Monselice
Monselice comune | |
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Panorama dal percorso delle Sette Chiese | |
Localizzazione | |
Stato | Italia |
Regione | Veneto |
Provincia | Padova |
Amministrazione | |
Sindaco | Giorgia Bedin (LSP-civiche) dal 10-6-2019 (2º mandato dal 24-6-2024) |
Territorio | |
Coordinate | 45°14′N 11°45′E |
Altitudine | 13 m s.l.m. |
Superficie | 50,57 km² |
Abitanti | 17 330[1] (31-8-2021) |
Densità | 342,69 ab./km² |
Frazioni | Ca' Oddo, Marendole, Monticelli, San Bortolo, San Cosma, Carmine. |
Comuni confinanti | Arquà Petrarca, Baone, Battaglia Terme, Este, Galzignano Terme, Pernumia, Pozzonovo, San Pietro Viminario, Sant'Elena, Solesino, Tribano |
Altre informazioni | |
Cod. postale | 35043 |
Prefisso | 0429 |
Fuso orario | UTC+1 |
Codice ISTAT | 028055 |
Cod. catastale | F382 |
Targa | PD |
Cl. sismica | zona 3 (sismicità bassa)[2] |
Cl. climatica | zona E, 2 411 GG[3] |
Nome abitanti | monselicensi |
Patrono | Savino di Spoleto |
Giorno festivo | 1º novembre |
Cartografia | |
Posizione del comune di Monselice all'interno della provincia di Padova | |
Sito istituzionale | |
Monsélice (Monséaze in veneto) è un comune italiano di 17 330 abitanti della provincia di Padova in Veneto. Ha ottenuto il titolo di città il 7 giugno 1960.
Geografia fisica
[modifica | modifica wikitesto]«Monselice è la città più pittoresca che ho visto in Italia. Su una collina c'è il rudere di un antico castello, e di lì sovrasta un panorama splendido e straordinario. Si stende su un'ampia pianura — al livello del mare — la stessa su cui si ergono Ferrara, Bologna, Rovigo, Este, Padova e addirittura Venezia, che riuscivamo a scorgere vagamente all'orizzonte, con il suo diadema di svettanti torri. Che bella passeggiata, e che meraviglioso, ampio panorama. 38 miglia da Venezia.»
Clima
[modifica | modifica wikitesto]Origini del nome
[modifica | modifica wikitesto]Il significato di "Monselice" deriva da mons silicis (monte di selce), in relazione all'estrazione della pietra (trachite, in realtà) dal colle attorno a cui si stende il paese, o da mons elicis, da una specie vegetale presente sullo stesso colle. Altri attribuiscono il nome alla forma Mons elicis, monte a forma di chiocciola.[senza fonte]
Storia
[modifica | modifica wikitesto]Origini
[modifica | modifica wikitesto]I primi insediamenti nel territorio sono assai antichi. Le due leggende che vorrebbero Monselice fondata da Ossicella, un compagno di Antenore, o da Egina, regina della Rocca, in qualche modo accreditano tale affermazione. Numerosi reperti archeologici attestano altresì la presenza almeno di una stazione preistorica sviluppatasi tra l'età del ferro e quella del bronzo.
Medioevo
[modifica | modifica wikitesto]La felice posizione di centro al punto di intersezione tra importanti arterie stradali e vie d'acqua favorì un insediamento abbastanza precoce. La nascita di Monselice come nucleo cittadino risale al V-VI secolo ed è dovuta a una prima fortificazione del colle della Rocca da parte dei bizantini, fortificazione che si rivela importante sul piano della strategia difensiva. Le strutture esistenti vengono ulteriormente potenziate dopo l'invasione dei franchi, e si compongono, attorno all'anno mille, di un tessuto abitato discontinuo sulle pendici della Rocca e di un nucleo difensivo a guardia del ponte sull'antico fiume Vigenzone, che passava ai piedi della collina.
La città è menzionata da Paolo Diacono nella sua Historia Langobardorum come una delle poche città della Venetia (assieme a Padova e Mantova) a non essere occupate da Alboino tra l'estate e l'autunno del 569. Sicuramente in città si trovava una guarnigione bizantina.
Dopo la caduta di Padova nel 601, anche Monselice fu conquistata nel 602 dai longobardi di Agilulfo[4].
Nell'XI secolo un aumento della popolazione locale favorisce nuovi insediamenti abitativi e alla metà del XII secolo Monselice viene elevata al rango di comune, entrando nel XIII secolo sotto la giurisdizione di Ezzelino III da Romano. Questi, vicario in terra veneta dell'imperatore tedesco Federico II, amplia e perfeziona il sistema di mura, che viene a chiudere completamente il centro abitato. Si devono inoltre ad Ezzelino la ristrutturazione del mastio sulla sommità della Rocca, la costruzione della Torre civica e l'edificazione del palazzo oggi detto appunto "di Ezzelino", che costituisce parte importante del Castello di Monselice.
