Nandina domestica
Nandina domestica | |
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Nandina domestica | |
Stato di conservazione | |
Classificazione APG IV | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
(clade) | Angiosperme |
(clade) | Mesangiosperme |
(clade) | Eudicotiledoni |
(clade) | Eudicotiledoni basali |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Berberidaceae |
Sottofamiglia | Nandinoideae |
Genere | Nandina Thunb., 1781 |
Specie | N. domestica |
Classificazione Cronquist | |
Dominio | Eukaryota |
Regno | Plantae |
Sottoregno | Tracheobionta |
Superdivisione | Spermatophyta |
Divisione | Magnoliophyta |
Classe | Magnoliopsida |
Sottoclasse | Magnoliidae |
Ordine | Ranunculales |
Famiglia | Berberidaceae |
Sottofamiglia | Nandinoideae |
Genere | Nandina |
Specie | N. domestica |
Nomenclatura binomiale | |
Nandina domestica Thunb., 1781 | |
Sinonimi | |
Nandina denudata |
Nandina domestica (Thunb., 1781), comunemente nota come Nandina o Bambù sacro, è una pianta appartenente alla famiglia delle Berberidaceae, originaria dell'Estremo Oriente[1], dove si ritrova dall'Himalaya fino al Giappone. È l'unica specie inclusa all'interno del genere Nandina[2].
Descrizione
[modifica | modifica wikitesto]È un arbusto eretto sempreverde alto fino a 2 metri che forma numerosi rami a partire dalla base. Le foglie sono lucide e possono essere decidue in zone in cui l'inverno è particolarmente freddo. Esse sono composte, imparipennate e lunghe dai 50 ai 100 centimetri, bi e tripennate, individualmente lunghe dai 4 agli 11 centimetri e larghe da 1,5 a 3 centimetri. Le giovani foglie sono di un colore che va dal rosa pallido al rosso, prima di diventare verdi; quelle vecchie da verdi diventano rosse o viola e poi cadono. I fiori sono bianchi e appaiono a inizio estate raggruppati su di un'infiorescenza. I frutti sono bacche di colore rosso brillante di 5–10 millimetri di diametro che maturano nel tardo autunno e generalmente persistono per tutto l'inverno.
Tossicità
[modifica | modifica wikitesto]Tutte le parti della pianta sono tossiche in quanto contengono acido cianidrico e in certe quantità potrebbero essere fatali per ingestione. La pianta è considerata come non mortale per l'uomo, tuttavia le bacche possono essere pericolose per gatti, cani e animali da pascolo. Le bacche contengono anche alcaloidi come la nantenina, una molecola che blocca gli effetti della MDMA negli animali[3][4]. Gli uccelli solitamente non sono affetti da queste tossine e contribuiscono alla dispersione dei semi della pianta attraverso i loro escrementi. Tuttavia, un consumo eccessivo di bacche può portare alcuni uccelli alla morte[5].
Storia e coltivazione
[modifica | modifica wikitesto]Coltivata in Cina e Giappone per secoli, è stata importata nei giardini occidentali da William Kerr, che la portò a Londra dopo la sua prima spedizione nel Guangdong, nel 1804[6]. Gli inglesi, insicuri sulla resistenza della pianta al freddo, tenevano la pianta in serra inizialmente. Il nome scientifico le è stato assegnato da Carl Peter Thunberg ed è la versione latinizzata del nome giapponese della pianta, nan-ten' o nán-tiān (南天 )[7].
La Nandina è largamente coltivata nei giardini come pianta ornamentale. Più di 65 cultivar sono state prodotte in Giappone, dove la specie è particolarmente popolare e dove esiste una società nazionale dedicata alla pianta.
La Nandina è un arbusto rustico, che tollera bene il freddo invernale. Cresce bene in posizione ombreggiata o soleggiata, anche se in carenza di luce tende a non fiorire e le foglie si colorano di verde scuro. Si sviluppa praticamente in qualsiasi terreno, purché ben drenato. Tollera bene la siccità e non richiede particolari cure né potature importanti[8].
Note
[modifica | modifica wikitesto]- ^ (EN) Nandina domestica Thunb. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- ^ (EN) Nandina Thunb. | Plants of the World Online | Kew Science, su Plants of the World Online. URL consultato il 22 febbraio 2021.
- ^ Fantegrossi WE, Kiessel CL, Leach PT, Van Martin C, Karabenick RL, Chen X, Ohizumi Y, Ullrich T, Rice KC, Woods JH, Nantenine: an antagonist of the behavioral and physiological effects of MDMA in mice, in Psychopharmacology, vol. 173, n. 3-4, maggio 2004, pp. 270–7, DOI:10.1007/s00213-003-1741-2, PMID 14740148.
- ^ Chaudhary S, Pecic S, Legendre O, Navarro HA, Harding WW, (+/-)-Nantenine analogs as antagonists at human 5-HT(2A) receptors: C1 and flexible congeners, in Bioorganic & Medicinal Chemistry Letters, vol. 19, n. 9, maggio 2009, pp. 2530–2, DOI:10.1016/j.bmcl.2009.03.048, PMC 2677726, PMID 19328689.
- ^ Moges Woldemeskel and Eloise L. Styer, Feeding Behavior-Related Toxicity due to Nandina domestica in Cedar Waxwings (Bombycilla cedrorum), su ncbi.nlm.nih.gov. URL consultato il 26 settembre 2012.
- ^ Alice M. Coats, Garden Shrubs and Their Histories (1964) 1992, s.v. "Nandina".
- ^ Coats (1964) 1992.
- ^ Nandina - Nandina domestica, su giardinaggio.it.
Altri progetti
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