Mietta Baracchi Bavagnoli
Mietta Baracchi Bavagnoli | |
---|---|
Sindaco di Vercelli | |
Durata mandato | 30 giugno 1993 – 22 novembre 1994 |
Predecessore | Fulvio Bodo |
Successore | Gabriele Bagnasco |
Dati generali | |
Partito politico | Lega Nord Forza Italia |
Titolo di studio | Laurea |
Professione | Professoressa universitaria |
Mietta Baracchi Bavagnoli (Bibbiena, 9 agosto 1940) è una politica italiana.
Biografia
[modifica | modifica wikitesto]Docente di storia della lingua russa all'università di Bergamo, entrò in politica a Vercelli nelle file della Lega Nord. Fu candidata alle elezioni amministrative del 1993 a sindaco di Vercelli, le prime con l'elezione diretta del sindaco e dopo un anno di commissariamento del comune in seguito all'arresto del sindaco socialista Fulvio Bodo.[1] Al secondo turno del 20 giugno ebbe la meglio sul candidato del centro-sinistra Giorgio Gaietta, ottenendo il 56% dei voti. Si trattò della prima donna sindaco della Lega in un capoluogo di provincia.[1]
In seguito ad una crisi politica interna alla giunta e al consiglio comunale,[2] il consigliere d'opposizione Dario Roasio di Rifondazione Comunista, insieme a quattro fuoriusciti della Lega, presentarono una mozione di sfiducia, che venne poi votata a maggioranza il 10 ottobre 1994 da ventiquattro consiglieri su quaranta.[3] Il 7 dicembre 1994 la sindaca rassegnò le dimissioni, lasciando la guida del comune al commissario prefettizio Elio Priore.[3]
Alle elezioni del 1995 fu ricandidata sindaco a guida della lista civica "Civitas", che ottenne l'8% di voti e un unico seggio che le permise di accedere al consiglio comunale. Successivamente aderì a Forza Italia, venendo rieletta consigliera nel 1999 e nel 2004.[4]
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ a b La prima donna sindaco della Lega, la Repubblica, 21 giugno 1993. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ A Vercelli bufera nella Lega, la Repubblica, 30 novembre 1993. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ a b Abbiamo preso una cappella. Meglio riconoscerlo subito: una mozione di sfiducia ci fu, quella che (capofila Dario Roasio) mandò a casa Mietta Baracchi Bavagnoli, Vercelli Oggi, 30 ottobre 2015. URL consultato il 4 gennaio 2019.
- ^ Mietta Baracchi Bavagnoli, su amministratori.interno.gov.it. URL consultato il 4 gennaio 2019.
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Mietta Baracchi Bavagnoli
Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Mietta Baracchi Bavagnoli, su Anagrafe degli amministratori locali e regionali, Ministero dell'interno.