Le proprietà degli Ezzelini furono certosinamente accertate, censite e documentate dopo la loro definitiva sconfitta avvenuta nel 1260. Nel 1274 giunge a Monselice Guido Guinizelli, esule dopo la sconfitta della famiglia ghibellina Lambertazzi, a cui era legato, ad opera della famiglia Geremei. Guinizelli vivrà l'ultimo periodo della sua vita a Monselice insieme alla moglie Bice dalla Fratta e al figlio Guiduccio. Di lui abbiamo un atto stilato in punto di morte nel quale raccomanda alla moglie di prendersi cura delle proprietà del figlio.
All'inizio del XIV secolo la città è al centro di un'aspra contesa militare fra il vicario imperiale Cangrande della Scala, signore di Verona, e la signoria dei Carraresi di Padova. Nell'estate del 1337 inizia il lungo assedio da parte di Marsilio da Carrara, la città difesa per un anno dal condottiero scaligero Pietro Dal Verme, si arrenderà e si consegnerà il 19 agosto del 1338 a Ubertino da Carrara, che si impadronisce definitivamente di Monselice e ne fa l'avamposto difensivo di Padova verso sud. In questa strategia viene ampliato e ulteriormente fortificato l'impianto delle mura di Ezzelino, che assumono nella seconda metà del XIV secolo la loro configurazione definitiva: una cerchia esterna provvista di torri e di monumentali porte di accesso e quattro cerchie interne, che risalgono la Rocca fino al torrione sulla vetta.
Ma il momento di massima capacità difensiva della città coincide con l'inglobamento, avvenuto nel 1405, di Monselice nel territorio della Repubblica di Venezia, la cui vocazione era indirizzata ai traffici e ai commerci più che alla pratica militare. La città comincia così gradatamente a perdere la sua funzione difensiva e si avvia a diventare centro di soggiorno e di villeggiatura per le nobili famiglie veneziane.
Età moderna
[modifica | modifica wikitesto]Tra il '400 e il '500 sulla struttura urbanistica medievale si innestano elementi rinascimentali. Le famiglie nobili veneziane acquistano ampie proprietà terriere in centro e nelle campagne circostanti. La famiglia Marcello prende proprietà del palazzo di Ezzelino e ne amplia e arricchisce la costruzione; la famiglia Duodo si insedia sul lato sud della Rocca e realizza splendide architetture arrivate intatte ai giorni nostri; la famiglia Nani costruisce l'omonima villa. Il centro urbano si arricchisce di elementi barocchi con la costruzione della Loggia del Monte di Pietà, la ristrutturazione della chiesa di San Paolo, i palazzi Fezzi e Branchini; altre famiglie veneziane costruiscono le loro ville appena fuori delle porte urbane e prosegue anche l'insediamento nelle campagne circostanti.
Età contemporanea
[modifica | modifica wikitesto]L'Ottocento vede la città di Monselice affacciarsi all'epoca moderna. Nella logica ottocentesca le mura e le torri della città fortificata medievale vengono considerate un ostacolo all'espansione urbana; alla metà del secolo viene così abbattuto parte del perimetro esterno delle mura e le monumentali porte di accesso della città. Agli occhi dei visitatori dei giorni nostri si presentano comunque ampie testimonianze della città medievale come la Torre civica, buoni tratti di mura e soprattutto il monumentale complesso del Castello, ed è prevalentemente intatto il patrimonio edilizio del periodo veneziano. Nel 1905 Monselice ha dato i natali allo scrittore Giovanni Soranzo (1905-2006), in arte Gianni Soranzo, che fu prolifico autore di poesie, romanzi e testi teatrali in lingua veneta[5].
Durante la seconda guerra mondiale, nel periodo dell'occupazione tedesca e della Repubblica Sociale Italiana, la quindicenne Ida Brunelli Lenti di Monselice si rese protagonista di uno degli episodi più rimarchevoli di spontanea resistenza civile italiana all'Olocausto. Entrata giovanissima a servizio di una famiglia ebrea ungherese allora residente a Castiglion Fiorentino si trovò a fare da mamma a tre bambini di pochi anni più giovani di lei, dopo che alla morte del loro padre (richiamato alle armi in Ungheria nel 1942 e mai più tornato) si aggiunse improvvisa per malattia quella della loro madre nel gennaio del 1944. Ida Brunelli non si perse d'animo: tenne nascosta a tutti l'identità ebraica dei bambini e li condusse con sé dalla propria madre a Monselice. Continuò a curarsi regolarmente dei bambini anche quando fu trovata per loro una sistemazione sicura in un istituto cattolico. Subito dopo la Liberazione si mise in contatto con la Brigata Ebraica accompagnando di persona i ragazzi fino al loro imbarco a Napoli per la Palestina. Per questo straordinario impegno di solidarietà, il 24 febbraio 1993, l'Istituto Yad Vashem di Gerusalemme ha conferito a Ida Brunelli Lenti l'alta onorificenza dei giusti tra le nazioni.[6]
Simboli
[modifica | modifica wikitesto]Le insegne del Comune sono costituite dallo stemma araldico e dal gonfalone.
