Museo manzoniano
Museo manzoniano | |
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Villa Manzoni, sede del museo | |
Ubicazione | |
Stato | Italia |
Località | Lecco |
Indirizzo | Villa Manzoni via Guanella 7 |
Coordinate | 45°51′10.73″N 9°23′24.26″E |
Caratteristiche | |
Tipo | Museo letterario |
Visitatori | 29 339 (2022) |
Sito web | |
Il Museo manzoniano è un museo di Lecco in Lombardia dedicato alla figura di Alessandro Manzoni. Il museo appartiene al Sistema Museale Urbano Lecchese e ha sede presso Villa Manzoni al Caleotto, la casa di famiglia dello scrittore.
Il brano più celebre della letteratura italiana "Quel ramo del lago di Como, che volge a mezzogiorno, tra due catene non interrotte di monti..." nasce proprio dai minuziosi ricordi visivi del paesaggio che da questa villa Manzoni vedeva.
Percorso espositivo
[modifica | modifica wikitesto]Il percorso espositivo del museo, realizzato tra il 1983 ed il 1997, si articola in nove sale che espongono i mobili originari che si trovavano nella villa quando fu venduta nel 1818, tra cui la culla di Alessandro Manzoni, ed inoltre autografi, stampe, collezioni di iconografia manzoniana (incisioni, dipinti), le prime edizioni delle sue opere[1]. Fanno parte del percorso museale, oltre al palazzo residenziale, la cappella e le cantine dove sono conservate una neviera a pozzo e due torchi per vino ottocenteschi.[2]
I sala
[modifica | modifica wikitesto]Ospita i costumi realizzati per la versione televisiva de I promessi sposi di Salvatore Nocita, un ritratto dello scrittore attribuito a Giuseppe Molteni (Milano 1800-1857) insieme ad arredi originali e un busto in bronzo dello scultore Francesco Confalonieri raffigurante Lucia Mondella.
II sala
[modifica | modifica wikitesto]In questa sala è documentato il rapporto tra Alessandro Manzoni e Lecco attraverso dipinti, stampe, documenti e un grande plastico che riproduce Villa Manzoni e i suoi dintorni nel 1799.
III sala
[modifica | modifica wikitesto]Presenta alcuni interessanti manoscritti e autografi di Alessandro Manzoni oltre ad oggetti appartenuti allo scrittore, nonché l'iconografia dei luoghi manzoniani attraverso una serie di stampe del territorio di Lecco del XVIII e XIX secolo.
IV sala (tinello)
[modifica | modifica wikitesto]In questa sala sono esposti dipinti dell'Ottocento e Novecento che illustrano l'evoluzione del paesaggio nei luoghi manzoniani.
V Sala (cucina)
[modifica | modifica wikitesto]Ospita alle pareti cinque tele secentesche che probabilmente provengono dallo studio di Pietro Manzoni, padre dello scrittore, un suo ritratto e la culla di Alessandro Manzoni.
VI sala (sala rossa)
[modifica | modifica wikitesto]Vi sono esposte, suddivise in quattro vetrine, le opere di Manzoni: la Prima è dedicata ai componimenti poetici, la seconda alle tragedie, la terza ad alcune delle fonti storiche a stampa consultate dallo scrittore per la stesura de I promessi sposi e la quarta è dedicata ai suoi scritti di carattere linguistico, filosofico e storico.
VII sala (salone delle grisaglie)
[modifica | modifica wikitesto]Questo ambiente di rappresentanza in stile neoclassico vede una profonda unità tra i dipinti di carattere mitologico delle pareti e i mobili neoclassici. Al centro è appeso un prezioso lampadario di Murano acquistato da Giulia Beccaria.
VIII sala (sala da pranzo)
[modifica | modifica wikitesto]Questa prestigiosa sala è decorata da un soffitto con raffinati stucchi settecenteschi raffiguranti le quattro stagioni. Una bacheca posta nel centro presenta una campionatura dello sterminato repertorio di curiosità manzoniane: dal riadattamento in melodramma dei Promessi Sposi ai bizzarri studi di topografia manzoniana passando per le figurine pubblicitarie.
IX sala
[modifica | modifica wikitesto]In questa sala è rappresentata la straordinaria vicenda editoriale della Quarantana, l’editio princeps dei Promessi Sposi pubblicata nel 1840 con le illustrazioni di Francesco Gonin e altri grandi disegnatori e incisori dell'epoca.
Cortile d'onore
[modifica | modifica wikitesto]Nel cortile d'onore si trova sulla sinistra la cappella dell'Assunta, terminata nel 1777, dove è sepolto il padre dello scrittore.
Giardino
[modifica | modifica wikitesto]Il giardino, all'epoca dello scrittore aveva una tipica forma geometrica di "Giardino all'italiana", come risulta dalle mappe dell'archivio Scola.
Con il Vittoriale, è il museo letterario più visitato della Lombardia[senza fonte].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ Copia archiviata, su scoprilecco.it. URL consultato il 25 gennaio 2016 (archiviato dall'url originale l'11 dicembre 2015).
- ^ Copia archiviata, su museilecco.org. URL consultato il 18 settembre 2008 (archiviato dall'url originale il 22 maggio 2023).
Voci correlate
[modifica | modifica wikitesto]Collegamenti esterni
[modifica | modifica wikitesto]- Sito ufficiale, su museilecco.org.