 2015. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b (LT) Nerijus Numavičius su žmona Kaetana oficialiai pasikeitė pavardes: tapo Numomis, in 15 min, 28 febbraio 2020. URL consultato il 13 aprile 2022.
- ^ Consolidated Annual Report, pp. 73-76.
- ^ a b c (EN) Maxima Grupe launches new grocery e-store in Poland, in Retail Market Experts, 15 gennaio 2021. URL consultato il 10 aprile 2022.
- ^ Consolidated Annual Report, p. 5.
- ^ a b Juska e Woolfson, pp. 8-15.
- ^ (LT) Ignas Krasauskas, Kaip grūdinosi mažmenininkas, in iq, 19 novembre 2015. URL consultato il 9 aprile 2022.
- ^ a b c (PL) O firmie, su Skotrotka. URL consultato il 13 aprile 2022.
- ^ (BG) За компанията, su T-Market. URL consultato il 13 aprile 2022.
- ^ (EN) Zolitude tragedy: 54 dead; Maxima building falls apart even more, in Baltic News Network, 24 novembre 2013. URL consultato il 15 aprile 2022.
- ^ Juska e Woolfson, pp. 3-8.
- ^ (EN) Verdicts delivered in Zolitūde tragedy case, in Latvian Public Broadcasting, 18 febbraio 2020. URL consultato il 15 aprile 2022.
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- (EN) Consolidated Annual Report (PDF), Maxima Grupė, 2021. URL consultato il 15 aprile 2022 (archiviato dall'url originale il 31 gennaio 2023).
- (EN) Arunas Juska e Charles Woolfson, "Safety crime" in neoliberal post-communist society: the collapse of the Maxima supermarket in Riga, Latvia (PDF), in Discussion Paper No. 20, Central European Labour Studies Institute, gennaio 2014. URL consultato il 9 aprile 2022.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Maxima Grupė
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- (LT) Sito ufficiale, su maximagrupe.eu.