Lo stemma, riconosciuto con D.P.C.M. del 7 giugno 1960[7], è così raffigurato:
«di azzurro, al monte di verde circondato da tre cinte di mura di rosso, merlate alla ghibellina, ciascuna aperta di nero con portale d'argento, e munita di due torrioni disposti verso i fianchi dello scudo, merlati di tre, la cinta più elevata munita anche di un torrione centrale. Ornamenti esteriori da Città.»
Il gonfalone, concesso con D.P.R. dell'11 settembre 1960[7], è costituito da:
«un drappo partito di rosso e bianco, riccamente ornato di ricami d'oro e caricato dello stemma civico con l'iscrizione centrata in oro: Città di Monselice. Le parti di metallo e i cordoni saranno dorati. L'asta verticale sarà ricoperta di velluto dai colori del drappo, alternati, con bullette dorate poste a spirale. Nella freccia sarà rappresentato lo stemma della città e sul gambo inciso il nome. Cravatta e nastri tricolori dai colori nazionali, frangiati d'oro.»
Onorificenze
[modifica | modifica wikitesto]— 7 giugno 1960[7]
Monumenti e luoghi d'interesse
[modifica | modifica wikitesto]Architetture militari
[modifica | modifica wikitesto]Mastio Federiciano (la Rocca)
[modifica | modifica wikitesto]In cima al colle sono conservati i resti dell'imponente mastio, il Torrione, voluto dall'imperatore Federico II di Svevia nella prima metà del XIII secolo. A base troncopiramidale, la struttura difensiva era organizzata su più livelli.
Castello di Monselice
[modifica | modifica wikitesto]Castello di Lispida
[modifica | modifica wikitesto]Conosciuto anche come “Villa Italia” per aver ospitato il Re Vittorio Emanuele III°. Via IV Novembre, 4 Loc. Lispida
Architetture religiose
[modifica | modifica wikitesto]Duomo Nuovo di San Giuseppe Operaio
[modifica | modifica wikitesto]Il problema della sede più centrale della grande parrocchia del centro di Monselice fu risolto con la costruzione di un nuovo Duomo, dedicato a San Giuseppe Operaio che sostituì la chiesa di Santa Giustina sulla Rocca.
Imponente costruzione moderna, si sviluppa su pianta centrale a croce latina nel cui centro si innalza una guglia con pinnacolo. Una guglia quadrata alta 37 metri del diametro di metri 20, motivo dominante nella costruzione, un susseguirsi di finestre verticali in vetro colorato. La lunghezza della croce è di metri 61,50; la larghezza delle due braccia metri 35. Sotto la chiesa si svolge la cripta vasta quanto tutta la costruzione.
Durante i lavori nuovi lembi del territorio parrocchiale in seguito al rapido aumento della popolazione furono staccati per costituire le parrocchie del Carmine (28 novembre 1950), San Giacomo (8 dicembre 1966) e San Salvaro (25 dicembre 1967).
Antica pieve di Santa Giustina (o Duomo Vecchio)
[modifica | modifica wikitesto]Il duomo vecchio, dedicato a Santa Giustina, è una costruzione romanico-gotica costruita a partire dal 1239-1250, consacrata nel 1256, quando era ancora incompiuta, e terminata probabilmente entro la fine del secolo. La facciata in pietra e cinque paraste di mattoni (elementi romanici) è corredata di un rosone, due bifore e protiro con arco acuto di ispirazione gotica. Il campanile è in stile romanico lombardo. L'interno, ad aula unica e soffitto a capriate lignee, termina con tre absidi di cui la centrale ha una volta a crociera. L'abside centrale e sinistra recano il polittico di Santa Giustina e la Madonna dell'umiltà, rispettivamente, dipinti di scuola veneziana del XV secolo. Nel 1361 presso la pieve di Santa Giustina Francesco Petrarca ricevette un beneficio di canonico.
Santuario delle sette chiese
[modifica | modifica wikitesto]Ideato e costruito da Vincenzo Scamozzi su commissione dei nobili veneziani Duodo tra il 1605 e il 1615. In quello stesso periodo i Duodo fecero costruire sei cappelle, lungo il pendio del colle, ottenendo da papa Paolo V la concessione delle stesse indulgenze accordate ai pellegrini che si recavano in pellegrinaggio alle sette basiliche maggiori in Roma. L'arco d'ingresso all'area sacra del Santuario Giubilare delle sette chiesette, costruito nel 1651, è chiamata la "Porta Romana" o "Porta Santa" dove l'iscrizione Romanis basilicis pares ricorda il collegamento con il pellegrinaggio alle basiliche romane. Le sei cappelle ospitano cinque pregevoli pale di Jacopo Palma il Giovane mentre in quella cointitolata ai santi Pietro e Paolo, vi è una pala attribuita al pittore bavarese Johann Carl Loth.
Oratorio di San Giorgio
[modifica | modifica wikitesto]Il santuario di San Giorgio, detto dei Santi, è il punto d'arrivo della via sacra. Nel 1651 vennero traslati da Roma i corpi di tre martiri e numerose reliquie. L'interno, affrescato da Tommaso Sandrini, è abbellito anche da un pregevolissimo paliotto d'altare in intarsio marmoreo e pietre dure uscito dalla maestria della bottega dei Corberelli. La chiesa è meta di migliaia di visitatori e devoti per la festa di San Valentino che si celebra il 14 febbraio durante la quale un sacerdote impartisce la benedizione ai bambini e adulti e consegna loro una "chiavetta d'oro".
Monastero di Lispida
[modifica | modifica wikitesto]Monastero di origine medievale, situato alla base del versante occidentale del monte Lispida.[8]
Conosciuto oggi anche come Castello di Lispida, il monastero ebbe varie fasi di vita. Sorto agli inizi del XII sec, ospitò prima una comunità di monaci di Sant'Agostino, poi dei canonici regolari, ed in seguito anche una comunità di monache benedettine. Nel Quattrocento il cenobio cambiò ulteriormente di mano, passando ad altri ordini religiosi, e vivendo un difficile momento di degrado e di trascuratezza. Nei due secoli successivi, grazie ad un generale riordino della comunità religiosa, il monastero fiorì in un periodo di grande prosperità, che coincise con una generale ristrutturazione degli edifici ed un ampliamento del patrimonio fondiario.[9]
Sul finire del settecento la comunità religiosa fu soppressa e la proprietà venne acquistata dalla famiglia Corinaldi, che apportò delle modifiche trasformando il monastero in villa e dando il via ad una fiorente pratica di viticoltura. Nell'ultimo anno della Prima Guerra Mondiale la villa divenne sede del quartier generale di re Vittorio Emanuele III, fatto che la rende nota anche come "Villa Italia".[10] Ad oggi il complesso mantiene la vocazione di azienda vinicola ed è divenuto anche struttura ricettiva.
Chiesa di San Martino
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Tommaso
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa del Carmine
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di San Giacomo
[modifica | modifica wikitesto]Chiesa di Santo Stefano
[modifica | modifica wikitesto]La romanica chiesa di Santo Stefano venne eretta tra il XIII e il XIV secolo come chiesa dell'annesso convento domenicano e dedicata a santo Stefano protomartire. Storicamente seguì le sorti del convento che, dopo essere stato soppresso nel XVIII secolo, venne acquistato da privati, poi sconsacrato in epoca napoleonica e ridotto prima a caserma e poi come magazzino comunale. Dalla fine degli anni duemiladieci è oggetto di un restauro conservativo atto a restituire il complesso al pubblico.[11]
Chiesa di San Paolo
[modifica | modifica wikitesto]La chiesa, che è la più antica testimonianza di un edificio religioso nel tessuto urbano, venne edificata nel VII secolo ma si presenta con l'aspetto dovuto agli ampliamenti del XIII secolo e all'ultima ristrutturazione dell'inizio del XVIII secolo. Il complesso dell'ex chiesa di San Paolo è stato utilizzato per ospitare il Museo della Città, integrando i suoi percorsi espositivi alla possibilità di visionare le originarie strutture oltre a scoprire la storia di Monselice.[12][13]
Eremo di Santa Domenica
[modifica | modifica wikitesto]Antico eremo situato sulla cima del Monte Ricco, limite sud-orientale del Parco Regionale dei colli Euganei. Le sue origini risalgono al 1203, quando il comune di Monselice donò dei terreni per la fondazione del monastero di San Giovanni Evangelista, che dopo il 1258 diventa una dipendenza del monastero benedettino di Padova[14].
Il Monte Ricco, area fertile coltivata in terrazzamenti, ha attirato interessi di natura religiosa, economica e militare[15] e il suo territorio, nel corso dei secoli, è stato punto di riferimento spirituale per gli eremitani di S. Agostino fino al 1769. Negli anni 20 del 900 il conte Vittorio Cini costruisce per sè e la sua famiglia una villa e nel 1947 dona l'intera proprietà ai Frati minori conventuali della Basilica del Santo, con la richiesta di intitolare il luogo “Eremo di Santa Domenica” in ricordo di sua nonna. L’area diventa una casa di cura, un centro di spiritualità e poi una comunità di recupero. La proprietà è stata messa in vendita e acquistata nel 2023[16]; è tappa del sentiero N.6 del Parco Regionale dei colli Euganei[17].
Architetture civili
[modifica | modifica wikitesto]Torre civica
[modifica | modifica wikitesto]Palazzo e Loggetta del Monte di Pietà
[modifica | modifica wikitesto]Edificio di impianto quattrocentesco, ospitava in epoca veneziana il Monte di Pietà. Nel '600 venne aggiunta la Loggia, con colonne di ordine dorico e un'articolata scalinata a balaustre. Oggi è sede dell'Ufficio Accoglienza Turistica e della Biblioteca comunale.
Villa Duodo
[modifica | modifica wikitesto]Posta a metà costa del Colle della Rocca, la collina che sovrasta la cittadina, l'ala destra della villa, la più antica, risale al 1593, mentre la parte frontale venne aggiunta nel 1740. Il complesso della fine del cinquecento è attribuito a Vincenzo Scamozzi, ma alcune parti, in particolare il successivo ampliamento settecentesco, sono opera del veneziano Andrea Tirali.
Palazzo Settecentesco
[modifica | modifica wikitesto]Sorge lungo il canale Bisatto, la villa è citata nei documenti già nel 1581. L'interno decorato con pregevoli stucchi settecenteschi, rispecchia il tipico impianto delle ville venete.
Villa Emo
[modifica | modifica wikitesto]Probabilmente su progetto dall'architetto Vincenzo Scamozzi verso la fine del XVI secolo[18], la villa fu all'inizio di proprietà della famiglia Contarini, per poi passare ai Maldura ed infine agli Emo Capodilista.
Villa Pisani
[modifica | modifica wikitesto]La villa fu realizzata intorno alla metà del Cinquecento per conto di Francesco Pisani ed è attribuita al padovano Andrea da Valle (in precedenza era stata attribuita ad Andrea Palladio, che in quel periodo era impegnato nella realizzazione della Villa Pisani a Montagnana)[19]. La presenza di da Valle è documentata a Monselice attorno al 1559 per lavori al convento di San Giacomo. Conserva al suo interno pregevoli affreschi attribuiti a Giovanni Battista Zelotti. L'edificio, utilizzato come sede di manifestazioni culturali, ospita il lapidario romano monselicense.
Villa Nani-Mocenigo
[modifica | modifica wikitesto]La villa Nani Mocenigo fu costruita dal patrizio veneziano Agostino Nani verso la fine del XV secolo e fu ampliata durante il secolo successivo. È un edificio massiccio con un'ampia scala a terrazze e numerose statue che conduce al ninfeo di scuola palladiana. Le mura di cinta sono sormontate da statue di nani, chiara allusione al nome della famiglia. Il portale della villa riporta poi un'iscrizione in latino: Emeritam hic suspende togam. Questa fa riferimento alle funzioni giurisdizionali svolte da un membro della famiglia Nani a Venezia. Il suo scopo era quello di ricordare a tutti che durante i soggiorni a Monselice tali funzioni erano sospese, in quanto l'edificio era utilizzato dalla famiglia esclusivamente come residenza di villeggiatura.[20]
Parco Buzzaccarini
[modifica | modifica wikitesto]Società
[modifica | modifica wikitesto]Evoluzione demografica
[modifica | modifica wikitesto]Abitanti censiti[21]
Etnie e minoranze straniere
[modifica | modifica wikitesto]Al 31 dicembre 2015 gli stranieri residenti nel comune sono 1 326, ovvero il 7,53% della popolazione. Di seguito sono riportati i gruppi più consistenti[22]:
- Romania, 350
- Moldavia, 240
- Marocco, 227
- Repubblica di Macedonia, 113
- Albania, 98
- Cina, 94
- Ucraina, 27
- Cile, 6
Cultura
[modifica | modifica wikitesto]Eventi
[modifica | modifica wikitesto]La Giostra della Rocca è un palio organizzato ogni anno durante il quale le varie contrade (frazioni e quartieri) del Comune si sfidano in competizioni quali: tiro con l'arco, torneo di scacchi (gara finale con scacchi "viventi") che determina le posizioni durante le sfilate, torneo di musici (tamburini e chiarine), sbandieratori, gara delle macine, staffetta, sfilata delle nove contrade (che rispecchiano alcuni quartieri di Monselice e le sue frazioni) con vestiti dell'epoca e giostra equestre (quintana) di precisione dove il cavaliere munito di lancia deve infilzare tre anelli di diverso diametro (9, 7 e 5 cm) nel minor tempo possibile.
La manifestazione si svolge così come segue: La seconda domenica di settembre, per le vie del centro, vengono organizzati i mercatini medievali, dove ogni contrada offre prodotti artigianali enogastronomici e non. Nel pomeriggio, si svolgono le varie competizioni: gara delle macine, arcieri e staffetta. Nella settimana successiva (la terza del mese), il giovedì, si svolge la Tenzone tra i gruppi musicali delle varie contrade. Infine, la terza domenica del mese, si svolge la "Gara della Quintana", preceduta in mattinata dal corteo storico, ove tutte le contrade sfilano per le vie del centro con abiti, armature, attrezzi e quant'altro inerenti all'epoca medievale. In caso di maltempo, la manifestazione viene rinviata alla domenica successiva.
A giugno si svolge l'ETNOFILMfest, mostra del cinema documentario etnografico. Una mostra che si propone come luogo di incontro e di confronto che riflette su aspetti e manifestazioni delle culture e dei comportamenti umani. Il festival è organizzato dal Centro Studi sull'Etnodramma diretto da Fabio Gemo.
Dal 2002 ospita a luglio l'Euganea Film Festival- un Festival Internazionale del Cortometraggio e del Documentario che dura circa quindi giorni e si articola in tre sezioni: cortometraggi, documentari, animazione.
Ogni anno viene organizzato un torneo di Rugby League, il Veneto 9s, al quale partecipano diverse nazionali da tutto il mondo.
In città ogni anno viene assegnato l'Importante premio nazionale Premio Monselice "per valorizzare l'attività della traduzione come forma particolarmente importante di comunicazione culturale tra i popoli"[23]. Tra le sezioni del premio: il premio per la traduzione, vinto, per esempio, da Fernanda Pivano o Augusto Frassineti; il Premio internazionale Diego Valeri; il premio per la traduzione scientifica; il premio Leone Traverso opera prima e il premio Vittorio Zambon.
Monselice, nel settembre del 2011, ha ospitato presso il "Fight Club" una tappa dello "Human Rights Tour 50º" manifestazione internazionale di spettacoli per il 50º di Amnesty International. A Monselice nel corso della rassegna si sono esibiti: Enrico Ruggeri, Eugenio Finardi, Andrea Mirò, Chiara Canzian, Raul Cremona, Jalisse & Carlo Zannetti.
Da 15 anni a Monselice si svolge ogni estate la "Notte Bianca", ricca di spettacoli, attrazioni e intrattenimento. Inoltre la maggior parte dei negozi del centro rimane aperta fino a tardi. Le ultime due edizioni di questa manifestazione (agosto 2016 e 2017), hanno toccato le 30 000 presenze. In particolare, l'edizione svoltasi il 25 agosto 2017 si è trovata al centro dell'attenzione in quanto Monselice è stato uno dei pochi comuni di piccole-medie dimensioni ad ottemperare alle direttive statali in materia di prevenzione di attacchi terroristici. Infatti ogni punto d'accesso al centro è stato chiuso al traffico veicolare con una ventina di barriere in cemento (i cosiddetti "New Jersey") presidiate dalle forze dell'ordine.
Geografia antropica
[modifica | modifica wikitesto]Quartieri e frazioni
[modifica | modifica wikitesto]I quartieri di Monselice sono: Centro, Montericco, Carmine, San Martino, Costa Calcinara (o Redentore), Marco Polo, San Giacomo (o Frati); invece le frazioni di Monselice sono: Ca' Oddo, Marendole, Monticelli, San Bortolo e San Cosma.[24]
Infrastrutture e trasporti
[modifica | modifica wikitesto]Strade
[modifica | modifica wikitesto]Si può raggiungere Monselice dall'autostrada A13 da Bologna o da Padova, dalla strada statale 16 da Padova, Rovigo, Ferrara o Bologna, dalla strada regionale 10 da Mantova o dalla strada regionale 104 Monselice-mare da Chioggia, Sottomarina o Rosolina.
È presente inoltre l'uscita autostradale della A13 Bologna-Padova.
Ferrovie
[modifica | modifica wikitesto]Monselice è servita dall'omonima stazione delle ferrovie Padova-Bologna e Mantova-Monselice.
Amministrazione
[modifica | modifica wikitesto]Sindaci dal 1946
[modifica | modifica wikitesto]Sindaco | Partito | Periodo | Elezione | |||||
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Antonio Masiero | Democrazia Cristiana | 1946 | 1946 | |||||
Giuseppe Bovo | Democrazia Cristiana | 1946-1948 | (1946) | |||||
Giovanni Gazzea | Democrazia Cristiana | 1948-1949 | (1946) | |||||
Giuseppe Bovo | Democrazia Cristiana | 1949-1954 | (1946) | |||||
1951 | ||||||||
Massimiliano Andolfo | Democrazia Cristiana | 1954-1960 | (1951) | |||||
1956 | ||||||||
Antonio Valerio | Democrazia Cristiana | 1960-1968 | 1960 | |||||
1964 | ||||||||
Mario Balbo | Democrazia Cristiana | 1968-1975 | (1964) | |||||
1970 | ||||||||
Giuseppe Trevisan | Democrazia Cristiana | 1975-1977 | 1975 | |||||
Giampietro Dalla Barba | Partito Comunista Italiano | 1977-1980 | (1975) | |||||
Lorenzo Nosarti | Democrazia Cristiana | 1980-1982 | 1980 | |||||
Carlo Vitale | Democrazia Cristiana | 1982-1985 | (1980) | |||||
Learco Vettorello | Democrazia Cristiana | 1985-1988 | 1985 | |||||
Gianni Baraldo | Democrazia Cristiana | 1988-1995 | (1985) | |||||
1990 | ||||||||
Sindaci eletti direttamente dai cittadini (dal 1995) | ||||||||
Antonio Bettin | Centro-sinistra | 1995-1999 | 1995 | |||||
Fabio Conte | Centro-destra | 1999-2009 | 1999 | |||||
2004 | ||||||||
Francesco Lunghi | Centro-destra | 2009-2019 | 2009 | |||||
2014 | ||||||||
Giorgia Bedin | Lega | 2019-in carica | 2019 | |||||
2024 |
Fonte: Ministero dell'interno
Gemellaggi
[modifica | modifica wikitesto]- Parenzo, dal 2010
- Niepołomice, dal 2011
- Parkano, dal 2015
Sport[25]
[modifica | modifica wikitesto]Calcio
[modifica | modifica wikitesto]- Monselice Calcio 1926
- A.C.D. La Rocca Monselice
- Calcio S. Bortolo
- A.C. Città del Castello
- G.S. Monselice football club
- U.S.D. Monselice Junior
- Vecchie Glorie S.P. Monselice
Arti marziali
[modifica | modifica wikitesto]- Eracle Fight Team: MMA (arti marziali miste), Bjj (brazilian jiu jitsu), grappling, submission wrestling
- A.S.D. GoJu Kai Monselice - karate, ju jutsu, autodifesa
- Scuola delle 9 armonie - kung fu
- Musashi Dojo (Kuruishi) Energia&Sport - karate, ju jutsu, Krav Maga, kick boxing, Reiki
- Iron Dojo c/o Move Monselice - boxe (pugilato), boxe tailandese (muay thai), kick boxing, K1 e MMA
- A.S.D. Taekwondo Monselice Team - taekwondo
Ciclismo
[modifica | modifica wikitesto]- A.C.D. Monselice
- A.S.D. Gruppo Ciclistico Biciverde
- A.S.D. San Bortolo
Pallavolo
[modifica | modifica wikitesto]- [Monselice Volley 86] società storica della città, militante nel campionato nazionale di pallavolo di serie B dal 1999 e dal 2022 in A3. Attualmente è iscritta al campionato di serie B.
- Monselice Pallavolo Femminile
Rugby
[modifica | modifica wikitesto]- Ercole Monselice Rugby
Basket
[modifica | modifica wikitesto]- A.S.D. Monselice Basket
Tennis
[modifica | modifica wikitesto]- Tennis Club Monselice
Ginnastica Ritmica
[modifica | modifica wikitesto]- A.S.D. Movimento e Ritmo
Impianti sportivi
[modifica | modifica wikitesto]Altri sport
[modifica | modifica wikitesto]- Per gli altri sport, vedi nota[25].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Bilancio demografico mensile anno 2021 (dati provvisori), su demo.istat.it, ISTAT.
- ^ Classificazione sismica (XLS), su rischi.protezionecivile.gov.it.
- ^ Tabella dei gradi/giorno dei Comuni italiani raggruppati per Regione e Provincia (PDF), in Legge 26 agosto 1993, n. 412, allegato A, Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l'energia e lo sviluppo economico sostenibile, 1º marzo 2011, p. 151. URL consultato il 25 aprile 2012 (archiviato dall'url originale il 1º gennaio 2017).
- ^ Giorgio Ravegnani, Bisanzio e Venezia, Il Mulino, Bologna, 2006, ISBN 978-88-15-10926-2 pp. 20-25.
- ^ Riccardo Pasqualin, Cinque commedie di Gianni Soranzo [recensione], su Sololibri.net, 27 maggio 2023.
- ^ Israel Gutman, Bracha Rivlin e Liliana Picciotto, I giusti d'Italia: i non ebrei che salvarono gli ebrei, Milano, Mondadori, 2006, pp. 157-158.
- ^ a b c Monselice, su Archivio Centrale dello Stato.
- ^ Manfroni C., Il territorio padovano illustrato di Andrea Gloria, Vol. III, Padova, 1914.
- ^ M Malesani, Il monastero di s. Maria di Ispida nel Medioevo (sec. XII-XV), con particolare riguardo alle vicende nel secondo Quattrocento e ai rapporti tra Girolamini e Certosini, Padova, 1969.
- ^ Giannino Carraro, Insediamenti monastici della riviera euganea (in territorio monselicese) nel Medioevo: S. Giovanni Evangelista di Montericco, S. Michele di Bagnarolo, S. Maria di Lispida, S. Maria di Monte delle Croci, Roma, 1995, pp. 26-43.
- ^ Chiesa di Santo Stefano a Monselice, su visitabanomontegrotto.com. URL consultato il 31 marzo 2020.
- ^ Chiesa di San Paolo a Monselice, su visitabanomontegrotto.com. URL consultato il 17 aprile 2020.
- ^ Museo Sanpaolo - Museo della Città di Monselice, su collieuganei.it. URL consultato il 17 aprile 2020.
- ^ Monselice: archeologia e architetture tra Longobardi e Carraresi, collana Progetti di archeologia, SAP, Società archeologica, 2017, ISBN 978-88-99547-09-7.
- ^ Diego Calaon, I castelli dei Colli Euganei tra fonti scritte ed archeologia, 2005, DOI:10.13140/RG.2.1.3363.2488. URL consultato il 21 maggio 2024.
- ^ Flaviano, La SESA acquista il Montericco dai frati -, su ossicella.it, 2 giugno 2023. URL consultato il 28 maggio 2024.
- ^ N. 6 - Sentiero del Monte Ricco e Monte Castello | Parco Regionale dei Colli Euganei, su parcocollieuganei.com. URL consultato il 21 maggio 2024.
- ^ Sito VilleVenete.net con informazioni e foto della villa (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ Storia della cinquecentesca villa Pisani (archiviato dall'url originale il 14 luglio 2014).
- ^ Guida di Monselice, su italianascosta.it. URL consultato il 20 maggio 2019.
- ^ Statistiche I.Stat ISTAT URL consultato in data 28-12-2012.
Nota bene: il dato del 2021 si riferisce al dato del censimento permanente al 31 dicembre di quell'anno. Fonte: Popolazione residente per territorio - serie storica, su esploradati.censimentopopolazione.istat.it. - ^ Bilancio Demografico e popolazione residente straniera al 31 dicembre 2015 per sesso e cittadinanza, su demo.istat.it, ISTAT. URL consultato il 4 agosto 2016 (archiviato dall'url originale il 13 giugno 2016).
- ^ Sito del Premio Monselice 2009 (archiviato dall'url originale il 13 agosto 2007).
- ^ Copia archiviata (PDF), su difensorecivico.veneto.it. URL consultato il 14 luglio 2013 (archiviato dall'url originale il 10 maggio 2006).
- ^ a b Bilancio del Comune di Monselice dal 1999 al 2009 (vedi da pagina 213 a 215) (PDF), su provincia.padova.it, Comune di Monselice. URL consultato il 4 dicembre 2013 (archiviato dall'url originale il 19 agosto 2014).
Bibliografia
[modifica | modifica wikitesto]- Tiziano Merlin, Storia di Monselice, Il Poligrafo, 1988, Padova
- Dario Canzian, Un castello per l'Impero, in Medioevo, De Agostini-Rizzoli, n. 91 (agosto 2004), pp. 60–65
- Manfroni C., Il territorio padovano illustrato di Andrea Gloria, Vol. III, Padova, 1914.
- M. Malesani, Il monastero di S. Maria di Ispida nel Medioevo (sec. XII-XV), con particolare riguardo alle vicende del secondo Quattrocento e ai rapporti tra Girolamini e Certosini, Padova, 1969.
- Giannino Carraro, Insediamenti monastici della riviera euganea (in territorio monselicese) nel Medioevo: S. Giovanni Evangelista di Montericco, S. Michele di Bagnarolo, S. Maria di Lispida, S. Maria di Monte delle Croci, Roma, 1995.
Altri progetti
[modifica | modifica wikitesto]- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Monselice
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Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su comune.monselice.padova.it.
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